Sei anni dopo

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Era il 21 giugno del 2009. E Padova, quel giorno, festeggiava a Busto Arsizio battendo la Pro Patria per 2-1 la promozione in serie B dopo 6 anni di sperperi e di tentativi a vuoto. Una promozione frutto più del caso e di eventi fortuiti che di un vero progetto e di una programmazione oculata. Ripensando a pochi minuti dalla mezzanotte a questo 19 aprile 2015, al triplice fischio delle 16.56, all’invasione di campo, alla festa in Piazza Cavour e in Piazza delle Erbe, alla bellissima giornata appena terminata sull’asse Legnago-Padova, mi è venuto in mente il gioco “trova le differenze”. E così mettere a confronto due momenti di festa così diversi fra loro è stata la logica conseguenza di questo pensiero che mi balenava durante la festa post-partita al Sandrini. Ai tifosi (logico) certe sfumature al tempo non interessavano, eppure allora dietro le quinte dominavano: tensione, liti, rapporti deteriorati fra le diverse componenti dell’ambiente, risentimento, divisioni, indifferenza (delle istituzioni) e chi più ne ha più ne metta. I giocatori (non tutti) festeggiavano la promozione insultando i giornalisti, c’era gioia certo, ma soprattutto rabbia e un clima irrespirabile a stento soffocato dalle grida di gioia per la serie B ritrovata. Prima o dopo i nodi sarebbero venuti al pettine, come Padova purtroppo ha potuto tristemente toccare con mano fino al triste “The End” del 15 luglio 2014. Oggi, però, sono ancor più convinto di quanto pensavo in quei giorni. Meglio fare una pulizia completa, buttare via tutti i rifiuti tossici e irrespirabili di una gestione (o ancor meglio, di una serie di gestioni) allucinante e ripartire da zero.

Oggi, 19 aprile 2015, dietro le quinte i sentimenti che prevalgono sono: unione, coesione ambientale, pace, serenità, voglia di costruire, fiducia. L’amministrazione comunale ha scommesso sul duo Bergamin – Bonetto e ha scommesso bene nonostante i disperati tentativi di chi tentava ancora goffamente e penosamente, dopo aver stuprato lo scudo, di far credere che ci fosse modo di salvare la vecchia società. Bene, anzi benissimo, ha fatto Bitonci a sbattere la porta in faccia a chi era a Padova solo per interessi personali o a chi credeva che i soldi potessero comprare tutto senza patire alcuna conseguenza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: primo posto, promozione matematica a tre giornate dalla fine, possibilità di programmare, di confermare e migliorare un progetto vincente, stadio sponsorizzato, nuovo centro sportivo, tante idee in allestimento che potrebbero essere vincenti. Ecco. In un momento in cui la gioia e la felicità regnano sovrane, mi sento di ringraziare Bergamin e Bonetto, Parlato e De Poli, i dirigenti e i giocatori, ma di esultare con compostezza. Perché, dopotutto, finire in Serie D è stata un’oscenità e Padova in questa categoria non dovrà mai più ritornarci, perché troppo fresche sono ancora certe ferite e perché quello appena compiuto dev’essere soltanto il primo passo verso un futuro migliore. Ma un presidente come Bergamin e un ad come Bonetto io da queste parti non li vedevo dai tempi della serie A. Quando ero ancora un ragazzino e mi affacciavo a osservare da vicino uno sport che è sempre stata la mia grande passione. E che, a distanza di 20 anni, mi lascia purtroppo un senso di disillusione e di amarezza. Per fortuna che ci sono momenti come questi. Una festa in uno sperduto campetto di periferia, sorrisi, spumante e secchiate d’acqua, la voglia di urlare che Padova è tornata. Non c’è che dire, proprio il miglior modo per ricominciare.

Ps. A Sacile sostengono che il Padova starebbe pensando a Mauro Zironelli per la prossima stagione. E con lui arriverebbero Marco Beccaro e Dario Sottovia in attacco. Con tutto il rispetto e la stima per Zironelli, contattato pure da Genoa e Vicenza per guidare le rispettive formazioni Primavera, mi permetto di dubitare di questa voce e mi tengo stretto 1000 volte Carmine Parlato. Aggiungendo: dicevano che Beppe Iachini non fosse da Serie A e che fosse capace di vincere solo in serie B. Per lo stesso motivo e sempre per quella programmazione che da queste parti per anni è stata un’illustre sconosciuta, mi auguro proprio che si riparta da Parlato. Sì, adesso lo possiamo dire senza più timori: in Lega Pro.




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About Dimitri Canello

Direttore responsabile del sito web Padovagoal. Nato a Padova l'11 ottobre 1975, si è laureato nel marzo del 2002 in Lingue Orientali con la specializzazione in cinese. Giornalista professionista dal settembre 2007, vanta nel suo curriculum numerose esperienze televisive (Telemontecarlo, Stream Tv, Gioco Calcio, Sky, La 7, Skysport24, Dahlia Tv, Telenuovo, Reteazzurra, Reteveneta, Telecittà), sulla carta stampata (collaborazioni con Corriere dello Sport, Tuttosport, Corriere della Sera, Repubblica, Il Giornale, World Soccer Digest, Bbc Sport online, Il Mattino di Napoli, Corriere del Veneto) e sui media radiofonici (RTL 102.500, Radio Italia Uno)

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