Live 24! Padova a Pieve, un paese in festa si colora di biancoscudato

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Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Perchè sono tornato? Perchè qui ho vissuto a lungo e ho grandi ricordi. Soprattutto personali. Perchè il Pordenone mi ha fatto sentire importante e perchè la proposta di lavoro del presidente Lovisa mi ha entusiasmato». Queste le prime parole ufficiali di Bruno Tedino in veste da tecnico neroverde. Nessun accenno specifico alla precedente esperienza biennale sotto l’egida di Ettore Setten, lontana ormai tre lustri. Due stagioni con due squadroni e altrettante delusioni. «Importante è ricordare, ma più importante – diceva Rainer Maria Rilke, poeta austriaco di origine boema – è dimenticare». Per i giovani tifosi non è un problema. Quelli più datati cercheranno di adeguarsi. SCELTA CIECA – Tedino ha raccontato di essere stato in dubbio se continuare l’avventura alla guida della Nazionale Under 17 o accettare la proposta di Lovisa. «La Nazionale – ha detto – mi ha dato gli strumenti per migliorare. È un’esperienza che auguro a tutti i miei colleghi. Però mi mancava il lavoro quotidiano sul campo. Il dubbio è durato due giorni. Poi ho accettato praticamente a occhi chiusi l’invito di Lovisa che mi ha garantito la partecipazione al campionato di Lega Pro». Attualmente fra gli uomini a sua disposizione due soli i confermati della passata stagione: Careri (ancora alle prese con l’infortunio) e Buratto. Eppure ci sarebbero elementi (a partire dal capitano Denis Maccan per arrivare ad Andrea Migliorini) che meriterebbero una riconferma. «Credo – ha affermato il tecnico – che il presidente sia stato chiaro sulla volontà di aprire un nuovo ciclo. In ogni caso i giocatori in rosa la passata stagione sono stati giudicati da chi li ha visti per un’intera stagione prima del mio arrivo». Sul metodo di gioco che intende adottare Tedino ha detto: «Sono uno che ama difendersi attaccando». Vedremo come probabilmente già il 1 agosto ad Arta Terme nella prima amichevole con il Montebelluna”.

Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «La gente deve venire allo stadio per vedere cose diverse dal passato. Avevo detto che si chiudeva un ciclo e così è stato. Ci sono miglioramenti in società, come nello staff tecnico con figure che hanno già lavorato in piazze importanti». Mauro Lovisa presenta così il Pordenone 2015-16, ufficialmente in serie D, ufficiosamente in Lega Pro, praticamente impegnato con soldi e lavori da “prof”. «Ringrazio specialmente i miei tre soci, siamo uniti e solidali – dice il presidente – non facciamo proclami ma fatti, come l’iter per il ripescaggio. Restare in Lega Pro è importante anche per le giovanili, dove continuiamo ad investire». ASPETTATIVE – «Mi aspetto una risposta importante dal territorio – dice il presidente – come nell’ultimo periodo della stagione scorsa e pure che altri imprenditori ci aiutino. Ai tifosi dico di legarsi alla società, no ai giocatori, di attaccarsi ai colori sociali e non al singolo». STAFF – Bruno Tedino allenatore, Carlo Marchetto suo secondo, Andrea Toffolo collaboratore, Adalberto Zamuner preparatore atletico, Paolo Lenisa per i portieri, Luigi Zanusso massofioterapista e Alessandro Marzotto massaggiatore, costituiscono la squadra in azzurro (colore riservato a chi non è giocatore). «Abbiamo aumentato lo staff tecnico anche per lavorare di più sui nostri ragazzi», sostiene Lovisa. ORGANICO – Nella lista portieri c’è Gianni Careri, che però deve recuperare (tempi incerti) e intanto fungerà da preparatore nella juniores. Per Mattia Tomei «siamo alle battute finali», parola di presidente. Aggregato al momento è Marco D’Arsiè (’93 dal Venezia), in prestito dall’Udinese ma già a Fontanafredda è arrivato Guglielmo Vicario. Per la difesa ci sono Andrea Cosner (’88 dalla Virtus Vecomp), Michele De Agostini (’83 Prato), Mirko Gregoris (’98 dagli allievi), Andrea Ingegneri (’92 prestito dal Cesena), Mirko Stefani (‘84 Messina) e Marco Talin (’96 Legnago). In mezzo al campo, dove si attente una risposta da Andrea Migliorini ed è confermato Buratto, da fuori arrivano Eros Castelletto (’95 Gubbio), Kevin Pavan (’96 rientro prestito Tamai) e Nicola Valente (’91 Legnago). Dal vivaio promossi il ’97 Elia Baruzzini, Andrea Dussi e Mauro Sutto ’98, Edoardo Pignata ’95. Per l’attacco ci sono Alberto Filippini (’87, 1 gol alla Spal), Francesco Finocchio (’92, 3 reti con il Pisa e 2 a Nova Gorica), Luca Strizzolo (’92 Lucchese, niente gol) e dalla Berretti sale il ’97 Andrea Savio. Oggi si agregherà Adrea Ingegneri (difensore dal Bassano). Quasi fatta per Marchi e Cocuzza.

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Lunedì io andrò a Firenze e Davide (Brendolin, nuovo segretario, ndr) a Roma per consegnare agli uffici competenti di Lega e Federazione tutta la documentazione per la richiesta di ripescaggio, corredata dalla fideiussione e dagli assegni circolari per il contributo (supertassa, ndr) a fondo perduto». Le parole di Maurizio Orenti, “promosso” responsabile della parte organizzativa – finanziaria del Pordenone, sono state il punto focale della prima conferenza stampa della stagione 15-16, convocata principalmente per presentare il nuovo tecnico Bruno Tedino e i suoi collaboratori. PROFILO BASSO – Presentazione sotto tono, quasi dimessa, aperta dal gm Giancarlo Migliorini. Niente acuti, nè massime alle quali ci aveva abituato l’ex tecnico Fabio Rossitto, nè dichiarazioni da titoli d’apertura tipiche di Mauro Lovisa. Silenti Maccan e Zuzzi. Evidentemente i facili entusiasmi dell’avvio della passata stagione con il ritorno in terza serie (poi persa per l’abbondanza di errori commessi un anno fa proprio di questi tempi) pesano ancora come macigni. Inutile la rimonta del Crociato e dei suoi compagni d’avventura che Lovisa ha archiviato come appartenenti al passato. Il Pordenone ieri ha voluto aprire un ciclo tutto diverso. RIPARTENZA – La nuova avventura comincia ricomprando un posto fra i professionisti. Alla fine fra fallimenti, mancate iscrizioni e calcio scommesse i posti liberi potrebbero essere più di una dozzina. Nel girone A sarebbe coinvolta anche la Torres e per i ramarri potrebbe aprirsi (lo ha ammesso a mezze parole Orenti) anche la strada della riammissione in Lega Pro che comporterebbe la restituzione della supertassa. Orenti ha dichiarato anche che «il Pordenone è l’unica società senza un euro di debito per la stagione 14-15 (merito certificato dalla Covisoc) e che per questo non è stata nemmeno toccata la fideiussione di 600 mila euro presentata all’avvio della scorsa stagione». Non ci sarà quindi ulteriore aggravio nei costi di gestione. È stato più semplice quindi riaccendere la nuova fideiussione (ridotta a 400 mila euro) da presentare a corredo della domanda di ripescaggio. Orenti, a tal riguardo, ha voluto ringraziare gli istituti di credito che sono stati vicini alla società.

Ore 20.20 – (Messaggero Veneto) La squadra è già al lavoro, doppia seduta per cominciare, ma è incompleta. Necessita ancora di diversi tasselli, peraltro in ogni settore. Sono giorni importanti anche sotto il profilo del mercato quelli che i neroverdi si apprestano a vivere. Ieri è stato piazzato un colpo, altri tre sono attesi in queste 24-48 ore. Partiamo dall’affare fatto. Ha firmato per i “ramarri”, subito dopo pranzo, Andrea Ingegneri, difensore la scorsa stagione al Bassano, di proprietà del Cesena. Classe ’92, è arrivato dai romagnoli in prestito. Sarà lui, assieme a Mirko Stefani (’84), a comporre il blocco centrale del reparto arretrato. Mancino, grande promessa, bloccatasi due stagioni fa per colpo di un infortunio quando era partito tra i titolare nel Cesena di Bisoli. L’ultimo campionato, coi vicentini, ha collezionato poco più di 10 presenze. É arrivato al De Marchi per rilanciarsi. Giocatori che vogliono ripartire e giovani: i profili di cui è a caccia il Pordenone sono questi. E a questa famiglia appartengono altri due elementi in predicato di firmare. Si tratta di Riccardo Cocuzza (’93) e Paolo Marchi (’91). Il primo è un attaccante esterno, proveniente dal Renate (29 presenze e 7 gol), cresciuto nel settore giovanile del Parma; l’altro è un difensore centrale, reduce da 3 stagioni al Como, in cui ha collezionato 65 presenze e ottenuto una promozione in serie B. A quanto pare, entrambi i giocatori dovrebbe raggiungere la squadra in ritiro. Dulcis in fundo, Matteo Tomei. Oggi il portiere (’84) si aggrega al gruppo: il suo arrivo è fatto. Sosterrà i due allenamenti a Porcia e partirà per il ritiro. La telenovela si conclude e, soprattutto, non preclude la permanenza di Gianni Careri (’82). L’eroe della salvezza rimane: gli si darà tutto il tempo per recuperare con calma dall’infortunio al ginocchio, poi – si parla tra due mesi – si metterà a disposizione della squadra. Secondo indiscrezioni, farà il terzo portiere, con Tomei a guidare la fila e Vicario come secondo. Il mercato non è finito qui, naturalmente: a Tedino mancano ancora almeno 3-4 giocatori. Una punta di spessore, innanzitutto, così come almeno due uomini di esperienza e qualità in mezzo al campo.

Ore 20.10 – (Messaggero Veneto) La novità in panchina – cioè Bruno Tedino – è una delle tante nell’organico tecnico e societario del “nuovo” Pordenone che si appresta ad affrontare la prossima stagione. Lo staff “di campo” è quasi interamente cambiato rispetto alla scorsa stagione: nuovo è il vice del tecnico, Carlo Marchetto, ex Sacilese, il preparatore dei portieri Paolo Lenisa e il collaboratore tecnico Andrea Toffolo (dal Tricesimo). É stato promosso in prima squadra, dal vivaio, il preparatore atletico Adalberto Zamuner. Sono rimasti il massofisioterapista, Luigi Zanusso, e il massaggiatore, Alessandro Marzotto, ormai una colonna dei “ramarri”. Capitolo direttore sportivo: nominalmente è Davide Brendolin, il nuovo segretario generale, arrivato dal Venezia, ma il facente funzione è Giorgio Zamuner, inquadrato però come consulente tecnico. Nuovi pezzi anche nel vivaio, con Roberto Donazzon segretario (dalla prima squadra) e Andrea Durat responsabile (collaboratore la scorsa stagione). A sorpresa non è stato confermato il dirigente Marco Grossi, uno dei segreti del settore giovanile: a quanto pare è stato “tagliato” per non aver accettato una condizione lavorativa posta dalla dirigenza. Per quanto riguarda i giocatori, eccoci alla rosa attualmente a disposizione di Bruno Tedino, reparto per reparto. I portieri sono Careri (’82), D’Arsiè (’93, aggregato), Vicario (’96). I difensori sono Cosner (’88), De Agostini (’83), Gregoris (’98), Ingegneri (’92), Stefani (’84), Talin (’96). A centrocampo Baruzzini (’97), Buratto (’94), Castelletto (’95), Dussi (’98), Pavan (’96), Pignata (’95), Sutto (’98), Valente (’91). Infine, l’attacco che può contare su Filippini (’87), Finocchio (’92), Savio (’97), Strizzolo (’92).

Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) Fa caldo, al De Marchi. Nella sala-conferenze, però, questo pensiero è l’ultimo: perché c’è soprattutto entusiasmo, adrenalina, un vento nuovo. Parte un “nuovo ciclo” – Mauro Lovisa dixit – per il Pordenone. La squadra cittadina si è radunata ieri, lasciando definitivamente alle spalle la retrocessione in D e con grande fiducia nel futuro. Perché è praticamente tutto fatto per il ripescaggio: «Sono pronti documenti, assegni e fideiussione» assicura il massimo dirigente con i suoi soci. Lunedì sarà consegnato tutto l’incartamento, poi si aspetta l’ufficialità. Intanto il nuovo mister, Bruno Tedino, promette un gioco propositivo: «Il Pordenone proverà sempre a fare la partita». Lega Pro. La certezza della categoria, ancora, non c’è. Ma il club cittadino guarda con grandissima fiducia al ritorno immediato in Lega Pro. «Se voi seguite l’iter, sarete in categoria» avrebbe detto un dirigente federale a Lovisa. I primi di agosto (il 4), con la riunione del Consiglio Federale, si dovrebbe avere la notizia ufficiale. Il ripescaggio è uno sforzo notevole, 500 mila euro da versare a fondo perduto (in assegni circolari, che saranno consegnati a Roma in Figc lunedì a mano dal segretario neroverde Brendolin) più i 400 mila di fideiussione, i cui documenti verranno portati a Firenze in Lega Pro sempre lunedì da uno dei quattro soci, cioè Maurizio Orenti. «É uno sforzo notevole – afferma Lovisa – ma crediamo in ciò che abbiamo fatto. Ora aspetto una risposta della città». «Lo consideriamo un investimento – ribatte Orenti, che ha seguito molto attentamente la questione ripescaggio –: i destinatari sono la città, il movimento calcistico, i ragazzi del vivaio, la società. Non è stato facile, ma la Lega ci è stata vicina e noi siamo stati bravi». Entusiasmo. Il Pordenone riparte anche forte di una grande solidità economica: è l’unico club in Italia tra i “pro” a non avere debiti relativi alla stagione 2014-2015. Già da ieri la palla passa al campo. In questo senso, c’è massima fiducia nel nuovo staff tecnico e, in particolare, al tecnico, Bruno Tedino, già neroverde nel 2000, maestro dei giovani e conoscitore a 360 gradi del calcio italiano, sceso dalla Nazionale al Pordenone. «Sono 16 anni che vivo qui – spiega –: sono tifoso di questa città. Perché di nuovo tra i “ramarri”? Mi sono subito sentito importante. In 2 giorni ho parlato e deciso di firmare». Che Pordenone sarà: modulo da decidere – per questo c’è impasse nel rinforzare il centrocampo –, in ballo il 4-3-3 e il 4-2-3-1 (favorito), però si vedrà sicuramente una squadra «propositiva – afferma Tedino –. Giocheremo per salvarci, ma proveremo a fare la partita, sempre: dobbiamo avere quest’obbligo morale». I tifosi – numerosi presenti in sala – pregustano già un calcio offensivo. Allenamenti e ritiro. Tanti i giovani del vivaio aggregati al gruppo – 7 – motivo per cui Lovisa è orgoglioso. Questi, e alcuni pezzi pregiati del mercato, si potranno ammirare oggi nella doppia seduta al campo di via Mamaluch a Porcia. Orari: 10 e 16.30. Dopodiché la truppa – per la precisione domenica – partirà per il ritiro di Arta Terme, che durerà fino all’8 agosto. Il debutto in amichevole è previsto in Carnia per il 1° agosto col Montebelluna. In calendario anche un test-match con l’Udinese, i cui dettagli sono ancora da definire.

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Perché Venezia invece della serie A? Per gli stimoli che mi dà l’obiettivo di far riscoprire alla città il piacere di seguire la sua squadra di calcio». Così Giorgio Perinetti, da 48 ore ufficialmente direttore sportivo del nuovo Venezia di James Daniels, «giustifica» il suo coraggio di ripartire dal semi-dilettantismo della serie D dopo più di trent’anni di carriera spesi in serie A con esperienza a Roma, Napoli, Juventus, Bari e Palermo. «A me di solito piace costruire qualcosa, di Venezia invece mi ha convinto una prospettiva diversa – spiega il 64enne dirigente romano – quella di dover ricostruire un ambiente bisognoso di recuperare l’entusiasmo perduto. È chiaro, ne sono consapevole, che i risultati positivi sul campo sono sempre il primo incentivo». Il ds Perinetti, a conferma del trasporto con cui è appena approdato in laguna (volendo con sè il 27enne Giampaolo Marcheggiani, ex Carpi, come braccio destro), recita a memoria senza incertezze la formazione del Venezia dei primi anni ’60 citando i vari Bubacco fino a Santisteban e a mister Quario. «Bei ricordi di gioventù e di un calcio che faceva innamorare, gli anni sono passati per tutti – sorride -. Il Venezia oggi può contare su una proprietà seria e ambiziosa, tutti siamo consapevoli e determinati a riportare la gente allo stadio per condividere assieme quella passione che facendo le cose per bene possiamo risvegliare». Per le prime ufficializzazioni dovrà essere necessariamente solo una questione di ore.
«L’allenatore? Di nomi se ne possono fare tanti (mentre l’ex Diego Zanin ha ammesso «No, non ho avuto nessun contatto»), io porto le mie idee alla società, la rosa è ristretta a 2-3 nomi ed entro l’inizio della prossima settimana metteremo i primi tasselli. Ho anche già visitato il centro sportivo Taliercio (il Comune l’ha garantito in uso, come lo stadio Penzo, dopo la richiesta del Venezia Fc, ndr) e posso assicurare che in Italia poche società possono disporre di una struttura con spazi così importanti per sviluppare il proprio lavoro». Tra venerdì e sabato prossimo la società conta di iniziare il ritiro pre stagione, con Sappada e Piancavallo in corsa per ospitare per un paio di settimane gli arancioneroverdi. L’esordio in Coppa Italia sarà domenica 23 agosto, quello in campionato domenica 6 settembre in trasferta data la concomitanza con la Regata Storica.

Ore 19.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Due opzioni per il ritiro, tre profili per l’allenatore. E’ il tempo delle scelte per il Venezia Fc che, nel giro di una decina di giorni, dovrà dotarsi di un nuovo organico. Al più presto verranno sciolte le riserve sul nuovo tecnico ed c’è sempre Diego Zanin in pole position. A suo vantaggio c’è il profondo legame con la piazza, dopo aver calcato il terreno del Penzo da giocatore (nel ‘90-’91) ed essersi seduto un paio di stagioni fa sulla panchina arancioneroverde. «Sia per l’allenatore che per i giocatori stiamo vagliando in particolare chi ha già avuto un’esperienza con il Venezia — conferma il neo ds Giorgio Perinetti — non che questo sia un requisito fondamentale, diciamo che è un elemento che teniamo in forte considerazione per conservare e rinforzare il legame della squadra con la città». Per la scelta del tecnico, il nuovo dirigente arancioneroverde si sta rapportando con la proprietà Usa, cui spetterà l’ultima parola. «Ho sottoposto alla proprietà alcuni profili, il tempo è poco e non è semplice relazionarsi via mail, con il fuso orario di mezzo», spiega il ds facendo intendere che ormai manca davvero poco per arrivare alla decisione. Le tipologie presentate oscillano dal tecnico con comprovata esperienza della categoria (come sarebbe appunto Zanin) a chi invece potrebbe essere disponibile a scendere dalla Lega Pro in serie D. Anche nella scelta dei giocatori si prova a verificare l’eventuale conferma di qualche elemento della stagione scorsa, tra chi ancora non si è accasato altrove (vedi Simone Sales, Davide Carcuro che però è vicinissimo a firmare con il Padova o Vinicio Espinal) e chi potrebbe desiderare di tornare in laguna. E’ il caso, ad esempio, di Fabio Lauria, idolo della piazza arancioneroverde e che, dopo l’addio, non ha mai fatto mistero di sognare un ritorno. C’è poi il capitolo Under da tenere in considerazione, visti gli obblighi del regolamento, magari attingendo dove possibile al settore giovanile, affidato a Mattia Collauto. «Ci siamo parlati — riferisce Perinetti — il vivaio è molto importante e adesso è importante far capire ai ragazzi che qui c’è una realtà solida». Intanto, tra incontri e mail spedite oltreoceano, Perinetti ha anche iniziato a visitare alcune località di montagna papabili per il ritiro. «Non basta che sia una bella località, mi voglio rendere conto di persona della disponibilità e della qualità del campo da gioco», spiega. La scelta è orientata su Sappada o Piancavallo e la decisione verrà presa a stretto giro di posta. Sul piano organizzativo, dopo aver ufficializzato il ds con il suo collaboratore Giampaolo Marcheggiani con Dante Scibilia nella dirigenza, la nuova società dovrà a breve aggiungere altri tasselli. Da una parte assorbirà il personale del vecchio Fbc come garantito al sindaco, dall’altra dovrà individuare un nuovo segretario (Davide Brendolin si è accasato a Pordenone) e scegliere il team manager, eventualmente confermando Bruno Musco. Allo stesso tempo si lavora all’individuazione della nuova sede e alla preparazione dei documenti per la domanda di iscrizione alla Serie D, che sarà presentata la prossima settimana.

Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Una settimana di fuoco, e non solo per le temperature, quella che aspetta il direttore sportivo Giorgio Perinetti che dovrà allestire ex novo una squadra quasi dalle fondamenta (potrebbe pescare tra i giovani del settore giovanile del “defunto” FCB Unione Venezia) puntando il mirino soprattutto in Lega Pro, dove molti giocatori sono ancora a spasso. Molto dipenderà anche dalle caratteristiche dell’allenatore a cui sarà affidata la squadra: Giorgio Perinetti sta sfoltendo la rosa, al massimo sono rimasti 3-4 tecnici a contendersi la panchina arancioneroverde, ma la scelta sarà operata all’inizio della prossima settimana dopo che l’operazione staff tecnico sarà stata avallata dalla nuova proprietà. L’avvocato Alessandro Vasta e il suo collega Gianmaria Daminato proseguiranno invece nel lavoro di raccolta documenti da presentare al presidente Carlo Tavecchio entro il 3 agosto per ottenere l’iscrizione in sovrannumero alla serie D il giorno successivo, quando è previsto a Roma il Consiglio Federale della Figc. Dopo quella data, ogni giorno sarà buono per veder arrivare a Venezia James A.Daniels, presidente e amministratore delegato di High Ridge Brands, oltre a essere il presidente del Venezia Football Club, per la presentazione ufficiale, sicuramente alla presenza del sindaco Brugnaro che ha “lanciato” la cordata nordmericana. Ritiro. Un anno fa la preparazione estiva venne effettuata in pianura al Taliercio, con pernottamento a Villa Condulmer. Adesso si ritornerà in ritiro, due le località in ballottaggio: Piancavallo, località già conosciuta, e Sappada, dove bisogna andare a visionare gli impianti. Una decisione va presa anche in questo caso in tempi stretti se la nuova squadra vorrà partire alla fine della prossima settimana. Sede. Venezia Football Club alla ricerca anche di una sede in quanto a giorni verranno liberati gli uffici di via Torino doveva si era trasferito da un paio d’anni il quartier generale del Fbc Unione Venezia. Giovani. «Qualche società ha approfittato della situazione per accaparrarsi alcuni dei nostri giovani», ha spiegato Mattia Collauto, riconfermato alla guida del settore giovanile arancioneroverde, «ma lo avevamo messo in preventivo. Dispiace constatare come c’è sempre qualcuno che approfitta subito delle disavventure degli altri. Noi abbiamo fatto un lavoro molto bello e chi ci crede rimarrà con noi. Confido che i ragazzi che lo scorso anno hanno debuttato in Lega Pro, fatta eccezione ormai per Dell’Andrea, restino nel Venezia Football Club, cogliendo la grande occasione che verrà proposta loro». Hottor. Il centrocampista ghanese Edmund Hottor, costretto ai margini nella passata stagione prima per una squalifica, poi per un grave infortunio, potrebbe accasarsi al Rimini, con cui sta provando.

Ore 18.30 – Qui Pieve di Cadore: terminano partitella e allenamento.

Ore 18.00 – Qui Pieve di Cadore: partitella finale.

Ore 17.40 – Qui Pieve di Cadore: continuano gli schemi.

Ore 17.20 – Qui Pieve di Cadore: schemi di preparazione per l’amichevole di domani.

Ore 17.00 – Qui Pieve di Cadore: iniziato l’allenamento pomeridiano. Circa 400 i tifosi presenti.

Ore 16.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un rinnovo tira l’altro. E così Dario Toninelli, secondo alcune fonti, sembra pronto a firmare ancora per il Bassano accodandosi ai vari Bizzotto, Rossi, Pietribiasi e Semenzato, che avevano aperto la strada al gran ballo delle riconferme. Per adesso nulla di certo, ma gli ultimi sviluppi vanno in questa direzione, anche se le notizie sono ancora contrastanti. Non ci sono stati sviluppi, e questo è un bene per il Bassano, su Simone Iocolano e Davide Cenetti. Il capitano è seguito da Modena, Trapani e Lecce, ma nessuna delle tre ha fatti davvero breccia andando a bussare alla porta di Werner Seeber con argomenti convincenti. Almeno per ora. Per quanto riguarda Cenetti, l’interesse del Padova è ormai conclamato ed era annunciata una telefonata dell’ad Roberto Bonetto ai vertici giallorossi, ma le chance di permanenza di Cenetti sono in sensibile aumento. Chi ha dato segnali importanti sin dall’inizio è stato Giuseppe Fella, subito a segno al debutto in amichevole. «Domenica in amichevole ho siglato il primo gol in giallorosso — sorride l’esterno — ed è sempre bello segnare, speriamo ne possano arrivare molti altri in partite ufficiali. Con il gruppo mi trovo bene, è stato facile integrarsi. In questa prima settimana di allenamenti sto imparando a conoscere anche il gioco che vuole il mister e posso dire che mi piace molto come lavora con noi. A Melfi da mezzala ho segnato 5 reti, tuttavia prediligo giocare come seconda punta o esterno, mi piace inserirmi negli spazi o provare a saltare l’uomo. Il Bassano è una società ambiziosa, è reduce da un grande campionato, per me rappresenta un’occasione». Nel frattempo sono stati effettuati i sorteggi per gli accoppiamenti della Tim Cup. Il Bassano affronterà il Pontedera nel primo turno. La sfida verrà disputata al Mercante, domenica 2 agosto. La vincente affronterà la Ternana, nel secondo turno, domenica 9 agosto sul terreno di gioco del Liberati, in Umbria.

Ore 16.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Stefano Pettinari è un giocatore del Vicenza. La trattativa con la Roma era stata definita già giovedì, e ieri sono arrivate anche le firme sul contratto. L’ex attaccante di Crotone, Latina e Pescara, ma di proprietà della Roma, arriva in biancorosso con la formula del prestito e diritto di riscatto. Pettinari rappresenta un rinforzo in attacco importante per la società biancorossa, anche grazie alla duttilità della punta romana che può giocare anche come esterno offensivo a destra e a sinistra. A meno che, e questo è il timore dei tifosi biancorossi, Pettinari non arrivi a Vicenza per sostituire Andrea Cocco che, dopo i 20 gol segnati nella scorsa stagione, ha più di qualche estimatore anche nella massima serie. «La mia volontà è di restare a Vicenza – ha sottolineato il centravanti sardo – in biancorosso mi sono trovato bene e non vedo perché dovrei andarmene. Il mio contratto scadrà il prossimo giugno, è vero – continua Cocco – ma se ci sarà la volontà di entrambe le parti un accordo lo troveremo». Parole che confermano un legame ed una riconoscenza da sottolineare verso una società ed una tifoseria che l’hanno rilanciato dopo anni difficili. Ma il mercato è imprevedibile: dovesse arrivare l’offerta giusta, magari dalla serie A, Cocco potrebbe salutare Vicenza, considerando che il mercato delle punte non è entrato nel vivo. Il Vicenza sta lavorando anche per rinforzare la difesa, che potrebbe dover fare a meno di Thomas Manfredini per un altro mese. L’ex difensore di Atalanta, Genoa e Sassuolo, si è sottoposto alle cure estive per risolvere il problema al tendine d’Achille che l’ha bloccato nel finale di stagione, ma i tempi si stanno allungando ed è per questo che il Vicenza sta accelerando i tempi per inserire in organico un difensore di valore. Il più vicino a vestire la maglia del Vicenza è Andrea Mantovani , svincolato dopo i sei mesi trascorsi a Perugia. L’ex difensore di Chievo e Palermo vorrebbe restare vicino a Verona dove vive con la famiglia e Vicenza rappresenterebbe la soluzione ideale. Piace però anche il giovane Dario Del Fabro , lo scorso anno al Leeds ma di proprietà del Cagliari. Al momento Mantovani è in pole, almeno fino a quando la società non sarà riuscita a piazzare due tra Alessandro Camisa , Matteo Gentili , e Oualid El Hasni . A centrocampo resta sempre d’attualità la posizione di Roberto Gagliardini , che il Vicenza sta trattando da ormai una ventina di giorni. Il mediano di Bergamo è il primo obiettivo per la mediana biancorossa, con il ritorno di Federico Moretti dal Catania e l’interesse per Luca Crecco che sembrano solo situazione alternative in caso non vada a buon fine l’arrivo di Gagliardini. In attesa di sviluppi sulle vicende di mercato, oggi il Vicenza affronterà ad Auronzo la Spal prima di chiudere il ritiro. Marino probabilmente mescolerà ancora le carte per vedere all’opera tutti componenti della rosa, in quello che rappresenterà l’ultimo esame della prima fase del lavoro estivo, a cui seguirà un primo bilancio tecnico della situazione e le conseguenti decisioni su dove e come andare a rinforzare il gruppo a disposizione del tecnico biancorosso.

Ore 15.40 – (Gazzettino) «Sono aumentate le qualità tecniche della squadra, abbiamo la possibilità di fare un ottimo campionato». Massimiliano De Mozzi indica la rotta nel primo giorno di lavoro dell’Abano, scattato ieri sul sintetico del Ceron a Selvazzano. Campo sul quale la squadra si allenerà anche oggi e domani mattina, prima di partire lunedì per il ritiro a Castel del Rio (Bologna). «Ripartiamo con l’entusiasmo di sempre – prosegue De Mozzi – Anzi, deve essere ancora maggiore dato che dobbiamo riconfermarci e migliorare quanto di buono è stato fatto l’anno scorso. Però l’ambiente è tranquillo e c’è grande voglia di crescere ulteriormente. La squadra è migliorata rispetto a un anno fa: tra i vecchi c’è un po’ più di esperienza e abbiamo un numero maggiore di giovani che ci permette di scegliere». Tra gli ultimi arrivati c’è il portiere classe 1996 Matteo Sinigaglia, che era al Thermal, e il venticinquenne attaccante argentino Pereira. «Tutte le scelte di mercato sono state condivise con il presidente Rizzato e con il tecnico – puntualizza il direttore sportivo Andrea Maniero – Abbiamo una rosa composta da undici giocatori over e quattordici under, è un bel gruppo. I giocatori di maggiore esperienza sono anche persone mature che fanno questo mestiere con grande serietà, ragazzi che hanno la fame giusta per ottenere obiettivi di gruppo e personali». Dove può arrivare questo Abano? «Mi piacerebbe ripetere il sesto posto del campionato scorso, e mi auguro che qualche giovane possa mettersi in mostra per farsi notare da squadre di categoria superiore». Con i neroverdi giocheranno anche due ex biancoscudati, reduci dalla promozione in Lega Pro. Ecco il difensore Dan Thomassen: «Affronto questa nuova esperienza con il grande entusiasmo di sempre. È da tanti anni che faccio questo mestiere e non vedevo l’ora di iniziare. Sono molto contento, ad Abano ritrovo persone che già conoscevo, e uno di loro era con me anche la stagione scorsa al Padova». Vale a dire Nicola Segato: «La prima impressione è positiva e c’è grande fiducia. Siamo solo al primo giorno e ci sarà tempo per conoscerci, ma ho tanta voglia di rimettermi in gioco dopo il campionato importante disputato con il Padova e rimanere ad alti livelli». Tra i veterani del gruppo figura anche un altro ex biancoscudato, capitan Paolo Antonioli. Sembrava destinato a diventare allenatore del settore giovanile, invece eccolo pronto ad affrontare la quarta stagione con gli aponensi: «Effettivamente pensavo di intraprendere un’altra strada, invece mi hanno dato la possibilità di disputare un’altra stagione e sono contento. Cercherò di dare anche una mano all’allenatore, aiutando nella loro crescita i compagni più giovani». Altro big che vestirà per il terzo anno di fila la maglia dell’Abano è Alessandro Ballarin: «Si respira l’entusiasmo di sempre, c’è sicuramente grande fiducia anche se poi sarà il campo a dire dove possiamo arrivare. Sono stati presi giocatori di calibro importante, sta a noi della vecchia guardia far sì che si integrino nel migliore dei modi». Intanto, è consultabile in internet il nuovo sito della società: www.abanocalcio.it.

Ore 15.20 – (Mattino di Padova) Un mix di veterani e giovani promesse: così si è presentato ieri agli impianti “Ceron” di Selvazzano Dentro l’Abano di mister Massimiliano De Mozzi. Il mercato estivo ha cambiato molto, soprattutto a centrocampo e in attacco, ma la compagine neroverde è riuscita a tenere le sue colonne (Antonioli, Ballarin, Bortolotto e Barichello su tutti), aggiungendo qualità e carisma. Luca Munarini, Nicola Segato e Dan Thomassen sono solo alcuni dei giocatori arrivati alla corte di Gildo Rizzato nelle ultime settimane, ai quali si sono aggiunti il portiere Matteo Sinigaglia, proveniente dalla Thermal Abano, e l’attaccante argentino Hernan Pereyra, 25 anni, che verrà visionato nel pre-campionato: «Ho visto alcuni video su di lui: è un giocatore con numeri importanti», afferma il direttore sportivo Andrea Maniero, che, da bravo ex calciatore (è stato attaccante di Padova e Portogruaro), ha tolto camicia e cravatta per indossare la divisa da allenamento. «È chiaro, però, che dovremo vedere come se la cava nel nostro contesto». Per il resto, non ci saranno altre operazioni in entrata, almeno nell’immediato: «Non abbiamo fretta», conferma Maniero. «Se ci sarà qualcosa da aggiustare, lo faremo ad agosto o a settembre». Si dice soddisfatto pure il tecnico De Mozzi, alla terza stagione sulla panchina aponense: «Sono contento perché ho a disposizione giocatori di esperienza e fuori quota molto interessanti», commenta. «Sarà una stagione difficile, dovremo riconfermarci sui livelli dell’anno scorso. Da neopromossi abbiamo fatto molto bene, centrando i playoff al primo colpo. Ora, però, dovremo dimostrare di essere continui». Capitan Antonioli e compagni si alleneranno a Selvazzano per tre giorni. Poi partiranno per il ritiro di Castel del Rio, piccola località sulle colline imolesi. Nel frattempo, l’Abano ha lanciato una nuova applicazione per smartphone e tablet (chiamata, appunto, “Abano Calcio”) in cui si possono trovare foto, video e notizie sul mondo neroverde.

Ore 14.50 – (Gazzettino) Come previsto, ieri il Cittadella ha dato l’ufficialità degli arrivi di due giovani della Primavera del Chievo: Lamin Jallow e Yusupha Bobb. La firma è arrivata ieri, proprio in occasione dell’amichevole disputata a Rovereto con il Chievo. Jallow, classe 1995, è un’ala destra e fa parte della nazionale Under 20 del Gambia, Bobb invece è un centrocampista centrale. Due giovani di prospettiva, come li aveva descritti Stefano Marchetti, che a Cittadella potrebbero trovare terreno fertile per maturare e imporsi anche in Lega Pro. È l’allenatore Roberto Venturato a descrivere i due nuovi acquisti (arrivati in prestito al pari di Benedetti, prelevato sempre dai gialloblù): «Sono due ragazzi sicuramente interessanti che hanno ottime qualità. Jallow è un giocatore che ha molta gamba, è capace di dare profondità alla squadra. Bobb invece è un elemento di grandi qualità tecniche, che sa sempre come muoversi in mezzo al campo e distribuire il pallone. Mi hanno fatto subito una buona impressione appena li ho visti all’opera e ho avuto le conferme anche nell’amichevole». «Sono in possesso di qualità importanti – conferma il diggì Marchetti – e già hanno fatto vedere qualcosa con il Chievo. Logicamente devono lavorare molto, sono appena arrivati in ritiro». Domani con inizio alle 17 a Lavarone, nell’ambito della “Festa del Tifoso”, il Cittadella disputerà la terza gara amichevole estiva: avversario l’Al Ahli Hebron, squadra palestinese.

Ore 14.30 – (Gazzettino) Finisce 0-0 la seconda amichevole precampionato del Cittadella. Dopo la grandinata di gol ai dilettanti del Lovadina, la squadra di Venturato rimane a secco contro il Chievo a Rovereto, ma questa era una partita di tutt’altro spessore rispetto a quella di martedì. Certo, il Cittadella ha badato soprattutto a contenere il più quotato avversario, ma è comunque riuscito – specie nei primi 45 minuti – a fare circolare bene il pallone quando ne ha avuto l’opportunità. Subito in campo uno dei due Primavera prelevati proprio dal Chievo, Jallow, posizionato sulla corsia esterna destra, davanti a Salvi. La doppia categoria di differenza quasi non si nota fino all’intervallo, con il Cittadella che regge l’urto del Chievo senza scomporsi più di tanto. I primi 45 minuti scivolano via senza particolari occasioni degne di nota, con i giocatori in campo che pagano evidentemente i carichi di lavoro del periodo, ma anche il gran caldo di Rovereto. Logicamente il gioco lo fa il Chievo, tra l’altro più avanti nella preparazione rispetto al Cittadella, ma Alfonso non si deve dannare l’anima per respingere le conclusioni di Mpoku (9′) e di Hetemaj (14’), e nemmeno sul destro di Castro alla mezz’ora. Ben più impegnato il suo collega Vaccarecci, subentrato a inizio ripresa, con il Chievo dell’ex tecnico granata Maran che si porta con più frequenza nell’area granata: i clivensi sbloccano il risultato al 27′ con Inglese, ma l’arbitro annulla per un tocco di mano dell’attaccante. Tre minuti più tardi si vede anche il Cittadella, con Gerardi che impegna a terra Seculin. Decisamente più complicata la respinta con i piedi di Vaccarecci su Birsa al 33′, ancora bravo poco dopo il portiere a fermare in uscita bassa prima Pellissier e poi Vajushi. La parata più difficile Vaccarecci la compie al 40′, quando si distende sulla sinistra a deviare in angolo il tiro di Vajushi a conclusione di un’azione di contropiede. Il risultato non si schioda dallo 0-0, anche perché sul finire dell’incontro viene annullato per fuorigioco il gol di Pellissier. Pareggiare con una squadra di serie A fa sempre piacere: una bella dose di autostima per il Cittadella che può continuare sereno il proprio lavoro a Lavarone. Soddisfatto il tecnico Roberto Venturato: «Abbiamo saputo tenere bene il campo, meglio nel primo tempo dove siamo riusciti ad articolare un buon possesso palla. Non abbiamo concluso tantissimo verso la porta avversaria, quindi ci sono tante cose su cui lavorare per migliorare. Un test positivo, ho avuto buoni segnali».

Ore 14.10 – (Mattino di Padova) Roberto Venturato è soddisfatto. Ha lavorato soprattutto sulla fase difensiva, in questi giorni di ritiro a Lavarone, e i risultati, almeno in queste prime due uscite, sembrano vedersi. «Sì, abbiamo saputo reggere bene il campo. Un po’ di più nel primo tempo, in cui siamo stati bravi a difenderci e a tenere il possesso palla, meno nel secondo», il commento del nuovo tecnico del Cittadella. «Non abbiamo costruito tantissimo, è vero, e ci sono tanti aspetti su cui lavorare. Ma, nel complesso, è stato un test positivo, disputato contro una squadra importante, di serie A. Ripartiamo da qui». Inevitabile una battuta sui due nuovi giovani ingaggiati proprio dal Chievo, ulteriore testimonianza dei buoni rapporti esistenti fra i club dopo il prestito di Kupisz nello scorso mercato di gennaio e quello di Rigoni che, rientrato all’ovile, sarà ora molto probabilmente girato dai clivensi alla Ternana. «I due nuovi arrivati? Sono sicuramente ragazzi interessanti e con ottime qualità», puntualizza il mister. «Jallow è un giocatore che ha molta gamba e capacità di dare profondità alla squadra. Bobb ha notevole qualità tecnica, sa muoversi e distribuire bene il pallone. Tutt’e due mi hanno fatto una buona impressione anche in questa amichevole». Di fatto, per vedere ulteriori nuovi innesti bisognerà ora attendere eventuali cessioni, anche se al d.g. Marchetti piace pure un altro baby promettente, Simone Rosso, esterno offensivo mancino proveniente dalle giovanili del Toro, ma a questo punto più lontano. Per quanto riguarda il prossimo test, invece, non servirà attendere molto: è in programma con i palestinesi dell’Al Ahli domani alle 17, a Lavarone, giorno in cui i sostenitori granata sono attesi per la “Festa del tifoso”.

Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Zero gol fatti, ma anche zero subìti. E visto che l’avversario era una squadra di due categorie superiori, e per giunta con una settimana di lavoro alle spalle in più, c’è di che essere soddisfatti. Alla sua seconda uscita stagionale, il Cittadella ha impattato per 0-0 l’amichevole con il Chievo Verona di Rolando Maran, giocata ieri pomeriggio allo stadio di Rovereto, tenendo a freno clienti scomodi come Paloschi, Mpoku e Pellissier. Anche stavolta Venturato ha usato il match per far giocare tutti i suoi uomini, ma c’è stato pure chi, come Pellizzer, è rimasto in campo per l’intera gara, con Pascali, schierato al suo fianco al centro della difesa, che ha messo nelle gambe quasi 70’. La coppia d’attacco iniziale è stata invece ancora una volta composta da Coralli e Mancuso, i quali nella ripresa hanno lasciato spazio a Sgrigna e Gerardi, con quest’ultimo autore dell’unica conclusione in porta granata, bloccata centralmente da Seculin. È stata l’occasione per vedere all’opera anche i due nuovi arrivati, Yusupha Bobb e Lamin Jallow. Nati entrambi in Gambia e rispettivamente di 19 e 20 anni, hanno firmato il contratto che li legherà ai colori granata per una stagione, in prestito, prima dell’amichevole, per poi essere mandati in campo. Sono due “under”. Il primo è un centrocampista centrale, il secondo un’ala destra che più di qualcuno ricorderà: in un freddo pomeriggio dello scorso gennaio fu proprio Jallow a siglare l’unico gol messo a segno dalla Primavera del Chievo in un’amichevole al Tombolato poi terminata 5-1, voluta per vedere all’opera il polacco Kupisz, allora appena ingaggiato. Ieri pomeriggio, invece, gol non ce ne sono stati. Del Chievo le principali occasioni, con la prima parata effettuata in tuffo da Alfonso su conclusione di Mpoku, al 9’, e due successive respinte di pugni su Hetemaj e Castro. Nella ripresa, Vaccarecci ha preso il suo posto fra i pali e, a sua volta, ha avuto modo di esibirsi in diversi interventi su Radovanovic e Birsa, superandosi tre volte nel finale: prima, al 35’, con una doppia uscita bassa su Pellissier e Vajushi, poi, 5’ dopo, deviando in angolo una conclusione dello stesso Vajushi, andato via in contropiede. Due giri di lancetta più tardi Rigoni, ex di turno, ha scartato il portiere del Citta, ma ha poi concluso a lato.

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto) Gol zero, occasioni poche, caldo e pioggia che si mescolano e si intrecciano formando un mix micidiale che di certo non aiuta neppure le migliori intenzioni. La prima uscita «vera» del Cittadella, a Rovereto, contro il Chievo porta con sé qualche indicazione positiva e inevitabili cartelli con suggerimento di ripassare più avanti. La squadra è ovviamente imballata e sarebbe strano se fosse il contrario, ma contro i gialloblù si difende piuttosto bene, rischia poco e talvolta mostra anche qualche buona giocata. La notizia di giornata conferma le indiscrezioni trapelate nelle ultime ore. Lamin Jallow, classe 1995, esterno destro alto proveniente dalla Primavera gialloblù e di Yusupha Bobb, classe 1996, centrocampista centrale hanno firmato il contratto che li spedisce in prestito in maglia granata fino al 30 giugno in prestito. E sono scesi in campo subito, Jallow addirittura da titolare sulla corsia destra, la sua zona preferita. «Direi che ci sono stati segnali positivi — spiega a fine partita mister Venturato — e sono contento delle risposte dei ragazzi. Certo, ci sono cose da migliorare, ma per questo ci vuole pazienza e le cose arriveranno strada facendo. Jallow e Bobb sono due ragazzi molto interessanti. Jallow ha molta gamba e capacità di dare profondità, Bobb ha grandi qualità tecniche e sa come muoversi sul campo. Hanno confermato le loro qualità nella partita contro il Chievo». Sul taccuino l’occasione più nitida capita a Paloschi al 14’ della ripresa, quando Birsa lo smarca di fronte ad Alfonso e il suo diagonale termina di poco a lato. Questa la formazione schierata nel primo tempo da Venturato: Alfonso in porta, Salvi, Pascali, Pellizzer e Donazzan in difesa, Jallow, Iori, Paolucci e Lora a centrocampo, Coralli e Minesso di punta. Nel secondo tempo si sono visti Sgrigna e Gerardi, in campo dal primo minuto della ripresa, e Bobb, entrato al 10’ al posto di Iori. Per quanto riguarda il mercato piace Simone Rosso, esterno sinistro alto offensivo del Torino, che può essere impiegato anche come seconda punta. Ma c’è da battere la forte concorrenza del Benevento, che si era mosso prima e che al momento pare in vantaggio rispetto ai granata.

Ore 13.00 – (Gazzettino) Quindi aggiunge: «In carriera ho sempre giocato in Lega Pro al sud, ho raggiunto la maturità giusta per misurarmi anche nello stesso campionato al nord. Sono arrivato in una buona squadra, darò il meglio di me stesso». Così il direttore sportivo biancoscudato: «L’ho visto giocare gli anni scorsi quando era al Messina, è davvero un buon giocatore in un centrocampo a due. Starà qualche giorno con noi». BUSETTO & PITTARELLO. De Poli ha definito le cessioni a titolo temporaneo dei due giovani classe 1996, ai quali il club biancoscudato ha fatto il contratto d’addestramento: Busetto va al Delta Porto Tolle Rovigo, Pittarello al Montebelluna. «Entrambi hanno bisogno di giocare con continuità, e sono comunque ragazzi di prospettiva sui quali puntiamo. Il Delta è per Busetto un’opportunità importante ed è un percorso che abbiamo pensato insieme. Quanto a Pittarello, mi auguro che al Montebelluna possa trovare la condizione ottimale e segnare gol». Sempre ieri il diesse ha perfezionato il prestito del giocatore offensivo classe 1997 Marcandella che giocherà con l’Este.

Ore 12.50 – (Gazzettino) APERI. Si sta allenando a parte nel ritiro bellunese come da programma dopo l’operazione al ginocchio destro del 27 aprile, la società l’ha messo sotto contratto per un altro anno. «Sono il ragazzo più felice al mondo. Non tutte le società tengono un giocatore dopo un infortunio del genere, sono davvero molto contento. Sono in un club importantissimo, farò di tutto per ripagare sul campo la fiducia che il Padova mi ha dato. Il ginocchio sta andando alla grande, per fine agosto o inizio settembre mi potrò riaggregare ai compagni, non vedo l’ora». Un flash di De Poli: «La proprietà ha mantenuto la parola che aveva dato stipulando il nuovo contratto, è l’ulteriore dimostrazione della serietà del club». BUCOLO. Centrocampista classe 1988, si è aggregato alla squadra per essere valutato durante il ritiro. Nell’ultimo campionato ha giocato la prima parte di stagione con il Messina (18 partite) e a gennaio si è trasferito al Martina Franca (15 presenze). Nella sua carriera ha giocato in Lega Pro altre due stagioni con il Messina, poi Milazzo, Celano, Reggiana, Catanzaro e Gela. «Quando mi ha chiamato il Padova tramite il mio procuratore, sono partito subito. Ora penso solo ad allenarmi al meglio, dopodiché la società e il tecnico decideranno. Io non posso fare altro che metterci tutta la mia disponibilità, spero che tutto si risolva in pochi giorni».

Ore 12.40 – (Gazzettino) La firma di Aperi che ha rinnovato per un’altra stagione, il primo allenamento a Pieve di Cadore del centrocampista Rosario Bucolo che sarà valutato durante il ritiro e l’ufficializzazione delle cessioni a titolo temporaneo di Fabio Busetto al Delta Porto Tolle Rovigo e Filippo Pittarello al Montebelluna. Sono queste le novità di ieri in chiave mercato, fermo restando che è sempre caccia aperta a un paio di centrocampisti. Al riguardo, l’altro ieri a margine dell’amichevole con il Verona Star l’amministratore delegato Roberto Bonetto aveva dichiarato di sperare in qualche novità entro domenica. «Sì, l’idea è questa – afferma Fabrizio De Poli – ma purtroppo i tempi non li decidiamo noi».

Ore 12.30 – (Gazzettino) Intanto, da oggi a Pieve di Cadore giocatori, staff tecnico e dirigenti potranno sentire da vicino il calore dei tifosi: durerà fino a domani la “Festa biancoscudata”, ed è attesa una vera e propria invasione di supporter che questa sera alle 21 potranno applaudire e acclamare i loro beniamini in una sorta di passerella della squadra in piazza Tiziano. Ma la lunga “Notte Biancoscudata” prevede anche altre iniziative tra mercatini, stand gastronomici, un concerto rock, dj set. Naturalmente non mancherà lo stand del merchandising biancoscudato, mentre al campo sportivo c’è anche un parco divertimenti attrezzato per i bambini.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Anche il presidente Giuseppe Bergamin e il nuovo socio Giampaolo Salot hanno assistito ieri pomeriggio all’unico allenamento della giornata di Cunico e compagni. Niente seduta mattutina infatti per i giocatori, che hanno avuto la prima metà giornata libera del ritiro dopo l’amichevole disputata giovedì. Lavoro fisico sostenuto, situazioni tattiche e partitella finale gli ingredienti della sessione pomeridiana agli ordini di Parlato e del suo staff. Lavoro differenziato per Niccolini (botta al piede rimediata con il Verona Star) e Dell’Andrea (affaticamento muscolare), ma le loro condizioni non destano preoccupazione e oggi si dovrebbero riaggregare ai compagni. In programma una doppia seduta, e la squadra si allenerà anche domani mattina, pur disputando nel pomeriggio un’amichevole con la rappresentativa Cadore Dolomiti.

Ore 11.50 – Qui Pieve di Cadore: termina l’allenamento, mentre la zona continua a popolarsi di tifosi.

Ore 11.30 – Qui Pieve di Cadore: ultimi schemi.

Ore 11.10 – Qui Pieve di Cadore: schemi offensivi per i Biancoscudati.

Ore 10.50 – Qui Pieve di Cadore: ripetute in salita.

Ore 10.30 – Qui Pieve di Cadore: iniziato l’allenamento mattutino, molti i tifosi già presenti.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Parlato ha già studiato i primi video che gli sono arrivati dalla telecamera volante e, conoscendolo, c’è da scommettere che terrà in grande considerazione questo nuovo mezzo. Il tecnico, già lo scorso anno, utilizzava i filmati di tutte le partite (appositamente selezionati) per mostrare ai giocatori cos’avevano sbagliato e quali erano stati i movimenti giusti. Il ritiro biancoscudato, inoltre, quest’anno è più tecnologico che mai. Alle riprese degli allenamenti, infatti, si intrecciano anche i dati rilevati da alcuni sensori gps, applicati (come una specie di marsupio) ai giocatori durante l’allenamento, e che rilevano chilometri percorsi e la potenza metabolica sprigionata. Dati che si incrociano inevitabilmente anche con i filmati (da adesso pure quelli del drone) e che riescono a regalare a Parlato e al suo staff, dal vice Lavezzini ai preparatori Marin e Zancopè, un quadro dello stato di preparazione dei giocatori.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Il drone non è altro che un robot volante, dal diametro normalmente non superiore ai 120 centimetri, radiocomandato da terra. Al suo interno è possibile inserire una piccola telecamera, per effettuare riprese aeree. Può sembrare un gioco, ma non lo è, visto che negli ultimi tempi stanno anche spopolando dei corsi appositi per pilotare questi apparecchi, e ci vuole una certa esperienza anche per posizionare bene la camera. Parlato ha voluto riprendere alcune fasi di gioco, di possesso palla e di esercizi da calcio da fermo. «È un’alternativa molto interessante alla classica videoanalisi», ha spiegato il tecnico campano. «Permette di trovare angolature e ampiezze che non si avrebbero con una normale telecamera a terra. Certo, bisogna usarlo con cura e cautela, anche perché non dia fastidio nel corso della seduta. È molto utile, tuttavia, per studiare le mosse da far vedere ai ragazzi. Capire come si esegue il movimento giusto o quali sono gli errori da correggere».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) In principio fu Delio Rossi alla Sampdoria, quest’anno è scoppiata la mania grazie a Maurizio Sarri e Roberto Mancini, ma lontano dai grandi riflettori non resta a guardare neppure Carmine Parlato. Stiamo parlando di quello che è già stato ribattezzato l’allenamento 2.0, ovverosia l’utilizzo di un drone per riprendere specifiche sedute o esercizi, da poter poi rivedere grazie all’ausilio della telecamera posizionata sopra il robot volante. Anche il tecnico del Padova, infatti, ha voluto utilizzare la nuova tecnologia per avere un ulteriore strumento d’analisi nella preparazione in montagna. Sabato scorso e mercoledì mattina, un drone ha ripreso dall’alto alcune fasi dell’allenamento di Cunico e compagni, scelte appositamente dallo staff tecnico. Alla guida del drone un pilota d’eccezione come Matteo Menapace, rinomato regista e videomaker, autore tra le altre cose del film sullo stadio Appiani e di alcuni video celebrativi della città di Padova.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Da adesso in poi mi allenerò al meglio con i compagni, dopodiché se al mister e alla società andrà bene, sarò ben felice di firmare con il Padova. Quando ho saputo di questa possibilità, ho preso la borsa e sono salito subito». Centrocampista di spessore e di categoria, Bucolo conosce benissimo il campionato di Lega Pro e negli ultimi tre anni, fra Messina e Martina, ha sempre trovato grande continuità: «È un torneo tostissimo. L’anno scorso è stato veramente bello, c’erano tante squadre molto attrezzate, ma penso che il Padova abbia tutte le carte in regola per essere protagonista. Da tanti anni gioco nel girone meridionale, provare a misurarmi anche con un raggruppamento diverso potrebbe essere un bel momento di crescita professionale». Il Padova, dopo aver perso sia De Risio che Del Pinto, si trova ancora un po’ scoperto a centrocampo: in ritiro ci sono Carcuro e altri mediani in prova, ma il diesse sembrerebbe avere altre possibili alternative, di categoria superiore.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il diesse Fabrizio De Poli ieri è sceso a Padova per formalizzare un paio di contratti e per definire le cessioni in prestito di due giovani biancoscudati. Sebastiano Aperi e il giovane portiere Gaetano Pardo sono della rosa a pieno titolo: l’attaccante catanese ha firmato un contratto di un anno dopo aver dimostrato di essersi ripreso velocemente dall’intervento al ginocchio dello scorso maggio, mentre l’estremo difensore proveniente dal Virtus Volle è stato inserito come giovane di serie e rimarrà con la prima squadra. Fabio Busetto, invece, è ufficialmente un giocatore del Delta Rovigo, dove arriva a titolo temporaneo, così come Filippo Pittarello, che si è accasato al Montebelluna. A Pieve, intanto, si continuano a valutare attentamente i diversi giocatori in prova. Ultimo, in ordine di tempo, l’ex capitano del Messina Rosario Bucolo, classe 1988, che ieri ha sostenuto il primo allenamento. «Arrivo con grande entusiasmo a questa nuova opportunità, speriamo bene», le parole del centrocampista al portale Padovagoal.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Che la festa biancoscudata abbia inizio. Parte oggi la due giorni dedicata ai tifosi del Padova a Pieve di Cadore. Nella cittadina bellunese sono attesi in queste ore quasi 1.000 appassionati in arrivo da Padova, grazie anche al programma di intrattenimento organizzato da società, Tribuna Fattori e Aicb. Si parte stamattina quando i tifosi si ritroveranno al campo, ma il clou si avrà in serata, quando alle 21 squadra e staff tecnico saliranno sul palco di Piazza Tiziano. Per tutta la sera in centro ci sarà intrattenimento con zumba, baby dance, musica dal vivo, negozi e mercatini aperti. Quindi, per chi lo vorrà, la festa si trasferirà al parco Roccolo, dove sarà allestito un dj set. Domani ritrovo al campo, tra grigliata e pranzo sotto la tensostruttura, prima dell’amichevole contro la rappresentativa cadorina. Spazio anche per la solidarietà con il club Avis biancoscudata, che venderà delle magliette speciali, il cui ricavato verrà consegnato ai sindaci di Mira, Dolo e Pianiga colpiti dal tornado.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Quanto agli altri giocatori in prova, nella giornata di oggi dovrebbe emergere qualche indicazione più chiara. Occhi puntati, in particolare, su Paulo Dentello Azzi, che pare aver convinto tutti in questi primi giorni di ritiro. La società sembra intenzionata a tesserarlo in prestito raggiungendo un accordo con il club brasiliano della Tombense. Ma fino a quando non ci saranno le firme, è bene attendere gli eventi. Anche se i tifosi hanno dimostrato in più occasioni sui social network e sui principali siti di riferimento che il brasiliano stuzzica non poco gli entusiasmi. Poi si penserà al centrocampo, visto che almeno un giocatore, anche se Bucolo e Carcuro dovessero firmare, dovrà comunque arrivare in rosa. È stato proposto, fra gli altri, pure il brasiliano del Lecce Sacilotto, ma non interessa. E rimane tuttora aperta la pista Corti, nonostante una prima fumata nera fra le parti.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Le mie caratteristiche le scoprirete nel momento in cui mi vedrete all’opera — sorride — non mi piace parlare di me stesso, ho grande entusiasmo, mi alleno coi compagni e vorrei riuscire a convincere la società. E’ tanto tempo che gioco in Lega Pro nel girone sud, voglio provare questa nuova esperienza nel girone Nord. La Lega Pro è un campionato difficile, quando mi hanno fatto il nome del Padova sono subito partito, mi sono fatto la valigia e mi sono messo in viaggio con grandissimo entusiasmo. I tifosi mi hanno detto che quelli del Padova hanno una marcia in più». Ieri, intanto, sono state formalizzate le cessioni di due giovani. Si tratta di Pittarello e di Busetto, ceduti in prestito rispettivamente al Montebelluna e al Delta Porto Tolle. Per quanto riguarda il primo, il suo desiderio era quello di andare alla Triestina e ha spinto parecchio per questa soluzione, ma la società si è opposta in quanto sarebbe stato chiuso da Zubin, senza contare che gli eventi degli ultimi giorni che hanno coinvolto il presidente Pontrelli di sicuro non hanno aiutato la fumata bianca.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) C’è pure il presidente Giuseppe Bergamin, in ritiro a Pieve di Cadore, per far sentire la sua voce. E la presenza del numero uno biancoscudato scatena l’entusiasmo dei tifosi, accorsi in massa da ieri e soprattutto attesi nel corso del weekend per una festa che sarà da ricordare. «E’ passato un anno da quando siamo rinati — sorride l’imprenditore padovano — e direi che di strada ne abbiamo fatta parecchia. Siamo felici dei risultati che abbiamo ottenuto, ma siamo anche consapevoli di dover fare ancora molto. Mi piacerebbe che domani (oggi per chi legge, ndr ) arrivasse tanta gente qui a Pieve di Cadore. Sarà una festa tutta biancoscudata che coinvolgerà tutto il paese». Nel frattempo ieri è arrivato anche il centrocampista ex Messina e Martina Rosario Bucolo, ex vicecapitano peloritano. Bucolo in realtà era atterrato a Venezia nella serata di giovedì, ma ieri ha preso contatto con la nuova realtà. Rimarrà in prova qualche giorno con buone chance di essere tesserato.

Ore 08.30 – Padova, amichevoli estive: in programma anche una sfida con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro il 5 agosto.

Ore 08.28 – Padova, il ritiro precampionato si svolgerà a Pieve di Cadore dal 18 luglio al 2 agosto.

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E’ successo, 24 luglio: allenamento pomeridiano per i biancoscudati a Pieve di Cadore, dove giungono anche Giuseppe Bergamin e Giampaolo Salot.




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