Cittadella-Potenza, Iori: “Domani proverò una bella sensazione, perché a Cittadella si trova una famiglia vera…”

Condividi

Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia

Ancora 24 ore e poi la stagione agonistica del Cittadella comincerà ufficialmente con il primo impegno in Tim Cup contro il Potenza. La prima sfida del nuovo corso granata, squadra completamente rinnovata dopo la retrocessione in Lega Pro e l’avvento in panchina di Roberto Venturato dopo la lunghissima gestione di Claudio Foscarini, coinciderà con un momento dal valore simbolico decisamente importante. A distanza di oltre sei anni dall’ultima volta, Manuel Iori è pronto infatti a riprendersi la cabina di regia e il pubblico del Tombolato. Era il 30 maggio del 2009, un Cittadella-Rimini 2-0 che regalò a Pierobon e soci la salvezza all’ultima giornata, quando il centrocampista varesino calcava per l’ultima volta il terreno della città murata con la maglia granata addosso: da lì in avanti i viaggi su e giù per l’Italia, i ritorni da avversario (pure con la maglia del Padova) e domani, a distanza di più di sei anni, il ritorno davanti al pubblico che gli è sempre rimasto nel cuore. «E ne sono felicissimo, sarà un bel momento davvero», ammette Iori alla vigilia del primo impegno ufficiale, «Non dico che sarò emozionato, non credo che accadrà, ma la partita porterà con sé sicuramente una sensazione particolare, molto bella». Perché anche se alcuni volti da allora sono cambiati, compreso quello del tecnico più longevo degli ultimi anni, le sensazioni che si provano sotto le mura sono rimaste immutate: «La gestione è diversa, ma l’ambiente che ho trovato non è affatto cambiato», spiega Iori, «Qui a Cittadella si trovava una famiglia vera, è stato così per i miei anni in granata ed è esattamente ciò che ho ritrovato adesso, tornando dopo alcune stagioni passate lontano. Le persone che lavorano qui ti fanno sentire a casa e contribuiscono a farti star bene. È normale che l’avvicendamento in panchina abbia cambiato alcune cose, ma l’ambiente, quello no, è rimasto sempre lo stesso». E Iori, leader oggi come allora, tornerà con la fascia di capitano al braccio: l’ha indossata già in tutte le amichevoli precampionato, dovrebbe essere proprio lui, tornato alla base dopo sei anni, a guidare i granata diventandone il nuovo uomo-simbolo. «Ma quale simbolo, qui bisogna pensare a cose molto più importanti», taglia corto invece il regista, «A me non è mai stato chiesto niente, se non quello che so fare: giocare e cercare di farlo il meglio possibile. Io non sono un simbolo, qui si deve prima di tutto creare un gruppo forte e coeso che remi tutto nella stessa direzione: è una missione molto più importante. In ritiro ho trovato un buon gruppo, che ha lavorato bene, si sono creati tutti i presupposti per iniziare la stagione nel migliore dei modi».




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com