Live 24! Padova, ultime 48 ore a Pieve di Cadore: doppio allenamento aspettando l’amichevole di domani

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Ore 21.00 – Ricordiamo che l’amichevole di domani contro il Campodarsego si disputerà alle ore 15.00 a Pieve di Cadore.

Ore 20.00 – (La Provincia Pavese) Il suo è un curriculum di giocatore esperto per la categoria. Angelo Siniscalchi, 31 anni, è l’ultimo arrivato in ordine di tempo alla corte di mister Michele Marcolini: oltre alla qualità può offrire un aiuto importante a un reparto che offre molte alternative. Prima dell’esperienza di Mantova nell’ultima stagione (30 presenze) aveva giocato a Salerno, squadra della sua città, per passare poi al Cuneo in Seconda Divisione. Prima ancora tanti campionati tra C1 e poi con il cambio di nome in Prima Divisione: tre a Benevento, uno a Portosummaga e uno Pescara per citare alcune delle esperienze del neoacquisto azzurro. «Vista l’età posso essere definito sicuramente esperto anche per i diversi campionati in categoria e sono qui per dare un contributo, spero importante, a una squadra che ha un obiettivo altrettanto importante e ben chiaro – esordisce Angelo Siniscalchi – Sono arrivato in un gruppo ben attrezzato che ha le carte in regola per giocarsela con tutti anche se sappiamo che vincere non è mai facile per nessuno». Il Pavia lo ha affrontato lo scorso anno a Mantova e quindi in parte lo conosceva già. «A Mantova toccò a noi fare una grande partita, poi abbiamo visto in campionato la grande strada che ha fatto una squadra che ricordiamo fu costruita all’ultimo momento per il cambio societario e nonostante tutto è arrivata terza – ricorda il difensore – Sull’ossatura di quel gruppo la società ha sistemato alcune cose e sulla carta rinforzato ancora la squadra. Ora toccherà a noi dimostrarlo sul campo». Anche in difesa c’è grande concorrenza visti i tre posti da titolare disponibili nel 3-5-2 di mister Marcolini ? «È stimolante, non lo vedo come un problema – risponde Siniscalchi –. Anche negli altri reparti, non solo in difesa ci sono più alternative che fanno della nostra squadra un gruppo forte e coeso». Sul fronte difensivo lo scorso anno il Pavia era accusato di prendere troppi gol. Ora il nuovo modulo tattico è più equilibrato. Che ne pensa ? «Sicuramente da quello che avevo visto da avversario e ora invece da giocatore del Pavia questa scelta del mister lascia la difesa meno in balia degli avversari – ribadisce il difensore ex Mantova – Nella ripartenze quando la squadrava si trovava sbilanciata lo si pagava. Certamente prendere meno gol in Lega Pro è sempre fondamentale». Siniscalchi non sarà in campo domani con il Poggibonsi precauzionalmente. «Sto facendo lavoro specifico per un fastidio al ginocchio ma già da martedì rientro in gruppo. Sono convinto che i miei compagni faranno una bella prova perché ci teniamo ad andare avanti in Coppa» .

Ore 19.30 – (Gazzetta di Reggio) 13 ottobre 2010-31 luglio 2015: ieri si è concluso ufficialmente il quinquennio di governo di Alessandro Barilli. Al cospetto del notaio Antonio Caranci è avvenuto, nella sede granata, il trasferimento dell’84% di quote al gruppo Mectiles che già deteneva il 16%. A questo punto Stefano Compagni e Gianfranco Medici detengono il 100% di azioni della Reggiana. Alessandro Barilli, che ricordiamo aveva versato 800 mila euro (un milione assieme ai soci Campani e Villirillo) nelle casse delle Coop (a fronte però di una sponsorizzazione di 1,3 milioni per il triennio) avrà una buonuscita di 600mila euro più un eventuale premio promozione di 300 mila euro oltre a qualche altro benefit come l’auto. Barilli lascia a bilancio un debito complessivo di 2,5 milioni di euro con la garanzia che se sarà superiore risponderà in prima persona. Una contropartita decisamente inferiore rispetto alle sue richieste iniziali. Dopo le firme di rito è stato anche eletto il nuovo consiglio della Reggiana che sarà assai snello e composto da solo quattro componenti ma aperto a nuovi ingressi. Stefano Compagni è il nuovo presidente e avrà Sisto Fontanili quale vice presidente, con due soli consiglieri: Raffaele Ferrara e Gianfranco Medici. Guido Tamelli sarà l’amministratore delegato ma non entrerà in consiglio. Un Cda composto, per il momento, da quattro consiglieri ma che presto sarà allargato a sei nel momento in cui altri due soci (BiTecnology-Imec e Gottardi) sottoscriveranno una quota complessiva del 12%. Il progetto della nuova proprietà è di mantenere la maggioranza (60% di quote) con la Mectiles come socio di riferimento (Pietro Vavassori ha un accordo per rilevare il 35% da Mectiles) e poi suddividere il restante 40% di azioni in quote da 4% o 8% per avere altri cinque soci all’interno della famiglia granata. In futuro sarà poi possibile anche un alleggerimento delle quote degli azionisti di riferimento. Ma a prescindere dalle quote, l’idea è di avere dei soci-sponsor in grado di garantire un programma di sponsorizzazioni o finanziamenti quinquennale per avere una base di un milione di euro, ovviamente in relazione alle proprie quote. Questo è il percorso che dovrà dare stabilità economica alla Reggiana. Non sarà una strada in discesa dato che i paletti e gli ostacoli da superare sono tanti anche organizzativi ad iniziare dai campi d’allenamento per arrivare alla sede. Ci sarà bisogno di entusiasmo, buona volontà ma soprattutto un grande sostegno da parte delle forze imprenditoriali reggiane.

Ore 19.00 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova conclude oggi il ritiro in altura a Masen giocando un’amichevole (anticipata alle ore 16.30) contro la Virtus Trento, formazione che milita in Promozione. Mister Riccardo Maspero dovrà verificare stamani le condizioni di parecchi biancorossi un po’ affaticati dal doppio test di giovedì, ma ha già in mente una formazione di massima. Nella quale le novità più rilevanti potrebbero essere il debutto del neoacquisto Sereni, arrivato a Masen soltanto giovedì sera e l’utilizzo del mancino Carini sul fronte destro della difesa a tre: «Vorrei provare anche questa soluzione per vedere come va – spiega il mister -, queste amichevoli devono servire proprio a progredire nella crescita fisica, a migliorare l’organizzazione di gioco e a fare qualche esperimento per avere delle alternative allo schieramento classico». Il tecnico biancorosso ribadisce poi che in questa fase della stagione l’esito delle partite non ha per lui alcuna importanza: «I risultati conteranno quando si giocherà per i tre punti, in campionato. Ma magari sarebbe bene fare qualcosa di buono anche in Coppa Italia. Per ora, dai ragazzi mi aspetto soltanto che continuino a crescere sotto l’aspetto fisico e che insistanto nell’applicazione dei concetti di gioco che proviamo quotidianamente in allenamento. Poi a volte può andar bene e in altre si può fare fatica a causa delle gambe pesanti, ma questo non ha alcuna importanza». Contro la Virtus Trento Maspero schiererà formazioni diverse nel primo e nel secondo tempo: «Voglio far fare 45 minuti a tutti e non c’è ancora una divisione gerarchica delle squadre. Per alcuni deciderò l’impiego soltanto dopo la rifnitura: si tratta di Scalise che ha ancora un po’ di fastidio alla caviglia, di Caridi e Ungaro un po’ affaticati, di Anastasi che ha un’infiammazione al ginocchio. Non vogliamo rischiare nulla, per cui se non saremo sicuri terremo i ragazzi a riposo. E di sicuro staranno fuori Lombardo e Marangi, che hanno risentimenti muscolari». A prescindere dall’incontro odierno, Maspero si dice già molto soddisfatto delle due settimane di lavoro in altura: «Chiudiamo un ritiro molto proficuo sotto il profilo del lavoro. Ho conosciuto a fondo i raagazzi e loro hanno capito il mio modo di lavorare. E c’è stato anche un bel feeling con i tifosi, che sono venuti a conoscere il nuovo Mantova. Abbiamo cominciato nella maniera giusta, adesso vedremo di continuare a crescere». Per quanto riguarda il fronte mercato, la priorità del ds Alfio Pelliccioni è quella di trovare collocazione al centrocampista Uliano e all’attaccante De Respinis, che non rientrano nei piani tecnici. Ma al momento non ci sono sviluppi. In entrata, l’ultima mossa del Mantova dovrebbe essere l’ingaggio di un portiere di esperienza: fra i papabili ci sono l’ex Acm Alex Valentini (tornato allo Spezia dopo un anno al Cittadella), Nicolas Bremec (ex Vicenza) e il serbo Vlada Avramov (Atalanta).

Ore 18.30 – Qui Pieve di Cadore: termina l’allenamento.

Ore 18.00 – Qui Pieve di Cadore: esercitazioni tattiche.

Ore 17.40 – Qui Pieve di Cadore: Azzi e Turea tornano in gruppo.

Ore 17.20 – Qui Pieve di Cadore: altro giocatore tagliato, si tratta del croato Sanin Muminovic.

Ore 17.00 – Qui Pieve di Cadore: squadra in campo per l’allenamento pomeridiano.

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Avevamo definito la prima uscita non ufficiale del Pordenone contro il Cedarchis (4-0 in 70′) un’istantanea. Quasi uno scatto rubato. La gara in programma questo pomeriggio alle ore 17 allo Zuliani di Arta Terme (sede del ritiro neroverde) contro il Montebelluna di Gianfranco Fonti (vecchia conoscenza nella Destra Tagliamento) sarà invece una foto vera, di quelle che «ti metti in posa per farti vedere bello». Opposte, due squadre ufficialmente di Lega D. In realtà il Pordenone attende solo la delibera della Figc del 4 agosto per cucirsi sul petto la targhetta Lega Pro.
PASA C’È – Rivedremo probabilmente dall’inizio la stessa formazione schierata in avvio con il Cedarchis. «Rispetto alla prima sgambata avremo un avversario di livello superiore – ha affermato Bruno Tedino – Il Monte è una buona squadra, con tanti giovani di valore e un ottimo tecnico. Dai miei mi aspetto conferme. Riproporrò il mio 4-2-3-1. Ho a disposizione tutti a eccetto dell’infortunato Pignata (ginocchio, ndr). Ci sarà anche Pasa, che si è unito al gruppo giovedì mattina. I ragazzi stanno lavorando bene. Avranno le gambe un po’ pesanti, ma è normale». Nella prima amichevole della stagione il Montebelluna ha fatto 0-0 con il Mestre. INTRATTENIMENTO – Dopo la partita i tifosi potranno trasferirsi nel piazzale davanti al Grand Hotel Gortani (quartier generale di Tedino e soci) dove si esibirà la Nica Band, troveranno uno stand enogastronomico e potranno incontrare i loro beniamini. Giovedì sera «sotto le stelle» lo stand del Pordenone ha venduto una decina di nuovi abbonamenti. Parecchie le prenotazioni dei vecchi abbonati, che verranno confermate dopo l’ufficializzazione del ripescaggio. SONDAGGIO – Il sito www.tuttopordenone.com rivela che Denis Maccan, contattato dal nuovo Venezia “americano” (Lega D) avrebbe chiesto 48 ore di tempo per rispondere alla chiamata, perchè nelle ultime ore il capitano sarebbe stato riavvicinato dal Pordenone. Il sito ha lanciato un nuovo sondaggio. Due le alternative. Bisogna lasciarlo andare? Assolutamente no perchè è la bandiera del Pordenone. Scontate e schiaccianti le prime risposte: il 96% lo vuole ancora in neroverde.

Ore 16.10 – (Messaggero Veneto) Arriva agosto e con sé porta anche il primo vero test ufficiale per il Pordenone di Bruno Tedino. Sarà una bella giornata neroverde quella che si vivrà oggi ad Arta Terme, in cui l’amichevole con il Montebelluna di Gianfranco Fonti (il via alle 17) sarà soltanto l’antipasto del saluto che in serata la squadra tributerà ai tifosi saliti in Carnia. Campo. L’amichevole con i trevigiani sarà un bel test per il Pordenone che verrà. Dopo la sgambata con il Cedarchis si alza notevolmente il livello degli avversari, giovani, ma guidati da quel Gianfranco Fonti già visto al timone della Sanvitese. Sarà l’occasione buona per sperimentare quel 4-2-3-1 che Tedino intende impostare come modulo base. L’allenatore neroverde avrà a disposizione l’intera rosa tranne l’infortunato Pignata. «Mi aspetto conferme e proseguiremo sul percorso tracciato del 4-2-3-1 – conferma il tecnico –. I ragazzi stanno lavorando bene. Avranno le gambe un po’ pesanti, ma è normale». E a conferma delle voci di mercato, in ritiro è arrivato anche l’italo-brasiliano Caio De Cenco, l’attaccante classe ’89, l’ultima stagione diviso tra Spal e Pontedera. Oltre a lui, giovedì aveva raggiunto Arta Terme pure Simone Pasa (’94), il centrocampista proveniente dal Prato, ma di proprietà dell’Inter. Serata. Comincia a prendere forma il Pordenone e stasera sarà pronto ad abbracciare i tifosi che saliranno in Carnia. L’anno scorso l’affetto del pubblico era stato una spinta importante per la rimonta neroverde e quest’anno la società spera che il legame non venga meno. Dopo l’amichevole con il Montebelluna, alle 19, nell’area antistante al Gran hotel Gortani ci saranno intrattenimento musicale e chioschi. Alle 20.15 il “saluto” di squadra, staff e dirigenza ai tifosi. Abbonamenti. Grande curiosità, l’altra sera in piazzetta Cavour durante la manifestazione “Giovedì sotto le stelle”, per lo stand dei “ramarri”. Una decina i tifosi nuovi abbonati che hanno firmato la pre-sottoscrizione, mentre diversi vecchi abbonati hanno esercitato la prelazione del proprio posto. Queste le quote: 270 euro per la tribuna centrale (ridotto 180), 200 per la laterale (ridotto 150), 130 per la gradinata scoperta (ridotto 100). Riduzioni per over 65 anni, fascia d’età dai 16 ai 20 anni e invalidi. Inoltre è previsto il pacchetto famiglia. Gli abbonati possono far valere la prelazione entro il 10 agosto e chi si abbona entro il 14 riceverà in omaggio una T-shirt speciale. Inoltre, si può aderire all’iniziativa “Pn member”, che oltre all’abbonamento offre servizi esclusivi. Dettagli su www.pordenonecalcio.com/abbonamenti.

Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia da oggi in ritiro con tanti giovani fa la spesa in Lega Pro, piazza il colpo-Calzi (nella foto) in mediana e in difesa riporta “a casa” Cernuto.
Innesti di spessore quelli messi a segno ieri dal ds Giorgio Perinetti, pur costretto in serata a veder sfumare in extremis l’arrivo del 37enne attaccante Serafini dalla Pro Patria. Il dirigente lagunare ieri ha comunque strappato un poker di “sì” dalla categoria superiore, facendo così salire a 8 (su 19 convocati, ma oggi sono attesi altre firme) il numero deisenior che oggi alle 17 si ritroveranno al Taliercio per salire a Piancavallo. Sempre dalla Pro Patria arriva il 29enne Giampaolo Calzi, mastino di centrocampo che un anno fa era stato acquistato dal Vicenza, salvo restare in Lega Pro tra Savoia e i bustocchi dopo il ripescaggio in B dei veneti. Con Calzi e i veneziani Soligo e Malagò il Venezia è già in grado di esibire una linea mediana di lusso per la serie D, in attesa che mister Favaretto testi l’affidabilità dei baby Chin, Callegaro e Seno. Per il reparto arretrato pesante l’ufficialità del terzo ritorno di Francesco Cernuto (’92), reduce da tre campionati di Lega Pro di fila. Oltre al jolly siciliano nuovi di zecca i volti di due 22enni anch’essi con esperienza in terza serie: si tratta del veneziano Riccardo Busatto reduce da 28 presenze in D all’Arzachena e già visto in zona con SandonàJesolo, Clodiense e Real Vicenza, assieme al padovano Daniel Beccaro il quale dopo le giovanili in biancoscudato ha collezionato 70 presenze in tre anni di Lega Pro tra Santarcangelo e Real Vicenza. Gli innesti nel reparto arretrato, considerato che sugli esterni la volontà dichiarata è quella di puntare su giovani under, a questo punto sembrerebbe allontanare il sogno di riportare in lagunare l’ex capitano Elia Legati. Sfumato Serafini il primo innesto in attacco è invece quello del duttile 26enne Paolo Carbonaro, ex Primavera a Palermo e lo scorso anno diviso tra Aversa Normanna e Monza. Ieri come previsto il Venezia ha presentato in Figc la propria richiesta di ammissione in serie D, documentazione accompagnata da due assegni per 300 mila euro: gli avvocati Alessandro Vasta e Gianmaria Daminato stanno già lavorando alla domanda di iscrizione, che sarà presentata il 5 agosto (con i 50 mila euro tra fidejussione e tasse) all’indomani dell’okay definitivo del Consiglio federale.

Ore 15.20 – (La Nuova Venezia) Giorgio Perinetti aveva promesso un attaccante di razza per il Venezia, ed aveva strappato nel primo pomeriggio il sì di Matteo Serafini (37 anni) ex Pro Patria dopo sei campionati e una settantina di reti all’attivo. Senonchè in tarda serata, ben oltre le 21, il centravanti ci ha ripensato ed ha fatto una clamorosa marcia indietro. Alla base forse motivi familiari, non certo economici in quanto l’accordo era già stato trovato. E così la trattativa, il grande colpo che avrebbe permesso probabilmente il salto di qualità alla squadra, è saltato. Il tutto mentre anche i principali siti internet avevano già dato la notizia del suo arrivo in laguna. Perinetti comunque già oggi andrà alla carica per assicurare al Venezia un centravanti di valore. Ieri il diesse ha chiuso le trattative con altri cinque giocatori, dando la possibilità al tecnico Favaretto di partire oggi per il ritiro con un discreto numero di uomini a disposizione. Un posto da titolare lo reclamerà di sicuro il centrocampista centrale Giampaolo Calzi, anche lui in arrivo dalla Pro Patria. Per il 29enne di Varese, tanta gavetta nelle categorie minori ma anche belle soddisfazioni sul campo dopo essere passato anche per Sampdoria, Perugia, Reggiana, Catanzaro e Ravenna. Dopo essersi svincolato dal Monza, per il Venezia ha firmato un altro attaccante: Paolo Carbonaro classe 1989, di scuola palermitana. Inoltre, a disposizione di Favaretto ci saranno i difensori Daniel Beccaro (padovano del 1993), già da lui allenato nella stagione scorsa al Real Vicenza, e Riccardo Busatto, coetaneo veneziano che giocava nell’Arzachena in serie D. Infine, accordo fatto per Francesco Cernuto, uno dei difensori più positivi con la maglia dell’Fbc Unione Venezia nell’ultimo torneo di Lega Pro, e pedina preziosa sia per la fascia che per il ruolo di centrale. Da capire ancora se potrà ritornare Elia Legati, piuttosto titubante allo scendere di categoria, sul quale il direttore sportivo Perinetti è in pressing da giorni. Il Venezia sempre ieri pomeriggio ha depositato in Figc a Roma tutta la documentazione per l’iscrizione al prossimo campionato di serie D, mentre oggi si radunerà alle 17 al centro sportivo Taliercio per partire alla volta di Piancavallo, dove rimarrà in ritiro fino al 14 agosto. Oltre ai giocatori annunciati ieri (a parte Cernuto che resterà a Mestre per le visite mediche e poi si aggregherà alla squadra, ndr), Favaretto partirà con Evans Soligo, Matteo Malagò, Riccardo D’Alessandro, Lorenzo Checchi e undici ragazzi del settore giovanile. Si tratta del portiere Andrea Barbazza; dei difensori Denis Manetti e Marco Rossetti; dei centrocampisti Matteo Callegaro, Matteo Chin e Giacomo Seno; degli attaccanti Simone Bonaldo, Giacomo Marton, Barnaba Panfilo, Nicholas Siega e Manuel Lion, quest’ultimo in prova dal Città di San Donà.

Ore 14.50 – (Mattino di Padova) Luparense e Abano si sfidano questo pomeriggio nella prima amichevole estiva tra le padovane di Serie D: per l’Abano la quarta serie è una certezza ormai da due anni, per la Luparense San Paolo manca solo l’ufficialità per brindare al ripescaggio. Sul campo, in ogni caso, i mister Pasa e De Mozzi avranno due formazioni costruite per puntare a qualcosa in più di una semplice salvezza. Si gioca alle 15 al comunale di Tombolo, quartier generale dei Lupi per tutta la stagione. Sarà anche l’occasione per tre protagonisti della promozione del Padova di riabbracciarsi: Thomassen e Segato da parte neroverde, Nichele nuovo mediano dei Lupi.

Ore 14.30 – (Gazzettino) Qualche giorno di silenzio se l’è preso per metabolizzare delusione e amarezza, ieri Alessandro Sgrigna ha parlato per la prima volta dell’infortunio rimediato domenica scorsa durante l’amichevole con il palestinesi dell’Al Ahli. “Lacerazione del tendine dell’adduttore lungo la coscia sinistra”, è quanto recita il bollettino medico dell’ecografia alla quale si è sottoposto l’attaccante rientrato in pianura, un incidente abbastanza grave che terrà Sgrigna lontano dai campi di gioco per tre mesi. Un contrattempo che non ci voleva, capitato proprio nel mezzo della preparazione: «Adesso sto meglio, qualche giorno di riposo mi è servito». È il morale, quello da ricostruire. «È stata una bella botta, inaspettata, ma mi riprenderò. È capitato, inutile ripensare all’episodio, a quello che è stato, bisogna guardare avanti». Tempi lunghi per il il recupero. «Adesso devo stare fermo una quindicina di giorni, poi comincerò la riabilitazione, ci vuole pazienza». Claudio Coralli, parlando del suo infortunio, ha detto che intanto ci penserà lui al Cittadella. «Ciccio è un leader, lascio la squadra in buone mani». Dall’alto della sua esperienza, come giudica la nuova squadra che sta nascendo? «Secondo me è buona, ha valori importanti. Poi è arrivato un tecnico preparato, che sta trasmettendo entusiasmo e voglia di fare. Tutti si aspettano grandi cose dal Cittadella, si prospetta un anno difficile ma ci sono buone prospettive per il campionato». Cittadella attrezzato per la categoria, quindi? «Ho visto una buona squadra. Il direttore ha fatto acquisti mirati, di valore, adesso il responso passa al campo. Sulla carta siamo messi bene, ma anche l’anno scorso, in serie B, si parlava di una rosa all’altezza della categoria, ne eravamo tutti convinti. Nel calcio non si possono mai fare i conti sulla carta, le partite vanno giocate, tutte». Come giudica i più giovani? «Sono tutti bravi ragazzi prima ancora che bravi calciatori, e questa è la cosa più importante per una realtà come la nostra. A Cittadella possono trovare l’ambiente giusto per crescere». Senza Sgrigna, un giovane in particolare dovrà fare gli straordinari, Giulio Bizzotto: «Ha grandi doti, vede la porta con facilità. Affrontare un campionato professionistico è diverso che non giocare nella Primavera, deve crescere ma può fare bene, sono convinto delle sue qualità». Un flash su Venturato: «È una lieta sorpresa. Un allenatore preparato, si fa capire bene ed è sempre pronto al dialogo con i calciatori, aspetto questo molto importante. Ha voglia di riscatto, come tutti noi del resto». TIM CUP. Ultimi due giorni a Lavarone per il Cittadella, che tornerà in pianura domani in mattinata per affrontare poi al Tombolato il Potenza nel primo turno della Tim Cup (inizio alle 20.30). I biglietti saranno disponibili solo per la tribuna ovest in quando la gradinata est è interessata dai lavori di copertura. Questi i prezzi: intero 10 euro, ridotto under 14 a 1 euro; i botteghini della tribuna ovest apriranno alle 19.

Ore 14.10 – (Mattino di Padova) Ancora 24 ore e poi la stagione agonistica del Cittadella comincerà ufficialmente con il primo impegno in Tim Cup contro il Potenza. La prima sfida del nuovo corso granata, squadra completamente rinnovata dopo la retrocessione in Lega Pro e l’avvento in panchina di Roberto Venturato dopo la lunghissima gestione di Claudio Foscarini, coinciderà con un momento dal valore simbolico decisamente importante. A distanza di oltre sei anni dall’ultima volta, Manuel Iori è pronto infatti a riprendersi la cabina di regia e il pubblico del Tombolato. Era il 30 maggio del 2009, un Cittadella-Rimini 2-0 che regalò a Pierobon e soci la salvezza all’ultima giornata, quando il centrocampista varesino calcava per l’ultima volta il terreno della città murata con la maglia granata addosso: da lì in avanti i viaggi su e giù per l’Italia, i ritorni da avversario (pure con la maglia del Padova) e domani, a distanza di più di sei anni, il ritorno davanti al pubblico che gli è sempre rimasto nel cuore. «E ne sono felicissimo, sarà un bel momento davvero», ammette Iori alla vigilia del primo impegno ufficiale, «Non dico che sarò emozionato, non credo che accadrà, ma la partita porterà con sé sicuramente una sensazione particolare, molto bella». Perché anche se alcuni volti da allora sono cambiati, compreso quello del tecnico più longevo degli ultimi anni, le sensazioni che si provano sotto le mura sono rimaste immutate: «La gestione è diversa, ma l’ambiente che ho trovato non è affatto cambiato», spiega Iori, «Qui a Cittadella si trovava una famiglia vera, è stato così per i miei anni in granata ed è esattamente ciò che ho ritrovato adesso, tornando dopo alcune stagioni passate lontano. Le persone che lavorano qui ti fanno sentire a casa e contribuiscono a farti star bene. È normale che l’avvicendamento in panchina abbia cambiato alcune cose, ma l’ambiente, quello no, è rimasto sempre lo stesso». E Iori, leader oggi come allora, tornerà con la fascia di capitano al braccio: l’ha indossata già in tutte le amichevoli precampionato, dovrebbe essere proprio lui, tornato alla base dopo sei anni, a guidare i granata diventandone il nuovo uomo-simbolo. «Ma quale simbolo, qui bisogna pensare a cose molto più importanti», taglia corto invece il regista, «A me non è mai stato chiesto niente, se non quello che so fare: giocare e cercare di farlo il meglio possibile. Io non sono un simbolo, qui si deve prima di tutto creare un gruppo forte e coeso che remi tutto nella stessa direzione: è una missione molto più importante. In ritiro ho trovato un buon gruppo, che ha lavorato bene, si sono creati tutti i presupposti per iniziare la stagione nel migliore dei modi».

Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Il Potenza fino a due sere fa era sull’orlo dello sfascio, e quella che si presenterà domani al Tombolato dovrebbe essere tutto meno che una formazione all’altezza. I problemi societari sono stati risolti solo giovedì in tarda serata, con il passaggio delle quote al nuovo plenipotenziario Andrea Vertolomo, che un mese fa si era liberato della Cavese. Allenatore e diesse sono quindi stati decisi nelle ultime ore, mentre la squadra è in alto mare: domani verosimilmente i lucani si presenteranno con una rabberciata semi-juniores.

Ore 13.20 – (Gazzettino) Curiosità: con chi condivide la stanza a Pieve di Cadore? «Cunico, abbiamo giocato insieme al Portogruaro e siamo rimasti sempre amici. Ha deciso la società, forse perché sapeva della nostra amicizia. Speriamo di dimostrare il nostro feeling anche sul campo».
Quale è il punto di forza di capitan Cunico? «È un trequartista moderno che fa entrambe le fasi, ha grande visione di gioco, anche in verticale che è sempre stata la sua forza. E poi con la sua dinamicità può diventare un centrocampista aggiunto dando una mano alla squadra». Senza fare torti a qualcuno, tra i biancoscudati chi è il più simpatico? «Petrilli e Aperi sono una bella coppia di comici con le loro battute, fanno ridere». Domenica scorsa sono arrivati a Pieve di Cadore settecento tifosi per vedervi in amichevole, un primo assaggio del calore che troverete durante il campionato. «Si sa che è una tifoseria calda e numerosa. È una responsabilità in più per noi e non deve essere un peso, ma ci deve dare una spinta ulteriore». Dove può arrivare questo Padova? «È ancora presto per dirlo, siamo in fase di costruzione e non conosciamo le rivali. Ma come dice il nostro capitano, proviamo a vincerle tutte. Questa deve essere la nostra mentalità».

Ore 13.10 – (Gazzettino) Naturalmente ha avuto modo di testare anche i metodi di lavoro di Parlato. «Lo conoscevo già dato che ci eravamo incrociati sul campo quando ero all’inizio della mia carriera. L’impressione è buonissima, me lo ricordavo proprio così. Spiega alla perfezione le cose che sono da fare, e ha idee molto chiare». Nelle due amichevoli che ha giocato, ha già confermato di avere un grande fiuto sotto porta andando sempre a segno. Senza dimenticare i diciassette sigilli nell’ultimo campionato con l’Ascoli. Quanti ne ha in programma quest’anno? «Non mi metto mai obiettivi in termini realizzativi, se non quello di fare il meglio possibile, migliorare ogni giorno e dare un contributo alla squadra in entrambe le fasi di gioco. Non è una frase fatta, è la verità. Poi se si lavora al meglio durante la stagione, i risultati arrivano». La società punta a ritornare quanto prima in serie B, magari proprio con i suoi gol. «Mi hanno fatto sentire molto importante, spero di ripagare la fiducia sul campo e con gli atteggiamenti». A proposito di atteggiamenti, è uno dei giocatori più carismatici del gruppo. Parlato le ha chiesto di aiutare anche i suoi compagni più giovani? «Non me l’ha detto, ma è sottinteso. Dai più grandi deve arrivare sempre un esempio per i più giovani sul modo di comportarsi, allenarsi e di affrontare i vari momenti che ci sono in una stagione».

Ore 13.00 – (Gazzettino) Cristian Altinier, il ritiro a Pieve di Cadore è ormai agli sgoccioli. Un bilancio di questi suoi primi giorni da biancoscudato?
«Tutto a posto, mi trovo bene con i compagni e con lo staff. Ora dobbiamo continuare a lavorare per cercare di migliorare giorno dopo giorno e arrivare il prima possibile in condizione». Come procede a livello personale? «Ci sono degli step da raggiungere. In questa fase della preparazione si fa fatica e le gambe non girano come vorresti, a volte la testa va più veloce. Ma rientra tutto nella normalità: sarebbe preoccupante il contrario». Come vede la crescita della squadra? «Mi sono trovato al meglio da subito, è un gruppo sano e con voglia di fare. I nuovi si sono inseriti bene e se ci saranno altri giocatori che si aggregheranno, troveranno un gruppo già coeso e unito».

Ore 12.50 – (Gazzettino) MERCATO. «Da oggi in avanti la priorità sono gli under, dobbiamo completare la lista degli otto per accedere al massimo dei contributi». Fabrizio De Poli ha deciso di rivolgere tutte le attenzioni nei prossimi giorni alla definizione dell’organico con riguardo agli under 21. Tra i quali non farà parte Lo Porto del Perugia, pur avendo il diesse ammesso nei giorni scorsi contatti con il suo procuratore. «Lo chiamerò per dirgli che non lo prendiamo, aspettiamo qualcun altro». I discorsi per i centrocampisti Matute e Corapi? «Restiamo fermi e valutiamo i giocatori che abbiamo». Oggi sono attese novità (fumata bianca o nera) per i giocatori in prova. SQUADRA. Doppia seduta tra situazioni tattiche (mattino) e lavoro fisico (pomeriggio). Si sono allenati a parte Mazzocco, Neto Pereira e Turea. Oggi penultimo giorno di ritiro, domani la chiusura con l’amichevole alle 15 con il Campodarsego.

Ore 12.40 – (Gazzettino) Tutto lascia pensare che i timori della questura siano legati all’episodio di una settimana fa, quando a Calalzo (a pochi passi da Pieve di Cadore) ultras biancoscudati e spallini si sono incrociati dando luogo a una guerriglia nel centro del paese che è durata qualche minuto, e che ha portato alla denuncia di due padovani per possesso di oggetti atti a offendere rinvenuti nella loro auto a poca distanza dallo scontro. Oggi probabilmente se ne saprà di più.

Ore 12.30 – (Gazzettino) «Non so se si giocherà l’amichevole con il Padova, al momento non la posso confermare. C’è qualche problema con la questura, vediamo». È telegrafico il direttore sportivo Cristiano Giaretta dell’Udinese da noi contattato nel tardo pomeriggio di ieri. Quanto basta per mettere in forte dubbio il test di prestigio che il Padova dovrebbe giocare con i bianconeri mercoledì alle 20.30, giorno dell’inaugurazione del rinnovato stadio Friuli. L’intoppo è legato al fatto che lo stesso giorno i friulani hanno in programma un altro test (inizio alle 18.30) con la Spal, partita che in origine si sarebbe dovuta disputare tre giorni fa (mercoledì 29 luglio) e che invece è slittata di sette giorni, pur non essendo stata ancora ufficializzata.

Ore 12.00 – Qui Pieve di Cadore: termina l’allenamento.

Ore 11.40 – Qui Pieve di Cadore: partitella finale.

Ore 11.20 – Qui Pieve di Cadore: provate soluzioni da palla inattiva.

Ore 11.00 – Qui Pieve di Cadore: intensissimo lavoro atletico.

Ore 10.40 – Qui Pieve di Cadore: provate soluzioni offensive.

Ore 10.20 – Qui Pieve di Cadore: a parte Turea, Azzi e Mazzocco, assente Muminovic.

Ore 10.00 – Qui Pieve di Cadore: Biancoscudati in campo per l’allenamento mattutino.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Ma l’Udinese non è al corrente del problema, così come il Padova non sa che nello stesso giorno c’è a Udinei anche la Spal, e viceversa da parte emiliana. Ce ne sarebbe abbastanza perché la Questura di Udine ponesse un serio problema di ordine pubblico. La realtà, però, è che le osservazioni sollevate dal diesse bianconero Giaretta a De Poli per tutta la giornata non trovano conferme dagli ambienti delle forze dell’ordine. La Questura di Udine riferisce di essere a conoscenza delle problematiche sorte una settimana fa tra le due tifoserie, ma che nulla è stato ancora deciso in merito. Per diverse ore, mentre dalle Questure non giungevano indicazioni ma dall’Udinese si continuava a confermare l’annullamento del test col Padova, il sospetto è che la società bianconera, sorto il problema, abbia preso in mano la questione e deciso di cancellare una delle due amichevoli, ovvero quella con i biancoscudati. Una soluzione che in viale Rocco non è andata giù. E adesso si attendono le possibili alternative: o si annulla davvero una delle due amichevoli, o si vieta la trasferta a una (o entrambe) le tifoserie. La parola “fine” non è ancora stata scritta.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) A meno di una settimana dalla sfida, il Padova cade dalle nuvole. Il motivo ufficiale è un problema di ordine pubblico. E neppure un problema da poco: l’Udinese, infatti, sta organizzando due amichevoli nella medesima giornata, mercoledì prossimo, da giocarsi entrambe al“Friuli”. Una alle 18 con la Spal, con la quale il test fissato inizialmente per il 29 luglio era stato posticipato perché l’agibilità dello stadio ristrutturato è arrivata solo l’altro ieri, e poi una alle 20.30 con il Padova, inizialmente programmata a Lignano e poi spostata a Udine.. Problema non da poco: i tifosi ferraresi e padovani, dopo i fatti di Calalzo di Cadore avvenuti esattamente sette giorni fa, si sarebbero ritrovati nello stesso luogo e alla stessa ora, tra l’una e l’altra amichevole.

Ore 09.20 – (Mattino di Padova) Udinese-Padova rischia di non giocarsi. Per effetto di un grandissimo pasticcio, l’amichevole programmata per mercoledì prossimo allo stadio Friuli rischia di saltare, ma le ragioni sono ancora tutte da decifrare. Perché se da un lato c’è un problema di ordine pubblico, dall’altro la Questura di Udine non ha ancora posto paletti alla questione. E il mistero che ha caratterizzato l’intera giornata di ieri è destinato a rimanere tale fino a che qualcuno da Udine non farà luce sull’intera vicenda. Sono da poco passate le 10 di ieri mattina quando sul cellulare del diesse biancoscudato, Fabrizio De Poli, giunge la chiamata di Cristiano Giaretta, il suo omologo friulano: «La partita non si gioca».

Ore 09.10 – (Mattino di Padova) «Non è facile entrare, quindi non posso che esserne contento», l’ammissione del tecnico, «ma ci sono alcune cose su cui devo riflettere: quello che conta nella mia testa è il campo, non tanto il patentino, e questa per me sarà una stagione molto importante. Voglio informarmi bene sulle modalità». Con il patentino di prima categoria, Parlato potrebbe allenare anche in Serie A e B. Ma se non dovesse partecipare, in B potrebbe allenare comunque se affiancato da un “vicario” dotato di patentino, per esempio il suo vice Rino Lavezzini.

Ore 09.00 – (Mattino di Padova) Carmine Parlato è stato ammesso al “supercorso” di Coverciano per diventare allenatore di prima categoria, ma non ha ancora deciso se parteciparvi o meno. Il punteggio, stabilito su criteri che tengono conto della carriera, da calciatore e da allenatore, ha premiato Parlato e altri 21 colleghi a fronte di centinaia di richieste. Ma l’allenatore biancoscudato, da ottobre a giugno, dovrebbe lasciare la squadra per più di un giorno alla settimana.

Ore 08.30 – Padova, amichevoli estive: in programma anche una sfida con l’Udinese allo stadio “Friuli” il 5 agosto.

Ore 08.28 – Ringraziamo l’hotel “Giardino” di Pieve di Cadore per l’ospitalità concessaci in questa seconda settimana di ritiro.

Ore 08.26 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 31 luglio: doppio allenamento per i Biancoscudati e “premio” finale con la cena al rifugio “Padova”.




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