Cittadella-Padova, Foscarini: “Sarà strano non sedermi in panchina sabato! E il Padova è un gradino sotto…”

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L’uomo del derby non può che essere lui e il suo record difficilmente verrà battuto. Claudio Foscarini è l’allenatore più presente nella storia di Cittadella-Padova. Sono 17 i derby vissuti da protagonista dal tecnico trevigiano, che può vantare un bilancio praticamente in parità: 5 vittorie, 6 pareggi e 6 sconfitte. Sabato, per la prima volta dopo 10 anni, non siederà più su quella panchina e la sensazione sarà strana un po’ per tutti. «Sicuramente è ancora strana anche per me», confida. «Dieci anni sono tantissimi e guardando da fuori le vicissitudini granata, confesso che fa un effetto particolare non poterle vivere da protagonista. Ma dopo un decennio era giusto chiudere un ciclo». Sarà al Tombolato? «Se riesco a far coincidere gli impegni che ho, conto di esserci. D’altronde, il Cittadella non può che stare ancora nel mio cuore. La settimana scorsa i tifosi granata di Riese Pio X mi hanno dedicato una serata e la cosa mi ha fatto un piacere enorme. Il ciclo si è chiuso, ma l’affetto resta immutato. In questo momento sto girando molto per i campi di Serie B, ma se riesco non mi perdo una partita del Citta su internet».

Il ricordo più amaro e quello più dolce dei derby che ha vissuto? «Il più amaro credo sia la sconfitta per 3-1 nel 2012 contro il Padova di Pea. Fummo battuti da due prodezze di Raimondi, che non diedero giustizia a quanto visto in campo e indirizzarono anche i giudizi successivi. Tra i più dolci, il primo derby vinto all’Euganeo nel 2006 con gol di Campo, e sicuramente l’ultimo successo per 4-0 in B. Era un periodo molto delicato, venivamo da una settimana difficile, ma sul campo la risposta fu grandiosa. Quella partita, però, più che il sabato venne vinta nei giorni precedenti, dato che ci preparammo alla grande». È vero che sotto le Mura il derby viene preparato come fosse una finale? «È una sfida molto sentita, noi siamo la squadra meno blasonata, per questo c’è sempre stata voglia di vincere sul campo. In più il Padova ha sempre avuto formazioni tecnicamente fortissime, tutto l’ambiente sentiva molto la partita, con i tifosi che durante la settimana ti spingevano a dare qualcosa in più». E adesso come sono le gerarchie? «Ho visto entrambe le squadre, anche se solo il Citta dal vivo, e credo che i granata abbiano qualcosa in più. A Pavia mi hanno impressionato per personalità e carattere. Squadra molto solida e di qualità. Il Padova è una buona compagine, ma è un gradino sotto». Quando la rivedremo in panchina? «Spero presto, aspetto l’occasione giusta».

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe)




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