Cittadella, Alfonso: “Il futuro? Sarei felice di rimanere e spero di trovare un accordo in tempi rapidi”

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I tifosi preferiscono vederlo arrampicato alla traversa a lanciare cori, piuttosto che chino in fondo alla rete, a raccogliere palloni. Peraltro, nonostante le tre scoppole incassate in SuperCoppa dalla Spal domenica sera, Enrico Alfonso è stato il migliore in campo nel Cittadella. «Non mi aspettavo proprio che la stagione finisse così», ammette il portiere. «Di sicuro i biancoazzurri hanno avuto un approccio migliore al match. Hanno goduto di qualche giorno in più per riposare rispetto a noi, tornati abbastanza provati da Benevento e senza Scaglia, Cappelletti e Litteri (assente per stare vicino ad un familiare con problemi di salute, ndr), con Salvi che si è fatto male a gara in corso (ha giocato la ripresa con la mano destra fasciata dopo uno scontro: gli esami hanno riscontrato una frattura). Non dimentichiamo che stiamo parlando di una signora squadra, non a caso in grado di dominare il proprio girone. Ma spiace perché loro hanno sfoderato più cattiveria agonistica rispetto a noi, ed è sempre stata una nostra arma». Sin qui la stagione appena chiusa, «con una sconfitta che non deve cancellare il ricordo di quanto di buono fatto in campionato». Davanti, la voglia di rinnovare il contratto e crescere ancora. «Sarei felice di rimanere e spero di trovare un accordo in tempi rapidi. Il Citta mi ha dato l’opportunità di tornare a calcare un palcoscenico importante dopo la stagione alla Pro Piacenza, e non lo dimentico». Curioso che ad un istrione come lui sia toccato raccogliere il testimone di Andrea Pierobon, emblema della riservatezza. «Ma voi avete visto la mia parte esuberante, emersa a fine stagione, in realtà mi reputo un professionista serio e dedito al lavoro. Però, sicuramente, poter lavorare accanto a “Piero” mi ha permesso di crescere e credo che potrei migliorare ancora, nella gestione della gara e nelle uscite». A proposito di uscite: Cappelletti ha rimediato 10 punti al labbro dopo quella di Benevento. «E non sapete quanto male ci sia stato, anche perché Daniel è un amico. Tra l’altro si sposerà a giugno e io sono pure invitato al matrimonio, ma ho quasi paura di andarci perché temo la vendetta della moglie… Tuttavia, ci abbiamo anche scherzato su: in fondo, le cicatrici agli uomini regalano fascino…».

(Fonte: Mattino di Padova)




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