Cittadella, la favola di Kouame: “Voglio aiutare i granata e mettermi in mostra!”

Condividi

Fosse una favola, la trama sarebbe quasi scontata, aspettando il lieto fine. E invece è la vita reale, che riesce ancora a regalare sogni. La storia di Christian Kouame, arrivato a Cittadella in prestito dal Prato, inizia a Bingerville, in Costa d’Avorio, negli ultimi giorni del 1997. Christian cresce con genitori separati, lontano da agi e comodità, ma ama rincorre un pallone e gioca a calcio per strada. È bravo, si fa notare, finché il suo nome non arriva alle orecchie del presidente del Prato, Paolo Toccafondi. Il tempo di provarlo in allenamento con qualche squadra locale per capire che il ragazzino ha stoffa e merita una chance. «Sono arrivato a Prato, a 15 anni», racconta Koumae. «Avevo solo fatto qualche allenamento, ma per il resto avevo sempre giocato per strada. Ho esordito a 15 anni alla Sestese, in Eccellenza toscana, perché il Prato non poteva ancora tesserarmi. Ho fatto un anno in prestito alla Primavera del Sassuolo, quindi a Prato ho esordito in Lega Pro lo scorso anno, fino agli ultimi sei mesi in prestito alla Primavera dell’Inter». E a Cittadella come è arrivato? «L’Inter non mi aveva ancora riscattato, c’era qualche problema, finché il mio procuratore non mi ha parlato di Cittadella. Sono partito al volo e devo dire di aver fatto la scelta giusta. I compagni e l’allenatore mi stanno aiutando tantissimo, sono felice». Qualche segreto, nei sei mesi all’Inter, l’ha rubato? «Mi sono allenato solo un giorno con la prima squadra, ma tante volte, al termine del nostro allenamento, mi fermavo per vedere il lavoro di Mancini. Mi piacerebbe avere la cattiveria sotto porta di Icardi. Devo migliorare nella concretezza. Pregi? Corsa e tecnica». Si sente più un esterno o una punta? «Gioco senza problemi in entrambi i ruoli, mi adatto a quello che chiede l’allenatore. Forse da ala ho più spazi per sfruttare la mia falcata». Modelli da seguire? «I miei idoli sono Samuel Eto’o e Didier Drogba». Quanto è forte il suo legame con la Costa d’Avorio? «Molto. Purtroppo da quando sono in Italia non ho più avuto la possibilità di tornare, ma mi sento sempre con i miei familiari, se riesco li aiuto, anche se non mi hanno mai chiesto niente. Il mio sogno è vincere qualcosa con la nazionale ivoriana». E questa stagione? «Voglio aiutare il Cittadella e mettermi in mostra. La Serie B è un grande palcoscenico».

(Fonte: Mattino di Padova)




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com