Venezia-Padova, Bergamin: “Tacopina? Frase pericolosa, io starei attento a dire certe cose…”

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Spirito sportivo, diplomazia o più semplicemente buon gusto. Chiamatela come volete: due sere fa, davanti ai propri tifosi in occasione della presentazione ufficiale della squadra a San Marco, il presidente del Venezia Joe Tacopina non ne ha di certo dato grande dimostrazione. È bastata una frase, pronunciata in inglese ma immediatamente comprensibile a chiunque, per scatenare le polemiche già a tre mesi di distanza dal primo derby tra Venezia e Padova, che si giocherà al “Penzo” sabato 26 novembre. Un affondo gratuito, che non ha mancato di far arrivare, immediate, le repliche dalla nostra città. La frase incriminata. Padova e Venezia si ritrovano quest’anno a sette anni di distanza dall’ultimo confronto, datato marzo 2009. E l’americano che oggi detiene la proprietà del club lagunare ha subito cavalcato l’onda di una sfida molto attesa. «We’ll kick Padova’s ass», ha urlato dal palco in occasione della presentazione della squadra. Il che, letteralmente, tradotto dall’inglese significa: «Prenderemo il Padova a calci nel c…».

Scontata, l’ovazione del pubblico veneziano è arrivata immediatamente, con tanto di coro «Chi non salta è un padovano», eseguito alla perfezione dallo stesso Joe Tacopina e dalla squadra al completo. Le repliche. A Padova, diversamente, la frase del patron lagunare non poteva non lasciare il segno. Dopo le prime repliche dei tifosi, arrivate “a valanga” sui social network anche con reazioni altrettanto poco diplomatiche, nel pomeriggio di ieri non si è fatta attendere la risposta della società biancoscudata. «Io non sono abituato a giudicare le persone, tanto meno quelle che non conosco personalmente», le parole del presidente Giuseppe Bergamin. «Ma mi sembra che, nonostante l’inglese, quanto detto da Tacopina sia facilmente comprensibile a tutti, e non sia affatto una frase elegante, soprattutto se detta da un presidente. Senza dimenticare, e questo non è un aspetto di certo secondario, che un’uscita del genere può anche rappresentare un pericolo: siamo ancora lontani dalla partita, ma questa provocazione non è di certo il modo migliore per garantire la serenità e la sicurezza del match. La goliardia va bene fino ad un certo punto, io starei attento a dire certe cose».

Parole dure, ma pronunciate senza replicare a tono: parlare da presidente è una cosa, ragionare da tifoso è un’altra. «E se devo parlare da tifoso del Padova, dico questo: il Venezia ha una squadra forte, ammazzerà il campionato, ma il Padova giocherà i derby per vincerli e i conti li faremo alla fine. Per ora non credo sia il momento di accendere gli animi in vista di una sfida già di per sé molto sentita». Le conseguenze. Il Codice di giustizia sportiva vieta di «esprimere pubblicamente giudizi o rilievi lesivi» di altri tesserati o delle istituzioni sportive, e la violazione della norma è punibile con un’ammenda dai 2.500 ai 50.000 euro e con uno o più turni di squalifica. Per fare un esempio, nel 2009 il tecnico dell’Inter Mourinho, per aver parlato di «prostituzione intellettuale», venne deferito alla Commissione Disciplinare, accusato di «alimentare inutili tensioni», e poi condannato a pagare 10 mila euro di ammenda. La palla, ora, passa alla Figc.

(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia)

«Non sono abituato a dare giudizi sulle persone che conosco, figuriamoci su quelle che non conosco. Ma un’uscita del genere fatta da un presidente è senz’altro poco elegante». Il presidente Giuseppe Bergamin replica così al collega americano Joe Tacopina, che l’altro ieri in occasione della presentazione ufficiale del Venezia è andato decisamente sopra le righe dichiarando «We’ll kick Padova’s ass», ossia «Prenderemo il Padova a calci in c…». Una sparata che avrà divertito i suoi tifosi, ma che resta di cattivo gusto e che ha scatenato una marea di reazioni. «Tacopina è un personaggio particolare – prosegue il patron biancoscudato – goliardico e si presenta in un certo modo, però – ribadisco – non è uscita elegante. Può essere anche pericolosa perché rappresenta una provocazione nei confronti del nostri tifosi, e non è di sicuro il modo migliore per preparare una partita che sarà importante. Mettendomi nei panni di un tifoso del Padova, mi arrabbio davanti a queste parole. Poi quando arriverà la partita, se il Venezia avrà la squadra più forte, vincerà e accetteremo il risultato. Ma in campo anche noi faremo di tutto per vincere». Non ha gradito naturalmente anche l’amministratore delegato biancoscudato Roberto Bonetto che a caldo su Facebook aveva replicato: «Un’americanata che si poteva risparmiare, ma signori si nasce, non si diventa…». La frase dell’avvocato statunitense, nonché attuale numero uno del Venezia, ha avuto l’effetto di uscire anche dall’ambiente sportivo tanto da non passare inosservata al sindaco Massimo Bitonci, che si è fatto sentire attraverso la sua pagina Facebook. «Signor Tacopina, hai scelto il modo peggiore per presentarti ai padovani e a tutti i veneti, buttando in laguna i valori della lealtà sportiva. Aspetto le tue scuse. Sono certo che il sindaco Brugnaro prenderà le distanze e censurerà il suo svarione».

(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)




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