Bassano-Padova, l’analisi del “Giornale di Vicenza”

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Il Biancoscudo si tenga pure il contorno della Coppetta sbiadita. Il piatto ricco di ieri se lo spazzola per benino Bassano nuovo padrone del campionato. Sì, d’accordo, 2-1 ma almeno 5 nitide opportunità contro 2 e insomma mai Padova potrà recriminare qualcosa di concreto, il punteggio è addirittura risicato. Aveva smesso di piovere per due ore e mezza e appena si comincia, come una cartella esattoriale, ecco la pioggerellina fitta e simpatica tipo un lunedì dal dentista. Eppure, nonostante il terreno pesante ed allentato i pesi leggeri di Bassano decollano sul campo che è un piacere e mica rinunciano a palleggiare o al fraseggio che gli appartiene. Macchè, sgorga calcio che è uno spettacolo, idee, combinazioni e geometrie che denotano come dietro ci sia lavoro, studio, applicazione maniacale in allenamento. Insomma, il solito Bassano d’assalto che, quando ispirato e motivato, azzanna tutti quanti alla giugulare.

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Bassano schizza al comando solitario (non accadeva da 13 mesi) ma soprattutto se ne infischia di una mezza dozzina di assenze pesantissime (Fabbro, Barison, Laurenti, Cenetti, Stevanin e dopo un quarto d’ora perde persino Formiconi) proseguendo imperterrito a sbriciolare chi gli transita davanti e prova a sbarrargli la strada. L’unico pollice verso è per l’incapacità di questo gruppo di mollare il castagnone del ko, la differenza che scava il solco tra le squadre bellissime e quelle anche ciniche e vincenti. Bassano per ora è solo meravigliosamente seducente. E per adesso va alla grande anche così magnetico e rapinoso e pazienza se è un po’ cicalone e farfallone.

(Fonte: Giornale di Vicenza, Vincenzo Pittureri. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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