Live 24! Padova-Gubbio, il giorno dopo: parlare di “pareggio che brucia” è riduttivo…

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Ore 21.00 – (Gazzettino) Stefano Marchetti ha visto giusto anche questa volta. Per arginare l’emergenza in attacco innescata dagli infortuni di Kouame e Litteri, a inizio del mercato di riparazione ha messo gli occhi su un usato sicuro, quell’Antimo Iunco che aveva fatto sognare nell’anno dei play off raggiunti con Foscarini. In quella stagione l’attaccante brindisino mise a segno 12 gol, il suo record da calciatore professionista, mai più eguagliato in carriera. Ed era destino che fosse proprio Iunco a mettere la parola fine al lungo digiuno di gol e punti in trasferta, che perdurava dal lontano 25 ottobre (1-1 di La Spezia). Una vita fa. Dopo stagioni non esaltanti vissute tra B e Lega Pro, il Cittadella ha cercato Iunco e lui non si è fatto pregare. Ha colto la palla al balzo e posto la firma sul contratto, per ripercorrere un cammino che in passato si era rilevato vincente. La palla al balzo – quella di Scaglia – l’ha presa anche sabato a Novara, di rapina, anticipando difensore e portiere e firmando la rete del pareggio. Primo gol di Iunco a Cittadella, oltretutto in trasferta dove la squadra di Venturato sembrava vittima di una maledizione. «L’importante è avere fatto gol, per le statistiche, per me stesso, ma prima di tutto perché ci ha permesso di pareggiare una partita importante, su un campo difficile». […] L’attaccante ha interrotto il digiuno del gol del Cittadella che continuava da 608 minuti. Mica cosa da poco, quasi a testimoniare che Iunco è fondamentale? «Certamente no, è il gruppo che risulta sempre decisivo a Cittadella, fin dalla mia prima esperienza con questa maglia. Sono stati i miei compagni a mettermi nelle condizioni di fare gol, e questo mi fa davvero ben sperare per il prosieguo della stagione, perché tutti siamo importanti, in egual misura. Tutti possiamo contribuire al bene del Cittadella». […]

Ore 20.30 – (Mattino di Padova) Un filo che si riannoda. L’ultimo gol con la maglia del Cittadella Antimo Iunco l’aveva realizzato su rigore, il 2 aprile del 2010, nel derby con il Padova terminato 2-2 all’Euganeo. […] Un gol festeggiato come se avesse portato il Citta alla vittoria, perché ha permesso di interrompere un filotto negativo di cinque sconfitte in trasferta, che pesava come una maledizione. «Il mio primo pensiero dopo averlo realizzato è stato per mia moglie Carla e i miei figli, Andrea e Jacopo, che sono sempre stati al mio fianco e che non hanno mai smesso di credere in me. Non posso che dedicarlo a loro, sperando sia il primo di una lunga serie», afferma l’attaccante brindisino. E non suoni come una dedica banale. Proprio la voglia di trascorrere più tempo con la propria famiglia, avvicinandosi a Verona, dove vive, è stata una delle molle che l’hanno spinto, a gennaio, ad accettare la proposta del dg Marchetti. […] Con Iunco è doveroso, però, soffermarsi anche su un altro episodio del match in Piemonte: quel gol annullato per un tocco con il braccio. «L’ho toccata» ammette il numero 26 del Citta, «ma non so neanch’io se è stata spalla o braccio. L’azione si è svolta in velocità e non so dire con certezza se un tocco di mano c’è stato. Se l’arbitro l’ha visto, ha fatto bene ad annullarlo». Poco male, visto com’è finita. E oggi si riprenderà a lavorare pensando al match di sabato con l’Avellino, al Tombolato. […]

Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) Per Luca D’Angelo il “Valentino Mazzola” è una maledizione iniziata ai tempi in cui il tecnico allenava il Rimini. «Ci ho pareggiato due volte e poi ho soltanto perso», commenta il tecnico a fine gara. Ma la debacle di ieri forse è quella che brucia più di tutte le altre, anche perché per il Bassano si tratta del primo stop nel 2017 e soprattutto di una brutta battuta d’arresto in ottica playoff, vale a dire l’obiettivo dei giallorossi per questa stagione. Una sconfitta che brucia ma che è sicuramente meritata per la formazione bassanese. L’ex allenatore di Fidelis Andria ed Alessandria infatti non si nasconde e ammette che la compagine romagnola ha meritato i tre punti. «Con il Santarcangelo è stata certamente una partita non positiva – riconosce D’Angelo -, i nostri avversari hanno giocato meglio rispetto a noi e hanno meritato di vincere». Prova poi ad analizzare la gara: «Siamo partiti bene nei primi 15 minuti, poi loro hanno preso campo e sono passati in vantaggio in maniera meritata». L’allenatore della formazione giallorossa non si nasconde e ammette che probabilmente il Bassano ha approcciato alla gara con troppa superficialità. «Forse siamo entrati in campo con l’idea di riuscire a portare a casa il risultato con più facilità, ma loro sono difficilissimi da affrontare e l’hanno dimostrato subito». […]

Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) Pesante battuta d’arresto per il Bassano, che interrompe la propria striscia positiva e viene sconfitto sul campo del Santarcangelo di Romagna. Il risultato è di 3-0, al termine di una gara senza storia, complicata dall’espulsione di Rossi per un colpo proibito. Brutta giornata per D’Angelo che sceglie un atteggiamento speculare a quello dei padroni di casa, presentando i suoi con un 3-5-2 che vede tre novità rispetto alla formazione che ha battuto il Lumezzane. Davanti a Rossi c’è il rientro di Bizzotto al fianco di Trainotti e Pasini, a destra c’è Formiconi mentre a sinistra viene avanzato Crialese. Mediana confermata: Gerli affiancato da Minesso e Laurenti. In prima linea si rivede Fabbro al fianco di Grandolfo. Il Bassano non riesce però a imporre i propri ritmi ad una squadra reduce da un solo punto nelle ultime tre giornate, tanto che già nel primo quarto d’ora, se si esclude un’uscita di Nardi dopo appena 2′, in campo si vede soprattutto il Santarcangelo. […] Per il Bassano la strada è tutta in salita, e la gara viene chiusa al 48′ dal subentrato Cesaretti (in campo da pochi secondi), che fissa il risultato sul 3-0.

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Al Bottecchia al termine di Pordenone-Maceratese (2-1) tutti si chiedevano se quello di De Agostini fosse veramente un fallo da rigore. La domanda correva di bocca in bocca, una volta scampato il pericolo di restare imbrigliati dai marchigiani. Il penalty non ha influito sul risultato perché lo stesso Michele è andato a riagguantare la vittoria. Incuriosiva però il fatto che il primo rigore fischiato contro i ramarri fosse arrivato 5 giorni dopo le insinuazioni di Perinetti (ds del Venezia) sui 10 tiri dal dischetto concessi ai neroverdi e le 24 giornate immacolate trascorse. De Agostini ha risposto con un sorriso e una battuta: «Mi sono protetto il volto con il braccio e la palla mi ha colpito. Poco male, visto che poi l’ho messa dentro anch’io». Il successo recuperato ha messo decisamente di buon umore Michele che, dopo aver dedicato il gol a sua figlia Diletta che compiva 2 anni, ha voluto precisare: «Non è il primo al Bottecchia, è il primo in neroverde. Avevo segnato ricorda – anche quando giocavo nel Tricesimo in Promozione». Più teso Bruno Tedino, che dopo il penalty trasformato da Quadri ha temuto il peggio. «Sarà contento Perinetti – ha sibilato -, abituato a guardare in casa d’altri. Venezia è una grande società con una grande squadra. Però deve imparare a pensare solo ai fatti suoi». Clima perfetto per preparare il big match di sabato a Sant’Elena. Tedino torna alla Maceratese. «La Rata inizia arrivava qui dopo un ottimo mese. Noi invece dalla sconfitta bruciante di Parma. Non era una situazione facile da gestire. I ragazzi sono stati meravigliosi. Felice per Michele. Meritava quel gol per quanto ha fatto nell’occasione e per quanto sta dando alla squadra con la sua esperienza e la sua personalità».

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ramarri più forti anche di Perinetti. Sarà un caso, ma il primo penalty contro il Pordenone è arrivato subito dopo le velenose dichiarazioni del direttore sportivo del Venezia, che aveva insinuato: «Dieci rigori a favore dei neroverdi, nessuno contro: nemmeno la miglior Juve aveva una statistica simile». A causarlo è stato De Agostini che parole sue sì è protetto il volto con un braccio sul bolide di Quadri al 12′ della seconda frazione. Zanonato non ha avuto esitazioni e ha indicato il dischetto, sul quale si è presentato lo stesso Quadri per la trasformazione. Gol che valeva il pareggio maceratese dopo il vantaggio iniziale firmato da Semenzato (al terzo centro stagionale). De Agostini se l’è legata al dito e, quando la gara sembrava ormai congelata sul pareggio, è andato a riprendere la vittoria deviando di testa in rete l’ennesima pennellata di Burrai. Sono stati proprio i due esterni di difesa, gli autentici match winner. Non solo per i gol realizzati, ma anche per le continue propulsioni sulle fasce in una giornata in cui i colleghi di metà campo erano generalmente più impegnati a presidiare le rispettive zone e a rispettare quell’equilibrio tanto caro a Tedino che a prendersi iniziative offensive. Successo importante, che consente ai ramarri di mantenere inalterate (con il match di Teramo da recuperare) le 7 lunghezze di ritardo dal Venezia (vincente 2-1 a Lumezzane), alla vigilia della trasferta proprio in casa della capolista. […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) […] Gioia anche per Daniel Semenzato, al suo terzo centro in maglia Pordenone. «Non era facile vincere con una squadra come la Maceratese e visto il ko che avevamo appena subìto – indica –. Ce l’abbiamo fatta perché questo è un grande gruppo. Godiamoci questo pomeriggio e poi pensiamo subito al Venezia». Serafico Semenzato sul prossimo avversario e sulle frasi dette in settimana dal ds Perinetti: «A volte le parole non le porta via il vento – afferma –. In settimana si è fatto notare che non avevamo subìto rigori e in questa occasione è arrivato…». Ospite. Chiusura con Federico Giunti, tecnico della Maceratese. «Peccato – spiega – perché ce la siamo giocata alla pari. Abbiamo disputato un grande secondo tempo in cui abbiamo avuto anche la palla per fare il 2-1. Onore comunque al Pordenone».

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone battendo la Maceratese conquista il primo successo del 2017. Bruno Tedino non ha dubbio nel definire la vittoria «fondamentale, serviva come l’ossigeno». Il tecnico dei neroverdi benedice il ritorno ai tre punti e pensa già alla sfida col Venezia, club a cui non manca di dare una stoccatina nel finale di conferenza stampa: «Il ds Perinetti aveva fatto notare che non avevamo ancora subìto un rigore: oggi (ieri, ndr) è arrivato e così sarà contento». Felice. Si scalda la gara del Penzo, in programma sabato prossimo alle 14.30. Ma prima c’è da raccontare del successo conquistato coi marchigiani. «Buona prova, sono soddisfatto – attacca il tecnico –. Abbiamo fatto una prima mezz’ora di alto livello, ho visto che la squadra ha subito reagito dopo il ko col Parma. Siamo stati bravi ad andare in vantaggio in avvio e meno bravi nel non trovare il raddoppio. Abbiamo incassato il gol dell’1-1, che poteva costare caro. Invece abbiamo reagito nuovamente: era molto difficile quel momento e quindi devo dire bravi ai ragazzi, che sono meravigliosi e si meritano questa gioia. Nel girone di ritorno si gioca un campionato diverso, dobbiamo avere un’altra identità: essere propositivi ma anche fare legna. Ci siamo riusciti». All’orizzonte il match col Venezia: già oggi la squadra si ritrova per preparare i 90’ in cui tornerà Stefani. «Un incontro che non ha bisogno di presentazioni – afferma Tedino –. La squadra di Inzaghi è meritatamente prima perché sinora è stata la più continua. Da parte nostra cercheremo di fare il nostro solito calcio e ottenere il massimo». A fine gara il presidente Mauro Lovisa era carico: «E adesso andiamo a prenderli», afferma riferendosi agli arancioneroverdi. […]

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Chi di palla inattiva perisce, di palla inattiva poi gioisce. Parafrasando e ribaltando un po’ il noto proverbio si sintetizza bene la riscossa del Pordenone, sconfitto per colpa di due piazzati domenica scorsa al Tardini e rinato grazie a due calci d’angolo magistralmente battuti da “piede fatato” Burrai e corretti in rete dagli esterni difensivi Semenzato e De Agostini, uno per tempo. Arriva a spese della Maceratese la prima vittoria del 2017, con cui il team di Tedino si rimette in moto in vista del big match di sabato al Penzo col Venezia. «Adesso andiamo a prenderli», è il diktat di un sorridente Lovisa, che dopo la partita non si fa scalfire il sorriso nemmeno dalla notizia del gol del pareggio “accarezzato” al 90’ al Lumezzane contro la capolista di Pippo Inzaghi. In realtà i punti di distacco restano 7, ma oltre allo scontro diretto di questa settimana c’è ancora il recupero col Teramo da giocarsi per riportarsi a un passo dalla corazzata. Seguendo i dettami del proprio tecnico, i ramarri scendono in campo pieni di grinta e cominciano a sciorinare una manovra ariosa, pulita, senza lasciare spazi agli spaesati ospiti. In difesa c’è Marchi al posto di Stefani, ma nessuno se ne accorge, visto che i marchigiani non riescono a superare facilmente la metà campo. Per il resto la formazione è sempre la stessa e i meccanismi funzionano come al solito. […] Venezia: a noi.

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) I giocatori del Venezia sono contenti per il successo. Attacca l’esterno Garofalo. «Era un gol che volevo da tempo. Con il Parma ci sono andato vicino ma stavolta è andata bene. Sono contento di aver aiutato la squadra a raccogliere tre punti importanti, utili per allungare sul Padova. La prestazione è stata buona. Peccato per il gol preso. I tre punti sono giusti. Potevamo chiudere prima la partita ma va bene così. Questo campionato si fa sempre più avvincente e le altre squadre sono costrette a guardare cosa fa ogni giorno il Venezia. Sono contento per Zampano che ha bagnato l’esordio con un gol. La prestazione è ottima e pensiamo già alla partita con il Pordenone che per noi sarà fondamentale». L’importante è vincere e portare punti a casa. «Adesso si fanno pesanti e viene il momento clou del campionato. Non possiamo mollare un centimetro perchè le altre squadre vanno forte. Dobbiamo stare sul pezzo». […] Dulcis in fundo Domizzi che commenta così il match. «Si poteva vincere in modo più largo. Non dico di essere arrabbiato ma la differenza in campo era talmente tanta che bisognava tornare a casa con un morale diverso. Si poteva tornare a casa con un tre o quattro a zero tranquillo ma non è arrivato. Nonostante il 2-1 rischi non ce ne sono stati. Quando vai in trasferta non è mai facile. Capita tornare a casa con risultati diversi».

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia di Inzaghi formato trasferta colpisce ancora e questa volta passa a Lumezzane, non senza qualche difficoltà. A dire la verità i minuti di sofferenza sono quelli degli ultimi tre più recupero perchè il Lumezzane torna in partita a tre giri d’orologio dal termine dopo aver rischiato più volte di subire il colpo del ko definitivo. Sotto il piano del gioco ottime indicazioni per il Venezia che affronta la partita da grande squadra ed impone il proprio gioco nella prima frazione. Nel secondo tempo Bentivoglio e compagni dimostrano una volta di più di saper agire anche di rimessa facendo mancare i punti di riferimento agli avversari. Lumezzane a mani vuote nonostante un carattere di ferro, a pesare sul risultato finale le difficoltà incontrate nei primi 45 minuti. […] Al rientro in campo dopo l’intervallo, il Lumezzane prova ad alzare il baricentro prestando il fianco agli avversari che non perdonano al 7′ con la classica azione di ripartenza: pallone sulla sinistra per Garofalo e traversone sul secondo palo con Zampano che mette in rete. È la dimostrazione della forza mentale della squadra che fin dall’inizio del campionato conduce le operazioni nei posti che contano e cioè quelli di alta classifica. […] Il Venezia tiene in mano la partita, ma al 42′ il Lumezzane torna a sperare: dal limite dell’area di rigore il tiro di Bacio Terracino va ad infilarsi alla sinistra di Facchin. Così gli ultimi minuti di recupero portano i padroni di casa a tentare il tutto per tutto senza tuttavia riuscire a rendersi effettivamente pericolosi. Il Venezia conquista un successo meritato che permette alla squadra di Inzaghi di continuare a sognare la promozione. Il gruppo conserva la convinzione di poter compiere l’impresa e giornata dopo giornata acquista più autorevolezza.

Ore 15.30 – (La Nuova Venezia) […] E proprio Zampano ha bagnato il suo esordio in campionato con la maglia del Venezia segnando la rete del raddoppio. «Abbiamo sbagliato qualche gol» dice l’esterno destro «dovevamo sfruttare meglio le ripartenze dopo il 2-0 ma sono tre punti che ci danno morale. Un po’ alla volta sto entrando in forma e Inzaghi mi sta gestendo». Altro giocatore ritrovato è Simone Bentivoglio: un primo tempo da protagonista assoluto. «A inizio partita c’era più spazio per giocare» spiega il centrocampista «in un ruolo dove mi trovo bene. Era una gara da chiudere prima, perché un episodio può costare caro. Abbiamo tante alternative, dobbiamo continuare in questo modo e abbiamo messo un altro mattoncino per raggiungere il nostro obiettivo. Sabato al “Penzo” arriverà il Pordenone, abbiamo rispetto ma vogliamo dare una soddisfazione ai nostri tifosi».

Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Qualche patema d’animo a fine gara ma è un Venezia convincente sul piano del gioco quello che lascia Lumezzane. Forse non troppo concreto. «È davvero incredibile che sia finita solo 2-1» Filippo Inzaghi in sala stampa «dopo un ottimo primo tempo, credo il più bello sinora, dove abbiamo creato tanto. Ma non possiamo tenere gare aperte come queste, perché può succedere di tutto. Stavolta ho visto tante cose belle e va merito ai ragazzi: molto bravi». Di cose da far sorridere ci sono la vetta consolidata e il nuovo goleador, Giuseppe Zampano. «Lo aspettavamo visti i diversi mesi d’inattività» continua il tecnico «e dopo Como avevo dei dubbi se riproporlo o meno. Poi l’ho visto bene in allenamento e ho scelto di confermarlo. Gran gara anche di Bentivoglio. Stare il mezzo al campo è il ruolo del suo futuro, perché ha personalità e gestione della palla. Stavolta hanno segnato i terzini, un fatto strano: speriamo che gli attaccanti si siano tenute buone le reti per sabato prossimo con il Pordenone». […]

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) L’aria grigia della Val Trompia si illumina con un primo tempo stellare del Venezia. Poi calano le ombre e anche la squadra di Inzaghi perde un po’ della sua lucentezza. Si chiude con un 2-1 che non fotografa la partita. Il Venezia vince con un punteggio striminzito, strettissimo per quanto si è visto. Un Venezia di un’altra categoria, contro un Lumezzane che ha tanto cuore e tanti problemi, tutti a galla in questi ultimi tempi. E allora capiamoci subito: vittoria strameritata, punteggio stretto, differenza qualitativa abissale, e fin qui tutto bene. Poi però c’è da domandarsi perchè ci sia stato bisogno di stringere i glutei fino alla fine amministrando quel 2-1 che solo a metà partita poteva essere un 4-0 e tutti a casa. Forse rilassamento, forse superficialità, che magari con certi avversari puoi anche permetterti ma con altri no. Inzaghi non ama le critiche ma è intelligente e lo sa, e quando dice in sala stampa «la sofferenza degli ultimi minuti ci serva di lezione» sa che oltre a osannare il gruppo per i giusti meriti bisogna anche battere sempre il tasto dei pericoli dietro l’angolo. Il Lumezzane ha fatto un solo tiro in porta in tutta la partita e con quello ha fatto gol, bene, ma anche la storia di questo campionato insegna che si vince, si perde e si pareggia per un pallone rimpallato, un fallo non visto, una deviazione involontaria. Insomma, pareggiare una partita come questa sarebbe stato un suicidio imperdonabile. […]

Ore 14.10 – (Gazzettino) […] «Abbiamo pagato a caro prezzo quei minuti nel primo tempo – spiega il tecnico Vito Antonelli a fine gara – Su un nostro errore è nato il gol che ci ha destabilizzato. Per tutto il resto della gara siamo stati sicuramente superiori ai nostri avversari. Un vero peccato perché, da qualche partita, forniamo ottime prestazioni senza però riuscire a raccogliere punti. Speriamo che la fortuna cominci a girare anche dalla nostra parte».

Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Una Vigontina dai due volti esce a mani vuote dal comunale “Gavagnin-Nocini”. Una sconfitta maturata nel primo tempo, complice una squadra troppo remissiva, incapace di proporsi con il giusti automatismi nella metà campo della Virtusvecomp. Tutt’altra musica nella ripresa quando i padovani hanno dato un calcio alle paure, rotto gli argini e costretto i padroni di casa a difendersi con i denti. A mettere i bastoni tra le ruote all’undici di Antonelli l’estremo difensore Gottardi che, in due circostanze, ha letteralmente salvato il risultato impedendo a Santoni e soci d’acciuffare il pari. Nella file della Vigontina ottima la prestazione di Minozzi, e non tanto per la rete che ha riaperto la sfida, ma per la capacità di creare più di un pericolo lungo l’out di destra. E quando il tecnico dei bianconeri ha giocato il tutto per tutto, inserendo in avanti Siega, il guizzante Minozzisi è piazzato alle spalle degli attaccanti nel tentativo, alla fine non riuscito, di abbattere centralmente il muro virtussino. Una sfida che ha stentato a decollare, interrotta per alcuni minuti dall’arbitro per consentire l’intervento dei sanitari che hanno attraversato il campo per portare soccorso ad uno spettatore vittima di una congestione. […]

Ore 13.30 – (Gazzettino) Non può che partire dall’episodio che ha segnato l’esito finale del match, la disamina a fine gara del tecnico atestino, Florindo: «Sicuramente l’espulsione di Gilli e il conseguente rigore che ha permesso il raddoppio della Triestina ci hanno condizionati» – ricorda il mister giallorosso. «Diciamo che alcuni episodi sono girati a nostro sfavore, anche se gli alabardati sono una grande squadra e comunque avevano tutte le armi per farci male. Sono in ogni caso soddisfatto per come i ragazzi hanno interpretato questa partita, con cuore, coraggio e senza timori reverenziali, nonostante per molti di loro fosse la prima volta in uno stadio così grande ed affollato». […]

Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Este sconfitto dalla Triestina, ma il 3-1 non inquadra a dovere la partita alla luce di un primo tempo equilibrato. I patavini sanno abbassarsi bene fino al limite dell’area, quando i locali provano ad attaccare e poi sanno proporsi sugli esterni (con Vianello pronto a venire incontro) quando sono in possesso di palla. Hanno movimenti armoniosi (e magari dispendiosi), che creano delle difficoltà negli automatismi avversari. Non ci sono particolari occasioni fino all’1-0 del 35’. […] Franca si crea lo spazio per calciare dal limite e piazza la palla con il suo mancino proprio all’incrocio del primo palo. […] Al 2’, su una palla messa dentro da Franca e fatta passare da Dos Santos, Banegas ha una buona prospettiva, ma viene contrastato alle sue spalle da Gilli con la spalla. La spinta viene reputata come fallo da ultimo uomo ed è rigore più rosso per il numero due, tra le proteste ospiti. Franca la mette bassa nell’angolino alla sinistra dell’estremo difensore, che va vicino a toccarla. L’Alabarda si rilassa e gli ospitati ne approfittano. Dapprima Cavallini non ci mette forza, poi lo spazio concesso da Pizzul viene capitalizzato da Edoardo Faggin con un piattone a incrociare dal lato destro dell’area. La palla sbatte sul secondo palo ed entra. […] La Triestina amministra e al 43’ un angolo di Corteggiano dalla sinistra vede Di Dionisio svettare sul primo palo e infilare di prepotenza. Gara chiusa con la quarta vittoria di fila per i rossoalabardati, ma appunto il 3-1 è troppo per l’Este.

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Il tecnico dell’Abano Luca Tiozzo si gode i tre punti: «Nel primo tempo siamo riusciti a fare e a disfare un po’ tutto» spiega. «Abbiamo sfiorato il gol in due occasioni con Personè e poi ci siamo innervositi, pensando più a parlare che a giocare». Nella ripresa, invece, l’Abano ha sfruttato meglio la superiorità numerica: «Personè ha trovato un gol importante che, complice l’inferiorità numerica del Cordenons, ci ha spianato la strada». […]

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Ben venga, per l’Abano s’intende, una partita rivoltata come un calzino in venti minuti. Perché dal 71′ in poi gli uomini di Luca Tiozzo riescono a sfruttare vizi e debolezze del Cordenons per riportare un po’ di sorrisi allo stadio delle Terme. A capitan Busetto & soci servivano punti pesanti per avvicinare il Campodarsego. […] Peccato che al 21′ Mattielig la combini grossa su Busetto (probabile la manata sul volto), facendosi cacciare dall’arbitro Picchi. […] Al 41′, l’esperto Maccan deve soltanto timbrare il cartellino sul cross di Baggio, sgusciato via a Turrini. La beffa è completa. L’Abano fa qualche aggiustamento tattico (fuori Turrini, dentro Cuccato) e prova a sfruttare il favore della ripresa. […] La rete del pareggio arriva però da un’intuizione di Personè che, al 71′, prende bene la mira e fulmina Grubizza da 35 metri. L’Abano rischia di completare subito la rimonta con il pallonetto di Fracaro (fermato sulla linea) ma per suonare la carica deve attendere soltanto l’81’, quando Pederiva commette fallo su Fracaro e l’arbitro concede il penalty (fra le proteste ospiti): dal dischetto il fantasista di Asiago non sbaglia. Fracaro si ripete con un gran tiro all’84’, facendo le prove per il “golazo” a tempo scaduto, che arriva con un destro secco, aggiustato in rete dall’ex di turno Pramparo. Il triplice fischio regala all’Abano un ulteriore passo in avanti in classifica: il quarto posto è al sicuro e il terzo, ora occupato dal Campodarsego, è ad un passo. Nel vero senso della parola.

Ore 12.10 – (Gazzettino) «Sono molto deluso, ed è la prima volta da quando sono al Campodarsego. Ma la prestazione non mi è affatto piaciuta». È amareggiato Cristiano Masitto al termine della gara, che dalla sua squadra si aspettava ben altra prova. «È una sconfitta che brucia. Non mi è piaciuto l’atteggiamento e l’interpretazione della gara da parte della squadra, dobbiamo presentarci in maniera diversa se vogliamo arrivare nei play off nella maniera migliore possibile. Sono arrabbiato perché le mie squadre si caratterizzano sempre per la voglia di lavorare, lottare e sacrificarsi per i compagni, in questo momento invece siamo sottotono in tanti e probabilmente il primo a esserlo sono io, il che significa che dobbiamo ritornare a essere quelli che eravamo prima». Sui due rigori non concessi: «Erano netti e non sono stati dati, ma sapete che non è nel mio stile lamentarmi». […] Non è il ritratto della felicità anche il direttore generale Attilio Gementi: «Sicuramente una prestazione sottotono da parte nostra e ultimamente anche gli episodi non sono a nostro favore. Oltre ai penalty su D’Appolonia e Aliù, ce ne era anche un altro per un tocco con il braccio di un giocatore trevigiano. Capita, però anche noi ci abbiamo messo del nostro dato che la prova non è stata delle migliori. Abbiamo battuto nove angoli, ma dovevamo fare vedere qualcosa di più sul piano del gioco. E poi non si può prendere un gol del genere, nell’occasione un giocatore esperto come Lebran doveva leggere meglio la situazione».

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Che sia benedetta la svolta tecnica. Parafrasando il brano che Fiorella Mannoia ha portato al secondo posto al festival di Sanremo, lo stanno pensando pure a Montebelluna: otto punti su quindici disponibili con il nuovo allenatore Zulian, terzo risultato utile e seconda vittoria. Anzi, si tratta del secondo scalpo eccellente: dopo l’exploit all’esordio nella tana della Vecomp, ecco il successo che non ti aspetti sul Campodarsego. Il karma biancoceleste si riassume nella micidiale ripartenza di Fasan, soluzione tattica di cui il fantasista è maestro. La truppa Zulian affronta la terza della classe con piglio propositivo e ha il merito di crederci più di un Campodarsego, parso supponente e debole di testa. A dispetto di una ripresa condotta per buona parte, racimola la miseria di due palle-gol pulite in 75′, affidandosi a manovre confuse e scoordinate. Il fallo di frustrazione di Buson, punito con il rosso, diventa sentenza anticipata. Nonché miglior regalo possibile ai montelliani. L’Abano insegue ora a una sola lunghezza, mentre il successo manca da quattro turni. Soncin e soci, intanto, agganciano il Noale in zona playout. […]

Ore 11.20 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Andrea Miola): Bindi 6; Cappelletti 6, Emerson 6.5, Russo 6; Madonna 6, Mandorlini 5.5, Berardocco 5.5 (Mazzocco 5.5), Dettori 6.5, Favalli 6 (Tentardini sv); Neto Pereira 6 (Alfageme 5), Altinier 6.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Una frenata che non ci voleva. Il Padova getta al vento una vittoria ormai a portata di mano, scivolando a sei punti dalla capolista Venezia. Bravo il Gubbio a credere fino all’ultimo nel pareggio, tanto più che all’andata era stato beffato proprio al fotofinish dalla rete di Cappelletti. Colpevoli i biancoscudati per non avere messo in ghiaccio la partita nel secondo tempo. In almeno tre circostanze la squadra ha infatti avuto la possibilità di andare a colpire per il 2-0, difettando però sempre in lucidità e freddezza. E anche dopo l’1-1 degli umbri, Alfageme ha sprecato il pallone del possibile raddoppio. Quasi mai la truppa di Brevi è riuscita a prendere in mano le redini del gioco, imbrigliata dal modulo speculare (3-5-2) adottato per l’occasione dagli ospiti. Evidente l’intenzione del tecnico Magi di ridurre gli spazi sulle corsie esterne e creare densità in mezzo al campo. Un piano che ha funzionato a corrente alternata, viste le ripetute percussioni sulla destra di Madonna. Ma il principale merito degli umbri è stato quello di non rinunciare mai alle folate offensive. […] Bella tutta l’azione che ha portato alla rete (lancio illuminante di Emerson e cross al bacio di Favalli), ma l’errore di posizionamento della retroguardia del Gubbio ha sicuramente agevolato il compito dei biancoscudati. […] Il Gubbio ha provato ad alzare il baricentro nel tentativo di arrivare il pareggio, ma in questo modo ha scoperto il fianco alle ripartenze degli avversari. Ripartenze che il Padova non ha saputo sfruttare per mettere al sicuro il risultato, venendo beffato al secondo minuto di recupero dalla rete di Romano, abile ad avventarsi su un pallone vagante in area e a trafiggere Bindi da distanza ravvicinata. La già raccontata palla-gol non concretizzata qualche istante dopo da Alfageme (subentrato a un esausto Neto Pereira) ha chiuso i giochi. E al Padova sono rimasti soltanto i rimpianti.

Ore 11.00 – (Gazzettino) […] È il turno di Madonna, che si sofferma sulla doccia fredda finale. «Era una rimessa nostra, non dovevamo subire un mezzo contropiede così. Una squadra esperta come la nostra non se lo può permettere. Sapevamo che era una partita difficile, si era messa però come volevamo e nella ripresa potevamo sfruttare meglio alcune situazioni per chiuderla». Quanto a lei, una delle sue migliori prestazioni nella fase di spinta. «Alla fine conta sempre il risultato di squadra. La vittoria è sfumata per poco, peccato anche se quella azione non doveva neanche nascere». Non è la prima volta che non riuscite a mettere al sicuro il risultato. «In questo momento gira così, si soffre fino alla fine. A volte va bene, in questa occasione è andata male». Un flash di Altinier: «Abbiamo preso gol a partita ormai finita, sarebbe stata una vittoria importante, anche se a volte capitano questi episodi. Fa parte del calcio, bisogna accettare il verdetto del campo, ma la prestazione c’è stata e bisogna andare avanti su questa strada».

Ore 10.50 – (Gazzettino) «C’è un po’ di delusione perché abbiamo preso gol a un minuto dalla fine con la palla in mano, però è stato abbastanza casuale. Non dovevamo fare arrivare il giocatore del Gubbio a calciare dal limite, questo sì. Ce la siamo giocata male». Il rammarico c’è nelle parole di Brevi, che comunque non perde il suo aplomb nel ripercorrere la gara. «Nel primo tempo abbiamo concesso due-tre ripartenze, ma sapevamo che era la loro caratteristica e in due circostanze non siamo stati bravi ad andare sugli appoggi. Però la partita era in equilibrio, ed entrambe le squadre avevano avuto occasioni. Poi siamo andati in vantaggio e abbiamo fatto una buona ripresa, creando molte situazioni da gol per stare più tranquilli: purtroppo non siamo riusciti a realizzarle e come ogni tanto succede nel calcio su una rimessa laterale nostra a un minuto dalla fine, abbiamo subìto il pareggio su una mezza ripartenza, su una palla sporca rimasta lì. Dà fastidio, però non ci si può fare niente». Cosa ha detto alla squadra? «A fine partita non parlo mai, è giusto analizzare tutto a mente fredda. Anche i ragazzi sono rammaricati perché prendere gol a un minuto dalla fine dispiace. Il secondo tempo era stato importante davanti a una squadra forte, questo è l’aspetto positivo». […]

Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Vietato mollare, ma certe occasioni non tornano più”) È stato un week end all’insegna dei pareggi, per Cittadella e Padova, rispettivamente in Serie B e Lega Pro. Due singoli punti che vanno ad arricchire una classifica molto positiva per entrambi, ma dal sapore e dai contenuti sostanzialmente diversi. […] Abbiamo due squadre da playoff, su questo non sembrano esserci più dubbi, sebbene restare nella zona spareggi, dunque nelle posizioni a ridosso del vertice, sia più complicato per gli uomini di Venturato che non per quelli di Brevi, ai quali il terzo posto (provvisorio, in attesa del recupero del Pordenone a Teramo, mercoledì 22) sembra ritagliato su misura, visto che qualcosa loro manca per porsi sullo stesso livello di Venezia e Parma, che li precedono. […] Con il Gubbio il Padova ha davvero gettato alle ortiche un’opportunità unica per restare in scia a capolista e vice, nei cui confronti le distanze non sono peraltro insormontabili. Su un aspetto, tuttavia, bisogna insistere da parte degli allenatori con i rispettivi giocatori: a questo punto della stagione va concesso il meno possibile agli avversari. Il che significa maggiore concentrazione e attenzione e più concretezza in ogni zona del campo nei 90’. Alla fine, non vorremmo ritrovarci a rimpiangere proprio i punti smarriti per strada nel girone d’andata e in questi mesi invernali.

Ore 10.20 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 6; Cappelletti 6, Emerson 6, Russo 6; Madonna 6, Mandorlini 6.5, Berardocco 5.5 (Mazzocco 6.5), Dettori 6.5, Favalli 6.5 (Tentardini sv); Neto Pereira 6.5 (Alfageme 5), Altinier 7.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Il Padova si morde le mani per il disappunto, dopo i forti rischi già ricordati, disappunto giustificato dal fatto di non essere stato capace di chiudere, come avrebbe potuto e dovuto, la sfida, quando nel secondo tempo ha avuto le occasioni per farlo e non le ha concretizzate. […] È il primo pareggio del girone di ritorno, dopo 4 vittorie e 1 sconfitta, il settimo complessivo della stagione, e vale il tredicesimo punto colto dopo la boa di metà campionato, confermando Neto Pereira & C. al terzo posto, anche se il Pordenone deve ancora recuperare l’incontro di Teramo. Che l’abbia imposto il Gubbio, avversario di qualità, vittorioso 13 volte sin qui proprio come il Padova, anche se ha perso 9 gare e ha diviso la posta in palio in appena 3 occasioni, mitiga solo in parte la delusione, perché se è vero che i rossoblù hanno fatto correre i brividi a Bindi, colpendo pure una clamorosa traversa, è altrettanto assodato che hanno offerto il fianco, in difesa, all’avversario, il cui torto è stato quello di non capitalizzare a dovere le azioni pericolose create dopo l’intervallo. […] Il Gubbio ci ha creduto ed è maturata la beffa. Terribile quanto si vuole, ma così hanno sancito gli dei del pallone. Peccato davvero.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) L’urlo dell’amministratore delegato Roberto Bonetto, seduto nella tribuna delle autorità, è l’imprecazione di rabbia di uno stadio intero: «Nooo, non si possono prendere gol così!». E il senso di prostrazione che scandisce i minuti successivi vissuti dai dirigenti biancoscudati si allarga a macchia d’olio, lasciando sconcertati un po’ tutti: perché il Padova ha gettato alle ortiche un’altra occasione d’oro per parare i colpi di un Venezia capolista scatenato, passato anche a Lumezzane, e del Parma, seconda forza, che ha sbancato su rigore il campo dell’Albinoleffe. Ora il ritardo dagli arancioneroverdi è di nuovo di 6 lunghezze, e di 3 dai ducali. Il Gubbio esce quasi incredulo dall’Euganeo per aver imposto il pareggio al 92’, che poi sarebbe esattamente il 46’15” della ripresa, dopo aver sprecato due clamorose occasioni per portarsi in vantaggio nella prima parte di gara ed essere andato all’intervallo sotto di un gol.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Cosa vi ha messo più in difficoltà del Gubbio nei primi 45’? Siete rimasti sorpresi dal loro cambio di modulo? «Non è un discorso di sistema di gioco. I loro attaccanti, assieme a Casiraghi che partiva da dietro, ci hanno messo in difficoltà sfruttando le ripartenze che abbiamo concesso». […] Come mai l’uscita di Berardocco nell’intervallo? E l’ingresso di Alfageme invece di De Cenco? «Per Berardocco è stata una scelta tecnica, avevo bisogno di un altro tipo di giocatore in mezzo. Alfageme, invece, è stato inserito per attaccare la profondità ed è uno che ha sempre fatto bene. De Cenco non si allenava da due giorni e non era al top». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Il tecnico del Padova ha faticato a darsi una spiegazione. Di umore nero, non ha colpevolizzato i suoi ma ha lasciato trasparire una buona dose di arrabbiatura. «Sì, mi è sembrato di rivedere la gara d’andata contro la Maceratese», il suo esordio. «Nel primo tempo abbiamo concesso al Gubbio qualche ripartenza, sebbene sapessimo che fosse uno degli aspetti in cui loro si esaltavano. Non siamo stati bravi ad andare sugli appoggi, la partita è sempre stata in equilibrio ma abbiamo avuto il grande merito di sbloccarla nel finale di frazione. Quindi abbiamo disputato una buona ripresa, mancando però il gol della tranquillità, che ci avrebbe permesso di vincere. Dovevamo stare più attenti e invece abbiamo subìto il pari su un’azione nata da una nostra rimessa laterale, su una palla “sporca”. Questo dà fastidio. Se devo fare un’analisi completa, il pareggio ci sarebbe potuto stare nel primo tempo, ma non dopo una ripresa giocata bene».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ripensando a com’era finita la gara d’andata, Padova-Gubbio si è conclusa proprio nello stesso modo: con il gol-beffa restituito ai biancoscudati a pochi giri di lancette dal triplice fischio. «All’andata avevamo vinto con un po’ di fortuna, e oggi (ieri, ndr) invece è successo l’opposto», la laconica sintesi di Cristian Altinier, il cui nono gol stagionale non è bastato. «Bisogna essere sinceri, con il pareggio il Gubbio non ha rubato niente perché le sue buone occasioni per passare, soprattutto nel primo tempo, le ha avute. Il problema è che poi la nostra vittoria è sfumata quando pensavamo di averla già in tasca». […] Sconsolato, forse ancor più dei suoi compagni, è Nicola Madonna, che dopo una gara condotta ai mille all’ora sulla fascia destra si è visto sbucare Romano sotto gli occhi e segnare il pareggio. «Purtroppo la palla è uscita da due rimpalli, non avrei potuto prevedere facilmente dove sarebbe finita: è partito tutto da un tiro deviato al limite dell’area, poi sporcato nuovamente da Emerson, quindi giunto sui piedi di Romano. Non sempre riusciamo a chiudere le partite, e quindi soffriamo sino alla fine: a volte può andar bene, altre meno». […]




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