Live 24! Mantova-Padova, -5: Favalli regolarmente in gruppo, out Tentardini

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Ore 21.30 – (Giornale di Vicenza) Prima che tracimi esondando irrimediabilmente il rituale psicodramma che accompagna qualunque sconfitta virtussina, anche due mesi abbondanti l’ultimo ruzzolone, opportuno chiarire taluni concetti per privilegiare la razionalità alla solita onda emotiva incontrollabile che abita i social. Fisiologicamente il Bassano inciampa a sorpresa: è successo a inizio stagione a Lumezzane, si è ripetuto malamente a Gubbio al culmine del periodaccio buio d’autunno, è accaduto ora in Romagna in modo altrettanto clamoroso e fragoroso. Fa più rumore perchè arrivato dopo un filotto di risultati positivi che avevano raddrizzato il ruolino, suturato le dolorose uscite di gennaio e ricompattato l’ambiente. Ma è così, la sbiancata periodica appartiene al patrimonio genetico di questo gruppo e pure di quelli passati. Se fossero la macchina da guerra che tutti si erano illusi di poter guidare nella prima parte del torneo, ci sarebbe il Soccer Team a contrastare il Venezia per la B. Invece ci sono il Parma, il Padova e la Reggiana che vantano un organico e un passo da primattori che onestamente questo Bassano non può tenere. Eppure al momento i boys Diesel hanno conquistato nel ritorno gli stessi punti agguantati all’andata, nonostante diversi interpreti nuovi e un cast spesso dimezzato da assenze illustri. Ecco perchè non è il caso di abbandonarsi alla depressione e allo sconforto immotivato ma semmai traguardare l’annata a obiettivi realistici e ugualmente ambiziosi. Ovvio, se qualcuno credeva di poter competere alla pari con Venezia e Parma per il salto diretto in B, due squadroni illegali per la categoria, probabilmente si è fatto un film personalissimo di genere fantasy. Se si era convinto altresì di poter stare a braccetto delle big suddette o dello stesso Pordenone che recita a memoria da due anni, probabilmente risiede su un altro sistema solare. […]

Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Salvatore Burrai è un cecchino infallibile: il Pordenone deve ringraziare il suo numero 8 sardo se può ancora guardare alle zone alte della classifica. Contro la Maceratese il 29enne regista di Sassari è tornato ai livelli del 2016 e, nonostante qualche episodio di nervosismo di troppo (è stato ancora ammonito e ha rischiato il rosso quando gli animi al Bottecchia si sono scaldati), è risultato determinante per la vittoria finale. I ramarri hanno vinto la partita con due corner vincenti. […] I gol garantiti da Burrai sono quindi 12, tra marcature personali e assist. Una sentenza: il Venezia è avvisato.

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Nel giorno della sfida con la Maceratese (2-1) in cui l’attacco è sembrato latitante, gli artisti Berrettoni e Cattaneo non hanno offerto certo la loro prestazione migliore e Arma si sacrificato a fare lo stopper in area amica sui piazzati avversari, sono stati i due terzinacci Daniel Semenzato e Michele De Agostini a togliere le castagne dal fuoco a Bruno Tedino. Un gol a testa per restare appaiati in classifica marcatori, ora a quota 3. Il primo con una conclusione al volo di destro, il secondo con un perentorio stacco di testa. Ispiratore, sempre dalla bandierina d’angolo, Salvatore Burrai. Daniel e Michele sono stati accumunati anche nella dedica alle due figliolette. Il primo attendendo l’abbraccio dei compagni si è messo il pollice in bocca, omaggio alla piccola Vittoria che non ha ancora compiuto un anno. Il secondo ha evitato correndo l’affetto di tutti, per poi fermarsi e allargare le braccia sotto la tribuna in un ideale abbraccio verso la sua Diletta, che proprio domenica festeggiava i due anni. Semenzato e De Agostini, che si erano scambiati pacche sulle spalle già nel dopo gara, si sono fatti nuovamente i complimenti a vicenda anche ieri mattina alla ripresa degli allenamenti. Soddisfatti per aver messo in cassa 3 punti importanti. «La sconfitta di Parma (maturata fra l’89’ e il 92′, ndr) ha detto Daniel è stata dura da digerire. Non era facile ripartire bene. Infatti la Maceratese non lasciava spazi. Serviva qualche conclusione dalla distanza o un’iniziativa personale. L’abbiamo sbloccata con due calci da fermo. Ora siamo pronti per il Venezia». […]

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Rivalità aumentata dalle insinuazioni fatte la scorsa settimana da Giorgio Perinetti sul bilancio rigori (allora 10 a favore e nessuno contro, ndr) del Pordenone. «Credo che neanche la migliore Juventus di sempre aveva detto il ds lagunare – possa contare su una media simile». Ovvio che al momento in cui Zanonato di Vicenza ha indicato il dischetto dell’area neroverde per punire il braccio di De Agostini, che aveva fermato una conclusione di Turchetta, le parole del figlioccio di Moggi siano rimbombate nelle orecchie del popolo dei ramarri al Bottecchia. Le immagini di Sportube.tv non fanno chiarezza, perché Michele al momento del tiro si è girato (spalle alle telecamere) per non essere colpito sul viso dal bolide biancorosso. Il giocatore però, con la consueta onestà, ha ammesso nel dopopartita di essersi protetto con il braccio. Un altro fremito ha percorso la folla naoniana quando i siti che aggiornavano in diretta i risultati hanno riportato il pareggio (2-2) del Lumezzane contro il Venezia. L’illusione è durata un paio di minuti. Poi sono arrivate le correzioni che rimettevano tutto a posto. Il pordenonese Tommaso Lella aveva effettivamente messo la palla nel sacco veneziano di Facchin, completando quella che sarebbe stata una rimonta clamorosa del Lume, ma a gioco assolutamente fermo: il cross proveniente dalla fascia era stato effettuato con la sfera già oltre la linea di fondo. Quindi il gol non è stato convalidato. Tutto regolare, tanto che le cronache non riportano nemmeno il fatto. Ma nel clima di sospetto inaugurato da Perinetti, sui gradoni del Bottecchia sorrisetti e domande sul perché del ripensamento si sprecavano. […]

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Continua il botta e risposta tra Pordenone e Venezia. Dopo la gara con la Maceratese il tecnico neroverde Bruno Tedino aveva invitato il ds lagunare Giorgio Perinetti a guardare in casa propria. Quest’ultimo aveva “accusato” la squadra cittadina di essere “immune” dai rigori a sfavore quanto la Juventus. Non è mancata la replica dell’uomo-mercato veneto alla dichiarazione dell’allenatore pordenonese: «A Tedino non rispondo – ha detto ai microfoni di Trivenetogoal –. Io non ho parlato di nessuno, semmai ho elencato una statistica. Siccome si parla sempre a sproposito del Venezia e per ogni episodio che ci riguarda, rispondo con i dati, che dicono 10 dieci rigori fischiati a favore del Pordenone e uno contro, quello di domenica; 7 penalty a favore del Parma e 2 contro; 7 rigori per il Padova e 2 contro; 4 rigori fischiati a favore del Venezia e 4 rigori contro. Ognuno faccia le considerazioni che vuole». […]

Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone è una macchina da gol: 43 reti segnate, sempre miglior attacco. Con l’arma in più che si confermano essere i calci piazzati. I due centri alla Maceratese portano a 12 quelli realizzati da palla inattiva, vale a dire più di un quarto del totale. A “innescarli” è sempre il piede fatato di Salvatore Burrai, decisamente uno dei giocatori insostituibili di questa squadra ormai pronta ad affrontare sabato al Penzo la capolista Venezia. […] In totale 12 gol segnati da palla da fermo. La cifra sale poi a 16 se si considerano i quattro rigori trasformati da Rachid Arma. Il futuro. Forte di questa abilità, presente anche la scorsa stagione grazie a un altro piede fatato, quello di Alex Pederzoli, il Pordenone cercherà sabato di compiere l’impresa dell’anno: battere cioè a Sant’Elena il Venezia, squadra che sinora ha perso in casa solo una volta al cospetto del Padova lo scorso 27 novembre. Sarà difficile perché in area la squadra lagunare ha centimetri, disponendo di due centrali come Domizzi e Modolo e all’occorrenza anche degli attaccanti Ferrari e Geijo a dar supporto nella fase difensiva. Sicuramente Inzaghi curerà quest’aspetto in settimana: la difesa del suo primato passa soprattutto dal neutralizzare il Pordenone sulle palle inattive.

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Tre partite da spettatore, poi all’improvviso quasi 180′ in cinque giorni tra la Coppa Italia a Como e il campionato a Lumezzane. Giuseppe Zampano non poteva chiedere di più alla sua prima in Lega Pro con il Venezia, esordio da ricordare grazia al classico calcio alla sfortuna dato segnando il raddoppio arancioneroverde. «Sono contentissimo, per la squadra che ha vinto confermandosi prima da sola, e per me che ho sofferto tanto per l’infortunio al polpaccio. Lottare per tornare più forte di prima mi ha fortificato, dedico questo primo gol a mio papà (Francesco, come il gemello che gioca in A al Pescara, ndr) perché mi segue sempre e al ds Perinetti perché ha creduto nella mia voglia di rilancio».
[…] Curiosamente tanto il Venezia a Lumezzane (Garofalo-Zampano) quanto il Pordenone con la Maceratese (Semenzato-De Agostini) hanno vinto 2-1 la gara pre-derby grazie alle reti dei due terzini. «Sabato ci aspetta una vera finale, per restare primi dobbiamo vincere, il che è un bell’impegno certo, ma penso sia più stressante per chi ci insegue giocare e gufarci sperando nei nostri passi falsi. Non sarà un match decisivo, tuttavia spedirli momentaneamente a -10 sarebbe l’ennesimo segnale di forza di un Venezia che ha tutto per arrivare dove tutti vogliamo. Al Penzo aspettiamo tanti tifosi».

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Chissà, forse la differenza si spiega con il fatto che loro entrano in area e noi no». Il derby triveneto Venezia-Pordenone si giocherà sabato al Penzo (ore 14.30) ma è già iniziato come fa capire l’ironia del ds lagunare Giorgio Perinetti a suon di frecciate a distanza. […] «Mi meraviglia che Tedino riesca a parlarne – contrattacca Perinetti – io non faccio allusioni, parlo solo di numeri che poi ognuno può commentare come vuole. Certo a leggerli sembra che il Pordenone, società per la quale ho il massimo rispetto, sia sempre in area e il Venezia mai pur essendo primo. A dar fastidio è che in troppi facciano riferimento a noi additandoci per chissà quali favori. Io invece parlo solo dati alla mano, dopodiché ognuno la pensi pure come vuole». E a proposito di numeri sbancando Lumezzane per 2-1 gli arancioneroverdi di Pippo Inzaghi hanno portato a 8 le giornate da capolista solitario, con 52 punti davanti a Parma (49), Padova (46) e Pordenone (45 con la trasferta di Teramo da recuperare). «Queste squadre si faranno compagnia in questo campionato che si deciderà solo alla fine – prevede il ds -. Il Pordenone gioca un bel calcio quasi a memoria, potrà metterci in difficoltà ma noi vogliamo vincere per distanziarli ancora. Fare sempre i tre punti è l’unico modo per tenerci le altre alle spalle». […]

Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il volo del Venezia non si ferma. Anche a Lumezzane la squadra arancioneroverde ha confermato la propria superiorità, ma soprattutto la leadership di un girone che sembra destinato a decidersi con un duello a due fra i lagunari e il Parma. Le due «nobili decadute» stanno infatti continuando a mantenere un passo da panzer, distaccando le altre contendenti a quell’unico posto che vale la serie B. La vittoria a Lumezzane, per 2-1, però poteva avere un risultato ben più pesante per un Venezia che per larghi tratti della gara è apparso incontenibile. «È incredibile che sia finita 2-1 — confessa lo stesso Inzaghi — abbiamo disputato il miglior primo tempo da quando sono seduto sulla panchina del Venezia. Era bello vederci giocare ed abbiamo creato tantissimo. Dobbiamo imparare a chiudere queste partite, che già il primo tempo poteva concludersi sul 3-0». Anche se è difficile tirare le orecchie a una squadra che nelle ultime gare ha fatto cinque vittorie e un pareggio, contro il Parma. «Non posso dire nulla ai miei ragazzi, sono tutti bravi ma dobbiamo imparare a diventare cinici proprio da queste partite, che è forse uno degli aspetti che più ci manca in questo momento». La classifica vede il Venezia al comando con tre punti di vantaggio sul Parma e sei sul Padova, fermato sul pari dal Gubbio. Ora però all’orizzonte c’è un’altra sfida di alta classifica: sabato, in anticipo alle 14.30, al Penzo ci sarà il derby con il Pordenone, altra partita che potrebbe far fare ai lagunari un passo verso la B. «Pensiamo una partita alla volta, vedo che anche altri rallentano dietro. Sappiamo di avere tre punti di vantaggio e di dover continuare a tenere questo passo, anche se sarà davvero difficile. Ma i ragazzi ce la stanno mettendo davvero tutta per centrare l’obiettivo che ci siamo prefissati». […]

Ore 17.00 – (La Nuova Venezia) Due mesi in solitudine, in vetta alla classifica. Da nove giornate il Venezia guarda le avversarie dall’alto verso il basso, senza compagne di avventura accanto. La squadra di Inzaghi si è ripresa lo scettro il 7 dicembre, battendo il Gubbio al Penzo (17ª giornata d’andata), approfittando del pari del Pordenone con l’Albinoleffe e del posticipo di una settimana di Reggiana-Feralpisalò. In 25 giornate il Venezia, che aveva perso il primato dopo la sconfitta nel derby con il Padova, è la squadra che più di ogni altra è stata in testa al girone B, da sola (12 volte) o in compagnia (5), primo turno compreso, e si trova ora a gestire tre punti di vantaggio sul Parma, mentre Padova, Pordenone (che deve recuperare la partita di Teramo) e Reggiana sono scivolate più lontane. Capolista solitarie sono state anche Santarcangelo (2ª giornata), Pordenone (4ª e 7ª), Sambenedettese (8ª) e Bassano (12ª). Da quattro settimane il Venezia ha un margine di tre punti sul Parma, secondo in classifica. Dopo la sosta di gennaio, il Venezia ha conquistato 10 punti, tanti quanti il Parma, pareggiando solo lo scontro diretto, più indietro le altre (Padova 7, Pordenone 4 con una partita in meno, Reggiana 7). Se il Venezia riuscirà a conservare o incrementare il margine attuale sul Parma nelle prossime sei gare (Pordenone, Modena e Santarcangelo al Penzo, Sambenedettese, Teramo e Bassano in trasferta), a fine marzo il traguardo si avvicinerebbe, e non di poco. L’ultima di campionato, val la pena ricordarlo, sarà in trasferta a Macerata. […]

Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.20 – Qui Guizza: ultime battute.

Ore 16.00 – Qui Guizza: si lavora col pallone.

Ore 15.40 – Qui Guizza: lavoro atletico differenziato per i titolari di domenica e le riserve.

Ore 15.20 – Qui Guizza: assente Tentardini, regolarmente in gruppo Favalli.

Ore 15.00 – Qui Guizza: iniziato l’allenamento.

Ore 14.40 – Qui Guizza: colloquio tra mister Brevi e la squadra.

Ore 14.30 – Torna a parlare dopo l’1-1 col Gubbio Oscar Brevi: “Rifarei tutte le scelte che ho fatto. Berardocco non l’avevo visto brillante come nelle precedenti circostanze e ho ritenuto opportuno cambiarlo. Mazzocco è entrato al suo posto e nel secondo tempo non abbiamo concesso praticamente nulla al Gubbio, mentre nel primo tempo potevamo anche chiudere in svantaggio perché avevamo subito parecchio. Alfageme? Non capisco perché bisogna metterlo in discussione, a Venezia e a Parma aveva fatto bene, le sue caratteristiche sono quelle che abbiamo visto, è andato via in velocità e ha tirato, il portiere ha fatto un miracolo e ha parato. Esistono anche i portieri avversari. Abbiamo preso un gol da suicidio su rimessa laterale nostra, il tiro di Ferretti poi sarebbe terminato ampiamente fuori. Evidentemente doveva andare così. Al primo posto credo ancora, perché no? Abbiamo qualche punto in meno rispetto a Venezia e Parma, ma abbiamo gli scontri diretti in casa e possiamo recuperare. A Mantova andremo per vincere, come sempre. La Coppa Italia? Mazzocco è squalificato e non giocherà, per cui col Venezia scenderà in campo sicuramente, il resto si vedrà”.

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Al termine della brutta sconfitta in casa con la Salernitana, Pierpaolo Bisoli non ha cercato scuse o alibi. Una situazione inattesa visto che nelle partite precedenti contro la Spal e il Bari il Vicenza era stato all’altezza di avversari ben più quotati. Il tecnico, commentando la precaria situazione fisica di Ebagua, si è anche lasciato andare ad un «questa è una stagione nata male e che dobbiamo cercare di raddrizzare con la massima determinazione, perché non si può certo dire che il Vicenza sia fortunato». Il riferimento di Bisoli è ai tanti infortuni che in questa stagione hanno bloccato tanti giocatori del Vicenza, spesso uomini fondamentali nello scacchiere biancorosso. Le note negative sono iniziate già in estate con una brutta distorsione che ha bloccato il difensore biancorosso Daniel Adejo, che di fatto ha dovuto saltare tutta la preparazione rientrando in campionato alla terza giornata. Ma in estate, nel ritiro di Andalo, è iniziato anche quello che si può definire quasi un calvario per Salvatore D’Elia. Il terzino biancorosso si è finora fermato cinque volte per problemi muscolari, con continue ricadute che hanno tolto anche serenità e sicurezza ad un giocatore che nel ruolo è tra i migliori della serie B. D’Elia in questo campionato non ha mai potuto allenarsi on continuità e questo gli ha impedito di arrivare al topo della condizione tanto che raramente il rendimento del terzino mancino dei berici è stato all’altezza delle sue possibilità. Anche venerdì sera, nell’anticipo con la Salernitana, verso il 25’ del primo tempo D’Elia si è fermato alzando il braccio e toccando il pallone in fallo laterale. […] Infortuni a raffica, quindi, e formazione sempre da reinventare. Non c’è che dire, bisogna sperare che la ruota inizi un po’ a girare.

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Il campanello d’allarme lo ha suonato il direttore sportivo Antonio Tesoro, commentando venerdì sera la prestazione di Giulio Ebagua contro la Salernitana dopo una settimana di allenamenti a singhiozzo: «Purtroppo ha avuto il riacutizzarsi di una pubalgia, adesso valuteremo la situazione con il presidente Pastorelli e decideremo cosa fare». La pubalgia, infatti, è uno di quei problemi fisici particolarmente complicati da gestire per uno sportivo professionista: come in tutte le patologie di natura infiammatoria, infatti, il riposo assoluto e prolungato sarebbe la premessa necessaria per un trattamento davvero risolutivo. Il rischio, altrimenti, è quello di frequenti ricadute, con la possibilità che il dolore diventi cronico e l’infiammazione si aggravi sempre più. Ma è chiaro che dover rinunciare per alcune settimane al centravanti di riferimento, in questo momento, sarebbe un problema di non poco conto per Bisoli: ceduto Raicevic, partito anche Galano che nel girone d’andata più di una volta aveva fatto il “finto centravanti”, è arrivato De Luca che non è ancora al meglio e comunque ha caratteristiche ben differenti, oltre al giovane Cernigoi che ha interessanti margini di crescita ma al momento è acerbo. Ecco perché, se lo staff medico evidenziasse la necessità di uno stop prolungato per l’attaccante arrivato in gennaio dalla Pro Vercelli, il Vicenza potrebbe anche sondare il mercato degli svincolati per individuare un sostituto “d’emergenza”, con tutte le incognite del caso. […]

Ore 13.10 – (Gazzettino) La frenata è sotto gli occhi di tutti. Appena cinque punti nelle prime sei gare del girone di ritorno certificano il periodo difficile del Campodarsego, che ha detto addio ai sogni di primato (Mestre a +21) e rischia ormai di vedere sfumare l’aggancio alla Triestina (+11), senza dimenticare che l’Abano è ormai con il fiato sul collo e insidia l’attuale terzo posto. Ecco come fotografa la situazione il presidente Daniele Pagin: «Se si guarda ai numeri, il ritorno è stato finora deludente. Il Campodarsego potrebbe sembrare una squadra in declino, ma non è così perché siamo comunque terzi. Poi è chiaro che le aspettative erano maggiori soprattutto per quanto concerne i punti di differenza da chi ci precede, ma va dato merito al Mestre che sta disputando un campionato perfetto, superiore a quello del Venezia dell’anno scorso. Il nostro obiettivo è provare a prendere la Triestina e puntare ai play off, mettendo in mostra anche qualche giovane interessante che abbiamo in casa». […] La fiducia comunque non manca. «Credo in questo gruppo e nello staff tecnico. È un momento particolare e spero che passi presto. Mi auguro di rivedere la squadra delle sette vittorie di fila, perché così non mi diverto. Non posso essere contento, anche se vedo che i ragazzi, l’allenatore e il suo staff ci mettono sempre grande impegno e ci stanno male come me quando le cose non vanno per il verso giusto. Adesso mi aspetto i risultati».

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Un nuovo corso, vincente, senza due big come Andrea Nobile ed Alexis Ferrante. Fino a tre settimane fa sembrava soltanto un auspicio, poi è diventata una necessità. Ora, invece, potrebbe essere addirittura una certezza. Perché domenica scorsa, con la vittoria in rimonta sul Cordenons (3-1 allo stadio delle Terme) l’Abano di Serie D ha rialzato la testa dopo due pareggi (con Campodarsego ed Eclisse Carenipievigina) e una sconfitta (con la Virtus Vecomp) che, forse, ne aveva abbattuto l’autostima. Il terzino e leader Emanuele Busetto, però, non ha mai avuto dubbi sulla forza della squadra: «Ho sempre avuto grande considerazione del mister, della società e dello staff, so come prepariamo le partite e tutto l’impegno che ci mettono i miei compagni», afferma. «Di sicuro perdere due elementi come Nobile e Ferrante ha inciso moltissimo perché le loro caratteristiche li rendevano quasi insostituibili. Al posto loro, tuttavia, sono arrivati ragazzi altrettanto bravi, ma con qualità diverse». Poi aggiunge con una punta d’orgoglio: «Nobile e Ferrante si sono guadagnati il professionismo con l’allenamento e la bravura, ma se sono riusciti a mettersi in mostra è anche grazie ad un gruppo, il nostro, che li ha spinti sempre al massimo». […] Sulla nuova sfida con il Campodarsego, il 25enne con la passione della gondola (è infatti “vogatore” professionista e figlio d’arte) ha le idee chiare: «Per il terzo posto la battaglia resterà aperta sino alla fine. Il “Campo” è vicino, certo, ma ci sono Virtus Vecomp, ArzignanoChiampo, Belluno e Union Feltre pronte a sfruttare ogni nostro passo falso».

Ore 12.20 – (Gazzettino) Nella gara d’andata tra Avellino e Cittadella gli ex furono determinanti a favore della squadra granata in quanto Ardemagni sbagliò un calcio di rigore, mentre Arrighini siglò nel finale di gara la rete decisiva. L’attaccante pisano aveva una motivazione particolare, anche se lui stesso non la definisce come il classico dente avvelenato. «Il mio cartellino è tuttora dell’Avellino – precisa – anche se il Cittadella ha il diritto di riscatto. Avevo la speranza di giocare la serie B con la squadra irpina, invece loro hanno fatto scelte diverse. Nella partita di andata al Partenio ci tenevo a fare bene, come ci tengo per la sfida di ritorno e per ogni partita di campionato. Avere portato a casa i tre punti con una mia rete nel finale di partita è stata una cosa bellissima». Ripetere sabato prossimo il copione al Tombolato sarà stimolante, anche se la situazione adesso è molto diversa. Riprende Arrighini: «Già all’andata, nonostante la vittoria, l’Avellino è stata la squadra che ci aveva messi in maggiore difficoltà. Allora stava attraversando un periodo sfavorevole, poi con l’arrivo in panchina di Novellino e i rinforzi di gennaio si è ripresa alla grande. Nel girone di ritorno sta avendo un passo da play off e la recente vittoria sul Verona conferma il suo buon momento. Per noi sarà una partita molto impegnativa, da preparare con particolare cura». Il pareggio di Novara ha interrotto una serie negativa in trasferta, mentre in casa ultimamente è andata meglio. «Una partita come quella di sabato nel girone di andata l’avremmo persa. Nel primo tempo abbiamo tenuto il campo con difficoltà, mentre nella ripresa c’è stata la nostra reazione. Abbiamo pareggiato e poi nel finale anche sfiorato la vittoria. Un punto su un campo come quello di Novara è comunque gradito». […]

Ore 12.00 – (Gazzettino) Ieri è ripresa la preparazione al Tombolato, presente anche il direttore generale Stefano Marchetti, mentre la situazione nell’infermeria granata è piuttosto complessa. Così il medico sociale Ilario Candido: «Strizzolo svolgerà due sedute differenziate, poi dovrebbe rientrare completamente in gruppo ed essere a disposizione per sabato con l’Avellino. Pedrelli ha avuto una lesione muscolare e lo recupereremo la settimana prossima. Litteri invece sta facendo terapie e palestra, va valutato di giorno in giorno e non sono ipotecabili i tempi per il suo rientro. Ha una prolusione erniaria a livello cervicale, presenta patologie latenti che non si manifestano e con un movimento brusco riemergono. Dobbiamo procedere con i piedi di piombo, finchè ci sono sintomi ci vuole prudenza e dobbiamo essere sicuri prima di farlo tornare in gruppo. Chi va meglio del previsto è Kouamè, si sapeva che il suo infortunio avrebbe richiesto tempi abbastanza lunghi, dovrebbe tornare a disposizione per i primi di marzo». […]

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Due buone notizie e una pessima. Ed è il caso di partire da quest’ultima, perché coinvolge uno degli uomini-simbolo del Cittadella: il rientro in campo di Gianluca Litteri è rinviato a data da destinarsi. A tenerlo ai box ormai da un mese e mezzo non è una semplice infiammazione, ma, come spiega il medico sociale granata Ilario Candido, «una protrusione erniaria a livello cervicale». È dunque questa la causa del dolore che affligge il centravanti catanese, che non gioca dalla gara con la Virtus Entella dello scorso 30 dicembre e che da allora non si è più allenato assieme ai compagni. Comprensibile la voglia dello stesso calciatore di minimizzare l’infortunio, ma è appunto la “protrusione”, termine medico per indicare la sporgenza del disco dalla colonna vertebrale, a causargli il dolore che coinvolge i muscoli cervicali, comprimendo la radice del nervo e diramandosi sino alla spalla. «È quello l’inghippo che ci spinge ad andare con i piedi di piombo e che non consente di sbilanciarsi sui tempi di recupero: occorre valutare di giorno in giorno come risponde alle terapie che sta facendo. È un problema delicato, e prima che possa tornare ad allenarsi assieme agli altri occorre essere sicuri che non si ripresenti», precisa il dottor Candido. «Se fosse solo una semplice infiammazione, tutto si sarebbe già risolto e lo avremmo di nuovo qui. Litteri sta continuando a svolgere terapie al Centro Fisio&Sport e continua a dedicarsi alla palestra, ma è prematuro ipotizzare una data di rientro». […] Ad acuire i problemi offensivi del Cittadella, il fatto che all’assenza del numero 9 si sia sommata nelle ultime giornate quella di Luca Strizzolo. Almeno da questo punto di vista le notizie sono, però, positive. «La contusione da lui rimediata a Terni, sopra al ginocchio, è stata molto violenta, più di quanto si potesse pensare all’inizio, e ha comportato la lesione di alcune fibre muscolari. Per la gara con l’Avellino di sabato Strizzolo dovrebbe essere a disposizione: continuerà anche oggi con il lavoro differenziato, ma molto probabilmente da domani tornerà ad allenarsi assieme al gruppo», sentenzia il dottor Candido. […]

Ore 11.00 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova riprenderà oggi le sedute di allenamento per prepararsi al prossimo appuntamento di campionato, quello in programma domenica alle 14.30 al Martelli contro il Padova. Qualche problema di troppo per mister Graziani, uno dei quali va monitorato con grande attenzione. Matteo Guazzo, uomo-partita contro la Feralpi, ha accusato un dolore al ginocchio. In questi primi giorni di lavoro si capirà se l’infortunio è di rilievo o se si tratta semplicemente di un problema post gara di poco conto. Chiaramente Guazzo rappresenta una pedina fondamentale in questo momento considerando l’assenza di Mattia Marchi. L’attaccante è ancora ai box e anche questa settimana farà un programma differenziato. Stessa cosa per Raggio Garibaldi che ha saltato la trasferta sul lago di Garda. Lo staff medico lavorerà anche su Bandini. L’esterno verrà inserito gradualmente nelle sessioni di allenamento, la speranza è di rivederlo al passo con i compagni a breve e quindi convocabile per il Padova. Qualche acciacco per Regoli e Donnarumma, ma entrambi non preoccupano. Per quanto riguarda Boniperti invece la stagione del calvario pare non finire mai. L’esterno offensivo ha sentito nuovamente dolore alla gamba e quindi si sottoporrà ad ulteriori esami. […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) Rispetto alle sue previsioni attualmente il ritardo è di tre lunghezze: due accumulate nel girone d’andata (33 punti conquistati sul campo invece dei 35 previsti) e una al momento nel girone di ritorno (13 punti fatti invece di 14). Della serie, da qui in poi bisogna sbagliare poco o niente, anche perché davanti Venezia (+6) e Parma (+3) corrono spediti. «La classifica è ancora corta. Mancano tredici gare, non è finita. È chiaro che man mano che le partite passano si riducono anche le possibilità, il che significa che dobbiamo essere bravi noi, e loro un po’ meno». D’accordo l’obiettivo play off, ma il suo è un ragionamento anche in ottica primo posto? «È sempre più difficile, dobbiamo essere anche realisti: Venezia e Parma sono davanti e noi dobbiamo rincorrere. In questo momento di percentuali ne hanno più loro». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) […] «Abbiamo affrontato una buona formazione dal centrocampo in avanti. Non è venuta all’Euganeo a fare le barricate, ma si è riproposta in avanti, per cui credo che sia comunque un buon risultato. Gli episodi ci sono stati poco favorevoli e, ripeto, non siamo stati bravi a concretizzare quelle tre-quattro occasioni che abbiamo avuto per poter chiudere la partita. Beninteso: il mio non è un rimprovero, è solo una riflessione. Già in altre situazioni abbiamo sprecato troppo, si tratta di essere più concreti. Qualche punto lo abbiamo perso per strada nello stesso modo, speriamo di recuperarlo». A proposito di punti, nel suo ufficio alla Sunglass il patron biancoscudato tiene anche quella che dovrebbe essere la tabella di marcia della squadra.

Ore 10.20 – (Gazzettino) «Resta l’amaro in bocca perché dà fastidio prendere gol un po’ ingenuamente a un minuto dalla fine, anche se il Gubbio non ha rubato nulla. Dispiace, ma non c’è da fare alcun dramma e andiamo avanti». È l’analisi del presidente Giuseppe Bergamin sulla partita con gli umbri. Se all’andata erano stati i biancoscudati a fare il colpo grosso con il gol vittoria di Cappelletti quasi allo scadere, questa volta purtroppo l’epilogo non è stato lo stesso. «Mettiamola così: si sono venuti a riprendere ciò che abbiamo tolto a loro all’andata, alla fine c’è sempre una compensazione. La partita è stata in equilibrio, e noi abbiamo fatto la nostra parte. Potevamo sfruttare meglio le occasioni create nella ripresa, ma anche gli avversari hanno avuto un paio di opportunità nella prima frazione. Hanno pareggiato nel recupero, purtroppo il calcio riserva anche questo. Senza dimenticare che trenta secondi più tardi abbiamo avuto anche la possibilità per tornare in vantaggio. Quando le cose vanno così, bisogna accettarle». […]

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) […] Non è la prima volta che il Padova commette un’ingenuità del genere. «Vero, era già successo che proprio alla fine lasciassimo per strada punti importanti. I dati dicono questo, è inutile nasconderlo: non abbiamo la scusante della giovane età, perché siamo una squadra molto esperta, che certe ingenuità non dovrebbe commetterle, quindi se accade ancora significa che dobbiamo rimanere più concentrati nel corso delle partite. Non solo fino al 90’, ma anche fino al 94’. C’è stata anche un po’ di sfortuna, perché quel rimpallo poteva finire ovunque ed è andato a posizionarsi proprio davanti all’avversario, ma sappiamo che dobbiamo migliorare ancora tanto».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Ho avvertito una grande gioia, qualcosa di unico e speciale. Elena ed io siamo al massimo della felicità, il parto è andato bene, ed è stata una gioia unica vedere la luce nello sguardo di Bianca. Per ora sembra abbia preso gli occhi da me, ma in cuor mio spero che con il tempo diventino più simili a quelli della mamma, che di sicuro sono più belli. Ora entrambe rimarranno qualche giorno a Varese con i nonni, e appena Elena starà un po’ meglio, le porterò qui a Padova». […] E adesso che Neto è diventato papà, magari riesce a guardare positivamente ogni cosa. Persino un pareggio al 92’… «A dire la verità non del tutto, perché l’arrabbiatura c’è stata ed è stata forte. Fortunatamente dopo la partita sono tornato subito a Varese, e nel rivedere le mie due donne mi è tornato il sorriso e questo ha aiutato a farmi passare il nervosismo per quel gol nel recupero». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] L’arrabbiatura finale, al 92’ della sfida con il Gubbio, ha un po’ guastato il week end dal sapore speciale di Neto Pereira. «Sono stati giorni impegnativi», sottolinea l’attaccante brasiliano da Varese, dov’è tornato per stare vicino alla famiglia. «Tra venerdì e sabato è nata Bianca, ho dormito tre ore e mi sono messo in viaggio per venire ad allenarmi sabato mattina, e poi, domenica, dopo la partita di nuovo a Varese per stare con Elena. È stato un fine settimana molto movimentato, ma vedere gli occhi di Bianca mi ripaga di qualsiasi cosa». Come si sta da papà? «È una sensazione strana, ma bellissima. Dal momento in cui è nata, da quando l’ho presa in braccio per la prima volta, ho capito che la mia vita adesso è cambiata».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dopo la cocente delusione del pareggio contro il Gubbio, e il giorno di riposo concesso come di consueto nella giornata di ieri, oggi il Padova torna a lavorare alla Guizza alle 14.30 per cominciare la marcia di avvicinamento alla sfida di domenica 19 in casa del Mantova. Oggi il giudice sportivo ufficializzerà la squalifica di Davide Mazzocco, che dopo aver rimediato contro gli umbri il quinto cartellino giallo stagionale salterà la sfida con i virgiliani, che aprirà una settimana “di fuoco” con tre impegni ravvicinati. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] Con il passare delle settimane cresce la sensazione che al Padova manchi qualcosa per compiere il definitivo salto di qualità. Intendiamoci: se l’obiettivo resta quello di inizio stagione, ossia «migliorare il quinto posto dello scorso anno e competere fino alla fine per la promozione diretta», ci siamo. Se l’obiettivo, al contrario, è quello di mirare al primo posto, l’impressione sempre più evidente è che, per un motivo o per l’altro, Venezia e Parma abbiano qualcosa in più rispetto al gruppo di Oscar Brevi. È già la terza volta, infatti, che la squadra perde punti nei minuti finali. […] Una volta può essere un caso, quando questo invece succede spesso non può esserlo più. Un altro aspetto, poi, è che mancano i gol degli attaccanti: Altinier a parte, già a quota 9 e più o meno in media con le precedenti stagioni, in cui aveva segnato 17 e 16 reti, tutti gli altri stanno facendo fatica. Alfageme è fermo a quota due e ancora una volta ha dato prova, nonostante sia uno dei giocatori più pagati della rosa, di non avere l’atteggiamento giusto e neppure le caratteristiche per fare davvero la differenza; Germinale prima della sua partenza in direzione Fano non aveva mai segnato e Neto Pereira, che pure spesso in campo danza divinamente con giocate d’alta scuola, non è mai stato e non sarà mai essere un cannoniere autentico. Il capitano è fermo a quattro reti e De Cenco ha segnato finora solo in Coppa Italia con uno scarso minutaggio. […]




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