Padova-Venezia, l’analisi del “Gazzettino”

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Finisce senza vinti nè vincitori il primo round della semifinale di Coppa Italia. Il massiccio turnover imposto dai due allenatori per esigenze di campionato ha inevitabilmente tolto un po’ di pepe alla sfida, ma entrambe le squadre hanno lottato con generosità su tutti i palloni. Fin dall’avvio il Venezia prova a lasciare la sua impronta sulla partita. Il 4-3-3 di Inzaghi funziona però a intermittenza. Tanti, troppi gli errori nella misura dei passaggi, anche per l’aggressività del Padova che con Bobb marca a uomo Stulac, il giocatore incaricato a dettare i tempi della manovra. I biancoscudati, schierati da Brevi con un inconsueto 4-4-1-1, trovano così un po’ di coraggio e cercano di affacciarsi nell’area avversaria. Con il passare dei minuti la truppa di Inzaghi prende il controllo delle operazioni, sfruttando soprattutto la catena di destra dove Fabris e Caccavallo si intendono a meraviglia. E proprio da una loro sovrapposizione nasce l’azione che porta in vantaggio la formazione lagunare (30′): il cross radente di Fabris viene intercettato nell’area piccola da Ferrari che anticipa Monteleone e con un tocco ravvicinato infila un incerto Favaro. A corto di attaccanti (Neto, Altinier e Alfageme sono infortunati) il Padova reagisce ugualmente con coraggio. Tentardini strappa la palla a Fabris, ma da posizione favorevole non inquadra la porta. Più preciso di lui è Mazzocco (36′) che raccoglie un assist di De Cenco, salta di netto Galli e con un velenoso diagonale non dà scampo a Vicario.

[…]

Si deciderà dunque tutto nella gara di ritorno, mercoledì 8 marzo al Penzo. L’1-1 lascia un pizzico di vantaggio al Venezia, ma i biancoscudati proveranno di sicuro a cercare la vittoria, impresa già riuscita in campionato.

(Fonte: Gazzettino, Claudio Malagoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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