Live 24! Reggiana-Padova, -4: doppia seduta, si fa il “pieno” in vista di domenica…

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Ore 22.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nell’orribile martedì trascorso dal Bassano dopo il 6-0 incassato a Pordenone, ci sono solo due certezze: che Luca D’Angelo è stato esonerato e che la società non aveva in mente di farlo, visto che la seduta di ieri è stata diretta dal preparatore atletico Alessandro Dal Monte. Nessun annuncio sul successore, il segnale che non c’era un nome pronto per sostituire l’ormai ex allenatore giallorosso. Gli ultimi risultati d’altra parte parlano chiaro: 0-3 con il Santarcangelo, 0-2 con il Modena in casa, 0-6 a Pordenone. Il Bassano cambia, dopo un trend negativo culminato con una disfatta di proporzioni mai viste lunedì sera al Bottecchia. Esonerato, dunque, D’Angelo, a cui è stato fatale il tris di sconfitte con undici gol subiti e nessuno fatto. Con lui è stato sollevato dall’incarico anche il suo vice Riccardo Taddei. Il Bassano, settimo in classifica con 40 punti nel girone B del campionato di Lega Pro, aveva iniziato la stagione alla grande, raggiungendo la vetta della classifica a novembre dopo il successo per 2-1 al Mercante con il Padova. […] Al posto di D’Angelo si parla con insistenza di Valerio Bertotto, presente lunedì sera in tribuna al Bottecchia, ma la società sta vagliando in queste ore altre opzioni, fra cui Fabio Rossitto e Carlo Sabatini. Domenica c’è il Mantova, ieri è stata giornata di incontri ma nulla è trapelato dalla stanza dei bottoni del club. Oggi potrebbe essere la volta buona.

Ore 22.00 – (Giornale di Vicenza) E’ un vero miracolo, non c’è che dire. Sì, è un vero miracolo che Bassano sia settimo, in piena zona playoff e a soli 3 punti dal sesto posto che garantisce gli spareggi in casa pur vantando la seconda peggior difesa del campionato. Con una retrovia che è un gigantesco formaggione groviera (40 reti incassate in 27 gare, alla media di quasi un gol e mezzo a incontro) solo il Forlì che ne ha beccati 42 ha fatto peggio. E il paradosso è che lo scorso anno D’Angelo guidava l’Andria, la seconda migliore difesa d’Europa nei campionati professionistici di riferimento. Una contraddizione incredibile eppure è così. E non è tutto, poiché lo stato di crisi ora certificato dal naufragio del Bottecchia, completa un periodo di totale caduta libera: 3 ko di fila il Bassano non li sommava da cinque anni, dalla primavera del 2012: allora c’era Brucato in panchina e a maggio si finì in C2 nonostante l’effimera e illusoria rimontina delle ultime giornate. Adesso, meno male, la situazione non è così’ critica, la salvezza è in cassaforte, ma i numeri del tracollo sono rabbrividenti: 11 reti rimediate nelle ultime tre sfide, a quasi 4 gol a gara, a fronte di 0 segnate. Non ci siamo per niente, i dati non mentono mai. E così quello che una volta, sino ad autunno era l’attacco maravilla ora si è incatramato senza ritegno, non solo fa una fatica boia a riveder la luce sottoporta, ma anche a fabbricare opportunità credibili nell’area di rigore altrui, perché la fluidità di gioco è diventata una pia chimera. […]

Ore 21.30 – (Giornale di Vicenza) Un’invereconda bambola e come logica consequenziale il foglio di via a Luca D’Angelo e al suo vice Riccardo Taddei. Sollevati dall’incarico e probabilmente pure nello spirito poiché dopo quella devastante serie di grugnate nei denti riaccolte nella notte spettrale del Bottecchia non chiedevano altro che di essere esentati da un compito a cui, scarichi e sotto choc, non avrebbero potuto più porre rimedio. Il club ha già avviato ieri il casting per la successione. Oggi forse la decisione. In prima fila per assumere l’eredità di D’Angelo, c’è Valerio Bertotto, l’ex leader dell’Udinese che l’altra sera era in tribuna a Pordenone e che già a dicembre, in occasione della prima crisi giallorossa era stato accostato alla Virtus come candidato di punta. Bertotto è un emergente abituato a lavorare coi giovani e che in un progetto di medio termine potrebbe lasciare la sua impronta. Nella corsa alla panchina del Soccer Team però sono tenuti in grande considerazione anche altri due nomi: il primo è Fabio Rossitto, un friulano, che attende la sua brava chance di rivincita dopo l’avventura egregia ma senza squilli di tromba a Cremona. Conoscerebbe già Formiconi, Bianchi e Crialese per averli avuti alle sue dipendenze lo scorso anno. Con lui si monitora pure Paolo Favaretto, un combattente anche da allenatore, abituato a cavare sangue persino dagli anemici. Sullo sfondo non va esclusa categoricamente neppure la strada che porta a Bepi Pillon, 61 anni, trevigiano di Preganziol che col suo 4-4-2 incantò 23 anni fa agli esordi in carriera la platea del Mercante in D. Lui con le formazioni venete ha spesso fatto bene, dalla favola Treviso, alla seconda tornata col Padova e appunto al Bassano. È in coda al gruppo (nel frattempo si segue anche Carlo Sabatini) ma qualora in via Piave sposassero il sentiero dell’esperienza e di una figura che conosce già l’ambiente, l’antico Bepi godrebbe di chance al rialzo. […]

Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ne aveva già fatti 4 in 19 presenze nella prima parte di stagione giocata con i diavoli di Teramo. Quello firmato lunedì nel match con il Bassano, sotto l’occhio delle telecamere di Raisport, per Danilo Bulevardi è stato il primo centro in neroverde. Splendido l’assist di Emanuele Berrettoni. Perfetto il controllo e pronta la conclusione che ha beffato Bastianoni in accenno d’uscita. È stato il gol del 2-0, quello che ha dato il via alla goleada. «Un’emozione fantastica ha commentato il giorno dopo Danilo -. Mi piace inserirmi ha raccontato poi il centrocampista siculo -. La palla di Emanuele era un autentico gioiello. Non è stato difficile metterla dentro. Poi sorride sono corso verso la recinzione della tribuna dove erano già appesi i miei fratelli Manuel e Giuseppe e il mio amico Nino per abbracciarli. Sono venuti dalla Sicilia gli brillano gli occhi per vedermi giocare. Sono anche scivolato sulla pista sorride ancora e sono finito a terra, ma la gioia per aver segnato mi ha fatto rialzare subito. È stata conclude una grandissima vittoria, frutto di una grossa prova di squadra. Adesso basta continuare così». […]

Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Pordenone è pazza di Emanuele Berrettoni, il genio con la maglia numero 10 che ha incantato il Bottecchia nel successo più rotondo dei ramarri. […] «Sì – ha ammesso il numero 10 romano dopo Pordenone-Bassano – è stato decisamente il più bel gol che ho segnato con la maglia del Pordenone. Anche perché – ha sorriso – non ne ho fatti tantissimi. È stato un gol un po’ da incosciente, ma mi è piaciuto soprattutto perché ha sbloccato la partita. La mia esultanza rabbiosa? Era giusta per un gol cercato che mancava da un po’». Grazie ai gol di Berrettoni (poi sarebbero arrivati anche i centri di Rachid Arma e Luca Cattaneo) si è sbloccato anche l’attacco, che non segnava dal 30 dicembre scorso (5-0 al Forlì). «È vero – ha ammesso Berrettoni – siamo un po’ mancati, ma la squadra ha sempre espresso un buon calcio. Non riuscivamo a concretizzare». Poi, stuzzicato, lancia un messaggio al Pordenone: «In campo con questa maglia fino ai 40 anni? L’età non mi pesa. Fino a quando avrò questa voglia di giocare continuerò». […]

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È costata la panca a Luca D’Angelo la goleada (0-6) subita lunedì sera al Bottecchia in diretta Raisport. Il tecnico già stava vivendo un momento difficile. Il set chiuso a zero a Pordenone gli è stato fatale. Ieri mattina la Virtus ha ufficializzato il sollevamento dall’incarico sia di D’Angelo che del suo secondo Riccardo Taddei. Se a Bassano il Monday Night è stato tanto traumatico da lasciare il segno fra la tifoseria e in società tanto da scatenare la rabbia di patròn Rosso, a Pordenone ha suscitato grande entusiasmo. Anche le testate nazionali e i siti online hanno dato grande risonanza al punteggio del confronto. Il popolo del web neroverde è letteralmente impazzito. L’ultimo 6-0 fatto registrare dai neroverdi risaliva al 2012 ai danni dell’Itala Gradisca in serie D. Chi non si scompone minimamente e riesce a mantenere la calma di sempre è Bruno Tedino. «Vincere per 6-0 o per 1-0 riesce a dire il tecnico cambia poco. Fa solo più rumore». «Dopo la sconfitta di mercoledì scorso a Teramo (0-2) ci davano per finiti riprende Tedino -. Oggi siamo tornati fenomeni. In realtà sembra quasi che il tecnico si tolga un sassolino dalla scarpa in sette mesi di lavoro abbiamo sbagliato solo mezza partita, il primo tempo del match al Bonolis. Per il resto avevamo fatto bene anche quando sconfitti come a Parma (2-3) e a Venezia (0-1)». Evidentemente, le critiche online dei tifosi e la sfuriata del presidente Lovisa («Quella di Teramo aveva detto subito dopo la gara è stata la peggior partita dell’ultimo anno e mezzo; mi farò sentire»), hanno fatto scattare la molla dell’orgoglio in capitan Stefani e compagni che, una volta sbloccato il risultato, non si sono più fermati. Doppiette di Berrettoni e Cattaneo (alternatisi sul rettangolo di gioco) e centri di Arma (finalmente tornato bomber) e Bulevardi (primo centro in neroverde). […]

Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) Il 6-0 al Bassano, la serata che la città ha vissuto, è stata archiviata come uno dei momenti più belli degli ultimi anni del Pordenone. Emozioni indimenticabili per tutti, anche per chi è abituato ad assaporare emozioni così, come Emanuele Berrettoni. Il numero 10 neroverde, assoluto protagonista della disputa con i giallorossi, non ha dubbi nel riferire che «si è trattata di una delle gare più belle della mia carriera, vista la doppietta e il risultato finale». È lui il leader tecnico di una squadra che è ripartita alla grande dopo la “crisetta” e che ora – assicura sempre “Berre” – «non deve porsi limiti». Il giocatore laziale ha entusiasmato i 1.850 del Bottecchia, anche i tifosi meno “caldi”. Tuttavia la sua prestazione è stata di uno spessore assoluto: oltre ai due gol, bellissimi, è tornato a pungere e ha invitato al gol Bulevardi con una palla sullo spazio divina. «È stata – ripete – una serata fantastica. Cercavamo questa vittoria da tanto perché nelle ultime partite abbiamo raccolto meno di ciò che avremmo meritavamo. Abbiamo sempre giocato bene ma ci sono mancati i punti: per fortuna ci siamo sbloccati, alla fine i risultati sono fondamentali». Berrettoni è anche tornato al gol, che gli mancava dallo scorso 30 dicembre, giorno di un’altra goleada, il 5-0 al Forlì. «Non mi pesava l’astinenza – afferma – anche se i nostri gol, quelli degli attaccanti, sono mancati: inutile negarlo. Purtroppo facevamo fatica a concretizzare. Adesso ci siamo sbloccati tutti e questo è un segnale importante. Perché – continua il fantasista – questa squadra non deve porsi limiti e cercare di arrivare più in alto possibile. Già chiudere l’annata al terzo posto, per fare un esempio, viste le concorrenti, sarebbe motivo di grande orgoglio per tutti». […]

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) L’applauso della discordia costa caro, Venezia a Teramo anche senza Facchin – è pronto Vicario – oltre a Malomo. Non una ma due squalifiche per una giornata sono arrivate ieri dal giudice sportivo ai giocatori arancioneroverdi, per la baraonda al termine della gara vinta 3-1 in casa della Sambenedettese. Ma se il semaforo rosso per Alessandro Malomo era scontato data l’espulsione del difensore (per comportamento gravemente scorretto verso un avversario la motivazione, analoga per il secondo portiere Pegorin della Samb), a non essere invece preventivato era quello per Davide Facchin. «Purtroppo temevo e mi aspettavo altre conseguenze, quando c’è confusione ognuno vede e dice la sua – il laconico commento del ds Giorgio Perinetti -. L’applauso di Facchin era in buonafede e non un gesto di scherno, dispiace pagare per un equivoco difficile da chiarire e quindi evitabile. Non presenteremo ricorso perché trattandosi di una sola giornata di squalifica non avrebbe concrete possibilità di accettazione. Comunque sono più arrabbiato per il gol vittoria del Parma a Salò, con un fallo di mano che nemmeno a Muzio Scevola avrebbero convalidato. A noi invece con la Samb hanno annullato un gol regolarissimo a Geijo sullo 0-0». […]

Ore 19.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Aveva quasi la valigia in mano, è stato a un passo dall’addio, adesso è tornato ad essere un punto fermo della squadra. Simone Bentivoglio e il Venezia, un matrimonio rifiorito dopo la piccola crisi natalizia. E adesso il duello infinito col Parma, con il tasto arbitraggi che torna ad essere premuto con insistenza al minimo venticello contrario. Soprattutto se, come domenica a Salò, l’episodio orienta un risultato. Ma c’è anche chi getta acqua sul fuoco: «Se una squadra è più forte — taglia corto Bentivoglio — alla fine riesce ad essere più forte anche degli episodi e portarli dalla propria parte. Non ho visto la partita del Parma, ho solo sentito dire che c’è stato un episodio dubbio, per cui il mio pensiero non cambia rispetto a quanto ho detto. La cosa più importante è cercare di non farsi distrarre, cercando di pensare solo al risultato». E sul rigore concesso nel finale alla Samb, Bentivoglio apre a una battuta: «L’avessero concesso sull’1-0 — sorride — probabilmente sarei finito in galera… È la prima volta nella vita che mi capita una cosa simile». […]

Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Dopo il finale infuocato della gara di San Benedetto del Tronto ora il Venezia paga il conto. Accanto alla prevedibile squalifica di Alessandro Malomo, espulso dall’arbitro Ranaldi nel post partita insieme a Pegorin, portiere di riserva della Sambenedettese, il giudice sportivo della Lega Pro ha squalificato per una giornata anche il portiere Davide Facchin, che non era incorso nel cartellino del direttore di gara. Per l’intero secondo tempo il numero uno arancioneroverde era stato preso di mira dalla curva della Samb e al fischio finale c’è stato un seguito, non segnalato dall’arbitro nel suo referto, ma il giudice sportivo ha preso atto di quanto scritto dal rappresentante della procura federale che ha rilevato un “atteggiamento provocatorio nei confronti di sostenitori della squadra avversaria, causandone la reazione”. Una giornata di squalifica anche per Malomo e Pegorin. Appresa la notizia i dirigenti del Venezia si sono consultati con i legali del club e hanno deciso di non presentare ricorso. «Trattandosi di una giornata di squalifica comminata su segnalazione della Procura federale» spiega Giorgio Perinetti, responsabile dell’area tecnica del Venezia, «abbiamo deciso di non presentare ricorso, anche perché non avrebbe avuto concrete possibilità di essere accettato. Dispiace che Facchin debba pagare per un banale equivoco». […]

Ore 18.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A Carnevale ogni scherzo vale. E lo «scherzetto» il Vicenza se lo stava confezionando da solo. Il pari finale, per quanto visto in campo, va decisamente stretto al Vicenza ma per come si stavano mettendo le cose alla fine è un punto ben guadagnato: di questi tempi, visto l’andazzo, va bene anche così. In casa Vicenza la vittoria ormai manca da otto turni, dal derby contro il Cittadella alla vigilia di Natale: le ultime gioie per i tifosi biancorossi lì si fermano. Ancora tanti problemi per mister Bisoli, visto che contro l’Entella gli indisponibili sono 9; di buono, rispetto alla gara di Avellino, ci sono i recuperi di Zaccardo, Rizzo e Signori. Il neo-arrivato Amelia, risolti i problemi burocratici di tesseramento, è in panchina: assieme a Juve (Buffon e Barzagli) e Roma (De Rossi e Totti), i biancorossi possono vantarsi di avere in rosa due campioni del mondo del 2006, però purtroppo il curriculum, da solo, non basta. Confermato il 4-2-3-1, Gucher finisce in panchina, in avanti De Luca unica (anche perché in organico altro non c’è) punta con Orlando, Bellomo e Giacomelli a supporto. Pochissimo pubblico sugli spalti: vuoi per il Carnevale, vuoi per la serata inclemente o forse semplicemente per il brutto momento che sta attraversando il Vicenza, ci saranno all’incirca 4.000 presenti. […]

Ore 18.20 – (Giornale di Vicenza) Ultimo di Carnevale. Vuoi vedere che il Vicenza non ti fa lo scherzo? «Sdrammatizziamo – consiglia Cristian Zaccardo ai microfoni nel dopopartita – Meno male è finita dai, avremmo anche potuto perderla ma siamo riusciti a pareggiarla e va bene così». Anche il brodino può piacere, per carità, ma dopo Vicenza-Virtus Entella l’amarezza per il risultato e i due punti persi è tanta. Zaccardo, pensa positivo dopo il rientro. «La squadra è viva e questo conta più di tutto. Ci siamo dimostrati superiori ai nostri avversari come prestazione. Certo se guardiamo agli episodi dovevamo vincere 2-0, ma purtroppo è un periodo così, gli errori ci costano cari. Ma il Vicenza c’è». E pure “Zac” c’è: ha presidiato con forza e autorevolezza la fascia destra. «Avevo un po’ paura di stirarmi ma per fortuna ieri mi sono sentito meglio rispetto a lunedì». […] Si gira pagina, sabato il Vicenza farà visita al Cesena altra diretta concorrente. «Non vive un gran momento, cerchiamo di portare a casa punti». Dopo Zaccardo, un altro campione del mondo, Marco Amelia, è approdato in biancorosso. «Con due campioni del mondo bisogna per forza salvarsi» – strizza l’occhio Zaccardo.

Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) È la quarta volta che Giuseppe De Luca ci mette la firma per due volte nella stessa partita. È la prima volta che, però, questo autografo non vale una vittoria. «Da quant’è che non segnavi così?», gli chiede col sorriso Pierpaolo Bisoli in sala stampa. L’ultima doppietta l’aveva segnata di testa, contro lo Spezia, il 6 settembre 2015. Ieri, invece, il secondo gol l’ha fatto di sinistro: effetti speciali. Dopo il primo gol è corso verso la panchina: per chi era la dedica? “Avevo promesso a Urso che sarei andato a abbracciarlo, perché prima della partita mi aveva detto che avrei segnato…”  Dopo questi due gol ha tolto ogni dubbio: De Luca è una prima punta… “La prima punta è un ruolo in cui mi trovo molto bene, con Bellomo mi è anche più facile e anche con la squadra mi sto trovando molto bene. Sotto questo punto di vista devo ringraziare il mister che mi ha aiutato a mettermi nelle condizioni migliori per fare del mio meglio. È anche grazie a lui se ora sto bene e sto facendo gol. Lui ha creduto in me”. […] Cosa vi ha detto Bisoli negli spogliatoi? “Il mister era contento e ci ha detto di non demoralizzarci, perché se guardiamo la prestazione è stata grande. E abbiamo anche dimostrato che il Vicenza non merita la posizione di classifica in cui si trova. Dopo prestazioni così alla squadra cosa puoi chiedere? Abbiamo dato tutto, e ci dobbiamo solo rimboccare le maniche per andare a fare una battaglia a Cesena”. […]

Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Non può gioire neppure stavolta Antonio Tesoro, eppure lo stava pregustando questo sospirato ritorno alla vittoria e per questo gli resta un gran rammarico. “E’ stata una delle migliori prestazioni e avremmo sicuramente meritato i tre punti, mi dispiace che i ragazzi non abbiano raccolto in proporzione a quanto hanno creato”. […] E meno male che De Luca è riuscito con il secondo guizzo della serata ad evitare la beffa. «De Luca ha mostrato le sue qualità, non avrà la struttura ma possiede tutto della prima punta, attacca bene gli spazi, ha fiuto del gol, ne ha segnati 3 da quando è con noi più un assist: si è rivelato davvero un ottimo acquisto».Ieri si è chiusa la finestra di mercato degli svincolati e il Vicenza aveva seguito più di un attaccante. «Prenderne uno tanto per prenderlo non aveva senso, lo avremmo fatto se ci avesse consentito di compiere un salto di qualità. E poi presto Ebagua sarà recuperato e a quel punto il nostro reparto offensivo sarà completo». […]

Ore 17.20 – (Giornale di Vicenza) Aveva detto alla vigilia della partita il tecnico Pierpaolo Bisoli: saranno 15 finali, prendiamole una alla volta. E i suoi giocatori lo hanno preso in parola disputando una gara di carattere e di qualità. In sala stampa l’allenatore biancorosso sottolinea con orgoglio la prova dei suoi che definisce: micidiale. «I miei giocatori sono stati bravissimi, perchè dopo il 2-1 avrebbe potuto crollarci il mondo addosso ed invece hanno ricominciato a macinare gioco ed hanno creato delle belle occasioni da gol». In effetti l’Entella non aveva fatto quasi nulla fino al pasticcio tra Benussi ed Esposito che gli ha regalato appunto la prima rete. “Ho provato rabbia in quel momento soprattutto perchè i ragazzi avevano giocato dando il cuore, non solo pure facendo vedere un bel calcio propositivo ed invece ecco il patatrac, roba che capita una volta ogni cento anni”. Ma Benussi non ha chiamato la palla? “Non lo so, non ho chiesto, adesso è meglio far smaltire la cosa, ne parleremo con calma”. Cosa ha pensato subito dopo? “O vinciamo, o sbraghiamo del tutto, invece ho visto subito la reazione positiva… io vedo che i ragazzi mi sono attaccati e me lo hanno dimostrato”. Meno male che avete acciuffato il pareggio. “Strameritato, tanto che ci va stretto, credo nessuno possa negare che abbiamo perso due punti. Mi è molto piaciuto che dopo il 2-2 siamo andati alla ricerca anche del terzo gol, da qui il dispiacere di non aver chiuso con una vittoria, però ormai è andata così e allora accontentiamoci del punticino, vorrà dire che come le formiche faremo un passetto alla volta anche se per me continuando così diventeremo cicale”. […]

Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) Tante se n’erano viste. Ma quella di ieri sera… Partita in pugno. Anzi, in controllo, come dicono quelli che sanno. E invece no. Cross senza pretese, Benussi “anticipa” Esposito nel cuore dell’area, il pallone finisce addosso al portiere e rotola in rete. Per carità, la partita è durata 94 minuti e ce n’erano altri 93 e mezzo per fare dell’altro. Però quando ti succedono cose così… Il mercoledì delle Ceneri è arrivato in anticipo. Vicenza-Virtus Entella finisce 2-2. E dispiace, perchè i biancorossi avrebbero meritato di più. La coda di mercato non ha portato i centimetri di cui ci sarebbe bisogno in attacco, ma con i suoi piccoletti, in modo particolare con un De Luca in gran spolvero, Bisoli ha saputo far fronte bene a una lacuna che comunque c’è. Ma evidentemente ieri doveva andare così. Lo sa bene anche Vita, entrato al 14′ della ripresa e uscito al 40′ per un affaticamento muscolare. […]

Ore 16.30 – Coppa Italia Lega Pro, semifinale d’andata: Matera-Ancona 1-0.

Ore 16.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.50 – Qui Guizza: alta intensità nelle partitelle, mister Brevi tiene alti morale ed attenzione a suon di urlacci.

Ore 15.30 – Qui Guizza: partitelle con sponde a campo ridotto.

Ore 15.10 – Qui Guizza: seduta interamente dedicata al lavoro col pallone.

Ore 14.50 – Qui Guizza: regolarmente in gruppo Favalli, Altinier, Neto Pereira ed Alfageme.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano.

Ore 14.00 – (Gazzettino) Esce di scena Vito Antonelli, torna Vincenzo Italiano. Si è consumato ieri il secondo avvicendamento sulla panchina della Vigontina San Paolo, ultima in serie D, con l’ex biancoscudato che ha già diretto il primo allenamento in vista della sfida casalinga con la Triestina. La sconfitta pesante con il Campodarsego e soprattutto il misero bottino di due punti raccolto in otto gare sono stati fatali ad Antonelli, che aveva preso il posto di Italiano a inizio gennaio. […] Ecco Italiano, che ha già guidato la squadra nel girone d’andata: «Se ho accettato è perché mi fa piacere che la società abbia pensato a me. Faccio fatica a stare lontano dal campo, e adesso riparto sperando di realizzare un mezzo miracolo sportivo. Anche se c’è solo una possibilità su cento di raggiungere l’obiettivo minimo dei play out, io ci credo perché questa squadra ha fatto vedere il suo valore nelle ultime gare. So già dove e con chi sto andando a lavorare, e questo è un piccolo vantaggio. Bisogna affrontare le nove gare che restano con massimo coraggio per vincere». Queste invece le parole di Antonelli: «È stata una decisione della società, ci sta quando i risultati non arrivano. Sono molto dispiaciuto perché l’ottimo lavoro effettuato sul campo meritava di più. Le cose purtroppo sono andate in questo modo e faccio fatica a dare una spiegazione visto che che la squadra ha sempre creato quattro-cinque occasioni a partita. È un’altra esperienza che mi servirà per crescere».

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Aveva lasciato il timone ad inizio gennaio per dare una scossa all’ambiente. Ieri, invece, Vincenzo Italiano si è ripreso la panca della Vigontina San Paolo, ultima in classifica del girone C di Serie D. Chiariamo subito: quello dell’ex capitano di Padova ed Hellas Verona non è un golpe. È stata infatti la società bianconera ad optare per l’esonero di Vito Antonelli, reduce dal k.o. nel derby di Campodarsego (4-1 il risultato), chiamato a gestire la “rivoluzione invernale” di una “Vigo” rinnovata da una serie infinita di acquisti, cessioni e svincoli. Tuttavia, al trainer barese non sono bastati i classici “segnali” di ripresa. «Pensavamo che il suo arrivo potesse fare invertire il trend negativo», spiega il presidente della Vigontina San Paolo Cristian Bozzato. «Purtroppo, anche per noi questa stagione è di difficile lettura. A detta di tutti non meritiamo l’ultimo posto, ma pure con Antonelli, che ringraziamo per l’enorme professionalità e la grande disponibilità dimostrate, abbiamo racimolato solo 2 punti in 8 partite». La scelta del sostituto è ricaduta subito su Italiano, che proverà a portare ai playout una squadra – a dirla tutta – più vicina alla retrocessione in Eccellenza. «Vincenzo ha accettato di tornare perché crede veramente nella salvezza», prosegue Bozzato. «Ci ha detto che, se anche c’è solo una possibilità su cento di centrare la permanenza nella categoria, vuole provarci. Conosciamo benissimo la situazione di classifica e le difficoltà di una squadra che gioca bene ma non fa risultati, ma non vogliamo perdere la speranza». […]

Ore 13.10 – (Gazzettino) All’ultimo respiro la zampata di Iori cancella la crisi di risultati e riporta serenità nell’ambiente granata. Il Cittadella torna a vincere dopo aver raccolto soltanto due punti nelle ultime cinque gare, e si rilancia anche in classifica, in attesa del big match di lunedì prossimo a Frosinone. Un successo che ha messo a tacere anche qualche critica piovuta dagli spalti del Tombolato, con il capitano granata che non a caso dopo il gol del 3-2 è corso sotto la tribuna est a zittire qualche scontento. Venturato conferma le indiscrezioni della vigilia, torna Varnier in difesa, c’è Paolucci in mediana ed è confermata la coppia d’attacco Arrighini-Strizzolo. La notizia più bella è il ritorno in panchina di Litteri, alla prima convocazione del 2017 dopo i problemi cervicali. […] Entra in campo Litteri e la sua presenza restituisce subito sostanza all’attacco granata. È suo l’assist per il 2-1 di Iunco, che indovina l’angolo dove Pigliacelli non può arrivare. Ma le emozioni non sono finite, perché allo scadere Varnier aggancia Citro in area, è rigore. Lo stesso Citro trasforma non senza brividi. Quando ormai la delusione comincia a serpeggiare tra i giocatori del Cittadella e gli spettatori del Tombolato, all’ultimo respiro Iori con la punta del piede dopo un intervento a gamba alta arriva sull’angolo di Paolucci e porta a casa i tre punti.

Ore 12.50 – (Gazzettino) A fine gara Roberto Venturato allenta la tensione con un sorriso, soddisfatto per i tre punti conquistati: «Non è stata una bella partita nel primo tempo, né per noi né per loro. Forse abbiamo sentito troppo la gara dal punto di vista nervoso, sicuramente abbiamo regalato un gol. Nell’intervallo ho chiesto alla squadra di giocare a calcio, di fare le cose che conosciamo. Nella ripresa abbiamo giocato con più lucidità e determinazione, il risultato è stato conquistato all’ultimo secondo, ma è meritato». […] Il direttore generale Stefano Marchetti ha invece toni duri per una parte del pubblico: «Non mi è piaciuto chi in tribuna est ha polemizzato e fischiato. La squadra va sostenuta non solo quando le cose vanno bene, ma soprattutto nei momenti di difficoltà. È una situazione che non mi piace, non mi sta bene». Sull’argomento si è espresso anche Manuel Iori: «Mi aspettavo che nel primo momento di difficoltà della stagione i tifosi ci stessero un po’ più vicini, non è fischiando che possono darci una mano. Spero non succeda più, e se succede vuol dire che non hanno capito quanto questa squadra ci tiene a fare bene». Sulla partita, il capitano si esprime così: «Nel tempo eravamo un po’ impauriti, poi siamo stati bravi a recuperare, la squadra ha dimostrato di essere viva. È un risultato importante, anche se sappiamo che dobbiamo migliorare e lavorare ancora».

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Era l’ultimo giorno di Carnevale, un martedì grasso che resterà nella storia granata. E a Carnevale, si sa, ogni scherzo vale, ma quello giocato dal Cittadella ai suoi tifosi è stato terribile, roba da far saltare le coronarie per la rabbia, trasformatasi subito dopo in gioia liberatoria, un urlo in cui è esploso tutto il popolo del Tombolato. Perché in una ripresa “pazza” – in piena sintonia, dunque, con i giorni di allegria vissuti sino a ieri – e dopo un primo tempo da lasciare basiti, la “matricola” è riuscita a fare quattro cose in una: recuperare lo svantaggio, superare l’avversario, farsi riprendere e tornare a mettere il muso davanti. E l’impresa le è riuscita sull’ultimo pallone giocabile dei 3 minuti di recupero (poi diventati 4) concessi dall’arbitro Baroni (buona la sua direzione), quando Paolucci ha calciato in mezzo all’area, dalla bandierina del corner: sul primo palo capitan Iori, sino a quel momento tra i peggiori, si è catapultato come un falco e con il destro a mezza altezza ha spedito la sfera sotto l’incrocio. Una liberazione, ma dopo aver visto i sorci verdi ed aver fatto venire l’ennesimo travaso di bile agli oltre 2.000 coraggiosi accorsi allo stadio, nonostante la pioggia. Per il Citta è un successo – il tredicesimo stagionale – fondamentale in un momento-chiave della stagione, che riporta il gruppo al sesto posto, guadagnando un punto sull’ultima concorrente diretta per la zona playoff, il Novara nono a quota 40. Un successo che arriva dopo due sconfitte di fila (Avellino e Brescia) e che si aggiunge, nel girone di ritorno, a quello ottenuto sul Bari, sempre nell’impianto di casa. Ma tanti aspetti del gioco hanno lasciato a desiderare. A prendere in considerazione solo il primo tempo, la domanda (legittima) da porsi sul conto dei granata sarebbe stata una sola: dov’era finito il Citta spumeggiante, garibaldino e concreto ammirato all’inizio del campionato e comunque in grado di tenere botta a qualche passaggio a vuoto accusato nel girone d’andata? […] Tre punti incredibili, arrivati per la voglia di crederci sino in fondo, ma dopo una prova sconcertante da parte del Citta, che non sembra essere guarito del tutto dai difetti palesati negli ultimi due mesi. Tuttavia il ritorno di Litteri e uno Iunco passepartout determinante riaprono il cuore alla speranza. Questa squadra è ancora lì, in alto, e può restarci sino alla fine.

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Le 100 vittorie di Roberto Venturato nel calcio professionistico, la rabbia di Stefano Marchetti che non riesce a gioire completamente perché certi fischi proprio non gli sono andati giù. Il dopo-partita di Cittadella-Trapani è anche questo. Il primo a presentarsi in sala-stampa è il tecnico granata. Cos’ha detto in spogliatoio fra il primo e il secondo tempo per riuscire a cambiare così tanto il rendimento dei suoi uomini? «Ho detto loro che bisognava giocare a calcio. Che dovevamo ricompattarci ed essere determinati nei momenti-chiave della gara. Stavolta qualche episodio ci è stato favorevole, ma siamo stati bravi a crearcelo». Il primo tempo è stato uno scherzo di Carnevale. «Il primo tempo non è stato bello, né da parte nostra né da parte del Trapani. Poi siamo riusciti a ritrovare l’equilibrio. Nei primi 45’, invece, forse abbiamo sentito un po’ troppo la gara dal punto di vista nervoso, e questo ci ha impedito di fare quello che volevamo». […] Avete festeggiato più del solito, stavolta. «L’esultanza ci sta, dopo due partite in cui abbiamo creato venti occasioni segnando due soli gol. Questa è una vittoria che ci dà morale e voglia di ripartire, consapevoli che d’ora in poi saranno tutte battaglie». La prossima sarà in casa della capolista. «Dobbiamo essere molto contenti, gioire di questo risultato, riposare un giorno e poi ripartire perché lunedì ci aspetta una gara “da dentro o fuori” contro la prima in classifica, a Frosinone». Poi tocca a Marchetti prendere il microfono: «In questa serata c’è una cosa che non mi è piaciuta: questa è stata una partita straordinaria, in Tribuna Est però una parte del pubblico non mi è piaciuta. La squadra va aiutata nei momenti di difficoltà, sono capaci tutti a dire “bravi” quando si vince, ma nel momento di difficoltà la squadra non è stata sostenuta. Non mi riferisco ai ragazzi che cantavano, ma a chi ci ha fischiato».

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Dopo il 3-2 Manuel Iori è corso verso una parte dei tifosi, in Tribuna Est, facendo loro segno di stare zitti. Un gesto che il capitano granata spiega così: «Il direttore ha già detto quello che pensa, io tengo a ribadirlo. Il mio gesto è stato figlio della rabbia, perché nel primo momento di difficoltà non siamo stati aiutati. Ed era già successo. Qualche tempo fa vi dissi che occorre avere più rispetto per questo gruppo. Qualcuno si è dimenticato che lo scorso anno eravamo in Lega Pro, per questo mi dispiace ascoltare sul campo certe reazioni, mi aspettavo che il pubblico ci stesse un po’ più vicino. Io sono il capitano di questa squadra e tengo a questi colori. È vero che il pubblico paga il biglietto e che può esprimersi come ritiene opportuno, ma non è la prima volta che succede una cosa simile. Ci voglio mettere la faccia, chiedo alla gente di pensare sempre alla nostra dimensione e a quello che siamo. Stiamo facendo un campionato di alta classifica e non meritiamo che ci fischino la prima volta che incappiamo in un momento difficile. Possiamo sbagliare, ma ci mettiamo sempre l’anima». […]

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto) Il 14 marzo 2011, quindi più o meno di questi tempi, Alessandro Calori pagò con l’esonero una sconfitta a Cittadella. Sedeva sulla panchina del Padova e il derby gli andò di traverso. Ieri, a distanza di qualche annetto, Calori è tornato a sedersi su quella panchina, ma sull’altra non c’era Claudio Foscarini bensì Roberto Venturato. Altra storia, altri tempi, l’attualità racconta di un Cittadella in zona playoff e di un Trapani alla ricerca di un’impresa disperata. Alla fine sull’ottovolante spunta il 3-2 di Iori al 94’, che premia i cambi azzeccati di Venturato al contrario di quelli tutt’altro che ispirati di Calori. Non un caso, insomma, perché le partite si vincono anche e soprattutto con gli episodi. Rimonta epica, un po’ quella che cercava il Trapani e che da ieri è ancora più difficile. […] Nel finale succede di tutto: Varnier stende Citro, che dal dischetto è glaciale al 44’, poi all’ultimo tuffo ecco il ruggito del capitano. Segna Iori da due passi, un gol di quelli che pesa. Eccome se pesa…

Ore 11.00 – (Gazzetta di Reggio) «Bella emozione giocare titolare dopo tanto tempo, dall’anno scorso a Teramo. Ho saputo che Perilli aveva problemi alla schiena perciò ho continuato ad allenarmi forte come sempre per farmi trovare pronto perché dal campo vivi la gara in modo diverso ed è il miglior allenamento che ci sia». Per il numero 12 Davide Narduzzo la gara di Fano ha segnato l’esordio in campionato in maglia granata e potrebbe non essere l’ultima apparizione infatti Simone Perilli, che nelle gerarchie è il titolare indiscusso, anche alla ripresa di ieri ha lavorato a parte e sarà valutato quotidianamente. […] Tredici punti nelle ultime 5 gare: la Reggiana è in salute?«Dopo il cambio d’allenatore questi risultati hanno reso l’atmosfera serena ma con quella cattiveria che ci deve sempre contraddistinguere, indipendentemente che l’avversario sia il Fano o il Padova, lavorando al massimo in allenamento». Per i portieri è cambiato qualcosa in allenamento?«Forse Colucci ci chiedeva di giocare di più coi piedi mentre i lavori col preparatore Rossi sostanzialmente sono uguali a prima». Come vede la sfida col Padova?«Non è una frase fatta ma vincere aiuta a vincere perché poi c’è quella serenità costruttiva che in settimana ti fa lavorare meglio. Quindi bisogna continuare così, dando il mille per mille».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Cosa è cambiato quel 17 ottobre da sbloccarvi completamente? «Ogni tanto può succedere anche questo. La pressione era elevata e i giocatori percepiscono se c’è sfiducia nell’ambiente per cui danno meno di quello che possono. Quella gara ci ha permesso di sbloccarci soprattutto a livello mentale: la squadra ha cominciato a prendere coscienza del suo potenziale e abbiamo ottenuto altri risultati importanti». […] Con il Teramo si è registrato il minimo stagionale di paganti. Cosa può fare ancora più di quello che sta facendo la squadra per avvicinare i tifosi? «Noi ci mettiamo il massimo impegno. E domenica, anche se difficilmente vado sotto la curva, sono voluto andare anch’io a ringraziare i ragazzi della Fattori per l’incitamento».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Esattamente un girone fa la vittoria con la Reggiana ha rappresentato lo spartiacque della stagione del Padova. Brevi ha evitato un esonero già scritto in caso di ko, e da quel momento i biancoscudati si sono sbloccati come d’incanto intraprendendo una risalita che li vede attualmente in lotta per il primato con Venezia e Parma. Alle loro spalle ci sono proprio i granata, avversari domenica al Mapei Stadium. «È uno scontro diretto visto che anche la Reggiana può ancora giocarsi la vittoria finale – afferma Brevi – Mi auguro di avere una settimana di lavoro completa e conto di recuperare tutti, compreso Altinier». Viene da pensare che la prima diagnosi sul suo conto era stata fin troppo pessimistica, come anche nei casi di Neto Pereira e Alfageme. «Meglio così» la replica del tecnico. Tornando alla vittoria dell’andata, da lì in avanti la squadra ha cambiato marcia. Se l’aspettava? «La speranza c’era. Sin da quando abbiamo iniziato l’8 luglio eravamo convinti di avere un gruppo valido. Non avevamo fatto un’ottima partenza, ma confidavamo in una risalita perché la squadra aveva fatto intravedere che poteva fare qualcosa di buono».

Ore 10.10 – (Gazzettino) Altinier in gruppo, lavoro a parte per Favalli e Alfageme ieri alla ripresa della preparazione in vista della trasferta di domenica alle 16.30 con la Reggiana. Lavoro atletico e con il pallone per la squadra, poi partitella finale. Intanto sono disponibili fino a sabato alle 19, sul circuito Ticketone, i biglietti per il settore ospite del Mapei Stadium di Reggio Emilia: il costo è di 8 euro (più un euro per i diritti di prevendita). […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Se ripensa a quei giorni, invece, personalmente cosa le è rimasto? «In società ambiziose non sempre c’è tempo, servono i risultati. Fa parte del gioco, io sono riuscito a rimanere sereno nei confronti della squadra, e anche se ho vissuto quell’attesa con un po’ di tensione, non mi sono fatto travolgere». Proprio contro la Reggiana ci fu il record di pubblico all’Euganeo. Come se lo spiega? «Forse c’era la sensazione che qualcosa potesse succedere, magari la gente era curiosa (sorride, ndr). Un po’ come chi sui giornali va a leggere prima la cronaca nera, e poi il resto. Nemmeno con il Pordenone, dopo aver battuto Parma e Venezia, c’erano così tanti spettatori: se avessimo vinto saremmo andati in testa, vai tu a capire perché non c’era lo stesso pubblico… Con il Teramo, domenica, non abbiamo visto tantissima gente, ma chi c’era ci ha sostenuto a dovere, e alla fine mi sono sentito di andare sotto la curva proprio per questo, cosa che non faccio di solito». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] «La Reggiana può ancora giocarsi tutto, anche il primo posto», le parole del tecnico biancoscudato all’inizio della settimana. «È una partita importante e lo sappiamo, sono a due punti da noi e non molto lontani dal Venezia capolista». S’immaginava che la squadra, dopo la vittoria di un girone fa, avrebbe intrapreso un simile cammino? «La speranza c’era, eravamo convinti di avere un gruppo valido, ma la partenza non era stata ottima e qualche risultato ci era mancato. Era stata sbagliata qualche partita, ma comunque si erano intraviste delle qualità. È stato dopo quel successo che è davvero cambiato tutto». Cosa può essere scattato? «La pressione era molta, i giocatori percepivano un po’ di sfiducia. Ma quella partita ci ha sbloccato a livello mentale, e ha scatenato un effetto positivo, che ci ha permesso di prendere coscienza del potenziale che avevamo».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È cominciata ieri, con il primo allenamento alla Guizza, la settimana di lavoro per i biancoscudati, che oggi si ritroveranno per una doppia seduta di allenamento. Non ci sono squalificati tra le fila di Reggiana e Padova in vista del big match di domenica, che avrà inizio alle ore 16.30, ma Brevi dovrà comunque verificare in questi giorni l’eventuale disponibilità di Cristian Altinier, che ieri si è allenato con i compagni dopo una settimana di stop e che quindi potrebbe farcela. Il solo Favalli ha svolto lavoro differenziato, ma le sue condizioni non preoccupano. È intanto già aperta la prevendita per il “Mapei Stadium-Città del Tricolore”: i biglietti per il settore ospiti (costo 9 euro, compresi i diritti di prevendita) possono essere stampati direttamente a casa dal sito internet www.ticketone.it, oppure nei punti-vendita di Padova e provincia. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Dalla Reggiana alla Reggiana, un girone fa. E quanto è cambiato, per Oscar Brevi, dopo una stagione vissuta sul filo, essere allenatore del Padova. Sull’orlo dell’esonero prima del cambio di rotta che ha portato la squadra al terzo posto, a inseguire Venezia e Parma. Con il paradosso del record di paganti e di affluenza in occasione della partita d’andata, nel peggior momento di questo bizzarro campionato. Dove il biancoscudo vola con le big e perde punti con le cosiddette piccole e dove il pubblico cala mentre la squadra migliora e continua a marciare a ridosso della vetta. Si trattiene a fatica, Brevi, con l’aria serena di chi sa di aver compiuto il proprio dovere: «Penso che voi siate più bravi di me a capire cosa è successo — sorride l’allenatore in sala stampa — all’andata con la Reggiana venne tanta gente perché si percepiva che, magari, alla mia panchina qualcosa poteva succedere… Tante volte la gente è curiosa di vedere cosa succede, come chi va a leggere più la cronaca nera delle altre notizie. Del resto non ho altre considerazioni da fare. Sono qui da poco e non sono io la persona adatta a decifrare certe sensazioni». […]




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