Live 24! Padova-Santarcangelo, -3: testa al campionato dopo l’amaro ritorno da Venezia…

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Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quattro partite, un solo gol fatto e ben tredici subiti. La crisi profonda del Bassano, per chi ha seguito le vicende giallorosse nell’ultimo anno, difficilmente si sarebbe potuta risolvere con un colpo di bacchetta magica e con un cambio della guardia in panchina. Per quanto un cambio necessario dopo le ultime uscite della squadra, soprattutto in occasione dello 0-6 a Pordenone. Il clima di grande tensione che si respira attorno alla squadra è certificato da quanto accaduto domenica al Mercante, quando un tifoso in tribuna ha inveito contro il presidente Stefano Rosso per la campagna acquisti di gennaio al ribasso, suscitando la reazione del diretto interessato. Che ha spiegato ancora una volta come sia stato Falzerano a volersene andare e come Cenetti stesso si sia dichiarato indisponibile a mettersi a disposizione. […] «C’è da lavorare tanto – ha spiegato il neo tecnico Valerio Bertotto – vorrei ripartire dall’ultimo quarto d’ora della partita col Mantova, in cui abbiamo dimostrato di essere vivi e di voler recuperare il terreno perduto. Bisogna anche lavorare sull’autostima, questa squadra deve recuperare consapevolezza dei propri mezzi». Oggi, infine, ci sarà alle ore 15 un’amichevole allo stadio Friuli con l’Udinese: un vero e proprio amarcord per mister Bertotto, ex capitano e bandiera della squadra friulana.

Ore 18.30 – (Giornale di Vicenza) Ci sarebbe da ricordare che oggi (alle 15) il Bassano sosterrà il prestigioso collaudo con l’Udinese alla Dacia Arena (ingresso gratuito), invece la copertina va al report degli infortunati che si conquista la vetrina per la seria recidiva occorsa a Mattia Proietti, ko per la terza volta in stagione. La risonanza magnetica ha evidenziato una nuova lesione al retto femorale ma in un punto diverso dal precedente che invece era guarito. Stavolta il guaio si è manifestato nella pre-inserzione tendinea della coscia, i tempi di recupero sono fissati in un mese e dunque tornerà a disposizione per il big match col Parma al Mercante alla vigilia di Pasqua. Notizie poco confortanti anche per Ciccio Grandolfo: per lui lesione parziale dell’adduttore lungo e altri 20 giorni di infermeria. Rientro non prima del 2 aprile con l’Albinoleffe in casa. […]

Ore 17.30 – (Giornale di Vicenza) Approdato a Bassano nelle ultime curve del mercato per surrogare Proietti rotto di fresco, ora che Mattia è ancora in riparazione e andrà per le lunghe, Fabio Gerli è promosso sul campo regista di riferimento, centro di gravità permanente del centrocampo giallorosso che sta perdendo i pezzi. […] Gerli, cosa sta succedendo al Bassano? “Un insieme di cose, non una soltanto. Innanzitutto una sequenza impressionante di infortuni con tante pedine importanti fuori uso. Poi l’adattamento dei nuovi per una squadra che ha cambiato diversi interpreti e soprattutto l’aspetto principale…” Ovvero? “Che quando infili una serie negativa come è capitato a noi, poi franano le certezze e diventi estremamente fragile e vulnerabilissimo. Basta niente per mandarti in difficoltà. Dite quello che volete ma io resto della mia opinione: non si tratta di lacune tecniche, bensì di un blocco emotivo. Basterebbe un episodio favorevole per girare l’inerzia del nostro campionato, noi poi dovremo essere bravi ad andarlo a cercarlo già domenica a San Benedetto”. Sinceramente, se lo aspettava un tracollo del genere? “Per niente, non c’erano segnali in tal senso. Ma in spogliatoio c’è la convinzione di poter ribaltare la situazione, mister Bertotto sta lavorando tantissimo per farci scrollare di dosso tutte le paure. C’è ancora la consapevolezza di poter conservare un posto di riguardo ai playoff”. […]

Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Pederzoli sostiene che la gara con l’Alto Adige rappresenta un’ottima chance per ritrovare la strada della vittoria. Allargando il discorso del mediano si può dire che il Pordenone ha tre incontri alla portata per mettersi definitivamente alle spalle questo periodo balbettante, che non ha permesso alla squadra di rimanere in scia delle più forti. Dopo lo scontro con il Südtirol, infatti, la squadra di Tedino andrà a giocare al Del Conero con l’Ancona (domenica 19 marzo) e quindi ospiterà al Bottecchia il Lumezzane (domenica 26). Sulla carta sono tre gare in cui i neroverdi possono fare bottino pieno: se l’Alto Adige, infatti, è fuori della zona play-out, ma lotta comunque per la salvezza, le altre due squadre sono inguaiate nella zona rossa e, per quanto la determinazione e la volontà di uscire dall’impasse sia forte, lo scarto tecnico con il Pordenone è notevole e quindi i ramarri sono i chiari favoriti delle due sfide. […] In questi giorni Tedino, assieme allo staff, proverà a fare di tutto per recuperare Burrai. Anche la sua presenza è in dubbio con l’Alto Adige: sarebbe la terza gara di fila saltata per il regista, vittima al momento di una fastidiosa pubalgia. Sarà regolarmente a disposizione invece Misuraca, out con il Santarcangelo per un’influenza dell’ultim’ora. Per quanto riguarda il Südtirol, la squadra arriva da un brutto ko con la Sambenedettese (5-2), ma nell’ultimo periodo è riuscita a fermare Modena e Forlì, ottenendo ottimi punti in chiave salvezza.

Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) Attualmente è fuori rosa: da gennaio la società l’ha escluso dal progetto tecnico, nonostante un contratto triennale e il fatto che a volerlo fosse stato proprio Filippo Inzaghi. Alex Pederzoli, centrocampista del Venezia, è un assente forzato del girone B di Lega Pro: si allena col Montebelluna di serie D, ma è al corrente di ciò che succede in campionato e quindi sa che domenica si gioca Pordenone-Alto Adige, la sfida che mette di fronte due delle sue più care ex squadre. Dei neroverdi il regista 32enne è fresco ex e anche sulla scorta di quanto ha vissuto lo scorso anno afferma che «il periodo negativo è transitorio: quella con il Südtirol sarà la partita giusta per ripartire». Pederzoli, cosa sta succedendo ai neroverdi? «Da fuori posso dire che non è facile esprimersi a livelli di eccellenza con continuità, in particolare quando si battaglia con corazzate come Venezia, Parma, Padova e Reggiana, che hanno speso molto di più del Pordenone. Il calo è fisiologico e ci può stare, non c’è nulla di preoccupante nella flessione dei ramarri». Cos’è mancato domenica scorsa a Santarcangelo? «Per me il Pordenone non può rinunciare a un giocatore come Misuraca. Credo sia forse la mezzala più forte dell’intero campionato. La sua cifra tecnica è tale che lo rende un giocatore insostituibile. Pesa “regalare” un giocatore così. In generale per me la squadra non può fare a meno di alcuni elementi per rendere al top: penso a Stefani sotto il profilo della personalità, per fare un esempio». […] Che gara è per il Pordenone quella di domenica? «Un match giusto per ritrovare la strada della vittoria. E se mai non dovesse arrivare, comunque i tifosi e la piazza devono essere contenti di ciò che sta facendo la squadra: si sta esprimendo a livelli eccellenti e stagioni come quella scorsa capitano una volta ogni 10-15 anni, non bisogna prenderla in esame per fare paragoni». […]

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Domenica al Menti la sfida tra la difesa più forte del campionato, quella del Pisa, e l’attacco meno prolifico del torneo, quello del Vicenza di Pierpaolo Bisoli, che in fatto di realizzazioni ha fatto meglio solo dei toscani. In molti sono pronti a scommettere sullo 0-0 che, a rigor di logica, potrebbe essere il risultato più probabile, considerate anche le difficoltà del Vicenza a vincere davanti al pubblico amico e alla confidenza che ha il Pisa con il pari. Potrebbe, ma nel calcio niente è scontato come sottolinea Lamberto Zauli, un ex biancorosso che ha scritto pagine indelebili della storia biancorossa come il gol al Chelsea nell’andata della semifinale dell’allora Coppa delle Coppe. «Ricordi che mi resteranno per sempre — sospira Zauli — Vicenza per me è stata una tappa importante della carriera e spesso mi torna alla mente quel periodo bellissimo. Gran bei ricordi, con la speranza che la società biancorossa possa tornare a rivivere presto i successi che la piazza e la tifoseria meritano». Zauli sabato era a Cesena, ha salutato Michele Marcolini (altro ex biancorosso), mister Bisoli e ha fatto il tifo per il Vicenza. «E’ stata una partita molto tesa e impostata sull’agonismo perché la posta in palio era alta — spiega — e alla fine il pareggio è senza dubbio il risultato più giusto per quello che si è visto in campo. Il Cesena ha avuto qualche occasione per vincere ma la voglia del Vicenza di non mollare mai, pur trovandosi in una situazione di larga emergenza, ha avuto la meglio. La squadra di Bisoli ha portato a casa un punto importante che ha un gran valore visto che la serie B si appresta ad iniziare il rush finale: la primavera che da sempre è il periodo decisivo del torneo». […]

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) D’Elia, Vigorito, Bogdan e Barbosa recuperati; Giacomelli e Rizzo non più solo “part time”; Ebagua e Vita in progresso, con la speranza concreta di essere in panchina domenica alle 17.30 contro il Pisa. Dopo tante settimane contraddistinte dalla conta dei caduti, finalmente dal Morosini di Isola cominciano a giungere notizie confortanti sul progressivo recupero dei tanti giocatori debilitati nell’ultimo periodo da acciacchi fisici di varia natura. […] Con Benussi fuori causa, Bisoli dovrà scegliere il portiere titolare. Dal punto di vista fisico, questa settimana, è recuperato anche Vigorito, che ieri si è allenato senza accusare alcun dolore; l’impressione, tuttavia, è che il numero 22 sia destinato alla panchina, mentre il titolare dovrebbe essere il neoarrivato Marco Amelia, pronto quindi a fare il suo debutto da titolare dopo essere subentrato nella ripresa a Cesena. In ogni caso, la consapevolezza di avere finalmente a disposizione due portieri esperti, affidabili e soprattutto sani sarà importante dal punto di vista psicologico per dare serenità all’intera squadra. Sembra prematuro, invece, immaginare Ebagua già titolare a guidare l’attacco nell’importantissima sfida salvezza di domenica. L’ex centravanti della Pro Vercelli, però, salvo problemi dell’ultimo momento sarà un’importante arma in più da portare in panchina. Ieri Ebagua ha svolto buona parte dell’allenamento assieme ai compagni, utilizzando poi l’ultima porzione per mettere minuti di corsa nelle gambe. Ha corso parecchio, ma sempre a parte, anche Vita; al momento l’impressione è che l’esterno sia un po’ più indietro nel recupero, ma data l’importanza dell’incontro che attende il Vicenza farà il possibile per poter andare almeno in panchina. […]

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) La faccia è proprio quella del bravo ragazzo. Biondino, occhi azzurri, sorriso aperto. Quello che le mamme accetterebbero senza sforzi per la propria figlia (ma lui è fidanzato, con Rebecca, che studia a Milano e viene quasi sempre a vederlo alle partite). E bravo, Luca Vido, ha dimostrato di esserlo pure in campo. È stato il suo ingresso a dare la scossa al Cittadella al “Matusa”, consentendo ai granata di raggiungere un pareggio preziosissimo in casa della capolista. «Abbiamo giocato bene. Abbiamo sofferto, ma ci sta, perché il Frosinone non è primo in classifica per caso. E io ho fatto semplicemente quello che mi ha chiesto il mister», afferma questo ventenne bassanese, in prestito dal Milan. Già, cosa le ha detto Venturato prima di gettarla nella mischia? «Quello che mi dice sempre: di giocare sereno e di sfruttare le qualità che ho, mettendoci del mio. Forse per questo lunedì sera ho cercato il dribbling un po’ più spesso del solito. E per poco non ho realizzato il gol che ci avrebbe consentito di vincere». Ormai è qui da un mese e mezzo ed è sempre entrato a gara in corso. Sperava di essere impiegato di più? «Sono arrivato in un momento della stagione in cui le cose non giravano bene, anche se il Cittadella ha comunque sempre prodotto un buon calcio. Settimana dopo settimana mi sto integrando, cercando di capire come si muovono i compagni. Giocare di più? Diciamo che adesso ci spero». Magari già nello scontro diretto con il Perugia… «Il successo degli umbri per 5-0 ad Avellino si commenta da solo. I compagni poi mi parlano di Di Carmine, che ha giocato qui e che va tenuto d’occhio. Non sarà sicuramente facile batterlo, ma anche il Perugia deve temerci». […]

Ore 12.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) […] Filippo Inzaghi è carico e invita il pubblico al Penzo per domenica. «Non ci sono scuse — affonda — mi auguro che ci sia il pienone, poi è facile magari a maggio venire a esultare se riusciremo a completare questa impresa. Giochiamo alle 16.30, spero di vedere lo stadio pieno perché ce lo meritiamo. Siamo in finale e stiamo facendo qualcosa di eccezionale. La vittoria più bella è quella di aver coinvolto tutti i giocatori in quello che stiamo facendo. Non abbiamo mai sofferto, abbiamo concesso pochissimo. Non ero preoccupato sul 2-1, vedevo la squadra sicura, abbiamo creato occasioni e preso una traversa. Cinque punti sono un buon vantaggio sul Parma, ma è lunga». […]

Ore 11.30 – Qui Guizza: allenamento mattutino a sorpresa per i Biancoscudati.

Ore 11.00 – (La Nuova Venezia) E Inzaghi chiama tutti i tifosi a raccolta per domenica: «Con il Modena è previsto bel tempo e non ci saranno scuse, voglio vedere il Penzo pieno per supportare i miei ragazzi, se lo meritano». […] Il grande protagonista della serata, Gianni Fabiano, è sicuro: «Aspettavo da tanto tempo una occasione come questa, e riuscire a segnare dopo due minuti è stato fantastico. Una doppietta come questa, al Padova, farà felici anche i nostri tifosi. Restare fuori così tanto tempo non è stato sicuramente facile, ma ho rinunciato alla Serie B per giocare nel Venezia, e voglio raggiungere traguardi importanti con questa squadra». Tre errori, tutti puntualmente sfruttati dal Venezia. Li ha rilevati lo stesso allenatore dei biancoscudati, Oscar Brevi. «Errore di posizione sul primo gol in avvio di partita, errore nel contrasto di Stulac sul secondo senza riuscire a fermare il pallone, e infine l’imperdonabile rete presa su palla ferma e che ha chiuso la partita. Soprattutto quest’ultima situazione mi da fastidio, perché eravamo riusciti a raddrizzare la partita e si poteva arrivare al pareggio».

Ore 10.40 – (La Nuova Venezia) «Dobbiamo continuare a martellare così, perché siamo sì in testa al campionato e in finale di Coppa Italia, ma ancora non abbiamo vinto nulla». Parole di Filippo Inzaghi, che pure ieri sera ha elogiato un gruppo che, dal successo contro il Pordenone, sembra davvero avere messo una marcia in più. «Restiamo con i piedi saldi per terra, perché le insidie sono ovunque», aggiunge il tecnico del Venezia. «Sul 2-0 non sono mai tranquillo in queste partite di coppa, perché i gol fuori casa valgono doppio e non si sa mai. Ancora una volta si è visto un grande gruppo fatto di 25 giocatori perfettamente intercambiabili. È questa la nostra grande forza, poiché era l’obiettivo che volevo raggiungere portandoli tutti allo stesso livello. La Coppa Italia ci ha aiutati tanto, permettendomi di dare spazio a tutti, e la sola nota negativa che colgo è l’infortunio ad Acquadro, forse una distorsione alla caviglia. Tutti qui meritano di giocare e ho dimostrato con i fatti che lo spazio lo concedo a tutti quanti. Fabiano? È da prendere quale esempio, perché era partito titolare a inizio campionato e con questa doppietta al Padova si è tolto una grandissima soddisfazione. Può essere l’arma in più da qui alla fine del campionato, il nostro miglior acquisto dell’ultimo mercato. Ma guardiamo anche a quale partita ha fatto pure Ferrari, anche se sarebbe un delitto escludere solo uno dei miei ragazzi».

Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Favaro 6; Sbraga 5, Monteleone 5 (Dettori 6), Russo 5.5, Boniotti 5.5; Madonna 6, Mazzocco 6.5, Berardocco 5 (Di Risio 5.5), Bobb 5.5, Tentardini 6 (Neto Pereira 6); De Cenco 6.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) […] Secondo tempo, si comincia con una legnata di Caccavallo che timbra la traversa e dopo un minuto siamo 2-0: Stulac recupera un pallone sulla trequarti, arriva al limite e scarica un destro potente e preciso, gran gol. Partita chiusa? Teoricamente sì, in pratica no, anche se il ritmo imposto dai veneziani è troppo alto per il Padova. L’ingresso di Dettori mette ordine e geometria alle idee biancoscudate, suo è il cross che trova Vicario fuori tempo, De Cenco ci mette la testina e il gol è facile. […] Conti chiusi, stavolta sì, al 23’ ed è un’azione classica del Venezia: punizione laterale di Stulac, testa-sponda di Malomo, Fabiano è in agguato, tocco ravvicinato e tris servito. La sostituzione è l’occasione per la standing ovation che tutta Sant’Elena gli regala. […] Il 3-1, manco a farlo apposta, bilancia quello del campionato, quando a fine novembre il Padova s’impose su questo campo dando proprio la sveglia al Venezia infreddolito. E si chiude anche senza polemiche, nessun episodio contestato, le schermaglie dialettiche della settimana, i rigori presunti, reclamati, rivendicati, affondano in laguna. La gente va via applaudendo.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Andata e ritorno per Matera, la prenotazione è del Venezia, un’altra chicca di una stagione che sta poco alla volta diventando trionfale. Primo posto in campionato, finale di Coppa Italia, la squadra di Inzaghi dopo un autunno in chiaroscuro sta sbocciando con l’arrivo della primavera. Dunque, 3-1 contro il Padova, risultato limpido di una partita gradevole, ben giocata, una partita che ha saputo coinvolgere anche i tifosi. Sfottò, tanti, ma anche applausi per due squadre che non hanno fatto rimpiangere la spesa del biglietto. Anche il Padova ha fatto la sua parte, cedendo solo nei minuti finali, quando il conto, salato per alcuni errori, era già pagato. Seconde linee in campo, ma gente con mille motivi per lottare e guadagnare credito. Il Venezia attuale è in stato di grazia, ci mette neanche due minuti per mettere la partita in discesa. Ferrari parte a sinistra, Fabiano al centro, il Padova è colto di sorpresa, la discesa del centravanti trentino è travolgente, palla in mezzo e Fabiano al volo la sbatte dentro. […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Volevamo coprire al meglio gli esterni, mentre Bobb e Mazzocco hanno agito da mezzala con il compito di inserirsi. Quest’ultimo, nel primo tempo, è andato anche molto vicino al gol del pareggio». […] Con il senno di poi non avrebbe voluto giocarsela con qualche titolare in più? «Credo sia giusto aver dato spazio, com’era successo all’andata, a chi ha giocato meno. Sono giocatori che mi danno garanzie e di cui mi fido, la formazione era sicuramente competitiva e tutti meritano un’opportunità. Mi dispiace, semmai, non aver potuto avere a disposizione Altinier. Lui, così come Bindi, ha sofferto stamattina (ieri, ndr) di un problema intestinale e aveva la febbre. Se ci aggiungiamo il forfait di Alfageme, mi è dispiaciuto non aver potuto contare in una gara decisiva su due attaccanti importanti». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) «Nessun rimpianto». Il Padova saluta la Coppa Italia ad un passo da una finale che manca da 37 anni, ma Oscar Brevi non lascia spazio a recriminazioni. «È facile parlare dopo», sottolinea il tecnico. «Il calcio è fatto così, si analizza la gara cercando di migliorare in vista delle prossime. Non è giusto avere rimpianti». Eppure la prestazione biancoscudata non è stata certamente all’altezza di quelle sfoderate ultimamente in campionato. Nel primo tempo De Cenco è apparso troppo isolato davanti, con il centrocampo che non è riuscito ad appoggiare con costanza la manovra offensiva. Quanto ha inciso il gol subìto a freddo? «Nel complesso non abbiamo fatto male i primi 45’, quando abbiamo preso gol in avvio su una palla lunga e dopo un errore di posizionamento».

Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto, Dimitri Canello): Favaro 6; Sbraga 5, Monteleone 5 (Dettori 6), Russo 5, Boniotti 4.5; Madonna 5, Mazzocco 5, Berardocco 5 (Di Risio 5.5), Bobb 4.5, Tentardini 5 (Neto Pereira 6); De Cenco 6.5.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La sentenza dice Venezia-Matera: la finale di Coppa Italia Lega Pro, con andata il 22 marzo e ritorno il 26 aprile, metterà in palio un trofeo non solo simbolico. E il verdetto del derby con il Padova alla fine è persino prevedibile, almeno alla lettura delle formazioni: quando si capisce come Oscar Brevi praticamente deponga le armi prima ancora di combattere. L’undici scelto, infatti, presenta un solo attaccante (De Cenco) e appena due «titolari», Madonna e Sbraga o Russo, che di solito sono in antitesi l’uno all’altro. Tutti gli altri vengono spediti in panchina o anche in tribuna come nel caso di Altinier (virus intestinale) e Alfageme, non al meglio. Fra le due contendenti, però, chi ha tutto da perdere è il Padova, che in campionato deve recuperare 8 punti alla capolista e che avrebbe tutto l’interesse a giocarsi il pass per la finale fino in fondo. Il 3-1 finale è netto, perentorio, di quelli che non ammettono repliche, maturato grazie a due fiammate all’inizio dei due tempi. La prima di Fabiano, la seconda di Stulac: al Penzo la partita di ritorno sostanzialmente si decide qui. Solo che il trofeo, oltre a finire in bacheca, regalerebbe pure la possibilità di saltare un turno ai playoff e ci si aspetterebbe ben altro, almeno da parte di chi deve inseguire dopo l’1-1 dell’andata all’Euganeo. Il Padova, salvo una rimonta epica, accederà invece agli spareggi promozione e la decisione di fare turnover ha poche spiegazioni logiche. Oggi, insomma, Brevi finisce dritto dietro la lavagna, mentre Inzaghi non sbaglia una mossa e vuole prendersi tutto. Non solo la promozione in serie B, ma anche il secondo trofeo della sua meravigliosa stagione, attingendo a piene mani da una rosa di qualità superiore. […]

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) […] Brevi ha la sua versione: «Dopo tre minuti su una palla lunga abbiamo preso gol facendo un errore di posizionamento — sospira — a inizio secondo tempo è successo più o meno la stessa cosa, eravamo riusciti anche a rimetterla in piedi e abbiamo preso il terzo gol in modo stupido. La defezione di Altinier in mattinata ci ha tolto qualcosa, sia lui che Bindi hanno avuto un virus intestinale. Mettere in campo undici titolari non sarebbe stato giusto per chi ci aveva portato sin qui. Parlare dopo è sempre facile, non si possono avere rimpianti»




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