Padova, Zamuner: “Dura rimontare il Venezia, ma il secondo posto è una rivincita per…”

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Giorgio Zamuner, il secondo posto è una sua piccola rivincita? «Principalmente è una rivincita per Oscar, che era stato bistrattato e accolto con diffidenza, vuoi anche per una partenza non ottimale. Nessuno si aspettava un’inversione così decisa, la formazione la fa lui e per questo era finito nell’occhio del ciclone, e io con lui di conseguenza. Non è tanto una rivincita, quanto più il veder coronato quello che speravo potesse accadere: conoscevo il valore della squadra e del tecnico, ed ero convinto che potesse esserci una svolta. E che sia avvenuta, in maniera così importante, è molto gratificante». L’anno scorso arrivò secondo con il Pordenone, quest’anno è secondo con il Padova: il calcio non è una scienza esatta, ma forse c’è un segreto per costruire squadre in grado di competere ad alti livelli. «Penso che una filosofia vincente ci sia, ma si devono creare le giuste alchimie tra gruppo di lavoro, società, tifosi e ogni altra componente dell’ambiente. Il segreto del calcio è che se tutti remano dalla stessa parte, i risultati arrivano. La mia abilità, o la mia fortuna, è stata trovare ragazzi con la testa giusta, anche chi gioca un po’ meno». Ormai lo si può dire: con le frenate di Reggiana e Parma, solo il Padova riesce a tenere il ritmo della capolista. «Oggi il campionato dice questo. All’inizio erano due le corazzate accreditate per vincere il campionato, noi ci siamo in mezzo e questo ci deve rendere orgogliosi e ancora più consapevoli dei nostri mezzi. Spero che lo scetticismo iniziale sia scomparso definitivamente».

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Bassano e Feralpi Salò, poi gli scontri diretti. È in questo mese che si decide tutto? «I campionati si decidono sempre tra marzo e aprile, stavolta ancora di più perché coincidono con gli scontri diretti. La squadra ha raggiunto la giusta maturità anche nei momenti di sofferenza, e questo ci fa ben sperare. Nelle prossime 5 gare capiremo a cosa potremo ambire». Quanti punti pensa siano necessari per garantirsi almeno il secondo posto? «Mancano 8 partite, secondo me con 18-20 punti potremo essere tranquilli, ammesso però che si vinca contro gli emiliani». Neto Pereira? «Farà un’ecografia, e speriamo che come venti giorni fa sia solo una contrattura. Se così fosse, potremmo perderlo solo per domenica col Bassano. Abbiamo già superato momenti di difficoltà e abbiamo le risorse per ovviare a qualche assenza».

(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

Certo l’inseguimento resta sempre complesso, ai limiti dell’impresa epica, ma questo Padova che non si ferma mai, che mette la freccia e sorpassa il Parma, espugna pure Modena dopo 50 anni, che in media inglese viaggia a ritmo da promozione diretta, fa sognare i tifosi. Talmente abituati a delusioni anche cocenti da rimanere prudentissimi (e non potrebbe essere altrimenti) anche dopo il risultato di ieri a Bassano. Al Mercante c’era pure Giorgio Zamumer, che spiega il da farsi dopo gli eventi delle ultime ore. «Con la vittoria di ieri del Venezia — ha detto il direttore generale biancoscudato — la vedo molto dura adesso per noi rimontare. Non ci saranno tante altre occasioni per il Venezia di perdere punti, otto lunghezze di vantaggio con una partita in meno da giocare sono oggettivamente tante. Noi comunque ci proveremo fino alla fine, abbiamo l’obbligo di crederci senza perdere in fiducia, tenendo sempre presente che avremo lo scontro diretto da giocare all’Euganeo. Quindi dobbiamo andare avanti sereni credendo in noi stessi: segnali come quelli di Modena sono da tenere in debita considerazione».

Non si vinceva da mezzo secolo al Braglia, un’impresa figlia della prodezza di Neto Pereira e delle super parate di Giacomo Bindi. «Sapevamo in estate che Bindi poteva essere il portiere giusto — ammette Zamuner — e fin da subito è stato in cima ai nostri pensieri. Domenica ha fatto almeno tre parate determinanti e, se siamo tornati da Modena con i tre punti in tasca, lo dobbiamo anche e soprattutto a lui». Il sorpasso sul Parma è la prima pietra accatastata di un lungo cammino, pieno di ostacoli e che domenica metterà di fronte al Padova il Bassano visto all’opera ieri sera contro il Venezia. «Al di là del risultato di ieri sera — spiega Zamuner — è chiaro che, rispetto all’andata, sono cambiate tante cose. La nostra sconfitta al Mercante ci poteva stare, erano forse nel momento migliore della loro stagione. Poi sono andati in difficoltà ma attenzione, hanno valori importanti. Non parliamo poi, in prospettiva playoff, dell’incognita di trovarsi di fronte il Bassano in classifica su partita secca. A questo proposito è evidente che arrivare secondi o terzi, nell’eventualità, fa una bella differenza. E noi questo vantaggio, se non riuscissimo ad arrivare primi, non vorremmo certo trascurarlo. Anzi, siamo perfettamente consapevoli di quello che rappresenterebbe la piazza d’onore rispetto ad un terzo posto». Insomma, non si vuole lasciare nulla al caso.

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(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

 




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