Live 24! Padova-Bassano, il giorno dopo: il Venezia inizia a sentire il fiato sul collo…

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Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Solo Mertens e compagni (68 i gol sin qui realizzati dal Napoli) e Dzeko e soci (64 dalla Roma) stanno facendo meglio delle bocche di fuoco di Bruno Tedino (60 centri). I ramarri, con il settebello calato al Bottecchia sul Lumezzane (7-2), hanno sorpassato la Juventus di Higuain (59), scalzandola dal podio degli attacchi più prolifici fra le 102 squadre dei tre campionati pro italiani. […] Il popolo neroverde è allegro e festante dopo il 7-2 rifilato da Cattaneo e compagni al Lumezzane. Nessun pianto dalla critica. Re Mauro non poteva che ritrovare un sorriso, abbastanza raro negli ultimi tempi sul suo volto. Del resto chi deve fare i conti ogni fine mese con le uscite deve pur avere qualche soddisfazione morale per mantenere vivi entusiamo e propositi. «A Pordenone ha detto Lovisa non ci si annoia mai. Non solo per i gol che fioccano, ma anche per come si muove questa squadra. La qualità del gioco è decisamente migliorata, perché finalmente il fondo del Bottecchia è come un biliardo. Ideale per giocare in velocità. Complimenti ai manutentori. Su un rettangolo così perfetto i ragazzi si divertono e fanno divertire il pubblico». Sfumato l’umorale pessimismo di qualche settimana fa, re Mauro torna a penare positivo. «La squadra sta bene fisicamente così motiva il suo nuovo ottimismo e sta crescendo. Non scordiamo che abbiamo fuori giocatori importanti come Tomei e Ingegneri. Abbiamo già recuperato gran parte degli acciaccati. Sono fiducioso più che mai. Quando recupereremo tutti e saremo al top conclude con un nuovo sorriso Lovisa – saremo un avversario difficile per tutti».

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Dopo il 6-0 con il quale i ramarri hanno liquidato il Bassano, venerdì è arrivato il 7-2 rifilato al Lumezzane, che prima di arrivare al Bottecchia, in 30 gare, aveva incassato solo 28 gol. Questo Pordenone fa scalpore mediatico e preoccupa le grandi del girone. Non solo e non tanto per questo finale di stagione, quanto per i playoff che rimetteranno tutti in gioco per la quarta promozione in B. Ricordando che mai prima il Lumezzane in Lega Pro aveva subito 7 gol, il Giornale di Brescia, quotidiano letto a Lumezzane, ieri titolava: Debacle a Pordenone. Ammirazione catalana per la Gazzetta dello Sport: Pordenone, che remuntada! Sintetico Tuttolegapro.com: Pordenone Superstar. Ancora più efficace Trivenetogoal.it: Pordenone spaventoso. Sugli scudi i fantasisti neroverdi: Emanuele Berrettoni e Luca Cattaneo. Emanuele, che ha aperto la rimonta con uno splendido gol al volo su cross di De Agostini, è stato salutato con una più che meritata standing ovation quando Tedino l’ha richiamato in panca per una giusta passerella. Il nome di Luca Cattaneo è stato scandito in coro più volte dall’intero Bottecchia. La prova di Veleno è stata una delizia per chi ama il calcio-fantasia. La stagione di Luca (che con Tedino e il suo staff ha imparato a essere utile anche in fase di non possesso) è stata sin qui straordinaria e ha attirato l’attenzione di club di categoria superiore. […] Se i protagonisti principali nell’immaginario collettivo sono gli attaccanti, l’Oscar per la regia dello splendido film neroverde va senza dubbio a Salvatore Burrai, giudicato il miglior centrocampista del girone B dai tre maggiori quotidiani sportivi nazionali. Anche a Salvatore il popolo naoniano venerdì ha dedicato una standing ovation. Le sue parabole sui piazzati dal campo o dalla bandierina dovrebbero essere oggetto di studio. Sabato è andato anche a segno dal dischetto. «Un gol importante ha sorriso Salvatore , perché ci ha permesso di andare in vantaggio dopo il sofferto inizio». Il Lume per lui è già alle spalle. Troppo vicina (giovedì alle 20.45) la trasferta al Mapei Stadium di Reggio Emilia. «Uno stadio bellissimo afferma il metronomo dove giocare una grande partita con una Reggiana costruita per vincere il campionato. Sarà se la gode già Burrai – una sfida fantastica».

Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) Macchina da gol. Il Pordenone ha ribadito il fatto che è la fase offensiva il suo punto forte e che gli permette di rimanere ai vertici del girone B di Lega Pro. Grazie alle 7 reti realizzate sabato scorso, nell’anticipo col Lumezzane, la squadra di Bruno Tedino vanta con 60 gol il quarto attacco in Italia tra i professionisti, dietro Napoli (68), Roma (64) e Matera (62) – quest’ultimo autore di una cinquina ieri al cospetto del Messina – e davanti alla Juventus (59). Con queste credenziali i neroverdi preparano la trasferta di giovedì col Reggiana, dove possono blindare il quarto posto considerato il ko dei granata con la Sambenedettese. […] Sette gol in via Stadio, e prima 6 nella sfida col Bassano, non si sono mai visti neanche tra i dilettanti, figurarsi nel contesto professionistico. Questa forza la si vede anche nelle cifre dei singoli giocatori: 14 elementi mandati in gol, l’ultimo entrato nella famiglia è Paolo Marchi; Burrai a 3 centri e mai così in alto; Berrettoni al record di centri in Lega Pro 1 con 9 marcature, Semenzato (4) e Cattaneo (8) vicini ai rispettivi primati di reti in una singola stagione, per non parlare di Rachid Arma, che sabato scorso tornando a timbrare è salito a quota 15 e, in particolare, ha sfondato il muro della tripla cifra di gol stabiliti tra i professionisti: 99 in Lega Pro e 1 in serie B (col Vicenza). Chiaro che ora il centravanti marocchino voglia fare 100 in serie C giovedì a Reggio Emilia, al cospetto di un club che l’ha scaricato con una inspiegabile superficialità. […]

Ore 18.30 – (Gazzettino) […] Un’altra intuizione felice di Stefano Marchetti, che ha sempre indicato Kouame come una sicura promessa. Uno che sa spaccare la partita con le sue accelerazioni, il cambio di passo. La caratteristica migliore, che spesso e volentieri risulta indigesta per chi deve marcarlo in campo. «Ringrazio tutti per il gol perché qui mi stanno davvero aiutando e mi vogliono bene. In partita cerco di fare ogni cosa che mi chiede l’allenatore, per offrire il meglio di me stesso alla squadra. So di essere veloce, me lo dicono spesso». A volte è così difficile da controllare che gli avversari si innervosiscono. Contro lo Spezia non è sfuggito il battibecco con Sciaudone: «Mi ha tirato un orecchio, sono cose che non devono capitare su un campo da calcio». Adesso la zona promozione, che il Cittadella si sta meritando, è più vicina. «Siamo in corsa, non vogliamo tornare indietro, cercheremo di vincerle tutte da qui alla fine, poi vedremo cosa succederà al momento di tirare le somme». Bisogna però cambiare registro in trasferta, dove nel 2017 il Cittadella non ha ancora vinto una partita, e non porta a casa i tre punti da una vita, dal primo ottobre scorso. «Ci attendono due trasferte molto impegnative, che affronteremo nell’arco di tre giorni – prosegue Kouame – Cercheremo di fare più punti possibili, la vittoria contro lo Spezia ci darà nuovo slancio e fiducia». […]

Ore 18.00 – (Mattino di Padova) Da una famiglia all’altra. Il suo primo gol, a fine ottobre, contro il Latina, peraltro prossimo avversario del Cittadella, l’aveva commentato con un candore che aveva conquistato tutti: «Stasera avrò qualcosa da raccontare al telefono alla mamma». Niente Instagram o Twitter. Una telefonata, di quelle che allungano sul serio la vita, perché la fanno più bella, alla sua famiglia rimasta in Costa d’Avorio e che non è mai venuta in Italia. La dedica di Christian Kouamé per il secondo gol in Serie B, invece, è destinata alla famiglia che l’ha adottato in Italia, offrendogli una casa. È il dopo partita di Cittadella-Spezia, gara decisa da un suo sinistro, e giornali e tivù se lo contendono in sala stampa al Tombolato. E lui, sincero come d’abitudine, spiega: «Scusate, ma devo fare presto perché i miei genitori di Prato sono venuti a prendermi. Nei due giorni di riposo starò con loro, la famiglia che mi ha adottato qui in Italia. Sono Alessio e Angela e poi c’è Nicolò, il mio fratellino toscano. Il gol lo dedico a loro, perché mi hanno aiutato a inserirmi. E poi alla squadra, che mi ha sostenuto sempre». […] Con lo Spezia, è stato anche coinvolto in un battibecco con il centrocampista ligure Sciaudone. «Lui mi ha tirato un orecchio e io ho risposto. Ci sono cose che non si fanno, non si possono rifilare certi calci e dire certe parole che non voglio riferire. Non si fa!», racconta lui. Che ora, con i suoi gol, punta a far ritrovare al Cittadella quel successo esterno che manca addirittura dallo 0-2 al Trapani dello scorso 1 ottobre. «Abbiamo davanti due trasferte difficilissime, che affronteremo consapevoli che serve tornare alla vittoria fuori casa. Siamo di nuovo in zona playoff e proveremo a giocare tutte le partite come abbiamo fatto con lo Spezia, per vincerle tutte».

Ore 17.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia rallenta la sua corsa a sette giornate dalla fine: un pareggio interno che arriva dopo una cavalcata esaltante, in un pomeriggio nel quale molto non ha girato per il verso giusto. A cominciare dal tempo: pioggia insistente e un forte vento hanno accompagnato buona parte del match, mandando qualche passaggio e alcuni conclusioni fuori misura. E rendendo tutto un po’ più difficile. Venezia determinato a mantenere le distanze sulla seconda piazza ma di fronte si trova il Santarcangelo che si conferma bestia nera dei lagunari con il secondo pareggio per 1-1 in campionato oltre al 2-2 di Coppa: tutti risultati che il Venezia ha conseguito al termine di altrettante rimonte. Il pomeriggio inizia con negli occhi la vittoria strappata all’ultimo a Bassano, grazie alla rete di Falzerano. E si riparte proprio dal dirompente esterno in questo match particolare, nel quale il Venezia non riesce a proporsi con l’abituale brillantezza e fantasia un po’ per il gioco dei romagnoli attento a chiudere e di continua rottura ma anche per la defezione appena dopo la mezz’ora di Bentivoglio (problema a un flessore) in cabina di regia: utile Stulac al suo posto ma sicuramente meno ispirato. I lagunari lavorano sulle fasce con traversoni che però non sempre sono precisi e a volte non vengono sfruttati a dovere da Moreo e Geijo con Fabiano chiamato anche ad indietreggiare per creare nuove soluzioni. Falzerano insiste in qualche iniziativa personale, trova un po’ di spazio, ma i risultati non arrivano. In situazioni come questa è possibile che una disattenzione cambi volto al match: infatti su un angolo la palla arriva sulla testa di un Defendi mattatore dei suoi che impallina Facchin. Venezia frastornato, inaspettatamente in svantaggio. Ma pronto a reagire ad avvio ripresa. Quando la pressione lagunare si fa maggiore pur persistendo un elevato traffico nella trequarti ospite esce ancora una volta la grinta e la determinazione di questa squadra. Voglia estrema a tratti anche frenetica di riaprire il match, perdendo anche un po’ di lucidità. Gli avversari non permettono il gioco e il Venezia che ha gli avanti in giornata storta – si arrangia come può: trova un rigore chissà se riaccenderà polemiche di altri club – e lo trasforma e poi tenta il forcing. Purtroppo non è serata nemmeno per Ferrari che a volte estrae l’invenzione dal cilindro e il team di Inzaghi deve accontentarsi di un pareggio di certo inatteso, che rende meno semplice il finale di stagione. Di incoraggiante c’è sicuramente la grande dimostrazione di carattere che ancora una volta il Venezia ha saputo offrire: una caparbietà che per poco non sopperiva anche alla giornata-no del reparto avanzato. […]

Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) È comunque un punto guadagnato. Lo dicono in coro Joe Tacopina e Filippo Inzaghi dopo il pareggio che ha fermato a sette la serie di vittorie consecutive di un Venezia sempre saldamente in fuga solitaria. «Abbiamo lasciato due punti per strada, va bene lo stesso ma non dobbiamo rilassarci perché è ancora tutto nelle nostre mani mette in guardia il presidente Tacopina Il cuscinetto è ancora buono ma non va gestito, bensì bisogna continuare ad insistere». L’avvocato newyorkese promuove soprattutto il primo tempo arancioneroverde. «Lì abbiamo fatto molto bene, contro un Santarcangelo duro con buoni valori. È solo una partita e dobbiamo ripartire subito. La mentalità e la fame del nostro gruppo mi fanno stare tranquillo, dobbiamo stare tranquilli ed ora pensiamo al Matera perché vogliamo vincere la Coppa Italia». […]

Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «L’1-1 col Santarcangelo? Purtroppo non è mica sempre lunedì». Se la cava con una battuta in sala stampa Marcello Falzerano, match winner lunedì scorso al 94′ a Bassano e tra i migliori ieri pomeriggio, in una gara raddrizzata ma che non ha avuto l’ennesimo epilogo vincente in zona Cesarini. «Ci è mancata solo la zampata giusta: peccato perché comunque in campo da parte nostra c’era tutto, entusiasmo, gioco e occasioni spiega il centrocampista lagunare Ci abbiamo provato con insistenza per 90′, loro si sono difesi compatti e hanno fisicità. Purtroppo a volte va così: a Bolzano faremo di tutto per riprendere la marcia dei tre punti». A firmare il pareggio lo spagnolo Alex Geijo, a segno dagli 11 metri per raggiungere la doppia cifra personale. «Avrei barattato volentieri il mio decimo gol con la vittoria. È stata una partita difficile, loro hanno trovato il gol e si sono abbassati e chiusi ancora di più. Purtroppo anche i tanti cross sono serviti a poco con otto difensori nella loro area». […]

Ore 15.50 – (La Nuova Venezia) Dicono, quelli di Padova e di Parma, che il Venezia ha i santi in Paradiso. Mah, di sicuro Santarcangelo non aiuta gli arancioneroverdi. Tre partite, quest’anno – due in campionato e una, a ferragosto, in Coppa Italia – e tre pareggi molto sofferti. Dunque la notizia buona è che per questa stagione il Venezia non dovrà più affrontare i gialloblu (ieri in versione rosso fuoco) romagnoli, la meno buona è che la serie magica di sette vittorie consecutive si interrompe addosso a questo 1-1 uggioso come il clima che lo ha accompagnato. E il pareggio ci può stare. Ma non parliamo nè di passi falsi nè di battute d’arresto o di semafori rossi. Ci può stare dopo tre mesi giocati al massimo. Un Venezia impreciso, ecco, se vogliamo andare alla ricerca di una spiegazione. Un Venezia che sul piano della quantità ha fatto e dato parecchio, ma con poca mira, poca lucidità. Garofalo, il re del cross, stavolta ne ha azzeccati pochi, e su quelli buoni mancava l’uomo sul secondo palo. I tagli per linee interne raramente hanno smarcato l’attaccante davanti a Nardi, portiere avversario, che alla fine non ha dovuto esibirsi in grandi interventi. Una partita diventata difficile per il gol preso prima dell’intervallo e che si è complicata strada facendo. E un pari arrivato su rigore, sul quale neanche gli avversari hanno avuto una parola da dire. Netto il fallo di Posocco su Fabiano, secca la botta di Geijo a ristabilire un equilibrio che in fondo è la foto giusta della partita. Se poi il Padova ha battuto il Bassano riducendo a sei punti il distacco si può dire che il mondo non è cambiato e che comunque il Venezia continua ad avere il controllo della situazione.

Ore 15.20 – (La Nuova Venezia) Non si può sempre vincere. Un concetto che Filippo Inzaghi chiarisce a fine partita, e ancora una volta il Santarcangelo si è dimostrato squadra ostica per il Venezia. «Sicuramente questa non è stata una delle partite più brillanti che abbiamo disputato, però i primi venti minuti siamo stati bene in campo. Abbiamo contato in tutto 33 cross e 15 tiri, e con questi dati c’è solo una cosa da aggiungere: dobbiamo fare più gol. Invece c’è stata poca presenza in area, quando dovevamo essere letali di testa». Una critica Inzaghi la rivolge alla squadra anche sul gol preso. «È arrivato su calcio da fermo e per noi questo è un errore. Prima o poi doveva arrivare una partita complicata ed è stata questa. Non si può sempre vincere, ma per come si era messa l’avremmo potuta anche perdere, e invece è stata rimessa in piedi. Adesso avremo poco tempo per recuperare vista anche la sfida che ci attende in Coppa Italia. Il Santarcangelo? È in zona playoff, ha la quinta miglior difesa del campionato, ed è una squadra ostica per tutti. Se fossimo andati noi in vantaggio, tutto sarebbe stato meno complicato, e se non trovi presto il pareggio finisci per perdere una partita del genere. Tenere il ritmo che ci stava caratterizzando, continuando a vincerle tutte, era impossibile. Va tutto bene, certo, ma dobbiamo subito ripartire. Il bicchiere è sempre pieno, l’importante è che questo pareggio rimanga un episodio isolato. Stulac? È una garanzia, è entrato a freddo e ha giocato bene». […]

Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) Tutti d’accordo: quello contro il Santarcangelo è un buon punto e i giocatori del Venezia, a partire da Nicola Ferrari, sottolineano questo aspetto. «Un punto guadagnato» assicura l’attaccante arancioneroverde, «dobbiamo essere felici perché non si può vincere sempre, e un pareggio non deve far non perdere l’entusiasmo. Ora puntiamo dritti su Matera dove dovremo fare una bella partita. Finora abbiamo giocato quasi con due squadre diverse tra coppa e campionato, e non credo di esagerare se dico che siamo due squadre fortissime. Inzaghi avrà avuto anche grandi difficoltà a metterci in campo, perché non è di sicuro facile scegliere nella rosa disponibile. La Coppa Italia ci ha dato però una grande mano fin qui, siamo nel momento cruciale e dobbiamo stare tranquilli. Vanno solo gestite le forze per poi dare il massimo. Ci piacerebbe comunque vedere più gente al Penzo. Chi viene ci aiuta tanto e sarebbe bello vederlo sempre pieno». […] «Il Santarcangelo si è dimostrata squadra ostica» assicura Maurizio Domizzi, «difficile da incontrare e battere. Quando vieni da tanti risultati positivi rischi di perderle queste partite, ma con pazienza e carattere l’abbiamo raddrizzata. Ora c’è una giornata in meno da giocare e un punto in più in classifica, bene così lo stesso. Il gol subito? E’ stato bravissimo Sirignano a spizzare la palla sul primo palo, l’ha alzata perfettamente e Defendi ha avuto la porta spalancata. È il primo gol che prendiamo su palla inattiva in trentuno partire, prima o poi doveva succedere. Guardiamo ora alla coppa e cerchiamo di portarla a casa». […]

Ore 14.20 – (Mattino di Padova) Vincenzo Italiano non demorde, anzi, rilancia: «Bella vittoria ottenuta con un primo tempo di qualità e spessore. Abbiamo giocato un calcio vero e siamo andati sotto su un infortunio del nostro portiere, però se ci sei con la testa, quando affronti le partite nel modo migliore, alla fine ribalti anche certe situazioni. Nella ripresa abbiamo avuto anche un po’ di fortuna, però la prima frazione ha legittimato la vittoria. Siamo arrivati cinque o sei volte dentro la loro area piccola ma abbiamo sbagliato le rifiniture e qualche occasione di troppo ci è sfumata». […]

Ore 14.00 – (Mattino di Padova) La Vigontina accende un cero a San Paolo e prega per una salvezza che sarebbe clamorosa, oltre che miracolosa. Per sperare nel divino c’è intanto bisogno di vittorie, molto più terrene ma non di meno essenziali, come quella di ieri che mancava dall’anno scorso (4 dicembre, 3-2 sul Legnago). Questione di punti di vista: i tre punti sono arrivati contro il Belluno che lotta per scansare i playout, mentre in via Aldo Moro pagherebbero il riscatto di un re per accedervi, stuzzicando la volontà dei santi e della divinità suprema Eupalla. I padovani, per non essere blasfemi e meritarsi la Provvidenza, hanno disputato una gara da “ora o mai più”, gettando il cuore oltre all’ostacolo per poi andarselo a riprendere con la prodezza di Casagrande che da sola meriterebbe un supplemento di stipendio e categorie ben più nobili. Italiano non si schioda dal 4-3-3 e preferisce far mordere il freno all’arrembante Busetto che lascia il posto a Topao, più guardingo e corazzato agli spifferi avversi; Radujko è il buttafuori e Casagrande la mezzala di riferimento quando c’è da ragionare, in attacco il trio Antenucci, Siega, Santoni. Vecchiato sfrutta un più classico 4-4-2, con Masoch in regia e il duo viperino Corbanese-Farinazzo in attacco. […] In classifica, i padovani (19 punti) accorciano dal limite playout fissato dall’Altovicentino (28), ieri sconfitto.

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) È rammaricato per la sonora sconfitta rimediata contro la Calvi Noale l’allenatore dell’Abano Luca Tiozzo, «più per il risultato che per la prestazione della squadra. Prendere quattro gol non piace mai a nessuno». Continua Tiozzo: «Anche perché tre delle quattro reti subite sono arrivate da calci da fermo e uno da un lungo rinvio del portiere. Non si prendono gol così, con gravi disattenzioni». «Adesso però», conclude il tecnico aponense ed ex allenatore del Mestre, «dobbiamo mettercela tutta per ritrovare la concentrazione che avevamo qualche tempo fa per non rischiare di buttare via quanto di buono fatto sino ad ora. Questa come sempre è la fase più delicata dell’intero campionato».

Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Torna alla vittoria la Calvi e con due gol per tempo liquida l’Abano preparandosi ad affrontare nel migliore dei modi la settimana che precede il derby con il Mestre. Sette partite al termine del campionato e ventuno punti da conquistare. Che farebbero comodo sia alla Calvi Noale per una lotta salvezza che si sta facendo sempre più agguerrita e interessante, sia agli ospiti dell’Abano calcio, in piena bagarre play off e che, dopo lo stop casalingo di domenica scorsa, vorrebbero mantenersi agganciati al treno dei primi conquistando magari punti preziosi in terra veneziana. Non è dello stesso parere la truppa di Soncin che affronta la prima di un terzetto di sfide da vivere con il cuore in mano. Quella con i padovani, magari ripetendo la prestazione con il Vigasio di prima della sosta, e subito a seguire Mestre e Virtus Vecomp. E per replicare il secco 4-0 inflitto ai veronesi, Magrassi e compagni dopo aver lasciato sfogare i neroverdi che ci provano al 6’ con un colpo di testa di Cuccato che sfiora l’incrocio e al 12’ con Favero che impegna Fortin di pugno, calano un uno due micidiale. Al 23’ Magrassi imbecca sulla sinistra Munarini che va sul fondo e mette in mezzo per l’accorrente De Pieri per il vantaggio interno. Al 25’ il raddoppio con De Pieri che dalla destra crossa al centro per la testa vincente di Munarini. […]

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Dopo la partita, negli spogliatoi non si vedono sorrisi smaglianti, ma neanche volti cupi. I tecnici di Este e Campodarsego, Michele Florindo e Cristiano Masitto, infatti, commentano il match con un aplomb di britannica memoria. «Abbiamo disputato un’ottima gara contro una squadra molto forte», esordisce Florindo, «Sapevamo che il Campodarsego poteva farci male sui calci piazzati e oggi (ieri, ndr) mi è mancata molto la fisicità di Munaretto, molto bravo sulle palle alte». «Sono contento comunque della nostra prestazione», prosegue l’allenatore atestino, «anche perché mi aspettavo un avversario agguerrito, che doveva riscattarsi dopo la brutta partita di domenica scorsa. Fra l’altro, avevamo Cavallini che non era al massimo della condizione, Munaretto e Busatto squalificati ed eravamo di conseguenza un po’ “corti” con i cambi. Proprio per questo motivo non posso che fare i complimenti ai miei giocatori che hanno stretto i denti e sono riusciti a portare a casa il pareggio». […] Per il mister del “Campo” Cristiano Masitto, il brutto primo tempo e l’ottima ripresa giustificano l’1-1: «Se guardiamo il nostro secondo tempo sono due punti persi, se invece valutiamo la prima frazione è un punto guadagnato», ammette l’ex attaccante, «Abbiamo iniziato il match con un po’ di timore, contro una squadra che sta bene, bella pimpante. Nella ripresa il piglio è stato completamente diverso e peccato per l’ingenuità sul gol subìto. Ci abbiamo comunque messo cuore e questa è una buona cosa in un campionato in cui stiamo cercando di guadagnarci i playoff il prima possibile e dove sappiamo che le prime due sono scappate via con il rischio di essere in mezzo al mare senza una meta». […]

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Non la spunta nessuno. E, forse, l’1-1 del Nuovo Stadio va pure bene a tutti. Classifica alla mano, il punticino del derby non fa fare i salti di gioia ad Este e Campodarsego ma, vuoi per il morale, vuoi in vista della volata finale non resta chissà quale retrogusto, amarognolo o agrodolce che sia. Federico Marchetti da una parte, Federico Gal dall’altra: si beccano ma non si superano le due “cugine”, giocando 94 minuti su ritmi discreti e con occasioni ghiottissime. Eppure, la classica fase di studio del match si porta via tutti i primi 10 minuti. […] Gli ultimi minuti non danno ulteriori spunti e il risultato resta puntellato sull’1-1: il Campodarsego resta così fisso al terzo posto alle spalle delle fuggitive Triestina e Mestre. L’Este, dal canto suo, può godersi la nona piazza, anche se, per la salvezza diretta, servono ancora almeno 5 punti.

Ore 12.10 – (Giornale di Vicenza) «Quando l’ago della bilancia si sposterà, il vento girerà a nostro favore. E sarà un vento forte». Valerio Bertotto non perde la fiducia. Non può, dopo la buona prestazione sul campo del Padova seconda forza del campionato. Eppure… «È il film delle ultime tre partite, giocate con voglia e qualità. Con la ricerca di tutte le prerogative per giocare bene a calcio. Rimaniamo però solo con il rammarico di non aver raccolto nulla: i nostri avversari, con un tiro, hanno preso tre punti. Sta diventando fastidiosa questa situazione». Che fare allora? «Continuare con il lavoro metodico che stiamo facendo, spostare il livello di attenzione sempre più in là. Se non basta il 110%, allora tirare fuori il 120%. Posso capire la sconfitta contro il Mantova, ma da San Benedetto in poi abbiamo giocato un buon calcio. Ai ragazzi non posso rimproverare niente anche se è mancato il cinismo». Forse è mancato anche un rigore. «Non so, non ho visto – taglia corto Bertotto – non è mio costume discutere sulle decisioni dell’arbitro. E poi non è da quell’episodio che abbiamo perso la partita». È la settima di fila. Il mister dice di vivere una situazione inedita. «Non fa parte del mio dna inanellare tutte queste sconfitte. Non lo accetto. Lottare per vincere è un concetto che deve valere sempre per l’atleta. Insisterò per limare ogni dettaglio, continuerò a chiedere di più. Rimango sicuro che appena le cose si sistemeranno, il vento cambierà di brutto: so come funziona il calcio».Bassano fuori dalla zona playoff. «È l’ultimo dei problemi – chiude Bertotto – non è questo il focus su cui sto battendo». […]

Ore 11.50 – (Giornale di Vicenza) Basta un gol di De Cenco a metà ripresa per infliggere la settima sconfitta consecutiva ad un buon Bassano, che spreca troppo e viene punito in una delle rare occasioni del Padova. Nulla da fare per Bertotto (quattro sconfitte su quattro), che conferma per nove undicesimi la formazione beffata in extremis dal Venezia: Rossi per Bastianoni tra i pali, Fabbro per Maistrello in prima linea le uniche novità. […] Il Padova vede premiati i propri sforzi al 20′, quando Mandorlini serve Altinier che apre per De Cenco, il quale con una finta supera Bortot e, di punta, supera un non impeccabile Rossi per l’1-0. Maistrello per Gerli è la seconda mossa di Bertotto che passa al 4-4-2. Gli assalti del Bassano, oltre ad un tiro da fuori di Laurenti sul fondo (34′), producono un colpo di testa di Pasini su punizione di Minesso parato da Bindi (41′) e ad un pallonetto di Bortot alzato in angolo da Bindi (45′), ma soprattutto l’ennesima occasione sprecata da Minesso nel recupero, con pallone deviato in angolo da Bindi. C’è tempo solo per l’espulsione di Pasini, che commette fallo e poi protesta: notte fonda per il Bassano.

Ore 11.30 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Andrea Miola): Bindi 6.5; Sbraga 6.5, Russo 6, Cappelletti 6; Boniotti 5.5 (Berardocco 6), De Risio 5.5 (Mazzocco 6), Mandorlini 6, Dettori 7, Favalli 6; De Cenco 7, Altinier 6 (Bobb sv).

Ore 11.20 – (Gazzettino) […] Mazzocco allargato a destra è stata la seconda mossa di Brevi. E di lì a poco è arrivato il gol che ha deciso l’incontro. Ad avviare l’azione è stato Mandorlini, bravo a conquistare il pallone in mezzo al campo e a resistere al ritorno di due avversari, tocco centrale per Altinier che di prima intenzione ha liberato De Cenco sulla sinistra. L’attaccante ha messo a sedere Bortot e da distanza ravvicinata non ha dato scampo a Rossi. Grande l’esultanza dei biancoscudati e grande invece la rabbia del tecnico ospite Bertotto che si è tolto la giacca e l’ha scagliata contro la panchina. Il Bassano ha cercato fino all’ultimo di evitare la settima sconfitta consecutiva, collezionando soprattutto calci d’angolo. Nei minuti di recupero l’ex granata Minesso ci ha provato con un destro destinato all’angolino, ma Bindi si è allungato in tuffo e con la punta delle dita ha sventato la minaccia. Una parata da tre punti.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Era un’occasione imperdibile per ridurre a sei i punti di distacco dal Venezia, fermato nel pomeriggio sul pareggio dal Santarcangelo. E il Padova l’ha colta al volo, anche se tra molte sofferenze. A decidere la sfida dell’Euganeo il gol realizzato nella ripresa dal brasiliano De Cenco, che ha così confermato la sua fama di castigatore del Bassano dopo la tripletta dell’anno scorso con il Pordenone e la rete ai tempi del Monza. Nel primo tempo meglio la squadra ospite sul piano del fraseggio e nella ricerca della porta. Imprecise e a volte anche troppo frenetiche le giocate invece dei biancoscudati, fortemente penalizzati dalle assenze di Emerson, Neto Pereira e Madonna. Non a caso le migliori occasioni sono state del Bassano, due volte vicino al vantaggio in prossimità della mezz’ora. […] E il Padova ha iniziato la ripresa con Berardocco al posto di Boniotti. Diverso anche il modulo: dal 3-5-2 al 4-4-2. Evidente l’intenzione del tecnico di coprire meglio il campo e garantire più rifornimenti alle punte. La squadra ha però faticato all’inizio ad adattarsi al nuovo sistema di gioco a livello di compattezza, concedendo due situazioni pericolose al Bassano, tra cui una punizione dal limite non sfruttata da Minesso.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Anche Oscar Brevi applaude la prestazione dei suoi giocatori: «Voglio fare un elogio ai ragazzi, sono contento di avere vinto soffrendo, serve anche questo. Il Bassano ha giocato la sua partita, ma siamo stati più bravi noi a trovare il gol e dopo essere andati in vantaggio a non rischiare». […] È il turno di Dettori, e anche lui ribadisce la capacità di soffrire della squadra. «Questa squadra sa sudarsi le partite come poche altre. Siamo duri a morire e ce la giochiamo fino alla fine. Le assenze? Erano pesanti, ma chi ha giocato ha fatto il suo dovere. Questa vittoria vale di più proprio perché è stata sofferta». Poi aggiunge: «Era importante riprenderci il secondo posto che nessuno si aspettava per come era iniziato il campionato, faremo di tutto per tenercelo stretto. Poi era importante approfittare del passo falso del Venezia e accorciare le distanze».

Ore 10.50 – (Gazzettino) «Anche questa volta abbiamo vinto soffrendo, ma credo che sarà sempre così. Due punti rosicchiati al Venezia? Speriamo di recuperarne qualcun altro per arrivare ancora meglio allo scontro diretto». Il presidente Giuseppe Bergamin è visibilmente soddisfatto per il successo della squadra, senza comunque perdere il suo aplomb. «Contava portare a casa la vittoria, e l’abbiamo fatto con un avversario che mi ha fatto una buona impressione. Abbiamo sofferto e corso anche qualche pericolo, però la forza di volontà e la grinta ci hanno portato al successo. Chi ha rimpiazzato gli assenti ha dato il massimo: abbiamo perso magari qualcosa sul piano della qualità però, ripeto, volontà e cattiveria si sono viste e i ragazzi sono stati ripagati». Non manca un altro flash sulla corsa al primato. «La speranza c’è e rispetto a una settimana fa abbiamo qualche probabilità in più. È evidente che dobbiamo sempre ottenere il massimo e sperare che il Venezia faccia qualche altro passo falso».

Ore 10.30 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 6.5; Sbraga 6.5, Russo 6, Cappelletti 6; Boniotti 5 (Berardocco 6), De Risio 6 (Mazzocco 6), Mandorlini 6, Dettori 7, Favalli 6.5; De Cenco 7, Altinier 6 (Bobb sv).

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) In questa circostanza ci sono riusciti quando sono stati bravi a far saltare, come se avessero in mano un apriscatole, la difesa avversaria, che pure aveva tenuto botta sino a quel momento, rischiando pochissimo. Questione di pazienza e di equilibrio, perché non era semplice affrontare un Bassano “incarognito” dal momento-no, e che non voleva immolarsi sull’altare della vittima sacrificale. In più pesava proprio il fatto di essere scesi in campo conoscendo già l’esito del confronto tra Venezia e Santarcangelo, e potendo rosicchiargli due punti era evidente che bisognava giocare per un solo risultato. Nell’intervallo, come sta accadendo spesso ultimamente, Brevi riordina le idee ai suoi e ritocca la formazione, inserendo Berardocco per Boniotti e passando al 4-4-2, con Mandorlini prima a destra, e De Risio e Berardocco centrali, e poi con il figlio d’arte riportato in mezzo, una volta inserito Mazzocco. […] E chissà, con Parma e Venezia che devono venire qui, la corsa alla promozione diretta in B potrebbe riservare delle clamorose sorprese.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Due punti recuperati al Venezia e l’ennesimo successo per 1 a 0. Il Bassano, dopo aver lasciato campo libero alla capolista, si deve inchinare anche alla vice, incassando così la settima sconfitta nelle ultime sette partite. E per il Padova la serata dell’Euganeo diventa calda e serena, a dispetto del maltempo del pomeriggio, anche se intrisa di qualche patema d’animo inaspettato sino all’ultimo minuto. È la diciottesima vittoria stagionale per i biancoscudati, che rispondono alla grande all’allungo (4 a 1 in casa del Gubbio) del redivivo Parma e lo risorpassano, consolidando così il secondo posto agguantato una settimana fa. Ma ora la “corazzata” di Tacopina-Inzaghi è a – 6, e con sette partite ancora davanti l’impresa di riagguantarla resta, sì, sempre complicata, ma non più impossibile. Soprattutto se Altinier & C. continueranno a fare la differenza negli episodi, determinanti per restare in scia agli arancioneroverdi.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) […] Se Brevi elogia la squadra, il vice presidente Edoardo Bonetto tiene a fare un plauso allo stesso tecnico: «Ha dimostrato di avere grande personalità e carattere, resistendo allo scetticismo iniziale e portando avanti con serenità la sua filosofia di calcio. I risultati gli stanno dando ragione». Il presidente Bergamin, invece, mostra di credere al primo posto: «Ci spero, adesso abbiamo ancora più chance. L’ideale sarebbe recuperare qualche altro punto prima dello scontro diretto. Anche contro il Bassano abbiamo sofferto, ma la squadra è stata brava a centrare la vittoria con grinta e determinazione». […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Nella ripresa ha cambiato modulo, la squadra si è sistemata, ha trovato il gol e ha chiuso la porta. Una sostituzione decisiva? «Non volevo cambiare modulo dall’inizio, un po’ per non snaturare le nostre caratteristiche, un po’ per dare fiducia anche a chi gioca meno e se lo merita. Nella ripresa ci siamo aperti, a costo anche di concedere qualcosa in più, invece siamo stati bravi a tenere le linee corte e trovare il gol. È inutile nasconderci, abbiamo vinto con sofferenza, ma anche questa è una caratteristica che mi piace e ci serve. Per questo voglio fare un elogio a tutta la squadra, che ha mostrato un grande spirito». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Beata sofferenza. È un sorriso disteso e genuino, che scioglie tutta la tensione accumulata nei novanta minuti, quello con cui si presenta Oscar Brevi nel dopo partita. Il Padova suda le proverbiali sette camice ma alla fine centra una vittoria di importanza capitale, che riduce le distanze dalla vetta e fa passare in secondo piano una prova a tratti balbettante. «Sì, nel primo tempo abbiamo fatto fatica», ammette il tecnico biancoscudato. «Avevamo tanti giocatori che non stavano bene, dovevamo scivolare più velocemente e invece non siamo riusciti a limitare i loro centrali. Ci siamo abbassati, facendo il gioco dei nostri avversari, ma era una sofferenza che mi aspettavo, mancandoci anche Emerson che ci garantisce maggiori geometrie».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il “puntero” ci ha preso gusto. Al Bassano, l’anno scorso, aveva segnato una tripletta con la maglia del Pordenone, e all’Euganeo, due settimane fa, aveva trovato il primo gol in campionato chiudendo la gara con il Santarcangelo. Stavolta il gol di Caio De Cenco è valso i tre punti, e la vittima prediletta, ancora quel Bassano, è finita al tappeto. Il talismano, come prima del match di due settimane fa, è stato il pranzo in giardino del giorno prima: un rito propiziatorio, che anche stavolta ha portato bene. «Sono davvero contento», le parole di De Cenco, «Sono contento per il gol, ma soprattutto per aver dato il mio contributo e per aver aiutato la squadra a portare a casa questa vittoria pesantissima. Nel primo tempo il Bassano era partito meglio, aveva cominciato forte ed era riuscito a creare più occasioni da gol di noi. Nella ripresa, però, il Padova è venuto fuori e, trovata la rete dell’1-0, è riuscito a soffrire. Tutti insieme abbiamo lottato dall’inizio alla fine, e ne siamo usciti con tre punti importanti, che ci hanno permesso di scavalcare di nuovo il Parma e di avvicinare il Venezia». […]




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