Live 24! FeralpiSalò-Padova, -4: corsa contro il tempo per recuperare qualche attaccante…

Condividi

Clicca qui per aggiornare la diretta

Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) Vista così sembra giochi senza frontiere, invece è solo la terna arbitrale designata per Bassano-Albinoleffe di domenica prossima alle 16.30 al Mercante. Sì perchè a dirigere la sfida con gli orobici sarà l’albanese naturalizzato Eduart Pashuku della sezione di Albano Laziale. Nella circostanza sarà assistito dai collaboratori Domenico Fontemurato di Roma e da Daisuke Emanuele Yoshikawa, anch’esso di Roma ma di chiare origini giapponesi. Il nuovo calcio ai tempi della globalizzazioni. Roba che fossimo in Fortemurato ci sentiremmo in minoranza. Pashuku è giunto in Italia dall’Albania all’età di 11 anni e, per sua stessa ammissione, avrebbe voluto fare il calciatore. «Ma ero scarso, così ho ripiegato sull’arbitraggio», ha confessato. Molto più talento col fischietto, visto che 4 anni fa si è messo in luce prima nella sua regione d’adozione con premi e riconoscimenti, eppoi oggi, a 27 anni, è considerato uno degli emergenti della categoria. Quanto all’assistente Yoshikawa, anch’esso, ormai in Italia da sempre, è ritenuto un giovane in costante crescita da monitorare con attenzione. […]

Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Seppur di poco, Bassano per la prima volta in stagione si trova fuori dalla fatidica linea playoff. Minuzie, inezie, pinzillacchere direbbe il Principe De Curtis: saranno anche quisquilie ma per gli scontri diretti con la Maceratese (0-2 all’andata, ritorno ancora da disputare) il Soccer Team oggi non parteciperebbe ai playoff. Che in estate rappresentavano la terra promessa e adesso che rischiano di sfuggirti di mano, invece, sono diventati la sottile demarcazione che divide il successo dal fallimento dell’annata. Peraltro il clima plumbeo sortito dai sette ko consecutivi, un’atmosfera pesante che si respira più nella tifoseria che all’interno dello spogliatoio, ha innescato fatalmente la spirale della negatività diffusa. Sul web, tra gli sportivi e gli appassionati c’è già qualcuno che paventa scenari apocalittici da catastrofismo spinto con pericoli di retrocessione imminente, altri invitano alla pazienza confidando in una sollecita ripresa e la stragrande maggioranza attende gli eventi. Tuttavia, basandosi sui freddi numeri, oggi è ancora più logico e sensato attaccare il piazzamento playoff che si trova a un alito (e con la Maceratese su cui pende la mannaia di una possibile penalizzazione) che tremare in vista di un ruzzolone retrocessione coi playout a 9 punti. In ogni caso non ci sarà da aspettare molto: il trittico ravvicinato di impegni, coi tre scontri diretti playoff racchiusi nel giro di una settimana, dal 2 al 9 aprile, chiarirà se Bassano potrà ambire al tabellone per la B o se invece da Pasqua in poi dovrà aderire alla volatona per schivare gli spareggioni sopravvivenza. I giallorossi infatti affronteranno in sequenza ravvicinata le loro principali avversarie per approdare al barrage per la cadetteria al quale accedono dalla seconda alla decima. I bertottiani sfideranno l’Albinoleffe ottavo domenica al Mercante (e in caso di successo lo riaggancerebbero a 43 sorpassandolo nella classifica avulsa); la Maceratese decima, appaiata a quota 40, in esterna mercoledì 5 aprile e infine la Feralpi Salò nona a 42, domenica 9 aprile nello stadio di Salò. […]

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Rispetto all’anno scorso (secondo a fine stagione) il Pordenone è migliorato. Non tanto nei punti ma nello score delle sfide dirette. Un anno fa il ramarro schiacciava i club inferiori mentre soffriva contro le rivali per i playoff. Oggi la musica è diversa: la classifica la si costruisce contro le pari-grado. Lo testimoniano i numeri. Ed è un dato che fa ben sperare in vista della sfida di domani con la Reggiana, già battuta all’andata. Il primo scontro diretto è stato pareggiato contro il Gubbio, poi la sconfitta interna con il Parma. Nelle giornate successive hanno avuto la meglio sulla Reggiana, hanno rifilato quattro gol al Padova e hanno sconfitto il Venezia di Pippo Inzaghi. […]

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Emanuele Berrettoni resterà neroverde almeno sino al 30 giugno 2018. Notizia che farà sicuramente felice il popolo naoniano. La comunicazione del rinnovo del miglior attaccante del girone B secondo i tre maggiori quotidiani sportivi nazionali è stata data ieri pomeriggio. «Volevo fortemente continuare la mia esperienza in neroverde ha detto Berre – ambiente ideale per rendere al meglio: ringrazio presidente, soci, dirigenza, staff tecnico e sanitario, i miei splendidi compagni e i tifosi molto calorosi. Pronti per un finale di stagione a tutta forza!». Soddisfatto anche Mauro Lovisa: «Emanuele è il giocatore più tecnico che il Pordenone abbia mai avuto. È un esempio per tutti per il suo attaccamento alla maglia: arriva al campo tra i primi e va via tra gli ultimi. Ha uno spirito sempre positivo e grande correttezza». […]

Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un presidente americano, Mike Piazza (ex stella dei New York Mets, membro della Hall of Fame del baseball con 427 fuoricampo), che non sosta in area vip ma mangia pane e salame prima delle partite assieme ai tifosi, come domenica a San Benedetto del Tronto. Uno stadio da brivido (24 mila posti), fortemente voluto nel 1994 da Franco Dal Cin, allora ad della Reggiana, uno dei primi costruiti con capitale privato. Una squadra assemblata per vincere che non riesce a farlo da 4 turni e che si trova al quinto posto a 5 lunghezze dai ramarri. Tutto questo troveranno domani in Emilia Tedino e i suoi ragazzi nell’anticipo della 32. giornata. […] Sarà più importante vincere per allontanare definitivamente la Reggiana dal quarto posto o per mettere pressione a Padova e Parma impegnate domenica rispettivamente a Salò e al Tardini con la Maceratese? Tedino non abbandona il suo pragmatismo. «Dopo Reggio al termine della stagione regolare mancheranno 6 turni e alcuni scontri diretti – afferma – Guardiamo al presente. Al Mapei andremo per fare una gara come le ultime tre, cercando di non disunirci mai come hanno fatto i ragazzi con il Lume sia quando erano sotto che quando sono passati in vantaggio.

Ore 18.40 – (Messaggero Veneto) Non c’è alcun dubbio sul fatto che, in Lega Pro, la Reggiana sia la vittima preferita del Pordenone. Il bilancio è di 3 vittorie in altrettante partite: i neroverdi si travestono da perfetti carnefici, ogni volta che incontrano la squadra emiliana. Il primo successo, che è anche il più bello, risale al 22 novembre 2015 nello stadio dove si giocherà domani, cioè il Giglio (ora Mapei). È il colpo esterno più prestigioso, nonché il primo in assoluto di livello, in categoria per il Pordenone: finisce 4-1 la partita. Un match fantastico, in cui i ramarri colpiscono una Reggiana in crisi con l’utilizzo di Filippini sulla trequarti e la doppia punta Strizzolo-De Cenco. La seconda vittoria risale al 2 aprile scorso al Bottecchia: 1-0, rete di Pasa, centro che estromette di fatto la squadra emiliana dalla lotta per i play-off (e blinda viceversa la posizione in griglia post-season del Pordenone). L’ultimo successo è datato 12 novembre 2016: 2-0 sempre in via Stadio. Apre le marcature Suciu già al 4’, raddoppia Cattaneo nella ripresa. […]

Ore 18.20 – (Messaggero Veneto) Poco prima della sfida di domani di Reggio Emilia, alle 20.45, (diretta Rai Sport), il Pordenone mette un altro, importante pilastro per il suo futuro a breve termine. Emanuele Berrettoni, attaccante, numero dieci della squadra, ha rinnovato il suo contratto, in scadenza a fine stagione. D’accordo con la società, il giocatore laziale ha prolungato sino a giugno 2018. «Volevo fortemente continuare la mia esperienza qui, ci sono le basi per dare seguito a un progetto già importante», ha affermato soddisfatto. Felice anche il presidente Mauro Lovisa: «Emanuele è un esempio e uno dei calciatori più tecnici dell’intera storia del Pordenone». Per la punta una motivazione in più per fare bene nella sfida con la Reggiana. […] «Ringrazio per stima e fiducia presidente, soci, dirigenza, mister, staff tecnico e sanitario che mi seguono con grande attenzione – afferma il giocatore –. Chiaramente i miei compagni sempre pronti a sacrificarsi l’uno per l’altro; i tifosi, molto calorosi. A 35 anni mi diverto a giocare a calcio come fosse il primo giorno… Voglio continuare così». Lovisa ribadisce la stima nei confronti del suo giocatore: «Ha una classe incredibile: giocando si diverte ancora come un ragazzino e fa divertire tutti. È un esempio per tutti i ragazzi per il suo attaccamento alla maglia, perché arriva al campo tra i primi e va via tra gli ultimi, per lo spirito sempre positivo, per la sua correttezza, per quanto ci tiene a giocare e vincere sempre». […]

Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Assalto alla Coppa Italia, il Venezia accantona per un attimo la rincorsa alla serie B per contendere al Matera la coccarda tricolore di Lega Pro. Primo round in trasferta oggi in Basilicata – ore 20.30 – per gli arancioneroverdi di Pippo Inzaghi (che il 26 aprile ospiteranno il return match al Penzo, ore 17) arrivati all’ultimo atto dopo aver eliminato Mantova, Santarcangelo, Sudtirol (avversario domenica in campionato a Bolzano, ore 16.30), Reggiana, Como e Padova. Più corto ma non meno di spessore il cammino dei lucani che si sono sbarazzati di Lecce, Foggia, Taranto e Ancona. «L’abbiamo voluta a tutti i costi e siamo molto motivati per questa finale importantissima lunga 180′ ribadisce Inzaghi . Ci aspetta un ambiente caldo e un Matera per il quale la coppa è il primo obiettivo, visto che non credo possa più arrivare nei primi due posti del girone C (a contenderseli Foggia e Lecce, ndr) e vincere il trofeo farà saltare il primo turno dei playoff». Il Venezia spera che il suo asso di coppa Nicola Ferrari (5 reti in 7 gare) si confermi ispirato come tutti gli arancioneroverdi di solito meno impiegati da Inzaghi. «Scendiamo a Matera con tutta la voglia possibile assicura Ferrari perché consapevoli e felici di inseguire qualcosa di importante. Non capita spesso di raggiungere una finale e giocarsi un trofeo. Inizia il momento cruciale dell’anno, dobbiamo essere bravi a mantenere la giusta tranquillità perché non possiamo rovinare una stagione così». […]

Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un’avventura iniziata lo scorso 13 agosto. La vittoria per 1-0 sul Mantova e il successivo pareggio per 2-2 a Santarcangelo erano solo i primi passi del Venezia nella Coppa Italia di Lega Pro. A sette mesi di distanza i ragazzi di mister Pippo Inzaghi questa sera (calcio d’inizio alle ore 20.30, diretta sulla piattaforma Sportube su Lega Pro Channel) si giocheranno la finale di andata per la conquista della coccarda: l’ultimo avversario da battere prima di alzare la coppa è il Matera, dopo aver eliminato Reggiana (ai rigori), Como e i cugini del Padova. I lucani sono attualmente terzi in classifica nel girone C, a nove punti di distanza dal Lecce e addirittura a 13 dalla capolista Foggia e sono reduci da un momento non certo felice con appena due vittorie nelle ultime cinque partite. «Quello di Matera è un campo difficile ma sinceramente non ho ancora trovato un campo facile in cui andare a giocare — dice Pippo Inzaghi — giocheremo in serale, davanti a tanta gente, penso che sarà bello per i ragazzi vivere questa situazione. Detto questo, sappiamo che è il primo round di una finale che si giocherà in due atti, speriamo di farlo nel migliore dei modi». Inzaghi ha scelto soltanto 21 interpreti per la sfida di questa sera, dovendo rinunciare per motivi diversi a Marsura, Bentivoglio, Soligo e Fabiano. «Metterò in campo la miglior formazione possibile, perché come abbiamo sempre detto ci teniamo a questo trofeo — dice il tecnico arancioneroverde — per quanto riguarda la formazione, è chiaro che quelli che non hanno giocato con il Santarcangelo saranno della partita. Poi ovviamente tutti i giocatori disponibili verranno comunque via, perché è una finale ed è bello che i ragazzi la possano vivere tutti insieme». […]

Ore 17.10 – (La Nuova Venezia) Il Matera, che ha partecipato alla Coppa Italia Tim (2-1 con la Caronnese, 0-1 a Latina), è in finale eliminando Lecce (2-1, reti di Iannini e Strambelli), Foggia (1-0, Carretta), Taranto (1-0, Negro) e Ancona (1-0, Casoli, e 2-2, Gigli e Negro), il Venezia ha superato Mantova (1-0, Pederzoli) e Santarcangelo (2-2, Ferrari e Pederzoli), poi Sudtirol (4-0, Malomo, aut. Brugger, Moreo, Ferrari), Reggiana (5-3 ai rigori, 1-1, Stulac), Como (2-1 dts, 2 Ferrari) e Padova (1-1, Ferrari, e 3-1 al Penzo, 2 Fabiano e Stulac).

Ore 16.50 – (La Nuova Venezia) Finale di Coppa Italia, atto primo, poi arrivederci al 26 aprile per il return match al Penzo. Obiettivo storico per entrambe le formazioni, che si presentano imbattute alla sfida conclusiva della manifestazione. Chi vince la Coppa Italia, tra l’altro, salta il primo turno dei playoff come le tre migliori seconde, ma il Venezia spera di non avere questo tipo di problemi. Matera squadra temibile in casa, Venezia squadra che non ha timori in trasferta, come ha dimostrato in campionato (10 vittorie) e andando a prendersi il pass per la semifinale a Como e ipotecando la finale a Padova. Incrocio tra due realtà che non si sono mai affrontate nella loro storia, una lanciatissima verso la Serie B, l’altra che dovrà affidare ai playoff i sogni di gloria. Il Venezia sarà seguito a Matera da una cinquantina di tifosi. Non scelte tecniche per Pippo Inzaghi («Siamo arrivati alla fine, ci teniamo a regalare questo trofeo»), costretto a fare a meno in partenza di Bentivoglio (risentimento muscolare con il Santarcangelo) e di Marsura (in ripresa e abile forse per Bolzano), il tecnico arancioneroverde ha dovuto lasciare a casa anche capitan Soligo, messo al tappeto da un attacco febbrile, e Fabiano, l’eroe del derby di ritorno con il Padova, rimasto a Mestre a smaltire un affaticamento muscolare. «Si tratta del primo atto di una sfida in due partite», ha spiegato il tecnico arancioneroverde, «speriamo di uscire da Matera con un risultato positivo in vista del match di ritorno al Penzo. Troveremo un ambiente caldo, tanta gente, ma queste partite sono le più belle da giocare». Fiducia al Venezia di Coppa, anche se Inzaghi potrebbe chiedere uno sforzo supplementare a Modolo o Domizzi in difesa, così da posizionare Fabris a centrocampo. Attacco affidato al bomber di Coppa, Ferrari (5 reti). […]

Ore 16.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento. Bobb lascia il campo zoppicante per una problema alla caviglia sinistra.

Ore 16.00 – Qui Guizza: partitella finale.

Ore 15.40 – Qui Guizza: si allena a parte anche Altinier.

Ore 15.20 – Qui Guizza: lavoro col pallone, corrono a parte Alfageme e Neto Pereira.

Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento. Altinier momentaneamente in gruppo, mentre Alfageme e Neto Pereira restano in palestra. Assente il febbricitante Favalli.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in palestra per il riscaldamento.

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sabato a Perugia partirà il rush finale per il Vicenza, con le ultime dieci giornate disputate in meno di due mesi. Una autentica volata con il mese di aprile che sarà molto probabilmente decisivo, considerato che il calendario della serie B presenta ben sette turni in trenta giorni. Un cammino che vedrà i biancorossi di Pierpaolo Bisoli affrontare le difficili trasferte di Perugia, Latina, Benevento e Verona, tutte gare che almeno sulla carta presentano, per tanti motivi, parecchie difficoltà. Al Menti invece il Vicenza affronterà Trapani, Pro Vercelli e Novara, con le prime due sfide che saranno quasi degli spareggi. «Siamo arrivati a questo punti del campionato con due punti di margine sulla formazione che oggi retrocederebbe in Lega Pro e con un punto di vantaggio sulla zona play out — spiega Bisoli — è chiaro quindi che il Vicenza deve fare la corsa solo su se stesso, senza guardare i risultati delle dirette concorrenti. Di solito in serie B quando si arriva a questo punto del campionato si concretizzano risultati a sorpresa: il pareggio del Pisa a Verona e la vittoria del Trapani a Benevento nell’ultimo turno di campionato sono due esempi. Poi, come ogni anno in serie B, non molla nessuno». Dieci turni da affrontare quindi cercando di ottenere il massimo, sperando di poter contare sulla rosa al completo, cosa che in quest’annata non è mai successo. «Ho detto in passato che questo campionato è nato male e qualcuno ha interpretato queste mie parole come la ricerca di alibi, quando non è altro che la verità. Normale che un allenatore speri di poter avere a disposizione tutta la rosa; questo perché il gruppo si allena meglio in quanto si crea una sana competizione — dice Bisoli — e poi perché c’è la possibilità di scegliere chi mandare in campo. In questo momento non abbiamo disponibili Siega e Fabinho che vengono da infortuni gravi, D’Elia e Rizzo che stanno recuperando ed Ebagua che soffre di una forma di pubalgia che lo limita sia in allenamento che nelle partite, tanto che al momento ha poco più di mezz’ora di autonomia». […]

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) «Perugia. Praticamente, casa mia. Entro all’84’ e meno di due minuti dopo segno il gol vittoria. Meglio di così non poteva andare. Ah, e c’era Bisoli sulla panchina del Perugia! Se ne abbiamo più parlato? Forse me la sta facendo pagare adesso… – ride -. Scherzo, eh! A Perugia non mi vogliono tanto bene perché ho giocato a Foligno e Terni, e perché in più occasioni avrei potuto andare là ma la cosa non si è mai concretizzata. Io non ho nulla contro di loro, anche se la mia esultanza dello scorso anno può essere stata un po’ fraintesa… Quanto sarà difficile? La verità è che siamo come due settimane fa: tocca andare a far punti al Curi, ma dobbiamo metterci la stessa cattiveria e concentrazione visti col Pisa e non essere molli come con il Frosinone». […] «Nel giorno del derby, dare una gioia così grande a questa Curva che ci segue ovunque è stato più importante che dare un segnale a noi stessi. Se 5 anni fa mi sarei aspettato di vedermi abbracciato a loro? No, perché il ruolo del calciatore non è facile e soprattutto sono rimaste poche bandiere. Ho fatto tanta gavetta e tanti errori, ma ho sempre messo davanti l’amore per questa maglia. Sento che mi vogliono bene, anche se ultimamente le critiche sono state tante però sono sicuro che potrò dargli ancora soddisfazioni. Come lo scorso anno con il gol-salvezza contro l’Entella». […] «L’infortunio? Non pensavo fosse così duro da affrontare e soprattutto così dura ripartire. Prima avrei detto che il momento più difficile era quello precedente all’operazione, ora – che sono passati tanti mesi – riconosco che il dopo è stata la parte più dura. Soprattutto se le cose, quando rientri, non vanno come vorresti. Mi sento quello di prima, anche se la caviglia rimane e rimarrà diversa e più gonfia dell’altra. Cos’ho imparato? Che ci vuole tanto per arrivare su, ma un secondo per ritrovarti dietro a tutti». […] «Il mio futuro lo vedo qui, anche se il mio contratto scadrà già il prossimo anno. Comunque mi è già capitato di parlare per provare a proseguire questo amore. Lo chiamo così perché io qui ho raggiunto il massimo. La cosa più difficile, ora, è mantenere tutto questo. Il futuro del Vicenza? Quest’anno è partito un progetto, e sapevamo che sarebbe stato difficile. Stando tutti uniti si può, anzi, si deve riuscire a raggiungere il nostro obiettivo. Rispetto allo scorso anno, a dieci giornate dalla fine abbiamo tre punti in più: non c’è tanta differenza, dipende solo da noi».

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) […] «Dopo il ritorno di mister Italiano le prestazioni ci sono sempre state», spiega Casagrande, centrocampista 25enne ex Venezia, Fontanafredda, Arzignano e Clodiense. «Ci mancava soltanto la vittoria che, finalmente, è arrivata. Prima ricevevamo attestati di stima dagli addetti ai lavori ma i punti latitavano». La botta da fuori area che ha regalato la terza vittoria stagionale ai padovani, a quanto pare, è un pezzo del suo repertorio: «Segno soltanto così, non conosco altri modi», sorride Casagrande. «A parte gli scherzi, non ho chissà quali occasioni per segnare di testa mentre, almeno due-tre volte a partita, ho la possibilità di andare al tiro da fuori. Italiano mi dice di andare più spesso al tiro, forse perché, soprattutto da mezzala, ha intravisto questa mia caratteristica. Domenica, fra l’altro, ho avuto pure un pizzico di fortuna perché il pallone ha sbattuto sul palo». A sei partite dal termine della stagione regolare e con i playout da raggiungere tra speranze e tour de force (l’Altovicentino è attualmente a +9 punti), la “Vigo” non può più fare calcoli: «Dobbiamo vincere cinque partite» prosegue il mediano, «e con la carica dell’ultima vittoria possiamo farcela. Domenica giocheremo lo scontro diretto con l’Eclisse Carenipievigina. Poi affronteremo Vigasio, Legnago, Union Feltre, Este e, proprio all’ ultima giornata, la capolista Mestre. Sono sicuro che nessuno mollerà un centimetro, pure ad obbiettivo stagionale acquisito. Con alcuni accorgimenti in difesa e più cattiveria sotto rete però possiamo ancora farcela».

Ore 12.00 – (Gazzettino) Il Cittadella si sta preparando per le due trasferte ravvicinate di sabato a Latina e martedì a Salerno, un tour del force con la valigia grande in quanto partirà venerdì prossimo e ritornerà il mercoledì successivo. Finora la squadra granata non è mai riuscita a tenere la propria porta inviolata per due partite successive, dopo l’1-0 sullo Spezia potrebbe essere la volta buona. Enrico Alfonso, però, non lo ritiene una priorità: «Ci proveremo, ma sarei disposto a prendere tre gol se ne facessimo quattro. Sarebbe importante per il reparto difensivo, che ha pagato dazio per alcuni errori. Personalmente però resto dell’avviso che è più importante fare una rete in più dell’avversario». Fuori casa l’ultima gara senza subire gol è del primo ottobre a Trapani e guarda caso coincide con l’ultima vittoria lontano dal Tombolato. «Sarebbe ora di tornare a vincere – riprende il portiere granata – perchè abbiamo fatto anche in trasferta buone prestazioni, senza però ottenere risultato pieno». Con Latina e Salernitana ci sono due buone opportunità, ma il numero uno granata drizza le antenne: «Tutte le squadre in questo campionato stanno facendo fatica con tutte. Noi in particolare abbiamo lasciato troppi punti ad avversari di bassa classifica, mentre abbiamo giocato meglio contro formazioni come Spezia, Frosinone, Perugia. Credo che a un certo punto abbiamo perso l’approccio di inizio campionato, quando eravamo una matricola che temeva di non farcela e affrontava ogni sfida con il piglio giusto. Forse con la buona classifica ci siamo rilassati, ma la lezione deve servirci. Contro lo Spezia siamo tornati umili e concreti, dobbiamo sempre giocare con questo atteggiamento». […]

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Enrico Alfonso, lo sa che in questa stagione non le è mai capitato di chiudere due gare di fila senza incassare gol? «Io dico sempre che l’importante è farne uno più degli altri, se ne becco tre, ma vinciamo 4-3, a me va bene comunque», risponde il portiere del Cittadella, contro lo Spezia, sabato scorso, decisivo sul diagonale di Migliore. «Più che altro conservare di nuovo la porta inviolata servirebbe per tenere alto l’umore di un reparto difensivo che ha grandi potenzialità, ma che troppe volte ha subìto gol in modo banale». L’aveva tenuta inviolata anche a Trapani, lo scorso 1 ottobre. Non lo ricordiamo per caso: è il giorno dell’ultima vostra scorribanda esterna. Sei mesi sono quasi un’era, in campo calcistico, e davanti avete due trasferte di fila, sabato a Latina e martedì a Salerno. «È il momento di tornare a farne. È passato troppo tempo, anche se va detto che fuori casa ci sono state prestazioni ottime, senza incamerare punti. In questo campionato, in cui tutti faticano con tutti, spesso non abbiamo mostrato sufficiente maturità quando ci siamo trovati di fronte avversarie poco blasonate. Le gare migliori le abbiamo disputate davanti alle “big”. La vera mentalità “da grande” è invece quella che ti porta a vincere in casa di avversarie di media o bassa classifica, proprio quelle che, per noi, si sono rivelate più difficili da affrontare». […] Se non altro, dopo l’emergenza di sabato scorso, la situazione è in miglioramento. «Chi ha giocato senza essere al 100% merita solo complimenti: penso a Pelagatti, a Salvi e a Pascali. Ma più ancora della condizione fisica serve l’umiltà. Il Cittadella ha perso diversi incontri in modo sciocco, pensando di essere “da Serie B” e peccando leggermente di presunzione. Invece dobbiamo essere quelli umili di inizio stagione, che avevano un po’ di sano timore degli avversari. Con lo Spezia, una squadra fortissima, abbiamo vinto proprio perché siamo tornati a essere quelli. Forse è servito trovarci con l’acqua alla gola e uscire dalla zona playoff per dare il meglio di noi stessi. Ma credo che ce ne siamo resi conto in tempo». […]

Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) Gli ex, parte terza. Dopo Vicenza e Ternana, a Gianluca Litteri tocca adesso il Latina: fra le tre avversarie di cui ha vestito in passato la maglia, quella a cui il centravanti del Cittadella è legato da ricordi peggiori. Insomma, magari sabato ci metterà un pizzico di ardore agonistico in più per siglare il più classico dei gol dell’ex. «Non è che abbia il dente avvelenato — sorride Litteri — diciamo che è stato un anno brutto, quello di Latina. Ma non è che ce l’abbia con la città, con la tifoseria o qualcuno in particolare: è una di quelle stagioni in cui tutto gira storto, alla fine è stato meglio per tutti che abbia cambiato aria. A Cittadella sto benissimo e sono contento del campionato che sto facendo. Sabato non penso a segnare per togliermi una qualche rivincita, voglio solo aiutare la squadra a raggiungere i playoff». […] Uno sguardo al calendario il centravanti granata l’ha dato, ma senza un grosso interesse: «Per come la vedo io — chiude Litteri — per noi l’atteggiamento giusto è un altro. Non guardare né la classifica né il calendario e concentrarci su una partita alla volta. La Ternana può battere il Frosinone e di risultati clamorosi ne abbiamo visti più di uno… Per questo motivo noi dobbiamo pensare soltanto al Latina, poi a tutto il resto. È dall’inizio del campionato che siamo in zona playoff, è ovvio che ci pensiamo a questo traguardo. Ma meno ne parliamo, meglio è…».

Ore 10.20 – (Gazzettino) «Il nostro obiettivo è giocare al massimo delle nostre potenzialità la prossima gara, poi vedremo gli altri risultati e faremo le valutazioni del caso. Altri obiettivi non ne possiamo avere in questo momento». Tornando invece alla vittoria di domenica sera con il Bassano, l’allenatore mette sotto la lente d’ingrandimento gli aspetti più positivi: «Mi sono piaciuti la voglia di soffrire e la capacità di mettersi a disposizione della squadra perché Altinier non stava benissimo, De Cenco è in una fase di lavoro per cercare di recuperare al massimo la condizione, e Mazzocco l’ho inserito forzando un po’ la situazione. Lo spirito che i ragazzi hanno messo in campo ci ha permesso di fare risultato». […]

Ore 10.10 – (Gazzettino) «Se fossi un giocatore del Venezia sarei stato più tranquillo con otto lunghezze di vantaggio, adesso che sono sei lo sarei un po’ meno». I due punti rosicchiati nell’ultimo turno di campionato alla capolista infondono ulteriore fiducia nella corsa al vertice a tutto l’ambiente biancoscudato, e al riguardo le parole di Oscar Brevi sono più eloquenti che mai. Tanto che mettendosi nei panni di un proprio giocatore, il tecnico puntualizza: «A livello mentale avrei più convinzione che tutte le squadre sono battibili». Oltretutto lo scontro diretto è sempre più vicino (lunedì 10 aprile), anche se il tecnico non guarda oltre alla trasferta in programma domenica con la Feralpi Salò.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) L’obiettivo è arrivare con lo stesso distacco allo scontro diretto? «L’obiettivo è preparare al meglio la gara di domenica, non possiamo pensare ad altro. Solo dopo Salò, potremo fare altre valutazioni». Che effetto le fa incontrare Michele Serena? «È stato mio allenatore a Venezia, lo stimo molto e oltre ad essere un tecnico preparato abbiamo anche un ottimo rapporto personale. Sono contento che sia tornato in pista e che abbia trovato lavoro in una società seria e ambiziosa come quella gardesana. La mia speranza, però, è che cominci solo dalla prossima settimana a migliorare la classifica della Feralpi». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Possibile che il capitano possa essere già disponibile domenica? «La situazione va valutata. È fermo da due settimane, e se rientrerà la prossima settimana a pieno regime difficilmente potrà comunque giocare entrambe le gare ravvicinate con Parma e Venezia. Ma non ha ancora senso pensare a quelle due partite, perché il primo obiettivo è la Feralpi Salò e la gara da vincere assolutamente è quella. Una gara importante, che può permetterci di giocarci le successive al massimo, ma solo se arriva un’altra vittoria». Fa differenza, psicologicamente, passare dal -8 al -6 dalla vetta? «Assolutamente sì, c’è una grossa differenza. È stato un avvicinamento che qualcosa ci darà di sicuro, a livello di testa, e che può capitare a noi come pure al Venezia. Fossi un giocatore della squadra di Inzaghi (che oggi si gioca la finale d’andata di Coppa Italia a Matera, ndr), sarei meno tranquillo rispetto ad una settimana fa. Se fossi un giocatore del Padova, invece, avrei ancora più convinzione di potercela fare».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) […] Per Oscar Brevi, che domenica scorsa col Bassano ha portato a casa tre punti d’oro in una situazione d’emergenza, il primo obiettivo è ritrovare qualche pedina importante in vista della trasferta sul Garda. «Mi auguro di recuperare più giocatori possibile», la spiegazione del tecnico biancoscudato. «Credo che Mazzocco riuscirà a fare la settimana completa di lavoro, e ad essere quindi a disposizione al cento per cento domenica. Emerson per fortuna rientrerà di sicuro, visto che ha scontato il turno di squalifica, e spero che Alfageme e Neto riescano a migliorare un po’: valuteremo giorno per giorno, specie per l’argentino verificheremo le condizioni quotidianamente, ma speriamo che i medici e i fisioterapisti riescano a rimetterlo in gruppo, mentre Neto ha ricominciato a correre e vedremo come reagirà».

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Contro la squadra dell’ex Michele Serena l’argentino ha qualche possibilità di essere a disposizione, mentre il capitano sarà quasi certamente risparmiato per il big-match con il Parma, che metterà in palio almeno il secondo posto. E Oscar Brevi lancia il guanto di sfida a Filippo Inzaghi, mostrando a chiare lettere di credere nella clamorosa rimonta. «I sei punti che ci dividono — spiega — sono un distacco che a livello di testa dà qualcosa sia al Padova che al Venezia: fossi un giocatore del Venezia adesso sarei un po’ meno tranquillo di quando avevo otto punti di vantaggio. Se fossi un calciatore del Padova avrei ancora più convinzione del fatto che tutte le squadre sono battibili. L’obiettivo è di preparare bene la gara di domenica e giocarla al massimo delle nostre potenzialità, poi vedremo cosa succederà nelle altre gare». […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) A Venezia ostentano tranquillità e, osservando il calendario, si può capire il perché. Di «trappole» vere lungo il percorso che porta al termine della regular season nella lunga corsa al primo posto nel campionato di Lega Pro ce ne sono poche, scontro diretto dell’Euganeo a parte. Per il Padova, invece, domenica a Salò, contro una delle deluse dell’attuale campionato, inizia un ciclo terribile che proseguirà mercoledì prossimo con il Parma, per poi chiudersi con il derby con la capolista Venezia e con la durissima trasferta di Pordenone del Sabato Santo. Eppure la squadra sta bene, anche se continua a pagare pegno con gli infortuni. Anche ieri sia Neto Pereira che Alfageme hanno svolto lavoro differenziato, iniziando in palestra e svolgendo solo una corsa blanda nel resto della seduta.




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com