Live 24! Padova-Venezia, -4: voltiamo pagina, che il derby è già dietro l’angolo…

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Ore 21.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ieri mattina, al centro tecnico di Isola Vicentina, Pierpaolo Bisoli ha regolarmente diretto la seduta di allenamento dopo la pesante sconfitta subita dal Vicenza al Menti nello scontro diretto contro il Trapani. Martedì sera, subito dopo la partita, i vertici societari della società biancorossa non avevano rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla posizione del tecnico, anche se fin da subito le indiscrezioni portavano ad una conferma del tecnico bolognese. E la conferma è arrivata ieri nella tarda mattinata dopo che il presidente Alfredo Pastorelli, il direttore sportivo Antonio Tesoro e il tecnico si sono confrontati a lungo per fare il punto della situazione. Situazione che nell’ultimo mese si è aggravata sia per la classifica deficitaria, sia per una involuzione preoccupante del gioco della squadra, che evidenzia anche uno stato di forma precario di alcuni giocatori. Un quadro che non poteva non imporre una riflessione a 360 gradi, finalizzata a fare quadrato e a compattare società, tecnico e giocatori per affrontare con spirito e prestazioni diversi le ultime otto giornate di campionato con l’obiettivo di centrare la permanenza in serie B. La squadra, come sarebbe comunque successo anche nel caso di vittoria sul Trapani, questa mattina è partita per Roma dove preparerà la sfida contro il Latina. Una partita che dirà molte cose sulla capacità di reazione del Vicenza dopo una sconfitta molto pesante. […] Quanto importante sia la permanenza in serie B del Vicenza per garantire un futuro alla società è stato ribadito più volte, ed è per questo che questo mese e mezzo sarà fondamentale per la società berica. A riguardo venerdì è convocato un consiglio di amministrazione dei soci di Vi. Fin. in cui all’ordine del giorno c’è la scadenza del 16 aprile quando a giocatori e tesserati dovranno essere pagati stipendi e relativi contributi. Un impegno pari a circa 1,2 milioni di euro per la società di via Schio.

Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) Due partite senza segnare, quattro senza che ci sia la firma di un attaccante. In estrema sintesi, è la situazione del Vicenza in zona gol. Troppo brutta per essere vera. E troppo grave per tacerla. La gara al Menti col Pisa, vinta 2-1, aveva il sapore della svolta, un bel giro di chiave che la banda Bisoli sembrava aver dato al proprio campionato. Peccato che quella vittoria non abbia risolto i problemi e non abbia scacciato i fantasmi della retrocessione. Cinque partite fa, il Vicenza ha battuto il Pisa con una grande rimonta di carattere iniziata da un attaccante, Ebagua, e completata da Urso su rigore. Ora si ritrova in quartultima posizione, superato dal Trapani, in crisi di risultati, gol e gioco. Chi ha segnato di più in maglia biancorossa quest’anno è Pucino (5 gol), a braccetto con De Luca, arrivato in gennaio per rinforzare il reparto offensivo, nella classifica marcatori della serie B. Il dato – lo ripetiamo da un po’ – è una cartina di tornasole della situazione del Vicenza, che dai suoi attaccanti ha un contributo insufficiente. […]

Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) […] Ieri, più che il giorno di ripresa degli allenamenti, è stato il giorno dei faccia a faccia. Vogliamo dirla in un altro modo ancora? Il giorno delle consultazioni. Pierpaolo Bisoli, infatti, aveva lasciato lo stadio Menti martedì sera dicendo: «Devo guardare negli occhi i giocatori, dopo che si saranno parlati tra loro, per capire se si fidano ancora di me». E ieri mattina è successo pressapoco così. La convocazione, per tutti, era alle 11. Ma in campo, prima delle 11.30, non si è visto nessuno. Negli spogliatoi, il presidente Alfredo Pastorelli ha tenuto a rapporto l’intera squadra, sottolineando soprattutto come la prestazione messa in campo contro il Trapani non fosse stata ritenuta assolutamente all’altezza. Poi, a loro volta, i giocatori hanno fatto quadrato nello spogliatoio: un confronto a freddo, necessario e indispensabile per dare la risposta che serviva al tecnico ma anche alla società. E sembrerebbe che a farsi carico della comunicazione sia stato proprio il capitano biancorosso, Stefano Giacomelli. Il concetto esposto potrebbe riassumersi pressapoco così: «Mister, la squadra è con te». Poi, tutti in campo per la consueta sgambata defatigante in vista della partenza di questa mattina per il ritiro di Roma, dove il gruppo si allenerà nel pomeriggio e poi venerdì mattina nella rifinitura in vista di Latina. Assenti ieri Vigorito, Urso, Bellomo e Zaccardo: per quest’ultimo (che sabato sarà squalificato come Bellomo) lo staff medico ha evidenziato una lesione all’adduttore destro. […]

Ore 20.00 – (Gazzettino) «Non bisogna sminuire l’importanza della salvezza conquistata con nove giornate di anticipo». È il messaggio di Stefano Marchetti al rientro dalla trasferta di Salerno. […] «Stiamo disputando una grande stagione, non dobbiamo dimenticarcelo, perché altrimenti si rischierebbe di considerare la salvezza come una cosa normale, che invece così non è per una realtà come la nostra», prosegue Marchetti. Che rivive mentalmente l’ultima settimana del Cittadella, quella che ha regalato sette punti in tre partite: «Abbiamo vinto contro lo Spezia che ha poi sconfitto il Verona, siamo tornati al successo fuori casa, a Latina, e raccolto un ottimo pareggio a Salerno, che arrivava da quattro vittorie di fila. Punti che ci hanno permesso di salvarci con grande anticipo. Sì, sono proprio soddisfatto». […] Adesso, tutto è possibile. «Ora ci è permesso sognare. Il Cittadella ha alzato l’asticella, il nostro obiettivo è di finire in zona promozione, dove siamo dall’inizio del campionato». Adesso che la salvezza, a 51 punti, è di fatto in cassaforte, sarà più facile affrontare le restanti otto giornate di campionato, oppure ci sarà maggior pressione per inseguire un obiettivo importante come i play off? «Vorrei avere ogni anno il pensiero di giocarmi la promozione in serie A», se la ride Marchetti, che aggiunge: «Bisogna vivere bene mentalmente questo finale di stagione, con la testa sgombra, e mi piacerebbe farlo con la rosa al completo, che stia bene fisicamente, in modo da offrire a Venturato la massima libertà di scelta. Se il Cittadella riuscirà ad esprimere tutto il proprio potenziale, ci sarà da divertirsi». […] E il futuro di Marchetti come si chiama? «Io non penso ad altro che al Cittadella, e come la squadra, anch’io mi concentro esclusivamente sul Benevento», conclude Marchetti.

Ore 19.30 – (Corriere del Veneto) La prima bella notizia è che Marco Martin non ha riportato conseguenze serie dopo lo scontro di gioco di martedì sera, a Salerno, con Ronaldo. Il difensore del Cittadella ha riportato un trauma cranico ed era stato trasportato all’ospedale del capoluogo campano. La Tac a cui si è sottoposto è risultata negativa e, fortunatamente, Martin non ha riportato conseguenze. Sabato contro il Benevento non ci sarà ma quel che conta è che stia bene, tutto il resto va in secondo piano. Come per esempio il turnover varato da Roberto Venturato all’Arechi, con otto undicesimi della squadra rinnovati. Ha sorpreso anche il ritorno della coppia difensiva Scaglia-Varnier, dopo che con Pelagatti e Pascali il Cittadella non aveva subito gol nelle due partite contro Spezia e Latina. Ma anche qui la scelta ha pagato, perché il trend positivo è proseguito, visto che la porta di Alfonso è rimasta inviolata. «Avendo tre partite in una settimana — ha spiegato Roberto Venturato — ogni squadra utilizza tutti i giocatori disponibili. Ho cambiato molto per dare freschezza dal punto di vista nervoso e fisico. Ho a disposizione una rosa che mi permette di fare determinate scelte senza alterare gli equilibri. Ci sono ancora tanti punti a disposizione, ogni gioco è aperto e gli scontri diretti faranno la differenza». […]

Ore 19.00 – (Mattino di Padova) Con Salvi si può. In una partita sostanzialmente povera di occasioni da gol come Salernitana-Cittadella il suo cognome è finito più spesso nel taccuino di quello di qualsiasi altro fra i 28 giocatori entrati in campo. In poco più di mezz’ora un tiro dalla distanza alto di poco, un quasi gol («Gomis era battuto, se non ci fosse stato Vitale sulla linea…») e uno impedito a Rosina («Ho visto arrivare quel pallone “velenoso” e ho pensato solo a metterci la testa per deviarlo»). In più c’è stata anche l’ammonizione rimediata al tramonto del match, che gli impedirà di essere della sfida con il Benevento di dopodomani. E, considerata la qualità della prestazione da lui offerta nello 0-0 con i granata campani, viene da dire che questa assenza non ci voleva proprio. […] Per la terza volta di fila non avete incassato gol: per quanto suoni strano, in questa stagione per voi è un record. Dietro a questo risultato c’è un cambiamento nel vostro modo di lavorare? «L’attenzione che mettiamo ogni giorno negli allenamenti si trasferisce alle partite. Diciamo che da qualche mese stiamo lavorando con particolare scrupolo alla parte tattica legata alla fase difensiva, proprio perché i numeri attestano che in attacco siamo fra i primi, mentre dietro non siamo fra i migliori e occorre insistere». Il pareggio allo stadio Arechi pesa più di altri, perché ottenuto in casa di una diretta concorrente verso quello che, ormai, è il vostro vero obiettivo stagionale: la qualificazione ai playoff. «Una vittoria ci avrebbe permesso di allontanare ulteriormente la Salernitana e ci avrebbe regalato ulteriore slancio, ma non dimentichiamo che abbiamo affrontato una squadra in salute, che aveva vinto gli ultimi 4 incontri di fila. Approdare ai playoff non deve essere avvertito come un obbligo, ma non arrivarci, dopo una stagione come questa, ci lascerebbe un grosso rammarico, perché abbiamo dimostrato di avere il potenziale per stare fra le prime, in un campionato in cui nessuno ci ha sul serio mai messo sotto». […]

Ore 18.30 – (Mattino di Padova) Esito negativo per la Tac effettuata da Marco Martin all’ospedale di Salerno, dopo lo scontro testa contro testa con Ronaldo che lo ha costretto ad abbandonare il campo al 56’: il terzino sinistro granata ha riportato un trauma cranico e una ferita al cuoio capelluto, suturata con alcuni punti, ma non ha mai perso conoscenza. Di fatto la sua assenza, unita a quella di Salvi, squalificato ieri dal giudice sportivo, limita le possibilità di scelta di Venturato, che sabato contro il Benevento potrà contare solo su due terzini di ruolo: Pedrelli a destra e Benedetti a sinistra. La doppia trasferta in Meridione lascia come strascico anche la contrattura al bicipite femorale destro rimediata a Latina da Vido.

Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) Per la partita con la Feralpi Salò due sono i punti da cui deve ripartire il Bassano: quello che non si deve fare (il primo tempo) e quello che si deve fare (la reazione nella ripresa). «Un primo tempo molto brutto da parte nostra – ha infatti commentato mister Valerio Bertotto – mi dispiace di questo perché la mia squadra non deve giocare male e non deve assolutamente approcciare una partita in questa maniera. Noi dobbiamo giocare a calcio, mettere qualità, intensità, volontà. Invece abbiamo fatto tanta fatica, siamo stati troppo molli, il che non è in linea con quello che andiamo a fare durante la settimana. La proposta di allenamento, sia in termini di intensità che qualitativi non è proprio quello che si è visto nel primo tempo». […] Eroe di giornata l’autore del pareggio del Bassano, Roberto Candido. «Sapevamo che sarebbe stata una partita complicata – ha dichiarato l’attaccante del Bassano – e credo che nel primo tempo siamo stati noi ad interpretarla male, nel senso che l’abbiamo regalato mentre loro probabilmente hanno fatto la partita che avevano preparato. Noi dal canto nostro abbiamo sbagliato qualcosa sul piano dell’atteggiamento e non deve succedere più nelle ultime partite che mancano. Nel secondo tempo abbiamo cambiato interpretazione ed anche il fatto di aver pareggiato subito ci ha dato fiducia, abbiamo ripreso il nostro gioco». […]

Ore 17.30 – (Giornale di Vicenza) È un punto che fa morale e che soprattutto muove la classifica. Nel turno infrasettimanale il Bassano pareggia 1-1 contro la Maceratese in rimonta. Resta al momento fuori dalla zona playoff, ma acquista un briciolo di continuità (secondo pareggio consecutivo dopo i 7 kappaò in fila, gol ritrovato in trasferta dopo 4 gare esterne a secco) e domenica, sul campo della Feralpi Salò, cercherà un blitz che le consenta di rientrare in corsa per gli spareggi. La sintesi? Si poteva fare di più (serviva, magari, un atteggiamento iniziale diverso) ma poteva andare anche peggio. In un primo tempo dominato dalla Maceratese, il Bassano Virtus non è mai pervenuto. Ha lasciato totale libertà agli avversari che si sono presi il campo e non sono riusciti a capitalizzare tutte le clamorose palle gol capitate. Dopo quindici minuti la Maceratese può già recriminare per un palo colpito da Petrilli e per un miracolo di Rossi (bravo in uscita bassa su Colombi che da pochi metri non è riuscito a superarlo). Non è bastato il doppio rischio per far suonare la sveglia in casa Bassano. Forte non s’è mai sporcato i guanti e non è dovuto andare oltre ad un semplice sguardo verso un tiro sporco dalla distanza di Candido. Svogliato ed impreciso, il Bassano ha impostato la sua gara sulle ripartenze senza però fare i conti con la maggiore determinazione degli avversari. Il pressing asfissiante della Maceratese non ha consentito un giro palla libero con tanti errori in impostazione ed una confusione che ha portato poi ad un meritato svantaggio. […] I meriti del pari sono da dividere tra Bertotto, Minesso e Candido. Il tecnico non esita a cambiare l’intera corsia di destra di ritorno dagli spogliatoi (dentro Minesso e Formiconi per Bortot e Trainotti, passa alla difesa a 4) ed è proprio l’attaccante appena entrato a spaccare la partita. S’impossessa della fascia, porta freschezza e determinazione ma soprattutto si presenta con un cross che taglia l’intera area di rigore e trova la semplice deviazione di Candido per l’1-1 al 46′. […]

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Archiviata la partita contro il Modena, il Pordenone si concentra già sulla trasferta di domenica. Il tour de force imposto dal calendario di Lega Pro non concede tregua e Bruno Tedino guiderà già oggi il primo allenamento in vista di Fano-Pordenone, in programma domenica alle 16.30. Tutto l’ambiente neroverde guarda con speranza alla trasferta che dovrà ridare al ramarro una vittoria esterna che manca da Ancona, quando il 2-0 esterno mise nuovamente in carreggiata una squadra che faticava a ripetere lontano dal Bottecchia le prestazioni viste al velodromo. Si torna nelle Marche quindi, quest’anno più che mai terra di conquista. […]

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) L’infrasettimanale feriale non favorisce l’afflusso di pubblico (solo millecento i paganti), ma quello di personaggi illustri sì. In tribuna fra gli altri, Bonato, ds dell’Udinese, Pillon, ex giocatore neroverde ed ex tecnico del Padova, Rossitto e anche De Biasi, commissario tecnico dell’Albania. «Son un ex del Modena ha spiegato la sua presenza al Bottecchia – Non potevo mancare al 105. Compleanno dei canarini. Capuano è uno spettacolo in panca, così come i suoi canarini nel secondo tempo». Mauro Lovisa ha assistito come al solito al match appollaiato vicino all’accesso alla pista del velodromo e già nell’ultimo quarto d’ora si sbracciava per cercare di scuotere i suoi ragazzi, in vantaggio, ma in sofferenza sulla reazione degli emiliani. «Li invitavo a salire racconta – a non mollare. Nella ripresa hanno sofferto più che un calo fisico un calo mentale. In questa categoria non bisogna mollare mai». Bruno Tedino riconosce la buona ripresa degli avversari. «Abbiamo disputato una buona mezzora iniziale ha detto il tecnico neroverde – L’impatto è stato ottimo. Poi è venuto fuori bene il Modena. Abbiamo sofferto la fisicità di Diop e Diakitè che hanno vinto quasi tutti i duelli individuali. Certo, non siamo stati brillanti come in altre occasioni, ma nessuno può mettere in dubbio l’impegno dei ragazzi durante la settimana». […]

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Guardando la classifica (Pordenone quarto, Modena ai margini dei playout con 34 punti) verrebbe da pensare che i ramarri hanno perso un’ottima occasione per avvicinarsi al podio (Padova battuto 1-2 all’Euganeo dal Parma). La gara però ha raccontato un’altra storia, fatta di due puntate. La prima di mezzora durante la quale i ragazzi di Tedino hanno colpito 4 legni e segnato un gol (Arma). La seconda di un’ora nella quale il Modena ha preso il controllo della situazione, ha sprecato un rigore, ha pareggiato (Diop) e rischiato addirittura di portarsi a casa l’intera posta. Alla fine è stato lo stesso Tedino ad ammettere che il punto è accettabile. Indisponibile Berrettoni, il tecnico neroverde ha affiancato Padovan ad Arma in prima linea con Cattaneo trequartista alle loro spalle. Solito il centrocampo (Misuraca, Burrai e Suciu) e pure la difesa delle ultime gare con Semenzato, Stefani, Marchi e De Agostini davanti a D’Arsiè. Il pittoresco Capuano ha risposto con un 3-5-1-1 che prevedeva Nolè alle spalle di Diop con Diakitè inizialmente in panca. […]

Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) È nervoso a fine partita Bruno Tedino. Molti i motivi: l’espulsione («ho protestato dopo il rigore, mi ha visto fuori dall’area tecnica e mi ha cacciato») e il pareggio, un verdetto che il tecnico del Pordenone accetta con sportività ma lo fa malvolentieri. «Il Modena si è comportato meglio di noi per un’ora di gioco – afferma –. Dobbiamo migliorare in certe situazioni se vogliamo fare qualcosa di importante, soprattutto con squadre che si schierano col 3-5-2 come questa». […] Il trainer del Pordenone sottolinea però anche i meriti dei suoi: «Prima mezzora di grande livello – spiega –. Siamo stati aggressivi, arrembanti; abbiamo proposto gioco e siamo passati con merito in vantaggio. Poi, si sa, il calcio è strano: se fossimo stati 3-0 dopo i primi 30’ non ci sarebbe stato niente da ridire e avremmo raccontato un’altra partita. Però siamo stati sfortunati e accettiamo il verdetto del campo». […] Ultima battuta su D’Arsiè, il migliore dei neroverdi. Il tecnico del Pordenone fa capire che non sarà facile sostituire il veneziano, d’ora in avanti: «Marco sta recitando un ruolo importante – dichiara –. In questo momento la maglia da titolare è sua e ora Matteo (Tomei, ndr) deve superarlo: se lo meriterà con il lavoro e dopo una giusta competizione, sarà lui a difendere nuovamente la porta dal 1’».

Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) Se il pareggio di Reggio Emilia era stato salutato con un sorriso, vista la gara in trasferta e il blasone dell’avversario, peraltro tenuto a distanza di sicurezza, l’1-1 con il Modena è amaro per il Pordenone, perché sa di ennesima occasione sciupata. Due punti gettati al vento al termine di un match dominato nella prima mezz’ora del primo tempo e poi lasciato inspiegabilmente nelle mani degli avversari. Alla fine la nota positiva è proprio il non avere perso – visto che il migliore in campo è il portiere D’Arsiè, che neutralizza un rigore e diverse ottime chance degli avversari –, e consola la non vittoria della Reggiana, fermata sul pari dall’Albinoleffe, quindi sempre a meno 5 nella lotta per il quarto posto. Doppio volto. Neroverdi a due facce, dunque: forti, sfrontati e belli da vedere per quasi un tempo, totalmente assenti nel resto della gara: a nulla vale recriminare per i quattro legni (due in un colpo solo) colpiti, il Modena non ruba nulla e anzi, il risultato di parità va forse più stretto ai gialloblù dello scatenato Eziolino Capuano. Per il Pordenone s’interrompe così la striscia di quattro vittorie casalinghe consecutive. Tedino schiera il consueto 4-3-1-2, con Padovan e Arma davanti, Cattaneo trequartista, Ingegneri out e Berrettoni in panchina solo per onor di firma. […]

Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Venezia sempre più vicino al tanto atteso e inseguito traguardo. Segna quasi subito, non riesce a chiudere il match, soffre il forcing finale della Feralpi e poi festeggia un successo importantissimo, forse davvero decisivo nella cavalcata promozione. La squadra di Pippo Inzaghi mette una pesante ipoteca sul passaggio in serie B, confermando la grande condizione e l’elevata qualità del gruppo. […] Il Venezia l’affronta con l’assenza di Geijo davanti e di Bentivoglio in cabina di regia, ma con l’abituale determinazione e voglia di fare. Trova un Garofalo ispirato, un Soligo sempre attento, una difesa quadrata e quasi impenetrabile, mentre Falzerano e Marsura rendono a strappi, Ferrari e Tortori corrono e si impegnano ma non brillano poi così tanto. Dall’altra parte tanta generosità con Settembrini ispiratore e lottatore, Luche inarrestabile ma poco concreto e Parodi incostante. I presupposti per confezionare l’ennesimo regalo al presidente Tacopina e alla tifoseria ci sono tutti, ma l’esuberanza dei gardesani non lascia certamente tranquilli. E infatti l’avvio di gara fa intendere che vincere non sarà facile. A patto che… Aquilanti non metta la mano su un pallone appena dentro l’area nel tentativo di anticipare Ferrari e l’arbitro lo punisca con il rigore. Che lo stesso re di Coppa – cinque gol nella manifestazione tricolore e ora a quota quattro in campionato trasforma facendo esplodere un Penzo non troppo gremito: duemila poco più i presenti. […] Il Venezia conferma il suo passo di capolista solitaria e quasi certamente inarrivabile, di minuti alla fine della stagione ne mancano solamente 450 e la serie B sembra già profilarsi all’orizzonte, tra gli scongiuri di tutti. Partita per niente gradevole ma efficace per i colori lagunari, contro una Feralpi che però non si riesce a capire con quali armi abbia potuto mettere sotto il Padova appena tre giorni prima. Ma il calcio è così. E il pallone per il Venezia sembra rotolare sempre nel verso giusto. […]

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Tutti i giorni continuo a ripetere ai ragazzi quello che penso. Non ne avrebbero nemmeno bisogno, ma voglio che capiscano che salire in serie B, vincendo un girone con avversarie così forti, sarebbe magnifico». È palpabile la soddisfazione di Pippo Inzaghi. E non potrebbe essere altrimenti visto che il suo Venezia continua imperterrito ad inanellare vittorie avvicinando sempre più la promozione. «Ho esperienza di come va il calcio e fino a quando non vedo la bandiera a scacchi non sono abituato ad esultare. Da giocatore ho perso uno scudetto con 9 punti di vantaggio (con la Juve nel famoso diluvio di Perugia, ndr) mentre Serena ne aveva rimontati 11 con il suo Spezia conquistando la B sorpassando il Trapani. Ci stiamo togliendo delle belle soddisfazioni, per ora». Inzaghi, che ha giocato a tal punto la partita finendo con i pantaloni strappati, ha anche avuto a che ridire con un tifoso. «Ho sentito qualcosa di eccessivo quando Facchin ha commesso un errore taglia corto Inzaghi, prima di rammaricarsi . Il turno infrasettimanale non ha certo aiutato, io però da tifoso di un Venezia così sarei sempre allo stadio. Purtroppo vedo ancora poca gente, la curva è sempre presente, l’atmosfera però mi è parsa più quella di un’amichevole. La strada evidentemente è ancora lunga, certo noi più di così non possiamo proprio fare. Senza squadre come Parma e Padova il campionato sarebbe già vinto, invece è incredibile che il discorso promozione sia ancora aperto». […]

Ore 13.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Manca il capocannoniere di squadra Geijo? Nessun problema, a firmare l’1-0 sulla Feralpi ci ha pensato il suo sostituto Nicola Ferrari. «Una grande soddisfazione, di squadre e personale, arrivata grazie a un rigore che col senno di poi devo riconoscere parecchio pesante sorride l’attaccante lagunare, al suo quarto gol in campionato (più 5 in coppa) . Il fallo di mano? Beh, a prescindere dalla volontarietà o meno senza quel tocco sarei andato in porta. È stata una gara un po’ strana, sicuramente difficile, diciamo che il minimo indispensabile ci è bastato. La B? Vogliamo raggiungerla il prima possibile ma senza metterci addosso la pressione di voler fare tutto e subito». […] Sorride Davide Marsura quando, inevitabilmente, gli si chiede del vociferato interessamento della Juventus nei suoi confronti. «No dai, non è il momento di queste cose il suo dribbling . L’importante è aver vinto una gara decisiva, gestita bene nel complesso, perché anche quando ci abbassiamo è sempre difficile farci gol. Sono contento sotto tutti i punti di vista, è stata una gran giornata e sento meno la stanchezza dovuta al fatto di esser rientrato da poco. Da ex faccio un complimento alla Feralpi che è venuta al Penzo meno bloccata di tutte le altre squadre». […]

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Missione compiuta. Basta un rigore di Ferrari a regalare al Venezia tre punti pesanti, davvero molto pesanti verso la serie B. Gli arancioneroverdi superano di misura la Feralpi Salò dell’ex Michele Serena, accorciando ancora di più la distanza che li separa dal traguardo della promozione diretta. Partita non certo entusiasmante quella vista al Penzo, va detto subito, dove il valore della posta in palio si è fatto sentire da entrambe le parti: Il Venezia però ha dimostrato caratura da grande squadra, sapendo soffrire e portando a casa tre punti che, a cinque giornate dalla fine del campionato, lo lanciano in orbita verso la serie B. Inzaghi propone qualche novità nell’undici iniziale: Ferrari rimpiazza Gejio squalificato, mentre Fabris viene dirottato sull’out di destra in difesa per dare un turno di riposo a Zampano. In mezzo al campo spazio a Stulac e Soligo a fianco all’inesauribile Falzerano. La Feralpi si presenta al Penzo senza nessun timore reverenziale e prova a giocarsela a viso aperto: le prime fasi della gara sono, per certi aspetti, anche le più emozionati. Come spesso accade è però un episodio a cambiare le sorti dell’incontro: su un palla filtrante in area per Ferrari, Aquilanti tocca la palla con un braccio e per l’arbitro è calcio di rigore. Il «face to face» dagli undici metri fra Ferrari e Caglioni premia l’attaccante arancioneroverde, che infila la palla sotto l’incrocio per l’1-0 che manda in visibilio la curva Sud. Ma nonostante il cambio di risultato, la gara non cambia registro e si gioca sempre su ritmi bassi e con pochissime emozioni. […] I Leoni del Garda ci credono ma restano in dieci per l’espulsione di Gerardi all’86’ e, dopo ben sei minuti di recupero, al triplice fischio la gioia è tutta del Venezia. «In questo momento conta vincere, i punti valgono doppio — ha commentato a fine gara Inzaghi — dobbiamo continuare a battere su questo tasto perché così il traguardo si avvicina. Siamo a buon punto, prepariamoci lunedì a un derby impegnativo a Padova. Ma questa è la classifica che sognavamo».

Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) Meglio i tre punti oppure gli applausi ? Fate voi. Basta scegliere. Il Venezia di quest’anno ha scelto da un pezzo. Per gli applausi c’è sempre tempo, i punti invece vanno intascati subito. E allora questa partita, 1-0 contro la FeralpiSalò, va considerata più che positiva, giocata nel modo giusto. Poche chiacchiere, pochi fronzoli, non è mercoledì da magie e colpi di tacco, ma è lo stesso un mercoledì da leoni. Tre punti pesanti nel giorno in cui Padova e Parma si sbranano tra loro, tre punti che portano la truppa arancioneroverde ancor più vicina al traguardo. La sfida ruota attorno ad un episodio, quello che decide il risultato. Succede dopo 8’, Ferrari tenta di aggirare Aquilanti, il quale usa le mani come se fosse basket. Siamo in area, il rigore ci sta tutto e Ferrari (etichetta tornata in auge) gela il portiere con una botta sulla sua sinistra. La partita è tutta qui, il resto è da una parte gestione del pallone, cosa che al Venezia sta riuscendo particolarmente bene, dall’altra qualche tentativo di affacciarsi verso Facchin nel secondo tempo, ma con un attacco spuntato. La Feralpi esce dallo stadio a testa alta, ma, ad essere onesti, pericoli per il Venezia ne ha creati ben pochi. […]

Ore 12.40 – (La Nuova Venezia) Missione compiuta: Feralpi ko e tre punti in classifica che per Filippo Inzaghi valgono doppio. Per il tecnico del Venezia questa vittoria è un passaggio basilare in ottica promozione. «Questa vale davvero doppio» assicura, «una gara complicata e purtroppo con poca gente sugli spalti, ed era prevedibile visto che si giocava di mercoledì pomeriggio. Sembrava un’atmosfera da partita amichevole. Bravi comunque i ragazzi della curva a incitarci fino alla fine». Una partita carica di tensione, per la quale Inzaghi ha dovuto lavorare molto in questi ultimi tre giorni. «Il gruppo è composto da professionisti ma non abbiamo ancora vinto nulla. So come va il calcio, perché i campionati non li conquisti finché non vedi bandiera a scacchi. Ci sono passato pure io. Ho vinto molto, ma perso anche un torneo con +9 sulla seconda. Basta pensare poi a Michele Serena quando allenava lo Spezia, recuperò undici punti sul Trapani e andò in B. Chiaro che con questa voglia ce la possiamo fare, ma è giusto stare con i piedi per terra». Sulla partita elogia tutto il collettivo. «I ragazzi sono stati molto bravi, nonostante defezioni importanti tutto è andato bene. Ottimo il nostro primo tempo in cui non abbiamo mai rischiato. Se fossimo stati più bravi a chiuderla prima sarebbe stato meglio, come è accaduto a Bolzano». […]

Ore 12.20 – (La Nuova Venezia) Pochi rischi e tre punti che avvicinano il Venezia alla Serie B. «È stata una grossa soddisfazione» spiega l’autore del gol, Nicola Ferrari «ma dobbiamo continuare così. Durante la gara sono sempre stato tranquillo, la palla pesava nell’occasione del rigore ma l’ho calciato bene. È stata una partita strana, con ritmo basso, abbiamo fatto il minimo ed è bastato. Gli avversari ci conoscono, sanno che abbiamo degli esterni molto forti e cercano di limitarci. Lo stesso ha prodotto la FeralpiSalò ma stiamo stati bravi a sfruttare l’episodio a favore. Il rigore? Netto, perché mi sarei trovato davanti al portiere». Intanto lunedì si andrà all’Euganeo e una serie di combinazioni potrebbe significare già la promozione. «Sarebbe bello» continua l’attaccante «ma non importante quando arriverà la B, l’importante è raggiungerla». Anche Maurizio Domizzi si traveste da pompiere, consapevole della forza del gruppo. «Nessun calcolo» osserva il centrale ex Udinese «ma a tutti piacerebbe vincere in anticipo. Mancano poche partite, abbiamo un grande vantaggio e abbiamo gestito la gara da capolista. La Feralpi ha ottenuto molto meno di quanto poteva fare». Domizzi è l’anima di questo gruppo e ne elogia lo spirito trasmesso da Inzaghi. «Quando ho firmato per il Venezia» rivela «la società ha parlato di primo posto, senza fare tanti giri di parole. Stiamo facendo qualcosa di straordinario, abbiamo 74 punti e l’allenatore ce lo fa passare come normale. Quando si vince, si festeggia per cinque minuti e poi si torna a lavorare. Questa è stata la differenza durante la stagione che ha creato una mentalità vincente». […]

Ore 12.00 – (La Nuova Venezia) Tanto affetto nel suo ritorno al Penzo, ma zero punti in tasca a fine partita. I contrasti per Michele Serena sono stati parecchi ieri, in un ambiente molto diverso da quello che aveva lasciato qualche anno fa. Ma l’incitamento della Curva Sud che ha invocato a gran voce il suo nome nel finale di gara, e i tanti amici ritrovati a Sant’Elena, hanno lenito l’amarezza per la sconfitta arrivata su rigore. «È stato un ritorno tutto diverso, fatta eccezione per la panchina, ma questo perché il Venezia ha deciso di cambiarla recentemente» sorride il tecnico della Feralpi, «ognuno ha fatto la propria gara come era giusto che fosse, e ringrazio la Curva Sud per i loro cori. Emozioni? Sì, tante, come i ricordi. Ma la vita deve andare avanti. Ho visto tanti cambiamenti rispetto ai miei tempi, ora qui a Venezia si può fare calcio in maniera normale, mentre prima nulla era normale…». Sugli episodi e sulla partita Michele Serena si chiama fuori. «Prendo atto degli episodi. Il rigore non l’ho visto trovandomi dalla parte opposta del campo, ma una disattenzione ci può stare. Sull’espulsione non dico invece nulla, è meglio, altrimenti potrei essere scurrile. Per il resto abbiamo disputato una grande partita contro la prima della classe. Il nostro portiere non ha fatto una parata, e senza il rigore magari avremmo strappato un punto. Dovevamo tenere botta di più. Nel secondo tempo ho modificato qualcosa, ho ottenuto più vivacità con Bracaletti, e cambiando assetto abbiamo guadagnato campo. Non è stata una questione fisica perché la gamba ce l’avevamo, ed era quello di cui avevo bisogno per contrastare il Venezia sulle fasce, dove gli esterni sono devastanti e hanno ottenuto molto finora in campionato». […]

Ore 11.30 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Andrea Miola): Bindi 6; Sbraga 5, Emerson 5.5, Cappelletti 5.5; Madonna 5.5, De Risio 6 (Mazzocco sv), Mandorlini 6, Dettori 6.5, Favalli 5.5; Altinier 5.5 (Alfageme 5), Neto Pereira sv (De Cenco 5.5).

Ore 11.20 – (Gazzettino) […] A complicare ancora di più i piani di Brevi è arrivato alla mezz’ora il riacutizzarsi del problema al flessore di Neto Pereira (dentro De Cenco). Ma visto che al peggio non c’è mai fine, di lì a poco il Parma ha firmato la rete del raddoppio. Ancora una volta la difesa biancoscudata si è fatta trovare impreparata sul lancio in profondità per Calaiò, scattato sul filo del fuorigioco. Di precisione millimetrica il sinistro a incrociare del bomber gialloblù che si è insaccato sotto l’incrocio. A inizio ripresa il Padova si è affidato al 4-4-2. In difesa Cappelletti si è allargato a destra per stringere la marcatura su Baraye (fino a quel momento imprendibile per Sbraga), lasciando a Madonna compiti quasi prettamente offensivi. […] Mandorlini in mischia ha riaperto la partita, poi all’ultimo assalto Sbraga non è riuscito a sfruttare al meglio un pallone vagante in area. E il Parma è uscito vincitore. Con merito. […]

Ore 11.10 – (Gazzettino) È amaro il verdetto dell’Euganeo: secondo ko di fila (non era mai capitato finora), niente controsorpasso sul Parma, che anzi consolida il suo secondo posto, e ancora uno stop muscolare per Neto Pereira, al rientro dal primo minuto. Il tutto condito da una prestazione assai poco convincente sul piano del gioco e dell’attenzione. Unica nota positiva la reazione d’orgoglio nel finale, che però non è bastata a rimettere in equilibrio la gara. Che non fosse la serata del Padova lo si è capito dopo appena ventotto secondi, il tempo necessario al Parma per portarsi in vantaggio. Bravo il senegalese Baraye a sottrarsi alla marcatura di Sbraga e a infilare di giustezza Bindi. Ma disattenti più che mai i biancoscudati, che prima hanno concesso una punizione agli avversari per un errato fraseggio a centrocampo tra Altinier e Mandorlini e poi hanno sbagliato la lettura sulla parabola dalla destra di Munari a liberare il compagno in area. Il colpo a freddo è stato dolorosissimo e la truppa di Brevi ha faticato a rialzarsi. […]

Ore 11.00 – (Gazzettino) […] Ecco Dettori. «Non bisogna fare drammi, abbiamo affrontato la compagine più forte del campionato e non puoi permetterti certi errori. Abbiamo regalato il primo gol dopo trenta secondi, e si è messa subito in salita. L’avevamo preparata in un certo modo, e quel gol ha cambiato tutto. Probabilmente stiamo pagando lo sforzo fatto fino adesso, però dobbiamo ripartire subito perché lunedì ci attende un’altra sfida molto importante e vogliamo interrompere questa serie negativa di due stop consecutivi. Dobbiamo reagire». Un flash di Cappelletti. «Abbiamo commesso degli errori sui gol che hanno cambiato il corso della partita. Abbiamo cercato di riprenderla, ma è stato difficile. Dopo una gara così siamo molto stanchi e anche delusi per la classifica. In queste ultime due partite abbiamo pagato gli episodi, anche se abbiamo dimostrato di essere una squadre forte».

Ore 10.50 – (Gazzettino) «Psicologicamente stiamo soffrendo un po’, è il momento di fare quadrato attorno al gruppo». È l’amministratore delegato Roberto Bonetto a dare la chiave di lettura del momento che stanno attraversando i biancoscudati, costretti per la prima volta ad incassare la seconda sconfitta di fila. «Stiamo un po’ pagando la lunga rincorsa che abbiamo fatto. Ringrazio i tifosi per il loro sostegno e lancio un appello: cerchiamo di stare vicini ai ragazzi, ne hanno bisogno per superare questo momento difficile». Distacco dal secondo posto lievitato a quattro punti. «Ce la possiamo ancora giocare, ma dobbiamo ritrovare noi stessi e lavorare non tanto sulle gambe, ma sulla testa. Ripeto, è stata una lunga rincorsa che ha richiesto grande concentrazione». La pensa allo stesso modo Brevi. «Non siamo di sicuro in un periodo brillantissimo, abbiamo avuto parecchi problemi con giocatori che si sono fermati per un motivo o per un altro. Il calcio è anche questo, ci sono momenti come questi: al Parma è capitato qualche partita fa, a noi è successo ora. I ragazzi hanno bisogno di scaricare un po’ a livello mentale, abbiamo speso molte energie e dobbiamo ricaricare le batterie velocemente. Domani (oggi, ndr) saranno liberi, da venerdì inizieremo a preparare un’altra partita importante. Dobbiamo rialzare la testa e continuare a lottare. Il primo posto è difficilissimo, però dobbiamo continuare a crederci e a lavorare». […]

Ore 10.30 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 6; Sbraga 5, Emerson 5.5, Cappelletti 5; Madonna 6, De Risio 5 (Mazzocco sv), Mandorlini 6, Dettori 6.5, Favalli 6; Altinier 5.5 (Alfageme 5), Neto Pereira 5.5 (De Cenco 5).

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) L’impressione, comunque, è che il Padova sia stanco e paghi la fatica della lunga rincorsa alle posizioni di testa effettuata nel girone di ritorno. Tu prepari la partita in un certo modo ed invece, dopo soli 28 secondi dal via, tutto va a carte quarantotto. […] È uno choc per la squadra di Brevi e per i suoi tifosi, accorsi in tanti – 6.000 spettatori sugli spalti, e di mercoledì sera! – per una sfida che, di fatto, serve a definire le gerarchie alle spalle del Venezia, sempre più lontano ed ormai ad un passo dalla Serie B. E purtroppo è la difesa, la migliore sino a questo appuntamento, a tradire, così com’era successo a Salò. […] A questo punto il derby con il Venezia perde molto del suo interesse. Ma in ottica playoff va affrontato con la consapevolezza che i 3 punti in palio valgono sempre tanto. Se non altro per restare sul terzo gradino del podio.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Addio ai sogni di gloria. Quelli che si potevano concretizzare con la rincorsa al Venezia e, soprattutto, con un nuovo sorpasso sul Parma. Niente di tutto ciò, il Padova incassa la seconda sconfitta consecutiva in quattro giorni, la settima stagionale, finendo a – 12 dalla capolista, che affronterà lunedì prossimo ancora nello stadio di casa. Erano quattro mesi esatti, dal successo del Pordenone (4-3) del 4 dicembre scorso, che l’Euganeo non veniva violato, e bisogna riconoscere che, alla fine, hanno vinto i più forti. Concreti e cinici nell’approfittare delle incertezze del reparto arretrato biancoscudato, e poi saggi nel gestire il doppio vantaggio sino agli ultimi 10’, quando, arretrati troppo nella loro metà campo, hanno consentito all’avversario di rinvenire, ridurre le distanze e, addirittura, provare a cercare quel gol che avrebbe significato un pareggio clamoroso. Ora, chiusa la partita per il primato, bisogna avere nervi saldi e testa a posto per non cosentire alle rivali che inseguono (Pordenone in primis) di farsi sotto e tentare un aggancio che farebbe molto male.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Eravamo anche posizionati bene, ma abbiamo pagato una palla scodellata sopra la difesa, sul settore sinistro. Uno schema che conoscevamo, così come conoscevamo il movimento di Calaiò in occasione del raddoppio». In ogni caso Brevi non se la sente di gettare la croce addosso ai suoi. Anzi. «Ho detto alla squadra che non deve assolutamente abbattersi, esce sconfitta a testa alta e con l’onore delle armi. Non abbiamo mai mollato e questo mi conforta. Sarebbe stato importante riaprirla prima, ma ci abbiamo creduto sino alla fine. Avremmo potuto anche pareggiare nel recupero». Secondo l’a.d. Roberto Bonetto il Padova ha pagato proprio il fatto di essere arrivato agli scontri diretti con il fiato corto. «Siamo stati protagonisti di una lunga rincorsa», le sue parole, «che ci ha fatto perdere parecchie energie, e le stiamo pagando ora. In ogni caso esco dallo stadio abbastanza amareggiato perché non mi sarei aspettato di perdere in questo modo».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Forse è arrivato il momento di staccare un attimo la spina. Dura pensarlo a cinque giorni dal derby con il Venezia, ma il Padova visto in campo contro il Parma è parsa una squadra piuttosto stanca. Dev’esserne consapevole anche il tecnico Oscar Brevi, che, nonostante il prossimo impegno ravvicinato in campionato, ha ordinato un giorno di riposo per oggi e soltanto domani inizierà a preparare la sfida alla capolista di lunedì prossimo. «I ragazzi hanno bisogno di riposare e scaricarsi un po’, non tanto dal punto di vista fisico, ma sotto l’aspetto mentale», spiega l’allenatore. «Dobbiamo ricaricare un po’ le pile e poi guardare subito avanti». Come si spiega che la miglior difesa del campionato subìsca quattro gol, tutti nei primi tempi, nelle ultime due partite? «Così com’era successo domenica a Salò, la voglia di recuperare subito il risultato ti porta a sbagliare certe situazioni, a concedere qualcosa in più del solito e a perdere compattezza. In questo caso ha inciso molto aver preso la rete dopo 30 secondi».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sconsolato anche Francesco Dettori, l’unico di cui salvare in pieno la prestazione. «Non ha senso fare drammi», le parole del centrocampista. «Abbiamo incontrato la squadra più forte, e non avremmo dovuto permetterci di fare simili errori: avevamo preparato la gara in un certo modo, ma il gol in avvio ha scombinato tutto. Onore al Parma perché ha fatto una grande partita, ma noi dobbiamo salvare il carattere che ci ha permesso di tenerla viva fino alla fine, lo stesso che ci ha portato avanti nella lunga scalata alle prime posizioni. Forse stiamo pagando tutta la fatica che abbiamo fatto per arrivarci, ma non ha senso tirare i remi in barca: lunedì ci aspetta un’altra gara difficile e importante».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) […] «Siamo molto delusi», l’ammissione di Daniel Cappelletti dopo il ko col Parma. «La cosa peggiore è che entrambe le reti sono nate da nostri errori: disattenzioni pesanti, che cambiano il corso di una partita ancor più contro avversarie del genere. Dopo il 2-0 abbiamo fatto fatica a trovare spazi per ripartire, il Parma si è difeso benissimo e riprendere la partita è stato difficilissimo, anche se proprio alla fine abbiamo paradossalmente rischiato di farcela». Feralpi e Parma hanno riportato il Padova sulla terra. «Fino a cinque giorni fa potevamo ambire a qualsiasi posizione, invece queste due partite ci hanno tolto tutti i sogni. Forse la tensione accumulata nella lunga rincorsa di colpo è uscita fuori e ci è stata fatale: sia a Salò che col Parma il carattere l’abbiamo avuto, ma troppo tardi».

Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto, Dimitri Canello): Bindi 6; Sbraga 4.5, Emerson 6, Cappelletti 5; Madonna 6, De Risio 5 (Mazzocco sv), Mandorlini 5.5, Dettori 6.5, Favalli 5; Altinier 5 (Alfageme 4.5), Neto Pereira 5.5 (De Cenco 5).

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Quando si dice che nel calcio un episodio può cambiare il senso di una serata, ecco Padova-Parma a testimoniarlo perfettamente. Per 88 minuti i Ducali dominano, segnano due volte, colpiscono un palo e sfiorano per tre volte il tris. Insomma, un dominio totale. Poi un tiro deviato da Mandorlini cambia tutto. A vedere il punteggio finale (2-1 griffato Baraye, Calaiò e, appunto, Mandorlini) si potrebbe pensare a una partita combattuta, invece i quasi seimila dell’Euganeo sono testimoni di una realtà completamente diversa rispetto alla partita d’andata. Un abisso fra l’1-4 dello scorso autunno, quando il Padova travolse un Parma in affanno e senza senso, con un esonero (quello di Apolloni) che arrivò proprio al termine di quel tracollo. Ieri una storia tutta diversa: segna Baraye dopo 40 secondi, raddoppia Calaiò di forza con un gran tiro dallo spigolo dell’area piccola (proteste biancoscudate per un fuorigioco che le immagini non chiariscono), poi il Parma potrebbe fare tris in almeno tre circostanze. Succede, però, che nel calcio un episodio può cambiare una partita ed eccolo arrivare al 43’ della ripresa con un tiro deviato di Mandorlini che supera Frattali (bravissimo poco prima su De Cenco). Il Parma, quasi all’improvviso e senza che ci fossero segnali che facessero pensare a un’inversione di rotta, va in tilt per qualche minuto e Sbraga, al 48’ in mischia, mette a lato di pochissimo il possibile pari. Sarebbe stato 2-2 ma non sarebbe stato giusto, perché sul campo gli emiliani dominano per lunghi tratti e dimostrano di essere la chiara favorita per il secondo posto. Non solo, il successo di Padova tiene D’Aversa a -8 da Inzaghi con un prossimo turno molto favorevole: Parma-Ancona e il derby Padova-Venezia sul carrello per lunedì sera. Certo, una rimonta sempre complicatissima da immaginare, ma l’attenzione va tenuta alta. E a Venezia lo sanno benissimo, nonostante un tesoretto (tesorone) da custodire gelosamente nel forziere di famiglia. […]




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