Padova-Parma, l’analisi de “Il Mattino di Padova”

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Addio ai sogni di gloria. Quelli che si potevano concretizzare con la rincorsa al Venezia e, soprattutto, con un nuovo sorpasso sul Parma. Niente di tutto ciò, il Padova incassa la seconda sconfitta consecutiva in quattro giorni, la settima stagionale, finendo a – 12 dalla capolista, che affronterà lunedì prossimo ancora nello stadio di casa. Erano quattro mesi esatti, dal successo del Pordenone (4-3) del 4 dicembre scorso, che l’Euganeo non veniva violato, e bisogna riconoscere che, alla fine, hanno vinto i più forti. Concreti e cinici nell’approfittare delle incertezze del reparto arretrato biancoscudato, e poi saggi nel gestire il doppio vantaggio sino agli ultimi 10’, quando, arretrati troppo nella loro metà campo, hanno consentito all’avversario di rinvenire, ridurre le distanze e, addirittura, provare a cercare quel gol che avrebbe significato un pareggio clamoroso. Ora, chiusa la partita per il primato, bisogna avere nervi saldi e testa a posto per non cosentire alle rivali che inseguono (Pordenone in primis) di farsi sotto e tentare un aggancio che farebbe molto male. L’impressione, comunque, è che il Padova sia stanco e paghi la fatica della lunga rincorsa alle posizioni di testa effettuata nel girone di ritorno. Tu prepari la partita in un certo modo ed invece, dopo soli 28 secondi dal via, tutto va a carte quarantotto.

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È uno choc per la squadra di Brevi e per i suoi tifosi, accorsi in tanti – 6.000 spettatori sugli spalti, e di mercoledì sera! – per una sfida che, di fatto, serve a definire le gerarchie alle spalle del Venezia, sempre più lontano ed ormai ad un passo dalla Serie B. E purtroppo è la difesa, la migliore sino a questo appuntamento, a tradire, così com’era successo a Salò.

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A questo punto il derby con il Venezia perde molto del suo interesse. Ma in ottica playoff va affrontato con la consapevolezza che i 3 punti in palio valgono sempre tanto. Se non altro per restare sul terzo gradino del podio.

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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