Live 24! Padova, penultimo giorno di “lavoro” per i Biancoscudati. E poi sarà vacanza…

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Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) È la suggestione di ogni estate che torna puntuale come i tormentoni da spiaggia. Ma stavolta con basi un filo più fondate del passato, non solo per i moti d’affetto dei tifosi che lo rivorrebbero a furor di popolo sulla panchina del Bassano. Mario Petrone, l’artefice dell’indimenticata double campionato-Supercoppa del 2014 è rimasto legatissimo alla città e alla sua gente, tutte le volte che può fa un salto da queste parti a trovare i tanti amici rimasti e sovente passa pure in sede per un saluto. Marione pensa sempre giallorosso e dipendesse da lui firmerebbe oggi stesso. La novità rispetto al passato è che ora è libero da vincoli contrattuali, non ci sono né Ascoli né Catania a frenarlo e in teoria ci sarebbero tutti i presupposti per riallacciare un discorso mai interrottosi del tutto neppure 3 anni fa dopo quella seperazione traumatica. Rispetto ad allora molto è stato ricucito anche se non ancora tutto. Il club si sta guardando attorno, ma un ipotetico candidato ideale sarebbe qui dietro l’angolo. […]

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Solo il calcio riesce a fare questo, a mescolare tutti gli strati della società e a unirli in una festa da ultras nel salotto buono del Bottecchia. Al fischio finale capita di vedere avvocati, notai, commercialisti che normalmente camminano ingessati lungo corso Vittorio Emanuele abbracciare come se non ci fosse un domani operai, impiegati, tifosi scalmanati. Tutti insieme si aggrappano alla balaustra che separa la tribuna coperta dal velodromo, aspettano una maglia o un cenno dai vari Cattaneo, De Agostini (eroe friulano della serata), Tomei. È l’effetto che fa trovarsi di nuovo tra le migliori otto d’Italia in Legapro. È una gioia contagiosa e debordante, con Pablo tifoso storico, vestito interamente da ramarro, con gli assessori e i sindaci presenti tra gli spalti che se potessero indosserebbero lo stesso costume. La città diventa una sola dopo tre fischi di un arbitro che ha provocato anche fischi, ma che alla fine regala la gioia della rimonta completata. La curva aveva cantato e saltato dal primo minuto, piena all’inverosimile, e a inizio gara aveva esposto uno striscione: Orgogliosi di voi. E sottointeso, comunque vada. E’ andata più che bene e l’orgoglio è triplicato. […] Folto il parterre degli ospiti vip. C’era il tecnico del Trapani (ed ex Udinese) Alessandro Calori, che ha visto «un gran bel Pordenone», ma anche l’allenatore dello scudetto dilettanti Carmine Parlato. Tutti in ammirazione di fronte al miracolo di Tedino.

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Mauro Lovisa elargisce parole e fatti: «Il Pordenone ha fatto una grande prova di maturità, il nostro obiettivo è andare a Firenze» afferma il presidente. «A questo punto qualsiasi squadra va bene come avversario (oggi pomeriggio il sorteggio, ndr) – continua Lovisa, prima di annunciare – Con questa sera è ufficiale il rinnovo del contratto per Michele De Agostini». «Forse il gol piu bello della mia carriera – commenta lo stesso De Agostini Con il presidente abbiamo un bel rapporto, per cui ritengo la sua affermazione come una stretta di mano e fra noi basta così. Il gol lo dedico a mio papà, perchè mi dice sempre di tirare. L’ho fatto e ho segnato». […] «Giochiamo le partite con grande volontà – prosegue Tedino – e abbiamo anche cambiato modo di giocare, per avere qualche duello individuale in più e aggirare la loro difesa. Merito di squadra e staff composto da collaboratori importanti. A loro dedico questa vittoria. Non per ultimo, sottolineo il ritorno al gol di Rachid Arma. Da lui ho imparato molto e spero di essere stato importante nel miglioramento della sua carriera». Dal centravanti che ha ritrovato la via del gol, dopo commenti di circostanza tipo «è da un po’ che lo cercavo, ma ho sempre fatto vedere che do il cuore per i miei compagni, aiutando anche in difesa» arriva la chiusura amara. «Lo dedico a chi dà fastidio che io sia mussulmano» chiosa. Alla richiesta di approfondire se vi sia stato qualcosa di particolare a Pordenone, Arma sceglie di non dire altro. Il gesto di inginocchiarsi e piegarsi a terra dopo aver segnato era già un’evidenza. Rispetto.

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Una notte magica aveva chiesto Bruno Tedino alla vigilia e notte magica è stata. Il ramarro ribalta con gli interessi l’1-2 subito in gara uno al Città di Gorgonzola e vola ai quarti di finale playoff insieme a Parma, Reggiana, Alessandria, Livorno, Lucchese, Lecce e Cosenza. Sarà il sorteggio ora a stabilire quale sarà la prossima avversaria. Splendida partita al Bottecchia, davanti a 2mila spettatori, rimasta viva sino al 92′, quando Daniel Semenzato ha letteralmente regalato a Rachid Arma il gol della sicurezza. Alla Giana sarebbe bastato il pareggio per passare. Sogno che i ragazzi di Albè hanno cullato per 5′, dal pareggio al 61′ di Chiarello (dopo lo splendido gol iniziale di De Agostini) al colpo di testa di Marchi al 66′. Difficile tener conto di tutte le occasioni create dalle due contendenti che questa volta, al contrario di quanto successo nel match di domenica, si sono affrontate veramente a viso aperto senza un solo attimo di tregua. Tedino sorprende tutti presentando contemporaneamente i tre centrali difensivi (Marchi, Stefani e Ingegneri) con gli esterni (Semenzato e De Agostini) altissimi. A centrocampo Suciu e Misuraca con Cattaneo libero di sfarfallare alle spalle di Arma e Padovan. È 3-4-1-2 anche quello di Albè che deve rinunciare a Perna e presenta Pinto a fianco di Bruno, con Pinardi play. […]

Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) Pordenone, Lucchese, Alessandria, Reggiana, Lecce, Livorno, Cosenza e Parma. Sono queste le otto squadre – particolarità, sono otto capoluoghi di provincia – che comporranno i quarti di finale dei playoff di Lega Pro. […] Non ci sono stati particolari colpi di scena nelle gare di ritorno di ieri sera, dopo un equilibrato turno di andata. L’unica sorpresa, considerati i pronostici della vigilia, è l’uscita di scena della Juve Stabia, fermata sullo 0-0 dalla Reggiana (2-1 per la “Regia” all’andata). Nelle altre sfide, reti bianche anche in Albinoleffe-Lucchese, Lecce-Sambenedettese e Livorno-Virtus Francavilla. Il Lecce non è andata oltre il doppio pareggio (1-1 e 0-0), avanzando grazie al miglior piazzamento in classifica al termine della stagione regolare. Un avversario di prestigio già incontrato dal Pordenone, il Parma, schianta il Piacenza nel secondo tempo con le reti di Baraye e Nocciolini. L’Alessandria supera in rimonta la Casertana, in vantaggio con Ciotola, grazie al tris firmato da Gozzi, Cazzola e Bocalon. Infine, al Cosenza basta l’1-1 (reti di Mendicino e Di Lorenzo) sul campo del Matera, sconfitto 2-1 all’andata.

Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) «Dedico il gol a chi dà fastidio che io sia musulmano». Rachid Arma al termine del suo intervento in sala stampa lancia un messaggio forte, senza però approfondire ulteriormente la questione: uno squarcio nel cielo sereno dopo il 90′, forse indirizzato a qualcuno che, nei giorni scorsi, l’ha attaccato per la sua fede in relazione all’attentato che si è verificato a Manchester. Questa l’unica frase che ha voluto riferire Arma a riguardo, un’uscita che lascia molti punti interrogativi sui motivi che l’hanno portato a farla. Avanti così. «Nulla è impossibile». Bruno Tedino traduce dall’inglese all’italiano un noto messaggio pubblicitario per far capire che, adesso, il Pordenone può arrivare sino alla fine. Il tecnico neroverde non pone limiti alla sua squadra, arrivata con merito ai quarti di finale dopo aver battuto la Giana Erminio. «Con questi ragazzi non c’è nulla da temere – afferma -: è un momento storico, siamo tra le prime otto d’Italia e adesso siamo curiosi di sapere chi affronteremo. Intanto godiamoci la festa e poi pensiamo a preparare la prossima gara». […] Una battuta infine su De Agostini. «Quando vedo in campo lui e Stefani penso ai loro compagni di squadra, che possono sentirsi tranquilli – spiega -: loro sono degli esempi». Proprio De Agostini viene elogiato dal presidente Mauro Lovisa a fine partita: «Ha già il rinnovo pronto – afferma promettendogli un altro anno di contratto -. È un giocatore straordinario e anche in questa circostanza l’ha dimostrato». Ecco infine il protagonista, autore della rete del momentaneo 1-0. «È il gol più bello della mia carriera – rivela il terzino di Udine – e sicuramente il più importante. Lo dedico a mio padre, che mi invita sempre a calciare da fuori. Adesso parlerò col presidente per il rinnovo, ma tra me e lui c’è feeling: basterà una stretta di mano». E adesso? «Ogni avversario va bene – risponde “Dea” – e il nostro obiettivo è arrivare a Firenze alla final fuor. C’è un altro ostacolo da superare». […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Apoteosi neroverde! Il Pordenone è tra le migliori otto squadre di Lega Pro e oggi potrà godersi il sorteggio dei quarti di finale. La squadra di Tedino sbrana letteralmente la Giana Erminio, al termine di una gara dominata dal primo all’ultimo minuti, ribaltando con pieno merito la sconfitta di sabato scorso. Se spesso si dice che la migliore difesa è l’attacco, per i ramarri vale l’esatto contrario: se a risolvere la sfida col Bassano ci aveva pensato capitan Stefani, ieri i “match winner” sono stati l’altro centrale Marchi e soprattutto un monumentale De Agostini, treno inarrestabile sulla corsia mancina, autore di un gol da antologia. Forma smagliante per il terzino friulano, lui il condottiero in campo d una squadra che mai, neppure per un secondo, ha pensato di poterla dare vinta ai lombardi. Chapeau, dunque, nei confronti di questa formazione e di questo tecnico che non sbaglia nulla, a cominciare dall’approccio, rabbioso, cattivo, concentrato, e dalla tattica di gioco: recuperato Stefani dietro, Tedino schiera a sorpresa una retroguardia a tre, completata da Marchi e Ingegneri. Centrocampo a 4 con Semenzato e De Agostini esterni, Suciu e Misuraca mezze ali, Cattaneo trequartista, Padovan e Arma davanti. Un modulo speculare a quello della Giana, che deve rinunciare in extremis a Perna e si affida a Pinto sulla trequarti. […]

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Battere il Foggia e riportare la Supercoppa in Veneto, impresa riuscita solo al Treviso e fallita da Portogruaro e Cittadella. Sarà il terzo traguardo della sua annata d’oro quello che il Venezia proverà a tagliare dopodomani al Penzo (ore 16.30) contro il Foggia, nei 90′ che (essendo già eliminata con due sconfitte la Cremonese) metteranno in palio la Supercoppa di Lega Pro. Un trofeo, quello in palio tra le squadre neopromosse in serie B, che nelle 17 edizioni sin qui disputate si è fermato una sola volta in Veneto: nella stagione 2002/03 quello centrato dal Treviso fu un vera colpaccio, poiché dopo aver perso 2-0 al Tenni i biancocelesti si imposero con lo stesso punteggio al Partenio di Avellino superando poi i campani per 9-8 ai rigori. […] La squadra prosegue il lavoro al Taliercio agli ordini di un Pippo Inzaghi sicuramente carico, dopo aver festeggiato martedì sera a Milano con gli ex compagni del Milan il decennale dalla conquista della Champions League edizione 2007 (il 2-1 al Liverpool fu firmato proprio dal mister lagunare con una doppietta). Dal canto loro i giocatori arancioneroverdi sono chiamati a ritrovare per l’ultima volta la concentrazione, esaurito il tour di brindisi con i tifosi con la calorosa visita al club Alta Marea. Intanto la prevendita per Venezia-Foggia ha raggiunto quota 1600 biglietti, con 400 supporters in arrivo dalla Puglia per sostenere il team rossonero. […]

Ore 17.00 – (La Nuova Venezia) Decisivo a Padova per spianare la strada verso la Serie B, fondamentale con il Fano nella giornata della promozione, a segno con il Matera nella finale di Coppa Italia: Stefano Moreo è sempre andato a segno nella partite decisive della stagione e si prepara a fare altrettanto sabato contro il Foggia. «Ci resta l’ultima partita della stagione», ha spiegato l’attaccante arrivato in prestito dalla Virtus Entella a fine agosto e autore di 10 reti in campionato, “È stata finora una stagione meravigliosa, con la conquista della Serie B e la vittoria in Coppa Italia: diventerebbe indimenticabile qualora riuscissimo ad aggiudicarci anche la Supercoppa. In queste due settimane abbiamo avuto il tempo e il modo di preparare bene questa partita finale della stagione». Il 3-1 del Foggia sulla Cremonese impone però al Venezia di vincere. «Questo non è un problema, giochiamo al Penzo, davanti ai nostri tifosi, non lasceremo nulla di intentato per superare anche i pugliesi». Una stagione da incorniciare anche per Stefano Moreo. «È stata sicuramente l’annata migliore», ammette Moreo, ventitreenne milanese, 41 presenze e 12 reti (10 in Serie B e 2 in Coppa Italia) con il Venezia, 6 reti con l’Entella e 5 con il Teramo. «A livello individuale, ma è stata bellissima anche per i risultati ottenuti a livello di squadra». Un giocatore, Stefano Moreo, sul quale Giorgio Perinetti e Pippo Inzaghi contano anche in Serie B. «So che il direttore sta lavorando per tenermi al Venezia, il mio desiderio è di potermi misurare nuovamente con un campionato del quale ho annusato solo il profumo». […]

Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.00 – Qui Guizza: partitelle per i Biancoscudati.

Ore 15.30 – Qui Guizza: inizia l’allenamento. Cristian Altinier premiato dal club “Fossa dei Leoni” quale miglior realizzatore Biancoscudato stagionale.

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) C’era grande attesa per il consiglio di amministrazione di Vi. Fin., la finanziaria vicentina che detiene la maggioranza del Vicenza, dopo le ultime burrascose vicende che hanno portato a contrasti e pepati «botta e risposta» tra il presidente Alfredo Pastorelli e alcuni soci. L’incontro è avvenuto ieri pomeriggio presso gli uffici della Colombo Finanziaria e dopo circa un’ora e mezza di discussioni i soci hanno deciso di darsi appuntamento a martedì prossimo alle ore 15. Al termine nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni, lasciando al presidente di Vi. Fin. Marco Franchetto, ieri assente per problemi personali, il compito di stilare un comunicato per relazionare sulla situazione in essere che dovrebbe essere reso noto questa mattina. In attesa, si può dedurre che il confronto di ieri non ha portato ad alcuna decisione e che tutti gli scenari restano aperti, anche se pare sempre più evidente che tutti i soci di Vi. Fin. faranno fino in fondo la loro parte per evitare che il Vicenza calcio non si iscriva al prossimo campionato di Lega Pro. Le problematiche da superare per adempiere agli obblighi richiesti sono però molte: servono quasi quattro milioni di euro, tra stipendi dei mesi di marzo, aprile e maggio da pagare e relativi contributi e ritenute fiscali. Il tutto per 2,4 milioni di euro circa, a cui si devono aggiungere la scadenza dell’IVva rateizzata e l’Iva corrente per un totale, appunto, di quasi quattro milioni. Chi metterà sul tavolo questi soldi? Chi si prenderà l’onere di gestire la stagione del club biancorosso in Lega Pro, con l’imperativo di costruire una squadra che possa almeno lottare per le prime posizioni come blasone e tradizione del Vicenza impone? Domande alle quali ancora non c’è risposta e forse nemmeno martedì prossimo se ne saprà molto di più. Probabile che Pastorelli resti comunque ancora al comando della società di via Schio ma resta da vedere quanti soci di Vi. Fin. accetteranno di andare avanti insieme e quanti cercheranno invece una soluzione per uscire dal gruppo. […]

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) «Oh capitano, mio capitano. Il nostro viaggio tremendo è terminato». Così iniziava il più celebre componimento del poeta americano Walt Withman, scritto dopo l’assassinio di Abramo Lincoln. Un verso che ben si adatta alla stagione biancorossa. Magari l’avesse avuto, un Lincoln, il Vicenza di quest’anno. Inteso come un giocatore di carisma capace di scuotere l’ambiente nei momenti più bui, di instillare rabbia, orgoglio, spirito di rivalsa e un po’ di cuore al posto della desolante rassegnazione delle ultime tre sfide di campionato, ultimo tassello di una spirale costata al Vicenza la serie B.E invece quella fascetta, che designa il condottiero, l’uomo squadra, il trascinatore in questa spaventosa ultima avventura, si è rivelata una pezza maledetta.Se escludiamo Urso, che l’ha indossata solo a Cesena il 4 marzo, e che comunque è stato pure lui un lungodegente, tutti gli altri giocatori che l’hanno legata al braccio sono stati colpiti da infortuni piuttosto seri durante la stagione: Benussi, Giacomelli, D’Elia e Zaccardo. […]

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) La frattura che si era creata tra Alfredo Pastorelli e gli altri soci pare in parte ricomposta. La frase detta da Massimo Masolo, ieri, prima di entrare all’assemblea di Vi.Fin. rende bene l’idea: «Si farà di necessità virtù». E così deve essere stato anche se poco o nulla è trapelato. Una cosa è certa: sciogliere i tanti lacci che tengono unita Vi.Fin., la finanziaria che controlla il Vicenza calcio, non è semplice per nessuno. Comunque dopo nemmeno due ore l’incontro si è chiuso e si è deciso di riconvocare un’altra assemblea per il 30 maggio. Insomma si è preso del tempo per vedere di sistemare degli aspetti economico-finanziari in modo da avere le idee più chiare. Le premesse alla vigilia non erano così e si era temuta una rottura clamorosa tra Alfredo Pastorelli e gli altri soci. E invece ieri nel corso della discussione si è anche cercato di individuare una via d’uscita che tenga conto delle esigenze di tutti. Ne riparleranno dunque i soci di Vi.Fin. in una nuova assemblea fissata appunto per martedì prossimo e il fatto che riescano a proseguire, almeno per ora, tutti insieme nella gestione del Vicenza calcio è una delle tre ipotesi in campo. Le altre due? Potrebbe entrare in scena un compratore, come è emerso ad esempio dai contatti che sembra ci siano stati con emissari della Boreas Capital, una società lussemburghese con finanziatori a Dubai. Resta l’ultima ipotesi, e cioè che alla fine possa rimanere un uomo solo al comando e cioè Alfredo Pastorelli. Nel lungo comunicato con cui ha rotto il silenzio martedì, al quinto giorno dopo la retrocessione proprio il presidente, nonché amministratore delegato del Vicenza, aveva scritto: «L’unica certezza per il futuro è che il sottoscritto c’è stato, c’è e, soprattutto, ci sarà per il bene del Vicenza Calcio». Pastorelli è già titolare del 20 per cento di Vi.Fin. e a questo punto potrebbe puntare a rilevare il restante 80 per cento per accentrare nelle sue mani il controllo della finanziaria. Ecco, accentrare è una delle parole più usate nel conflitto a distanza fra i soci di Vi.Fin: la caduta della squadra in Lega Pro ha fatto divampare il fuoco che da tempo covava sotto la cenere. Eppure ieri si è cercato di buttare acqua, perchè forse si è capito che andare allo scontro frontale non farebbe bene a nessuno. […]

Ore 13.30 – (Gazzettino) Andrea Maniero e Luca Tiozzo lasciano l’Abano. Ed è come se si fosse chiuso un ciclo. Non tanto per la separazione dal tecnico, che ha comunque lasciato il segno alla guida dei neroverdi nella sua unica stagione appena terminata (quinto posto e play off), quanto per il direttore sportivo che conclude dopo sei anni la sua avventura aponense. I saluti di commiato con il presidente Gildo Rizzato sono andati in scena martedì. «Non ho dormito due notti, mi piange il cuore – esordisce Maniero – Ho preso questa decisione dato che non ci sono le condizioni per andare avanti insieme. Il presidente Rizzato è stato chiaro sulle prospettive future, voglio provare a fare meglio, anche a livello personale. Per migliorare l’ultima annata ci vuole qualcosa in più, non è sempre facile trovare giocatori come Nobile e Ferrante (il primo approdato al Piacenza, il secondo al Brescia a gennaio, ndr). E gli altri ragazzi hanno richieste interessanti. Il mio timore è fare un campionato sottotono, e cancellare ciò che di buono è stato fatto quest’anno». […] Il futuro? «Intanto porto a termine l’ordinaria amministrazione ad Abano. Ho ricevuto diverse proposte, alcune le ho già rifiutate. Se non mi convincerà nessuna, resterò a casa». Titoli di coda anche per Tiozzo. Anche il suo telefono è bollente, fermo restando che è pronto eventualmente a seguire Maniero nella prossima avventura. «Con il presidente ci siamo salutati, è stato un incontro bello. Mi ha detto che merito qualcosa di più dell’Abano. Mi ha sempre trattato come un nipote, come sempre si è comportato nei miei confronti con grande onestà stimandomi come uomo e per il mio lavoro. Lo ringrazio pubblicamente, se oggi ho tante proposte il merito è soprattutto suo. Abano resterà per me un’esperienza eccezionale, in particolare per quello che abbiamo costruito. È motivo d’orgoglio sapere che, oltre a Ferrante e Nobile, un altro paio di ragazzi giocherà probabilmente l’anno prossimo in Lega Pro. Ripeto, merito del presidente che ha dato carta bianca a Maniero, il direttore più bravo in circolazione».

Ore 13.00 – (Gazzettino) Il presidente Andrea Gabrielli intende puntare sul binomio Marchetti-Venturato anche l’anno prossimo, non l’ha mai nascosto e l’ha ribadito ieri. Impossibile trovare di meglio sulla piazza, a misura di Cittadella, per questo il numero uno granata farà di tutto per trattenere entrambi. La situazione più intricata riguarda il direttore generale, definito da Gabrielli il principale artefice dei successi del Cittadella. Marchetti – non è un mistero – è entrato nella sfera di interesse del Chievo, c’è addirittura chi dice che sia stato già bloccato da Campedelli, ma l’attuale diggì granata non ha mai commentato, rimandando sempre ogni discorso a fine stagione. Ora Marchetti si è preso qualche giorno di pausa, per smaltire la delusione del post play off, che gli è rimasto sullo stomaco. «Il Cittadella merita gli applausi per quanto ha saputo fare in campionato. Mi spiace essere usciti subito agli spareggi, ma non ci siamo arrivati nelle migliori condizioni. Ecco, ci sono due cose per le quali mi rammarico: i tanti infortuni che abbiamo avuto e qualche partita persa in malo modo, che forse avrebbe dato una piega diversa alla nostra stagione». Marchetti, al pari di Venturato, era davvero convinto che il Cittadella potesse arrivare molto lontano. «Sinceramente, questo era un gruppo che poteva davvero giocarsi la serie A, e non a parole perché l’abbiamo dimostrato con i fatti. Non siamo stati fortunati in qualche circostanza, in particolare nelle battute finali». […] Chiusa la stagione, si guarda già avanti: Marchetti resterà a Cittadella? «Credo mi occorrerà qualche giorno per smaltire tensione e amarezza. C’è tanto tempo a disposizione per parlare del nuovo anno, non ci siamo dati una scadenza. Parlerò con il presidente alla prima occasione utile, ci confronteremo. Una cosa sono certa: questo Cittadella ha dimostrato di essere forte, merita la conferma perché vedo un futuro roseo e importante». […]

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Lo sguardo è già proiettato al futuro. «La prossima stagione sarà ancora più difficile. E dico già adesso che chi rimarrà o arriverà dovrà pensare di avere una… “fame” superiore a quella che ci ha animato sin qui. Ognuno di noi dovrà “violentarsi” a livello mentale per realizzare qualcosa di meglio. Uso apposta un verbo forte come questo, perché abbiamo davanti un esempio calzante, quello del Trapani, che un anno fa di questi tempi era ai playoff e ora è retrocesso. Ripartiremo da una base solida e dovremo avere una determinazione ancora maggiore». A parlare, casomai non fosse chiaro, è Manuel Iori. Ieri il capitano del Cittadella era a Verona, per frequentare un corso da allenatore, ed è rientrato a casa nel pomeriggio. «Ma adesso non dite che penso a fare il tecnico… È un corso per prendere il primo patentino, ho approfittato di questa opportunità per portarmi avanti, ma, fosse per me, continuerei a giocare fino a 50 anni. Magari a 50 non arriverò, ma di sicuro proseguirò per un po’, anche perché credo di aver dimostrato di stare bene, saltando pochissime partite». A proposito: lei la scorsa estate ha rinnovato il contratto per una stagione. L’accordo per proseguire è una formalità? «Queste cose si fanno sempre in due, ma non serve nemmeno chiedermi se voglio continuare a giocare con il Cittadella! Ancora non ci siamo confrontati con la dirigenza, essendo impegnati con i playoff. Lo faremo a breve». Ma quindi pensa che ne parlerà con Marchetti o crede che il Citta debba rassegnarsi a salutare il suo d.g., corteggiato dal Chievo? «Non ho idea di ciò che farà il direttore, onestamente non saprei cosa dirvi. Dico solo che negli anni Marchetti ha dimostrato di saper fare il suo lavoro ed è normale che sia appetito da altre società. Vale per lui quello che vale per un bravo calciatore: è logico che certe qualità non passino inosservate. Di certo, se saluterà il Cittadella, lo farà per salire di categoria e non per un altro club di B». […]

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Miglior difensore del campionato di Serie B. Filippo Scaglia riceverà il riconoscimento nel corso di “Italian Sports Awards – Gran Gala dello sport italiano”, evento che si svolgerà lunedì 5 giugno a San Benedetto del Tronto. Un premio, quello che riceverà “Pippo”, che accentua il rammarico per non averlo avuto a disposizione nella gara di playoff persa dal Citta con il Carpi. Lunedì sera mancava ovviamente anche Luca Vido, impegnato con la Nazionale ai Mondiali Under 20 in Corea: ieri i ragazzi di Evani hanno superato 2-0 il Sudafrica con i gol di Orsolini, su rigore, e Favilli. Vido, titolare all’esordio nel ko contro l’Uruguay, è rimasto in panca, mentre ha giocato il portiere padovano Andrea Zaccagno, della Pro Vercelli. […]

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto) […] Lunedì sera è annunciata la presenza di Marchetti alla cena di fine anno, che si terrà alla residenza Gabrielli. Che sia o meno lo scenario per i saluti e per i titoli di coda per la sua avventura nella città murata è tutto da verificare. Chi dovrebbe salutare sicuramente a fine anno invece è Luca Vido, che il Milan potrebbe decidere di mandare in prestito in una squadra di bassa classifica in serie A. «Ha destato grande interesse — spiega l’agente Massimo Briaschi a Tuttomercatoweb — per quel che riguarda la prossima stagione valuteremo insieme al Milan e poi al Cittadella. Il club padovano gli ha dato fiducia e ovviamente ci sarà un occhio di riguardo per la società. Vedremo anche che intenzioni ci saranno da parte dei rossoneri. Vorrei comunque dar merito, parlando della crescita di Vido, anche a Filippo Galli, colui che lo ha preso al Milan, prelevandolo dal Padova. Lo ha seguito nel corso degli anni e ha sempre creduto in lui». La società ha già offerto il rinnovo contrattuale ad Andrea Paolucci, che tuttavia ha anche altre proposte, mentre il gioiellino di casa Marco Varnier, difensore che si è messo in gran luce durante la stagione, potrebbe seguire Marchetti nel caso in cui decida di trasferirsi al Chievo o finire al Sassuolo. Tutta da verificare, infine, la situazione di Gianluca Litteri, rientrato dopo un serio infortunio e che vorrebbe rimanere nella città murata, proseguendo l’esperienza in maglia granata.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Che scenari aspettarci a questo punto? Il sodalizio Bergamin-Bonetto potrebbe anche proseguire, ma di sicuro con equilibri e assetti diversi. Il primo (oltre il 42 per cento del pacchetto azionario) sicuramente vorrebbe ridurre la propria esposizione nella società e il secondo (oltre il 30 per cento) veniva dato come possibile partente, fermo restando l’eventuale disponibilità a fare da sponsor. In realtà, come preannunciato nei giorni scorsi, non è da escludere che sia proprio l’amministratore delegato ad acquisire il pacchetto di maggioranza, magari attivandosi lui stesso di persona per reperire compagni di avventura. […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Sarà necessario attendere ancora qualche giorno per conoscere il futuro del Padova. Dopo l’incontro andato in scena martedì che ha svelato le prime verità (non particolarmente positive), i soci biancoscudati si sono presi infatti un po’ di tempo per riflettere e fare le proprie valutazioni. Un secondo confronto è fissato per l’inizio della prossima settimana e in questa occasione i discorsi e le strategie entreranno nel vivo. Si sperava nel sostegno di qualche nuovo imprenditore per ridurre il peso finanziario di Bergamin e Bonetto, invece i tanti contatti attivati dal presidente sono caduti nel vuoto, epilogo che lascia amareggiati alla luce delle potenzialità economiche che offre il territorio padovano. Difficile comprenderne le cause, ma di certo la freddezza, sul piano numerico, con cui i tifosi hanno seguito quest’anno la squadra allo stadio non ha aiutato, facendo probabilmente ritenere ai potenziali azionisti poco remunerativo, anche in termini di ritorno d’immagine, un investimento sul calcio di casa nostra.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “B&B sempre più distanti, separazione vicina”) Il comunicato diffuso l’altroieri dal Calcio Padova ha detto, pur con termini criptici, sostanzialmente due cose: 1) i soci restano quelli che conosciamo, non se ne aggiungeranno altri; 2) la delicata partita per la ridefinizione degli assetti della Spa biancoscudata si gioca proprio in questi giorni, visto che all’inizio della prossima settimana si arriverà al dunque, con la convocazione di una seconda riunione tra gli azionisti. Il nuovo Padova è ad un passaggio cruciale della sua (recente) storia: i due fondatori sono ai ferri corti e difficilmente andranno avanti ancora insieme. A dividerli ci sono punti di vista opposti su metodi, strategie e, soprattutto, portata degli investimenti economici. […] Il Padova ha speso molto di più (si parla di oltre 2 milioni e mezzo di euro solo per la prima squadra) del primo campionato in terza serie, migliorando, è vero, il piazzamento, ma non centrando l’obiettivo, l’approdo tra i cadetti al termine del triennio. Tutto ciò pesa, e non poco, perché imprenditori disposti a dare una mano non ce ne sono (per ora) e perché il dualismo fra Bergamin e Bonetto è al limite di rottura. La coppia non può più proseguire il suo cammino come prima, vuoi per l’oneroso impegno a mantenere sano e integro un club calcistico che ha costi notevoli, vuoi perché deve stare attenta a non mettere a repentaglio le proprie aziende. E allora? E allora è logico pensare ad un ridimensionamento del budget a disposizione per la stagione 2017/18. Bergamin ha il 42% delle quote, Bonetto (con Beccaro) poco più del 30%, Poliero, Salot e Pancolini insieme il restante 28. Nelle prossime ore capiremo quali accordi ed alleanze matureranno fra di loro, poi si potrà parlare di organigramma tecnico e di ruoli, oltrechè di giocatori. Ma prima conosceremo chi comanderà nel Padova prossimamente e prima il quadro sui programmi, ora nebuloso, si chiarirà. Anche se un dato di fatto sembra evidente: la B&B è destinata a separarsi.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Le possibilità di ripartire da una base ampia, confermando una decina degli elementi-cardine del Padova 2016/17, rimarrebbero alte anche nel caso in cui si andasse davvero verso una spending review. Sarà su altri fronti che si dovrà ragionare diversamente rispetto al passato: nella ricerca degli innesti estivi, con la possibilità che venga inserito qualche giovane in più (e possibilmente un allenatore che sia in grado di valorizzarlo), e nella possibilità che, in presenza di offerte superiori, qualche pezzo pregiato tra gli “under” attuali possa prendere altre strade. Ma saranno calcoli che si faranno solo dopo la prossima settimana, quando si capiranno le intenzioni dei soci. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Un po’ per discutere dei riflessi creati dal summit di martedì pomeriggio all’Euganeo fra tutti i soci, certo, ma anche per entrare più nel dettaglio di questioni squisitamente economiche. Le sensazioni dall’esterno al momento concordano: qualsiasi sia la ridefinizione degli assetti nel Cda, le chance che l’ex dirigente del Pordenone rimanga in sella, continuando quindi il lavoro intrapreso quest’anno, sono abbastanza concrete. Ed è proprio per questo che, ormai già da un mese, in società si parla della possibilità di ridurre i costi in vista del prossimo campionato e di come costruire, di conseguenza, la squadra che parteciperà al prossimo torneo di Lega Pro. Per Zamuner la contrazione dei costi non coinciderebbe con lo smantellamento dell’attuale rosa di prima squadra, nonostante la quindicina di contratti pluriennali in vigore.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Bisognerà attendere fine mese per capire in quale direzione andrà il futuro del Padova, societario e, come diretta conseguenza, tecnico. La prospettiva di un ridimensionamento del budget messo a disposizione dalla proprietà biancoscudata per la prossima stagione – al lordo, e quindi non si parla esclusivamente delle risorse da investire sulla prima squadra – impone tuttavia già sin d’ora un ragionamento ad ampio raggio su quella che potrebbe essere la rosa della prima squadra 2017/18. I contratti in essere dopo il 30 giugno prossimo saranno tanti, e per ragionare di costi bisogna partire innanzitutto dal potenziale che il Padova si ritrova in casa. Nella giornata di ieri è andato in scena, per affrontare questo ed altri argomenti, un incontro tra il direttore generale Giorgio Zamuner e i due Bonetto, Roberto ed Edoardo, rispettivamente amministratore delegato e vicepresidente della società di viale Rocco.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) «Se non cambiano le condizioni, il prossimo campionato di Lega Pro non può partire, non ci sono proprio i presupposti e questo sarà deliberato in assemblea». Il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, parlando all’Ansa, lancia l’allarme: «Noi domani (oggi, ndr) delibereremo che di fronte a mancati cambiamenti che sanino quello che io definisco l’agguato sulla legge Melandri, con 5 milioni in meno alla Lega Pro, il campionato prossimo non comincia proprio, non ci sono i presupposti». «Non voglio essere il “becchino” del calcio italiano, lo faccia Tavecchio», sottolinea Gravina, in aperta polemica con il numero 1 della Figc, che ha parlato nei giorni scorsi di un taglio del 30% dei club professionistici. «Si assuma lui la responsabilità. I tagli del 30% li sento quando vado in giro per negozi, durante i saldi. Portasse il progetto di riforma in Consiglio federale, e mi dicesse anche quando lo fa». […]

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) La prima scelta rimane comunque Bruno Tedino, che ieri ha disputato il secondo turno dei playoff contro la Giana Erminio. Tedino, va ricordato, è sotto contratto con il club neroverde di Mauro Lovisa ed è stato sondato con decisione anche da Entella e Brescia. In questo caso Zamuner non vorrebbe perdere tempo, nel senso che o la trattativa si sblocca a brevissimo, oppure si virerà su altri obiettivi. Fra i preferiti c’è Gianluca Grassadonia, favorito nella corsa alla panchina del Pisa, mentre piacciono pure Mauro Zironelli, che non è certo di restare al Mestre e che è stato sondato pure da Vicenza (in caso di cambio di proprietà), Alessandria e dallo stesso Pordenone, oltre a Michele Serena. Se, al contrario, Bergamin prendesse il comando delle operazioni, si procederebbe a un ringiovanimento della rosa con un campionato di transizione e ambizioni ridimensionate, con un legame allacciato con l’Atalanta alcuni prospetti fra i più interessanti del club orobico che potrebbero arrivare in prestito. Rimane sullo sfondo il nome del tecnico Mario Petrone, molto gradito a Bergamin ma che vorrebbe certezze tecniche prima di accettare. Lunedì sera è in programma una riunione operativa fra i soci, in cui verrà presa una scelta definitiva circa gli attuali equilibri. Con quale esito, al momento, è tutto da vedere.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Scenari foschi, certezze zero, tanta confusione. Il Padova di fine maggio è ancora un gigantesco punto interrogativo, appeso com’è a due possibili vie d’uscita all’attuale intricata situazione. Con una possibile sorpresa, rappresentata sempre da Alessandro Banzato. Contrariamente a quanto comunicato dal club di viale Rocco nella giornata di martedì, infatti, la trattativa non sembra essere del tutto tramontata, tra smentite e «depistaggi» che continuano ad avvolgere nel mistero la situazione. L’ad di Acciaierie Venete, impegnato in un’importante acquisizione societaria, non avrebbe, infatti, ancora recapitato una risposta definitiva al presidente Giuseppe Bergamin, con il quale sono stati avviati da almeno tre mesi le trattative ma che non poteva più attendere, dovendo riferire al socio storico Roberto Bonetto lo stato di fatto delle cose. Al momento, la prima opzione nonché la più probabile, sembra comunque essere quella di acquisizione della maggioranza del club da parte di Bonetto, sostenuto da un nuovo socio attivo nel ramo delle costruzioni edili che già lo scorso anno fu a un passo dall’entrare in società. Bergamin rimarrebbe come socio di minoranza e non sarebbe da escludere un’uscita di scena di Massimo Poliero, uno degli altri soci di riferimento e maggiormente legato a Bergamin. […]




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