Padova, resa dei conti fra Bergamin e Bonetto: una parte dei soci spinge il presidente, ma…

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(…) Se due o più soci litigano, prima o poi si arriva alla rottura. È una regola basilare nelle aziende, figurarsi nello sport. Il Calcio Padova è arrivato al dunque della sua nuova vita: perché oggi, alle 17, in sede è
convocata una seconda riunione tra gli azionisti della Spa di viale Rocco, dopo quella andata in scena martedì scorso, per decidere quale sarà il futuro del club. Anzi, per essere più precisi, da chi e come si ripartirà nella terza stagione di fila in Lega Pro, dopo il ritorno tra i professionisti nel maggio 2015, al termine della breve parentesi trascorsa tra i dilettanti, in Serie D.
Una cosa sembra sempre più inevitabile, a meno di clamorose quanto improbabili sorprese: Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, (…) romperanno il loro sodalizio. Troppo divergenti le posizioni dell’uno da quelle dell’altro, anzi dagli altri perché, oltre all’a.d., c’è anche il figlio Edoardo, vice-presidente: non c’è più sintonia sul budget economico, sugli obiettivi, sull’organizzazione stessa della società.
Le frizioni, affiorate già ai tempi della D, si sono accentuate soprattutto quest’anno, dopo che, nel maggio 2016, i Bonetto pretesero, e ottennero, che si facesse a modo loro. Anche ieri, all’Appiani,
in occasione delle partite di Under 15 e Under 17, che si giocavano l’accesso alla final four per il titolo italiano di categoria, la B&B biancoscudata, presente al completo, si è ben guardata
dal far trasparire sensazioni diverse rispetto a quanto emerso nelle ultime settimane: Bergamin, con moglie, sedeva da una parte, i Bonetto in un altro lato della tribuna.
Oggi pomeriggio il confronto sarà decisivo. E qui ci può davvero scappare di tutto, perché sia il proprietario della Sunglass di Villafranca che il titolare della Thema di Piazzola dovranno prendere atto che la loro unità d’intenti non esiste più. A livello di “peso specifico” nel Cda il quadro è noto: Bergamin ha il 42% del pacchetto azionario, Bonetto (con il fido socio Beccaro) poco più del 30%, e gli altri tre
azionisti, Poliero, Salot e Pancolini, insieme raggiungono il 28%. Potrebbero essere proprio questi ultimi a spostare l’ago della bilancia verso il presidente o l’a.d. e il vice-presidente. Indiscrezioni della vigilia dicono che, essendo stati portati tutt’e tre da Bergamin, la loro intenzione sarebbe quella di stringere un’alleanza ancora più solida con il patron. Quindi, 70% di quote contro 30%. Ma i Bonetto,
che non hanno alcuna intenzione di mollare, sarebbero pronti a giocarsi la carta di nuovi investitori, in grado di rilevare parte delle azioni in mano a Bergamin e a Poliero & C. Qui si gioca la
partita vera (… ) Un uomo solo, dunque, non più due. (…)

(Mattino di Padova, Stefano Edel: il resto dell’articolo in edicola)




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