Live 24! Padova-Triestina, il giorno dopo: saluti dalla vetta, aspettando il secondo round di martedì sera in Coppa…

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Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Domenica di pausa per i ramarri. C’è tutto il tempo per programmare la tabella di marcia che porterà la squadra di Leonardo Colucci alle festività natalizie. Com’è noto sin dalla stesura dei calendari, il campionato durante le feste non si fermerà. Anzi, ci sarà praticamente un’abbuffata di calcio. Il Ramarro dovrà sfruttarla per centrare due obiettivi: non allontanarsi troppo dalla vetta (si dovrà sperare anche in uno o più passi falsi del Padova, anche dopo ieri sera in difetto quanto a gare disputate) e non farsi riprendere da chi al momento sta sotto. La marcia verso il giro di boa rappresentato dalla fine del girone d’andata inizierà venerdì: al Bottecchia arriverà il nuovo Vicenza dei proprietari arabo-lussemburghesi. La squadra veneta, che è ancora un’incognita, sarà reduce dal derby regionale con il Mestre, in programma domani alle 14.30 al Menti. Si tratta comunque di una sfida di cartello, se non altro per il nome dell’avversario. Il 3 dicembre invece il Pordenone dovrà vedersela con una delle grandi effettive del campionato. La Sambenedettese domani avrà l’occasione di superare i neroverdi in classifica, approfittando della sosta forzata imposta dalla radiazione del Modena, e tra due settimane riceverà proprio De Agostini e soci. […]

Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) Il Vicenza è entrato in una nuova era. Il club biancorosso è stato ceduto dalla Vi.Fin. Spa (società che nell’aprile 2015 era subentrata alla guida del club prelevandola dal gruppo Cassingena) alla Boreas Capital, holding lussemburghese che si prenderà anche l’onore di coprire il “buco” di 13,5 milioni di euro, da pagare al Fisco e ad altri creditori.Il nuovo presidente sarà l’amministratore delegato di Boreas, Francesco Pioppi. Il closing è previsto per il 10 dicembre. Sarà costituita una società italiana, denominata “Boreas Sport Management spa”, indipendente dal colosso Boreas, che avrà il controllo del 100% del pacchetto azionario del Vicenza. Il nuovo amministratore delegato sarà Giulio Cunico mentre l’incarico di direttore generale sarà nientemeno che l’ex giocatore dell’Inter e della nazionale Riccardo Ferri. Intanto, da quanto trapela in queste ultime ore, la posizione di Alberto Colombo è nuovamente in bilico. […]

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Per quanto risulti ancora il migliore – a 21 gol a pari merito con la Triestina – l’attacco del Pordenone ha rallentato il suo ritmo. Nelle ultime quattro gare, infatti, i ramarri hanno segnato solo tre reti, andando in bianco nelle sfide con Fermana e Reggiana. In attesa del rientro di Berrettoni (previsto col Vicenza) e Gerardi (molto difficile a dicembre) le altre punte sono chiamate a dare di più, per quanto stiano dando segnali di ripresa. Uno in particolare è il 22enne Patrick Ciurria, tornato a timbrare nell’incontro col Padova: «Lavoro per migliorarmi sempre – afferma -. Voglio dare una mano ai compagni e conto che ci riscatteremo in casa col Vicenza». […] Col Padova però si sono visti segnali incoraggianti. «Abbiamo fatto un grande passo in avanti – è convinto Ciurria -, la squadra è viva e ha dato una risposta dopo le difficoltà. Meritavamo la vittoria perché abbiamo disputato una grande gara. La mia rete? Per un attaccante – continua – la gioia personale è importante. Ora bisogna continuare». Aspettando soprattutto uno come Berrettoni, che manca ormai da troppo tempo. «Per quel poco che ho visto – afferma l’ex Spezia – Emanuele è un top player. Da uno come lui posso soltanto imparare». All’orizzonte c’è il Vicenza, con Sainz-Maza e Ciurria chiamati a dare continuità alle proprie prestazioni e con Magnaghi che ora, tolta la ruggine di dosso, può risultare decisivo col suo talento. «Sicuramente venerdì prossimo – prosegue il 22enne emiliano – vedrete una squadra che ha voglia di vincere e che ce la metterà tutta per ritrovare la via del successo. Stiamo bene e stiamo solo attendendo il rientro di certi giocatori come Stefani e Misuraca, per noi sono estremamente importanti». Con loro, in effetti, è un altro Pordenone. […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Serenità e determinazione. Con questo spirito il Mestre si avvicina alla gara di domani contro il Vicenza, in programma allo stadio Menti alle 14.30. Una partita delicata dove gli arancioneri andranno alla caccia di un risultato che riscatterebbe le due sconfitte contro Padova e Renate, risultati negativi arrivati nonostante le ottime prestazioni della truppa di Ziro. Ed è proprio da questo fattore che Gianpietro Zecchin e compagni hanno aggiunto consapevolezza nei propri mezzi. «C’è da dire che abbiamo perso contro la prima e la seconda in classifica, tra l’altro in maniera immeritata – spiega il centrocampista – sicuramente abbiamo fatto degli errori che abbiamo pagato caro, ma continuiamo a lavorare per migliorarci con grande fiducia». La stessa che aiuta il Mestre a lasciarsi alle spalle le critiche. «Ci dicono che non tiriamo in porta, ma nelle ultime due partite abbiamo creato molte occasioni. Questo sistema di gioco è nel nostro dna, e se iniziassimo a giocare di rimessa come fanno i nostri avversari magari prenderemmo 5 gol a partita senza fare un’azione pericolosa. Dobbiamo sicuramente stare più attenti sulle ripartenze, perché gli ultimi gol subiti arrivano da queste situazioni, cercando di trovare un maggiore equilibrio». […] «Sappiamo che fare il risultato sarebbe importante, ma anche se non fosse così non succederà nulla. Detto questo, abbiamo lavorato bene in settimana e siamo molto determinati, perchè vogliamo tornare a correre e lasciarci alle spalle le due sconfitte».

Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] «Purtroppo abbiamo perso una partita che era alla nostra portata — dice Lanini — ma che nel primo tempo anche a causa di alcuni episodi si è messo in salita. Siamo andati sotto di due gol dopo venti minuti e poi risalire è stato difficile perché il campo era molto pesante i nostri avversari si sono chiusi nella loro metà campo senza lasciarsi varchi. Alla fine non siamo riusciti a recuperare, ed è arrivata una sconfitta che ci ha lasciato molta amarezza». […] «Di sicuro nel calcio gli episodi contano molto — chiarisce l’attaccante biancorosso — e senza cercare scuse nelle ultime partite, a dire la verità, non ci sta girando bene. Ma è chiaro che se subiamo gol e se andiamo sotto nel punteggio significa che abbiamo delle colpe e che commettiamo degli errori. Abbiamo anche la colpa di iniziare le partite come un diesel, onestamente il perché accada non lo sappiamo. Dobbiamo subire degli schiaffi per poi reagire e questo non va bene: siamo consapevoli che è un limite non da poco. La cosa importante è che siamo consapevoli di essere una buona squadra, e che valiamo di più dell’attuale posizione di classifica. Ma sappiamo anche che le chiacchiere stanno a zero e che adesso dobbiamo vincere le partite». Magari con Lanini in campo dal primo minuto, visto che nelle ultime partite è partito sempre dalla panchina. «Le decisioni le prende il mister e io da professionista le devo rispettare — spiega Lanini — quello che posso dire è che adesso mi sento bene e che la condizione adesso è buona. Quando sono arrivato ero in ritardo con la preparazione e all’inizio ho fatto fatica. Poi lavorando con continuità e giocando spezzoni di partita la gamba ha iniziato a girare bene e ho fatto vedere qualcosa di buono anche se il primo a non essere ancora contento sono io perché sono consapevole di poter fare di più». […]

Ore 16.30 – (Gazzettino) Intervento perfettamente riuscito per Antimo Iunco. L’attaccante del Cittadella è stato operato ieri pomeriggio alle 15 dal dottor Roberto Bordin, alla clinica San Giorgio di Pordenone. A Iunco è stata asportata la parte lesionata del menisco mediale destro, in seguito all’infortunio rimediato giovedì della scorsa settimana durante l’allenamento pomeridiano. Il giocatore aveva subito avvertito il fastidio al ginocchio, la risonanza magnetica alla quale si è sottoposto il giorno dopo ha evidenziato la lesione. Iunco trascorrerà il weekend a Verona, lunedì quindi rientrerà a Cittadella per cominciare la fase riabilitativa, come ha spiegato il dottor Ilario Candido, medico sociale granata: «Iunco lavorerà al centro riabilitativo Fisio&Sport di Cittadella, contiamo di averlo tra un mese, un mese e mezzo al massimo». L’attaccante, nell’ipotesi più ottimistica, potrebbe quindi tornare in campo prima della fine del girone di andata, in tempo per le gare delle Feste natalizie: «Vedremo come procederà il recupero, se tutto filerà liscio Iunco tornerà disponibile per le ultime partite dell’anno solare», conclude il dottor Candido. Antimo Iunco è già proiettato al rientro: «L’operazione, in anestesia locale, è durata un’oretta, è andato tutto bene. Non vedo l’ora di tornare a giocare, già ora ho una gran voglia di rientrare in campo ad allenarmi con la squadra. Mi farò trovare pronto prima possibile, per dare una mano al Cittadella», le parole dell’attaccante al termine dell’intervento chirurgico, che lunedì sera seguirà in tv l’impegno del Cittadella a Palermo. […]

Ore 16.00 – (Corriere del Veneto) Bruno Tedino che ritrova Simone Pasa dopo l’esperienza comune di Pordenone e torna a respirare aria di casa, il Cittadella che sfida in trasferta la corazzata vera e propria di questa serie B, il doppio ex Ezio Glerean ancora col dente avvelenato dopo quanto accaduto durante il «trasloco» forzato da Venezia nell’estate del 2002. Ma la notizia del giorno è l’infortunio di Antimo Iunco, di cui già si sapeva e, soprattutto, l’intervento chirurgico a cui si è sottoposto ieri all’ospedale di Pordenone l’attaccante granata. Iunco si è sottoposto a operazione per la ricostruzione del menisco del ginocchio destro sotto i ferri del professor Roberto Bordin, specialista in questo genere di situazioni che, purtroppo, capitano di frequente nel corso della carriera di tanti calciatori. Per il resto rientra fra i disponibili e prenota un posto da titolare in difesa Marco Varnier, che è rientrato dalla parentesi con la Nazionale Under 20 e giocherà al posto dello squalificato Adorni, ricomponendo la coppia con Filippo Scaglia che aveva fatto le fortune granata lo scorso anno. Eccola, Palermo-Cittadella, un crocevia di emozioni e di sensazioni, che si mescolano e che s’intrecciano in un puzzle dai contorni indefiniti. […]

Ore 15.30 – (Mattino di Padova) Cosa manca più di tutto al Cittadella di quest’anno rispetto alla scorsa stagione? I gol e, in particolare, quelli dei suoi attaccanti. I numeri non hanno bisogno di troppe interpretazioni, anche perché le quattro punte a disposizione del tecnico Roberto Venturato sono rimaste le stesse. Giunti alla 14ª giornata, nel campionato 2016-17 le reti segnate in totale da Litteri, Arrighini, Strizzolo e Kouamé erano state 15, contro le 9 messe a segno nel torneo in corso, ovvero il 40% in meno. E, sempre in tema di percentuali, va rimarcato come quelle 15 reti incidessero per il 68% sul totale dei gol realizzati, in tutto 22. Oggi, invece, quei 9 centri sono meno della metà dei 19 totalizzati nel complesso dalla squadra, per l’esattezza il 47%. Una situazione che ha fotografato in maniera nitida uno che i gol, in genere, è impegnato ad evitarli come Filippo Scaglia, subito dopo la sconfitta con il Parma: «È un periodo particolare, in cui ci servono 50 tiri per segnare, mentre spesso andiamo sotto alla prima occasione per l’avversario». In particolare, nel confronto, il passo indietro più lungo è stato quello di Litteri, che a questo punto dell’anno aveva già iscritto il suo nome a referto 8 volte, andando in doppia cifra già alla 15ª giornata, con la doppietta firmata nel derby contro il Verona, vinto per 5-1. Non per niente, al suo fianco tra i principali marcatori, a quota 3, oggi c’è Salvi, terzino molto abile negli inserimenti su calcio da fermo, ma pur sempre un difensore. […]

Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il rientro del titolare Audero a difesa dei pali potrebbe non essere l’unica novità in un Venezia intenzionato a fare bottino pieno anche nella tana dell’Entella davanti agli occhi di Joe Tacopina. Il dubbio di Pippo Inzaghi è infatti a centrocampo dove Pinato, uno dei migliori nelle ultime uscite, non è al top per una botta al polpaccio: non dovesse farcela il tecnico lagunare potrebbe rispolverare Suciu, finora davanti nelle gerarchie rispetto a Signori e Soligo. Il campo stretto non dovrebbe indurre Inzaghi a rinunciare all’ormai collaudata difesa a cinque, data la propensione alla spinta dei terzini Zampano-Garofalo, quest’ultimo giustiziere del Perugia domenica scorsa al Penzo. Intoccabili i tre centrali Andelkovic-Modolo-Domizzi, come il playmaker Bentivoglio e Falzerano come mezzala destra. Coperta lunga in attacco, dove però la coppia Moreo-Marsura sembrerebbe aver staccato nelle preferenze Zigoni e Geijo, mentre a disposizione è tornato anche Mlakar che due settimane fa a Brescia aveva esordito in B. Data la trasferta di oltre 400 chilometri gli arancioneroverdi sono partiti da Mestre ieri mattina, sostenendo nel pomeriggio la rifinitura sul sintetico del Comunale, impianto che con i suoi 5.535 posti è il più piccolo della Serie B dopo il solo Cabassi di Carpi (4.144). […]

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Quattro stagioni fa con la maglia dell’Entella al Penzo fece piangere il Venezia, oggi Stefano Moreo ha tutte le intenzioni di farsi perdonare saldando il debito a parti e campi invertiti. L’attaccante rincorre il classico gol dell’ex nel match che oggi alle 15 vedrà il lanciatissimo Venezia tentare un altro blitz esterno a Chiavari. «Andiamo lì per fare risultato importante, il come e con quali firme è del tutto secondario. Se segnassi sarei sicuramente molto felice, spero in una mia rivincita e ci proverò perché tengo molto a questa partita. Mi fa piacere sfidare l’Entella che per due campionati è stata la mia squadra, la mia prima da professionista, con una storica Serie B conquistata. Poi per me ci fu anche la sfortuna, un brutto infortunio, dopo il ritiro estivo mi rimisi in discussione a Teramo e Venezia. Ricordi piacevoli si accompagnano ad altri meno, a me interessa solo vincere». Dai lagunari, secondi a braccetto col Frosinone, tutti si aspettano un altro risultato maiuscolo per continuare a far sentire il fiato sul collo alla capolista Palermo che sta un solo punto più su. Inevitabile dare uno sguardo verso l’alto, sebbene a detta di tutti la priorità sia raggiungere quanto prima la quota-salvezza dei 50 punti «Con 24 punti in 14 giornate siamo quasi a metà percorso, motivo in più quindi per insistere esorta Moreo con la stessa determinazione che ci ha portato dove ci troviamo. Noi siamo davvero molto tranquilli, stare lassù è bello e stimolante, normale che faremo di tutto per rimanerci facendo leva sulla grande convinzione che abbiamo di poter fare bene». […]

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Si parla, si sogna, si discute. Non succedeva da tempo immemorabile. Nei bar, nelle piazze e nelle calli, al mercato, al porto, fra uno spritz e un «cicchetto», nei negozi o mentre si aspetta il tram o il vaporetto. Ma questo Venezia è davvero da serie A? Oggi a Chiavari arriverà una prima significativa risposta contro l’Entella. Che annaspa e fatica, che vuole lasciare la zona playout ma che oscilla pericolosamente fra sogni di gloria e pericolo caduta. Sarà il pomeriggio dell’attaccante Stefano Moreo, che immagina il «gol al veleno», un piatto da ex da consumare freddo. Sì, Moreo giocherà dal primo minuto, da capire chi sarà il suo partner d’attacco, se Davide Marsura, Alex Geijo o Gianmarco Zigoni. Come al solito Filippo Inzaghi ha fatto capire poco o nulla delle sue intenzioni, ieri nella rifinitura a porte chiuse non passava uno spillo, segno di uno spogliatoio unito e di un gruppo che scommette su se stesso. E che punta al traguardo grosso, un’altra vittoria esterna che avrebbe il sapore della consacrazione sull’Olimpo che porta dritto alla serie A. «Il campo in sintetico non può essere una scusa — taglia corto Inzaghi — sono più abituati di noi a questo tipo di terreno però, alla fine, è sempre una partita di calcio e non penso ci siano grossi problemi: è un sintetico di ultima generazione. Noi andremo a fare una partita importante: sappiamo che ci tengono molto a vincerla ma noi siamo in un buon momento e vogliamo continuare questa striscia». Poi, al solito, Inzaghi mette la tuta da pompiere e aziona l’idrante per evitare eccessive aspettative. «In questo momento la classifica è bella, abbiamo 9 punti di vantaggio sulla quartultima e nessuno se lo poteva aspettare. Ma non ha molto senso adesso soffermarsi sulla nostra posizione, andiamo avanti senza fare troppi pensieri, anche se sono assolutamente convinto che abbiamo ulteriori e ampi margini di miglioramento». […]

Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Da una squadra in crisi, il Perugia, a una che prova a risalire, la Virtus Entella. Il Venezia tasta il polso all’undici di Alfredo Aglietti, richiamato al capezzale biancoceleste dieci giorni fa e al debutto casalingo dopo il pareggio (0-0) strappato ad Avellino. La solidità del Venezia al cospetto di una squadra che non vince da sei partite, che ha cambiato allenatore e che prova a dare una scossa positiva alla sua stagione, iniziata con il traumatico 1-5 casalingo contro il Perugia. Squadra, la Virtus Entella, che spesso in questa stagione si è trovato a dover rincorrere gli avversari e tante volte ha recuperato anche un doppio svantaggio. In trasferta, fatta eccezione per Cesena, il Venezia è sempre andato a segno, perdendo solo a Cittadella, derby capitato in mezzo alle sfide con Empoli e Frosinone. Marco Pinato è partito regolarmente ieri mattina per Chiavari, dove Inzaghi ha valutato nella rifiltura effettuata al pomeriggio sul sintetico del Comunale il recupero dalla botta al polpaccio. «Se Pinato sta bene, giocherà» ha precisato il tecnico «anche perché sta attraversando un ottimo periodo. In caso contrario so di poter contare su Suciu, Signori e Soligo». Non dovesse dare sicurezza a Inzaghi, il sostituto di Pinato sarà Suciu. In porta ritorna Audero, rientrato dopo gli impegni con l’Under 21 contro Pescara e Russia, mentre Bentivoglio ritrova l’arbitro Illuzzi che lo espulso a settembre contro lo Spezia per due ammonizioni in altrettanti minuti. Infine in attacco l’ex Moreo dovrebbe avere ancora Marsura come compagno in avvio di match. […]

Ore 13.40 – (Il Piccolo) Giuseppe Sannino sorride con sarcasmo, e non potrebbe essere altrimenti a conclusione di una partita dominata sul piano del palleggio per almeno un’ora, in cui di fatto l’Unione ha incassato due reti in altrettante situazioni di pericolo e dal canto suo avrebbe meritato maggior fortuna in fase offensiva. Il tecnico napoletano proprio alla luce di queste valutazioni non si scoraggia e guarda con orgoglio alla prestazione dei suoi ragazzi.«Il calcio è questo e purtroppo nel calcio conta il risultato, soprattutto in Italia chi vince ha sempre ragione. Io però deve dire ai miei ragazzi che sono stati bravissimi, credo sia una delle più belle partite che abbiamo fatto durante l’anno finora, per qualità, per sacrificio in campo. Nel primo tempo in modo particolare c’è stata una sola squadra in campo, nel secondo abbiamo lasciato qualche ripartenza al Padova ma se guardo al finale di gara abbiamo finito praticamente con cinque punte in campo. Sempre con equilibrio e con organizzazione. Mi spiace davvero per i miei ragazzi, meritano tantissimo, e mi dispiace per il pubblico che meritava di tornare a casa sorridendo. La cosa più importante al di là di tutto è vedere questa squadra crescere, vederla in salute. E’ il bello e il brutto del calcio, il rammarico è ovvio che ci sia ma dobbiamo andare avanti a cominciare da martedì quando torneremo a Padova». […]

Ore 13.30 – (Il Piccolo) Non ha vinto la migliore. La Triestina ha fatto la partita ma ha perso 2-1 dalla capolista. Può starci perché così succede nel calcio. Gli alabardati ci hanno provato fino in fondo di fronte ai biancoscudati che hanno sfruttato al massimo le uniche due occasioni. Così si vincono i campionati dicono i saggi. La Triestina raccoglie gli applausi e si conferma, a dispetto del ko, squadra di mentalità perfetta in trasferta. Un punto se lo meritava la squadra di Sannino. Rocco avrebbe detto “Vinca il migliore?, speremo de no”. E così è stato senza nulla togliere alla compattezza dei primi della classe. Già Rocco, il paròn. “Rocco applaude Bisoli e la capolista” scrive il giornalino voce dei tifosi con un pizzico di presunzione. Rocco è il viale dell’Euganeo e a bordo campo c’è un Rocco: Tito che raccoglie un’altro riconoscimento (le due maglie personalizzate) alla memoria dell’indimenticato padre-allenatore. Chapeau e applausi. «Mio padre guarda dall’alto oggi queste due squadre affinche questa sia una sfida cavalleresca» dice commosso Tito. Il legame-antagonismo è il filo che lega Trieste e Padova nell’emisfero calcistico. I supporter non la pensano così visto anche il dispiegamento di forze. Anche questa è storia seppur meno nobile.Dal Rocco all’Euganeo è un viaggio ideale che coinvolge anche i giovanotti che seguono le direttive di Sannino: finora leoni in trasferta, pecorelle o quasi nel loro stadio. […] La Triestina finisce in avanti e la capolista in trincea. L’Unione ha giocato meglio ed esce sconfitta. Ma a testa alta.

Ore 13.10 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Bindi 6; Madonna sv (Ravanelli 6.5), Cappelletti 6, Trevisan 6, Contessa 6; Tabanelli 6.5 (De Risio 6.5), Pinzi 6.5, Belingheri 6; Capello 7 (Chinellato sv); Guidone 6.5 (Russo sv), Marcandella 7.5 (Cisco).

Ore 13.00 – (Gazzettino) Gli ospiti insistono e poco prima della mezz’ora acciuffano il pareggio. Tutto nasce da un pallone perso banalmente sulla propria trequarti da Capello che poi commette anche fallo. Si incarica della punizione Bracaletti, bello il movimento di Meduri che parte da fuori area e con perfetta scelta di tempo va all’impatto sulla sfera saltando alle spalle dello stesso Capello, traiettoria angolata che Bindi vanamente proteso in tuffo non può intercettare. […] Anche nella ripresa è la truppa di Sannino a condurre inizialmente le danze, mentre il Padova si affida alla velocità di Marcandella per riproporsi in avanti. Che la posta in palio faccia gola ad entrambe le squadre lo si intuisce pure dai ripetuti battibecchi tra le due panchine, innervosite dalle decisioni spesso incomprensibili dell’inadeguato arbitro Pasciuta. Proprio da uno spunto in velocità di Marcandella nasce l’azione del raddoppio: perfetto il cross all’altezza del secondo palo dove è appostato Capello che incrocia di testa e spedisce la palla in rete. […]

Ore 12.50 – (Gazzettino) L’Euganeo si conferma fortino inespugnabile per gli avversari del Padova. Anche la Triestina, squadra reduce da due successi in trasferta (a Vicenza e Pordenone), si arrende ai biancoscudati che così portano il bottino delle gare interne a diciannove punti su ventuno disponibili e rafforzano il primo posto in attesa dei risultati di domani delle dirette concorrenti. È migliore l’approccio alla gara della Triestina che soprattutto a centrocampo dimostra una grande aggressività. […] Di questi tempi però il Padova è micidiale nello sfruttare gli episodi. E così da un errore di Aquaro (subito dopo sostituito da Codromaz) arriva la rete dell’1-0. Capello raccoglie la sfera mancata dal difensore e libera al tiro Tabanelli il quale bagna il suo debutto con un diagonale a pelo d’erba che non dà scampo a Boccanera. Grande la gioia dell’ex cesenate che fino a quel momento aveva faticato ad entrare in partita. […]

Ore 12.40 – (Gazzettino) «Bravo mister! Un applauso se lo merita». È il presidente Roberto Bonetto a dare il benvenuto in sala stampa a Bisoli, che è visibilmente provato. Ha sofferto più del solito? «E’ stata una partita molto maschia e combattuta. Abbiamo sofferto nel primo tempo l’aggressività della Triestina che era più brillante di noi avendo riposato nel turno precedente. Ho visto la mia squadra compatta, ma senza le geometrie alle quali è abituata. Non ci siamo adattati subito alla gara, e alla fine del primo tempo ho dato una svegliata. Abbiamo preso gol su una nostra ingenuità, poi nella ripresa siamo tornati in campo con il piglio giusto e abbiamo raddoppiato con un gol di pregevole fattura con due giovani sulle ali, come sarebbe piaciuto a Rocco. Dopodiché non abbiamo più sofferto». Poi aggiunge: «Volevamo onorare Rocco, e l’abbiamo fatto nel migliore dei modi. Il Padova ha dimostrato di essere una squadra tosta». La scelta di Tabanelli dall’inizio, e Ravanelli preferito a Russo quando si è infortunato Madonna. «Venerdì i ragazzi mi hanno fatto arrabbiare molto perchè erano deconcentrati, questa mattina (ieri, ndr) ho visto che erano tutti vogliosi di giocare. Tabanelli ha fatto un gol e dato il suo contributo, anche se non ha i novanta minuti. Quanto a Ravanelli, l’ho preferito perchè accorcia meglio nella difesa a quattro rispetto a Russo, che va meglio quando la difesa è a tre. Ravanelli è stato molto bravo perchè pur essendo giovane, è stato molto freddo». […]

Ore 12.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 11.50 – Qui Guizza: prime prove tecniche anti-Triestina, testato anche il 3-5-2.

Ore 11.30 – Qui Guizza: lavoro col pallone, invece, per i “panchinari” di ieri in vista della sfida di martedì sera.

Ore 11.10 – Qui Guizza: lavoro defaticante per i titolari di ieri più Ravanelli e Candido. Assenti Bindi, Trevisan, Pinzi, Belingheri, Guidone e Marcandella. Bisoli lascia il campo d’allenamento.

Ore 10.50 – Qui Guizza: inizia il lavoro atletico dopo il consueto lungo discorso di mister Bisoli alla squadra.

Ore 10.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 10.20 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Bindi 6.5; Madonna sv (Ravanelli 6.5), Cappelletti 6.5, Trevisan 7, Contessa 6; Tabanelli 7 (De Risio 7), Pinzi 6.5, Belingheri 6; Capello 7 (Chinellato 6); Guidone 6 (Russo 6), Marcandella 6.5 (Cisco 6).

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Che sia un derby molto sentito lo dimostrano gli interventi piuttosto decisi (anche troppo) degli ospiti, sui quali nasce un battibecco tra i due allenatori e soprattutto la tolleranza (eccessiva) dell’arbitro Pasciuta, che ammonisce solo Trevisan, lasciando passare ben di peggio. […] La ripresa viaggia ancora su alti ritmi, e la tensione non si attenua. Lo show delle ripicche fra Bisoli e Sannino continua, coinvolgendo il pubblico della Ovest, e in campo non si fanno tanti complimenti. La bilancia è in perfetto equilibrio, eppure la sensazione che uno dei due piatti possa spostarsi da una parte o dall’altra, grazie ad un episodio, cresce con il trascorrere dei minuti. E al 17′ il Padova rimette il naso davanti sfruttando una percussione di Marcandella sulla destra conclusa da un cross al bacio per la testa di Capello, che piazza il pallone della vittoria sul palo opposto. Settimo gol per il bolognese, il quarto all’Euganeo. Il resto è una battaglia, fatta di contrasti, qualche calcione di troppo e tanto furore agonistico. Il Padova tiene duro, Cisco si divora la palla del possibile 3-1, ma la squadra porta a casa un successo fondamentale. La forza dei duri che non mollano mai.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Non ce n’è per nessuno. Sono caduti, nell’ordine, Bassano, Mestre, Pordenone e, buon’ultima, la Triestina. A Salò si è pareggiato. Insomma, se si mettono insieme 13 punti su 15 nelle ultime 5 partite, il marchio di fabbrica è solo di quelli vincenti. E lo hanno capito pure gli oltre 5.000 tifosi accorsi ieri sera all’Euganeo, incitando come mai li avevamo sentiti sinora Trevisan & C. e spingendoli verso un altro successo del Padova. È il terzo 2-1 consecutivo, ma soprattutto la conferma che la prima della classe del girone B ha preso un passo da assoluta protagonista. Tanto più meritevole, questo primato, se si pensa a quanta sofferenza ci sia voluta, pure stavolta, per arraffare i 3 punti. Ma così avrebbe voluto pure Nereo Rocco, il cui figlio Tito ha ricevuto prima dell’inizio le magliette delle squadre del paron, con il suo nome sulle spalle e il numero 10, quello dei campioni. Che sia una partita scorbutica è sin troppo facile immaginarlo, perché la Triestina è più squadra da trasferta che casalinga. Credenziali che trovano perfetta corrispondenza sul campo: il primo tempo vede gli alabardati creare non pochi problemi alla capolista, soprattutto nella zona cruciale, il centrocampo. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Bisoli spiega anche le sue scelte di formazione: «Ho lanciato subito Tabanelli perché avevo individuato nella loro parte sinistra un punto debole. Ho scelto all’ultimo la formazione, perché alla vigilia avevo visto un po’ di deconcentrazione e ho detto alla squadra di aspettarsi di tutto. Quindi ho fatto entrare Ravanelli, a cui vanno i miei complimenti per la sicurezza e la freddezza con cui ha giocato, perché per fisicità e capacità di accorciare si adatta meglio di Russo in una difesa a quattro. Russo va meglio a tre». Due le note stonate: gli infortuni e il gol subito da fermo. «Marcandella è tornato a sentire dolore alla vecchia cicatrice e qui mi fa arrabbiare perché vuol dire che non lavora per migliorare. A Madonna si è girato il ginocchio, spero sia solo una distorsione, fortunatamente non zoppicava molto. Dobbiamo migliorare sulle palle da fermo, serve più attenzione». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E a fine partita scatta anche l’applauso, fatto partire dal presidente Roberto Bonetto nei confronti di Pierpaolo Bisoli, nel momento in cui il tecnico entra in sala stampa. L’euforia è a mille, l’allenatore gioisce per il risultato senza nascondere le sofferenze patite dai suoi: «Abbiamo disputato una partita molto fisica e combattuta, soffrendo parecchio nel primo tempo la loro aggressività» ammette Bisoli. «La Triestina ci ha fatto penare, aveva più brillantezza di noi. Siamo stati compatti ma non trovavamo le solite geometrie anche per merito di un avversario che ha impostato una partita tosta alla quale non ci siamo adattati subito. Ho un po’ svegliato i ragazzi all’intervallo, siamo rientrati in campo con la giusta reazione e segnato un gran gol, prima di alzare la diga davanti alla nostra area. Non c’è niente di male, alla fine, nel difendersi a tre».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Un po’ per gli elogi, e un po’ per le critiche, è stato Alessandro Capello l’uomo-simbolo della vittoria sulla Triestina. «Sono molto soddisfatto per il gol e l’assist», sorride il capocannoniere biancoscudato, «ma c’è da dire che l’1-1 degli avversari probabilmente nasce da un mio doppio errore: prima ho perso palla ingenuamente, poi ho saltato male sulla punizione e l’avversario ha segnato saltando alle mie spalle. Mister Bisoli si è arrabbiato molto, me ne ha dette di tutti i colori, ma ne aveva le ragioni. Per fortuna sono riuscito a rifarmi con il gol del 2-1». Una vittoria sofferta, come lo erano state quelle con Mestre e Pordenone, anch’esse terminate 2-1. «Una gara difficile, la Triestina faceva girare bene la palla e noi non riuscivamo a ripartire come avevamo provato in settimana. Per fortuna abbiamo trovato quel gol in avvio di primo tempo, è stata una gara molto combattuta. Adesso siamo ancora più primi, questa vittoria ci lancia in testa e ci fa prendere un bel distacco sulle inseguitrici. Toccherà alle altre, adesso, replicare alla nostra vittoria». […]

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Segnali che puntano tutti nella stessa direzione, fatto sta i 29 punti e le quattro lunghezze di vantaggio sul Renate sono una sentenza che pare già avere un valore. Il prepartita è ricco e denso di significati: la passeggiata di Giuseppe Sannino di fronte alla sede del Padova a osservare le immagini di un secolo di storia («Non ci tornavo dal 2011, quando giocammo la semifinale playoff con il Varese e tutti sanno com’è andata a finire»), l’arrivo di Tito Rocco e la consegna delle due maglie «speciali» a centrocampo, lo striscione degli ultras («L’Euganeo uccide il Padova, mantenete le promesse: curva a bordocampo»). Sul campo Bisoli sgancia la sorpresa Tabanelli e la mossa è a dir poco azzeccata. […] L’Euganeo si esalta, incita, urla: adesso sognare in grande è più che lecito. Anzi, è doveroso. La squadra c’è, i singoli talenti pure e magari chissà, è tempo di scrollarsi di dosso l’insostenibile pesantezza di una categoria come la C e guardare ai pieni superiori. E’ presto, certo, ma gli ingredienti per arrivare fino in fondo ci sono proprio tutti questa volta, ci sono quelli tecnici e ci sono pure quelli caratteriali. E se a gennaio dovesse pure arrivare quell’attaccante di cui si parla ormai da qualche giorno, ecco che allora anche i sogni più arditi potrebbero finalmente realizzarsi.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Magari, chissà, Nereo Rocco avrà davvero sintonizzato la tv e guardato il suo Padova-Triestina da lassù. E, con il cuore spezzato in due tra i suoi due vecchi amori, avrà visto Pierpaolo Bisoli vincere e prendere alla lettera l’investitura del figlio Tito. Che in settimana aveva azzardato il paragone fra i due, dichiarando di intravedere in Bisoli qualcosa del Paron. Fatto sta che il Padova sembra aver messo la quinta e forse pure la sesta, centrando la terza vittoria consecutiva e sempre con lo stesso punteggio: 2-1 al Mestre, 2-1 a Pordenone e 2-1 anche ieri contro l’Alabarda. E se quella di Pordenone pesava una tonnellata, vien da chiedersi quanto possa pesare quella di ieri sera in un Euganeo che, alla fine, ha finito per farsi trascinare dai giocatori in campo e dallo stesso Bisoli, che ha più volte chiesto di aumentare l’incitamento in campo. Eppure, la data di venerdì 17 novembre — e bando a ogni scaramanzia, viene da dire — con ogni probabilità, potrebbe essere ricordata più avanti come una delle più importanti del campionato. Il Padova adesso è quattro punti avanti al Renate che giocherà domani, ma quello che colpisce è la forza di un gruppo completo, in cui chi entra (Ravanelli, De Risio, Cisco e Chinellato) gioca con il cuore in mano e chi sta in campo cerca di aiutare ogni compagno in difficoltà.




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