Live 24! Gubbio-Padova, il giorno dopo: beffa da digerire al più presto. E venerdì sarà prima contro seconda…

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Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sembrava fatta, il ritorno alla vittoria mancante da più di un mese, con la firma dell’attaccante più atteso. Invece venerdì sera a Foggia il Venezia ha vanificato tutto, prima volando sul 2-0 con la bella doppietta di Zigoni, poi divorandosi la terza rete, infine incassando al 95′ il pareggio che non ha salvato il team pugliese da bordate di fischi. «Il calcio è stranissimo, secondo me la nostra è stata e rimane una partita straordinaria, purtroppo solo per 88′ il grande rammarico di Pippo Inzaghi . Lo dico perché raramente si vede una squadra, per giunta neopromossa com’è il Venezia, venire in un ambiente come Foggia e fare una prestazione del genere. Dispiace molto, ma io devo vedere il lato positivo: i miei ragazzi hanno giocato una gara stupenda, chiaro che quando hai tre occasioni per andare sul 3-0 devi chiuderla senza se e senza ma». In classifica per il team arancioneroverde non è cambiato nulla, con un settimo posto in zona playoff condiviso assieme alla Cremonese (e col Cittadella, in campo oggi a Brescia), ieri fermata sull’1-1 allo Zini dall’Empoli e attesa mercoledì sera al Penzo (ore 20.30). «Chiaro che se a due soli minuti dal novantesimo sei avanti 2-0 non devi prendere due gol così, in quella maniera, lo sappiamo bene ribadisce Inzaghi . Forse ci manca ancora un pizzico di esperienza che con tanti giovani, bravi a fare la loro parte, finiamo per pagare. Giocatori navigati (il riferimento ai difensori assenti Domizzi, Modolo e Garofalo, ndr) che in quei momenti finali pur concitati ti fanno portare a casa le partite. Onore al Foggia che ci ha creduto, ma nessuno poteva pensare finisse in pareggio».

Ore 20.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Arrabbiato, anzi, di più: infuriato. Joe Tacopina ha un diavolo per capello per quanto accaduto a Foggia, in una serata che avrebbe potuto essere trionfale e che, al contrario, si è trasformata in una sorta di incubo. In vantaggio per 2-0 a un minuto dalla fine, il Venezia si è fatto raggiungere sul 2-2 al 95’. E, come se non bastasse, la rissa nel dopopartita e che lo ha coinvolto assieme al patron pugliese Franco Sannella e al direttore generale Dante Scibilia, lo ha fatto ulteriormente innervosire anche per la ricostruzione degli eventi a suo dire errata. Tacopina parla dall’aeroporto di Bari al telefono e quasi urla per la rabbia, segnale che non gli è ancora passata, anzi: «Innanzitutto vorrei dire — tuona — che negli otto anni in cui sono stato in Italia mai mi era capitata una cosa come quella di ieri. Queste sono cose che fanno male al calcio. Nel momento in cui il Foggia ha segnato il gol del 2-2 il patron Sannella, che è quattro volte più grosso di Dante Scibilia, ha attaccato il nostro direttore insultandolo, colpendolo alle spalle e spingendolo una fila più sotto di quella in cui era seduto. Dante è caduto e si è fatto male a una spalla, soccorso dal nostro medico sociale. Una cosa disgustosa, a cui è seguito l’intervento di altri “animali”, perché di tali si tratta, che hanno tentato di colpire a terra Dante. A quel punto mi sono frapposto reagendo a quell’aggressione ma non ho schiaffeggiato nessuno. Non ho mai schiaffeggiato nessuno e non l’ho fatto neppure questa volta. E mentre venivo trattenuto dagli steward sono pure stato colpito con un calcio da Sannella…». […]

Ore 19.30 – (La Nuova Venezia) «Il calcio è stranissimo: il Venezia ha disputato la miglior partita della stagione ed è tornato a casa con un solo punto». Mastica amaro Filippo Inzaghi, dopo aver coronato a lungo il sogno di espugnare lo “Zaccheria”, trovandosi in vantaggio di due reti a un paio di minuti dal 90′, gratificato dallo striscione alzato dalla curva rossonera con le parole “Il tuo gesto è da onorare. Inzaghi uomo da apprezzare”. Il riferimento è alla visita che il tecnico del Venezia ha fatto per la seconda volta ad Angelo Riccio, il giovane foggiano affetto da neurofibromatosi e grande tifoso di Pippo Inzaghi. Il tecnico arancioneroverde si era già recato a fine giugno a casa del giovane dopo aver saputo del suo desiderio di incontrarlo. «Ringrazio la curva del Foggia per lo striscione» sottolinea il tecnico del Venezia, «ma ho solo fatto un gesto che chiunque al mio posto avrebbe fatto».C’è anche una partita da commentare. «Per 88′ la squadra è stata straordinaria, fantastico vedere una neopromossa giocare così in un campo difficile come è Foggia, in un ambiente così complicato. Se poi hai tre nitide occasioni per andare sul tre a zero e non le sfrutti, allora questa è una pecca. Non possiamo, inoltre, prendere due gol del genere con un doppio vantaggio a due minuti dal 90’». […]

Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Il Venezia attacca con il suo presidente Joe Tacopina, il Foggia si difende. E ribadisce la stima per la società arancioneroverde. È il gioco delle parti ma quanto successo venerdì sera in tribuna allo “Zaccheria”, con la rissa tra dirigenti, non è stato un spettacolo da applausi. Raccontato prima da Sky, poi altri siti l’hanno ripresa, la vicenda ha fatto il giro dell’Italia in un attimo. Già nella notte il Venezia ha diramato un comunicato per fare chiarezza e smentire alcune notizie uscite sulla lite. […] Tutto sarebbe nato dagli insulti, offese e spinte subite dal direttore generale veneziano, Dante Scibilia, deluso per il mancato successo. «Un gesto inqualificabile, codardo e disgustoso» attacca Tacopina «perché in otto anni di calcio qui in Italia, mai ho visto una cosa simile. Sannella ha spinto Scibilia, che neppure lo guardava e gli dava le spalle, finendo nella fila sotto. Il nostro dirigente è caduto a terra e non riuscendo poi ad alzarsi data la confusione. Sono intervenuto in sua difesa ma Sannella ha cercato di colpirmi con un calcio al petto, non ho alzato le mani, com’è stato detto, ma è fortunato che mi abbiano trattenuto gli assistenti dello stadio: sarebbe finito all’ospedale».All’ospedale non è finito nessuno, Scibilia compreso, dolorante per il colpo di frusta e contusioni subite e visitato dai medici della squadra. Scibilia ha raggiunto lo spogliatoio scortato dalle forze dell’ordine e ieri è rientrato a Venezia con tutto il gruppo. «Ma era scosso» continua nel racconto Tacopina «ed è stato un attacco ingiustificato, senza motivo. Non ci sono stati particolari problemi né provocazioni durante la partita, è successo appena dopo la rete di Deli e sono episodi che fanno male al calcio italiano». […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dopo il pari con il Fano e l’inatteso scivolone sul campo del Santarcangelo, il Mestre, contro il Sudtirol, in quello che classifica alla mano era uno scontro diretto in chiave playoff, era atteso ad un’inversione di tendenza. Sul rettangolo di gioco del Mecchia è arrivata invece un’altra sconfitta, questa volta frutto di quella prestazione incolore che non t’aspetti, magari caratterizzata da un episodio, ma sulla quale c’è ben poco da dire, se non che vi è bisogno di stringere i denti in queste ultime uscite dell’anno per poi rifiatare durante la sosta. Gli altoatesini hanno saputo imbrigliare la manovra del Mestre annullando le corsie esterne, difendendosi con ordine e agendo esclusivamente di rimessa. Mestre senza Perna al centro della difesa, lo sostituisce Gritti, mentre Sodinha incomincia dalla panchina. Nel Sudtirol rientra Berardocco in cabina di regia. Primo tempo senza particolari emozioni. Gara di assoluto equilibrio. […] Il Sudtirol è però sempre in agguato e passa al 10′, su una lettura errata della difesa arancionera che lascia campo aperto a Tait, il quale crossa in mezzo per Costantino che tutto solo davanti a Favaro deposita da due passi il pallone in rete. Il Mestre accusa il colpo, la reazione è quasi impalpabile e non arriva mai a scalfire la porta altoatesina. Arriva il triplice fischio che innesca anche la contestazione dei tifosi.

Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La sconfitta sul campo, certo, ma soprattutto il durissimo sfogo di Mauro Zironelli nel dopo partita. Mestre-SudTirol, che scava la prima buca in cui gli arancioneri cadono nel corso della stagione, porta con sé solo amarezze. L’1-0 firmato Costantino al 9’ della ripresa, i mugugni dei tifosi a fine partita più per la difficoltà a seguire la squadra al Mecchia che contro i giocatori. Fatto sta che l’allenatore non gradisce e in conferenza stampa esplode. «Ho sentito critiche ingenerose — tuona — e credo facciano parte di altre cose che siamo stanchi di sentire. Forse non ricordano che anche noi facciamo chilometri per andare a Portogruaro, siamo l’unica squadra in Italia che ha vinto un campionato giocato tutto in trasferta. E’ ora di finirla con questa storia, non è colpa nostra se ci è stato tolto il Baracca. Non mollo di un centimetro: smettiamola con il Baracca, prendetevela con chi non ci ha fatto entrare al Baracca e non con noi… Non toccate sul piano dell’impegno i miei giocatori, che guadagnano poco più di un operaio, mi dispiace che alla prima difficoltà ci siano queste cose. Sono veramente dispiaciuto. Sappiamo che non ce l’hanno con noi, è una cosa politica e basta. Dobbiamo pensare soltanto a salvarci, chi pensava di vincere il campionato è fuori strada, non è sempre festa qui. Finiamola col Baracca, è un alibi che ci portiamo avanti e che ci danneggia». […]

Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Zironelli è furioso, per non usare altri termini. Non accetta critiche ingiuste e attacca anche i tifosi che si sono lamentati per il Baracca e qualcuno per aver accusato i giocatori di scarso impegno. «Che si rivolgano ad altre sedi se vogliono il Baracca ma nessuno tocchi i miei giocatori che sputano sangue in ogni gara. Il presidente fa miracoli e se siamo in Serie C è perché il Baracca non è utilizzabile e la scelta è stata condivisa anche da me. Siamo qui per salvarci, che se lo ricordino bene. È dura e il momento di calo ci sta per noi come per le altre squadre. Che nessuno tiri fuori altri discorsi o che non siamo attaccati alla maglia. Stavolta è stata una partita incolore e può capitare. Chi pensava che avremmo vinto il campionato sbaglia del tutto. Facciamo i chilometri come li fanno loro, si saranno anche rotti le scatole di fare tanta strada ma la questione è questa». Il discorso ritorna sulla partita appena conclusa. «Abbiamo subito una sola occasione quasi per caso e, preso il gol, siamo calati» riparte Zironelli, «non ci sono state grandi occasioni per nessuno e abbiamo tirato meno in porta ma io non faccio un passo indietro e mi assumo la responsabilità. Siamo tranquilli e sereni, sappiamo cosa fare e dove lavorare ma non dimentichiamo il nostro obiettivo. Siamo andati a manetta per sette partite adesso abbiamo il tempo di recuperare e i cali toccheranno agli altri. È bastato un retropassaggio sbagliato e un’uscita non perfetta di Favaro per prendere il gol quando su un’azione uguale Spagnoli non è riuscito a segnare. Non è stato il solito Mestre, ma ripeto, è colpa mia». […]

Ore 17.00 – (La Nuova Venezia) Partita da playoff tra due squadra al decimo posto, appaiate a 21 punti. Ma non è stata una bella gara e gli arancioneri sono apparsi fisicamente più stanchi e spesso disuniti tra i reparti. Un punto in cinque partite sono pochi anche se il Mestre sta facendo i conti con sfortuna e acciacchi vari. I padroni di casa si presentano senza Perna e Lavagnoli rimettendoci in esperienza e fisico. Difesa affidata a Gritti e centrocampo rinforzato da Beccaro per un più prudente 3-5-2. Il Sudtirol bada a non prenderle ma tiene unite le fila e gioca semplice. Il Mestre fa girare palla per allargarsi ma il centrocampo del Sudtirol è veloce a ripiegare e togliere spazio alla manovra. Il resto lo fa la fisicità dei difensori che di testa arrivano sempre prima. […] Il muro non crolla e il Sudtirol stacca tre punti preziosi per chiudere davanti al Mestre e fare sua l’ultima posizione valida per i playoff. A fine gara si registrano momenti di nervosismo, alcuni tifosi sbottano, forse stufi di una situazione che li vede costretti ad affrontare una trasferta anche per le partite in casa.

Ore 16.00 – (Il Piccolo) Il sapore della partita dell’ex deve avere fatto propendere la scelta tecnica di Sannino circa l’impiego del terzino sinistro su Grillo. Chiamata alla quale il rientrante Grillo ha risposto con una prova diligente in difesa, impreziosita dal cambio di gioco pregevole che di fatto ha aperto l’azione del gol alabardato. «Abbiamo indicazioni certamente positive da questa partita – esordisce Grillo – L’abbiamo giocata a viso aperto contro una squadra che ha fatto bene nel girone d’andata, e noi non siamo stati da meno. Il risultato credo sia abbastanza giusto, chiudiamo l’andata e penso che società e tifosi possano essere contenti di quanto fatto finora dalla squadra, abbiamo lottato per 17 partite». La Triestina ha giocato a viso aperto, ma soprattutto ha mostrato carattere su un campo difficile. «Vero. Sembrava la partita di Pordenone. Si è tanto discusso di quanto questa Triestina sia migliorabile o meno. Io credo che la squadra è fatta innanzitutto da bravissimi ragazzi, siamo un gruppo unito e abbiamo saputo tirare fuori gli attributi su campi importanti come questo di San Benedetto. Credo i tifosi siano orgogliosi di chi ha giocato. Ora riposeremo nel prossimo turno ma dalla prima di ritorno contro la Reggiana inizierà un nuovo campionato e saremo più pronti». […]

Ore 15.30 – (Il Piccolo) Un abbraccio, qualche battuta immancabile tra campani doc, e la staffetta davanti ai microfoni. Rabbuiato Capuano, decisamente più brioso Sannino. Il tecnico alabardato assapora il punto nelle Marche. «Possiamo arrivare a Natale e fare gli auguri ai nostri tifosi in modo sereno, siamo felicissimi di questo punto contro una signora squadra. Chiudiamo un percorso in questo girone d’andata fruttifero ma comincia un nuovo campionato. Nel ritorno con il mercato e squadre con obiettivi mirati come i play-off o promozione, sarà un’altra storia. Mi auguro ci sia anche la Triestina in questo gruppo». L’Unione avrebbe potuto portarsi addirittura sul 2-0. «Non mi piace parlare di situazioni ipotetiche, preferisco parlare di quanto i ragazzi hanno combattuto su un campo difficile. Avevo visto le partite della Samb di Capuano, ha sempre ottenuto risultati positivi, con molte vittorie in trasferta a pieno merito mentre molti potevano pensare ad un rullino di marcia diverso in casa. La cosa più importante per noi è aver dimostrato di volerla giocare senza barricate. Quando Capuano ha usato il termine “ignorante” per descrivere la squadra da lui voluta, condivido. Ignorante significa squadra garibaldina, tosta, fisica. La nostra squadra è stata costruita in pochi giorni e lungo la strada molti si stanno ritagliando lo spazio». […] Dove può arrivare la squadra?«Abbiamo 25 punti ma bastano 2-3 vittorie o sconfitte per salire o scendere. Se saremo bravi ad arrivare nei primi 10 posti, ci giocheremo le nostre carte ma qui si sta costruendo una base per qualcosa di importante».

Ore 15.00 – (Il Piccolo) Palme, mare, pioggia, freddo. E un pareggio. Così la Triestina in riva all’Adriatico sferzato dal vento chiude il suo girone d’andata. E si congeda con una buona prova, magari senza quel pizzico di cinismo che avrebbe portato più frutti ma nella consapevolezza di aver giocato alla pari anche con la seconda della classe. Se Libutti non fosse stato un terzino per caso al centro dell’area ospite nel primo tempo e se il diagonale di Mensah (ancora il migliore) in avvio di ripresa fosse stato di qualche centimetro più preciso, il match di San Benedetto del Tronto avrebbe potuto tramutarsi in un successo come a Pordenone. Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte. E invece l’Unione ha fatto un buonissimo percorso in questa metà stagione. L’1-1 (con entrambi i portieri non brillantissimi nelle due occasioni) del Riviera della Palme, che ha una curva da serie B e passa, è un altro passetto verso la piena maturazione di un gruppo che gioca sempre a pallone. Il pari ci sta tutto al termine di una sfida interpretata a viso aperto e su un terreno inzuppato. Poche occasioni da una parte e dell’altra ma qualcuna in più per l’Unione. Un rammarico finale per i marchigiani su una conclusione poco felice nel recupero del bomber Miracoli. Ma la vittoria dei rossoblù sarebbe stato davvero troppo. Sannino si affida al 4-3-3 con Petrella in campo e Meduri leggermente arretrato a dar manforte alla retroguardia. Sambenedettese con il classico 3-5-2. […]

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] «Siamo sereni, alle vicende societarie non pensiamo perchè non fa parte del nostro lavoro — sottolinea Nicola Zanini — noi dobbiamo pensare solo al campo e a lavorare. Contro l’Albinoleffe siamo andati sotto e poi siamo stati bravi a rimetterla in piedi. Se fossimo andati in vantaggio sarebbe cambiato molto, però c’è stata la reazione nei primi venti minuti del secondo tempo quando abbiamo pareggiato e poi provato a vincerla». Nella fase finale della gara l’Albinoleffe è sembrato più in palla e Zanini spiega anche il perché. «Stiamo lavorando un po’ meno sul fondo e maggiormente sulla velocità e rapidità. E’ un lavoro che ha bisogno di un po’ di tempo, conto dopo la partita di Gubbio di lavorare bene nella pausa tra dicembre e gennaio». Contento per il gol è De Giorgio che sperava però di vincere la partita. «Secondo me meritavamo qualcosa in più, noi abbiamo avuto più occasioni. In campo abbiamo messo cuore e voglia, doti che tutta Vicenza ci chiede, si sta creando un buon gruppo e da questa base si deve ripartire. Il gol? Coser si muoveva verso il palo coperto e ho deciso di metterla dall’altra parte. È andata bene, un bel gol».

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Pareggio con partita dai due volti: nel primo tempo meglio l’Albinoleffe, nella ripresa il Vicenza avrebbe meritato di più. Alla fine esce un pari che probabilmente è il risultato più giusto per quanto visto in campo. Finisce così il girone d’andata: i biancorossi girano a 20 punti, lontani dalle posizioni nobili della classifica. Bottino un po’ misero, decisamente al di sotto delle previsioni della vigilia, si attendono tempi migliori e a breve, possibilmente: in campo, sì, ma soprattutto nella stanza dei bottoni. Mister Zanini cambia modulo ma conferma dieci degli undici nella formazione che sabato scorso ha espugnato Bassano: l’unico cambio vede Tassi in campo e Lanini inizialmente in panca. Poca gente sugli spalti, evidentemente il non brillante momento della squadra e le stucchevoli vicende societarie hanno finito per fiaccare gli entusiasmi anche dei supporter più attaccati alla squadra. Non che l’Albinoleffe se la passi meglio: la squadra è reduce da tre sconfitte consecutive e i tifosi al seguito sono otto coraggiosi. […]

Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «Dobbiamo pensare solo a noi stessi, indipendentemente dai risultati delle altre afferma Leo Colucci -. Il Renate vanta una notevole solidità difensiva, che unita alla grande efficacia nelle ripartenze fa dei nerazzurri un avversario temibilissimo. La loro posizione in classifica (sono terzi, con 2 punti di vantaggio sul Pordenone, ndr) non mi sorprende. Conosco Cevoli, al quale mi lega un rapporto di sincera amicizia. Abbiamo giocato insieme e so che è un allenatore molto preparato. Dovremo stare molto attenti e scendere in campo con grande determinazione per cercare d’imporre il nostro gioco. Vogliamo assolutamente annuncia il suo programma ritrovare quel successo in trasferta che ci manca da tempo (1-0 a Fano alla terza giornata, l’ormai lontano 10 settembre, ndr). È ora di riprendere il nostro percorso di crescita». Il popolo neroverde teme che Stefani e compagni (vendicati ieri dall’Udinese) risentano dello stress psicofisico della supersfida con l’Inter. «San Siro resterà un ricordo indelebile premette Colucci nella memoria di ognuno di noi, dei nostri dirigenti e di tutti i tifosi, sia dei quattromila che ci hanno seguito a Milano che di quelli che hanno fatto il tifo da casa davanti alla tivù. Inutile negare ammette anche – che gli ottavi di Tim Cup abbiano comportato un grande sforzo mentale e agonistico. Credo però tranquillizza infine – che, grazie al lavoro di tutto lo staff, i ragazzi abbiano recuperato al meglio. Sono tutti a disposizione, a eccezione ovviamente di Gerardi e Misuraca». L’attaccante è ancora infortunato, la mezzala squalificato. «Sceglierò gli undici da mandare in campo conclude Colucci -, come sempre, soltanto poco prima della gara». […]

Ore 13.10 – (Messaggero Veneto) […] «Dai ragazzi mi aspetto un’ulteriore prova di maturità – attacca l’allenatore del Pordenone -: la partita con il Renate è importantissima. Dovremo scendere in campo con grande determinazione e grinta, provando sempre a imporre, con intelligenza, il nostro gioco. Vogliamo ritrovare il successo in trasferta che ci manca da un po’ di tempo. Senza guardare i risultati delle altre, ma pensando principalmente a noi e al nostro percorso di crescita». Per questo il trainer neroverde ritiene la gara di oggi a Meda fondamentale. «Assolutamente sì – precisa -. San Siro resterà un ricordo per tutti ma ora bisogna guardare avanti, al Renate. Squadra che ha una notevole solidità difensiva, velocità, tecnica e grande efficacia nelle ripartenze. Dovremo stare attentissimi». Chiusura su chi giocherà: «La partita con l’Inter ha comportato un grande sforzo mentale e fisico – sottolinea il tecnico -. Abbiamo però lavorato bene, cercando con lo staff di recuperare al meglio tutti i ragazzi. A eccezione di Gerardi (infortunato ndr) e Misuraca (squalificato ndr), avremo tutti a disposizione e domani scioglieremo gli ultimi dubbi sulla base delle condizioni di ognuno».

Ore 12.50 – (Messaggero Veneto) […] In vista della partita odierna, e sulla base di ciò che ha visto nelle uscite precedenti, Colucci non farà alcuna modifica di rilievo alla formazione. L’unica uscita di rilievo è rappresentata da Misuraca, out per squalifica: al suo posto ci sarà Danza. Il modulo sarà il solito, il 4-3-2-1, con i due fantasisti Berrettoni e Sainz-Maza in appoggio a Magnaghi. In mezzo agiranno con Danza Burrai e Lulli mentre in difesa, davanti al para-rigori ed eroe del Meazza Perilli, si muoveranno Formiconi, Stefani, Bassoli e Nunzella. Nel Renate, che si schiera col 4-3-3, va segnalato l’importante rientro di Gomez, autore di sei gol sinora. Nel tridente ci sarà anche Finocchio, ramarro nella prima parte della stagione 2015-2016. Tifosi. Si è tornati come da previsione scontata alla normalità: il campo di Meda non è allettante come quello di San Siro così, alla volta della Brianza, oggi partiranno 40 tifosi, i veri supporter del Pordenone, al fianco sempre e comunque della squadra. Per quanto non si giochi più alla “Scala del calcio” va detto che questo team non va lasciato solo: per quanto hanno fatto negli ultimi anni Stefani e soci meritano ancora sostegno.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) CAMPODARSEGO. Allo stadio “Boscherai” di Pedavena (arbitro Raimondo Borriello di Arezzo) il “Campo” avrà la possibilità di giocarsi il primato. Magari aspettando qualche buona notizia da Montorio, visto che la capolista Virtus Vecomp ospiterà un Delta Rovigo che sta deludendo le aspettative, certo, ma può comunque colpire in qualsiasi momento con i suoi elementi di spicco. Un solo punto separa i veronesi dai biancorossi di mister Gianfranco Fonti. […] Per la sfida odierna, Fonti ha recuperato il bomber Pietribiasi, mentre Granzotto, sulla via della guarigione dopo un leggero infortunio, sarà valutato nella mattinata di oggi. Formazione Campodarsego (4-3-3): Pirana; Ndoj, Colman Castro, Leonarduzzi, Granzotto; Trento, Radrezza, Caporali; Aliù, Kabine, Michelotto. All. Fonti. ESTE. Anche i giallorossi di Michele Florindo chiuderanno in trasferta. Al Comunale di Brugnera troveranno infatti lo scoglio Tamai (arbitro Geremia Vincenzo De Capua di Nola), formazione tanto ostica quanto abituata alla categoria. […] Per la sfida coi pordenonesi ci sarà anche un esordio: quello, probabile, dell’attaccante Carlo Bigoni, annunciato venerdì dalla società di via Monte Cero. Ai box resteranno invece Gilli e Serafin, acciaccati. Formazione Este (4-4-2): Lorello; Dei Poli, Cassandro, Ferrando, Boron; Ostojic, Pozza, Viviani, Tomasini; Fioretti, Florian. All. Florindo. ABANO. Toccherà all’Abano, probabilmente, il match più difficile della giornata. Un po’ perché i neroverdi devono risalire la china, un po’ perché il Belluno (pur essendo in emergenza – soprattutto difensiva – tra squalifiche e infortuni) è sicuramente una squadra poco abbordabile. […] Nel frattempo, è stato annunciato il terzo acquisto del mercato invernale, dopo quelli di Cristian Daminuta e Oleg Turea: si tratta di Santiago Rodriguez, attaccante 19 enne uruguaiano, proveniente dall’Anzio. Sempre dalla società laziale di Serie D potrebbe arrivare nei prossimi giorni Aldo Martilotta, difensore classe 1996. […] Formazione Abano (4-4-2): Bettin; Ceccarello, Manuel Cecconello, Di Bari, Zanon; Turea, Faggin, Carteri, Boreggio; Franceschini, Mattia Cecconello. All. Gabrieli.

Ore 11.50 – (Gazzettino) […] Il tecnico granata si aspetta una grande risposta della squadra a Brescia. «Avere giocato un ottavo di finale di Tim Cup ci deve restituire entusiasmo, coscienza ed energia. Non è facile arrivare così lontano in questa manifestazione, ecco perché dobbiamo ricavarne qualcosa di estremamente positivo in chiave campionato. Affronteremo la trasferta di Brescia con umiltà, ma con grande determinazione, consapevoli che ci attende un confronto importante, determinante vorrei aggiungere. Per noi e per il Brescia». La formazione lombarda non ha mai regalato gioie ai colori granata: l’anno scorso due sconfitte, in casa e fuori. «Il Brescia aveva interrotto il nostro filotto di cinque vittorie consecutive – ricorda Venturato – Poi al Rigamonti abbiamo perso malamente. È un test significativo anche a livello psicologico. Brescia è una piazza importante e ambiziosa, adesso ha cambiato proprietà e vuole crescere». Venturato guarda soprattutto in casa propria. «La cosa fondamentale in questo momento è la continuità nei risultati. Nelle ultime tre partite del girone di andata chiedo tanta attenzione, perché saranno tutte gare impegnative e difficili. Bisognerà affrontarle con l’atteggiamento giusto e con tanta voglia di vincere». […]

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) […] «Contro la Lazio abbiamo commesso degli errori gravi. Li abbiamo commessi anche in campionato, in altre occasioni, ma è chiaro che se li ripeti contro una squadra di Serie A si evidenziano in modo disarmante. Noi siamo preparati per affrontare quel tipo di situazione e sappiamo quello che avremmo dovuto fare e non abbiamo fatto. Dovevamo riuscirci giovedì scorso e conterà ancora di più contro il Brescia». Rispetto alla scorsa stagione i punti in classifica sono gli stessi, 28. Alla 19ª giornata il Cittadella superò il Pisa di Gattuso: per tenere il passo dovrà ripetersi contro gli uomini di Marino. «Sono campionati molto diversi per confrontarli. Ma, se abbiamo gli stessi punti, vuol dire che non siamo migliorati a sufficienza per poter pensare di realizzare qualcosa di straordinario. Se vogliamo davvero crescere dobbiamo fare qualcosa in più».[…] Il Brescia è storicamente una “bestia nera” per il Citta. «L’anno scorso interruppe la nostra striscia di 5 vittorie consecutive e ci batté anche al ritorno, dopo una nostra brutta partita. Furono due gare difficili, per cui anche dal punto di vista psicologico questo è un test importante. Davanti troveremo una squadra in parte diversa, che alle spalle ha una società nuova, con la voglia di crescere». Caracciolo è sempre l’osservato speciale. «Lo si conosce, è un giocatore di prestigio per questa categoria, ma non è l’unico da temere. A me piace molto Machin, che seguivo già quando era nella Primavera della Roma. E poi ci sono giovani interessanti come Bisoli, che sta facendo molto bene, Furlan e Torregrossa, che hanno capacità tecniche e fisiche. È una squadra da affrontare con attenzione e umiltà, non dimenticando mai che il risultato conta più di tutto». […]

Ore 11.00 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Bindi 5; Cappelletti 6, Ravanelli 6, Trevisan 6, Contessa 6; Mandorlini 6 (Mazzocco sv), Pinzi 6 (Serena sv), Belingheri 6; Pulzetti 6 (Guidone 6), Candido 6 (Tabanelli 6); Capello 6 (Marcandella sv).

Ore 10.50 – (Gazzettino) Una rete beffarda a tempo scaduto nella palude di Gubbio decreta la terza sconfitta stagionale del Padova che interrompe così una serie positiva di otto risultati, ma che nelle tre ultime partite ha raccolto due soli punti. Un campanello d’allarme sicuramente da non sottovalutare. Ironia della sorte, i biancoscudati, comunque campioni d’inverno, chiudono il girone d’andata esattamente nel modo con cui l’avevano aperto, con il ko esterno con il Renate, anche se in questa occasione un pareggio a reti bianche avrebbe meglio rispecchiato quanto (non) si è visto in campo a causa di un terreno al limite della praticabilità, della pioggia battente e del forte vento. Per fortuna è poi arrivata la notizia del pareggio interno della Samb con la Triestina: i marchigiani sono ora dietro di cinque lunghezze. E oggi c’è da seguire Renate-Pordenone. Solo un episodio poteva decidere la sfida e così è successo. Dietro la lavagna finisce il portiere Bindi che, su una punizione battuta da Burzigotti dieci metri oltre la linea di centrocampo, ingannato forse dal movimento di un avversario, è uscito a vuoto e così la palla è rotolata lentamente in rete, per la delusione dei cento bagnati e infreddoliti tifosi padovani al seguito della squadra. Bisoli schiera il Padova con il 4-3-2-1, con Capello terminale offensivo, Pulzetti e Candido alle sue spalle e Mandorlini mezzala, ma le condizioni meteo scombinano i propositi del tecnico. La qualità fatica dunque ad emergere, lo spettacolo inevitabilmente ne risente e così per tutti i novanta minuti le emozioni si contano sulle dita della mano. Il Padova tiene il baricentro più alto grazie alla maggiore fisicità a centrocampo, ma la difesa di casa sugli spunti a sinistra di Candido e Capello, rimedia sempre all’ultimo passaggio. […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) «Se fosse finita 0-0 non ci sarebbe stato nulla da dire, ma ci è mancato qualcosa in termini di cattiveria individuale. La prestazione di squadra c’è stata e non posso imputare nulla su questo ai giocatori». Nonostante il ko maturato in modo così paradossali, Pierpaolo Bisoli a fine gara ostenta serenità e cerca subito di trovare una morale in senso costruttivo a quanto appena successo. «Questa partita prosegue il tecnico – deve farci capire che fino a quando l’arbitro non fischia dobbiamo restare concentrati su ogni palla. Mi prendo pure io le mie responsabilità se non sono riuscito a trasmetterlo e anche questa è una cosa su cui c’è da migliorare perché partite del genere non si possono perdere». […] Bisoli, comunque, guarda avanti: «Un punto in più o in meno non ci deve distogliere dal fatto di avere disputato un grande girone di andata. Ora per quello di ritorno dobbiamo tornare con i piedi per terra e ricominciare a lavorare con la cattiveria giusta, ma senza perdere tranquillità. Si è trattato di un incidente di percorso, siamo al giro di boa e ripartiremo venerdì (con il Renate all’Euganeo, ndr) con un piglio un po’ diverso. Voglio che tutti i giocatori si comportino come se fosse il primo giorno del ritiro e non voglio sapere che siamo primi».

Ore 10.20 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Bindi 4.5; Cappelletti 5.5, Ravanelli 7, Trevisan 6.5, Contessa 5.5; Mandorlini 6 (Mazzocco sv), Pinzi 5.5 (Serena 6), Belingheri 6.5; Pulzetti 5.5 (Guidone 5.5), Candido 6.5 (Tabanelli 5.5); Capello 5.5 (Marcandella sv).

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Oggi pomeriggio si gioca Renate-Pordenone, e, solo se dovessero prevalere i lombardi, il margine di vantaggio diverrebbe di 4 punti. Insomma, un pugno che fa male, ma in grado di essere assorbito senza particolari traumi da parte della prima della classe. Che, detto per inciso, ha fatto la partita, ma non ha trovato alcun varco utile per perforare la solida (nella circostanza) retroguardia umbra, imperniata sull’ex Matteo Piccinni. Il Padova qualche attenuante ce l’ha, e la principale è quella di aver giocato sotto una bufera per tutti i 94′ in cui si è rimasti in campo. Vento, pioggia battente, a tratti mista a neve, hanno condizionato manovra e idee delle due squadre, con il terreno dello stadio “Barbetti” impregnato d’acqua ma dotato di un buon drenaggio, che non ha potuto evitare, specie nella ripresa, la formazione di vaste pozzanghere, dove il pallone ristagnava. In sostanza, è andata in scena una partita ai limiti del regolamento, e ciò ha penalizzato più gli ospiti che gli uomini di Pagliari, i quali hanno avuto il merito (questo, sì, grande) di crederci sino alla fine. Citazione d’obbligo per la cinquantina di supporter biancoscudati che, infreddoliti e bagnati come pulcini, sono rimasti in curva (scoperta) a sostenere i propri beniamini. Meritano un applauso incondizionato. […] Venerdì, per fortuna, si torna a giocare. Impegno tosto, con il Renate, alle 18.30 all’Euganeo. Nessun dramma, a patto di vedere più “cattiveria” in area e fuori, perché il problema del gol va risolto in fretta, e meno distrazioni in difesa. Coraggio, Padova, regalaci un bel Natale.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il fattaccio accade dopo che, da una trentina di secondi, è iniziato il quarto ed ultimo minuto di recupero: c’è una punizione a favore del Gubbio, proprio sotto la gradinata dei tifosi di casa, ad una quarantina di metri dalla porta biancoscudata. Sul punto di battuta va l’ultimo entrato per la squadra di casa, Bergamini, che calcia lungo verso l’area, nel grappolo umano il difensore Burzigotti sfiora la sfera, anticipando Guidone, di quel tanto da indurre Bindi all’errore. Morale: clamorosa uscita a vuoto del portiere e gol-partita dei rossoamoblù. I tifosi locali esplodono di gioia, increduli, mentre Trevisan & C. si guardano in faccia basiti. Eppure è tutto vero: il Padova si è fatto fregare nel modo più incredibile ed ingenuo che si potesse immaginare. Sarebbe bastato un briciolo di attenzione in più, tirare qualcuno degli avversari per la maglia, evitare quell’azzardo dell’uscita alla garibaldina da parte dell’estremo difensore (sin lì attento e sicuro), e si sarebbe tornati a casa con un pareggio che non avrebbe fatto una grinza.Invece, la capolista colleziona la terza sconfitta stagionale, sempre in trasferta, dopo quelle con Renate (all’esordio) e Teramo, quest’ultima risalente al 14 ottobre scorso. Sconfitta-beffa, che chiude un girone d’andata comunque estremamente positivo: su 17 partite giocate, 10 vittorie, 4 pareggi e, appunto, 3 ko. Media esatta di 2 punti a partita, così si va su. La Sambenedettese non ne ha approfittato, bloccata sull’1-1 dalla Triestina, per cui da 6 lunghezze di distacco è scesa a 5.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Nella ripresa è stata una gara molto “sporca”, voglio rivedere qualche episodio, come il gol annullato e il rigore non assegnato a Marcandella, ma non cerco scuse. A 30 secondi dalla fine su una palla buttata quasi rasoterra da centrocampo eravamo in cinque contro uno del Gubbio e siamo riusciti a prendere gol. Chi ha sbagliato? È stata una concatenazione di errori, in quella posizione il portiere o esce e prende la palla o sta in porta». […] Si chiude il girone d’andata, che voto dà al suo Padova?«Darei un 7.5. Un punto in più o un punto in meno non ci deve distogliere dal fatto che abbiamo disputato un grande girone d’andata. Siamo primi, i giovani stanno crescendo molto, ma si può sempre migliorare e la gara di Gubbio ne è la riprova. Ora inizia il girone di ritorno e dobbiamo tornare con i piedi per terra, ricominciando a lavorare con la giusta rabbia e grande entusiasmo».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] «Questo risultato ci deve far tornare con i piedi per terra e far ritrovare la cattiveria giusta», attacca Bisoli. «Sfide del genere, se non riesci a vincerle, e ci abbiamo provato in tutti i modi, devi essere bravo a tenerle sullo 0-0. È la prima volta che mi capita di perdere senza subìre tiri in porta, ma questo ci deve far capire che, finché l’arbitro non fischia, bisogna essere concentrati su ogni palla. È un aspetto che dovrò migliorare con i miei giocatori perché queste partite non si possono perdere». Con il senno di poi riproporrebbe ancora la formula con i due trequartisti, visto il campo molto pesante? «Nel primo tempo la squadra ha palleggiato bene, Candido mi è piaciuto, poi, quando il campo è peggiorato, ho tolto Pulzetti che non era in forma, inserendo Guidone.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Un raggio di sole in una giornata da incubo. Luca Ravanelli vince la palma di “miglior biancoscudato di giornata”, ma alla gioia personale per il premio virtuale si contrappone subito il disappunto per la sconfitta-beffa: «Non ho capito bene cosa sia successo nell’ultima azione, ma di sicuro dobbiamo rimanere più concentrati. È un vero peccato, perché avevamo concesso davvero poco o nulla in difesa, anche grazie al prezioso lavoro degli attaccanti. Dovevamo, però, sfruttare meglio gli episodi avuti, dato che loro sono riusciti a vincere monetizzando quell’unica mezza occasione costruita nell’arco dell’intera partita». […] E Ravanelli chiude le considerazioni di giornata concordando proprio con Bisoli riguardo al voto da dare al Padova al termine del girone d’andata: «Anche per me meritiamo 7.5, perché abbiamo fatto davvero tanto. Ora, però, dobbiamo continuare così: abbiamo comunque un buon margine sulla seconda, sperando che non si accorci troppo». […]

Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto): Bindi 4; Cappelletti 6, Ravanelli 6.5, Trevisan 6.5, Contessa 5.5; Mandorlini 5 (Mazzocco sv), Pinzi 5.5 (Serena 5.5), Belingheri 5.5; Pulzetti 5.5 (Guidone 5.5), Candido 6 (Tabanelli 5); Capello 5.5 (Marcandella sv).

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Tre partite, nessun gol. Prima di ogni altra considerazione, l’analisi dell’assurdo pomeriggio di Gubbio vissuto dal Padova, sconfitto 1-0 al Barbetti e alle prese con la prima crisi della stagione, deve partire da qui. Da un attacco spuntato in cui Chinellato non viene utilizzato in una partita da disputare su un campo pesantissimo, in cui Guidone entra a inizio ripresa ma prosegue nel suo difficile rapporto con il gol e in cui Capello si è fermato. Poi, certo, c’è la papera di Bindi, che al 93’ fallisce completamente un’uscita comoda e permette a Burzigotti di toccare la palla quel tanto che basta per spingerla in gol. Un epilogo beffardo che tuttavia non arriva per caso, perché la spia della benzina da qualche settimana segna rosso e per il momento si era riusciti a tamponare, in qualche maniera, un problema che emerge con sempre maggiore chiarezza con l’avvicinarsi della pausa di gennaio. A questo punto urge fare più punti possibile fino alla sosta, a cominciare da venerdì pomeriggio quando all’Euganeo arriverà il Renate. E per fortuna la Samb ieri non è andata al di là del pareggio con la Triestina, riducendo il distacco a cinque e non a tre punti come sarebbe accaduto in caso di successo. […]




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