Live 24! Pontedera-Padova 2-1, Biancoscudati fuori dalla Coppa Italia: non basta il gol di Lanini per la rimonta

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Ore 19.30 – Fischio finale: Pontedera-Padova 2-1.

Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) […] Armando Perna analizza così lo 0-0 del Mestre nel posticipo di lunedì sera al “Rocco”. «Non è stata una bella partita da vedere, nonostante una decina di palle gol, ma è stata una bellissima prestazione per il Mestre, anche se non abbiamo tenuto palla come altre volte e abbiamo tirato meno del solito in porta anche per merito della Triestina, che ha pressato molto e attaccato a ritmi sostenuti nella prima frazione. Poi siamo saliti, anche grazie al loro calo fisico perché non potevano reggere 90′. Sono soddisfatto della prestazione: siamo stati bravi perché abbiamo giocato con una squadra che ha un gruppo solido che nasce dall’anno scorso: tolti Neto e me, perdendo in partita uno come Zecchin, che ha una tecnica spettacolare, e Beccaro, che sa ricoprire ogni ruolo, abbiamo dimostrato che chi entra non fa rimpiangere chi sostituisce». Perna chiude con un elogio agli avversari. «Era una Triestina completamente diversa da quella dell’andata, rinforzata con elementi di qualità e serie superiori ed esserci battuti ad armi pari è una soddisfazione immensa. Alla fine è un punto importante e guadagnato perchè li abbiamo lasciati dietro e negli scontri diretti siamo in vantaggio. Certo, si vede la mano di Sannino, che ha fatto Serie A e B e se ha scelto il progetto Triestina vuol dire che l’obiettivo è ambizioso. Usciamo a testa alta da una partita certo non facile, fatta più di carattere e grinta e un po’ ci rifà la bocca dalla sconfitta con la Fermana».

Ore 16.30 – (Il Piccolo) […] Filippo Porcari, perno del centrocampo, nel complesso promuove la Triestina. Si guarda al bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?«Abbiamo fatto una buona prestazione, nel primo tempo abbiamo avuto quattro-cinque occasioni nitide, nelle quali ci siamo trovati davanti al portiere. Avevamo preparato bene la partita, ci è mancata la cattiveria nel finalizzare al meglio le occasioni. Nel secondo tempo è vero che siamo calati, ma siamo rimasti in partita fino alla fine ed è capitata qualche opportunità in contropiede. Cerco quindi di guardare al bicchiere mezzo pieno, perché abbiamo delle certezze e non voglio ci vengano tolte».L’arrivo di Coletti ha dato sostanza ed esperienza ulteriori al centrocampo. Un centrocampo che squadre di serie B potrebbero invidiare…«L’aiuto di Coletti ha dato man forte, ma è importante sapere che questo è un gruppo unito dove tutti sono utili e nessuno indispensabile. E’ sempre stata la nostra forza fin dall’inizio del campionato, chi va in campo sa che deve dare il 110%, ed è quello che stiamo facendo. Purtroppo i risultati non sono dalla nostra parte in questo momento e ne siamo consapevoli. Cerchiamo dunque di continuare a lavorare sempre più forte».Cinque partite senza il sapore della vittoria, c’è il rischio di vivere il momento con una pressione non necessariamente positiva?«Fa parte del calcio, dobbiamo essere bravi ad assorbire queste cose altrimenti non dovremmo neppure giocare a pallone. Deve diventare la nostra forza e il nostro obiettivo, ritrovare la vittoria prima possibile e di conseguenza alzare il nostro morale». […]

Ore 16.00 – (Il Piccolo) «Io non mi sento in discussione»: mister Sannino è secco e deciso nel rispondere a una domanda che sorge legittima, guardando solo ai risultati e al dato negativo dei 3 punti nelle ultime 5 partite. Ma quanto a prestazioni, difficile sostenere che la Triestina non stia facendo bene. Da qui la sacrosanta difesa del mister: «In discussione ti ci mettono sempre gli altri – spiega Sannino – io mi sento di far bene il mio lavoro, e per capirlo bisogna seguirne l’iter e tutta la settimana, anche se siamo abituati a sindacare poi solo sul risultato. Io non mi sento in discussione, ma un mio collega importante dice sempre che noi non dobbiamo pensare al di là di un giorno. Ma ripeto, qui la squadra c’è, ce l’ho in mano, poi ognuno è libero di dire quello che vuole. Se fossimo una squadra allo sbando che subisce, allora direi prendiamo la valigia e andiamo. Ma sfido chiunque a dire una cosa del genere, ci ha visto tutta Italia in tv». Perchè, ribadisce il tecnico, nell’analisi bisogna andar oltre al risultato: «Guardiamo anche a cosa fa una squadra in campo, ascoltiamo anche la gente di calcio cosa pensa. Giusto essere arrabbiati a Fano, perché avevamo fatto poco, ma qui? Purtroppo riceviamo sempre complimenti e facciamo pochi punti. E ne soffriamo tutti. Ma se fosse così semplice, tutte le squadre dovrebbero cambiare 4-5 allenatori all’anno, con la solita motivazione di dare una scossa. Io so che si è partiti con un’idea e un obiettivo, che resta ampiamente alla nostra portata. Giustamente chi paga il biglietto dice quello che vuole e noi lo rispettiamo, ma dobbiamo andare avanti a lavorare». Sul pareggio, l’analisi è chiara: è mancato solamente il gol, e poi nella ripresa è subentrata la stanchezza: «Nel primo tempo – dice Sannino – è stata una bella partita e meritavamo ampiamente il vantaggio, poi è normale che quando crei tanto e vai nello spogliatoio ancora sullo 0-0, e parti nella ripresa per poter spingere ancora, bisogna fare i conti oltre che sulla qualità anche sulla condizione fisica. Abbiamo speso tantissimo nel primo tempo e così piano piano abbiamo perso le distanze, dando possibilità al Mestre di fare possesso palla. E gli ultimi minuti abbiamo fatto molta fatica». […]

Ore 15.30 – (Il Piccolo) Lunedì sera, alla fine della partita contro il Mestre, Tommaso Coletti era letteralmente senza voce. Segno di come il nuovo arrivato in casa alabardata sia un vero leader, uno abituato a parlare e urlare molto in campo. Ma a parte questo, il centrocampista ex Foggia racconta di come il suo primo impatto con la squadra sia stato molto positivo: «La Triestina mi ha fatto un’ottima impressione: ho avuto la sensazione di una grande squadra, molto unita, ho visto uno spirito battagliero che mi è piaciuto tantissimo. L’unica cosa che alla fine è mancata è stato il risultato, ma la strada è quella giusta. Basti pensare che il Mestre ha statistiche di prim’ordine, e finora ha fatto 7-8 tiri in porta a partita contro chiunque, mentre noi li abbiamo completamente sovrastati concedendo un solo tiro e creando almeno 5-6 occasioni nitide. Diciamo la verità, se nel primo tempo finivamo 4-0, non avevamo rubato niente. Poi è vero che negli ultimi 20 minuti siamo calati, ma avevamo speso molto nella prima frazione. E aver messo così in difficoltà una squadra ben organizzata come il Mestre, significa che abbiamo interpretato la partita alla grande. Ripeto, è mancato solo il gol, un vero peccato». Sul fatto degli attaccanti in panne, Coletti pensa si tratti solamente di un periodo storto: «A mio parere è solo un momento no, come talvolta accadono: ora i nostri attaccanti non stanno segnando, ma sono fiducioso, stanno dando tutto in campo e appena si sbloccheranno cominceremo a portare a casa molti punti». […]

Ore 14.30 – (Messaggero Veneto) Aumentano le possibilità di vedere Gerardi in campo dal 1′ sabato, nella sfida con la FeralpiSalò, squadra di cui è fresco ex. Anche ieri il centravanti ha sostenuto entrambe le sedute assieme alla squadra. Considerato che nelle precedenti tre partite è sempre entrato e che la sua condizione va migliorando giorno dopo giorno, è più che probabile che Leonardo Colucci lo rilanci dall’inizio. Il numero 9 dei ramarri è assente dalla formazione dallo scorso 29 ottobre, quando a Fermo si lussò la spalla. Ancora out invece Berrettoni, il cui recupero per sabato si fa sempre più complicato. Michele Serena, in casa Feralpi, recupera Emerson e valuta se è il caso di proseguire col 4-3-1-2 usato sabato scorso col Vicenza. Possibile l’utilizzo della difesa a tre, dove sicuramente mancherà l’ex Paolo Marchi ancora out per infortunio. Davanti è sicuro l’impiego del capocannoniere Guerra, unico giocatore del campionato andato in doppia cifra (12 gol). […]

Ore 14.00 – (Messaggero Veneto) La sfida con la FeralpiSalò di sabato, quindi il recupero a Bolzano con l’Alto Adige di mercoledì e infine la trasferta di Gubbio del weekend successivo: tre gare in una settimana, tre incontri a disposizione di Leonardo Colucci per dimostrare, dopo il successo col Teramo, di avere meritato la difesa a spada tratta da parte della proprietà. Il tecnico del Pordenone, dato un piccolo calcio alla crisi, è chiamato a dare un’ulteriore prova di avere la squadra in mano. Ha una settimana per far vedere ai tifosi, che l’hanno a più riprese attaccato sul web, additandolo come principale responsabile del periodo no, di essere un signor allenatore e di poter incidere sul gruppo. […] I playoff, lo ricordiamo, sono l’obiettivo minimo: affrontarli da seconda-terza forza del campionato è quello a cui ambiva la proprietà, soprattutto dopo le due semifinali consecutive di post-season conquistate.Carattere. Nel corso di questi mesi Colucci non ha mai mollato la presa, ha sempre lavorato sodo in campo e di questo gli va dato atto. Sa comunque anche lui che deve dare di più dal punto di vista dei risultati anche per il suo futuro: nel calcio italiano si è giudicati soprattutto per questo e ad alcuni club potrebbe non bastare, nel prendere in esame la sua candidatura, la capacità di dare un’identità difensiva alla squadra, le sue sconfinate conoscenze tecnico-tattiche e le gare giocate dal suo Pordenone con Cagliari e Inter. Serve qualche vittoria in più, a cominciare da sabato con la FeralpiSalò, partita cruciale per il futuro del torneo dei ramarri.

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) n campo si lavora sodo anche se per i biancorossi di Nicola Zanini il prossimo turno prevede il turno di riposo. La vittoria 3-1 a Salò giocando la miglior partita del campionato ha dato nuova forza alla squadra, che dopo i tre punti ottenuti a Salò è salita a quota 27, virtualmente «salva» anche togliendo i quattro punti di penalizzazione che dovrebbero arrivare entro fine mese. I calciatori biancorossi stanno facendo la loro parte con grande determinazione, dimostrando con i fatti di aver sposato la causa biancorossa, prima scegliendo di rimanere a Vicenza e ritirando la richiesta di svincolo, poi dando tutto sul campo. «Il gruppo è sereno — ha spiegato Zanini al termine del match a Salò — anche se tutti noi siamo consapevoli che il momento è delicato e ci saranno da superare tante difficoltà». Una di queste è determinata dal fatto che i giocatori hanno ricevuto l’ultimo pagamento lo scorso 15 ottobre, quando la società biancorossa ha saldato le mensilità di luglio e agosto. Come è noto la scadenza del 18 dicembre, relativa ai mesi di settembre ed ottobre, non è ancora stata onorata anche se dovrebbe essere questione di giorni: la Lega di serie C ha infatti a disposizione i 750mila euro della fideiussione che in estate i soci di Vi. Fin. Marco Franchetto e Stelvio Dalla Vecchia hanno sottoscritto come garanzia. […] «Il nostro punto di riferimento è il curatore Nerio De Bortoli — spiega Pietro De Giorgio, “anima” del gruppo in campo e fuori — e noi stiamo a quanto ci dice lui. Abbiamo fiducia che le cose possano prendere la piega giusta, il gruppo è compatto con l’obiettivo di fare più punti possibile da qui al termine del campionato. Adesso c’è il turno di riposo e abbiamo la possibilità di migliorare la nostra condizione, perché tra dicembre e gennaio ci siamo allenati poco e male visto che la testa era rivolta ai problemi che tutti conoscete».

Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il calcio televisivo cambia padrone e la Serie B intravede maggiori incassi. Come tutti i club cadetti anche il Venezia è spettatore interessato della bagarre, appena cominciata, sul fronte dei diritti tv della Serie A per il triennio 2018-2021. Dopo i rinvii dei mesi di giugno e gennaio la Lega Serie A due giorni fa ha assegnato le prossime tre edizioni del massimo campionato italiano a Mediapro, intermediario spagnolo che per la cifra di un miliardo, 500 milioni e mille euro a stagione si è aggiudicato il bando vincendo la concorrenza di Sky e Mediaset. La suddetta offerta messa sul tavolo dal colosso di Barcellona risulta superiore rispetto ai circa 980 milioni annui del triennio 2015-2017, ed è proprio questa la buona notizia per le società della Serie B. I club cadetti infatti, in base al Decreto Fiscale che ha modificato la Legge Melandri, hanno diritto a ricevere una quota di mutualità fissa del 6% calcolata proprio sul costo dei diritti tv della Serie A, contro il 2% previsto per la Lega Pro, l’1% alla Lega Nazionale Dilettanti e l’ultimo 1% spettante alla Federcalcio (vale a dire allo stesso organo cui ne è demandata la distribuzione al posto della precedente Fondazione per la Mutualità). Ebbene l’esborso di Mediapro di 1.5 miliardi di euro tale introito, stando ai primi calcoli sommari, dovrebbe portare tra gli 1.3 e gli 1.5 milioni di euro in più al Venezia e alle altre 21 società di B che dovranno investirli principalmente nella propria impiantistica e settore giovanile. […]

Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Venezia senza Litteri in campo, ma con Inzaghi in panchina, sabato a La Spezia. Il giudice sportivo ha inflitto una giornata di squalifica all’attaccante arancioneroverde con l’aggiunta di 1.500 euro di ammenda, ritenendo inammissibile la richiesta del Venezia di esaminare il video spedito per dimostrare che Litteri non aveva simulato. La normativa vigente consente di presentare video o immagini per dimostrare di “non aver in alcun modo commesso il fatto di condotta violenta o gravemente antisportiva o concernente l’uso di espressione blasfema, sanzionato dall’arbitro”, con la precisazione, però, che non ogni simulazione costituisce una “condotta gravemente antisportiva”, ma soltanto quella da cui scaturisce l’assegnazione di un calcio di rigore ovvero che determina l’espulsione “diretta” del calciatore avversario. Il giudice non può estendere per analogia l’utilizzo della “prova televisiva” a un episodio “carente dei presupposti normativi in quanto concretatasi in una “semplice” ammonizione, da cui è derivato il provvedimento di espulsione non quale conseguenza “diretta”, ma per effetto di una precedente analoga sanzione”. Solo un’ammonizione con diffida, invece, per Pippo Inzaghi, mentre Garofalo va in diffida.Due gare casalinghe, due vittorie contro Cesena e Bari: il Venezia è ritornato a volare in classifica, blindando nuovamente la difesa dopo i tre gol subiti in 35′ a Salerno. Due partite nelle quali Pippo Inzaghi si è affidato come esterno a destra a Matteo Bruscagin. «Credo sia importante aver dato con il Bari continuità al successo della settimana precedente con il Cesena», ha osservato il difensore, «Siamo riusciti a dare un bel segnale a tutti, a cominciare da noi stessi, che ci siamo. La prestazione offerta soprattutto nel primo tempo è stata una delle migliori in assoluto della stagione, siamo riusciti a segnare 3 reti, costruendo altre occasioni pericolose, senza concedere la minima opportunità al Bari». […]

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Si ritroveranno dopo appena due giorni e mezzo dallo scontro diretto in campionato del “Gavagnin-Nocini” di Montorio. La posta in palio, stavolta, non è succulenta come una mini-fuga verso la Serie C, ma la Coppa Italia – soprattutto in caso di trionfo – può regalare comunque grandi soddisfazioni.Il Campodarsego se la vedrà oggi allo stadio “Gabbiano” con la Virtus Vecomp Verona (calcio d’inizio alle ore 14.30) nel match valido per gli ottavi di finale del trofeo di categoria.Gli uomini di mister Gianfranco Fonti, che ai sedicesimi si erano sbarazzati del Legnago, incontreranno a loro volta (arbitro Andrea Cattaneo di Civitavecchia, assistenti Markiyan Voytyuk di Ancona e Paolo Biancucci di Pescara) i giustizieri del Varese per una piccola rivincita, dopo il clamoroso k.o. (2-1 il risultato finale, maturato al 93′, ndr) che, di fatto, ha riaperto le danze per il salto di categoria nel girone C e che ora vede il “Campo” avvantaggiato di un solo punto sui rivali veronesi del presidente-allenatore Luigi Fresco. Stavolta, però, c’è soltanto un risultato utile: con la partita secca (ad eliminazione diretta), infatti, in caso di pareggio dopo i tempi regolamentari si procederà direttamente con i calci di rigore. E quella è una lotteria da evitare. La vincente fra Campodarsego e Virtus Vecomp Verona affronterà una fra Imolese e Pianese.

Ore 11.10 – (Corriere del Veneto) Sono attesi oltre quattromila spettatori domenica al Tombolato per Cittadella-Novara, partita fondamentale per i granata nella corsa promozione. L’obiettivo minimo sono i playoff, visto che per ora in casa non c’è quel ritmo indiavolato da trasferta. Ma un posto fra le elette per il Cittadella è alla portata mentre i tifosi si muovono anche in trasferta. È già esaurito, infatti, il pullman prenotato dal Club Granata Cittadellese per la partita a Cesena il 17 febbraio. Nel frattempo toccata quota 2400 abbonamenti sottoscritti dopo la riapertura della campagna di fidelizzazione promossa dalla società.

Ore 10.50 – (Mattino di Padova) Ha il miglior rapporto fra minuti trascorsi in campo e gol realizzati. Fra gli attaccanti del Cittadella, tranne Vido, che è appena arrivato ed è stato impiegato da Venturato per 163 minuti, il baby Fasolo, che avrà tempo per ritagliarsi spazio, e il lungodegente Iunco, Luca Strizzolo è quello che ha giocato meno, solo 429 minuti. Colpa di qualche intoppo fisico di troppo, arrivato a frenare un centravanti che ha tutto per imporsi, perché abbina la stazza dell’ariete d’area di rigore ad una progressione invidiabile. Con quello al Perugia sono tre i suoi centri in campionato, in media uno ogni 143 minuti. […] Dopo il gol l’abbiamo vista correre verso la panchina. «Sono andato ad abbracciare Arrighini, perché, prima del mio ingresso in campo, mi aveva detto: “Se segni, sai dove trovarmi”. Così sono corso subito da lui». Segno che tra di voi magari c’è concorrenza, ma non rivalità. Eppure lei potrebbe reclamare più spazio in campo. «Il nostro parco attaccanti è bene assortito, com’è naturale che sia a questo livello. Ma ciò è uno stimolo. La concorrenza è tanta, i compagni forti, eppure va anche detto che ci completiamo: in rosa abbiamo tutti caratteristiche diverse e l’allenatore può sceglierci in base a come vede la partita». E lei come vede la prossima, contro il Novara, che, in panca, ha appena rimpiazzato Corini con Di Carlo? «I piemontesi contano su una rosa importante, anche se la loro classifica non è bellissima. Per domenica mi attendo una battaglia sportiva, anche perché, quando una squadra cambia tecnico, ci sono sempre nuovi stimoli nei giocatori. E per noi aumentano le incognite». In più c’è da “espugnare” il Tombolato, dove non vincete dal match con la Salernitana del 25 novembre.«Beh, abbiamo sfatato il tabù “Curi”, ora tocca farlo con il nostro stadio… A parte gli scherzi, onestamente non riesco a spiegarmi la differenza di rendimento tra gare interne ed esterne. Scendiamo in campo con le stesse motivazioni, credo che nel conto sia entrata anche una buona dose di sfortuna legata a certe partite casalinghe».

Ore 10.20 – (Gazzettino) «Non mi piace questo termine, sembra che vadano in campo le riserve. Gioca il Padova, undici giocatori che sono uguali ai compagni scesi in campo con la Sambenedettese. Non è la seconda squadra, è sempre il Padova che deve andare a Pontedera per cercare di vincere. Cinque-sei ragazzi non avranno i novanta minuti, per cui qualcun altro dovrà darci una mano. Speriamo di chiudere la pratica prima dei supplementari perché sarebbe un carico atletico eccessivo in vista di una partita delicata come quella di sabato con il Santarcangelo». […] Mandorlini affiancherà Russo al centro della difesa. «L’ha già fatto con me in serie B. È un giocatore duttile, quando c’è bisogno gioca in tutti i ruoli». Sui giovani. «Credo che Cisco possa fare venti minuti. E spero di poter inserire anche Piovanello, se la gara lo permette. È un giocatore che potrà essere un buon investimento per il Padova, anche se mi dispiace fargli perdere tanti giorni di scuola portandolo in ritiro». […]

Ore 10.10 – (Gazzettino) Il Padova accantona temporaneamente il campionato e si tuffa oggi sulla Coppa Italia per la trasferta con il Pontedera, valida per i quarti di finale. Gara secca, per cui se il tempo regolamentare terminerà in pareggio si procederà a supplementari ed eventuali rigori per stabilire la vincente che affronterà in semifinale una tra Alessandria e Renate. I biancoscudati promettono massimo impegno anche su questo fronte, come si evince dalla parole di Bisoli: «Ci teniamo a passare il turno, è sempre prestigioso arrivare in semifinale. Ci siamo preparati al meglio tenendo conto che il Pontedera attua il 3-5-2, e dobbiamo cercare di portare a casa la vittoria. Anche se non sarà facile, perché quando troviamo i campi sintetici non ci porta bene (sconfitta in campionato a Teramo, ndr). Oltre a passare il turno, è una gara importante perché mi consente di dare minutaggio ai ragazzi che ultimamente sono stati utilizzati di meno, e ai nuovi arrivati che hanno bisogno di giocare».

Ore 10.00 – (Gazzettino) Ravanelli e Pinzi costretti ai box, tanto che entrambi non sono stati convocati. Ravanelli resterà fermo una decina di giorni: oltre alla trasferta di Pontedera, salterà anche quella in programma sabato con il Santarcangelo. «Ha un affaticamento muscolare e non va sovraccaricato – spiega Bisoli – Ciò comporta anche che dovrò riportare Cappelletti dietro, dato che ho solo tre centrali». Pinzi ha invece un problema alla spalla: sta facendo terapie, ed è comunque previsto che domani raggiunga la squadra nel ritiro di Cesenatico nell’auspicio di essere arruolabile con il Santarcangelo. «Gli è uscita due volte la spalla durante la partita con la Sambenedettese, dovremo valutare bene l’entità del problema (circa un mese fa gli era uscita anche in allenamento, ndr). Quando fa un movimento brusco gli esce, bisogna vedere se deve fare un lavoro di potenziamento sperando che non sia altro perché è un giocatore che ci serve».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Sarà importante per dare minutaggio a chi ultimamente ha giocato meno e non voglio chiamarlo turnover. Per me non ci sono riserve, saranno del match 11 giocatori che hanno lo stesso valore di quelli scesi in campo contro la Samb. Vogliamo vincere, anche se le insidie saranno notevoli, a cominciare dal campo sintetico, che ci è un po’ indigesto. Speriamo di risolvere la pratica prima dei supplementari». I nuovi saranno tutti titolari? «Sì, compreso Sarno, anche se ho qualche preoccupazione. È ancora un po’ indietro e sei mesi senza giocare sono tanti, specie per uno come lui che vive di scatti e tiri. Ma in ogni caso il ritmo-partita si trova solo giocando». Probabili formazioni. Padova (4-3-3): Merelli; Zambataro, Mandorlini, Russo, Zivkov; Fabris, Bellemo, Mazzocco; Lanini, Gliozzi, Sarno. All. Bisoli. Pontedera (3-5-2): Biggeri; Ferrari, Borri, Romiti; Tofanari, Spinozzi, Pandolfi, Paolini, Posocco; Raffini, Grassi. All. Maraia.Arbitro: Camplone di Pescara. Diretta tv: Sportube.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È il primo piccolo snodo della stagione. La Coppa Italia di Serie C rappresenta sicuramente un obiettivo secondario, ma mai come quest’anno il Padova vuole puntare anche su questa competizione e la gara di oggi è l’ultima in partita secca. Per i quarti di finale, alle 17.30, i biancoscudati scendono in campo allo stadio “Mannucci” per affrontare il Pontedera, 14º in classifica nel girone A. Chi vince accede alle semifinali, atteso da una tra Renate e Alessandria. In caso di parità al 90′, sono previsti tempi supplementari ed eventualmente i rigori. La Coppa resta importante per il palmarès ma anche per concedere l’occasione di mettersi in mostra a chi sta giocando di meno. Aspetto più che mai importante, vista l’ampia rosa messa a disposizione di Bisoli dopo il “mercato” di gennaio. «Ci teniamo a passare il turno per il prestigio della competizione e abbiamo preparato la gara nel migliore dei modi», ha spiegato ieri il tecnico.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Chiede aiuto. A tutti, perché il momento è importante, perché ci sono una serie di partite che potrebbero regalare al Padova lo sprint decisivo per la promozione e perché, dopotutto, ci sarebbe pure la Coppa Italia che mettere in bacheca non dispiacerebbe a nessuno. Altro giro, altra corsa e oggi a Pontedera ecco di nuovo Pierpaolo Bisoli in prima linea. Con un turnover massiccio, ma non lo si può dire a voce troppo alta altrimenti il tecnico porrettano si arrabbia. E in effetti guardando il valore della rosa biancoscudata lo si può anche capire. A osservare la panchina al completo se ne potrebbe ricavare tranquillamente una seconda squadra che nell’attuale campionato di serie C sarebbe squadra da playoff senza problemi di sorta. Il segnale che la forza del club sta anche nell’aver creato un gruppo di qualità elevatissima. «Questo è un mese fondamentale per dare una botta importante al campionato — tuona Bisoli — chiedo a tutti di darci una mano perché se nelle prossime quattro partite riusciamo non dico a fare quello che abbiamo fatto all’andata ma quasi allora vorrebbe dire aver raggiunto l’80% del sogno che tutti noi abbiamo messo in preventivo». […] Via libera dal primo minuto a tutti i nuovi acquisti, compreso Vincenzo Sarno. «L’unica preoccupazione è far partire lui dall’inizio — ammette Bisoli — ma prima o poi dovrà accadere e quindi… Verranno via anche Piovanello e Cisco, che si è reintegrato e potrebbe fare venti minuti con noi. Metterò Mandorlini centrale difensivo, l’ha già fatto con me in serie B essendo un giocatore molto duttile». Bisoli ha anche ringraziato la società per il ritiro che farà da intermezzo fra la partita di oggi e quella di sabato a Santarcangelo. Due giorni a Cesenatico per presentarsi nel migliore dei modi all’appuntamento contro l’ex Alberto Cavasin. Il Padova, dovesse passare il turno oggi, affronterebbe la vincente fra Renate e Alessandria in semifinale su andata e ritorno. Le altre semifinaliste usciranno da Viterberse-Paganese e Cosenza-Lecce.




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