Live 24! Bassano-Padova, la vigilia: rifinitura a porte chiuse all’Appiani, ora le alternative sono molte…

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Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) E sono cinque di fila. Il Venezia infila il quinto centro consecutivo al Penzo e conquista la quinta piazza in graduatoria. Ben lontani appaiono in tempi della flessione di gioco e risultati che ha contrassegnato la terza parte del girone d’andata arancioneroverde. Adesso è tornato il bel tempo e in sette gare di punti ne sono arrivati ben 17 su 21: nuovamente un passo spedito, da protagonista. Eppure ieri, contro un Ascoli che annaspa sul fondo della graduatoria, non si è visto bel gioco, le emozioni sono state pochissime ma quel che maggiormente conta sono i tre punti che Pippo Inzaghi e la sua banda hanno messo in saccoccia. Così sono già 46 quelli conquistati, praticamente a quattro lunghezze dall’obiettivo-salvezza così come era stato indicato dal tecnico lagunare. Lo sguardo quindi adesso è giustamente rivolto ai playoff, che sembrano raggiungibili, ma vanno conquistati gara dopo gara. Contro l’Ascoli il problema maggiore è stato quello di scardinare una difesa che vedeva di fatto otto giocatori davanti al portiere: affrontare un match in queste condizioni, per quanto si giochi in casa, non è affatto semplice. E infatti il Venezia ha pagato questa difficoltà ad aprire la difesa marchigiana, a trovare spazi adeguati per penetrare e rendersi pericoloso. Così tutto si è fermato sulla mediana, con avanzate farraginose e poche possibilità di procedere sulle fasce. Venezia e Ascoli ad affrontarsi quasi alla pari con gli ospiti forse più propensi a tentare qualche affondo per cercare di allontanare la crisi, di salvare la panchina di Cosmi, di rappacificarsi con i tifosi. Venezia rallentato dallo schieramento coperto bianconero ma anche dalla consapevolezza che la tenuta degli ospiti non sarebbe durata novanta minuti. […]

Ore 20.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Ha ragione da vendere Pippo Inzaghi, quando ricorda con il suo miglior sorriso sulle labbra che «non è stato il miglior Venezia della stagione», ma pure quando puntualizza che quella sull’Ascoli «è stata una vittoria da grande squadra». Le promozioni a fine stagione, del resto, arrivano spesso non con lo champagne e le bollicine, ma con i punti e con la concretezza. Con gli 1-0 tirati per i capelli, come la Juventus e la Roma di Fabio Capello, blindando la difesa e capitalizzando al massimo le occasioni. Ci è voluto un rigore (abbastanza dubbio) per un contatto in area su Falzerano, per spingere il Venezia verso la quinta vittoria consecutiva in casa dopo quelle blindate con Cesena, Bari, Avellino e Ternana. E adesso che la salvezza non è più un problema (e a dire la verità non lo è mai stata) si può ragionare in grande. Il calendario in ordine sparso menziona Empoli e Frosinone, vero, ma anche il recupero di Carpi e pure il derby con il Cittadella in arrivo. La squadra lagunare sembra pronta per il grande salto, ragiona con la mentalità vincente del suo allenatore che, tatticamente, non sarà un innovatore ma come motivatore non è secondo a nessuno in serie B. E i risultati del Venezia solo lì a dimostrarlo, basti pensare che passo dopo passo persino la promozione diretta è un obiettivo possibile. In tutti i casi il Venezia ai playoff ci può arrivare abbastanza comodamente, soprattutto se continuerà a giocare come sta facendo da fine gennaio, quando Leo Stulac ha preso in mano le chiavi del centrocampo e Gianluca Litteri si è inserito in squadra come se ci giocasse da anni. Merito anche della campagna acquisti di Leandro Rinaudo, che ha inserito tre pedine azzeccando tutto pure in uscita. Insomma, la sensazione è che si possa arrivare lontano, soprattutto se nelle giornate come quella di ieri, quando per vincere serve un rigore cercato con abilità e furbizia da Marcello Falzerano e trasformato da Alex Geijo — senza neppure tirarlo benissimo — il vento spinge nella direzione giusta. Il pallone s’insacca centralmente a mezz’altezza, il Penzo esplode, il pubblico rimane poco numeroso ma il Venezia come sottolinea Inzaghi «meriterebbe lo stadio pieno» per quanto sta facendo. […]

Ore 20.00 – (La Nuova Venezia) La confezione non è bellissima, non c’è nemmeno il fiocco, ma il contenuto è bello e prezioso: una gemma da tre punti, un sigillo sulla classifica, una vittoria che porta il Venezia a quota 46 punti e stronca definitivamente i discorsi – più scaramantici che tecnici – sulla garanzia della salvezza. Il Venezia non è squadra da salvezza, via, lo sappiamo tutti, l’abbiamo sempre detto e scritto, merita la classifica che ha e adesso può fare qualche conto sulle fiches da puntare sui playoff senza essere accusata di gioco d’azzardo. Dunque 1-0 sull’Ascoli, niente fuochi d’artificio, gol su rigore e magari non la racconteremo ai nipotini, questa partita. Ma i tre punti – oltre che pesanti – sono limpidi, puliti e se il Venezia non ha incantato i professori di estetica è anche vero che l’Ascoli non ha tirato in porta, non si è reso pericoloso e la sua reazione è stata complessivamente fiacca. Sempre per essere sinceri, comunque, va detto che questo Ascoli è sembrato migliore di altre formazioni di bassa classifica passate da queste parti. Primo tempo senza emozioni, ma sì, diciamo pure scadente. Il Venezia stenta a trovare soluzioni, se alza il ritmo finisce per essere impreciso, l’Ascoli pressa dignitosamente e chiude i corridoi a centrocampo. Un tentativo di Falzerano rimpallato da un difensore è l’unica nota nell’area di Agazzi. La sensazione, all’intervallo, è che la partita si possa vincere o con la classica zuccata da corner o col calcio piazzato. E infatti. Due minuti del secondo tempo e il piede di Martinho uncina quello di Falzerano: rigore, sventola di Geijo ed ecco l’1-0 servito. […]

Ore 19.30 – (La Nuova Venezia) Squadra carica e giocatori convinti: le porte dei sogni si possono spalancare ora che nei quartieri alti della classifica il Venezia si trova davvero a suo agio. Agostino Garofalo sapeva come tutti che contro l’Ascoli non sarebbe stata una passeggiata, e osserva: «Loro venivano da una settimana di ritiro e conosciamo la situazione complessa che stanno vivendo, ma ora il Venezia è una squadra matura che sa gestire bene la palla, sa fare male all’avversario quando aumenta la concentrazione. Una squadra che è lo specchio dell’allenatore. Una volta che avremo la salvezza in tasca, sarà normale alzare pure l’asticella. Non ci poniamo limiti e dobbiamo continuare così, era importante vincere ancora, ma adesso ragioniamo sui playoff. Ci attendono partite belle da giocare, contro squadre che non si chiudono e sarà da divertirsi. Due mesi fa non so se avremmo battuto l’Ascoli in una partita del genere, e peccato solo per la traversa di Geijo. Alla fine che si vinca con uno o tre gol di scarto, non cambia nulla». Alexandre Geijo ragiona invece sul rigore. «C’è sempre un po’ di tensione, mi avevano detto che Agazzi si butta sempre su un lato, e così ho tirato forte centrale. E’ stata una sfida molto dura, aperta solo dopo il gol. L’Ascoli è squadra molto ordinata che lascia pochissimi spazi, e nel primo tempo quasi non abbiamo tirato in porta. La mia traversa? Più errore mio che una bella parata del portiere, a quella distanza dovevo segnare. Agazzi ha avuto un bel riflesso ma potevo mettere il pallone più angolato. In classifica siamo messi bene. Dobbiamo giocare senza pressione, altri sono obbligati ad andare in A».

Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Con una salvezza ormai quasi in tasca, per il Venezia è arrivato il momento di pensare in grande. Un concetto che Filippo Inzaghi ha chiarito bene dopo il successo contro l’Ascoli, che consolida un margine importante per la qualificazione ai playoff. «Sì, il primo obiettivo è quasi raggiunto, ed è arrivato il momento di pensare in grande» conferma il tecnico del Venezia, «non so se ce la faremo, davanti abbiamo squadre attrezzatissime che hanno speso molto per andare in Serie A. Se riusciremo a vincere anche le prossime partite che ci attendono (Empoli, Cittadella e Frosinone, ndr) allora sarà da divertirsi. Sembrano tutte facili le partite, ma non è così. Se l’Ascoli non avesse incontrato noi, con altri avrebbe vinto stavolta. Ma a questa vittoria ci tenevo tantissimo e mi preoccupava molto la squadra di Cosmi. Non è stata facile ma non abbiamo sofferto». […] Cinque partite vinte consecutivamente allo stadio Penzo, una serie di sette risultati utili, però a Sant’Elena le tribune ancora non si riempiono del tutto. «Capisco che questo stadio sia scomodo e tutte le attenuanti possibili, ma questi ragazzi meritano un affetto incredibile» sottolinea ancora l’allenatore piacentino, «la curva è sempre presente, in casa mi aspetterei però più gente. Noi andiamo avanti lo stesso, a furia di entusiasmo spero che gli spettatori aumentino. Dobbiamo essere bravi e consci di sapere che ci sono altre squadre più attrezzate di noi per la Serie A, e penso che andare ai playoff sarebbe incredibile, non avremmo nulla da perdere e potremmo giocarcela contro tutti. Non dobbiamo però pensare che salvarci a marzo sia normale».

Ore 18.00 – (Gazzettino) Si è interrotta nella sua Cremona l’incredibile sequenza di vittorie consecutive in trasferta (cinque) del Cittadella di Venturato, fermato sull’1-1 al termine di una gara combattuta e per certi versi sofferta, specie in avvio, dove la compagine di casa ha riversato in campo tutto l’ardore agonistico di chi non vinceva una partita da ben sette turni di campionato. La truppa granata nei momenti di maggiore difficoltà si è aggrappata al proprio portiere Alfonso, che ha parato un rigore a Brighenti e compiuto almeno un paio di interventi decisivi, e al suo capitano Iori, che ha siglato il pari e preso per mano i compagni quando c’è stato da stringere i denti. E alla fine il Cittadella ha portato a casa un punto pesante, che allunga la striscia positiva a tre partite, dieci se si considera il solo rendimento esterno. E pazienza se la vittoria del Palermo sul Frosinone ha fatto scivolare la squadra di Venturato al quarto posto, perché la classifica si è ulteriormente accorciata nella corsa al vertice. […] Nell’intervallo Venturato ha lasciato negli spogliatoi uno spento Kouame (al suo posto Strizzolo) e il Cittadella ha cominciato la ripresa con ben altro spirito: dapprima il sinistro di Schenetti è deviato in tuffo da Ujkani, quindi il colpo di testa di Pelagatti è finito alto di poco, infine un’altra giocata aerea di Strizzolo è alzata sulla traversa dal portiere. Sette minuti di pressing continuo, con la Cremonese mai uscita dalla propria area. E dalla battuta del corner, Iori ha anticipato tutti di testa, pallone sul palo interno e in rete. In evidenza anche Vido al 14′: il suo bolide di destro è deviato in angolo dall’attento Ujkani, mentre quello del neo entrato Cavion (21′) ha sfiorato il palo alla sinistra di Alfonso. Il portiere granata si è esaltato al 24′ sul destro al volo di Scappini, deviato sulla traversa: davvero un grande intervento. Nel finale le squadre si sono allungate, concedendo qualche spazio di troppo. Ma a parte un’incornata di Strizzolo al 40′, sul fondo, non ci sono stati più pericoli. E l’1-1 è andato in archivio.

Ore 17.30 – (Gazzettino) Si coccola il pareggio di Cremona, Roberto Venturato. Un punto strappato a un’avversaria tosta, solida e caparbia. «Ho sempre detto che la Cremonese è stata costruita per disputare un campionato di ottimo livello. Il Cittadella è sceso in campo per provare a fare la propria gara, come sempre. Non ci è riuscito per la grande aggressività dei padroni di casa, che non ci ha consentito di giocare. Siamo andati a riposo in svantaggio, giustamente, è stato bravo Alfonso a parare il rigore che ci ha tenuto in partita. Il secondo penalty non c’era, per un fallo commesso fuori area». Decisamente meglio il Cittadella visto all’opera nella ripresa. «Ho visto una buona reazione dei miei. Abbiamo fatto gol con Iori e Ujkani ha fatto due interventi importanti su Schenetti e Vido. Ai punti penso che il risultato sia giusto, e credo sia doveroso fare un applauso ai ragazzi che hanno pareggiato una gara per niente semplice». L’allenatore granata si è quindi soffermato sulla sostituzione di Kouame: «È stata una scelta tecnica, l’ho tolto perché l’ho visto meno brillante rispetto ad altre partite: sino ad oggi è stato un giocatore devastante, sa tenere la palla, attaccare gli spazi, far salire la squadra. Ha subìto la grande pressione della Cremonese che gli ha creato qualche difficoltà. Ho la fortuna di avere quattro grandi attaccanti: è entrato Strizzolo che ci ha permesso di tenere la squadra più vicina all’area di rigore avversaria». […]

Ore 17.00 – (Mattino di Padova) E adesso, cari granata, dite pure che vi manca un punto alla salvezza, fissata a quota 50, e non vi crederà più nessuno… Perché il Cittadella è come la ciurma di pirati che Capitan Uncino trascinava all’assalto dei velieri carichi di tesori e spezie, riuscendo a portare a buon fine arrembaggi disperati, ma vincenti, quando sembrava sull’orlo di subìre sconfitte brucianti. E allora capitan Manuel Iori è proprio come capitan Uncino: quando l’ora chiama, piazza la sua stilettata mortale e riporta in linea di galleggiamento la navicella padovana, altrimenti preda dei nemici.Fuor di metafora, il pareggio dello “Zini”, il settimo stagionale, quinto risultato utile consecutivo dal 17 febbraio (successo a Cesena) ad oggi, vale tanto oro quanto pesa, in quanto ottenuto in condizioni molto difficili, in rimonta dopo aver rischiato di andare definitivamente al tappeto nel primo tempo, e soffrendo qualcosina di troppo anche nella seconda parte della ripresa, quando Alfonso ci ha messo la “manona” su un tiro di Scappini destinato a finire nel sacco, e che invece, proprio per la sua deviazione, ha “scheggiato” la traversa. L’unico contraccolpo è lo scivolamento all’indietro di una posizione, da terzi a quarti, perché il Palermo ha vinto la sfida diretta con il Frosinone capolista, salendo a 50 punti, uno in più dei granata. Per la Cremonese di Attilio Tesser, ora decima in classifica e fuori dalla zona playoff, è la sedicesima gara su trenta che finisce con la divisione della posta, logico che alla fine il rammarico dei grigiorossi, che avevano beffato gli uomini di Venturato all’andata con il gol-partita segnato al 96′ da Cavion, in 9 contro 11, abbia prevalso sulle pur positive note relative alla prestazione, ma così va il calcio. E comunque quella lombarda è una delle migliori compagini affrontate sin qui, per spirito, temperamento, cattiveria nel portare il pressing e per la qualità di alcune giocate. […]

Ore 16.30 – (Mattino di Padova) Roberto Venturato, lo confessi, nel primo tempo avete capito poco di quello che stava succedendo…«Ho sempre detto che la Cremonese è una squadra costruita per stare in alto in classifica. Noi siamo venuti allo “Zini” per provare a fare quello che facciamo di solito, e cioè rimanere alti in campo, giocando aggressivi; invece ci siamo trovati di fronte un avversario in grado di metterci in difficoltà: ci ha pressato molto e non ci ha consentito di esprimerci. Siamo andati al riposo sotto di un gol, giustamente, ed è stato bravo Alfonso a tenerci in partita parando il primo rigore». Il secondo, invece, è stato assegnato per un fallo commesso fuori area. «Sì, non c’era, ma bisogna imparare ad accettare le scelte arbitrali, anche se ovviamente speriamo che non ricapiti più». Ritiene che il pareggio sia corretto? «Nella ripresa siamo cresciuti, siamo andati sull’1-1 e abbiamo impegnato Ujkani con Schenetti, Vido e Strizzolo, anche se Alfonso è stato di nuovo chiamato in causa su Scappini. In sostanza, abbiamo giocato bene un tempo a testa, e il pari è sostanzialmente corretto. Torniamo a casa con un punto importante e credo che i miei ragazzi vadano applauditi perché hanno saputo riprendere in mano la partita». […] Le maggiori difficoltà, nel primo tempo, le avete però avute a centrocampo. Concorda? «Sì, spesso siamo usciti bene partendo dal portiere, ma poi non riuscivamo a trovare le verticalizzazioni che ci hanno sempre caratterizzato in questo campionato e ad allungare l’avversario. Merito della Cremonese, occorre riconoscerlo». […]

Ore 16.00 – (Corriere del Veneto) Un Cittadella doubleface evita la sconfitta in quel di Cremona e dopo aver giocato (forse) i peggiori 45’ stagionali, recupera il risultato nella ripresa. Granata in affanno per tutto il primo tempo, Alfonso travolge Gomez, provoca e para un rigore e poi sul secondo penalty si fa battere da Gomez. Dopo il the negli spogliatoi Iori e compagni riordinano le idee, trovano il pareggio con lo zampino (ottavo cento) del capitano e amministrano fino alla fine. Il punto dello Zini è fondamentale in chiave playoff, con i granata che restano in piena corsa per gli spareggi promozione e continuano la loro striscia positiva. Prima della partita il momento più toccante della giornata con i 22 abbracciati in campo in un minuto di silenzio con addosso la maglia «Ciao Davide» per commemorare il capitano viola Astori, che nella Cremonese aveva militato agli esordi. Anche i tifosi arrivati da Cittadella dedicano all’ex capitano della Fiorentina uno striscione. Poi, ricacciate indietro le lacrime, la partita inizia. Venturato conferma le indiscrezioni della vigilia con la sola sorpresa di Pasa preferito a Bartolomei a centrocampo. Dall’altra parte Tesser deve fare i conti con tante assenze che non impediscono una partenza a razzo dei grigiorossi. […]

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Tre punti per continuare a sognare.
È questo l’obiettivo del Mestre, che oggi ospita al Mecchia il Pordenone (ore 16.30) in una partita che può dare agli arancioneri un’indicazione importante per il proprio futuro. In questo momento la truppa di Ziro si trova appaiata ai ramarri all’ottavo posto a quota 34 punti (con due partite in meno), ed arriva a questa gara cavalcando l’entusiasmo generato dai sette punti nelle ultime tre partite che hanno catapultato Perna e compagni in piena zona playoff. Ed oggi, in quello che è un quasi derby, c’è l’opportunità di dare un segnale di continuità molto importante contro una formazione di livello assoluto, come spiega Mauro Zironelli: Vogliamo dare continuità alle ultime prestazioni che abbiamo inanellato, e per farlo dovremo avere la meglio su una formazione di prima fascia, composta da giocatori di livello assoluto contro i quali non possiamo mai abbassare la guardia. Il Pordenone ha cambiato molto rispetto alla partita d’andata (2-2), ma il Mestre è pronto ed impaziente di scendere in campo. Nel mercato invernale si sono rinforzati ulteriormente, ed ora hanno l’obiettivo di scalare la classifica per raggiungere le posizioni alte. Noi però ci siamo allenati molto bene, e le sensazioni alla vigilia sono molto buone, perché ho visto i ragazzi pimpanti e capaci di mantenere alto il ritmo nonostante il rinvio della gara contro la Reggiana. Non vediamo l’ora di scendere in campo. […] Oggi Ziro potrà contare su quasi tutta la rosa a sua disposizione, eccezion fatta per Kirwan ancora in recupero dall’infortunio che lo tiene distante dal campo da due settimane. Da valutare anche le condizioni di Riccardo Gagno, che potrebbe cedere il suo posto ad Alessandro Favaro a causa di un dolore alla schiena.

Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Carpi ha inviato osservatori in tre diverse circostanze a vederlo. E Mauro Zironelli, il prossimo anno, potrebbe compiere quel salto di categoria che, alla guida del Mestre, sta dimostrando di meritare. In attesa di scrutare la sfera di cristallo per conoscere il futuro, «Ziro» guiderà oggi il Mestre in un altro passaggio chiave della stagione. Alle 16.30 arriva un Pordenone molto diverso da quello dell’andata, quando gli arancioneri imposero il pari ai neroverdi. Era un girone fa, nel frattempo il mondo si è capovolto: il Pordenone è crollato in classifica, il Mestre gli ha rosicchiato tutto lo svantaggio e lo ha raggiunto in classifica. «Avrei preferito giocare a Reggio Emilia – ammette Zironelli – siamo in buon momento e di pause in campionato ce ne sono sin troppe. All’andata fu una delle nostre migliori partite, speriamo di ripeterci. Avremo un calendario difficilissimo, chi starà fuori non dovrà preoccuparsi perché avrà presto occasione di giocare». […]

Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) Dopo la sosta forzata dovuta a maltempo che ha fatto saltare la partita con la Reggiana, il Mestre scende in campo al Mecchia alle 16.30 per affrontare il Pordenone. È prevista pioggia e il campo dovrebbe comunque essere in condizioni di reggere bene a vantaggio dello spettacolo. «Il Pordenone è una un’ottima squadra che bisognerà affrontare con la maniera giusta e tanta determinazione perché hanno elementi importanti in ogni reparto. Dalla nostra parte ho tutta la rosa a disposizione» spiega Zironelli, «l’unico in dubbio ma deciderò solo oggi è Gagno per un risentimento alla schiena. I ragazzi non hanno risentito dello stop forzato contro la Reggiana, in settimana hanno tutti lavorato bene». Il Pordenone non attraversa uno dei suoi momenti più brillanti ma cercherà di espugnare il Mecchia per riprendere la corsa. Nel Mestre due ex importanti, Martignago, che scalpita per giocare almeno uno spezzone di partita e Lavagnoli. «Ci aspettano gare impegnative» continua Zironelli «e dobbiamo stare attenti a mantenere alto il ritmo, avere tutta la rosa a disposizione per questo importantissimo trittico di partite. Sarà anche un bel banco di prova per noi stessi perché certe gare fanno nascere naturalmente le motivazioni per giocarcele, questa per esempio è una sfida sentita come un derby. Comunque non tradiamo la nostra filosofia e pensiamo partita per partita cercando di dare sempre il 200% e speriamo che si anche una bella cornice di pubblico anche vista la vicinanza delle due città. Per noi è importante, il risultato di oggi ci può far capire dove possiamo arrivare». […]

Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il 2-2 dell’andata al Bottecchia bastò al Pordenone per mettersi tutti alle spalle e tornare da solo in testa alla classifica. Era il momento migliore dei ramarri, che nelle prime 10 giornate avevano collezionato 5 vittorie e altrettanti pareggi, in perfetta media inglese. Poi pagarono la partenza programmata di slancio con l’inevitabile calo che portò alla lunga serie di pareggi e sconfitte, con conseguente siluramento di Leo Colucci. Oggi ai neroverdi di Rossitto, al Mecchia, il pareggio non basterà. Almeno in partenza. Da quando ha rilevato Colucci sulla panca neroverde, il Crociato ha incassato una vittoria, una sconfitta e un pareggio. La gara di questo pomeriggio (16.30) sarà fondamentale per dare una prima valutazione al suo ritorno in sella. L’avversario non è certo il più adatto a facilitare il compito di Mirko Stefani e compagni. Il Mestre, che ha riposato lo scorso turno grazie al rinvio per maltempo del match di Reggio Emilia, ha alle spalle due vittorie prestigiose a spese di FeralpiSalò e Sambenedettese. «Affronteremo una squadra affiatata Rossitto racconta l’avversario -, costruita sul blocco della ex Sacilese. È gente che gioca insieme da tempo e lo fa per lo stesso tecnico, con meccanismi e movimenti ben rodati. La formazione di Mauro Zironelli sa correre e produrre al tempo stesso un ottimo calcio. Anche noi però stiamo migliorando aggiunge con una punta d’orgoglio il Crociato -. I ragazzi cominciano a capire cosa voglio da loro e dove li voglio portare. Inoltre sta crescendo la condizione atletica. Tutto questo mi fa ben sperare. Il Mestre prevede Fabio ci aggredirà. Dovremo essere bravi a ripartire e ad attaccare gli spazi nel modo giusto. Ma soprattutto dovremo scendere in campo pronti subito». […]

Ore 14.00 – (Messaggero Veneto) Fabio Rossitto mette le mani avanti, considerato il valore del Mestre: «Sarà una trasferta difficile». Tuttavia il tecnico del Pordenone, che tra poco compirà un mese di lavoro sulla panchina neroverde, è comunque molto fiducioso in vista della partita odierna del Mecchia. «Stiamo crescendo e posso dire che siamo sulla strada giusta – afferma dopo la seduta di rifinitura -. La squadra sta bene ed è reduce da un’ottima settimana di lavoro. Ho visto tante buone cose e in particolare vedo anche che i ragazzi credono sempre di più in ciò che si fa. Dobbiamo essere carichi, anche se con il Mestre sarà dura». Rossitto elenca le difficoltà del match odierno: «Di fronte avremo un avversario affiatato, con alcuni componenti che lavorano ssieme da molti anni, in grado di giocare un gran calcio – spiega -. Il Mestre ci aggredirà e noi dobbiamo essere bravi a ripartire e non farci schiacciare. Sarà un incontro molto combattuto e dobbiamo entrare in campo con la nostra mentalità». Che deve essere anche propositiva, alla ricerca di quel gol mancato nelle ultime due partite: «Dobbiamo migliorare dal punto di vista offensivo – ammette Rossitto -. Serve giocare più in verticale e attaccare maggiormente gli spazi: il gol lo possiamo trovare solo di squadra». […]

Ore 13.40 – (Messaggero Veneto) Otto incontri ancora da disputare, un obiettivo da conquistare: i playoff. Comincia da Portogruaro la rincorsa del Pordenone. La squadra di Fabio Rossitto è impegnata oggi al cospetto del Mestre, che ha gli stessi punti (34) ma ben due gare giocate in meno (24 contro 26). I ramarri, dopo il pareggio con l’Albinoleffe e prima ancora il ko col Ravenna, non possono più sbagliare: serve a tutti i costi un filotto di successi, perché il tempo è sempre meno e le squadre che lottano per gli spareggi-promozione hanno più carte da giocarsi rispetto ai neroverdi.Situazione. L’esempio in questo senso viene dato dal Vicenza. I biancorossi hanno 30 punti, sono fuori dalla post-season, ma hanno anche tre partite in meno del Pordenone e quindi possono tranquillamente sperare nel sorpasso. Non è finita: l’Albinoleffe, undicesimo e out con 32 punti, ha 25 match disputati; il Renate, decimo e con 33 punti, ha giocato 24 gare e quindi può anche lui pensare di raggiungere e staccare il Pordenone. Per questo, se si vuole rimanere in zona playoff, Nocciolini e compagni sono assolutamente condannati a vincere più gare possibili: il lavoro di Rossitto deve dare i suoi frutti da oggi, altrimenti se si spreca un altro game-point la rincorsa si fa sempre più dura. […]

Ore 13.10 – Queste le dichiarazioni di Pierpaolo Bisoli alla vigilia di Bassano-Padova: “Quello contro il Teramo è stato un incidente di percorso, per me non è mancata la prestazione ma era una partita stregata, avessimo giocato due anni non avremmo segnato. Dispiace ma si deve ripartire. Domani per la prima volta lascio a casa un giocatore per abbondanza, Zambataro non sarà convocato. Dispiace ma bisogna fare delle scelte, in quel ruolo oltre a Salviato vedo più Fabris e lavoriamo su di lui. Recuperiamo Belingheri e Pulzetti, oltre a Ravanelli e anche Marcandella ha fatto progressi molto importanti. Pulzetti è quello più indietro di tutti, nella carriera ha avuto determinati problemi e a Siena rimase fuori per due mesi e mezzo. Belingheri al 96% gioca. Nico non voglio perderlo per questo finale di stagione, per cui partirà dalla panchina. Ravanelli gioca, è uno dei pochi giocatori “sporchi” che ho, è uno che si mette sempre la faccia, se deve rimetterci il naso lo fa senza problemi. Quando c’era lui in campo avevamo avuto risultati, poi si è fatto male e qualche tiro l’abbiamo subito. Guidone? Adesso sta segnando, fino a un mese fa era sulla graticola, ma per è importante il lavoro che fa tanto quanto lo sono i gol. Il Bassano è un’ottima squadra, non dimentichiamo che era partita per stare nelle posizioni che contano. Rispetto all’andata sono diversi, noi non dovremo avere fretta, perché le partite durano 96 minuti. I risultati delle altre? Li guarderemo, ma nella peggiore delle ipotesi siamo a +4 e ci avrei messo la firma in estate. Nessuno ha mai detto che dobbiamo stravincere, a maggio dovremo essere nelle posizioni che contano e ci saremo”.

Ore 12.20 – (Il Piccolo) Triestina-Vicenza sarà una grande sfida anche a livello di tifo. E lo dice già il boom pazzesco della prevendita. A ieri sera infatti erano stati già venduti oltre 4mila biglietti: 3210 biglietti fra i tifosi triestini (1263 in tribuna Pasinati e 1957 in curva Furlan) e 892 fra quelli ospiti. Se poi aggiungiamo gli oltre 2mila abbonati, già adesso siamo oltre quota 6mila presenze. Ma se la vendita per i vicentini è chiusa, quella per il pubblico di casa è ovviamente aperta anche oggi, per cui a questo punto superare i 7mila spettatori è molto probabile. L’invito dunque è di esserci assolutamente (ci sarà anche una grande coreografia), arrivando per tempo e tenendo conto delle avvertenze sul piano della viabilità e dei biglietti. La cosa da ricordare per i tifosi alabardati è che l’uscita stadio della sopraelevata sarà chiusa e si potrà accedere allo stadio solamente attraverso via Flavia oppure da Via Miani. Per chi utilizza la sopraelevata, è consigliata l’uscita di via Caboto per poi tornare in zona stadio attraverso la normale viabilità. I tifosi alabardati potranno ovviamente parcheggiare nei posteggi situati lungo la via Flavia, in zona Giarizzole e nel parcheggio della Risiera di San Sabba, al quale si potrà accedere però solamente da via Rio Primario. Già a partire dalle ore 13, infatti, saranno chiuse al traffico veicolare via Valmaura, dalla Sopraelevata fino all’angolo con via Carpineto, e via Palatucci. In queste vie l’accesso sarà consentito ai residenti previa esibizione di certificato di residenza. […]

Ore 12.00 – (Il Piccolo) È il giorno di Triestina-Vicenza. Una sfida che mancava al Rocco da ben sette anni e che simboleggia non solo il ritorno dell’Unione nel calcio che conta, ma anche quello delle sfide più calde e sentite nello stadio triestino. Nel 2011 la Triestina cedette a un gol di Abbruscato, prima di retrocedere in C e dare il via a un periodo da incubo, sia sul piano sportivo che societario. La partita di oggi è invece l’ennesimo segnale di quanto sia concreta e brillante la risalita targata Biasin-Milanese. Tanto che alla sfida odierna (inizio ore 16.30, arbitra Nicoletti di Catanzaro) la Triestina si presenta in classifica davanti ai rivali e con i favori del pronostico, mentre stavolta è il Vicenza a essere alle prese con gravi problemi societari: è in mano al curatore fallimentare, ma la strada per la salvezza passa innanzitutto dai risultati del campo, cosa che i biancorossi pur tra alti e bassi stanno continuando a ottenere. […] In casa alabardata, la netta impressione è che nel solito 4-3-3 non cambierà nulla rispetto all’undici iniziale della gara con il Bassano. Ma l’Unione potrà contare in panchina su un Petrella in più, che per quasi tutta la settimana ha lavorato a parte, ma che almeno andrà in panchina e all’occorrenza ha una ventina di minuti nelle gambe. In difesa pertanto, davanti a Boccanera, Codromaz sembra aver vinto il ballottaggio con El Hasni e Aquaro, per cui dovrebbe essere lui ad affiancare Lambrughi. Come terzini sempre Libutti a destra e Pizzul a sinistra. Davanti la difesa ci sarà il solito Coletti, con Porcari e Bracaletti mezzali. In avanti Arma punta centrale con Bariti e Mensah esterni alti. Per quanto riguarda il Vicenza, che scenderà in campo con il 4-3-1-2 e che dovrà rinunciare allo squalificato Giacomelli, in difesa davanti al portiere Valentini ci saranno i ritorni di Malomo, Giraudo e Crescenzi, che con Milesi completeranno il reparto. A centrocampo il perno è Romizi affiancato da Alimi e Jakimovski. In attacco De Giorgio giocherà dietro alle punte Comi e Ferrari.

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Grande attesa per la sfida di oggi al Rocco tra Vicenza e Triestina, un confronto che manca dal maggio 2011 quando i biancorossi, con un gol di Elvis Abbruscato, vinsero condannando, di fatto, gli alabardati alla retrocessione in serie C. Sono passati quasi sette anni ma il match è sempre molto sentito tra le tifoserie, con quella biancorossa che sarà presente con oltre mille supporter sugli spalti del Rocco. «Dell’attaccamento dei nostri tifosi ai colori e della loro vicinanza abbiamo parlato molte volte e non smettono mai di stupire — precisa Nicola Zanini — ci stanno sostenendo nel senso letterale del termine anche a livello economico oltre che in ogni stadio dove noi giochiamo. Sono straordinari, altre parole non ce ne sono». E’ un Vicenza che giocherà dopo l’ennesima pausa del campionato, stavolta lo stop imprevisto è arrivato in seguito alla mortye improvvisa del capitano della Fiorentina, Davide Astori. «Una situazione dolorosa e inaspettata — riflette Zanini — ritengo che sia stato giusto e corretto fermare i campionati. Di sicuro la pausa non ci ha aiutato perché con la penalizzazione in arrivo e tre partite in meno rispetto ad alcune squadre la classifica non è bella da guardare… Per questo ho detto ai ragazzi che dobbiamo solo pensare alla gara che il calendario ci mette di fronte, poi quando avremo giocato tutti lo stesso numero di partite tireremo le somme e guarderemo in che posizione ci troveremo in graduatoria. Di certo nei prossimi quaranta giorni ci giocheremo il destino del Vicenza e per questo ai ragazzi ho chiesto sacrifici e grande dedizione». […]

Ore 11.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Carica a mille, volontà di proseguire la striscia vincente, morale alle stelle. Il Bassano affila le unghie ed è pronto a graffiare il Padova, in una serata che si annuncia scoppiettante. Giovanni Colella vuole regalare un’altra gioia ai tifosi giallorossi, al Mercante domani è atteso il Padova capolista per un derby da fuochi d’artificio. Uno scontro al vertice, che ancora non viene decriptato come meriterebbe considerato che le partite disputate dalle due rivali non sono le stesse e i calcoli sono difficili da tarare: «La classifica dice che il Padova sinora ha fatto meglio di tutte — sottolinea l’allenatore del Bassano — e io la penso in modo opposto rispetto a quello che si dice in giro: sono convinto che da molti anni il livello del girone non era così alto com’è attualmente. Perché ci sono tante squadre forti che sarebbero ai vertici anche negli altri gironi. L’equilibrio fa sì che qualcuno pensi che il livello sia sceso, per me è esattamente l’opposto. Adesso siamo in una buona posizione di classifica, non è la stessa cosa affrontare un avversario da seconda o da terza in classifica piuttosto che da terzultimi o da penultimi… Il nostro percorso è ancora lungo, abbiamo fatto molto ma c’è ancora tanto da fare». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Di sicuro i prossimi quattro appuntamenti sono difficili, ma già nel girone d’andata li abbiamo superati alla grande (vittorie con Bassano, Mestre e Pordenone, e pareggio con la Feralpisalò, ndr). Ripeto, ogni partita adesso vale come una finale e dobbiamo giocarle tutte alla morte». Tornando a lei, questo non sarà il suo ultimo compleanno da giocatore. «Calcolando che non ho mai avuto grossi infortuni, penso di continuare. Chiaro poi che bisogna vedere alcune cose, ma la mia intenzione è di giocare ancora». Ci sembra di capire che le piacerebbe farlo con il Padova allungando il contratto in scadenza a fine giugno. «Quando sono arrivato si era accennato a qualcosa, però in questo momento siamo tutti concentrati su un unico obiettivo e certi discorsi si possono fare benissimo più tardi. Adesso conta solo raggiungere questo grande traguardo che una piazza come Padova merita».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Non dobbiamo farci prendere da alcun tipo di isterismo, ma continuare a giocare come abbiamo sempre fatto, consapevoli di essere un’ottima squadra che fino adesso ha dominato. È una partita importante da interpretare con coraggio». […] A nove partite dalla fine della regular season la sfida al Mercante apre un ciclo che, dopo il turno di riposo nella prossima giornata, vi vedrà impegnati con Feralpisalò, Mestre e Pordenone. Possono essere inquadrati come gli appuntamenti nei quali si decide il rush finale? «A questo punto della stagione ciascuna partita acquisisce il valore di una finale. È evidente che fare risultato a Bassano, con le inseguitrici che magari perdono qualche punto, ci consentirebbe di avere un vantaggio importante.

Ore 10.10 – (Gazzettino) «Era meglio non ricordarmelo». Non manca mai l’umorismo a Giampiero Pinzi che oggi compie 37 anni. Sarà però un compleanno di vigilia, al pari di Vicenzo Sarno che sempre oggi festeggia trent’anni, dal momento che c’è da pensare alla trasferta di domani sera con il Bassano. «Ci attende una partita importante dopo il passo falso con il Teramo, per cui l’augurio è di festeggiare il compleanno alla grande con i compagni al termine della partita con il Bassano», sottinteso ovviamente con tre punti in più in classifica. «Sarebbe un regalo bellissimo». […] «Sappiamo che il Bassano è formazione tosta e con giocatori di valore, l’ha già dimostrato nella partita d’andata. Ma dobbiamo tirare fuori le nostre qualità: prima di tutto quella di essere solidi e arcigni, e poi sfruttando le azioni che ci concederanno.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il dg biancoscudato Giorgio Zamuner ritrova Giovanni Colella, con il quale ha condiviso le prime esperienze da calciatore a inizio anni ’80 nel Sandonà: «Siamo rimasti in contatto e da quando ha iniziato ad allenare tra i professionisti l’ho sempre seguito», spiega Zamuner. «Un ragazzo serio e in gamba che ha mostrato anche ottime qualità da tecnico. In questa stagione sta facendo veramente benissimo».E adesso vi scontrate nel loro periodo migliore: è la partita più dura fino a questo momento? «Durissima, come le saranno tutte da qui alla fine. Non mi stupisce la rimonta del Bassano, erano partiti bene, poi hanno avuto un lungo blackout, ma la squadra ha grandi qualità. Li troveremo nel pieno dell’entusiasmo, ma ci siamo preparati per fare un’ottima partita». […] In difesa sta scalando posizioni Ravanelli, che potrebbe anche partire dal 1′ di fianco a Cappelletti. A centrocampo possibile il ritorno di Belingheri, mentre Pulzetti potrebbe iniziare dalla panchina, così come Gliozzi che dovrebbe lasciare il posto al rientrante Guidone.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Mister Bisoli l’ha definito il primo snodo cruciale della stagione. La partita dopo la quale tirare una riga, fare due conti e capire con quali prospettive affrontare il rush finale. In parole povere, il posticipo di domani a Bassano è la gara più importante, fin qui, della stagione del Padova. Perché è uno scontro diretto, perché arriva dopo la prima sconfitta casalinga, ma sopratutto perché i biancoscudati sono chiamati ad affrontare l’avversario più in forma del momento. Da quando Colella ha sostituito Magi sulla panchina del Bassano, la squadra di patron Renzo Rosso ha fatto più punti di tutti, inanellando una serie di record. Colella, in dieci partite, ha raccolto 6 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta, all’esordio contro il Vicenza. Per un totale di 21 punti, come nessun altro nelle ultime dieci partite. La Reggiana, seconda in questa speciale graduatoria, ne ha 17, sebbene con due gare in meno. Hanno invece le stesse partite del Bassano Padova e Sambenedettese, che si sono fermate a 16, 5 lunghezze in meno dei giallorossi. […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Bassano-Padova è l’unica sfida della 29esima giornata del girone B che sarà giocata in posticipo al lunedì. Tutte le altre andranno in scena oggi. Questo il programma. Ore 14.30: Albinoleffe-Ravenna (arbitro Raciti di Acireale), Sudtirol-Renate (Moriconi di Roma 2). Ore 16.30: Mestre-Pordenone (Cipriani di Empoli), Triestina-Vicenza (Nicoletti di Catanzaro). Ore 18.30: Fermana-Reggiana (Gariglio di Pinerolo). Ore 20.30: Gubbio-FeralpiSalò (Maranesi di Ciampino), Teramo-Santarcangelo (Miele di Torino). Classifica: Padova 49, Sambenedettese 41, Bassano 40, Reggiana 39, FeralpiSalò 37, Sudtirol e Triestina 35, Mestre e Pordenone 34, Renate 33, Albinoleffe 32, Fermana 31, Vicenza 30, Gubbio 27, Teramo e Ravenna 26, Santarcangelo 23, Fano 22. La classifica è parziale per i molti recuperi da effettuare. Nel prossimo turno il Padova osserverà invece il riposo.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Cancelli chiusi, porte chiuse, tutto blindato. Non filtra neppure uno spiffero dallo stadio Appiani, dove il Padova si è allenato ieri al riparo da sguardi indiscreti in vista di Bassano-Padova, il superderby di domani sera al Mercante che rappresenterà un passaggio chiave nella stagione biancoscudata. Pierpaolo Bisoli copre le carte e tiene in serbo un asso nella manica. Potrebbero esserci sorprese, nella formazione che domani avrà il compito di tenere lontano un avversario che scalpita e corre veloce, in attesa di capire i risultati odierni di Reggiana e Samb. I dubbi principali sono a centrocampo, dove potrebbe stare fuori Pulzetti, ma dove c’è pure la possibilità che il capitano venga avanzato dietro Guidone e Capello, con Sarno in panchina. Ragionamenti che per ora rimangono fini a se stessi, in attesa delle scelte definitive. E il Bassano? Carico a mille, con Giovanni Colella che punta a proseguire la striscia positiva che dura da tre mesi. Uno scontro al vertice che ancora non viene decriptato come meriterebbe, considerato che le partite disputate dalle due rivali non sono le stesse e i calcoli sono difficili da tarare. […]




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