Live 24! Padova-AlbinoLeffe, il giorno dopo: riposo per i Biancoscudati, aspettando cosa accadrà in serata…

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Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) A Perugia un pareggio positivo e un altro utile mattoncino verso i playoff, il Venezia tuttavia fatica a sentirsi pienamente soddisfatto. Un colpaccio al Curi, infatti, avrebbe consentito agli arancioneroverdi di agganciare gli umbri a quota 53 punti, di fatto però scavalcandoli al sesto posto grazie agli scontri diretti, comunque favorevoli dato il successo dell’andata per 1-0 al Penzo. Sensazioni dunque agrodolci confermate dalle valutazioni di Leandro Rinaudo. «Sicuramente la squadra ha disputato davvero una buona gara portando a casa un risultato di grosso spessore la premessa del direttore sportivo arancioneroverde . Certo è che al tempo stesso rimane l’amaro in bocca, perché la sensazione era che la stessimo per portare a casa, io stesso ne ero convinto visto che stavamo controllando bene il match senza correre rischi». […] Rinaudo sottolinea soprattutto il carattere di Domizzi e compagni. «Abbiamo dimostrato che reagiamo a momenti che definirei così così, perché in realtà di veramente negativi penso non ce ne siano mai stati. Il plauso va ai giocatori, mister Inzaghi li vede quotidianamente e ben ha fatto a puntare a Perugia su Suciu e Marsura: si sono fatti trovare prontissimi come, sono sicuro, avrebbero fatto anche gli altri elementi che ora giocano un po’ meno ma che si stanno allenando sempre benissimo». Una profondità alla quale Inzaghi potrà attingere in considerazione del calendario fitto. Domani al Penzo arriva l’Entella (ore 20.30) che per Rinaudo è una sfida da ex. «Conosco il tecnico Alfredo Aglietti perché feci il ritiro con loro prima di passare al Vicenza a settembre ricorda . Un allenatore molto meticoloso, che cura i particolari e che in squadra ha pedine di qualità e soprattutto abituate a lottare per salvarsi. L’Entella è in piena zona playout e verrà in casa nostra con grandi motivazioni, sono sicuro che l’atteggiamento del Venezia sarà quello giusto». […]

Ore 20.00 – (La Nuova Venezia) Marco Modolo a quota 20. Un difensore con il vizietto del gol, in tutte le categorie, soprattutto quando indossa la maglia del Venezia. Quarta stagione in arancioneroverde per Modolo, la prima poco più che ventenne nel 2008-2009 in Serie D, dopo il secondo fallimento, lanciato da Paolo Favaretto come difensore centrale, le altre tre protagonista del doppio salto dalla Serie D alla Serie B, la vittoria della Coppa Italia di Lega Pro e la conquista della salvezza nel torneo in corso. Marco Modolo non si accontenta, gli piace anche segnare, lui che ha come primo compito quello di fermare gli attaccanti avversari, e la zuccata di Perugia coincide con il gol numero 20 realizzato con il Venezia. «Finalmente è arrivata anche la prima rete di testa per quest’anno», osserva Maril difensore reduce dal gol al “Curi”, «sono molto contento di questo perché durante la settimana lavoriamo moltissimo sulle palle inattive».Che il gol fosse un vizietto, nonostante le sue caratteristiche di difensore, lo si capì subito con la tripletta clamorosa rifilata alla Virtus Verona, domenica 20 settembre 2009, lui che in quella stagione giocava da difensore centrale in coppia con Filippo Vianello. Tre reti in venti minuti, tra il 35′ del primo tempo e il 10′ della ripresa. In quel campionato di Serie D, Modolo andò a bersaglio in altre cinque occasioni contro Montecchio, Belluno, Palazzolo, Union Quinto e Manzanese. Solo con il Venezia Modolo risveglia il suo spirito da goleador: prima di arrivare in laguna, aveva realizzato tre reti con la Sanvitese (2008-2009) in Serie D, lasciato il Venezia ha aggiunto soltanto altre tre tre nel biennio giocato a Vercelli. […]

Ore 19.30 – (La Nuova Venezia) Magari sabato alle 14.59 un punto sarebbe andato anche bene a Perugia, ma due ore dopo il rammarico era tanto per un Venezia che ha sfiorato per il colpaccio. «I primi minuti sono stati difficili» spiega il portiere Emil Audero a giochi ormai fatti «perché loro hanno iniziato attaccando. Poi ci siamo rimessi bene in partita, è arrivato questo pareggio, dispiace per com’è maturato ma resta un punto prezioso. Il Perugia è una squadra tosta, il terreno non era il massimo e abbiamo fatto delle buone cose». Il pari dell’altro ieri al “Curi”, comunque, consente al Venezia di stare dentro al treno dei playoff, nella lunga volata sino al termine della stagione regolare, gli arancioneroverdi potranno contare sulla difesa, uno dei punti di forza di questa stagione, dove i tre centrali si dimostrano un autentico muro. Resta la sensazione, però, che tanta fatica, a volte, sia rovinata da un banale errore che gli avversari castigano con una puntualità svizzera. «Dovremmo avere più fortuna ed essere anche più scaltri» continua il portiere dell’Under 21 azzurra «e in effetti capita di subire un gol alla prima disattenzione. Un aspetto da limare. Abbiamo difensori bravi ed esperti e dobbiamo continuare a lavorare». Qualche settimana fa Audero, aveva dovuto cedere il passo a Vicario per quattro partite, Cittadella, Frosinone, Carpi e Brescia, complice la sua chiamata in Nazionale Vicario era riuscito a ritagliarsi spazio a suon di ottime prestazioni. Ma Inzaghi aveva sempre detto ad Audero di stare tranquillo. «Ho un ottimo rapporto con Guglielmo (Vicario ndr)» continua il portiere «ma è inevitabile di pensare a giocare quando si è fuori. Ho parlato con l’allenatore, mi aveva spiegato la scelta dicendomi di voler dare continuità a Vicario viste le buone prestazioni, e per me non c’è stato alcun problema». […]

Ore 18.30 – (Gazzettino) Ieri mattina il pubblico era tutto al campo sintetico, dove si giocava la sfida under 17 tra Cittadella e Lazio, sul sussidiario del Tombolato invece c’era la prima squadra granata ad allenarsi, a due giorni dal turno infrasettimanale con il Palermo. Una veloce riunione tecnica in mezzo al campo, poi al lavoro. Corsa e soprattutto esercitazioni tecnico-tattiche, con i difensori agli ordini di Edoardo Gorini che coordinava i movimenti della linea a quattro, il centrocampo e l’attacco erano affidati invece a Roberto Musso, il tutto con la supervisione di Venturato. A parte invece lavorava Salvi, sotto gli occhi attenti del professor Redigolo: il difensore con tutta probabilità dovrà alzare bandiera bianca anche domani sera, perché se la corsa e gli scatti sembravano fluidi, gli mancano l’allenamento e i ritmi di lavoro con la squadra. Con tutta probabilità, quindi, rivedremo Salvi a Salerno. Di sicuro contro il Palermo di Tedino ci saranno Scaglia e Benedetti, che hanno scontato il turno di squalifica, mentre Settembrini sarà costretto a vedere i compagni dalla tribuna: il centrocampista, ammonito a Parma, era in diffida, e ieri è stato fermato per una giornata. […]

Ore 18.00 – (Mattino di Padova) Sotto con il turnover. Un po’ per scelta, un po’ per necessità, il Cittadella che domani sera affronterà il Palermo al Tombolato sarà molto diverso da quello visto venerdì a Parma: potrebbero infatti cambiare addirittura 7 uomini su 11. La seduta mattutina di ieri ha chiarito che Alfonso è pronto a riprendere il suo posto fra i pali, anche se tutto si può dire meno che Paleari abbiamo demeritato al Tardini, blindando la porta granata. Ladifesa esce dalla situazione d’emergenza vissuta in Emilia, perché Scaglia e Benedetti sono pronti a rientrare dopo aver scontato la squalifica. Per rivedere Salvi, invece, si dovrà con ogni probabilità aspettare ancora: il terzino anche ieri ha svolto un lavoro differenziato e molto difficilmente tornerà a disposizione per questa sfida. In mezzo al campo non ci sarà Settembrini, squalificato dal giudice sportivo avendo raggiunto la quinta ammonizione stagionale a Parma, ed il suo posto potrebbe essere preso da uno fra Bartolomei e Lora. Con ogni probabilità, poi, sarà ridisegnato completamente il tridente d’attacco: se Chiaretti è in ballottaggio con Schenetti (che potrebbe arretrare a centrocampo), Vido e Kouamé sono invece nettamente favoriti su Strizzolo e Arrighini, che hanno giocato venerdì sera. […]

Ore 17.00 – (Il Piccolo) Sullo sfondo del palcoscenico del Barbetti la perla medievale impreziosita nel ‘400 dall’adozione a suo “buen retiro” da Federico di Montefeltro. Sul prato in scena un Gubbio-Triestina che vale moltissimo per i padroni di casa (c’è in ballo la salvezza) e parecchio per gli alabardati in chiave play-off. Ma finisce con un pari che non serve a nessuno. Il Gubbio dovrà continuare a lottare. L’Unione ancora una volta, dopo essere passata in svantaggio, punge poco e non trova quella continuità che tutti si aspettavano dalla squadra di Princivalli. La casella dei successi in trasferta del dopo Sannino resta desolatamente vuota. Il punticino soddisfa gli alabardati solo perché in rimonta e al termine di una gara migliore rispetto alla sconfitta di Teramo. Non è un gran consolazione ma è giusto così. La Triestina mantiene il suo posto nei play-off e le restano tre gare (due al Rocco) per consolidarlo.Princivalli si muove sulla stessa idea lanciata nel vittorioso derby di una settimana fa con il Padova. Due sole modifiche sullo scacchiere del 4-3-3: Porcari, rientrante dalla squalifica va a fare l’interno di destra al posto di Acquadro, e Libutti preferito come terzino destro a Troiani. Davanti a sinistra ancora fiducia a Pozzebon con Petrella pronto per entrare a partita in corso.Sull’altro fronte 3-5-2 tipico di Sandreani, la punta più pericolosa è l’ex alabardato Ettore Marchi che in questa stagione ha timbrato 11 volte.Il Gubbio parte con buon piglio e schiaccia gli alabardati davanti a Boccanera. I padroni di casa tentano di sfondare soprattutto a destra con Kalombo che agisce a ridosso della linea perimetrale. L’Unione così non riesce a prendere in mano la manovra com’è quasi sempre nelle sue corde, anche perché Mensah e Pozzebon sono costretti a ripiegare in aiuto ai compagni. […]

Ore 16.30 – (Il Piccolo) […] «Non sono contento del pareggio – esordisce Princivalli -, eravamo venuti a Gubbio per portare via tre punti. Posso però dire che sono abbastanza soddisfatto di come è andata la partita dal punto di vista dello spirito della squadra. Nel primo tempo abbiamo sbagliato troppi palloni e ne abbiamo recuperati pochi, in attacco arrivavamo sulla tre quarti con azioni preparate e poi sbagliavamo l’ultimo passaggio. Il secondo tempo lo abbiamo affrontato bene, anche se purtroppo abbiamo accusato una disattenzione difensiva e abbiamo preso gol».Situazione che non è nuova.«E’ vero, capita spesso ed è una situazione sulla quale dobbiamo migliorare. Noi davanti le occasioni le creiamo praticamente sempre, dovremmo essere bravi a non concedere. Il calcio è anche fatto di episodi, prima del loro gol avevamo avuto una grande occasione nella quale il loro portiere l’ha presa col naso, e se in quella occasione Arma avesse segnato la partita avrebbe preso un’altra piega. Comunque sono soddisfatto della reazione della squadra, e fino alla fine abbiamo cercato di vincerla. Se poi guardiamo alle altre partite, è il campionato delle occasioni perse. Rispetto alle altre partite con squadre che occupano la classifica del Gubbio questa volta sono più soddisfatto. Altre volte abbiamo faticato anche a livello caratteriale». […]

Ore 16.00 – (Il Piccolo) Gol mai banali, gol che prima di tutto portano punti. Davis Mensah con la stoccata all’incrocio dei pali a metà ripresa raggiunge quota nove alla voce gol realizzati, e diventa il miglior marcatore alabardato in solitaria. La gioia del gol è mitigata da un verdetto che avrebbe potuto essere diverso, come sostiene l’attaccante nato a Bussolengo ed esploso calcisticamente nella Virtus Vecomp Verona. «Non è andata proprio bene, siamo stati anche un po’ sfortunati sugli episodi, perché noi tiriamo e il portiere la prende con la faccia mentre il Gubbio ha fatto un tiro che ha preso il palo interno e poi è andata dentro. Sono comunque contento per il mio gol e spero che già la prossima partita la squadra possa ritrovare la vittoria».Efficace la mossa del cambio di corsia da destra a sinistra, come si è trovato nelle due frazioni?«Io mi trovo meglio a sinistra, ma l’importante è seguire le indicazioni dell’allenatore, e naturalmente sono a disposizione. A destra nel primo tempo ero un po’ in difficoltà, loro triplicavano e in diversi momenti era veramente una battaglia. Per fortuna le nostre avversarie nella corsa ai play-off hanno pareggiato anche loro e per cui siamo ancora tutti lì».Una gara, sul piano dell’approccio, affrontata meglio rispetto alle ultime prestazioni in trasferta?«Oggi abbiamo provato a giocarla bene, e il vento ci ha disturbato abbastanza. Se però penso alla partita con il Teramo, avevamo fatto molta più fatica. Oggi abbiamo reagito da grande squadra dopo il loro gol, e potevamo anche vincerla, forse io avrei potuto fare anche qualcosa di più in contropiede. Un po’ di rammarico c’è». […]

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Mestre regala un tempo al Fano e non riesce ad allungare la serie arrivata a cinque risultati positivi in fila. Piu’ che una flessione fisica – comprensibile al terzo impegno settimanale ma che mal si concilia con il secondo tempo arrembante dei veneti – la squadra di Zironelli sembra pagare la sbornia del 4-0 di Reggio Emilia che complica l’approccio ad una gara tutta da lottare contro una squadra che non aveva altro risultato a disposizione che la vittoria per continuare a credere nella salvezza. E la fame superiore dei granata di casa si nota subito, con Schiavini a tentare la via della rete dopo pochissimo e una sequenza di quattro angoli in fila, che poi resteranno gli unici calciati dai padroni di casa. Sul secondo svetta Magli e Boscolo Papo rimedia sulla linea, sull’ultimo e’ Mordini a salvare capra e cavoli dopo il colpo di testa di Sosa. Il Fano insiste e Gagno deve arrangiarsi sulla botta da fuori di Germinale (15′) poi rovinando su Rolfini, colto pero’ per sua fortuna in offside. Proprio Rolfini e’ protagonista di un contropiede solitario che al 27′ lo porta a concludere da ottima posizione. Tiro pero’ sciatto e Schiavini, meglio collocato, si dispera. Sembra fatta un minuto dopo quando viene premiato il taglio centrale di Pellegrini, ma sull’uscita di Gagno il laterale non riesce a trovare la porta. Non pervenuto il Mestre, che si produce in uno sterile palleggio, trovando profondita’ solo una volta con Spagnoli, il cui tiro cross viene contenuto da Thiam. E allora giunge fatale e meritato il vantaggio del Fano, con Mawuli che si coordina bene su un pallone in uscita dall’area e castiga Gagno, messo definitivamente fuori causa dalla deviazione di un compagno. […]

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Mezz’ora da dimenticare, un primo tempo da non prendere certo a modello, un secondo di cui andare cautamente orgogliosi e che fa capire un paio di cose. La prima e’ che il Mestre non ha perso perche’ aveva il fiato corto alla terza gara in una settimana, la seconda e’ che il finale di stagione, con play off annessi, si presenta comunque in una buona luce. Niente di quello che e’ successo al Mancini suona pero’ sorprendente agli occhi di Zironelli. «Avevamo giocato domenica e poi mercoledi’ – spiega – qualcuno doveva per forza rifiatare, cosi’ ho deciso di inserire forze fresche e anche gente che non aveva quasi mai giocato». Scelta che Zironelli non rinnega in alcuna misura (non solo era opportuno ma anche corretto verso chi si e’ sempre impegnato al massimo) e che pero’ ha originato qualche scompenso. «All’inizio non siamo riusciti a trovare il ritmo. Anche i movimenti erano sbagliati e la prima mezz’ora e’ stata da buttare». […] Non sarebbe cambiato certo il mondo ma Zironelli l’avrebbe salutato come un premio a chi ha avuto l’opportunita’ di dare il suo contributo. «Mi dispiace soprattutto per loro. Non voglio che si pensi che questa sconfitta e’ colpa di qualcuno piuttosto che di qualcun altro. E vorrei far notare anche chi avevamo di fronte». Era stato buon profeta il tecnico del Mestre nell’individuare nel Fano un avversario estremamente scomodo. «I risultati parlano chiaro. Da gennaio in poi questa squadra ha cambiato ritmo, raccogliendo quindici punti in dieci partite. E con i tre che ha preso oggi, fanno diciotto». […]

Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Era stata una sbornia la trasferta di metà settimana al Mapei Stadium. Quattro reti alla vice-capolista ed un sogno playoff sempre più concreto. Non cambia tantissimo neppure oggi, dopo una sconfitta cocente contro l’ultima della classe (penultima dopo il successo di ieri). E però il Mestre ha perso la gara che non doveva perdere delle due, complice una condotta incredibile. quasi assurda, nel primo tempo. La prestazione nei primi 45’da parte del Mestre non può essere accettabile per una squadra che veniva da una vittoria da urlo in casa della Reggiana. Nel secondo tempo, invece, ha fatto meglio la squadra di Zironelli, avrebbe sicuramente meritato il pareggio però le motivazioni del Fano sono state maggiori. In classifica gli arancioneri restano nelle parti nobilissime, nel gruppone alle spalle di Padova, Samb e Reggiana, ma insieme ad un folto gruppo di pretendenti che si daranno battaglia fino alla fine. L’approccio del Mestre, come detto, è decisamente negativo. Il Fano ha un avvio invece veemente e nel primo quarto d’ora costruisce ben tre occasioni pericolose, contro una difesa mestrina irriconoscibile. […] Il forsennato forcing dei granata si concretizza al 39’quando arriva la rete del vantaggio siglata da Eklu. La difesa arancionera respinge corto un pallone che il centrocampista ghanese trasforma in gol con un gran destro. Si sarà fatto sentire, eccome, negli spogliatoi il tecnico Zironelli. Il suo Mestre, che nel primo tempo non aveva fatto vedere nulla dalla trequarti in su, si riversa nella metà campo del Fano sin dall’inizio. Ma – a conti fatti – l’unico segnale di reazione da parte degli arancioneri arriva in avvio, con un sinistro di Boffelli che sfiora l’incrocio. […]

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) È un Zironelli deluso ma non troppo quello che incassa una sconfitta «figlia della prima mezz’ora in cui abbiamo faticato a far girare le gambe. È però in tutto il primo tempo che abbiamo combinato poco. Anzi, praticamente non abbiamo mai tirato in porta».A consolare il tecnico del Mestre la distanza dall’argine della zona playoff ( «sette punti di vantaggio a tre giornate dalla fine sono tanta roba») e la crescita dei suoi nel secondo tempo «quando siamo stati un po’ più incisivi e abbiamo anche creato nel finale un paio di buone occasioni. Bravo Thiam a sventarle».Sembra quasi che qualche problema fosse stato messo in preventivo: «Era la terza partita in una settimana. Qualcuno aveva bisogno di rifiatare e mi è sembrato corretto, oltre che sensato, dare spazio a chi ne aveva avuto poco in questa stagione. Il dispiacere è proprio per chi ha avuto finalmente la possibilità di scendere in campo e non ha trovato soddisfazione. Perché poi il pareggio ci poteva anche scappare, alla fine».In quel primo tempo in cui il Fano ha ipotecato la vittoria Zironelli ha visto «troppi movimenti sbagliati. Quando ci siamo distribuiti meglio, abbiamo costretto il Fano a chiudersi e il nostro è stato un finale in crescendo. Questo mi conforta». […]

Ore 12.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Due istantanee sintetizzano la sfida al Menti fra Vicenza e Pordenone. La prima immortala la palla calciata dal dischetto sulla traversa neroverde da De Giorgio all’85’, la seconda quella deviata di testa sul legno trasversale biancorosso da Ciurria al 92′. Due occasioni mancate che hanno lasciato il risultato sull’1-1 in virtù dei gol di Ferrari nella prima frazione e di Burrai nella ripresa. Teoricamente dovrebbe essere un risultato che lascia l’amaro in bocca ai ramarri, che hanno giocato in superiorità numerica per oltre un’ora (espulsione di Bianchi al 28′). Invece a rammaricarsi sono i berici che in seguito ai risultati della giornata si ritrovano ultimi e soli in fondo alla classifica. Al Pordenone invece basta il pareggio per conservare la posizione in zona playoff. Per l’ultima trasferta della stagione regolare Rossitto sceglie l’attacco leggero e mobile con Nocciolini prima punta supportato da Berrettoni e Bombagi. Tutto il resto secondo le indicazioni della vigilia con Zammarini che completa il centrocampo con Burrai e Misuraca e con Bassoli che affianca Stefani in difesa. De Agostini e Formiconi sono gli esterni. Fra i pali c’è Perilli. Lerda deve rinunciare a Comi e schiera il Vicenza con il 3-5-2 con Giacomelli e Ferrari in prima linea e preferisce Alimi a Ronizi a centrocampo. Il Menti con ottomila tifosi è una bolgia, ma sanno farsi sentire anche i supporters neroverdi al seguito. […]

Ore 12.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Fabio Rossitto non disprezza il pareggio al Menti. «Abbiamo giocato esordisce alla fine – in uno stadio da categoria superiore, con un pubblico da categoria superiore e contro una squadra che, per valore dei suoi componenti, dovrebbe giocare per salire in una categoria superiore. Noi siamo stati all’altezza di tutto questo e anzi, nell’ultimo quarto d’ora avremmo meritato di portare via anche l’intera posta in palio. Vicenza non merita la situazione in cui si sta trovando spiega – E’ evidente che la posizione in classifica (ultimi, ndr) in cui si trovano i biancorossi è figlia di situazioni che nulla hanno a che vedere con quello che succede in campo. Auguriamo con tutto il cuore ai giocatori e ai tifosi biancorossi di uscire presto da questo stallo». Rossitto vuole poi ringraziare Mauro Lovisa per l’intervento fatto venerdì scorso. «La visita del presidente ha raccontato è stata importante. È venuto a spiegare ai ragazzi la filosofia del lavoro che ha sempre contraddistinto la sua vita. Ha fatto le sue giuste considerazioni e ha dato loro la carica per affrontare al meglio questo finale di stagione. La squadra ha compreso e al Menti ha risposto alla grande». […] Esce Salvatore Burrai, felice per il gol che ha permesso al Pordenone di uscire imbattuto dal Menti. «Me ne manca un altro solo ha sorriso Salvatore per fare meglio della passata stagione. Sono contento perché ha cancellato il mio errore in occasione del loro vantaggio. Giacomelli ha saltato me per andare poi a servire quel pallone d’oro a Ferrari. Il risultato? Tutto sommato accettabile perché se è vero che abbiamo giocato meglio, è vero anche che abbiamo rischiato di perderla. Per fortuna De Giorgio ha calciato il rigore sulla traversa. A proposito, il rigore non c’era!».

Ore 12.00 – (Messaggero Veneto) Alla fine è una questione di cuore: una squadra l’ha avuto nel primo tempo ed è andata in vantaggio, l’altra l’ha messo in campo nella ripresa, pareggiando e sfiorando anche il successo. Si va oltre i concetti tattici per spiegare il pareggio del Pordenone a Vicenza, risultato non da buttare in chiave play-off per la truppa di Rossitto: i punti di vantaggio sull’undicesima e prima delle escluse – l’Albinoleffe – restano due, visto il pari dei bergmaschi ieri sera a Padova. Per i ramarri, inoltre, c’è sempre lo scontro diretto col Renate dell’ultima giornata come jolly da sfruttare. Ragionamenti di classifica a parte, la sfida del Menti è un flipper di emozioni: biancorossi per primi in vantaggio, ma rimasti in dieci subito dopo; Pordenone fuori dal match sino a metà ripresa, poi in grado di siglare l’1-1 e di sfiorare il 2-1, negato da un super Valentini. Nel mezzo ci si mette l’arbitro, che prima ferma De Giorgio per una posizione di offside nonostante Formiconi tocchi il pallone (avviando una nuova azione); quindi, a un paio di minuti dal triplice fischio, concede un rigore al Vicenza decisamente generoso, ma De Giorgio lo spedisce sull’incrocio dei pali. In poche parole: i cento tifosi neroverdi che hanno scelto lo stadio, ieri, per l’ultima trasferta del campionato, non si sono annoiati. […]

Ore 11.40 – (Messaggero Veneto) Non è arrivata la vittoria che sarebbe servita, ma Rossitto è comunque soddisfatto del punto ottenuto a Vicenza. Soprattutto gli è piaciuto il secondo tempo del Pordenone, per quanto sia stato agevolato dall’uomo in più.«Ogni volta che spingevamo il Vicenza rischiava – sottolinea il tecnico -. Siamo cresciuti fisicamente e abbiamo creato molte palle-gol. Da un lato meritavamo di vincere, anche se in occasione del rigore siamo stati fortunati. Potevamo infatti anche perdere, invece portiamo a casa un punto che ci dà fiducia. Se siamo questi, ai play-off, possiamo dire la nostra». Da cancellare invece la prima parte di gara del Pordenone. «Nei primi 20′ abbiamo sofferto – ammette Rossitto -. Il Vicenza ha iniziato l’incontro con grande foga e noi non riuscivamo a essere incisivi. Sapevamo però che, con il prosieguo del match, loro sarebbero calati e così è stato. L’espulsione di Bianchi? Giusta. Ora ci prepariamo alle ultime due sfide e poi faremo i conti: domenica con la Samb in casa non possiamo sbagliare».Sasà Burrai riconosce la sofferenza da parte del Pordenone nella prima parte di gara e inoltre fa mea culpa. «Sul gol subìto – afferma – ho sbagliato io. Non dovevo farmi saltare così facilmente da Giacomelli. Si poteva tamponare al mio errore ma è colpa mia se è nata la rete dell’1-0. Per quanto riguarda il resto del match devo dire che non c’è stata partita: abbiamo attaccato, segnato e sfiorato anche il 2 a 1. Allo stesso tempo, se il rigore fosse entrato, ora staremmo parlando di una sconfitta: è stata una partita strana – continua Burrai – in cui il penalty che ci hanno fischiato contro onestamente non c’era». […]

Ore 11.10 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Bindi 6; Ravanelli 6, Trevisan 6 (Russo 5.5), Cappelletti 6; Zambataro 6.5, Mandorlini 5.5, Belingheri 5.5 (Candido sv), Contessa 6 (Mazzocco sv); Sarno 5 (Pulzetti 6); Guidone 6.5, Capello 6 (Lanini sv).

Ore 11.00 – (Gazzettino) A parte un paio di buone iniziative in ripartenza di Zambataro e Contessa, il Padova è riuscito a minacciare la porta bergamasca quasi unicamente sulle situazioni da palla inattiva. Solo di rado infatti la manovra ha trovato sbocchi: poco serviti gli attaccanti, a corto di idee i centrocampisti, evanescente Sarno nel ruolo di rifinitore. Non a caso l’Albinoleffe ha rischiato grosso soltanto alla mezz’ora su un retropassaggio azzardatissimo di Zaffagnini che ha messo in grande difficoltà il portiere Coser, con la sfera che è sfilata a pochi centimetri dal palo. La truppa di Bisoli ha cominciato anche la ripresa con il freno a mano tirato, collezionando per troppa superficialità e avventatezza un’altra serie di errori sul piano del palleggio. […] L’1-1 ha trasmesso nuova linfa al Padova, che però ha continuato ad esprimersi con poca lucidità. L’ultimo sussulto lo ha regalato Candido, entrato da pochi minuti, con un destro dalla distanza sventato con bravura da Coser. E il pareggio è andato in archivio.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Che fatica arrivare alla tanto agognata serie B. Dopo il ko di Trieste il Padova non è andato oltre un sofferto 1-1 con l’Albinoleffe, perdendo un’altra occasione per compiere il passo forse decisivo verso la promozione. Certo, nulla è compromesso, anzi. Ma tensione e le fatiche cominciano a farsi sentire. E stasera tutti davanti alla televisione per seguire il posticipo tra Reggiana e Bassano.
I biancoscudati hanno faticato a prendere le misure alla partita sia per l’atteggiamento intraprendente degli avversari e sia per qualche giocata troppo approssimativa. Molto attivo tra gli ospiti l’ex Giorgione, abile a muoversi dietro le punte e nel cercare lo spazio sulla corsia di destra. Un movimento costante, favorito anche dalla buona disponibilità al dialogo di Kouko, che la retroguardia di casa ha letto con un po’ di disagio. […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) «Devo stare attento agli sbalzi di pressione. Sono molto teso, perché andare in serie B vuole dire tutto. Rimanere in C sarebbe un disastro». Non solo dalle parole, ma anche il volto del presidente Roberto Bonetto è provato dopo il triplice fischio tanto che ha lasciato di corsa la tribuna. «È la prima volta che lo faccio, avevo bisogno di correre anch’io. Siamo un po’ in sofferenza, sentiamo un po’ la tensione tanto che ho visto errori da giocatori che di solito non li commettono. È importante avere recuperato il risultato, anche se al di là del gol l’Albinoleffe non ha mai tirato in porta, mentre noi abbiamo avuto diverse occasioni. Speriamo a Fermo di fare la nostra partita con maggiore tranquillità». […] È il turno di Bisoli. «Dopo essere andati sotto abbiamo avuto una bella reazione, poi è chiaro che se avessimo vinto avremmo dato una bella botta. Ma queste sono gare difficili, e adesso abbiamo altre tre partite per fare quattro punti e mettere le cose a posto. È naturale che tutti vorremo chiudere il discorso il prima possibile, ma non è così facile come sembra. Se fossimo andati in vantaggio nel primo tempo la gara avrebbe preso un’altra piega, comunque abbiamo fatto un altro passettino: l’obiettivo è essere nella posizione che conta il 6 maggio». Poi aggiunge: «Non è che puoi vincere tutte le partite come con il Pordenone, bisogna accettare questo pareggio. Se non hai intelligenza e caparbietà, queste sono partite che perdi. Sono contento di avere preso un punto». […]

Ore 10.20 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Quanta fatica per tagliare questo benedetto traguardo”) I conti li abbiamo già fatti, e nulla è compromesso. Se la Juve, che vola verso lo scudetto, è a + 6 sul Napoli suo unico concorrente diretto per il titolo e sorride a 32 denti, perché mai il Padova dovrebbe farsi cogliere dal timore di non farcela, a conquistare questa benedetta Serie B? Certo, nelle ultime due giornate il colpo di freno dato dai biancoscudati è di quelli che stridono con il cammino percorso sin qui, ma, tant’è, fra Trieste e (ieri sera) Albinoleffe, la squadra di Bisoli ha evidenziato delle difficoltà inaspettate.La testa, si dice, nel calcio come nello sport muove tutto, e se gira come si deve porta lontano. […] Il Padova non ha bisogno di essere… spompato, perché fortunatamente la sua condizione fisica è molto buona, ma di essere ricaricato sul piano dell’autostima e del convincimento. È padrone di se stesso e del proprio destino, e per quanto l’incedere non sia più così fluido come sino a fine marzo, è davanti a tutti con un buon vantaggio e “vede” il traguardo più vicino. È all’ultimo sforzo, deve coprire quei 300 metri che lo separano dal trionfo con un concentrato di cuore, gambe ma soprattutto fiducia in se stesso. Ecco perché siamo pronti a credere che la festa sia vicina. Sofferta finchè si vuole, ma festa pur sempre.

Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Bindi 6; Ravanelli 5.5, Trevisan 6 (Russo 5.5), Cappelletti 6; Zambataro 6.5, Mandorlini 6, Belingheri 5.5 (Candido sv), Contessa 6 (Mazzocco sv); Sarno 5.5 (Pulzetti 6); Guidone 6.5, Capello 6.5 (Lanini sv).

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Quanto deve aspettare ancora, il popolo biancoscudato, per festeggiare il ritorno in B? La domanda è lecita dopo l’1-1 di ieri sera all’Euganeo. Un punto nelle ultime due partite ha raccolto il Padova, e adesso che mancano tre giornate alla conclusione della stagione regolare è d’obbligo fare i conti: se la Reggiana vince stasera il posticipo con il Bassano, riduce il suo distacco nei confronti della prima della classe da – 8 a – 5. La Sambenedettese, che ha battuto il Teramo ed è ritornata seconda, è – 6. Se domenica 22 il Padova sbanca il campo della Fermana, balza a 61 e potrebbe essere promosso, anche in caso di successo della Samb a Pordenone (per effetto del vantaggio degli scontri diretti con la squadra di Capuano). Ma nei confronti della Reggiana ogni calcolo è rimandato alle 22.30 di oggi: scendendo gli uomini di Eberini a – 5, bisognerebbe attendere lunedì e sperare in una loro sconfitta. Un bel guazzabuglio.Venendo a ieri sera, il Padova non è piaciuto. Pasticcione, impreciso, si è fatto irretire da un avversario che gli ha sempre reso la vita complicata, ma che lo ha messo per diverso tempo in scacco. Evidentemente la responsabilità di dover tagliare quel traguardo davanti a tutti pesa. Tanto, al punto che il gruppo di Bisoli ha frenato inaspettatamente sul più bello. Prima dell’inizio, il pubblico rende omaggio alla memoria di Ruggero Ranzato, mancato in settimana all’età di 80 anni. Due striscioni – “Ciao Ruggero, cuore scudato” in Fattori e “Ciao Ruggero Aicb” in Tribuna Est – ricordano il fondatore del tifo organizzato, e c’è anche l’applauso di tutto lo stadio.Si sarà arrabbiato anche lui, da lassù, nel vedere un primo tempo sciatto e giocato sotto ritmo da parte del Padova. Bisoli ha deciso di lasciare in panchina Pinzi, apparso in ombra a Trieste, e con Pulzetti non a posto del tutto rilancia Mandorlini, con Sarno trequartista. Ma i biancoscudati appaiono contratti e poco brillanti e, quel che lascia perplessi, sul piano fisico sono sovrastati, anche nei duelli uno contro uno, dai bergamaschi. Squadra tignosa e bene organizzata, l’Albinoleffe (e lo si sapeva), che si schiera in modo speculare rispetto all’avversario e che lotta con energia e decisione. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) L’orgoglio dell’allenatore romagnolo si fa sentire: «Dobbiamo ricordarci che stiamo raggiungendo un traguardo importante con una squadra nuova. Altre società, compresa la Juve, hanno dovuto prendere bastonate sui denti con settimi posti prima di riuscire a vincere, mentre noi ci stiamo riuscendo al primo colpo». «In ogni caso, se mi avessero detto che sarei arrivato a tre partite dalla fine della stagione con 6 punti sulla Sambenedettese e 8 sulla Reggiana, a prescindere dal risultato che farà con il Bassano, ci avrei messo la firma». «Questi ragazzi, comunque, stanno tirando la carretta dal 28 ottobre ed è normale che abbiano addosso la tensione», sottolinea Bisoli. «I giocatori più vecchi sanno comunque affrontare queste situazioni, quindi dobbiamo stare tranquilli». Il mister è comunque sicuro: «Dopo aver raccolto un pareggio del genere, non puoi fare altro che avere la certezza che la squadra ha l’intensità, la maturità e l’intelligenza per vincere il campionato». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Tutto sommato, al tecnico del Padova Pierpaolo Bisoli il pari con l’Albinoleffe va pure bene. Nonostante la prestazione zoppicante e qualche errore evitabile, per il mister biancoscudato la “X” dell’Euganeo è tanto di guadagnato: «Partite come queste, se sei sfortunato, rischi anche di perderle», afferma. «Oggi (ieri, ndr) abbiamo avuto la conferma che tutte le squadre vogliono battere il Padova. Dal canto nostro, sapevamo che il match con l’Albinoleffe sarebbe stato molto difficile. Anzi, sono contento di aver preso un punto contro una squadra che, di fatto, ha tirato in porta una volta ma che sta molto bene fisicamente». La tensione, fra Trieste e ieri sera, ha giocato un brutto scherzo, frenando la volata finale: «State tranquilli perché la squadra non ha perso la trebisonda», incalza Bisoli. «L’importante è festeggiare il 6 maggio. Tutti, dalla società ai tifosi, passando per gli stessi giocatori, vorremmo chiudere i giochi ancora prima di quella data, ma le partite non sono così facili, tutt’altro!».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ancora un gol pesante anche se porta solo un punto. E non è certamente quello che si aspettava il Padova dalla notte dell’Euganeo, che regala un pareggio e un’altra settimana di sofferenza: «Il fatto che abbiamo ripreso la partita fa capire che siamo vivi e stiamo bene», commenta l’autore del gol Marco Guidone. «È indubbio, tuttavia, che siamo andati in difficoltà. L’Albinoleffe è stato molto aggressivo, impedendoci di sviluppare il gioco che avevamo preparato. Siamo dovuti ricorrere alle palle lunghe, ma non è il nostro gioco e siamo stati poco pericolosi. Lo svantaggio, poi, ha complicato le cose, ma siamo stati bravi a rimetterla in piedi» . Il gol, il nono di Guidone in campionato, è frutto di una grande giocata di Capello: «È stato strepitoso nel recuperare palla, inserirsi e riuscirmi a servire. Sappiamo che ha nel dna queste giocate, io ho pensato solo a restare freddo e piazzare il pallone». Un punto nelle ultime due gare, state pagando la tensione del finale?«Logico che quando il traguardo si avvicina aumenta l’ansia, ma noi siamo sereni, avevamo preparato bene la partita e anche il pareggio agguantato dopo essere passati in svantaggio dimostra che stiamo bene fisicamente». Guidone, infine, invita a non guardare le avversarie: «Se ci mettiamo a fare i conti e a pensare alle rivali facciamo solo danni. Dobbiamo concentrarci solo sui noi stessi. A Fermo ci aspetta un’altra battaglia contro una squadra che deve salvarsi, noi siamo pronti e speriamo di fare l’ultimo passo il prima possibile. Avrei pagato per arrivare con questo margine di vantaggio a tre giornate dal termine». […]




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