Fermana-Padova, Zambataro: “Grazie a Bisoli sono cresciuto molto! E ho sempre dato il massimo…”

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Per trovare lo sprint vincente il Padova si affida ad un… mezzofondista. Che, detta così, sembrerebbe anche un controsenso, visto che il traguardo è ad un passo e manca solo l’ultimo scatto da centometrista. Invece l’arma in più biancoscudata di questo periodo è uno che il mezzofondista l’ha fatto per davvero, e non potrebbe essere altrimenti viste le sue origini. «Non sei un vero etiope se non ti cimenti in questa specialità», sorride Eyob Zambataro, titolare indiscusso nelle ultime tre partite dopo un’intera stagione passata a faticare nelle retrovie.

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«Non nego che, dopo aver giocato pochissimo nella prima parte di stagione, ho pensato anche di cambiare aria», rivela Zambataro. «Avevo parecchi dubbi, ho ragionato e parlato con il mio procuratore, ma alla fine ho scelto di restare, per giocarmela sino in fondo. Ho fiducia nelle mie possibilità, sapevo che avrei potuto risultare utile e, quando sono stato chiamato in causa, credo di aver sempre dato il massimo». Nemmeno da gennaio in poi, in ogni caso, è stata una passeggiata: «Il momento peggiore per me è coinciso con la mancata convocazione per la gara di Bassano. È stato il giorno più traumatico, non me l’aspettavo perché avevo sempre messo tutto l’impegno. Ma le scelte le fa il mister e bisogna accettarle». Tempo tre settimane da quell’episodio e si ritrova titolare per la prima volta in una sfida-chiave contro il Pordenone. E da lì non esce più dall’undici. «Una grande gioia. Ho provato a giocare in modo semplice, sono soddisfatto delle mie prestazioni, anche se avrei potuto dare qualcosa di più. Ho cercato di fare la cosa più semplice, avrei potuto puntare l’uomo più spesso, ma non ho voluto esagerare e rischiare. Altrimenti, chi lo sente Bisoli? Scherzi a parte, credo di essere cresciuto molto caratterialmente grazie al “martellamento” quotidiano del tecnico».

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Sarà per i suoi 19 anni, ma contro l’Albinoleffe è sembrato tra i giocatori meno tesi in campo: «Era la partita più importante della mia carriera e mi sono fatto trasportare dall’entusiasmo. Come tutti, accusavo un po’ d’ansia all’inizio, ma con il passare del tempo e dopo qualche buona giocata che mi è riuscita mi sono rilassato completamente». Come vive la settimana che porta alla sfida decisiva di Fermo? «Con serenità, allenandomi bene. È la partita più importante, speriamo di portarla a casa per poter gioire».

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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