Live 24! Padova-Livorno, -4: prima la premiazione in Comune, e poi si torna al lavoro…

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Ore 20.00 – (Il Piccolo) La disamina sulla stagione di Finazzi, che pur ha visto la squadra quasi sempre dalla panchina, non differisce molto da quella del tecnico Princivalli e dei suoi compagni: «Sicuramente non è stata la partita contro la Sambenedettese la nostra mancanza – spiega il centrocampista – si è vista grande voglia di fare, abbiamo creato tanto, è stata una bella partita. Dispiace che alla fine non portiamo a casa la vittoria neanche dopo questo tipo di partite. Vuol dire che qualcosa ci è mancato ancora, ed è questo il peccato di questa stagione». Un rammarico che riguarda soprattutto le occasioni perse contro le squadre di bassa classifica. «Probabilmente contro le piccole – spiega Finazzi – non c’è stata una giusta interpretazione della partita, abbiamo fatto fatica a capire il loro modo di giocare. Ad esempio la Sambenedettese provava a vincere ed è stato più facile, mentre non abbiamo interpretato sempre bene le sfide contro le squadre che si chiudevano». […]

Ore 19.30 – (Il Piccolo) Il fatto che la Triestina non abbia raggiunto i play-off dispiace. Dispiace però non tanto per l’obiettivo mancato ma per come è maturata questa delusione. Una squadra non strutturata per la promozione infatti avrebbe giocato ancora forse un paio di partite e per di più nemmeno in casa (quindi senza poter contare sul pubblico anche per le casse). Il rammarico deriva dal fatto che l’Unione è sempre stata stabilmente in zona play-off nonostante i suoi limiti, ma che proprio per l’enfatizzarsi di quei deficit nel finale di regular season abbia mancato la qualificazione. Quella mancanza di concretezza e di cattiveria agonistica denunciata a più riprese da staff tecnico, società e anche dai giocatori ha mortificato il rendimento della squadra come era prevedibile nel momento clou della stagione, quello nel quale proprio quella caratteristica emerge negli avversari. I tifosi hanno contestato la squadra e non tecnico e società perché hanno letto nei loro beniamini una mancanza di attaccamento alla maglia. È una lettura parziale ma che ci sta nell’ottica della Curva.E proprio facendo tesoro di questa consapevolezza che tutti hanno Milanese deve far ripartire il progetto. Già il progetto. Dopo tante stagioni di partenze ad handicap finalmente quest’anno il tempo per la programmazione non manca: certa è la categoria, la società è solida e non ci sono denari da elargire per i ripescaggi, l’obiettivo dichiarato finora è quello di costruire una squadra capace di lottare per le prime piazze per celebrare degnamente l’anno del Centenario. Tutti elementi che consentono di lavorare con chiarezza e senza alibi o scuse per nessuno.È un tesoretto costruito in questa stagione di transizione in cui l’obiettivo minimo era la salvezza. L’altro traguardo, quello cioè del bel gioco è stato centrato solo in una parte della stagione (anche se la squadra non si è fatta mettere sotto da nessuno), quello invece della “mentalità vincente” non si è visto. […]

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «La Serie B? Io mi auguro di arrivare il più in alto possibile, alcune mie decisioni potrebbero essere riviste anche alla luce del nostro risultato finale». Il presidente Stefano Serena lo dice chiaramente, i playoff avranno una valenza non solo sportiva per il Mestre. […] Il numero uno arancionero si rivolge ai suoi giocatori. «Nel 2014 eravamo in Prima categoria, oggi possiamo giocarci la B, quindi dico proviamoci. Credo di aver dato ai ragazzi argomenti stimolanti – confida facendo intuire qualche premio a vincere – ora li invito a non farsi distrarre da calciomercato, rinnovi contrattuali, conferme o partenze né da quelle che potranno essere le mie decisioni dopo il fischio finale dell’ultima partita. I giocatori devono comportarsi da professionisti mettendosi nelle condizioni di rendere al massimo, inizia un mini torneo che può essere la svolta per la società, per la città che rappresenta e per loro stessi». Sul futuro il presidente Serena precisa. «Tre anni giocati sempre in trasferta sono logoranti e tolgono entusiasmo, comunque ne è valsa la pena, nessuno mi ha obbligato e la nostra escalation è molto evidente, dando a tutti i giusti meriti, con mister Zironelli vero valore aggiunto. Per il Mestre quest’anno ho sacrificato molto sul piano economico, professionale e familiare, per questo cerco qualcuno che mi subentri, o che mi affianchi gestendo la società così da permettermi di concentrarmi solo sul progetto-stadio che per noi è assolutamente prioritario».

Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) In attesa di sapere come andrà a finire il ricorso d’urgenza presentato dal Mestre – una risposta definitiva è attesa per oggi – si è già delineato per il campionato di Serie c il quadro dei playoff attraverso gli accoppiamenti annunciati dalla Federazione per il primo turno, la cui unica certezza è che si giocherà venerdì 11 maggio. Per il Mestre gara unica, in linea di massima contro l’AlbinoLeffe e dunque a Bergamo (palla al centro alle ore 20), ma non è detto, perchè se il ricorso contro i due punti di penalizzazione fosse accolto gli arancioneri risalirebbero in classifica e come avversario troverebbero – sempre in gara unica e sempre in trasferta – la Feralpi Salò. In base all’esito del ricorso, anche l’orario potrà variare (20 oppure 20.30) in quanto sono le due società che possono mettersi d’accordo sull’orario e poi la lega ratificare le richieste avanzate.Le tre partite, fino a questo momento, che riguardano il girone del Mestre sono dunque AlbinoLeffe-Mestre allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo, ore 20; Feralpi Salò – Pordenone (in diretta televisiva su Rai Sport) alle 20.30 e infine Renate – Bassano alle 20.30 allo stadio “Città di Meda”. […]

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Quello di domenica è stato il terzo centro stagionale di De Agostini, che era già andato a segno con il Ravenna e la Reggiana. Tanti gli assist, innumerevoli i traversoni, impossibile misurare i chilometri percorsi sulla fascia mancina. E dire che la scorsa estate qualcuno aveva messo in dubbio la sua conferma in neroverde. Non va poi dimenticato che Colucci, nell’ultima parte della sua gestione, lo aveva relegato in panca. Bravo il Crociato a restituirgli la sua fascia. La rinascita del Pordenone è coincisa anche con il ritorno da titolare di Michele. Ruoli diversi rispetto a Rossitto calciatore (centrocampista), ma spirito uguale. Lo spirito di chi sa che se vuoi qualcosa devi lottare e faticare per ottenerla. Non per nulla il mancino ancora una volta, ottenuta la matematica certezza di disputare i playoff, ha voluto rimarcare l’importanza di Fabio nella trasformazione del ramarro. «A dicembre ha ricordato tra noi nessuno parlava nemmeno più di playoff. Eravamo più preoccupati di guardarci alle spalle, venendo da un periodo estremamente critico. In 12 partite ricorda ancora il cursore di fascia avevamo ottenuto due sole vittorie, con 3 pareggi e ben 7 sconfitte. Il trend era estremamente negativo. Il mister ha cambiato mentalità alla squadra, ci ha restituito condizione e convinzione. Le vittorie con Fermana (2-0, ndr), Reggiana (4-3) e Sambenedettese (4-0) sono state indicative. Con il Renate ammette il Dea avremmo potuto fare qualcosa di più. In verità l’avevamo anche fatto, riuscendo a raddoppiare con Magnaghi. Nessuno ha capito perché il suo gol sia stato annullato. Ma avevamo costruito anche altre tre palle-gol. Il portiere Cincilla è stato bravissimo e le ha neutralizzate (una ancora su tentativo dello stesso Michele, ndr). Poco male si consola -: anche se avessimo vinto, visti gli altri risultati, avremmo dovuto giocare il primo turno playoff in trasferta». De Agostini è già proiettato verso la gara di venerdì. «Andiamo a Salò suona la carica per vincere. Ci obbligano a farlo le regole, ma anche la nostra mentalità. Vogliamo regalare l’impresa ai duemilatrecentocinquanta accorsi domenica al Bottecchia. Tanti fra questi il laterale ne è convinto ci seguiranno anche in riva al Garda».

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Appuntamento a Salò alle 20.30 di venerdì 11 maggio: avversario la FeralpiSalò (sempre che il Mestre non abbia indietro i due punti di penalizzazione: oggi si attende il responso sul ricorso), gara che sarà trasmessa in diretta su Rai Sport. Comincia così il cammino playoff del Pordenone. Una partita da vincere per forza vincere entro il 90′. Non sono ammessi altri risultati. Se ce la dovesse fare la squadra di Rossitto avanzerebbe al secondo turno dove, con tutta probabilità, incontrerebbe martedì 15 maggio la Reggiana, sempre in trasferta e sempre con l’obbligo di vittoria.Il quadro. Gli orari sono stati stabiliti ieri a Firenze nel corso della riunione con le società di serie C (in cui si è discusso anche della possibilità di introdurre le seconde squadre dal 2019-2020). Gli altri match del girone si giocheranno alle 20 (Albinoleffe-Mestre) e alle 20.30 (Renate-Bassano). Un altro incontro sarà trasmesso in diretta su Sportitalia: Viterbese-Pontedera (alle 19). L’unico match sulla Rai è quello del Pordenone, a quanto pare voluto fortemente da parte dell’emittente statale: d’altronde si affrontano due squadre dal grande tasso tecnico. Sarà il remake del match dello scorso ottobre, trasmesso da Raisport e terminato 0-0: l’episodio clou fu l’errore dal dischetto di Burrai. Come detto, in seguito al peggior piazzamento al termine del campionato, il Pordenone non avrà alternative al successo. […]

Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un autentico tracollo. E’ con queste premesse che il Vicenza si appresta ad affrontare nei playout il Teramo che domenica ha pareggiato 3-3, dopo una gara ricca di emozioni, dimostrando di non mollare mai e di credere alla salvezza, svanita per un palo clamoroso colpito al quinto minuto di recupero. L’esatto contrario mostrato dal Vicenza a Bergamo contro l’Albinoleffe dove la squadra allenata da Franco Lerda ha perso 2-0, ha giocato una gara senza idee, senza gioco e senza grinta mostrando una preoccupante rassegnazione. «Non c’è niente da salvare e siamo molto preoccupati, perché questo non è il modo di preparare le due partite più importanti non solo della stagione ma della storia del club berico — ha spiegato a fine gara il direttore sportivo Moreno Zocchi — siamo distrutti perché non ci aspettavamo una risposta così negativa dai ragazzi. La cosa che non comprendo è che la squadra lavora bene durante la settimana ma dopo una prestazione come questa non ci sono attenuanti, c’è poco da dire. Qualcosa bisognerà fare, vedo lavorare Lerda e lavora bene per cui il problema non è l’allenatore». La tifoseria però sta passando dalla tristezza e dalla delusione ad una forte arrabbiatura e c’è la possibilità che la tifoseria organizzata decida anche di disertare le sfide playout. «I tifosi li abbiamo persi da tempo e non certo a Bergamo – ha continuato Zocchi – adesso dobbiamo stare zitti e lavorare, c’è solo da vergognarsi. A Bergamo non si è vista grinta in campo la cosa grave è che c’era pure rassegnazione». […]

Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Vicenza Calcio: dopo la dichiarazione di fallimento la procura ha aperto un fascicolo conoscitivo per verificare se vi siano gli estremi per procedere per bancarotta. E se così risultasse dalla relazione conclusiva del curatore fallimentare Nerio De Bortoli scatterà l’inchiesta, anche con possibili indagati. Sì perché oltre alle responsabilità in campo che hanno portato alla ricerca disperata della salvezza ai playout, ci sono da ricercare anche le eventuali responsabilità di chi potrebbe aver portato al fallimento il club biancorosso con i suoi 116 anni di storia e glorie calcistiche (la sentenza di fallimento è di gennaio), di chi potrebbe averne aggravato lo stato di insolvenza. E il compito di scavare a fondo su questo fronte, di fare chiarezza sulle responsabilità del passato, di verificare se si possa contestare il reato di bancarotta (probabilmente fraudolenta) e nei confronti di chi è della procura: il procuratore Antonino Cappelleri e il pm Giovanni Parolin sono già al lavoro con un fascicolo che per ora è senza indagati né ipotesi di reato, in attesa della relazione di De Bortoli – impegnato nell’esercizio provvisorio fino a fine campionato – e con già in mano gli accertamenti svolti dalla guardia di finanza sui bilanci degli ultimi cinque anni e la documentazione contabile acquisita a dicembre scorso nel quartier generale di via Schio. Accertamenti che avrebbero già evidenziato bilanci non veritieri, con utili gonfiati per tre anni di seguito, dal 2014 al 2016, contenenti voci sovrastimate per merchandising, giocatori e diritti televisivi. Oltre ad una marea di debiti. Elementi, questi, che ad inizio anno avevano portato la procura, appurato lo stato di insolvenza, a depositare istanza di fallimento al tribunale. […]

Ore 15.30 – Biancoscudati in campo alla Guizza per l’allenamento odierno.

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Sarebbe straordinario arrivare a giocarci la promozione diretta all’ultima giornata al Penzo (venerdì 18 ore 20.30, ndr) nel match contro il Pescara condivide il suo sogno Marco Modolo . È chiaro che non dipende solo da noi, servirebbe anche una combinazione di risultati sfavorevoli per chi ci sta davanti, non è facile che ciò accada però noi ce la metteremo tutta per farci trovare pronti in agguato per approfittarne». Dopo l’adrenalina del 2-1 strappato al 94′ sul Foggia nel mirino dei lagunari c’è una Cremonese non ancora salva. «Sabato allo Zini (ore 15, ndr) ci attende una gara fondamentale la inquadra il difensore arancioneroverde avendo a disposizione solo 180′ bisogna sbagliare il meno possibile e provare sempre col coltello tra i denti a chiudere la stagione regolare con altri 6 punti. Evitare il primo turno dei playoff sarebbe già importantissimo. Senz’altro noi abbiamo meno pressioni di Frosinone, Palermo, Parma e probabilmente sul piano fisico stiamo meglio di tutti. Il secondo tempo contro il Foggia potrebbe far pensare il contrario, invece pur essendoci difesi un po’ troppo bassi la nostra gamba si è vista nelle buone ripartenze nelle quali avremmo potuto chiudere prima il risultato». […]

Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) […] «Non sono per nulla scaramantico — sorride Alex Geijo — per la promozione diretta a questo punto che ce la possiamo giocare ma il problema è che mancano due partite. Non è che lo dico io, è che se si guarda un po’ com’è andata tutta la tutta la stagione, è difficile che due o tre squadre insieme perdano punti». E l’attaccante spagnolo va più in profondità nelkla sua analisi. «Anche il Parma ha il vantaggio, nei nostri confronti, dello scontro diretto. Ovviamente non si deve guardare questo, si deve guardare alle proprie partite e poi vedremo. Però se mi si domanda se sia possibile, rispondo che sì, matematicamente si può. Però è complicato per le poche giornate che mancano: non dobbiamo farci troppe illusioni. L’unico nostro obiettivo deve essere quello di fare sei punti, poi si vedrà». In ottica spareggi promozione serve il contributo di tutti. E quello di Geijo, uno dei migliori del girone di ritorno, sarà determinante. Ultimamente il centravanti spagnolo ha risentito di un lieve infortunio e Inzaghi gli ha preferito nelle ultime tre partite Marsura. «Non sono stato molto bene – ammette Geijo – dopo Novara non avevo buone sensazioni e col Foggia non pensavo neppure di entrare. L’idea era quella di aspettare ancora una settimana. Poi sono stato convocato e il mister ha deciso di farmi giocare venti minuti. Il punto in cui avevo dolore non mi ha più dato problemi, per cui sono contento». […]

Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) A grandi passi giorno verso l’ultima trasferta della stagione regolare per il Venezia. Inzaghi ha fuori gioco Marco Pinato, operato al menisco, ma spera di recuperare per Cremona almeno Sinisa Andelkovic, costretto a dare forfait contro il Foggia per il riacutizzarsi del dolore al ginocchio dopo essere sceso in campo sul sintetico di Vercelli. Il difensore sloveno ritornerà solo oggi ad allenarsi con una seduta differenziata di corsa, da verificare il suo recupero completo per Cremona, altrimenti Inzaghi lo riavrà nell’ultima gara del Penzo contro il Pescara, magari con la conferma di Cernuto nel trio difensivo davanti ad Audero e Bruscagin, uno dei più in forma in questo finale di stagione, sull’out destro. Quarta ammonizione contro il Foggia per Cernuto che va ad aggiungersi nella lista dei diffidati a Frey e Litteri, mentre Bruscagin sale a quota tre. Possibile che a Cremona ritorni dal primo minuto Geijo insieme a Marsura. Zigoni non è più il capocannoniere “solitario” del Venezia dal momento che sabato è stato raggiunto a quota 6 sia da Litteri che da Stulac, al secondo centro su calcio di punizione dopo quello realizzato nel derby di Cittadella. […]

Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Finale di stagione senza esclusione di colpi in Serie B con la volata per la promozione diretta, iniziata dalle retrovie per il Venezia, ma che nello sprint sembra avere più energie fisiche e mentali delle avversarie che lo precedono. Caccia grossa per il secondo posto, alle spalle dell’Empoli, con continue frenate da parte di chi sembra mettere le mani sulla poltrona d’onore: prima lo stop del Palermo, poi quello del Frosinone, domenica è toccato al Parma. E il Venezia, continuando a vincere, si è portato a due sole lunghezze dal secondo posto: quattro punti separano il Frosinone (68) dal Bari (64), in mezzo Palermo (67), Parma e Venezia (66). Come si è visto nelle ultime giornate, non esistono partite scontate e la lotta per salire in Serie A si interseca indissolubilmente con quella di chi vuole evitare la retrocessione in Serie C o i playout. Il Frosinone sta meglio di tutti, l’unico a essere padrone del proprio destino: se vince le due partite che gli restano, vola in Serie A, il Venezia al massimo può arrivare a quota 72. Da cinque stagioni i playoff sono stati allargati fino all’ottava in classifica, ma quanti punti in questo periodo sono serviti alla seconda per salire di categoria? Si passa da quote altissime (82 punti Crotone nel 2015-16 e Verona nel 2013-14) ad altre simili a quella che sarà toccata quest’anno (Verona 74 lo scorso anno, Frosinone 71 nel 2014-15, Empoli 72 nel 2013-14). Il Frosinone ha un punto di vantaggio sul Palermo e due su Parma e Venezia, ma ha gli scontri diretti a favore solo con gli arancioneroverdi (2-1 e 1-1), in negativo con siciliani (0-0 e 0-1) ed emiliani (2-1 e 0-2). Il Parma è messo decisamente meglio perché può permettersi di arrivare a pari punti con tutti. Il Venezia sorride solo con il Palermo (3-0 e 0-0), non con Frosinone (1-1 e 1-2) e Parma (0-1 e 1-1). […]

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) La maledizione dei playoff colpisce ancora. Filippo Scaglia non ci sarà nemmeno stavolta e, proprio come nella passata stagione, dovrà rimanere ai box per diversi mesi, dai quattro ai sei. Dalla risonanza magnetica effettuata ieri pomeriggio all’ospedale di Cittadella è uscito l’esito peggiore: la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. A breve sarà fissata la data dell’intervento chirurgico di ricostruzione, ma, come detto, i tempi di recupero, comprensivi della fase di riabilitazione, sono noti, perché si tratta di un infortunio grave ma relativamente frequente, e che va trattato con estrema cautela, considerato anche il rischio di recidiva. «Un po’ me lo sentivo, in un certo senso mi ero preparato al peggio», racconta “Pippo”, raggiunto telefonicamente in serata, mentre stava rientrando nella sua Torino. «Non avevo capito subito che fosse così grave, perché non ho avvertito il classico crac che, mi dicono, si sente in questi casi, ma il ginocchio aveva comunque fatto un movimento strano. Speravo fosse soltanto una botta, perché il gonfiore non era eccessivo. Invece no».Ora si deciderà quando e dove effettuare l’operazione. «Spero di farla il prima possibile, per accelerare i tempi. Stiamo valutando anche a livello logistico, perché vorrei svolgere la riabilitazione a Torino: mi sarebbe più comodo, essendoci l’estate in mezzo. Nel giro di un paio di giorni prenderemo una decisione a riguardo». Scaglia non si fa illusioni sulla data del rientro. «Spero di poter raggiungere i compagni almeno in ritiro per completare il recupero, oppure li ritroverò all’inizio della prossima stagione. L’importante è non forzare i tempi e che il percorso sia costante. È un tipo di infortunio che capita spesso nel calcio, ma speri sempre che non succeda a te. Però ho superato la rottura della tibia dello scorso anno, un infortunio insolito e più grave. E supererò anche questo». […]

Ore 11.40 – (Gazzettino) Messo in bacheca il trofeo consegnato domenica dai vertici della Lega Pro, adesso l’obiettivo è centrare il bis conquistando anche la Supercoppa: sfida d’esordio con il Livorno sabato alle 18 all’Euganeo. «Più vinci e più ti viene voglia di farlo, anche se non è facile tornare con la testa sul pezzo dopo quindici giorni di festeggiamenti meritati per la promozione. È inevitabile che nell’ultimo periodo la squadra abbia un po’ staccato, come avranno fatto anche Livorno e Lecce. Naturalmente come società ci teniamo a fare nostra anche la Supercoppa, ma credo appunto che alla fine la spunterà chi tra le tre formazioni riuscirà a resettare le serate dei festeggiamenti e a ritrovare la concentrazione migliore». Intanto, però, saranno messe sul piatto anche le prime strategie in vista del prossimo campionato. «La nostra intenzione è mantenere la serie B e divertirci, anche se è giusto godersi ancora la gioia di questo momento. La stagione non è ancora terminata, e avremo modo di seguire tante partite dei play off di B e di C con la possibilità di vedere all’opera tanti giocatori. Fermo restando che abbiamo già un gruppo molto forte, ed è proprio il gruppo che fa la forza di questa squadra e che ci ha permesso di vincere il campionato. Sarà difficile inserire qualcuno in questo gruppo, per cui dobbiamo prenderci il tempo necessario per non sbagliare le scelte».

Ore 11.30 – (Gazzettino) «Ancora non ce ne rendiamo conto, anche se sappiamo di avere fatto qualcosa d’importante. In quattro anni abbiamo preso una società che era quasi in un’aula di tribunale e l’abbiamo portata in serie B, significa che possiamo guardarci allo specchio e prenderci qualche merito». A parlare è il vicepresidente Edoardo Bonetto che insieme a papà Roberto ha contribuito a riportare il Padova nel gotha del calcio, dopo la sparizione del vecchio club. E domenica sera si è goduto giustamente la festa. «Quando sono rientrato a casa l’adrenalina era ancora alta. È stato molto bello, soprattutto allo stadio e poi anche in piazza. Non ci aspettavamo così tanta gente, è stata un’altra nota positiva di quest’annata». È la seconda promozione dopo quella conseguita in serie D nella stagione dell’esordio: ha un sapore diverso? «In D eravamo la squadra più forte e avevamo più pressione visto che veniva dato per scontata la nostra vittoria, anche se in realtà non è mai facile affermarsi. La promozione di quest’anno però è stata ancora più bella perché il campionato di serie C è molto difficile, e anche per quello che è successo prima che iniziasse la stagione (il passo indietro di Giuseppe Bergamin, ndr): una scelta dolorosa, con oneri e onori che ricadevano su di me, mio padre e Moreno Beccaro. Oltre agli altri soci che hanno deciso di andare avanti insieme a noi». […]

Ore 11.20 – (Gazzettino) Più in generale comunque la nostra idea è alzare la struttura fisica della squadra dato che quello cadetto è un campionato molto fisico, e anche ringiovanirla un po’ dal momento che dovremo affrontare quarantadue partite nelle quali si deve correre molto. Per l’inizio del ritiro vogliamo avere completato il gruppo al 70-80 per cento». Quando, sempre riguardo alla difesa, abbozziamo i nomi di Gastaldello, che tornerebbe volentieri per chiudere la carriera dove l’ha iniziata, e Volta che Bisoli ha già allenato, il diggì non si sbilancia: «Sono giocatori forti, ma sono tutte idee. Di profili in circolazione ce ne sono tantissimi». «Di giocatori con esperienza in B ne abbiamo già sette-otto, e ne prenderemo altri due o tre. Riconfermeremo gran parte della rosa di quest’anno: Pulzetti, Belingheri, Madonna e Salviato sono elementi esperti, come anche Trevisan al quale rinnoveremo a breve il contratto. Poi valuteremo bene la posizione di Pinzi. Il discorso è legato chiaramente anche alla lista degli over, dato che se ne possono avere al massimo diciotto. A questi vanno poi aggiunti i giovani, profili che possano avere la motivazione di disputare un campionato importante in B». Fermo restando che già in casa ci sono Capello, Gliozzi e Zambataro, ma per rinnovare il prestito bisogna avere l’ok di Cagliari, Sassuolo e Atalanta che ne detengono il cartellino. […]

Ore 11.10 – (Gazzettino) Non ha ancora affondato il colpo, ma il diggì Giorgio Zamuner ha già iniziato a muovere i primi passi in vista della campagna acquisti per il prossimo campionato in serie B. Di sicuro non manca il tempo a disposizione per azzeccare le scelte giuste, considerato che il ritiro a Masen di Giovo scatterà quasi certamente lunedì 16 luglio, e per quella data Bisoli potrà contare su grande parte della rosa 2018-2019 per iniziare subito a lavorare con il gruppo quasi al completo. Di categoria, ovviamente. «Qualche telefonata l’ho già fatta per sondare la disponibilità, ma non sono ancora arrivato a stringere. Di sicuro dobbiamo prendere due attaccanti, altrettanti centrocampisti e un difensore centrale. In quest’ultimo caso al di là della situazione che riguarda Ravanelli, che se resta con noi lo consideriamo un titolare: in linea di massima abbiamo già l’accordo con il Sassuolo per lasciarcelo in serie B, ma se i neroverdi decidono di riprenderselo in rosa per la A dobbiamo lasciarglielo.

Ore 11.00 – (Gazzettino) «Una volta, dopo lo spareggio del 94 a Cremona con il Cesena per la serie A, sono tornato sul pullman acclamato come un eroe e un commissario dovette scortarmi per l’entusiasmo dei tifosi. Fu lo stesso che mi scortò fuori dall’Euganeo alla sesta partita persa nella massima serie contro il Bari ed erano inferociti». Come a dire non mi scompongo, sono vaccinato. Sergio Giordani oggi è il sindaco della città, ma appartiene al Calcio Padova come pochi. «Mi sudano le mani quando vado agli incontri» racconta dall’ufficio di palazzo Moroni. «E sono tornato un giorno prima per non perdere la festa. I capi ultras me l’avevano detto: adesso ti fischiano. Mi è dispiaciuto, sono giovani, forse dimenticano, ma sono abituato». Per questo i fischi ricevuti dagli ultras lo hanno colpito ma non l’hanno ferito. Nessuno può togliergli quello che è riuscito a fare. E questo tutti lo sanno, anche chi non ha mancato di accarezzarlo per la vicenda del Plebiscito. «Ah, guardi, per prima cosa io non sono un vigliacco, non mi nascondo proprio, figurarsi, rappresento tutti i padovani». Secondo: «Non sarà questa contestazione a farmi cambiare idea. Io il progetto del nuovo stadio ce l’ho, è già pronto e riguarda come ho spiegato più volte la sistemazione dell’Euganeo. E non è una scelta politica come qualcuno vorrebbe che fosse. No, è una scelta tecnica, di concretezza. Fatta da uno che ha contribuito a portare il Calcio Padova in A per due anni, lo ha gestito 9 anni in B, mentre per due anni non siamo andati per un punto in serie A e la società della mia famiglia lo ha portato all’inizio dalla C alla B. Bonetto è stato bravissimo in quattro anni a portarli in B. Anzi domani (oggi ndr) alle 13 darò loro un pubblico riconoscimento ricevendoli in Comune. […]

Ore 10.50 – (Gazzettino) Una giornata indimenticabile, ma che tutti sperano di rivivere prima possibile. A distanza di poche ore da una domenica tinta di biancoscudato, nei tifosi resta indelebile l’immagine dell’Euganeo pieno come raramente successo in tempi recenti e dal grande abbraccio della città la sera in piazza della Frutta. Da brividi l’immagine del pullman scoperto con la squadra che arriva, in un set da effetti speciali con le luci, i fumogeni biancorossi, il classico We are the champions dei Queen in sottofondo e dietro l’austerità del Palazzo della Ragione che in mille anni chissà di quanti eventi pubblici è stato testimone. Per i giocatori, lo staff, con Bisoli ancora una volta acclamatissimo, dirigenti e soci la giusta passerella sul palco con, unica nota stonata, i fischi al sindaco Sergio Giordani che ha ceduto in comodato al Padova lo storico logo del biancoscudo. Un aspetto che invece si vorrebbe rappresentasse la regola è legato all’ampia presenza di bambini, per nulla intimiditi, ma anzi desiderosi di dare il loro contributo alla festa. […]

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) La società biancoscudata vuole muoversi in anticipo per programmare la prossima stagione anche dal punto di vista del tifo sulla scia dell’entusiasmo scatenato dalla vittoria del campionato. Domenica erano 7257 gli spettatori che hanno affollato l’Euganeo e il Padova punta ad incrementare sensibilmente anche il numero di fedelissimi. Per questo la campagna abbonamenti partirà molto in anticipo rispetto al solito e dovrebbe essere lanciata già a inizio giugno. […] Zamuner è già al lavoro per allestire la squadra. Il primo passo sarà quello di strappare la riconferma di alcuni prestiti del campionato appena concluso. La salvezza del Sassuolo dovrebbe favorire il rinnovo dell’accordo per la permanenza per un’altra stagione di Luca Ravanelli e Andrea Cisco. Per entrambi c’è un accordo informale tra le due società (che andrà ufficializzato) di rinnovo del prestito. Discorso simile per Ettore Gliozzi, sempre di proprietà del Sassuolo, che ha buone chance di riconferma nonostante l’infortunio. Molto più spinoso il discorso legato ad Alessandro Capello, il cui destino sembra passare inevitabilmente dalla permanenza in Serie A del Cagliari, che ne detiene il cartellino. La salvezza dei sardi ora è a forte rischio e in caso di retrocessione difficilmente la società di Giulini lascerà Capello a Padova. […]

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Sistemati i rinnovi contrattuali del direttore generale Giorgio Zamuner e dell’allenatore Pierpaolo Bisoli, ed esaurite (quasi) tutte le celebrazioni per la vittoria del campionato, il Padova si sta preparando ad allestire la squadra per la Serie B. Sono soprattutto tre i “tempi” caldi del momento: la nuova compagine azionaria, la futura campagna abbonamenti e l’allestimento della rosa per la prossima stagione. Lo ha detto chiaramente anche il presidente Roberto Bonetto: «Il prossimo passo sarà fare la conta, vedere chi dei soci resterà e capire come saranno suddivisi i quadri azionari per la prossima stagione». Il riferimento è ovviamente a Giuseppe Bergamin, il grande assente di questi giorni. L’ex presidente, che da giugno scorso è rimasto in società soltanto con una quota di minoranza del 20 per cento, non ha partecipato a nessuna delle cerimonie (informali o meno) di questi giorni, al contrario di tutti gli altri soci. Bergamin si è fatto vivo soltanto con una lettera aperta pubblicata una decina di giorni fa dal “mattino”, nella quale ha fatto intendere tra le righe una sua uscita di scena totale dal club. Ma ufficialmente non ha ancora comunicato nulla agli altri soci, che probabilmente si aspettano un suo addio, ma vogliono capire le sue intenzioni. In caso di abbandono totale di Bergamin, dovranno essere ripartite le sue quote ed è probabile che il nuovo socio Joseph Oughourlian a quel punto aumenti la sua partecipazione azionaria, al momento ferma al 20 per cento. […]

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Il Padova inizierà da questo pomeriggio a preparare l’impegno di Supercoppa. La stagione non si è conclusa con la passerella di domenica in casa contro il Gubbio e sebbene il triangolare conclusivo rappresenti soltanto un’appendice platonica per celebrare ancora le vincitrici dei tre gironi di Serie C, mister Bisoli ha già fatto capire quanto ci tenga a mettere in bacheca anche questo trofeo. Di sicuro non verranno rischiati i giocatori che hanno tirato maggiormente la carretta e che hanno concluso l’annata un po’ in affanno. Difficile il recupero di Guidone e Mandorlini, sicuramente out anche Sarno e Gliozzi. Da valutare, invece, il rientro di Madonna. Il terzino, che a fine novembre si è procurato la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro, si sta allenando con la squadra, anche se ancora non ha svolto partitelle con contrasti. La società vorrebbe concedergli la passerella finale, ma senza rischiare nulla, visto che Madonna sarà uno dei giocatori da cui ripartire anche il prossimo anno in Serie B. […]

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Quando bocci il progetto finanziato di adeguamento del Plebiscito solo per dispetto nei confronti di Massimo Bitonci; quando vendi il Calcio Padova che poi fallisce miseramente e Massimo Bitonci nel 2014 cerca e trova i nuovi soci ed iscrive la nuova società al campionato; quando prometti investimenti milionari e poi compri solo quattro rastrelliere per le biciclette; quando parli di fare un nuovo stadio nel Vicentino; quando presenti un progetto ridicolo di ristrutturazione dell’Euganeo che nessuno vuole… Allora ti meriti una bordata di fischi dai tifosi che vuoi prendere in giro!». È l’attacco che l’ex sindaco, oggi deputato leghista, Massimo Bitonci sferra (parlando di sé in terza persona) sul suo profilo Facebook. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Costerà anche a Bonetto.«Sono stati bravissimi perché la serie C è un inferno in termini economici. Per questo li ho invitati a Palazzo Moroni (stamane alle 13, ndr) per dargli un riconoscimento pubblico. La società merita tutto il sostegno dell’amministrazione». […] Non cambia idea sul Plebiscito?«È un progetto bocciato dai padovani con il voto. Sono un tifoso, ma prima di tutto sono il sindaco: in città ci sono altre priorità. Non avrei mai speso 10 milioni dei cittadini per lo stadio. Sono disposto a spenderne 1,3 se arrivano i 2 milioni da Roma».Per rifare l’Euganeo?«È uno stadio diciamo “poco intimo”. Ma il progetto di Diego Bonavina mi piace molto: avvicinare il campo alla curva sud e realizzare anche la copertura. Ma servono i soldi del bando del Coni, altrimenti non riusciamo a fare nulla».Quando lo sapremo?«C’è una impasse politica dovuta alla mancanza del governo. Speriamo che entro l’estate si possa avere una risposta».La società però vorrebbe fare un suo stadio. Che ne pensa?«Che sarebbe bellissimo: faremmo i ponti d’oro. D’altronde il futuro del calcio è negli stadi privati. Ne ho parlato con Bonetto, conosce le nostre condizioni: non vogliamo autorizzare nuovi centri commerciali in città. Però si può fare qualcosa a tema: centri sportivi, impianti e un negozio di settore. Che non sarà “Non solo sport”: lo dico per evitare che qualcuno inizi a parlare di conflitti d’interesse». […] Cosa risponde a Bitonci che l’attacca proprio sullo stadio?«Che spero di vedere il Cittadella in serie A, sarebbe fantastico. E l’Euganeo è pronto ad accogliere i granata per le sfide con le grandi squadre».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Sapevo che mi avrebbero fischiato, ma non sono un vigliacco e su quel palco ci sono salito lo stesso. E ho detto una cosa chiara: non cambio idea, spendere 10 milioni di euro per il Plebiscito sarebbe stato una follia. Prima di essere tifoso, sono sindaco e penso al bene dei cittadini». Non è stato un rientro semplice quello di Sergio Giordani, tornato in città dopo un periodo all’estero per un trattamento dermatologico. Alla festa per la promozione del Calcio Padova in piazza dei Frutti bordate di fischi, una contestazione pesante da parte di molti tifosi, condita da qualche epiteto di cattivo gusto. Al centro di tutto la questione stadio, ben rappresentata da uno striscione esposto dagli ultras: «Padova non merita l’Euganeo». Sindaco, che effetto le hanno fatto quei fischi?«È ovvio che a nessuno piace essere fischiato. Ma sono rientrato in città un giorno prima proprio per partecipare alla festa. Sono un tifoso e volevo godermi partita ed evento».Un tifoso, ma anche l’ex presidente del Calcio Padova.«I ragazzi che fischiavano erano molto giovani e forse non sanno che il sottoscritto ha contribuito a portare il Padova in serie A, l’ha gestito per nove anni in B e per due volte abbiamo sfiorato la promozione per pochi punti. La società della mia famiglia, assieme ai Puggina e ai Toffano, ha preso la società in serie C, portandola ai massimi livelli. E non abbiamo venduto il Padova a un “peregrino”. Abbiamo dovuto farlo perché una società di calcio ha dei costi pesanti».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) I fischi piovuti dalla platea di piazza dei Frutti all’indirizzo del sindaco Sergio Giordani nel corso della festa promozione del Calcio Padova, non hanno incrinato il rapporto tra la società biancoscudata e l’amministrazione comunale. Il presidente Roberto Bonetto, che non era impreparato e si aspettava una cattiva accoglienza (sebbene non di queste proporzioni) nei confronti del primo cittadino, non ha perso tempo, e dopo la cerimonia di riconsegna dello stemma storico da parte del Comune verso la società, si è avvinato al sindaco e l’ha abbracciato, restando al suo fianco al centro del palco. A quel punto ha preso il microfono, ribandendo: «La mia grande stima nei confronti di Sergio Giordani. So che sta facendo di tutto per risolvere il problema stadio: prima o poi sistemeremo anche questa questione». E a quel punto è partito anche qualche applauso, prima che la festa si esaurisse. Le parole di Bonetto sono sembrate assolutamente sincere, visto che il rapporto che lo lega a Giordani dura da diversi anni e i contatti tra i due sono stati molto fitti anche nell’estate del 2014, quando l’attuale presidente, assieme al socio Giuseppe Bergamin, rifondò la società dopo la radiazione del vecchio club guidato da Cestaro e Penocchio. Una volta sceso dal palco, Bonetto ha ribadito quanto promesso alla folla: «Non bisogna accanirsi troppo contro l’amministrazione comunale che non ha la bacchetta magica. Sappiamo che ci sono determinate regole e non si possono spendere soldi pubblici con tanta facilità. Ma quello dello stadio è un problema che sta a cuore al sindaco e cercheremo di fare il possibile per aiutarci a vicenda e risolverlo. Io sono speranzoso, e credo fortemente che saremo in grado, nella peggiore delle ipotesi, almeno di ristrutturare l’Euganeo». […]




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