Live 24! Padova-Clodiense, -2: l’AltoVicentino supera in classifica i Biancoscudati ma pareggia 1-1 col Fontanafredda

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Ore 21.30 – (FriuliGol) Triestina pari interno senza reti – Al “Rocco” termina 0-0 con l’Union Pro, ed un punto che muove di poco la graduatoria – Il risultato ad occhiali fotografa una gara con poche occasioni ma alla fine avrebbe meritato la squadra alabardata come commenta il mister giuliano. Giuseppe Ferazzoli ha visto dei miglioramenti ma sa che è la strada è in salita ” Abbiamo giocato meglio non rischiando nulla, e rispetto alle altre partite abbiamo tenuto bene il campo fino alla fine. Ci manca ancora un po’ di convinzione e cattiveria per vincere ed essere più pericolosi. L’ingresso di Milicevic e Clara ha dato maggior peso in avanti ma non sono ancora in condizione ottimale, sono contento che il pubblico ci ha sostenuto vuol dire che ha apprezzato lo sforzo finale”. Il tecnico Francesco Feltrin è soddisfatto del punto guadagnato “Direi che il pareggio è il risultato più giusto per quello visto in campo. Era uno scontro diretto ed era importante fare punti , la classifica è ancora corta. Dopo il pari con il Tamai che è una buona squadra, continuiamo con un altro passo avanti con la Triestina che è una squadra che ho visto bene in altre partite ed è l’unica ad aver fermato il Padova perciò vuol dire che ha dei valori. A dicembre sicuramente dovremo rinforzarci , forse abbiamo sbagliato alcune valutazioni sulla rosa in un campionato difficile e nuovo per noi. Ci aspettano sfide impegnative ed importanti prima della sosta e cercheremo di risalire in classifica”.

Ore 21.00 – (VenetoGol) Sul sintetico di Mori l’ Union Ripa si guadaga la pagnotta, vince all’inglese e si regala il sorpasso sulla Sacilese. Il quarto posto è suo e per avvicinare il podio i ragazzi di Max Parteli dovranno attendere il “classico” delle Dolomiti, il derby contro l’ Ital-Lenti Belluno prossimo ad accedere la rivalità. I neroverdi sul rettangolo roveretano hanno faticato parecchio a prendere le misure a un Mori sempre pimpante nella prima frazione di gioco. La formazione bellunese priva dell’estro di Andreolla, oggi ha dato spazio al ritorno da titolare di Mastellotto (ha festeggiato con il gol il compleanno) che ha piazzato la zampata della sicurezza. La prima frazione ha visto i neroverdi controbattere ogni mossa dei trentini e quando la partita stava avviandosi al break di metà gara, una magica conlusione da trenta metri con palla scendere di Brotto (assistito dal generoso Solagna) ha spalancato le porte del successo ai bellunesi. In avvio di ripresa l’undici di mr. Parteli ha chiuso presto i conti con il raddoppio di Mastellotto ancora imbeccato da Solagna.

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) È strano il fine settimana senza calcio, anche se il nuovo campionato «spezzatino» sta abituando i tifosi a cambiare le proprie abitudini. Il Bassano si gioca la possibilità di tornare in testa lunedì sera (ore 20.45) contro il Como, in una sfida di alta classifica che coinvolge due formazioni che non hanno giocato l’ultima sfida di campionato causa maltempo. Asta ha avuto tutta la settimana per lavorare sul campo, con i giocatori più freschi visto la partita in meno, ma comunque non avrà a disposizione tutta la rosa in vista della gara al Mercante contro il Como: un’assenza per reparto, tre giocatori fermi ai box (due per infortuni, uno per squalifica), tre atleti che avrebbero fatto comodo al tecnico. Partiamo dalla difesa, dove mancherà Enrico Zanella: il centralone di Schio, che si sta giocando la maglia da titolare con Priola e Bizzotto, ha dovuto fermarsi per un infortunio muscolare. Nulla di preoccupante, ma il giocatore per precauzione non sarà portato nemmeno in panca, cercando di recuperarlo per Venezia. Il ritorno di Ingegneri copre l’assenza di Zanella, ma come sempre Asta deve fare i conti con il reparto di difesa dove sta mandando sempre qualcuno. A centrocampo invece mancherà ancora Davì che, non avendo giocato ad Alessandria, dovrà saltare la gara con il Como per squalifica: anche in questo caso la coppia Cenetti – Proietti dà ampie garanzie, ma Asta considera molto l’ex Palermo per poter dare quella fisicità in più a centrocampo e anche una grossa mano nelle palle piazzate. Il più triste però è sicuramente Luca Cattaneo, l’esterno nativo di Como che perderà il suo derby personale con la città che lo ha lanciato nel grande calcio.

Ore 20.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Per il big match della giornata bisognerà attendere fino a domani sera, quando al Mercante Bassano-Como (ore 20.45) promette scintille. Secondo quanto sentenziato dalle prime giornate della stagione si affronteranno due delle maggiori pretendenti alla promozione. Anche se al quartier generale giallorosso tutti fanno a gara a soffocare l’entusiasmo debordante che si vive in città, è del tutto evidente che la marcia dei ragazzi di Antonino Asta non possa più essere etichettata come quella della solita meteora di turno d’inizio campionato. «Conosco l’ambiente — spiega il difensore del Como Giovanni Fietta — fanno davvero sul serio ma noi non siamo da meno. Io sono originario di San Zenone, a dieci chilometri da Bassano. Non ho mai giocato nel Bassano ma inevitabilmente è una squadra per cui simpatizzo, ho tanti amici da quelle parti. Ed è da tempo che stanno facendo le cose molto bene, un ottimo progetto e una base economica solida. Prima di venire a Como c’era stata una chiacchierata con loro, ma non se né fatto nulla». Protagonista annunciato nel Bassano è Raffaele Nolè, fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva. «Ci aspetta una partita impegnativa contro una buonissima squadra – evidenzia l’ex Ternana – hanno esperienza, ma noi li affronteremo con la massima concentrazione e con la voglia di conquistare un risultato positivo davanti al nostro pubblico. Ad oggi il nostro percorso è molto positivo, in spogliatoio non parliamo mai della classifica, ma siamo concentrati a pensare gara per gara al nostro prossimo avversario. Alla fine tireremo le somme, se potremmo toglierci delle soddisfazioni ci faremo trovare pronti».

Ore 20.10 – (Giornale di Vicenza) Il Pavia ha subito allestito il comitato d´accoglienza a Marco Giampaolo, nuovo nocchiero della Cremonese rifilandogli ieri quattro banane, mentre l´Alessandria ha ribaltato come un´omelette l´1-0 con cui la Pro Patria aveva osato disturbare: 1-3 alessandrino in campo nemico infiocchettato persino in inferiorità numerica. Insomma, pavesi e piemontesi fanno terribilmente sul serio, anche se i lombardi prossimamente si beccheranno un punto di penalizzazione dopo il deferimento di metà settimana per inadempienze societarie. Si è dato una calmata pure il Venezia, rigenerato dall´avvento del lagunare Serena in panca, piegato 3-2 a Lumezzane. Semmai sapere che tra sette giorni toccherà al Bassano incrociare gli arancioneroverdi a Sant´Elena, non conforta. A proposito, i Fedelissimi stanno approntando la trasferta (per informazioni, rivolgersi a Gianantonio Bertoncello al 335-6376498). EMERGENZA INFERMERIA. Nel frattempo il campo non trasmette nulla di buono. Alla fine Luca Cattaneo non recupererà in tempo per domani: il suo guaio muscolare agli adduttori che pareva risolvibile per il match coi lariani, lo terrà fuori anche contro la squadra della sua provincia natìa. Niente di serio, una scelta precauzionale, lo staff medico conta di riattivarlo proprio per il derbino col Venezia di fine mese. «Non è nulla di preoccupante – conferma Tonino Asta – ma si sa come vanno queste cose: siamo ai primi freddi, giochiamo in notturna, se poi ci scappa una ricaduta, lo perdiamo sino a gennaio inoltrato. Allora tanto vale completare il recupero. Vedo che anche in serie A sono molto prudenti per infortuni del genere, non vedo perchè si debba noi affrettare il rientro. Spiace semmai perchè il ragazzo, comasco d´origine, ci teneva un mondo a esserci, ma è meglio che si tenga pronto per Venezia». Oltre a Cattaneo, alza bandiera bianca per lo stesso motivo (contrattura all´inguine), pure Zanella che si è fermato in allenamento. Out Zanellone, va dentro Crapa Pelata Bizzotto in coppia con Priola e Ingegneri primo cambio del pacchetto arretrato. Anche Zanella potrebbe essere ripristinabile per Venezia ma trattandosi di guaio muscolare e a fine novembre, opportuno procedere coi piedi di piombo. APPLAUSI AL REAL. Nel frattempo Asta ha profittato della sosta forzata del campionato causa meteo per applaudire a scena aperta il Real Vicenza. «Per molti il Real è una sorpresa, per altri invece non stupisce perchè si è assicurata elementi come Bruno e Dalla Bona. Io preferisco andare oltre e guardare aspetti differenti – rimarca il pilota del Bassano – d´accordo due grossi calibri come il centravanti e il regista, ma vi rendete conto piuttosto del campionato straordinario che sta disputando Lavagnoli? Un altro dalle qualità eccezionali è il portiere Tomei».

Ore 19.50 – Questo l’aggiornamento di stato apparso sulla pagina ufficiale della Tribuna Fattori su Facebook: “PADOVA CIOSA. MARTEDI ritrovo ore 18e30 biglietterie sud stadio Euganeo: panini, birra e vin brule’! Ricordiamo inoltre che troverete il nuovo materiale Tribuna Fattori. TUTTI PRESENTI PER TRASCINARE I RAGAZZI ALLA VITTORIA !”.

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Da Tommaso Bellazzini poche parole ma capaci di deflagrare nell’ambiente del Venezia. Ed è un botto che si sente forte. «Chi vuole arrivare in alto non si può permettere di perdere partite del genere». Boom. «In sostanza – spiega – una squadra che punta a fare un campionato di vertice deve saper mantenere il vantaggio a 20′ dalla fine altrimenti, perdendo non va da nessuna parte». Frasi ampiamente condivisibili se si pensa a come il Venezia si sia smarrito in terra bresciana. «Non siamo riusciti a giocare la nostra partita – continua il lagunare – abbiamo rischiato troppo e non parlo, ovviamente, della difesa». La sua è una disamina precisa. «Rischiato in difesa, sugli angoli, rischiato a centrocampo che faceva poco filtro e poi l’attacco dove dovevamo essere più cinici, più cattivi». Insomma diagnosi impietosa. «Quando la nostra retroguardia ha problemi, questi problemi sorgono a monte, cioè dall’attacco che lascia giocare e dal centrocampo che non fa il filtro giusto». Perciò, secondo l’esterno, non serve addossare la colpa a questo o a quell’individuo: è tutta la squadra protagonista in positivo ed in negativo, nel bene, spesso, nel male, ieri, del suo destino e delle sue fortune. «A 20′ dalla fine chi vuole puntare in alto non si lascia sfuggire la vittoria. Noi, invece, ci siamo fatti riprendere e superare». Parole emblematiche che meritano una giusta chiosa. A chi chiede se la squadra di casa abbia meritato di vincere l’ex giocatore del Lecce risponde: «Certamente sì. Loro sono una bella squadra tosta, tonica ed equilibrata ed hanno meritato i tre punti». È sembrata, insomma, più una partita persa dal Venezia che vinta dal Lumezzane. «Sia l’uno che l’altro – chiosa il giocatore – in quanto noi l’abbiamo gettata alle ortiche negli ultimi 15′ mentre loro hanno preso coraggio vinto nel finale certo allo sprint ma con merito».

Ore 19.20 – (La Nuova Venezia) A fine partita si tirano le somme e a Michele Serena non manca l’onestà di ammettere che il Lumezzane non ha rubato nulla. «La nostra è stata di sicuro la prova meno brillante da quando ho preso in mano il Venezia» commenta l’allenatore mestrino, «non abbiamo avuto la necessaria lucidità e siamo quasi sempre arrivati secondi sulla palla. Il grave errore è stato quello di non riuscire a portare a casa almeno un punto, perché sul 2-1 per noi avremmo dovuto gestire meglio la situazione. Certo, i gol loro sono arrivati da rimpalli o palle ferme, anche il contropiede di Raimondi nella ripresa è andato a finire male, e pur non cercando scusanti, non è stato facile gestire il gioco con il campo nelle condizioni in cui lo abbiamo trovato, davvero molto pesante». Serena poi si sofferma sugli avversari. «Squadra molto veloce, l’abbiamo patita spesso, è stata capace di arrivare spesso al tiro. Il Lumezzane ha sfruttato bene l’aggressività, e fin dalle prime battute ho capito in che modo avevano impostato la partita. Senza il centrocampo titolare si può avere qualche problema, ma non ho intenzione di accampare scuse. Ora guardiamo all’impegno di domenica al Penzo contro il Bassano. E ci arriveremo senza Marino che sarà squalificato. Continuiamo a pagare un atteggiamento delle prime partite di campionato, in cui tanti giocatori sono finiti in diffida. Troppe ammonizioni che ci stanno rendendo la vita difficile assieme agli infortuni». Elia Legati come sempre è molto chiaro: «Fare almeno un punto era fondamentale per dare continuità alla striscia positiva di tre vittorie, e invece torniamo a casa senza muovere la classifica. Abbiamo subito tre reti brutte, ma al di là di questo dobbiamo essere più maturi e gestire meglio le partite. I loro attaccanti? Due bei problemi in numerose situazioni che si sono create». Il compagno di reparto Antonio Marino si è invece confermato ancora una volta difensore con il fiuto del gol. «Riusciamo a concretizzare gli schemi che proviamo in settimana per sfruttare le mie caratteristiche. Una batosta che ci deve servire a riabbassare la testa e affrontare con la dovuta concentrazione l’impegno del Bassano». Alessandro Scialpi si unisce al coro di delusione: «Siamo partiti con il piede sbagliato subendo subito gol, ma la reazione c’è stata. Il Lumezzane ha mostrato più voglia, ma abbiamo cercato di lottare, non ci siamo mai tirati indietro. Gli episodi hanno fatto la differenza». Chi si è finalmente sbloccato è invece Tommaso Bellazzini, che spiega: «Come al solito, in queste situazioni non riesci però a festeggiare, visto che il gol non è servito a nulla. Sono stati più bravi di noi. Una squadra forte davvero, avanti 2-1 non avrebbe perso». Protagonista tra i pali, infine, Stefano Fortunato. «Sapevamo che sarebbe stata dura, e alla fine la partita è stata molto impegnativa, per tutti, non solo per me. È difficile ora trovare tutte le spiegazioni a questo risultato».

Ore 19.10 – (La Nuova Venezia) Il sole splende alto in cima al monte Palosso, non si nasconde e scalda i pochi spettatori in tribuna. Scalda anche il Lumezzane, che dei punti per la classifica ha bisogno come il pane. Non scalda il Venezia, invece. Un brutto Venezia, grigio come il momento delle tante acciaierie che circondano questo angolo della Val Trompia. Non si rischia di sbagliare nel definire questa partita la meno brillante – via, la più brutta – della nuova gestione. Il che non vuol dire buttare a mare quello che è stato fatto in questo mese, ma che porta ad una riflessione sulla facile euforia, sull’entusiasmo per due partite vinte. Aveva ragione Michele Serena quando diceva che c’è ancora tanto da fare. Aveva ragione anche ieri, quando ha ammesso che la squadra ha peccato di maturità. Sì, perchè partite come queste a volte succede di giocarle male, ma se hai furbizia e personalità in campo riesci a portare via ugualmente il risultato, magari un punto. Furbizia e personalità che stavolta il Venezia non ha mostrato, messa alle corde da una squadra che per quanto fosse concentrata e agonisticamente pronta alla battaglia era – adesso non più – penultima in classifica. Furbizia e personalità che la squadra non ha tirato fuori quando, a metà secondo tempo, si è trovata in vantaggio e non ha saputo gestire questo vantaggio, facendosi pareggiare in pochi minuti e infilare nel finale per un 3-2 che ci sta tutto. Meglio dirlo chiaro, il Lume non ha rubato niente, anche se poi vai a rivedere i gol e scopri che due sono frutto di rimpalli fortunati per i rossoblù e uno viene da corner. Attenuanti troppo generiche, il Venezia di questo grigio sabato resta colpevole. Problemi a centrocampo, ogni settimana uno squalificato, gli infortunati giocano tutti in mezzo, Serena cerca soluzioni ma non sempre tutto va bene. Sicchè mancano idee per la manovra e manca filtro per la difesa, non c’è argine quando il Lumezzane riparte in velocità e la sofferenza alla lunga si paga. Soffre anche la difesa, dove stavolta i giganti Legati-Marino perdono la sfida con Ekuban e De Paula, due che sembrano indiavolati e che tirano in porta da tutte le parti. A proposito di tiri in porta, un grazie a Fortunato che para il parabile, mentre dall’altra parte si contano i due gol arancioneroverdi e un’occasione sciupata da Raimondi. Botta e risposta in un battere di ciglia all’inizio. Il Lumezzane domina sulla fascia sinistra e crossa palloni, quello di Genevier al 10’ è respinto da Fortunato, il difensore Biondi è sul punto giusto e scaraventa dentro in michia. Pari immediato, il solito Marino a segno da centroarea, con la difesa rossoblù che si apre e Gazzoli impacciato. Stessa dinamica nella ripresa, ma passa prima il Venezia, con la magia di Bellazzini che scavalca la barriera per il 2-1. E qui, anzichè diventare padrone del gioco, il Venezia scivola. Ekuban raccoglie una palla che sembra uscita da un flipper, quattro sponde, stop e gol, poi addirittura tocca al neoentrato Ndiaye incornare di testa un cross dalla bandierina, e non è possibile che nessuno del Venezia arrivi per primo sul pallone. Così il freddo cala all’improvviso sul campo e non è solo perchè il sole è sparito. Domenica con il Bassano deve essere un’altra musica.

Ore 18.50 – Serie D girone D, i risultati delle padovane: Este-Bellaria 1-1, Fidenza-Abano 1-0, Imolese-San Paolo 1-0, Thermal Abano-Ribelle 2-2.

Ore 18.30 – (Fontanafredda Calcio) Bella prestazione dei rossoneri nell´impegno casalingo contro l´AltoVicentino, capolista del Girone C di serie D in coabitazione con il Biancoscudati Padova. I rossoneri conquistano un meritato 1 – 1 contro i blasonati bianconeri, giunti al “Tognon” convinti di proseguire nella striscia vincente, forti di una formazione ricca di elementi di qualità. Mister De Pieri schiera in campo una formazione inedita, dall´età media molto bassa con ben 6 fuoriquota. Il primo tempo vede l´Altovicentino nel solito fraseggio prolungato ed i rossoneri che ribattono con gran piglio e mettono in difficoltà la retroguardia bianconera. Finito il primo tempo sul nulla di fatto, la ripresa regala emozioni a ripetizione, grazie anche all´arbitro che commina un´affrettato cartellino rosso a Florean, reo di una ginocchiata parsa ai più un normale fallo di gioco, e che sposta gli equilibri in campo. L´Altovicentino alza di conseguenza il baricentro e costringe il Fontana sulla difensiva. Il vantaggio dei bianconeri giunge da lì a poco grazie ad un´incornata in tuffo di capitan Giglio. La rete, giunta all´inizio del secondo tempo, sembra togliere ogni velleità al Fontanafredda che invece si rinsalda e ribatte alle folate ospiti. L´ingresso di Grotto e lo spostamento di Martini in attacco regalano nuova vitalità ai rossoneri, che giungono al pareggio grazie ad una insistita azione di Grotto. Il pareggio pare meritato, anche grazie all´atteggiamento dei rossoneri e alla grande giornata di Vicario, portiere del ´96 dal futuro assicurato. Il finale regala ancora emozioni grazie ad una ripartenza del duo Hoti-Grotto che, per poco, non completa la festa rossonera, che peraltro esplode al triplice fischio finale.

Ore 18.10 – Lega Pro: passo falso per il Real Vicenza, sconfitto 2-0 in casa dell’Arezzo.

Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) Diciamo che è andata bene? Sì diciamolo. Anche se pareggiare in casa, in rimonta, su rigore e con l´ultima in classifica ridotta in dieci significa che il Vicenza di Marino, reduce da due vittorie di fila, ha compiuto un passo indietro. Punto riacciuffato con un Cittadella che ha finito schiumando rabbia, perché nella ripresa s´è visto spedire in spogliatoio prima Barreca per doppia ammonizione, poi l´allenatore Foscarini e infine pure l´ex Sgrigna, fino al rosso il migliore di una partita che il Cittadella però ha buttato via prima di poter, anche a ragione, recriminare sull´arbitraggio. I granata padovani avrebbero potuto e dovuto chiuderla nel primo tempo, nel quale c´è stata una sola squadra in campo, il Cittadella appunto, visto che il Vicenza i primi 45´ li ha regalati, semplicemente non entrando in partita. Cosa sia successo toccherà a Marino capirlo per evitare bis che non resterebbero impuniti probabilmente. Per un tempo sul terreno s´è vista solo la squadra di Foscarini, che arrivava sempre prima sul pallone, che pressava e raddoppiava sui portatori di palla biancorossi in ogni zona del campo e che giocava puntualmente d´anticipo con i difensori, recuperando una caterva di palloni. Il guaio per il Cittadella, prima della raffica di cartellini del mediocre Pairetto (tra i destinatari di quelli gialli anche Di Gennaro e Moretti, che essendo diffidati salteranno la gara a Varese) è stato lo spreco di occasioni perpetrato da Coralli (due volte) e dallo stesso Sgrigna prima e dopo il gol di un altro ex, Minesso, che si è fatto beffe di mezza difesa biancorossa già al 12´. Pur con gli stessi undici di Avellino il Vicenza dei primi 45´ ne è parso soltanto la pallidissima controfigura: difesa presa spesso d´infilata e anche mal protetta, centrocampisti senza misura nel passaggio e senza scelte per lo scarso movimento senza palla, punte senza rifornimenti e in generale una squadra sotto ritmo, troppo lunga e inconcludente. Ma poiché era chiaro che il Cittadella non avrebbe potuto mantenere quell´atteggiamento agonistico così aggressivo per tutta la gara, nella ripresa il Vicenza ha potuto e saputo riemergere. Ed ha ragione Marino che certe partite è già un merito saperle non perdere, dopo aver ammesso onestamente l´assenza ingiustificata di troppi per metà gara.
Così quel pizzico di buona stella che non guasta e che ha assistito anche i successi con Pro Vercelli, pure in rimonta, ed Avellino ha accompagnato una ripresa più vigorosa e dignitosa dei biancorossi, che tuttavia hanno dovuto attendere di restare con l´uomo in più (fuori Barreca per doppio giallo al 24´) per mettere finalmente in difficoltà la seconda peggior difesa della B. Il rigore procurato da Cinelli e trasformato da Cocco ha riequilibrato la gara e a quel punto lo stesso centrocampista è andato vicino anche al gol del sorpasso. E sarebbe stato premio eccessivo per un Vicenza che in fondo il pari lo ha pure meritato, ma sudato ben oltre il prevedibile per la giornata di luna storta di troppi. Sperando, appunto, che sia stata solo una giornata così.

Ore 17.40 – (Gazzettino) C’è la pesante mano di Pairetto sul risultato finale del Menti. Pessima la direzione di gara dell’arbitro, che ha ha espulso Foscarini, due granata e ammonito otto giocatori. Grossi dubbi anche sul rigore dell’1-1 assegnato al Vicenza per un presunto contatto in area che rientra nell’ordinaria amministrazione. Più in generale è stata tutta la direzione a non convincere: il derby non è stato affatto cattivo, ma ci ha pensato Pairetto ad esacerbare gli animi dei giocatori in campo, ergendosi così a protagonista (negativo) dell’incontro. Fatta la doverosa premessa, il Cittadella ha fallito un’altra opportunità per tornare alla vittoria che manca da due mesi (in trasferta è ancora a secco), ma questa volta ci è andato vicino. Molto vicino, almeno nel primo tempo dove ha prodotto tanto ma concretizzato soltanto una volta. Il confronto tra il tecnico e i giocatori di domenica scorsa è servito perché si è rivisto lo spirito combattivo e la determinazione che avevano contraddistinto le prime uscite stagionali. Nella ripresa è uscito il Vicenza, specie da metà tempo in avanti dopo l’espulsione di Barreca per doppia ammonizione (secondo giallo di Pairetto con l’assistente a due passi che non aveva ravvisato niente) che ha lasciato il Cittadella in dieci. Da qui in avanti sono emersi nervosismo e forse anche un po’ di paura. Comprensibili. Foscarini voleva la reazione del Cittadella dopo il 5-2 di Carpi e la squadra ha fatto il proprio dovere, fin dal primo minuto: aggressivi sui portatori di palla avversari, i granata hanno sfruttato le ripartenze, con Sgrigna e Coralli sempre pericolosi. Il centravanti prima non finalizza un prezioso assist di Minesso, quindi è protagonista nell’azione del vantaggio: pescato da Sgrigna, si inventa un sombrero a un avversario e sull’uscita scomposta del portiere serve Minesso. Facile il tocco di testa a porta vuota e gol dell’ex (tra questi pure Rigoni e Sgrigna). Ancora Sgrigna pesca Coralli in area al 16′, diagonale a fil di palo, quindi è lo stesso fantasista romano a vedersi deviare in angolo da Bremec il tocco sottomisura. Il Vicenza si nota solo alla mezz’ora quando un rimpallo in area favorisce Cocco, pronto il tiro che colpisce in faccia Pellizzer, pallone in angolo. Il Cittadella comincia bene anche la ripresa, con Sgrigna che scende sulla destra e scodella al centro un invitante pallone controllato da Minesso, diagonale sballato. La squadra di Foscarini tiene bene il campo fino all’espulsione di Barreca (23′). Il Vicenza con l’uomo in più alza il baricentro, il Cittadella si abbassa troppo. A distanza di sei mesi dall’infortunio al ginocchio torna in campo Paolucci, ultimo quarto d’ora al posto di Minesso. Cocco di testa sfiora la traversa, alla mezz’ora il Vicenza pareggia con il rigore contestato dal Cittadella: Lores – ottimo il suo ingresso in campo – entra in area stretto tra Cappelletti e De Leidi e cade a terra. Dal dischetto Cocco spiazza Valentini. Il portiere granata nel finale salva il pareggio due volte su Cinelli, deviando in angolo le conclusioni dal limite del centrocampista (sulla prima Pairetto nemmeno si accorge del tocco del portiere). L’arbitro vuole essere protagonista fino in fondo, e allo scadere caccia pure Sgrigna per proteste dopo che l’attaccante aveva subìto un fallo a metà campo non sanzionato. Il Cittadella conclude così in nove, e con tanta rabbia dentro.

Ore 17.30 – (Mattino di Padova) Dopo Ghersini, che aveva fatto danni peggio della… grandine nella sfida con il Livorno al Tombolato, il figlio d’arte Luca Pairetto ha deciso di ergersi, seppure non richiesto, a protagonista in negativo: scarso nelle valutazioni (tranne, forse, per l’intervento dei due difensori granata su Sciacca, che ha originato la massima punizione), assurdo nella distribuzione dei cartellini, incapace di vedere ciò che hanno visto tutti (emblematica al 42’ del secondo tempo la mancata concessione di un corner ai biancorossi, dopo che Valentini era volato a togliere il pallone del 2-1 di Cinelli dall’angolo alla sua destra, deviando sul fondo). Delle due l’una: o è mediocre – ma ne dubitiamo se lo hanno fatto arrivare sino alla Can B – o, ed è il sospetto fondato, ha deciso di “pilotare” il risultato sul pari, calcando poi la mano sulla squadra più forte, il Citta appunto, perché non deviasse dai binari dell’1-1. Il precedente del Padova a Palermo l’anno scorso (rigore solare non dato a Rocchi spinto in area, concesso invece quello ai rosanero per un braccio alzato di Carini su tiro ravvicinatissimo) la dice lunga sull’etichetta di “casalingo” che gli è già stata appiccicata, anche se il pubblico del “Menti” lo ha fischiato sonoramente. Espulsi in quattro. Discutibilissimo il secondo “giallo” su Barreca (segnalato – sembra – dall’assistente Disalvo di Barletta), per una presunta trattenuta su Laverone, colta a distanza di 30 metri la parolaccia di Sgrigna (chi l’ha sentita, lo stesso assistente o il quarto uomo?) dopo un fallo reclamato dal trequartista e non fischiato. Ancora: Foscarini e il medico sociale Candido cacciati dopo un assembramento davanti alla panchina padovana. Se ci aggiungiamo altre otto ammonizioni, viene logico chiedersi: è stato un derby al calor bianco o non, invece, una sfida agonisticamente combattuta, ma sempre corretta? Risposta: la seconda, senza ombra di dubbio. E allora all’Aia e al suo capo, Marcello Nicchi, dovrebbero fischiare le orecchie: siamo messi male, ma molto male, con gli arbitri. Così si può risalire. Cosa dire del Citta? Che è piaciuto molto, per certi versi ci è sembrato quello delle prime giornate (quando colse due successi e un pari, perdendo solo a Trapani): aggressivo, pimpante, votato ad un pressing deciso, attento. Unico neo: la mancanza di cinismo sotto porta. Il dazio pagato, in termini di espulsioni, è comunque pesante: bisogna darsi una regolata. La reazione d’orgoglio c’è stata, ora bisogna riannodare il filo con la vittoria. Che manca dal 20 settembre scorso (3-2 al Pescara). Due mesi sono davvero un’esagerazione.

Ore 17.20 – (Mattino di Padova) Due punti lasciati al “Menti”, a fronte di uno guadagnato. È il quinto pareggio in sei partite per il Cittadella, ma fa rabbia, tanta rabbia. Perché mai come ieri i granata hanno avuto l’opportunità di sbancare ancora una volta il tavolo del derby (ci erano riusciti, a conferma di una tradizione favorevole, nelle precedenti due occasioni) e l’hanno mancata. Acuendo nei propri tifosi, ma anche nei dirigenti e nello stesso Foscarini, il disappunto per il momento tutt’altro che esaltante vissuto dalla squadra e testimoniato da quell’ultimo posto in classifica di cui a stupirsi sono in parecchi, primo fra tutti lo stesso pubblico vicentino. In sintesi: chi ha fatto la partita, specie nei primi 45’, sono stati gli ospiti, che hanno segnato dopo una dozzina di minuti con Minesso (uno degli ex), al primo centro stagionale, lesto a sfruttare un “sombrero” di Coralli su cui sia Bremec che Sampirisi si sono fatti nettamente sorprendere e ad infilare di testa nella porta vuota. Poi, con l’avversario allo sbando, come un pugile suonato in procinto di finire al tappeto, sempre il Citta si è divorato il 2 a 0 (con Coralli, diagonale a colpo sicuro che si è perso fuori di un soffio, 16’; con Barreca, altro diagonale su cui “Ciccio” in scivolata non è arrivato a mettere dentro, 23’). In avvio di ripresa i padovani hanno gettato alle ortiche la terza occasionissima (con Minesso in area, sul cui tiro-cross Coralli è stato anticipato da Camisa, dopo 48 secondi), dimostrando così tutta la loro incapacità attuale di saper mettere i sigilli sul risultato quando dominano in lungo e in largo. Alla fine, ecco il rigore (non scandaloso) che ha rimesso in carreggiata gli uomini di Marino – sette punti nelle ultime tre gare per loro – fischiato per una chiusura a sandwich di Cappelletti-De Leidi su Sciacca davanti a Valentini (era il 33’ della ripresa), penalty trasformato con freddezza da Cocco. Pairetto, apriti cielo. Costrette nei bassifondi della graduatoria, le due realtà del calcio veneto cadetto, separate da poco più di 22 chilometri, hanno dato vita ad una sfida emozionante e spettacolare, giocata a viso (sin troppo) aperto, che una volta tanto ha rivalutato il livello, piuttosto scarso a dire il vero, di questa serie B, caratterizzata da grandissimo equilibrio. Un match combattuto, con continui capovolgimenti di fronte, rovinato purtroppo da un’altra direzione arbitrale totalmente deficitaria.

Ore 17.10 – (Mattino di Padova) Il bicchiere è mezzo pieno, ma Claudio Foscarini parte da quello mezzo vuoto. Perché alcune cose non gli sono piaciute di questo pareggio nel derby, che riscatta solo in parte il pesante 5-2 di Carpi. «Nel primo tempo abbiamo strameritato di chiudere in vantaggio», rileva, «anche se non ero contento. Perché saremmo potuti andare sul 2-0 e anche sul 3-0. E quando ad inizio ripresa abbiamo avuto l’altra opportunità con Minesso, mi sono rammaricato ulteriormente. Poi il Citta è stato penalizzato, e non mi riferisco alla mia espulsione, visto che ero stato richiamato prima dal quarto uomo perché uscivo troppo dall’area tecnica. Voglio rivedere il secondo presunto fallo di Barreca. In dieci era logico soffrire. Mi dispiace, credevo di riuscire a portare a casa i tre punti». Pur non nominandolo, l’allenatore ce l’ha con Sgrigna per il “rosso” diretto: «Sono arrabbiato con qualcuno, mi aspetto un comportamento più responsabile, anche perché le ingenuità si pagano care». Il bicchiere mezzo pieno è rappresentato dalla prestazione del collettivo, tanto che i nostri colleghi vicentini si stupiscono di vedere i granata ultimi. «Devo essere contento sotto questo punto di vista», concorda Foscarini, «ho ritrovato per certi versi la mia squadra. La classifica? A volte mi chiedo anch’io come mai siamo in questa posizione. Continuiamo a lavorare, sono convinto che usciremo da questo momento». Flash con Nicola Rigoni. «Nei primi 45’ abbiamo dominato, poi siamo calati anche perché qualcun altro ci ha messo del suo». Il riferimento è a Pairetto, che ha scontentato tutti.

Ore 17.00 – (Corriere del Veneto) Sul taccuino, in un pomeriggio tutt’altro che banale, c’è di tutto: tre espulsi, otto ammoniti, scintille, proteste, recriminazioni, qualche «vaffa» di troppo, contestazioni degli ultras vicentini nei confronti della società prima del via, varie ed eventuali. Vicenza-Cittadella finisce 1-1 e si conferma un derby a tutti gli effetti per quanto accade sul campo, dove i 22 scelti da Marino e Foscarini lottano e se le danno di santa ragione soprattutto nella ripresa. La qualità del gioco offerto è che più che discreta, il sunto complessivo vede prevalere ai punti i granata, penalizzati addirittura da tre espulsioni (stupisce quella di Claudio Foscarini, solitamente misurato e calmo). «Protagonista» in campo anche l’arbitro Pairetto, che nella ripresa gestisce in modo assai discutibile della partita, condizionandone di fatto l’esito. Alla resa dei conti meglio i granata, che dominano la scena per buona parte dell’incontro, salvo poi rischiare di perdere dopo l’inferiorità numerica. E il Vicenza? Pessimo nella prima mezzora, in difficoltà nella seconda, arrembante e quasi vincente nell’ultima, forte dell’uomo in più e della spinta del Menti in un misto fra ostilità per la proprietà Cassingena e la voglia di sostenere la squadra. Pasquale Marino si tiene stretto il punto, i miglioramenti rispetto alla gestione Lopez ci sono stati, anche se il giudizio complessivo rimane sospeso. Troppe, al momento, le contraddizioni di una squadra che manca di profondità nella manovra e che tira poco in porta. Il Cittadella rimane nella palude. Non vince da 11 partite, ma forse i 90 minuti del Menti possono rappresentare una svolta dopo un periodo che più buio non si può. Alla lettura delle formazioni nessuna particolare sorpresa nel Vicenza: Laverone, dopo l’ottima partita di Avellino, viene confermato nel tridente, mentre Sampirisi vince il ballottaggio con Lores Varela. Foscarini presenta una novità rispetto alle previsioni: confermato il 4-2-3-1, ma Donazzan si accomoda in panchina, Barreca viene schierato esterno alto e sulla destra tocca a Pecorini. I primi venti minuti granata sono praticamente perfetti. Al 4’ Coralli sfiora il vantaggio su assist di Minesso, poi al 12’ lo stesso Coralli salta con un’azione strepitosa Bremec e appoggia a Minesso, che mette dentro per l’1-0. Il Vicenza accusa il colpo e rischia un tracollo: al 22’ ancora Coralli scatta sul filo del fuorigioco e tira a rete con la palla che esce di pochissimo. Fra il 18’ e il 23’ altre tre chance per i granata: la prima con Sgrigna, la seconda con lo stesso Sgrigna e la terza con Barreca che per poco non indovina il tiro cross per Coralli, che non ci arriva di uno soffio. Il Vicenza subisce molto, pian piano prova a riorganizzarsi e al 31’ sfiora il pari con Cocco, che trova sulla sua strada la deviazione di Pellizzer con la palla in angolo. La ripresa si apre senza cambi e ancora con il Cittadella a premere sull’acceleratore. Dopo nemmeno un minuto Sgrigna ha ancora la palla buona per il raddoppio, ma Minesso non riesce a ribadire in gol. L’episodio che cambia la partita è il cartellino rosso a Barreca, che si fa espellere per doppio giallo e «cintura» a Cinelli. Da quel momento in poi il Cittadella va in difficoltà e arriva il pari al 34’ su rigore trasformato da Cocco e concesso per fallo di De Leidi su Cinelli. Il finale è incandescente: espulsi Foscarini e Sgrigna per proteste, Valentini si supera due volte sullo scatenato Cinelli e salva il risultato per i granata. Finisce 1-1, il Cittadella si mangia le mani dopo aver condotto largamente il match per almeno 60 minuti. Il Menti mugugna, per i biancorossi non è facile giocare avendo sempre il fucile puntato contro. A leggere bene gli eventi degli ultimi anni, però, sarebbe stato difficile che accadesse il contrario.

Ore 16.40 –Serie D girone C, il prossimo turno (tredicesima giornata, domenica 30 novembre ore 14.30): AltoVicentino-Belluno, Dro-Triestina, Kras Repen-Giorgione, Legnago-Clodiense, Montebelluna-Mezzocorona, Sacilese-Padova, Tamai-Mori Santo Stefano, Union Pro-Fontanafredda, Union Ripa La Fenadora-ArziChiampo.

Ore 16.35 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 32, Padova* 31, Belluno 29, Union Ripa La Fenadora 22, Sacilese 21, Montebelluna e Tamai 19, Clodiense* 17, ArziChiampo 15, Fontanafredda e Legnago 14, Giorgione 13, Dro, Kras Repen e Union Pro 10, Mori Santo Stefano 6, Triestina 5, Mezzocorona 3.

Ore 16.30 – Serie D girone C, i risultati finali: ArziChiampo-Sacilese 1-0, Belluno-Legnago 3-1, Fontanafredda-AltoVicentino 1-1, Giorgione-Dro 3-0, Mezzocorona-Kras Repen 1-2, Mori Santo Stefano-Union Ripa La Fenadora 0-2, Tamai-Montebelluna 4-0, Triestina-Union Pro 0-0.

Ore 16.10 – Tris del Giorgione col Dro, rete di Favero.

Ore 16.05 – Cambiano altri tre risultati: Tamai-Montebelluna 4-0 (Furlan), Mezzocorona-Kras Repen 0-1, Belluno-Legnago 2-1 (Fioretti).

Ore 15.55 – Pareggio del Fontanafredda, che nonostante l’inferiorità numerica si porta sull’1-1 con l’AltoVicentino grazie a Grotto.

Ore 15.50 – Raddoppio del Belluno su Legnago, a segno D’Incà.

Ore 15.48 – Tris del Tamai sul Montebelluna (rete di Petris) e raddoppio dell’Union Ripa la Fenadora sul campo del Mori Santo Stefano (a segno Mastellotto).

Ore 15.45 – Vantaggio dell’AltoVicentino a Fontanafredda, gol di Giglio e Fontanafredda in 10 per l’espulsione di Florean.

Ore 15.35 – Cambiano subito due risultati ad inizio ripresa: raddoppio del Tamai sul Montebelluna (doppietta personale di Zambon) e vantaggio dell’ArziChiampo sulla Sacilese grazie a Trinchieri.

Ore 15.25 – Serie D girone C, i risultati parziali: ArziChiampo-Sacilese 0-0, Belluno-Legnago 1-0, Fontanafredda-AltoVicentino 0-0, Giorgione-Dro 2-0, Mezzocorona-Kras Repen 0-0, Mori Santo Stefano-Union Ripa La Fenadora 0-1, Tamai-Montebelluna 2-0, Triestina-Union Pro 0-0.

Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Doveva essere il giorno del derby con il Vicenza, invece toccherà al ripescato Arezzo. Il Real Vicenza approda in terra toscana dopo essersi goduto un’intera settimana da capolista solitaria. Una settimana iniziata con due giorni di meritato riposo, ma da martedì il lavoro si è intensificato sempre di più in vista dello scontro con gli amaranto. Con alcune buone notizie, come il parziale recupero di Raphael Odogwu, che ha iniziato a lavorare in maniera differenziata dopo la microfrattura alla caviglia. Per lui probabile il rientro con la Torres. Contro l’Arezzo tornerà Pavan, che ha scontato la squalifica, mentre Calcagnotto), Ungaro e Barzan salteranno ancora un turno. Chi non ci sarà più è sicuramente Carlo Bigoni, il primo acquisto estivo del Real Vicenza. La punta ex Pistoiese, autore di ben 23 gol in serie D nella passata stagione, ha rescisso il contratto con il Real, squadra dove non è mai riuscito a ritagliarsi un proprio spazio. Il Siena gli ha puntato gli occhi addosso, e Bigoni certo non si lascerà sfuggire l’occasione di giocarsela in un altro grande club. Marcolini ne parla dopo l’ultima rifinitura: «Carlo meritava una chance di giocare. Certo, a noi resta il rimpianto che in questo momento ci sarebbe stato prezioso. Sono contento per quello che ci ha dato umanamente, ha sempre fatto gruppo con tutti. È stato penalizzato da un infortunio all’inizio e poi le mie scelte non l’hanno certo aiutato. Dispiace sempre perdere un ragazzo positivo». Poi si torna all’attualità stringente: «L’Arezzo sta facendo un buon campionato. È dotato di ottimi palleggiatori, da prendere con le pinze. Bisogna dare ritmo fin da subito, e affrontare come sempre con umiltà il match, senza farsi condizionare dal primato». L’Arezzo, storico club allenato nel passato anche da Conte e Marino, attende il Real nella sua tana, forte del tifo di almeno 2500 supporters. Il vulcanico mister Capuano, spesso al centro di polemiche (l’ultima è l’accusa di omofobia dopo aver dato delle «checche» ai suoi giocatori), schiererà l’Arezzo a specchio (3-5-2), senza lo squalificato Millesi e l’acciaccato Cucciniello, ma con il ritorno di Carcione e Conti. Festeggiamenti, intanto, per Matteo Tomei, riconosciuto dall’Unione Stampa Sportiva Italiana e dall’Associazione Calciatori come miglior portiere nell’anno solare 2014 nell’ambito del Gala del Triveneto.

Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Il Real Vicenza sogna un altro weekend in vetta. Ad Arezzo la squadra di Marcolini proverà a centrare il terzo successo consecutivo, di fronte a duemila spettatori, forte di una prestazione e di un risultato – ottenuti una settimana fa al Menti contro il Novara – che hanno caricato ulteriormente le pile dei biancorossi. Polverini, che giovedì si era procurato una leggera distorsione alla caviglia, sarà al centro della difesa; dunque allarme rientrato per lo stopper che ieri ha svolto regolarmente la rifinitura con i compagni. Marcolini, il Real Vicenza è primo e vuole restarci. «Nessuna distrazione, dobbiamo affrontare questa partita come abbiamo sempre fatto finora. Il fatto di essere primi non ci deve condizionare per nessuna ragione». Siete al momento tra le squadre più forti del campionato. Come vive la situazione? «Sta andando tutto benissimo, arriviamo da una bella vittoria, ma il nostro credo deve essere il solito: grande umiltà e mettere tutto quello che si ha». Polverini alla fine ce la fa… «Sì, sarà della partita. Ieri si è allenato senza problemi con la squadra». Mentre Bigoni no, perché ha rescisso il contratto con il Real Vicenza. «Esatto, dispiace molto perché Carlo si è sempre comportato nella maniera giusta, ha messo grande impegno, ha fatto gruppo e ha portato qualcosa di positivo. Però dal punto di vista umano è giusto così, è giusto cioè che si sia arrivati a questa decisione. Meritava la possibilità di giocare». Come mai ha trovato pochissimo spazio? «Il problema fisico che ha avuto all´inizio l´ha condizionato non poco. Poi le mie scelte, è chiaro, non l´hanno aiutato. Gli auguro le migliori fortune lontano da Vicenza». Ora però lei non ha molti attaccanti a disposizione. «È vero, perché ci sono Bruno, Bardelloni e Galuppini. Purtroppo Odogwu e Ungaro non sono ancora a disposizione, ma Odogwu sta accelerando verso il rientro. Penso che col Bassano possa rientrare, ma non bisogna avere troppa fretta. Questa settimana comunque sia lui che gli altri infortunati si sono allenati bene». L´Arezzo è una squadra ripescata, voi dovevate disputare il derby con il Vicenza oggi… «È una formazione da prendere con le pinze perché sta facendo un buon campionato. A Busto Arsizio ha ritrovato una vittoria abbastanza convincente, si difende bene e ha ottimi palleggiatori. Insomma sarà difficile per noi». Cos´ha preparato per la sfida? «Dovremo essere compatti e dare ritmo alla partita». Il 3-5-2 dell´Arezzo è in realtà un 3-5-1-1, perché alle spalle di Montini giocherà Erpen. Capuano ha perso Millesi per squalifica, più De Martino e Cucciniello per infortunio. In difesa rientra Conti dopo lo stop di due mesi per la lussazione della rotula e Carcione, anch´egli al rientro dopo un mese ai box per un problema muscolare, sarà della partita. Dettori, infine, non è al meglio per un fastidio alla gamba e si è allenato poco in vista della gara odierna, ma Capuano lo schiererà dal primo minuto.

Ore 14.50 – Cambiano i primi risultati: Belluno (19′ pt Corbanese) e Tamai (18′ pt Zambon) in vantaggio rispettivamente su Legnago e Montebelluna.

Ore 14.20 – (Il Piccolo) «Come stiamo? Lo scopriremo alla fine della partita col Mezzocorona». Tullio Simeoni, dirigente responsabile della Prima squadra del Kras Repen, analizza con una battuta la situazione della squadra nel post Arcaba. Dopo l’allontanamento consensuale del tecnico di Fiume la squadra carsolina oggi tornerà in campo. Sulla propria strada il fanalino di coda del torneo, quel Mezzocorona che si trova a quattro punti dai biancorossi. «Sappiamo tutti che in realtà i trentini sono partiti con una penalizzazione che non rendono reale la loro classifica. Sicuramente incontreremo una squadra che avrà fame di punti per risalire posizioni», spiega Simeoni. Il Kras è reduce da una settimana di lavoro svolto tra Dolina e Villaggio del Pescatore. Martedì scorso l’ex tecnico Predrag Arcaba ha saluto la squadra. «Spiace che il programma con Arci non sia andato a buon fine. Soprattutto chi ha conosciuto Predrag nella scorsa stagione ha accettato con rammarico questa evoluzione, ma lo stesso Arcaba ha auspicato che questa decisione possa provocare la giusta reazione nei giocatori già a partire da Mezzocorona», spiega Simeoni. Sotto la conduzione tecnica dei “traghettatori” Bojan Gulic e Matej Bombac la formazione, partita ieri da Repen, oggi affronterà la partita con qualche problema di formazione. Saranno assenti per squalifica Bordon e Komel. Sempre out Corvaglia e Capalbo. Ma c’è anche una buona notizia: il rientro di Ranic. Il fantasista sloveno non sarà schierato dall’inizio ma è molto probabile che entrerà in corso d’opera. «Questa è una ottima notizia per noi – racconta Simeoni – così come il progressivo riavvicinamento ai campi di parte di Matteo Corvaglia». Più di qualche dubbio desta invece la condizione di Rok Bozic che in settimana ha avuto un risentimento muscolare. Alla luce di questa situazione difficile delineare la formazione con cui Bojan Gulic deciderà di schierare i suoi giocatori. Intanto sul fronte allenatore paiono non esserci novità. «Siamo molto concentrati su questa partita – conclude Simeoni – vogliamo cercare di uscire dalla crisi facendo risultato e una bella prestazione contro la formazione trentina. Sul nuovo allenatore ne sapremo forse qualcosa di più la prossima settimana, senza fretta».

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Dopo tre sconfitte consecutive il Giorgione torna tra le mura amiche per cercare di interrompere la serie negativa. Oggi pomeriggio, contro i trentini del Dro, la formazione guidata da Antonio Paganin dovrà riscattarsi dopo un periodo piuttosto sfortunato. La squadra comunque non sembra in crisi, almeno secondo il tecnico vicentino. «Sarei più preoccupato se fossimo stati schiacciati dagli avversari ma ciò non è avvenuto – spiega Paganin – la squadra nelle ultime tre partite perse non ha giocato male, forse l’unica gara dove siamo mancati un pò è quella di Chioggia, per il resto abbiamo tenuto testa al Padova e domenica scorsa con due rigori contro che non c’erano e un gol loro con un tiro della domenica da trenta metri, spero non ci capiti più». Dove deve migliorare il Giorgione? «Dobbiamo riuscire a concretizzare di più il lavoro che creiamo. È un periodo in cui le occasioni gol ci sono ma vengono sprecate, dobbiamo essere più concreti. Domenica scorsa, ad esempio, nel primo tempo abbiamo dominato e sprecato tantissime occasioni gol che potevano diventare fondamentali per il risultato finale». Contro il Dro quali le insidie? «Si tratta di una squadra esperta e fisicamente ben messa, una squadra ben allenata che ha dimostrato anche di giocare un buon calcio. Prevedo una partita aperta senza nessuna delle due squadre che si chiuderà ma piuttosto cercherà sempre di trovare il gol. Noi dovremo stare attenti a fare quegli errori in area dovuti alla foga… Domenica scorsa ci sono costati due calci di rigore». Dubbi sulla formazione? «Vio non è al massimo mentre a centrocampo c’è un possibile ballottaggio tra De Stefani e Favero, dipenderà anche da come si schiererà l’avversario». Probabile formazione (4-3-3): Bevilacqua, Dotti, Eberle, Fontana, Donè (Vio), Giacomazzi, Episcopo, De Stefani (Favero), Gazzola, Mattioli, Baggio.

Ore 14.00 – (Il Piccolo) Sono ormai parecchie settimane che presentando un incontro casalingo della Triestina, si parla di una vittoria obbligatoria da conquistare e di tre punti vitali per poter restare agganciati al treno salvezza. Il destino ha voluto che il treno marciasse comunque molto piano, restando sempre a portata di rimonta, ma i convogli finora sono continuati a passare senza che l’Unione sia riuscita a trovare questo benedetto successo. Una vittoria che manca addirittura dal 6 aprile, quando alla trentesima giornata dello scorso campionato la squadra allora allenata da Rossitto superò il Vittorio Falmec per 3-1. In quel campionato seguirono poi tre sconfitte e un pari mentre in questa stagione ci sono stati quattro pari e sette ko. Insomma, è ora che gli alabardati regalino finalmente tre punti ai loro tifosi per mille motivi, primo fra tutti la classifica. E poi non si può più fallire ora che si cominciano ad affrontare dirette rivali per la salvezza. L’Union Pro che arriva oggi al Rocco (inizio ore 14.30, arbitra Guddo di Palermo) ha appena 9 punti, è una delle compagini meno attrezzate del torneo e se si vuol davvero sperare nella salvezza non si può prescindere da una vittoria che accorci in maniera sensibile le distanze. Detto questo, sappiamo benissimo quante difficoltà faccia la Triestina a cercare di far male agli avversari. I pareggi di Padova e Chioggia, la stessa buona prova di Belluno, dimostrano che la squadra riesce a reggere il confronto finchè si tratta di ostacolare e bloccare gli avversari. Ma quando c’è da fare la partita, attaccare e mettere l’avversario alle corde, la sterilità offensiva è stata disarmante. Fa sperare che rispetto alle precedenti gare casalinghe Ferazzoli abbia un’arma in più: il croato Ivan Milicevic, che già contro la Clodiense ha dimostrato di avere buoni colpi e di vedere la porta se gli viene lasciata la possibilità. Ma è arrivato anche il transfer di Gino Clara e infatti l’argentino è convocato: non sarà nell’11 iniziale perché è rientrato in gruppo solo questa settimana dopo un acciacco muscolare, ma chissà, potrebbe anche essere utilizzato per uno scampolo di partita. Rispetto alla sfida interna contro l’Union Ripa, Ferazzoli sfodererà un modulo più offensivo rispetto al 3-5-2, presentando il 4-3-3 già visto a Chioggia. Il tridente offensivo dovrebbe ancora essere composto da Bez in mezzo con Giordano a sinistra e Milicevic a destra. Anche in mezzo al campo non dovrebbero esserci variazioni, con Proia vertice basso supportato da Giorgino e Gasparotto. In difesa squalificato Piscopo: sarà probabilmente Giannetti a sostituirlo e a giocare in mezzo accanto ad Antonelli, mentre Celli e il giovane Crosato agiranno da terzini. Tra i convocati ricompare dopo l’infortunio Fiore, mentre gli under di riserva sono Pontrelli e Pennicchi.

Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) L’Union vuole tenere il passo. Dall’alto del suo quinto posto e dei suoi 19 punti il Ripa La Fenadora tenterà l’assalto al più disarmato – almeno sulla carta – Mori Santo Stefano che veleggia a ridosso della zona retrocessione con soli 6 punti. «La loro condizione di classifica – precisa Paolo De Carli, capitano e portiere neroverde – non dà certezze. Guardando le statistiche, si può vedere che i loro punti sono arrivati tutti nelle partite interne. Il Tamai (ottavo a 16 punti) ne ha fatti solo 4 in casa. Una gara difficile, come tutte». Per l’Union sarà un po’ come giocare in casa: il campo della squadra trentina è in sintetico e misura 100 metri per 60 proprio come il Boscherai. Non saranno della partita Gjoshi e Andreolla: Halil sconterà una giornata (quarta ammonizione), il fantasista la prima delle due gare comminate dal giudice sportivo. Fuori anche mister Parteli per la prima delle sue tre giornate di squalifica. De Carli, mancheranno pedine importanti. «Vero, ma abbiamo i giocatori giusti e preparati per sostituirli. Basti solo pensare al risultato di Coppa ottenuto mercoledì (vittoria 2-1 ad Arzignano, ndr) per capire che la rosa è ampia e affidabile, quindi non ci saranno problemi». In Coppa avete giocato con un nuovo modulo. «Un’alternativa in più da proporre in campionato. Ora possiamo scegliere fra il 4-4-2, il rombo di centrocampo e il 4-1-4-1, ma la nostra forza è quella di riuscire a modificare l’assetto in gara». Nemmeno a dirlo l’obiettivo è la vittoria. «Dobbiamo fare più punti possibili prima della prossima gara di Coppa del 10 dicembre. Ancora tre gare ravvicinate: Mezzocorona (7 dicembre), la Correggese in Coppa e il derby del 13 dicembre». Questa la possibile formazione: De Carli, Pellizzer, De March, Antoniol, Salvadori, Dassié, Tibolla, Mastellotto, Brotto, Malacarne, Solagna.

Ore 13.40 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Il Montebelluna gioca oggi a Tamai con l’obiettivo di completare il poker. Vittoriosi da tre turni di fila, i biancocelesti cercheranno di conquistare altri tre punti per confermare il cammino di crescita palesato negli ultimi tempi. In panchina mancheranno però le indicazioni di Pasa, appiedato per due turni dopo l’espulsione di sette giorni fa. «Mi aspettavo una sola giornata di stop, il comunicato parla di frasi irriguardose che avrei rivolto all’arbitro, ma non è andata così visto che non ho insultato nessuno – puntualizza l’allenatore – comunque sia al mio posto la squadra verrà guidata da Tessariol, l’ha già fatto lo scorso anno e quindi non ci saranno problemi».
L’altro squalificato è Severgnini. «In settimana ho parlato con Nicolò, lui deve sicuramente migliorare sotto questo profilo, però le alternative non mancano. Al suo posto potrei arretrare Bressan oppure inserire Slongo, ci voglio pensare un pò anche in considerazione del fatto che loro probabilmente giocheranno con tre punte. Temo in particolare l’ex Furlan, che anche l’anno scorso ci fece gol». Qual è la condizione della truppa? «Stiamo bene, credo si sia visto nel secondo tempo di domenica quando siamo rimasti con un uomo in meno. Il merito è anche del lavoro del preparatore Simone Pajaro. È stata una settimana molto proficua e contro il Tamai mi aspetto un altro passo in avanti a livello di maturità». A centrocampo torna Nicoletti dopo la squalifica, infine davanti probabile la conferma del duo Masiero-Cecchel. Probabile formazione (4-3-1-2): Rigo; Fabbian, Bressan, Guzzo, Frassetto; De Vido, Nicoletti, Perosin; Giglio; Masiero, Cecchel (Cusinato).

Ore 13.30 – (Messaggero Veneto) Viaggio con sorpresa. La Sacilese parte per Arzignano con una “stella” in più. Le indiscrezioni dei giorni scorsi, infatti, ieri si sono tramutate in realtà. Il club liventino ha ufficialmente ingaggiato il forte difensore Riccardo Bolzan, trentenne e professionista di lungo corso, avendo vestito le casacche, tra le altre, di Nocerina (in B), Taranto, Lucchese, Monza e Pisa. Il giocatore, che già si stava allenando alla corte di mister Zironelli, è a disposizione per la partita odierna. Sarà inserito in lista ufficiale, ma probabilmente partirà in panchina. Così, la trasferta sul campo dei vicentini, in cui spiccano l’ex neroverde Trinchieri e il fresco ex liventino Fracaro, diventa motivo non soltanto di riscattare la sconfitta interna col Belluno, ma pure per vedere all’opera, almeno per uno scampolo di gara, un elemento che potrebbe rivelarsi preziosissimo nella corsa al terzo posto. L’Arzichiampo è reduce dal largo successo sul Kras, costato la panchina ad Arcaba, e oggi proverà a riassaporare il gusto di un successo interno che manca da due mesi. Ancora out Peressini, Zironelli dovrebbe schierare (3-4-3): Favaro; Manucci, Baggio, Beccia; Craviari, Boscolo, Favret, Biasi Manolache; Spagnoli, Sottovia, Beccaro.

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) L´Arzignanochiampo ribalta il tavolo del campionato: dopo aver battuto sette giorni fa la quart´ultima in classifica (il Kras Repen), ora spera di ripetersi con la quarta forza del girone C, la Sacilese. «Questa squadra – spiega il tecnico, Paolo Beggio – ha tirato fuori di più nelle partite contro le squadre più toste. Il paradosso è che non ci abbiamo guadagnato neanche un punto, speriamo cambi il vento». Una speranza, ma anche una necessità. Visto che da oggi e per altri 15 giorni il bollettino recita “allerta corazzate”: in casa dell´Union Ripa la Fenadora, tra sette giorni, e poi il derby casalingo con i cugini dell´Altovicentino, il 7 dicembre. Fa una distinzione importante il tecnico: «La partita di domenica scorsa, contro il Dro, in molti l´hanno definita quella del “tutto per tutto”. Per me, invece, era semplicemente una gara in cui dovevamo dare tutto, perché le sfide da tutto per tutto arriveranno in un altro momento della stagione». Filippo Fracaro è il nobile ex della partita. Nella scorsa stagione l´esterno ha messo assieme 31 presenze e 8 gol. Beggio non ha dubbi: «Gli ex tirano sempre fuori qualcosa di importante, e senza caricarlo di eccessive responsabilità sono sicuro che Fracaro potrà fare la differenza». «La Sacilese? Me li sono studiati stanotte – fa sapere Beggio -. Sono una squadra attrezzata di fascia importante, quella che forse finora ha sviluppato il miglior gioco. Inutile parlare poi delle individualità». Uno su tutti, Sottovia già a quota 7 gol. «Se noi ci fissiamo a voler fermare gli attaccanti, ci sono altri come Beccia, Baggio e Boscolo. Bisogna tener conto di tutto l´organico».

Ore 13.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Mai così forti. Nel giorno del ritorno al polisportivo (ospite il Legnago) dopo l’impresa in diretta tv a Sacile, Yari Masoch non si nasconde, non gioca a nascondino e non mette le mani avanti. «Il Belluno ha acquisito la maturità necessaria per vincerle tutte – assicura il centrocampista di Gosaldo – per scendere in campo con il giusto approccio e la mentalità che ci vuole per portare a casa i tre punti. Questo non significa che siamo arrivati, anzi. Basta pareggiarne due e già tutti parlano di calo. Semplicemente significa che la squadra c’è, è solida, rispettata da tutti e pericolosa. A Sacile lo abbiamo ampiamente dimostrato, battendo una diretta concorrente, in casa sua, senza subìre gol». Il direttore Fardin l’ha definita la sua più bella vittoria in gialloblù e la più importante dall’inizio del campionato a oggi. «È stata una vittoria importante per i motivi che ho già detto, perché abbiamo battuto una concorrente, perché abbiamo consolidato il terzo posto e perché Sacile non sarà un campo facile per nessuno. Senza le altre vittorie però non avremmo potuto giocare quel match con quella percezione. Sono quei successi ad averci portato a quella partita, così sentita». È stata indubbiamente una prova di forza. «Questo sì, e finché possiamo vogliamo continuare a stupire». Per esempio battendo il Legnago? «Il Legnago è una squadra pericolosa, lo abbiamo capito e sappiamo che dovremo stare attenti. Hanno nomi e individualità che si fanno notare, ma io vedo anche una classifica che è quella che è. Dovremo essere bravi a mettere il dito nella piaga, a insistere sui loro punti deboli che non li fanno essere dove vorrebbero. Noi siamo pronti, abbiamo lavorato bene in settimana e vogliamo dare continuità alle ultime due vittorie». Questo Belluno è la squadra più forte in cui tu abbia giocato? «Sì, indubbiamente. Prima mancava sempre qualcosa, ora ci siamo. Nei miei primi anni ho sempre lottato per la salvezza. Ora è tutta un’altra dimensione, siamo rispettato come squadra e come giocatori, giochiamo per obiettivi più importanti. Insomma, ora è molto più divertente». LA FORMAZIONE – Squalificato Bertagno, questo il possibile undici iniziale: Schincariol (Solagna); Pescosta, Sommacal, Merli, Mosca; Miniati (Moretti), Masoch e Duravia; Posocco, D’Incà e Corbanese.

Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Venite a fare il tifo per noi». Maurizio De Pieri chiama a raccolta gli ultrà del Pordenone in occasione dell’arrivo a Fontanafredda dei “marziani” del Marano (ora Altovicentino). Il tecnico rossonero cerca di risvegliare la vecchia rivalità. Non solo: recentemente Rino Dalle Rive, esuberante presidente bianconero, ha stuzzicato ancora il Pordenone rispolverando la storiella delle pressioni pro ramarri della scorsa stagione e sottolineando le difficoltà attuali di Zubin (a suo tempo cercato dai suoi emissari) e soci. TERMOPILI ROSSONERE – «Non c’è dubbio – ammette De Pieri -: sono nettamente più forti di noi e probabilmente di tutte le altre formazioni del girone. Questo non significa che ci faremo da parte. Anzi, pur in formazione rimareggiata (infortunati Malerba, Alcantara e De Martin; incerti Ortolan e Tonizzo) faremo di tutto per fermarli». L’Altovicentino (31 punti, come il Padova) ha vinto tutte le gare, a parte quella in casa con la Sacilese (2-2). Ha realizzato 26 gol (9 di Peluso a segno da 8 turni) e ne ha subiti 8. Il Fontanafredda (13) è andato a segno 17 volte e ha raccolto 20 palloni dal fondo della rete. Alle 14.30 inizieranno (4-3-1-2) Vicario, Cao, Zorzetto, Ianneo, Nastri, Tacoli, Ceolin (Tonizzo), Tellan, Martini, Florean e Salvador.

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Trovato il settebello ora l´Altovicentino punta a salire sull´ottovolante. Sconfitto di misura sette giorni fa un mai domo Mezzocorona, caduto soltanto nei minuti finali grazie ad una magia del “mago” Peluso, Pozza e compagni oggi andranno a far visita al Fontanafredda. Allo stadio Tognon (dirigerà Matteo Gariglio di Pinerolo assistito da Salvatori e Della Croce; calcio d´avvio fissato per le ore 14.30) saranno in palio altri tre pesanti punti in ottica promozione. «Indipendentemente dall´avversario che ci troviamo di fronte e per il quale va sempre prestato massimo rispetto – spiega il condottiero dell´Altovicentino – sono convinto che in gran parte tutto dipenda da noi; se saremo bravi a mantenere l´equilibrio, l´umiltà, la determinazione, la fame avuta finora potremo prenderci belle soddisfazioni ma se per caso dovessimo cadere nell´errore di allentare la soglia d´attenzione e di tensione potremo incontrare difficoltà con qualunque avversario. Al di là delle sette vittorie consecutive ottenute (a dirla tutta sono 10 sugli 11 incontri disputati) ritengo che finora la squadra abbia avuto sempre, eccezion fatta per il primo tempo nella gara inaugurale con il Legnago, un atteggiamento importante». L´Altovicentino sbarcherà in terra friulana con l´intero organico a disposizione. Il Fontanafredda, attualmente nelle zone di mediobassa classifica con 13 punti, si presenterà al cospetto della capolista (in coabitazione con i Biancoscudati Padova impegnati tra le mura amiche con la Clodiense martedì) agguerrita e smaniosa di riscatto visto che nelle ultime due gare ha perso con Sacilese e Ripa.

Ore 12.30 – (Gazzettino) THERMAL. Privo dello squalificato Sadocco punta a riprendere la serie positiva interrotta dal Montemurlo. Allo stadio delle Terme se la vede con il Ribelle che ha conquistato un punto nelle ultime sette gare. Ecco Vinicio Bisioli: «Quando affronti squadre che lottano con il coltello tra i denti è sempre più complicato e il gioco ne risente perché ci saranno meno spazi rispetto alla sfida con il Piacenza. Sarà una gara di nervi e bisogna badare al sodo». Sul mercato, il tecnico spiega: «Le risorse sono limitatissime, ma qualche modifica ci sarà. Fermo restando che per un giocatore che arriva, un altro va via». SAN PAOLO. Sul campo dell’Imolese cerca di invertire il trend da bollino rosso (due punti nelle ultime cinque gare e ultimo posto). «Abbiamo pochi calcoli da fare – sottolinea Damiano Longhi – e giocare per i tre punti». Sedivec partirà dall’inizio insieme a Matteini. «È una partita nella quale serve l’esperienza». Nel ritorno al 3-5-2 quasi certamente debutterà come esterno destro il giovane della juniores Rinaldi, classe 1996. Intanto, martedì è in programma un cda che potrebbe riservare sviluppi sul piano societario e tecnico.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Este per difendere il primato, Abano per la continuità, Thermal e San Paolo a caccia di punti salvezza oggi alle 14.30 nella 14. giornata. ESTE. Cerca la quinta vittoria di fila (decima stagionale) nella sfida casalinga con il Bellaria. Così il tecnico Gianluca Zattarin: «Sono contento di quello che stiamo facendo, però dobbiamo continuare ad avere motivazioni importanti e non abbassare la guardia. Il Bellaria viene da due successi e un pareggio, è una squadra che gioca molto sulla seconda palla inserendosi da dietro, quindi ci vuole concentrazione e bisogna essere bravi a leggere le situazioni». A parte il Rimini, che segue a una lunghezza, la classifica davanti si sta sgranando. «Non voglio guardarla, è ancora presto. Pensiamo a fare più punti possibile partita dopo partita continuando a mostrare solidità». In vista del mercato a dicembre, è chiacchierato in entrata l’attaccante Rocco del Thermal. Sull’argomento Zattarin non fa nomi precisando: «Qualcosa faremo per cercare di rinforzare la squadra. Di sicuro non andrà via nessuno». ABANO. Reduce dal pareggio nel recupero infrasettimanale con il Fiorenzuola, affronta la trasferta con il Fidenza che è in piena crisi (quattro ko di fila). Quattro punti nelle ultime due uscite per i neroverdi che finora fuori casa hanno steccato solo con l’Imolese. «Dobbiamo aspettarci una battaglia dato che loro attraversano un momento poco felice – sottolinea Massimiliano De Mozzi – e faranno la partita della vita. Quanto a noi, dobbiamo continuare a fare come nelle ultime gare, ossia giocare da squadra, essere compatti, concedere poco, e usare le nostre armi davanti». Barichello, uscito malconcio a una caviglia con il Fiorenzuola, sta un po’ meglio. «Si è allenato piano in questi giorni, non so se rischiarlo dall’inizio avendo fuori anche Guccione». Indisponibili anche gli acciaccati Zompa, Bilato e Danieletto.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) La vittoria sul Delta Porto Tolle ha compensato un mese a fasi alterne, con tre pareggi importanti e due sconfitte inattese: a un solo punto dalla zona playoff, l’Abano vuole continuare la mini serie positiva e per farlo sbarca a Fidenza con l’obiettivo dichiarato di chiedere strada all’ultima in classifica. Sette giorni fa contro i quotati rodigini sono arrivati i tre punti, mercoledì nel recupero di Fiorenzuola, scontro diretto a pochi metri dai playoff, un pareggio che fa ben sperare: per chiudere la sua settimana d’oro De Mozzi deve affidarsi ai giocatori disponibili e non pensare a chi non ci sarà. «Mi mancano i due difensori centrali, Guccione e Danieletto, e ho anche Barichello in dubbio per una distorsione alla caviglia», spiega mister Massimiliano De Mozzi alla vigilia, «In difesa siamo questi ormai da diverso tempo». Il Fidenza, ultimo in classifica insieme al San Paolo a quota 10 punti, non vince da nove gare e nelle ultime quattro giornate non è riuscito a mettere insieme nemmeno un punto: tre gol presi ogni domenica contro Scandicci, Delta, Este e Bellaria, una crisi senza fine. Il compito dell’Abano è quello di gestire la gara nel modo migliore, senza permettere ai toscani di superare le loro paure: «Dobbiamo sfruttare il loro momento negativo e cercare di giocare come se davanti avessimo il Delta o l’Este: fino a ora siamo mancati proprio contro le ultime, paradossalmente abbiamo raccolto più punti contro gli squadroni che stanno sopra di noi, e dobbiamo cominciare ad invertire il trend». Anche per una classifica che, ad un solo punto dai playoff, è tornata a farsi interessante: «Uscire con sette punti raccolti in una settimana sarebbe bellissimo, andiamo a Fidenza per provare a portare a casa questi tre punti. Per loro sarà la partita della vita, in caso di nostra vittoria andremmo a più undici e sarebbe una gran cosa. Non tanto però per la classifica, perché il nostro obiettivo è rimanere lì dove siamo: siamo a un punto dai playoff, è vero, però a solamente quattro dai playout: l’importante è avere tante squadre dietro di noi, se poi viene qualcosa di più tanto meglio».

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Imola non è un campo facile, ma per puntare alla salvezza ormai non si può guardare all’avversario. L’Atletico San Paolo, dopo il pari una settimana fa contro lo Scandicci, sbarca in Emilia con l’obiettivo di centrare qui tre punti che mancano da più di un mese e da sei giornate: era il 19 ottobre quando, con Matteini, Sambugaro e Mascolo, i gialloblù riuscirono ad espugnare il campo della Ribelle. Da allora, tre sconfitte pesanti (4 gol presi dal Rimini, 5 dalla Correggese e uno a Formigine) e due modesti 0- 0 contro Thermal e, appunto, Scandicci. «L’Imolese ha cambiato tanto nel corso dell’ultima estate e stanno facendo bene, non sarà certamente una partita facile», ammette Damiano Longhi, «Noi abbiamo però necessità di fare il risultato. In questo momento dobbiamo risalire, quindi vincere. Cercheremo di farlo, scendendo in campo determinati». Anche perché, nel conto totale, al momento sono proprio i due pareggi a reti bianche contro avversari diretti, più che le sconfitte contro le “big”, a pesare in graduatoria: «I due 0-0 sono bugiardi, ma le difficoltà ci sono state, abbiamo sprecato troppe occasioni ed è il momento di dire basta. È il momento di iniziare a camminare sul serio, usando la testa quando ci troviamo in difficoltà, perché in questa categoria dobbiamo assolutamente cercare di giocare per vincere». Non ci saranno i vari Sambo e Cardo, infortunatosi giovedì in allenamento, mentre sono in dubbio Longhi, Gomiero e Rosiglioni febbricitanti e che probabilmente andranno solo in panchina. Convocati due juniores, Rinaldi e Crivellari, col primo che potrebbe addirittura esordire da titolare: «Torniamo al 3-5-2, è il modulo che preferisco e che visto l’avversario penso sia il più adatto».

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Si torna a Monteortone per dimenticare Montemurlo e replicare Piacenza. Oggi pomeriggio (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Matteo Antonio Scordo di Novara) la Thermal Abano Teolo se la vedrà col Ribelle allo stadio delle Terme. La formazione romagnola arriva da quattro sconfitte consecutive, costate il penultimo posto in classifica in compagnia del Romagna Centro. Un bisogno affannoso di far punti, dunque, che dovrà far tenere bella alta la guardia ai ragazzi di mister Vinicio Bisioli, che ha già archiviato lo stop di domenica scorsa contro il Jolly Montemurlo. Un 4-3 già bello che digerito, anche perché oggi ci sarà da battere una diretta concorrente per la salvezza, che proprio in classifica ha solo tre punti in meno: «Sappiamo poco dei nostri avversari» confessa Bisioli. «Abbiamo raccattato qualche informazione qua e là. Il Ribelle sta attraversando un brutto periodo, in cui a mancare sono soprattutto i risultati». «Tale aspetto non deve tranquillizzarci» continua l’ex preparatore dei portieri del Torino, «perché, di sicuro, non saliranno ad Abano con la voglia di perdere un’altra partita». La squadra aponense, proprio sette giorni fa in Toscana ha interrotto il filotto di risultati utili consecutivi che durava da metà ottobre: «È vero, ma quella è stata una partita strana, in cui abbiamo pure “rischiato” di vincere. Di sicuro oggi non dovremo partire alle 5 di mattina per raggiungere il campo, aspetto che, domenica scorsa, non ha contato poco. Sia chiaro, non vuole essere un alibi». Intanto, l’infermeria della Thermal, Neagu a parte, sembra essersi finalmente svuotata dopo l’emergenza cronica degli ultimi mesi. Mancherà comunque capitan Marco Sadocco, squalificato. Al suo posto, al centro della difesa, dovrebbe giocare Montin in coppia con Strussiat. Non dovrebbero esserci grandi novità, invece, a centrocampo e in attacco, dove Bisioli deve solo scegliere a chi affidare il numero 9, con Franciosi e Sabbion a contendersi il ruolo di centravanti. Per quanto riguarda il Ribelle, a mister Nicola Campedelli, già centrocampista del Modena in serie A e allenatore del Cesena in B, subentrato lo scorso 24 settembre all’esonerato Enrico Zaccaroni, dovrà fare a meno dei centrocampisti Francesco Ruggiero e Marco Villanova, fermati entrambi dal Giudice sportivo.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Al Nuovo Stadio per battere cinque. Oggi l’Este affronterà il Bellaria Igea Marina (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Salvatore Emilio Buonocore di Marsala) con l’obiettivo di centrare la quinta vittoria consecutiva. Un momento fantastico, quello dei giallorossi che, dopo il pareggio col Delta Porto Tolle in rimonta, infatti, hanno battuto nell’ordine Fiorenzuola, Abano, Fidenza e Mezzolara. Il Bellaria, invece, ha trovato la sua dimensione nella media classifica. anche se, come dice mister Zattarin «Giocatori come Daniele Forte e Marco Bernacci (ex Bologna in Serie A), che hanno già alle spalle diverse stagioni nelle categorie superiori, sono da tenere d’occhio». Il tecnico giallorosso avrà tutti i giocatori a disposizione tranne Emiliano Bonazzoli ( il suo rientro è previsto per il 7 dicembre). Ci sarà dunque l’imbarazzo della scelta, soprattutto in attacco, dove Coraini, Rampin, Anderson Piva e Bernardelle si giocano una maglia vicino all’inamovibile (e non potrebbe essere altrimenti) Roberto Rondon. Per il tecnico, però, la partita dovrà essere affrontata senza briglie tattiche: «Dobbiamo dimenticarci di essere primi. In spogliatoio ce lo ricordiamo ogni martedì prima di iniziare la settimana di allenamento». L’Este ha dalla sua l’ottimo ruolino di marcia casalingo, se non altro in controtendenza rispetto alle ultime stagioni, in cui i giallorossi brillavano soprattutto in trasferta. Nelle prime 13 giornate, capitan Lelj e compagni non hanno mai perso al Nuovo Stadio, pareggiando solo due volte contro Delta e Correggese. Quattro, infine, gli acuti tra le mura amiche. Lineare, invece, lo score del Bellaria (retrocesso dalla Lega Pro) che in classifica condivide la nona piazza con Mezzolara e Jolly Montemurlo, senza picchi a km 0, ma neanche troppe gioie lontano dallo stadio Nanni.

Ore 11.10 – L’arbitro di Padova-Clodiense sarà il signor Gino Garofalo di Torre del Greco, coadiuvato dagli assistenti di linea Naccari e Gerometta.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Il suo eventuale ingaggio potrebbe comportare il taglio di Tiboni? «No, Tiboni sta abbastanza bene e rientra oggi», ossia ieri da Empoli dove è andato a curarsi per il problema all’adduttore. «A prescindere da quelli che siamo adesso, Fernandes è arrivato perché in Brasile c’è la sosta del campionato ed è questo l’unico momento nel quale ci hanno permesso di vederlo. Il suo cartellino, come per il 90 per cento dei giocatori brasiliani, è di un gruppo di investitori ed è previsto che dopo questo periodo il ragazzo torni in Brasile. Lo valutiamo perché è un giocatore importante, e se ci convince possiamo farlo anche più avanti». Il mercato biancoscudato riserverà altre sorprese. Si starebbe valutando un innesto a centrocampo per fare lievitare ulteriormente il tasso di qualità del reparto e a fargli spazio potrebbe essere Bedin, anche se quest’ultimo non sarebbe intenzionato ad andarsene. Quanto ai giovani fuoriquota, sono attesi movimenti: potrebbero fare le valigie Russo, Bragagnolo (sulle sue tracce Arzignano, Adriese e Vigontina), Formigoni, Montinaro e Bruzzi.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Quanti sigilli ha realizzato nella sua stagione più prolifica? «Se non ricordo male quattordici». Li ha fatti con il Wacker Innsbruck? «No, lì ho avuto un infortunio e sono rimasto alcuni mesi senza giocare». Il suo idolo? «Ronaldo, il fenomeno». Come è la sua situazione contrattuale? «Sono legato, ma posso liberarmi se trovo un contratto qui». Aveva già sentito parlare prima di Padova? «Il mio procuratore la conosceva perché ha avuto alcuni giocatori nell’Udinese. La prima impressione è positiva, la squadra è buona. Tutti i ragazzi mi hanno aiutato subito e l’allenatore è preparato». Qualche minuto prima è stato il diesse De Poli a presentare il carioca. «È in prova, resterà con noi quindici-venti giorni. Quando ero al Vicenza ci era stato segnalato dal Brasile e avevo visto molti filmati su di lui. Una quindicina di giorni fa ha giocato l’ultima partita nel campionato brasiliano e abbiamo chiesto di poterlo visionare per vedere se i video analizzati corrispondono alla realtà. È una prima punta, molto brava tecnicamente».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Sono già iniziate le operazioni di mercato in casa Padova, in attesa a inizio dicembre dell’apertura della finestra dedicata a eventuali ritocchi. All’Appiani ha iniziato ad allenarsi in prova con il gruppo l’attaccante brasiliano Marcelo Fernandes, classe 1991. Fisico longilineo (193 centimetri) arriva direttamente dal Brasile dove fino a un paio di settimane fa ha giocato nel Caxias (squadra di serie C). Cresciuto nel Palmeiras, non è alla prima esperienza in Europa, dato che ha assaggiato il campionato spagnolo di Seconda divisione con il Conquense e la serie A austriaca con il Wacker Innsbruck. Per lui ieri, dopo qualche palleggio a bordo campo con Thomassen, anche un tempo nella partitella in famiglia alla ricerca dei primi sincronismi con i compagni. Quando lo incontriamo ci spiega che comprende la lingua italiana dato che i suoi nonni sono originari di Trento, ma la chiacchierata avviene in spagnolo. Ci racconta le sue esperienze precedenti, quindi aggiunge: «Ho avuto questa opportunità, mi piacerebbe molto giocare in Italia, è un sogno. In Italia sono esplosi molti giocatori brasiliani. Sono un attaccante centrale, tra i miei punti di forza c’è il colpo di testa. Ma più che a parole, è meglio dimostrare sul campo il mio valore e fare gol».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Soluzioni in chiave anti Clodiense sono state provate nella seduta all’Appiani, terminata con una partitella in famiglia nella quale la presunta formazione titolare è stata schierata con il 4-2-3-1. Petkovic ha giocato solo il primo tempo, per poi rientrare in spogliatoio, mentre Thomassen è rimasto a riposo precauzionale. Nella prima frazione linea difensiva da destra a sinistra con Busetto, Sentinelli, Niccolini e De Grassi; Nichele e Segato in mezzo al campo; Ilari, Cunico e Mazzocco dietro a Ferretti. Nella ripresa sono state apportate alcune variazioni, con inizialmente Dionisi terzino destro e Busetto alzato esterno sinistro al posto di Mazzocco, a sua volta dirottato davanti alla difesa insieme a Nichele. Dopo l’allenamento, lo stato maggiore del club e buona parte dei giocatori si sono recati alla «665 Fashion», azienda di Rubano che ha firmato la nuova divisa di rappresentanza: pantalone grigio, camicia bianca e giacca blu con il biancoscudo. Oggi niente allenamento, domani alle 17 la squadra effettuerà la rifinitura all’Euganeo in vista della sfida con la Clodiense di martedì alle 20.30.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il suo arrivo sembra legato alle precarie condizioni fisiche di Cristian Tiboni, sebbene De Poli smentisca questa ipotesi. «Tiboni sta bene ed è già tornato da Empoli, dove è stato in cura. L’arrivo in prova del brasiliano è un’opportunità che prescinde dal resto del mercato di riparazione». Fernandes proviene dal Caxias, società di terza divisione brasiliana, è cresciuto in un club blasonato come il Palmeiras e vanta già un paio di esperienza in Europa. La prima appena ventenne con il Conquense, squadra spagnola di serie C, la seconda nell’Innsbruk, massima divisione austriaca. «Ma quest’ultima non è stata un’esperienza fortunata, mi sono fatto male a un piede e ho perso quasi metà stagione», ha raccontato Marcelo al termine dell’allenamento, in una lingua mista tra spagnolo e italiano, eredità dei nonni materni originari di Trento. «Nella mia famiglia conoscono tutti l’italiano, in questa terra ho le mie radici e per questo ci tenevo molto a provare un’esperienza in Italia. Il mio procuratore mi ha parlato molto bene di Padova, spero di convincere i dirigenti biancoscudati». Classica prima punta, l’idolo di Fernandes è comune a tanti colleghi: “Ronaldo, il fenomeno. Le mie caratteristiche principali sono la forza fisica e un buon colpo di testa. Iin Brasile in una stagione ha segnato anche 14 gol».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In casa Padova si è riaperto il mercato. O meglio, ha ripreso dal trend che aveva caratterizzato tutta l’estate biancoscudata. Il primo giocatore arrivato alla corte di Parlato, è infatti stato preso in prova e verrà valutato nelle prossime due settimane. Di sicuro non farà la stessa fine del neozelandese Atawhai, sbarcato la scorsa estate ad Asiago dopo 37 ore di volo, appena in tempo per sostenere un paio di allenamenti ed essere scartato. Ma allo stesso tempo non può dire di avere già il posto assicurato, sebbene le referenze che abbiano accompagnato il centravanti brasiliano Marcelo Fernandes siano incoraggianti. Classe 1991, prima punta classica, alto più di un metro e novanta, Fernandes ha disputato ieri mattina all’Appiani (munito anche di guanti di lana, accessorio classico per i sudamericani appena sbarcati nel nostro paese) il primo allenamento con i nuovi compagni e verrà attentamente valutato dallo staff tecnico, almeno per una quindicina di giorni. «Lo seguivo da quando aveva meno di vent’anni», ha spiegato il direttore sportivo De Poli. «Mi avevano fatto visionare alcuni filmati con le sue giocate e adesso lo vedremo all’opera dal vivo. È in prova e vediamo come si comporterà. L’ultima partita l’ha giocata appena una decina di giorni fa, visto che si è appena concluso il campionato di apertura in Brasile».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sono state presentate ieri mattina le nuove divise per il tempo libero della Biancoscudati Padova. Un completo formato da giacca in lana blu, con lo stemma della società sul petto, pantalone grigio e camicia bianca, firmato dall’azienda padovana 665 fashion. L’accordo tra il Padova e il brand di moda è stato sancito con un brindisi nella sede di 665 a Rubano, alla presenza di tutto lo stato maggiore biancoscudato e di un gran numero di giocatori. Gli abiti sono stati disegnati per tutti i calciatori, lo staff tecnico, i dirigenti e anche i magazzinieri. La settimana prossima alcuni giocatori gireranno anche un videoclip con le nuove divise. «Dopo aver raggiunto l’accordo con Macron che ci fornisce il materiale sportivo», ha spiegato il vice presidente Edoardo Bonetto, «eravamo proprio in cerca di una casa d’abbigliamento casual che potesse fornirci una linea di vestiti anche al di fuori del campo da gioco». Per la società Biancoscudati il look, anche quello per il tempo libero non è questione secondaria. Dopo essere ripartiti da zero a luglio, infatti, i dirigenti credono che anche l’immagine della squadra possa aiutare a crescere».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Allenamento mattutino ieri allo stadio Appiani. Carmine Parlato ha provato varie soluzioni in vista della sfida di martedì all’Euganeo contro la Clodiense. Molto probabilmente si tornerà all’antico, al 4-2-3-1 visto anche a inizio campionato. Due i dubbi maggiori per il tecnico campano: Dionisi o Busetto come terzino destro? Aperi o Ilari come esterno offensivo? Nel caso in cui Dionisi dovesse rientrare dal primo minuto, Mazzocco potrebbe giocare ala sinistra, con Nichele e Segato a centrocampo. Oggi giornata di riposo per la squadra, con alcuni giocatori che, invitati anche dal club “Elisir man in black”, dovrebbero presentarsi sugli spalti del Palafabris per assistere alla partita di pallavolo tra Tonazzo e Milano. Il Padova tornerà ad allenarsi domani, alle 17, allo stadio Euganeo, per testare anche le condizioni del terreno di gioco dopo il test match di rugby tra Italia e Sudafrica. Nel frattempo i tifosi si stanno già organizzando per la trasferta di domenica prossima a Sacile. Il club “Fossa dei leoni”, che il mese prossimo festeggerà i 35 anni di attività, ha già allestito un pullman al costo di dieci euro. Info e prenotazioni al numero 338 6818524.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) «Il suo cartellino è di un gruppo di investitori con cui siamo in contatto. Per quanto riguarda Tiboni, sta abbastanza bene, rientra oggi a Padova». Fernandes ha svolto il primo allenamento con i compagni ieri mattina e si è mosso abbastanza bene insieme al gruppo biancoscudato. «Mi piacerebbe giocare in Italia — ha sorriso — è un sogno anche perché ho origini italiane dato che i miei nonni sono originari di Trento. Il mio idolo è Ronaldo e qui sono esplosi tanti giocatori brasiliani, mi auguro possa essere beneaugurante per me. Sono una punta centrale, e voglio dimostrare sul campo tutto il mio valore. Le mie caratteristiche sono semplici, sono un centravanti e sono cresciuto nel Palmeiras, il massimo dei gol segnati in una stagione se non mi sbaglio sono stati 14. L’approccio a questo nuovo ambiente è molto buono, mi hanno aiutato tutti e il mister è preparatissimo». Fra le opzioni più calde per il reparto offensivo rimane sempre in pole position c’è Paolo Zanardo, per il quale comunque non sarà facile raggiungere un accordo con il Piacenza dopo gli screzi estivi per Matteo Nichele.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Che il Padova stesse cercando un centravanti era una notizia nell’aria da qualche giorno, da ieri poi è arrivata in qualche modo «l’ufficialità». Perché nell’allenamento di ieri allo stadio Appiani, una volta tanto non quello di rifinitura visto che la partita contro la Clodiense verrà giocata martedì in posticipo serale, si è vista una faccia nuova. Si tratta dell’attaccante brasiliano Marcelo Fernandes, un colosso di 193 centimetri che nell’ultima stagione ha militato nel Caxias (terza serie brasiliana). Fernandes ha nel suo curriculum anche un paio di esperienze europee in Spagna che in Austria, dove ha vestito la maglia del Wacker Innsbruck nella massima serie. Il «taglio» di Christian Tiboni, a questo punto, è da considerarsi un’ipotesi tutt’altro che impossibile, anche se il direttore sportivo Fabrizio De Poli per ora prende tempo: «Fernandes si allenerà per qualche giorno con noi — sottolinea — e poi valuteremo come e se procedere. È una prima punta e vogliamo provarlo per vedere se i video analizzati corrispondono alla realtà. In Brasile in questo momento c’è la sosta del campionato ed è previsto che torni là, lo valutiamo perché è un giocatore importante ma se ci convince potremmo tesserarlo più avanti al momento giusto».

Ore 08.38 – Ricordiamo che la sfida tra Padova e Clodiense è stata posticipata a martedì 25 novembre alle ore 20.30 in quanto oggi all’Euganeo si disputerà il test match di rugby tra Italia e SudAfrica.

Ore 08.36 – Serie D girone C, prossimo turno (domenica 23 novembre, ore 14.30): ArziChiampo-Sacilese, Belluno-Legnago, Fontanafredda-AltoVicentino, Giorgione-Dro, Mezzocorona-Kras Repen, Mori Santo Stefano-Union Ripa, Padova-Clodiense (martedì 25 novembre ore 20.30), Tamai-Montebelluna, Triestina-Union Pro

Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica: AltoVicentino e Padova 31, Belluno 26, Sacilese 21, Union Ripa la Fenadora e Montebelluna 19, Clodiense 17, Tamai 16, Legnago 14, Fontanafredda 13, Union Pro e ArziChiampo 12, Giorgione e Dro 10, Kras Repen 8, Mori Santo Stefano 6, Triestina 4, Mezzocorona 3.

Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati dell’undicesima giornata: AltoVicentino-Mezzocorona 1-0, Clodiense-Triestina 1-1, Dro-Padova 2-3, Kras Repen-ArziChiampo 1-4, Legnago-Giorgione 5-2, Montebelluna-Mori Santo Stefano 2-1, Sacilese-Belluno 0-1, Union Pro-Tamai 1-1, Union Ripa La Fenadora-Fontanafredda 2-1

Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 22 novembre: allenamento mattutino all’Appiani, in prova l’attaccante brasiliano Marcelo Fernandes.




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