Cittadella, Iunco: “Occasione troppo importante, vorrei chiudere la carriera in granata!”

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È stato l’acquisto a sorpresa del “mercato” di gennaio del Cittadella e ha già giocato con i nuovi compagni giovedì scorso a Mogliano, contro il Mestre, realizzando un gol. Un “figliol prodigo” tornato sotto le Mura a distanza di quasi 7 anni dalla precedente esperienza, stagione 2009/10, 32 presenze più le 2 partite dei playoff con il Brescia (poi salito in Serie A), e 12 reti all’attivo, il maggior bottino ottenuto nella sua carriera. Da Verona, dove vive con la moglie Carla, palermitana, e i due figli, Andrea, 7 anni, e Jacopo, 4, Antimo Iunco si racconta a tutto tondo, parlando di presente e soprattutto futuro. «Vuole la verità?», è il suo esordio al telefono. «Io a Cittadella vorrei restare il più a lungo possibile, magari chiudendo lì la carriera. È un’occasione troppo importante, ero stato troppo bene in un ambiente eccezionale».

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Adesso come va? «Bene. A novembre mi sono sottoposto ad un intervento di pulizia dell’articolazione, tutto è filato liscio. Sono arrivato da poco, tuttavia mi sembra di non essermene mai andato via da qui». Quanto tempo ci vorrà per essere di nuovo al top? «A Mogliano ho preso contatto, in modo concreto, con la squadra disputando un tempo dell’amichevole. Devo capire bene i movimenti da compiere, in una parola mettermi al passo degli altri. Diciamo che, pur essendo pronto, mi ci vorrà un mesetto per essere al top della condizione». L’impatto con Venturato e lo spogliatoio? «Molto positivo. Il mister non lo conoscevo, ma a prima vista ne ho ricavato una buona impressione. Poi ho trovato compagni fantastici. E non lo dico così per dire, raramente s’incontra un gruppo così affiatato e solido». Si riparte dal Bari, ospite al Tombolato sabato 21. Bari in cui lei ha militato in Serie B nel campionato 2012/13, prima di andare a Trapani. «Esperienza bellissima, oltretutto tornai in Puglia dopo la vicenda del calcioscommesse. Ci fu una vera e propria rifondazione, con Torrente allenatore, e chiudemmo al decimo posto, a quota 53, ma senza la penalizzazione di 7 punti, che annullammo con una grande partenza, saremmo andati vicini ai playoff. Come me lo aspetto? Un avversario agguerrito, deciso a vender cara la pelle. Oltretutto li guida un ottimo allenatore come Colantuono e si stanno rinforzando sul “mercato”. Ci sarà da soffrire, ma, prepariamoci, il girone di ritorno sarà un altro campionato».

(Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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