Presidente, ha già avuto modo di parlare ai suoi uomini dopo la sconfitta rimediata domenica contro la FeralpiSalò? «Sì», risponde Andrea Gabrielli, primo tifoso del Cittadella, «appena terminata la gara, in spogliatoio». E cos’ha detto? «Che è il momento di ripartire subito, senza farne un dramma. Essere scivolati al secondo posto non deve cambiare le prospettive di questa squadra, che deve continuare a credere nella vetta. Non è il momento di buttarsi giù». Non è neanche un po’ preoccupato? «Lo sarei se non avessimo creato il numero impressionante di occasioni avute domenica. Ci siamo presentati al tiro molte più volte di quanto non fosse accaduto in altre gare, che pure siamo riusciti a vincere. Certo, è mancato il cinismo sotto porta e occorre lavorare per migliorare da questo punto di vista, ma tra pali, traverse e la giornata straordinaria di Caglioni, estremo difensore dei bresciani, abbiamo pagato in un colpo solo quel pizzico di fortuna che avevamo avuto in altre circostanze. Sono convinto che, se avessimo trovato il gol dell’1-2 anche soltanto a cinque minuti dalla conclusione, poi sarebbe arrivato pure il pareggio». Intanto, però, l’Alessandria ha messo la freccia. «Ho l’impressione che dovremo fare i conti con i piemontesi sino alla fine, ma è un’idea che avevo maturato già quando in testa eravamo noi. Non credo proprio che ci saranno fughe: questo campionato si deciderà a maggio, probabilmente all’ultima giornata». Pensa che sarà uno sprint a due o c’è margine perché rientri qualche altra avversaria? «L’Alessandria non è lì davanti per caso, ed è importante averla battuta nello scontro diretto, cosa che dovremo riprovare a fare al ritorno. Però anche altre rivali mi hanno colpito: su tutte il Bassano, che ha saputo metterci in difficoltà, e proprio la Feralpi, che ha dimostrato di saper stare in campo. In ogni caso, resto dell’idea che avevo all’inizio della stagione». Quale? «Che probabilmente è più facile salvarsi in Serie B che vincere il campionato di Lega Pro. I risultati lo attestano: questa è una sorte di palude, e il girone A lo è ancor più degli altri, visto l’estremo equilibrio che vi regna». La promozione potrebbe passare anche attraverso i playoff… «Ma è un’eventualità a cui al momento non voglio pensare. I playoff di Lega Pro sono lunghi ed incerti. Noi dobbiamo concentrarci sul primo posto». Magari avere un aiuto maggiore dal pubblico aiuterebbe. Domenica gli spettatori paganti erano appena 371, oltre a 1.109 abbonati: pochi per una squadra sin lì in testa alla classifica e capace di divertire. Ancor meno considerato lo sforzo economico fatto la scorsa estate per dare un tetto alla Tribuna Est. «Non ho mai avuto grandi aspettative al riguardo. Chi è davvero interessato a seguirci si è abbonato: il numero delle tessere sottoscritte è in linea con quello che mi attendevo, con un calo leggero rispetto alla Serie B. Quanto ai paganti, è vero che non sono molti per una squadra che esprime un buon calcio come la nostra, ma la politica della Lega, che cambia continuamente giorno e orario agli incontri, non aiuta a fidelizzare il pubblico. Mettiamoci pure la giornata fredda, che ha tenuto tanti potenziali spettatori a casa. Però… sì, vorrei vedere più gente allo stadio».
(Fonte: Mattino di Padova)