La vicenda stadio, con il progetto del Comune di far giocare in futuro le partite del Padova al Plebiscito, sta creando una profonda divisione all’interno della tifoseria organizzata e ha scatenato una vera e propria bagarre, fatta di comunicati, dissociazioni e veri e propri distacchi, con un effetto domino che vede di giorno in giorno nuovi sviluppi. Le prime fratture risalgono a qualche mese fa, con un’accusa a distanza di poca trasparenza da parte del presidente del club Fossa dei Leoni Aldo Tomat indirizzata all’Aicb l’organismo che da quarant’anni coordina le attività dei club la cui risposta non è mancata.
Il tema Plebiscito ha poi ha ulteriormente acceso gli animi, con la presa di distanza a opera dei club Lele Pellizzaro e Intrepidi dal pensiero espresso precedentemente dall’Aicb con una nota e, in settimana, con l’uscita di due sodalizi. Saluta e se ne va quello di Conselve intitolato al compianto Piermario Morosini, con le seguenti motivazioni.«La decisione – scrivono i tifosi – nasce all’indomani di alcune situazioni e atteggiamenti che non possono esser in nessun modo accettati e condivisi in quanto non appartengono a quegli ideali che noi abbiamo sempre portato avanti e in cui crediamo: la fiducia e il rispetto per le persone e per il loro operato, la trasparenza e la chiarezza, la condivisione delle decisioni, da quelle più importanti a quelle che sembrano insignificanti. È una sconfitta – concludono – ma non possiamo più fare finta che vada tutto bene. Saremo sempre presenti e continueremo con le nostre iniziative sportive, sociali e benefiche». Stessa decisione per il club Cral Acap Biancoscudata, con una decisione maturata per analoghi motivi esposti in una nota che fa riferimento a “un direttivo che non ha brillato e non è stato all’altezza del blasone dell’associazione che rappresenta e al sentirsi sempre più lontani dal tifo di salotto fatto di numero e non di calore”.
All’insegna dell’amarezza la replica del presidente dell’Aicb Giorgio Ferretti. «Sono molto dispiaciuto – esordisce – anche per la forma sensazionalistica scelta, senza averne prima parlato tra noi. Un comportamento strano, l’impressione è che si tratti di una cosa fatta ad arte con qualcuno che soffia dietro. Siamo comunque sempre disponibili, in fondo si parla di calcio e a gennaio faremo un’assemblea aperta a tutti i club per chiarirsi di parola, guardandosi in faccia e non esprimendo il pensiero attraverso la tastiera del computer». Poi aggiunge: «È chiaro che tutto nasce dal discorso stadio per il quale nessuno ha la verità in tasca; ognuno è libero di esprimere le proprie idee, non abbiamo la pretesa di farci portavoce di tutti i tifosi e per questo si è appositamente organizzata un’assemblea sul tema il 20 novembre. In quella occasione non ci sono state particolari difformità con quanto poi da noi dichiarato e per questo mi sembra tutto strano». Tifo da salotto? «Da anni ci diamo da fare per organizzare le trasferte e trovare sponsor e solo in rarissimi casi sono mancate adeguate adesioni». Così infine sul futuro dell’Aicb: «Un cambiamento importante è già stato in precedenza pianificato e in tempi brevi (a fine campionato, ndr) ci saranno novità. Le poltrone saranno libere, a disposizione di chi ha voglia di dare una mano».
(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)