Stefano Marchetti, le sarà probabilmente giunto all’orecchio che oggi scatta il mercato di riparazione… «Affermazione opinabile», sorride il direttore generale del Cittadella. Prego? «Nel senso che sì, è ufficialmente aperto e lo rimarrà sino al 31 gennaio, ma in realtà il mercato non è mai fermo sul serio». Ecco, allora facciamo un passo indietro, a quando era ancora chiuso: poco più di un mese fa, dopo il ko di Carpi, aveva dichiarato che le ultime partite del 2016 sarebbero servite per valutare se e dove intervenire sulla rosa granata. Ha avuto le risposte che cercava dai suoi uomini da quel giorno? «Questa rosa non ha bisogno di grossi interventi: siamo coperti in ogni ruolo e possiamo contare su elementi duttili che possono essere impiegati in più posizioni e su giovani su cui vale la pena di puntare. In questa sessione non mi aspetto di concludere grandi operazioni. Dopodiché, aggiungo anche che qualcosa di interessante potrà comunque accadere proprio perché non abbiamo particolari necessità: quando sei costretto a comprare, spesso ti trovi incastrato, mentre se non ci sono assilli hai più libertà e la possibilità di cogliere eventuali opportunità. Io resto vigile».
[…]Il nome di Paolucci, in verità, è stato accostato a un’infinità di pretendenti, tra cui Padova, Crotone, Avellino e Reggiana. «Sono solo voci. Non ho mai ricevuto una proposta concreta e, se dovesse arrivare, risponderò che non è un giocatore in uscita».
[…]Le facciamo i nomi di alcuni attaccanti accostati al Cittadella: Cernigoi del Vicenza, Nzola del Francavilla e Mancuso della Sambenedettese. «Tutti inventati e non so nemmeno come siano potuti uscire. Con Litteri, Arrighini, Strizzolo e Kouamé davanti siamo coperti. Mi dispiace solo per la ricaduta di Kouamé, spero sia una cosa risolvibile in 15-20 giorni. Ma, anche se dovesse rimanere fuori per un tempo più lungo, le nostre prospettive non cambierebbero. In ogni caso abbiamo voluto lasciare tutti liberi in questi giorni, lo valuteremo alla ripresa degli allenamenti il 9 gennaio. Questa pausa, lo posso dire, ci serviva proprio».
(Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)