«La sfida con il Lumezzane? Dobbiamo pensare a fare la nostra partita, come sta succedendo dall’inizio della stagione. Questo gruppo ha la capacità di interpretare correttamente le gare e Andreoletti da questo punto vista è una garanzia, il tutto aldilà di qualche inciampo fisiologico dal momento che non si può essere sempre perfetti al cento per cento. Poi in questa volata finale è comprensibile che ai ragazzi venga un po’ di apprensione: mi ci metto anch’io, ci sentiamo vicini all’obiettivo e ci sta che venga un po’ di frenesia ma sono cose perfettamente normali. Andreoletti? Una sorpresa molto piacevole: ricordo che il giorno della presentazione ci siamo ritrovati in sede e abbiamo scambiato due parole, poi in conferenza stampa mi ha fatto un’ottima impressione sotto l’aspetto della comunicazione. Ma la cosa più importante è che alle parole ha fatto seguire i fatti, nel senso che c’è il riscontro del lavoro fatto sul campo che è buonissimo. Quanto è importante anche per il settore giovanile avere il Padova in B? Per noi non è importante, è vitale perché intanto creiamo un ulteriore prestigio ma soprattutto perché abbiamo la possibilità di accedere a tutti i campionati giovanili più importanti. Fortin? È l’emblema della nostra filosofia: prendere ragazzi piccoli e farli crescere, e il nostro sogno è che ne arrivino sempre di più in prima squadra. Lui non solo ci è riuscito, ma ha dimostrato di essere uno dei giovani più importanti del panorama calcistico nazionale e credo che abbia davanti un futuro importantissimo. Una delle sue prerogative è di essere forte mentalmente oltre ad avere tutte le altre qualità: questo ci riempie d’orgoglio e ci sprona a perseguire questo tipo di obiettivi»: queste le dichiarazioni rilasciate sulle colonne de “Il Gazzettino” da Carlo Sabatini, responsabile del settore giovanile del Padova.
