Porte aperte in casa Padova. Che vuol dire tutto o niente, come le strategie di “mercato” che coinvolgono i portieri biancoscudati per la prossima stagione. Al momento sono almeno tre le opzioni che sta vagliando la società di viale Rocco in vista del ritorno in Serie B per il ruolo di estremo difensore, potendo contare su due portieri ancora sotto contratto per il prossimo campionato, Giacomo Bindi ed il rientrante Alessandro Favaro. Quest’ultimo, però, con ogni probabilità verrà ceduto ancora in prestito in Lega Pro per permettergli di accumulare esperienza da titolare. L’ipotesi più caldeggiata è quella di affiancare a Bindi un “under” proveniente da uno dei settori giovanili migliori d’Italia.
[…]Ma i giovani portieri ritenuti già pronti per giocare in B non sono poi così tanti ed ecco perché non è da scartare una seconda ipotesi. Il piano B prevede l’ingaggio di un portiere di categoria, ma a quel punto Bindi (una delle colonne delle ultime due stagioni) come la prenderebbe? Potrebbe anche essere sacrificato sul “mercato” e così ritornerebbe d’attualità il nome di Davide Merelli come vice.
[…]Non è da escludere totalmente la terza ed ultima opzione, che vedrebbe la conferma di entrambi i portieri dell’ultima stagione, premiando la leadership di Bindi e dando fiducia a Merelli per vedere se possa essere pronto, nel giro di poco tempo, a misurarsi con la cadetteria.
Chi è pronto a scommettere su entrambi è il preparatore Adriano Zancopè, che anche la prossima stagione allenerà i portieri. «Il grande pregio di Giacomo Bindi è quello di avere un rendimento costante e sempre in crescita», spiega. «In quest’ultima stagione non è stato chiamato spesso agli straordinari ed il merito va anche alla tranquillità che infonde nel reparto difensivo. Era la prima volta che mi capitava di allenare un portiere già maturo, ma devo dire che ha sempre voglia di migliorarsi. Nello spogliatoio, poi, è molto apprezzato e ha sempre la parola giusta». Di Merelli che ci dice? «Un giocatore che ha doti fisiche molto importanti, ma prima di tutto deve rendersi conto lui stesso delle qualità che possiede. Ci vuole un po’ di tempo, ha una grande personalità e un carattere che deve pian piano guidare nel modo giusto. In questa stagione il suo apporto negli allenamenti è stato decisivo». Dietro di loro c’è un gruppo di giovani che cresce bene, tra i tanti Burigana (classe 2001, che ha già esordito in Supercoppa) e Delle Monache (2000). «Sarà perché vengo dal vivaio, ma uno dei miei obiettivi a lungo termine è quello di portare un ragazzo delle giovanili in prima squadra. Un’idea che mi stuzzica. Abbiamo tanti giovani portieri promettenti, ma sino a 17-18 anni è presto per dire se possono affermarsi tra i professionisti».
[…](Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)