Cittadella-Reggiana, l’ex Sgrigna: “Ho giocato con gli emiliani nel 2001, ma è passato troppo tempo per…”

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È un normale mercoledì pomeriggio, al Tombolato. Sta per iniziare la seconda seduta di allenamento della settimana che si concluderà con Cittadella-Reggiana di sabato sera. Il termometro segna 5 gradi. I giocatori granata escono dallo spogliatoio alla spicciolata per spostarsi sul campo sintetico. Passa Coralli, la barba lunga, e il d.g. Marchetti gli chiede: «Ma non te la tagli più?». Dietro di lui c’è Scaglia, che scherza: «“Ciccio” vuole copiare il mio look. L’unica differenza è che a me la barba sta bene…». Per scaldarsi, in attesa che il gruppo sia al completo, alcuni iniziano a palleggiare. Benedetti scaglia una sassata verso la porta e Marchetti, che stava conversando tranquillamente in disparte, molla tutto e gli urla dietro: «Amedeo, un euro di multa per te! Ma ti pare il modo di calciare senza aver fatto il riscaldamento? È così che ci si rompe!». Inizia il torello fra i presenti e l’impegno è subito massimo: Alfonso si getta in scivolata per toccare il pallone. «“Goro”, ho capito che tu non ti infortunavi mai, ma di’ loro di andarci piano…», sorride il d.g., rivolto a Gorini. E aggiunge: «Che poi, tu non ti infortunavi perché non correvi». Ed Edoardo abbozza: «Io rischiavo di infortunarmi al cervello, perché in campo usavo la testa». Siparietti simpatici che rendono l’idea di come, in casa della capolista, il clima sia sereno. Pascali è l’unico che lavora a parte, ma filtra ottimismo circa il suo recupero in vista della sfida con gli emiliani. Nel gruppo si rivede anche il giovane Davide Xamin, che ha ripreso a correre, anche se ancora per conto suo, dopo la frattura al perone rimediata a luglio. Ma già il fatto che sia tornato a respirare l’aria del campo è una bella notizia. Sgrigna, l’ex. Alle porte c’è una di quelle gare che valgono doppio, perché la Reggiana, che pure è reduce da tre sconfitte nelle ultime quattro partite, è una diretta concorrente nella corsa alla promozione. L’unico che vi ha giocato è Alessandro Sgrigna, il quale, però, spiega: «Era il 2001 e sono andato lì in prestito dal Vicenza, disputando una decina di incontri. Ormai è passato tanto di quel tempo che è difficile considerarmi un vero “ex”. È cambiato tutto nella società e nella rosa». Che sia rimasto o meno un legame affettivo, la sostanza non muta: «Mi aspetto una squadra arrabbiata e decisa a riprendersi», sottolinea. «Dovrebbe presentarsi qui con un 4-3-1-2 simile al nostro, con Arma e Nolè in attacco, elementi pericolosi. Nonostante gli ultimi rovesci, è in piena corsa per i piani alti, tant’è che con una vittoria ci riprenderebbe, a dimostrazione dell’equilibrio che regna in un girone in cui, sino ad oggi, ha pagato soprattutto la continuità di rendimento. Quella continuità che, anche con un pizzico di fortuna, come a Bassano, siamo riusciti ad avere». Sgrigna ha fatto il suo esordio stagionale nell’undici titolare proprio domenica scorsa, senza entusiasmare. «Sto abbastanza bene, ma sono il primo a riconoscere che ancora mi manca quella brillantezza che posso raggiungere solo giocando».

(Fonte: Mattino di Padova)




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