Tamai-Padova, la dirigenza biancoscudata in coro: “Questi tifosi sono da primato!”. Bergamin: “Abbiamo fatto ricorso per il provvedimento di Montebelluna”

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Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli

Il primo posto in classifica non è solo della squadra, ma anche dei tifosi. Ancora una volta il popolo biancoscudato è stato l’uomo in più del Padova: un migliaio i fedelissimi presenti a Tamai, e oltre a incitare la truppa di Parlato si sono distinti per il tributo splendido riservato alla famiglia di Riccardo Meneghel, il giovane difensore dei friulani morto in un incidente. «È stata un’emozione nell’emozione quella espressa dai nostri tifosi a fine gara – esordisce il presidente Giuseppe Bergamin – Ha commosso tutti, è stato molto toccante. Per quella che è stata la partecipazione dei nostri tifosi anche il presidente del Tamai mi ha detto che è stato giusto che abbia vinto il Padova». Primato in classifica di Cunico e compagni, ma anche dei tifosi in tribuna. «Sicuramente. Hanno sostenuto la squadra e dato dimostrazione di grande correttezza, mi ha fatto molto piacere». Dopo l’ammenda alla società e la diffida dell’Euganeo per l’episodio di Montebelluna, il loro comportamento è stato esemplare. «Non c’è dubbio. Ma per quanto riguarda Montebelluna, abbiamo fatto ricorso: riteniamo che il provvedimento sia esagerato e contiamo che ci venga tolta almeno la diffida. Credo che ci siano gli elementi per un esito positivo. Quali? La gara non è stata condizionata da quello che è successo, la bottiglietta d’acqua ha colpito il guardalinee, ma lui stesso ha dichiarato di non avere avuto alcun danno e, stando alle altre sanzioni che ho letto nel comunicato, la nostra è esagerata».

Un flash sulla partita di domenica. «Abbiamo meritato di vincere con una squadra esperta della categoria. Nell’intervallo ero fuori dallo spogliatoio e ho sentito alzare la voce a Parlato. Ha dato la scossa per fare una ripresa diversa: i giocatori hanno reagito, è stata un’altra partita». Se il presidente Bergamin ha assistito alla gara in una tribuna laterale, l’amministratore delegato Roberto Bonetto e il figlio Edoardo erano in mezzo ai supporter. È stato come seguire il match in tribuna Fattori. «Un’esperienza bellissima – sottolinea Roberto Bonetto – Ho visto dei ragazzi meravigliosi che si sono comportati in maniera egregia e da veri sportivi, è stato davvero piacevole. A volte si parla di tifosi esagitati, noi possiamo dire di avere invece una tifoseria da categoria professionistica. Mi sono divertito, anche se ero molto teso durante la gara». Con suo figlio ci sono stati grandi abbracci in occasione dei gol. «È bello condividere con il proprio figlio momenti di gioia intensa. È questo che ci ha fatto avvicinare al Padova. Speriamo di soffrire meno e di continuare su questa strada». Dopo i provvedimenti del giudice per l’episodio di Montebelluna, aveva avuto parole dure. «Non parole dure, era stato solo un constatare che in un gruppo di tifosi c’erano tre-quattro sciocchi. Ho parlato con alcuni capi degli ultras, hanno preso atto». La campagna abbonamenti si è chiusa a quota 3.511 tessere. «Un risultato inimmaginabile, siamo contenti. È un grande aiuto in termini economici e soprattutto come presenze allo stadio. Adesso abbiamo l’impegno ancora maggiore di raggiungere nel più breve tempo possibile il risultato che tutti sperano».

Sui tifosi, ecco anche Edoardo Bonetto. «Mette sempre i brividi vedere la passione dei nostri tifosi, è una cosa bellissima. Quando il tifo è così, è un bene per il calcio». Parlato nel dopo gara. «I tifosi sono la nostra arma in più, ci stanno trascinando. Ho sempre detto ai miei giocatori che devono portare questa gente nel cuore per la voglia che ha di tornare subito ai livelli che merita».




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