Bologna, società agli americani. Zanetti beffato, Baraldi tuona: “Con questa società ha chiuso”

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Fonte: Gazzetta dello Sport
Il Bologna si risveglia a stelle e strisce. L’ennesima clamorosa svolta nella travagliata trattativa per la cessione del club rossoblù è arrivata nella notte, quando il cda straordinario convocato a Casteldebole ha votato a maggioranza per la nuova offerta recapitata martedì notte da Joey Saputo e Joe Tacopina. I soci del BFC hanno preferito la via americana a quella interna rappresentata da Massimo Zanetti, il grande sconfitto della vicenda, che sabato scorso allo stadio Menti di Vicenza si era lanciato in proclami poi risultati piuttosto affrettati visti gli ultimi eventi. Mister Segafredo aveva detto tra l’altro di non voler sentir più parlare degli americani, evidentemente non la pensavano così gli altri azionisti e quando il presidente Guaraldi ha messo la delicata questione ai voti è arrivato un ribaltone inatteso fino a poche ore prima.
INDENIZZO — A convincere i soci è stata l’indennizzo da 6,3 milioni in 3 anni promesso da Joe & Joey, mentre l’ex presidente aveva sempre ripetuto di non voler liquidare neppure con un euro le quote non sue. L’azionista di maggioranza Guaraldi, che si è astenuto, aveva rassicurato solo poche ore prima sull’intenzione di andare avanti nella trattativa con Zanetti, che invece è naufragata nonostante i timori degli altri soci uscenti, ancora in attesa di rassicurazioni sulle loro eventuali responsabilità penali e civili in caso di fallimento di una società gravata da quasi 30 milioni di debiti. E’ una bella rivincita personale per Tacopina, che nel 2008 non riuscì a rilevare il Bologna dalle mani di Alfredo Cazzola e fu costretto a una precipitosa fuga che sembrava senza ritorno. Entro il 15 ottobre la cordata guidata dall’avvocato italoamericano verserà 6 milioni nelle casse del club per poi completare in seguito la ricapitalizzazione con altri 7 milioni.
GARANZIE — A garantire la solidità del gruppo di investitori (che ha promesso anche una sessantina di milioni al Comune per ristrutturare il Dall’Ara e la zona dello stadio) è Joey Saputo, patron italo canadese dei Montreal Impact, ex squadra di Marco Di Vaio, che sta per appendere gli scarpini al chiodo e avrà un ruolo nel nuovo Bologna. Dopo 3 anni e mezzo sta dunque per chiudersi la presidenza di Albano Guaraldi mentre Zanetti e il suo braccio destro Luca Baraldi sono rimasti alla guida del Bologna (e solo in pectore) per appena 10 giorni, ancora meno dei 29 giorni della brevissima e burrascosa esperienza a cavallo tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011. E i tifosi poco convinti della reale fede rossoblù del re del caffè hanno già cominciato a festeggiare sventolando la bandiera a stelle e strisce a Casteldebole.
LA NOTA — Questa la nota ufficiale diffusa da Tacopina: “Il nostro gruppo è stato molto entusiasta nell’apprendere ieri sera la decisione del Consiglio di Amministrazione del Bologna FC ieri di accettare la nostra offerta per l’acquisto della società. Siamo onorati di diventare i prossimi proprietari di questo storico club. Vogliamo esprimere la nostra enorme gratitudine ai rappresentanti del Comune, tra cui il sindaco Merola e l’Assessore allo Sport Rizzo Nervo e agli incredibili tifosi del Bologna, che ci hanno dimostrato grande sostegno durante l’intera trattativa. Continueremo a lavorare con il Consiglio di Amministrazione e i rappresentanti del club per chiudere ufficialmente questa operazione mercoledì 15 ottobre, data in cui vi forniremo ulteriori aggiornamenti riguardanti l’intera transizione. Forza Bologna! JOE TACOPINA”.
BARALDI E ZANETTI – Per la seconda volta, dopo quella del gennaio 2011, Massimo Zanetti viene dunque respinto dal Bologna. Ieri il Re del caffè è rimasto silente nella sua dimora di Treviso dove lo ha raggiunto il braccio destro Luca Baraldi per analizzare una sconfitta inattesa. «Zanetti è molto amareggiato e deluso per l’epilogo di questa vicenda – commenta Baraldi – non riesce a spiegarsi i motivi di questo ostracismo nei suoi confronti. Di sicuro stavolta ha davvero chiuso col Bologna, non vuole che il suo nome venga più associato a quello della società rossoblù». Dopo questo colpo di scena, ci saranno strascichi legali? «Volendo – spiega ancora Baraldi – ci sarebbero gli estremi per valutare in giudizio l’attività dei soci, ma Zanetti non ha alcuna intenzione di procedere. Il suo rapporto con il Bologna finisce qui»



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