Live 24! Fontanafredda-Padova, -2: annullata la rifinitura di domani. Udienza pre-fallimentare: rinvio a gennaio 2015

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Ore 22:50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Michele Marcolini e il Lumezzane. Una storia finita dopo un anno tormentato e con pochi rimpianti. La dirigenza valgobbina lo ha sostituito in estate dopo un campionato non esaltante. Il presidente Lino Diquigiovanni ha bussato alla sua porta, ha presentato un progetto e gli ha prospettato una possibile campagna di rafforzamento. Marcolini ha accettato, ha rescisso il contratto col Lumezzane e si è rimesso al lavoro subito. Ha chiesto qualche rinforzo mirato (Bruno su tutti, ma anche Piccinni) e ha avuto ragione. La classifica dice Real Vicenza e Marcolini secondi in classifica a 14 punti, Lumezzane 6 punti e piena zona retrocessione. Domani, alle 17, c’è Lumezzane-Real Vicenza. «Gli obiettivi non sono cambiati – dice Marcolini – siamo in alto e cercheremo di rimanerci».

Ore 22.40 – (Giornale di Vicenza) Sono girevoli le porte del Real Vicenza in attacco. Ma solo da una parte. Se infatti Salvatore Bruno è praticamente un punto fermo, il suo partner cambia spesso. Non è così scontato dunque stabilire chi formerà il tandem d´attacco domani pomeriggio a Lumezzane. Fino a questo momento il Real Vicenza ha affrontato tre trasferte, di cui una infrasettimanale, a Como. E nelle gite fuori porta dei biancorossi accanto a Bruno si è sempre visto Emanuele Bardelloni. Domani tocca giocare fuori casa (fischio d´inizio alle 17). La risposta c´è già. C’è un però. Non è così scontato che giochi Bardelloni, il quale non è stato nemmeno convocato per il derby con il Venezia. C´è da dire però che il motivo era la sua non perfetta condizione fisica dopo uno scontro di gioco in allenamento. In settimana l´ex Pergolettese ha dimostrato di stare bene e di meritare un posto dal primo minuto. Sarà Marcolini, però, a sciogliere le riserve.

Ore 22.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) A volte un semplice granellino di sabbia può bloccare il più complesso degli ingranagi. I cambiamenti dall’anno scorso sono stati tutt’altro che minimi. Invece Werner Seeber ha tenuto duro, confermando nove undicesimi della sua squadra titolare, tenendosi stretti giovani promettentissimi come Stevanin, Maistrello, Zanella, firmando giocatori di assoluta categoria come Priola e Nolè, ricambi naturali dei partenti. Fiducia in un gruppo che si è fatto ancora più unito e dove sono emerse con più forza le personalità di Iocolano, ora capitano, di Proietti, di Cenetti, dove la crescita dei giovani sta dando i suoi frutti. Il tutto grazie ad un tecnico che si sta confermando come uno dei top della categoria, Antonino Asta: ha capito che a Bassano c’era qualcosa di raro, quasi irripetibile, un gruppo in cui si può lavorare bene, umile nonostante le vittorie, con personalità e voglia. Ha sfruttato il buon lavoro di Petrone, cercando di mantenere un impianto di gioco simile, ma con sostanziali differenze: più responsabilità al centrocampo, Nolè più vicino alla punta, date anche le sue caratteristiche più da bomber di Berrettoni, meno circolazione di palla e più velocità nelle verticalizzazioni. Gioco che la squadra ha capito e che sta assimilando nel migliore dei modi, nonostante qualche amnesia difensiva da migliorare. Risultati? Il Bassano è la squadra che ha vinto più volte nel proprio girone, cinque, che ha fatto più gol, 15, con la striscia aoerta di vittorie più lunga, quattro. Una squadra che nessuno si poteva aspettare in testa al campionato dopo sette giornate, che molti considerano ancora una sorpresa ma che da ormai più di un anno sta lì, issata in vetta.

Ore 22.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Uno dei punti di forza del Bassano primo in classifica atteso domani dalla difficilissima trasferta di Novara è senza dubbio Gian Maria Rossi, protagonista della striscia positiva di queste prime giornate: «Il Novara è un’ottima squadra – ammette Rossi – con tante varianti in attacco, basta guardare i giocatori in rosa, tra tutti Evacuo. Dobbiamo ragionare partita dopo partita, è un campionato lungo e difficile ed alla fine potremo tirare le somme. Per noi è stato un vantaggio portare avanti un progetto dallo scorso anno, anche per i singoli è stato così più facile inserirsi». Uno dei rinforzi che si è inserito al meglio nell’ossatura di Antonino Asta è Raffaele Nolè: «Si sta rivelando un gran bel giocatore – sorride Rossi – e la sua qualità ci sta dando una grossa mano. Si vede che è di categoria superiore».

Ore 22.00 – (Giornale di Vicenza) L´avvicinamento al covo della predestinata e della grande favorita ora attraversata da tremori sparsi, comincia con due inattese labbrate sulle gengive: Rafa Nolè e Jack Cenetti sono a un passo dal dare forfait e nella migliore delle ipotesi domani a Novara si accomoderanno in panchina. E tra andare al Piola con i garretti del mediano da combattimento e il piede foderato del fantasista e lasciarli ai box c´è la differenza che passa tra l´acqua e il fuoco. Nolè è stato messo all´angolo da un attacco influenzale che da due giorni l´ha confinato alle corde: è sotto terapia antibiotica, salterà stamane pure la rifinitura sul sintetico di Sarcedo (approntata per adattarsi all´erba artificiale dello stadio novarese), salirà ugualmente sul pullman e solo un´ora prima del via si valuterà il da farsi sapendo che comunque l´autonomia è limitata. Lo stesso Cenetti ballerà pochino: l´infiammazione muscolare all´altezza dell´inguine e che tocca anche fianco e gluteo destro gli sta creando più problemi del dovuto: gli esami strumentali hanno escluso lesioni, ma il fastidio è tangibile e non si potrà ricorrere ancora all´iniezione antidolorifica come con l´Arezzo. Ergo, Cenetti tra i rincalzi è pronto a 20´ o mezzora di impiego se ci sarà da scavare trincee nel finale.

Ore 21.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Finora avremmo meritato di più, però siamo sulla strada giusta e sono sicuro che quanto prima arriveranno i risultati oltre alle prestazioni». Un auspicio che Alessandro Dal Canto chiede al suo Venezia di concretizzare già domani al Penzo contro il Monza (ore 16), avversario che vuole la serie B ma che conta 10 punti come gli arancioneroverdi reduce dal ko col Real Vicenza. «Spendere tanto non significa vincere perché il calcio non sarà mai una scienza esatta – premette il tecnico lagunare – come ben conferma il nostro campionato, equilibrato e con risultati a sorpresa in ogni giornata. Non è ancora il momento degli allarmismi per nessuno, nemmeno per un Venezia che sta trovando una sua identità gara dopo gara. Fermo restando che l’altalena di risultati non va bene se vogliamo restare in alto». Squalificato Zaccagni, infortunati Espinal e Hottor, più Ghosheh impegnato con la Giordania: non mancano i problemi in vista del Monza. «In attacco Greco è recuperato, in mediana è vero che ho solo Scialpi, come terzino sinistro Giuliatto sta abbastanza bene ma valuteremo all’ultimo. Ovviamente preferisco sempre far giocare ognuno nel suo ruolo, ma non dovesse farcela abbiamo Sales o anche Marino che lo scorso anno a Cittadella giocava in fascia. Cambiare modulo? Questa squadra è costruita per il 4-3-3 e per le novità non bastano tre allenamenti: in qualche modo ci arrangeremo».

Ore 21.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un centrocampo da reinventare per mister Alessandro Dal Canto, alle prese con infortuni e squalifiche. Domani al Penzo (ore 16) arriva il Monza e il primo pensiero è su chi mettere in campo e come. Fuori Hottor ed Espinal infortunati, fermo un turno Zaccagni per squalifica, i guai sono soprattutto a centrocampo e per il tecnico del Venezia si presenta il dilemma tra confermare il modulo di sempre, il 4-3-3, chiamando in causa Scialpi, oppure cambiare tutto. «Devo cercare di mettere ognuno a suo agio nel proprio ruolo. Non posso pensare in tre giorni di cambiare completamente il nostro sistema di gioco, perché non voglio fare confusione nei giocatori», mette le mani avanti mister Dal Canto. Niente rivoluzioni, dunque, ma magari qualche aggiustamento sì, ad esempio tenendo i due centrocampisti titolari Esposito e Carcuro (senza Scialpi) davanti alla difesa e chiedendo agli attaccanti di adattarsi. Di certo le assenze non dovranno condizionare l’atteggiamento del Venezia che vuole tornare al successo dopo il ko del Menti contro il Real Vicenza. «La squadra è sulla strada giusta – dice il tecnico – anche se è ovvio che non siamo contenti né del risultato di domenica, né di questo andamento altalenante. E’ chiaro che se vogliamo fare un campionato di alto livello dobbiamo avere più continuità. Ma sono convinto che finora abbiamo raccolto meno di quanto meritavamo e che, se proseguiremo su questa strada, arriveremo a raccogliere di più». La sfida di domani pomeriggio può essere l’occasione giusta, contro un avversario che condivide la stessa posizione in classifica (a quota 10 punti) ma che probabilmente si aspettava un avvio più brillante. «E’ sicuramente un avversario forte, ma sappiamo che il calcio non è una scienza esatta e non è automatico, con un organico importante, riuscire a fare un campionato di vertice». Il Monza di mister Pea, in silenzio stampa da sabato e alle prese con guai societari, dovrà fare a meno di Matteo D’Alessandro squalificato, mentre tra i convocati compare per la prima volta Gianfilippo Dal Poggetto. «Mi aspetto una squadra raccolta, pronta a ripartire. E questo può essere pericoloso. Ma – conclude Dal Canto – non è il caso di fare calcoli in questo momento. Dobbiamo solo scendere in campo e giocare, vediamo quel che succede».

Ore 21.20 – (La Nuova Venezia) L’ultimo flash è quello che rimane scolpito nella memoria collettiva. E l’ultimo “scatto” di Venezia-Monza è la corsa sfrenata di Davide D’Appolonia sotto la tribuna centrale del “Mecchia” dopo aver segnato il gol-promozione un anno e mezzo fa. Dolcissimi ricordi rievoca l’ultimo precedente (3-2) con i brianzoli, che non si giocò però a Sant’Elena per l’indisponibilità dell’impianto, ma a Portogruaro. Giocatori in festa davanti alla curva, Sottili ad abbracciarsi in mezzo al campo con Bruno Musco ed Edoardo Rivola. Un match vibrante, l’autorete di Miale, l’aggancio di Bocalon, la delusione dopo l’euro-gol di Andrea Gasbarroni, la gioia per il pari ancora di Bocalon, fino alla fuga per la… vittoria di D’Appolonia che evitò i supplementari dopo il pareggio (0-0) dell’andata. Playoff da incorniciare per il Venezia di Stefano Sottili, il Monza ha dovuto attendere dodici mesi per riaffacciarsi in Lega Pro. Andando a ritroso, nel periodo postfusione, l’ultimo precedente al Penzo risale alla prima giornata di ritorno della stagione 2000-2001, in serie B, con il Venezia di Cesare Prandelli a maramaldeggiare contro i brianzoli (4-1) nel secondo tempo con le reti di Marasco, Di Napoli, Maniero e Voltolina, un poker smistato in soli 22’ tra il 14’ e il 36’ della ripresa, poi l’acuto di Zanini per il Monza. Stessa sorte tre anni prima, ancora nelle fasi iniziali del girone di ritorno e la squadra di Novellino che vendicò la sconfitta dell’andata (0-1) con un perentorio 4-2 firmato dalla doppietta di Stefan Schwoch, appoggiato da Marangon e Polesel. In quel Venezia giocava anche Alessandro Dal Canto (34 presenze) che, insieme a Brioschi, Pavan e Luppi, formava la “diga” difensiva davanti a Gregori. In quel campionato Dal Canto andò a segno in due occasioni, gol-vittoria ad Ancona e poi centro contro la Reggina (4-0).

Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Paolo Cinelli l’unico superstite (assieme al giovane Sbrissa, che però non era titolare) del centrocampo della passata stagione in Lega Pro. E non è stato toccato nemmeno dalla «rivoluzione» post-ripescaggio che ha portato in biancorosso nella proroga del mercato estivo Di Gennaro, Moretti e Sciacca. L’ex laziale si candida quindi a leader del Vicenza e non è un caso che finora non abbia saltato nemmeno un minuto. «Mi fa piacere che mi venga riconosciuto questo ruolo, ma il mio obiettivo primario è quello di dare il meglio di me stesso e di fornire un contributo maggiore rispetto agli anni scorsi». Anche perché lei c’è un obiettivo in più. «Sì, andrò in scadenza nel giugno 2015 e voglio guadagnarmi il rinnovo con le mie prestazioni in campo. In Lega Pro avevo diverse richieste, ma nessuna poteva competere con il Vicenza; in serie B il problema nemmeno si pone». Veniamo alla squadra. Nelle prime sette giornate di campionato non avete affatto demeritato, nonostante i numerosi innesti in extremis di giocatori che non avevano svolto la preparazione estiva con voi. «In effetti non ci possiamo lamentare, anche perché non abbiamo demeritato al cospetto di nessuno. Anche quando abbiamo perso, al debutto a Trapani ed in casa con la Ternana, siamo usciti sconfitti per episodi sfortunati». Dove può arrivare questa squadra, in serie positiva da quattro turni? «Questo lo potrà dire solo il campo».

Ore 20.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quello che andrà in scena domenica al «Biondi» di Lanciano sarà un match molto particolare. Il perché è presto spiegato. Gli abruzzesi hanno, con 12 reti all’attivo, il miglior attacco della cadetteria, ma con 13 gol subiti hanno anche la seconda peggior difesa del campionato: solo il Varese, 14 reti al passivo, ha fatto peggio. Diametralmente opposta la situazione del Vicenza, che in fatto di reti subite è secondo solo al Modena dell’ex portiere biancorosso Carlo Pinsoglio, mentre il reparto offensivo con soli 4 gol realizzati è il penultimo, davanti solo a quello del Brescia, che finora di reti ne ha segnate solo 3. In questa situazione viene spontaneo chiedersi se la solidità difensiva del Vicenza avrà la meglio sulla capacità realizzativa del Lanciano, e quale sarà l’esito della sfida tra la difficoltà dell’attacco biancorosso e la scarsa tenuta difensiva del Lanciano. Attendendo il risultato del campo, le difficoltà realizzative del Vicenza sono al centro di valutazioni da parte della dirigenza biancorossa che già durante la proroga di mercato di settembre, concessa dopo il ripescaggio in serie B, aveva cercato di acquistare il centravanti del Parma Massimo Coda, sul quale però era arrivato il veto del tecnico Roberto Donandoni, che si era opposto alla cessione del campano. La situazione per il Vicenza è in seguito peggiorata a causa del grave infortunio occorso a Piergiuseppe Maritato, che durante i minuti iniziali della gara di Perugia si è procurato la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. La diagnosi è stata di sei mesi, per cui per il miglior realizzatore della scorsa stagione, il campionato può dirsi concluso. «In attacco serve un rinforzo», ha subito precisato Giovanni Lopez, e la società per la verità ha provato a soddisfare la richiesta del suo allenatore andando a contattare lo svincolato Innocent Emeghara, rimasto libero dopo il fallimento del Siena. I contatti con Vinicio Fioranelli, procuratore dell’attaccante nigeriano, sono stati però vani: le richieste economiche di Emeghara sono state giudicate inarrivabili. «Stiamo ancora valutando cosa propone il mercato – ha spiegato nei giorni scorsi il direttore generale Andrea Gazzoli – anche se viste le tante difficoltà incontrate finora, siamo orientati a rimandare l’operazione al prossimo mercato di gennaio».

Ore 20.40 – (Giornale di Vicenza) La velocità di Giacomelli e Ragusa per sorprendere la difesa del Lanciano. In vista della trasferta di domenica in Abruzzo (fischio d´inizio alle 15), Giovanni Lopez sta pensando ad una variazione sul tema offensivo adottato nelle ultime partite, quando in tandem con Ragusa ha giocato Cocco. La soluzione provata ieri al centro tecnico Morosini nella partitella con la Primavera ha dunque riproposto la coppia di attaccanti già schierata dal Vicenza nell´unica partita vinta finora, quella in casa con il Bari. Già in quell´occasione Giacomelli e Ragusa insieme avevano fatto vedere che con la loro rapidità ed inventiva possono risultare molto pericolosi, soprattutto se lanciati negli spazi. Anche il test di ieri ha confermato una buon feeling tra i due: Ragusa ha sbloccato il risultato segnando il primo gol della partita, poi si è scatenato Giacomelli con una tripletta, partendo spesso dalla fascia sinistra per accentrarsi come gli è particolarmente congeniale. Di Cinelli e Gentili gli altri gol nel primo tempo, chiuso sul risultato di 6-0 da un Vicenza sempre pungolato all´attenzione e all´intensità da Lopez. A Lanciano tornerà dopo il turno di squalifica Fabio Sciacca. L´ex centrocampista del Catania dovrebbe ritrovare una maglia da titolare a fianco del regista Di Gennaro come interno destro, con Cinelli confermato sul centrosinistra. Si profila quindi una partenza in panchina per Sbrissa e Moretti, che potranno comunque tornare molto utili alla causa in qualunque momento.

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Allora è proprio vero, le furie sono tornate. Il perentorio 4-1 rifilato a domicilio alla Clodiense nel recupero proietta il Tamai a quota 9, accanto alla Sacilese, alle spalle delle tre “grandi”: Padova, Belluno (15) e Altovicentino (13). LA CRUNA DELL’AGO – Probabilmente non era nei piani di Verardo e soci, ma l’idea che le pretendenti allo scettro della stagione 2014-15 debbano vedersela anche con i rossi di “Ago” si sta facendo strada. «Devo ammettere – confessa De Agostini, visibilmente compiaciuto – che a Chioggia abbiamo fatto un figurone. Anche perché – tiene a sottolineare – è stata tutt’altro che una passeggiata. Il primo tempo (chiuso sull’1-0 in favore della Clodiense, ndr) è stato bello e combattuto. Nella ripresa abbiamo fatto subito due gol, al 46′ con Brustolon e al 48′ con Federico Furlan. Loro hanno reagito ed è stato bravo Peresson a evitare il pareggio. Poi in campo aperto noi – gongola il tecnico – siamo “bravini”, tanto da andare a segno altre due volte con Zambon e ancora Federico». FURIE EXPORT – Tre trasferte, tre vittorie. «Già – annuisce De Agostini -. Adesso dobbiamo far punti anche in casa, dove siamo ancora a secco». Due sconfitte, per altro contro le capolista. Domenica a Tamai arriverà il Dro (5 punti), che viaggia in zona playout: è l’occasione giusta per “espugnare” anche il Comunale. «Spero lo sia, anche se – De Agostini mette le mani avanti – fra Legnago e Chioggia abbiamo speso parecchio e potremmo risentirne». TRE-MENDI – A Sacile non si è ancora spento l’entusiasmo per la performance di Zirolandia con l’Union Pro (5-0). Felicità per gli ex maranesi Beccaro e Sottovia (già 3 centri a testa), diventati beniamini del popolo biancorosso, ma soprattutto per il ritorno al gol (doppietta) di Spagnoli. Con tre punte così si può veramente sognare. Domenica test di ammissione alla corsa promozione a Montebelluna. I locali affiancano i biancorossi a quota 9.

Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) E ora manca solo la vittoria in casa. Il Tamai formato trasferta fissa il suo nuovo obiettivo: dopo i tre blitz consecutivi le “furie rosse” puntano a ottenere il primo successo in campionato di fronte al proprio pubblico. Non c’è altro pensiero, adesso, soprattutto dopo lo sgarbo alla Clodiense, nel recupero di due giorni fa. Ok, i due ko in casa sono arrivati con Belluno e Padova, cioè le due capoliste, ma una squadra così bella lontano da Brugnera lo può essere anche in casa: quindi avanti col Dro, atteso dopodomani al campo di via Giovanni XXIII. Il team trentino è reduce dalla vittoria nel derby col Mori, è carico, ma è sicuramente più alla portata rispetto alle due squadre sinora affrontate e, in trasferta, arriva da due ko filati. C’è tutto per batterlo, visto anche il grande stato di forma dell’attacco: a Chioggia Federico Furlan ha segnato il quarto gol nelle ultime tre gare, Zambon si è sbloccato e Bolzon, se non ce la dovesse fare a recuperare Sellan, ha dimostrato con i granata di vivere un buon momento.

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nessuno si aspettava mercoledì un tracollo così vistoso (1-4) della Clodiense di fronte al Tamai. Nella gara di recupero della terza giornata di campionato (che non si era giocata per la tragica morte del giovane giocatore friulano Riccardo Meneghel), la formazione lagunare ha subito una batosta che tutti sperano risulti salutare. E dire che la formazione lagunare allenata da Andrea Pagan aveva iniziato la stagione con risultati positivi, riuscendo anche a superare due turni di Coppa Italia e conquistare nove punti nelle prime quattro giornate di campionato. Ma non solo i preziosi punti in classifica avevano alimentato le possibilità di poter accedere ad un campionato di spessore, anche il gioco di questa squadra aveva illuso più di qualcuno. Contro il Tamai, sinceramente, la squadra aveva destato una buona impressione durante il primo tempo ma poi sono emerse quelle amnesie, problematiche di una squadra nuova e molto giovane e che si erano manifestate anche nelle precedenti gare non appena si era andati in vantaggio, che hanno portato al disastroso risultato con i friulani. Lo stesso allenatore del Tamai, Stefano De Agostini, al termine della partita, aveva molto sportivamente elogiato le qualità della formazione allenata da Pagan (squadra sbarazzina), inducendo a parziale scusante la giovane età del team lagunare. La sconfitta bruciante non deve pesare più di tanto sulle spalle dei ragazzi di Pagan. Il tecnico ha infatti subito ammorbidito l’esito della sconfitta portando un po’ tutti con i piedi per terra ma anche nel non cadere nell’angoscia.

Ore 19.10 – (Il Piccolo) Grandi novità in casa alabardata. Non c’è solo l’ufficializzazione dell’ingaggio di Eugenio Giannetti, Stefano Aquilani e Francois Kabangu che era già nell’aria, ma c’è l’arrivo dell’atteso bomber croato di cui si vociferava da qualche giorno: si tratta di Ivan Milicevic, 26 anni, che vanta 131 presenze e 25 gol nella serie A croata, cifre messe insieme quasi interamente con l’Osijek, con il quale ha giocato e segnato due gol anche nelle qualificazioni di Europa League. Poi una breve esperienza nel 2013 negli Usa con il San Antonio Scorpions nella NASL Spring Championship, e quindi la scorsa stagione il ritorno nella serie A croata con l’NK Istra 1961, dove si ferma però a 9 presenze. Nel 2009 ha giocato per la nazionale croata under 21. Dal curriculum, un potenziale crac per la serie D, ma naturalmente andranno valutate le sue condizioni. Ieri si è già allenato con la squadra e la Triestina spera di ufficializzare al più presto il suo ingaggio. Già tesserati, come detto, Giannetti, Aquilani e Kabangu, che vanno a rinforzare difesa e attacco. Si tratta di giocatori in cerca di rilancio, reduci da infortuni o esperienze sfortunate: scommesse che la Triestina spera di vincere. Giannetti è un terzino destro che ha giocato negli Allievi della Roma guidati da Stramaccioni, quindi Primavera di Padova (19 presenze) e Inter (4 presenze), dove curiosamente ritrova Stramaccioni. Infine due stagioni in C2 a Teramo (in totale 9 presenze). Aquilani è un esterno offensivo cresciuto nel settore giovanile della Roma e poi approdato alla Primavera del Pescara. In seguito gioca nell’Anziolavinio in serie D, ma nel gennaio 2013 riporta la rottura del crociato anteriore sinistro che lo ferma per vari mesi. L’attaccante congolese Kabangu ha giocato nei settori giovanili di Cisco Roma, Fiorentina ed Empoli. Lo scorso alla Cavese in serie D aveva iniziato con tre reti prima di essere fermato da un infortunio.

Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Tutti sani. Belluno e Union Ripa marciano spedite verso le sfide con Arzignano e Kras Repen senza nuove defezioni e decise a fare risultato. Il Belluno per continuare l’eccezionale serie di vittorie consecutive, l’Union Ripa per riuscire a ingranare una volta per tutte e iniziare a correre.  Nel frattempo nel girone c’è qualcuno che continua a fare spese. La Triestina di Ivo Bez, intenzionata più che mai a risalire la classifica, ha infatti annunciato ieri pomeriggio ben tre nuovi acquisti chiamando da Roma (da dove proviene gran parte della squadra da quando si è insediata la nuova proprietà) Eugenio Giannetti, Stefano Aquilani e Francois Kabangu.

Ore 18.40 – (Corriere delle Alpi) Compito numero uno, blindare la difesa. Il Ripa Fenadora ancora non ci è mai riuscita. Da difensore, non subire gol per la prima volta in campionato è il primo pensiero del terzino Michael Salvadori, in vista della sesta giornata. Domenica al Boscherai arriva il Kras Repen. «È brutto subire gol. In certe situazioni dobbiamo migliorare, come il posizionamento sulle rimesse laterali, circostanza in cui abbiamo preso gol due domeniche fa», afferma. «Da difensore, il mio obiettivo principale è quello di subire meno». Voglia di vincere. «La prestazione che abbiamo fatto a Valdagno ci dà buoni stimoli, perché abbiamo fatto bene, sarebbe stato giusto un pareggio e alla lunga ne abbiamo avuto più di loro perché stiamo crescendo di condizione di gara in gara», dice il terzino dell’Union. «Il morale è alto dopo aver fatto un’ottima prestazione contro una squadra che con la serie D c’entra poco come l’Altovicentino, stiamo bene e siamo fiduciosi che possiamo far bene contro il Kras Repen. Domenica al Boscherai speriamo di vincere». Tranquillità a consapevolezza. Sono le parole d’ordine in casa neroverde, alla vigilia di due partite casalinghe consecutive che sul piatto della bilancia pesano già parecchio, anche se il campionato è ancora all’inizio. Potrebbero essere la molla per fare un bel salto in avanti o diventare una buccia di banana. «Non sento il peso di dover fare risultato», commenta Salvadori. «Se giochiamo come sappiamo, è dura per qualsiasi avversario. Siamo tranquilli, in questo inizio di campionato il calendario ci ha fatto incontrare fra le altre Sacilese e Altovicentino, ma dobbiamo pensare solo a noi stessi e se riusciamo a fare quello che sappiamo, possiamo giocarcela contro chiunque e i risultati poi verranno da sé. La classifica non la stiamo guardando e giochiamo ogni domenica per vincere», aggiunge il difensore. «Sono fiducioso delle nostre possibilità, adesso sarebbe importantissimo vincere queste due partite in casa, in cui anche il pubblico ci può dare una mano. Speriamo di fare 6 punti nelle prossime due gare». Il Kras Repen. «Vedendo quello che abbiamo fatto l’anno scorso al Boscherai, le squadre tendono a chiudersi maggiormente, hanno più paura di noi e non vengono allo sbaraglio cercando di attaccare», spiega Michael Salvadori. «Gli avversari ci aspetteranno un po’ e sicuramente attaccheranno in contropiede», osserva ancora il terzino neroverde, «però se giochiamo come sappiamo possiamo fargli male anche se ci aspettano lì per ripartire in contropiede».

Ore 18.20 – Nuovo aggiornamento relativo al crac del Calcio Padova: stando a quanto riportato nei pubblico registri, la vecchia società risulta essere stata protestata per emissione di due assegni in difetto di provvista (senza copertura). Il primo per euro 1.127,00 con iscrizione del protesto il 10.7.2014; il secondo per euro 390,40 con iscrizione del protesto il 6.8.2014.

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) «Pareggio un corno». Domenica pomeriggio ad aprire le porte di casa Arzignano al Belluno di Roberto Vecchiato ci sarà un vecchio amico: Martin Trinchieri, toro argentino gialloblù per tre stagioni fino al 2008, oggi bomber dei prossimi rivali. «Dopo un pareggio e una sconfitta non possiamo permetterci altro che una vittoria – avverte lui a poche ore dal fischio d’inizio in programma domenica alle 15 – soprattutto perché giochiamo in casa». Di fronte però avrete la prima della classe: cinque vittorie su cinque. «Stimolo in più per batterla. Sai che soddisfazione battere la prima della classe che fino a oggi ha sempre e solo vinto? Sono queste le motivazioni che spesso portano a fare il colpaccio e noi ci proveremo. Detto questo so che quest’anno battere il Belluno sarà davvero difficile, è una squadra organizzata e con un bravissimo mister». Conosci Vecchiato? «Non come allenatore, ma come giocatore sì. Me lo ricordo nelle sfide Real Vicenza-Trissino; tosto e leale». Qual è l’obiettivo dell’Arzignano? «Salvarsi il prima possibile e poi togliersi qualche soddisfazione. La società è solida e anche ambiziosa». E l’obiettivo di Trinchieri? «La doppia cifra. Mi bruciano ancora i due gol che mi hanno annullato contro Mori e Mezzocorona; è stata una rapina, erano regolarissimi! E invece mi ritrovo fermo a due. Da quando sono in Italia ho mancato la doppia cifra un solo un anno. L’anno scorso tra campionato e coppa ne ho segnati 29 e in tre anni di Eccellenza a fine stagione è sempre arrivata la promozione. Sono belle soddisfazioni personali e l’inizio di tutto questo lo devo al Belluno». Effettivamente fu la tua prima casa italiana. «Di Belluno ho solo bellissimi ricordi. Belle persone e città meravigliosa, che mi accolse e mi lanciò nella mia avventura italiana. Mi sono divertito, ho segnato e sono rinato». Ora al tuo posto c’è un certo Simone Corbanese. «Il Cobra è un grande, è forte e non a caso sta segnando a raffica. Se lo merita. Oltre a essere un ottimo giocatore è un gran bravo ragazzo. Gli auguro il meglio, a lui e al Belluno. Che continuino a vincere, anche arrivando in Lega Pro se è a quella che mirano, ma da lunedì prossimo. Io in compenso se segno non esulto, promesso».

Ore 17.40 – (Corriere delle Alpi) Mi amigo Martin. Simone Corbanese ha giocato tre anni nello stesso Belluno di Martin Trinchieri. Domenica, ad Arzignano, un altro duello tra il bomber bellunese e il più esperto collega argentino. Il precedente è quello del marzo dell’anno scorso, a Trissino: pari per 2-2, con il “Cobra” indisposto all’ultimo momento e sostituito da uno strano Danny Paganin con il numero 9 sulla schiena e il “Gringo” a segno per il primo pareggio. Quel giorno firmò due reti Andrea Radrezza, che sta ancora recuperando, dopo l’operazione al crociato di un ginocchio. Adesso sta di nuovo correndo. Uno dei maestri. Un piccolo debito da parte di Corbanese ci deve per forza essere: «Abbiamo giocato insieme per due campionati con il mister Daniele Pasa e nel primo di Antonio Andreucci. Un ragazzo tanto forte quanto simpatico. Uno che si divertiva parecchio, ma poi la domenica faceva sempre gol. È questa la cosa più importante per un attaccante. Ho imparato parecchio da lui, prima di trasferirmi a Sacile, per la Lega Pro. Ci siamo rivisti proprio a Trissino». Il duello con Ferretti. La classifica cannonieri racconta del padovano Gustavo Ferretti in cima con sei gol e di Corbanese secondo con cinque. Ma domenica “el Rulo” si è fatto male e ne avrà per due o tre settimane: «Non mi interessa granché questa graduatoria. Quello che conta è vincere anche le prossime partite, non importa chi segna e questo credo di averlo dimostrato non solo due anni fa, ma anche con la Triestina. Mi dispiace per Ferretti, detto questo vediamo di non pensare già al Padova, ma di concentrarci su Arzignano. Ci aspetta un’avversaria attrezzata, ma non solo perché c’è Trinchieri. Solo in un secondo momento, passeremo ai biancoscudati: sarebbe bello arrivare all’Euganeo a pari punti o addirittura in vantaggio». Il primato finché dura. Cinque vittorie in altrettante partite e nessuno che soffra di vertigini: «È magnifico stare lassù, anche perché ce lo meritiamo. Cercheremo di rimanerci il più a lungo possibile, questo significa provare a vincere anche le prossime. La mentalità dev’essere sempre questa». L’affetto della gente. Altrettanto emozionante giocare di fronte a un pubblico, tipo quello contro gli alabardati: «Questo è sicuro. È una spinta in più. Immagino che ci sarà tanto pubblico anche a Padova, ma prima di tutto c’è Arzignano Chiampo».

Ore 17.20 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino”, “Gazzettino” e “Café Tv 24” da Carmine Parlato riguardo al giorno di riposo concesso domani: “Domani non ci sarà la rifinitura, era una scelta già programmata da dieci giorni perché andiamo incontro ad una settimana particolare ed intensa vista la sfida di coppa Italia di mercoledì e dunque abbiamo deciso di dare ai miei uomini 24 ore di riposo prima di una partita importante per permettere loro di avere la gamba al 100% domenica”.

Ore 17.10 – Ci viene comunicato che domani i Biancoscudati non si alleneranno: quella odierna è stata dunque l’ultima seduta prima della sfida di Fontanafredda.

Ore 16.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.20 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva.

Ore 15.50 – Qui Guizza: partitella in corso. Provato ancora il 4-3-1-2.

Ore 15.30 – Qui Guizza: presente l’ex preparatore dei portieri De Toffol.

Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Se c’è quasi riuscito il Mezzocorona (sconfitto solo al 94′) perché non dovrebbe riuscire il Fontanafredda a indurre il Padova al primo passo falso (ma anche mezzo andrebbe bene) in questa stagione? Al di là dei punti da incassare, al Fontanafredda domenica interessa molto l’incasso al botteghino. L’organizzazione, affidata alla regia di Micio Mazzon, si prepara ad accogliere al Tognon 1200 tifosi biancoscudati e un mezzo migliaio di appassionati locali. La biglietteria aprirà alle 10.30, insieme al “Chiosco del tifoso”, i cancelli del Tognon alle 13. Prevendita (consigliata) alle edicole Del Tedesco e De Rovere.

Ore 14.30 – (Messaggero Veneto) Al Tognon è atteso il Padova di Parlato. Sono attesi circa 800 tifosi dalla città del Santo ed è, per questo, che il club rossonero, per l’occasione, aprirà la biglietteria per gli ospiti alle 10.30, assieme al chiosco. La squadra veneta cercherà qui la sua sesta vittoria di fila in campionato, la nona consecutiva se si comprende anche la coppa Italia, ma avrà vita difficile: il capocannoniere Ferretti è ai box per infortunio, mentre Segato, il play-maker, è squalificato per tre turni. Il Fontanafredda non avrà Ianneo in difesa (una giornata di stop) ma ritroverà il capitano – pari-ruolo dell’ex Trissino – Malerba.

Ore 14.10 – Sembra, intanto, diventato marginale il ruolo della GSport nella vicenda: la Guardia di Finanza ha difatti perquisito nei giorni scorsi la sede dell’azienda bresciana non trovando, però, nulla di rilevante. I fratelli Giacomini – titolari della GSport – non risultano dunque nel registro degli indagati. E stando alle ultime indiscrezioni avrebbero spontaneamente rinunciato ad un cospicuo credito (si parla di qualche centinaia di migliaia di euro) poiché si sentirebbero in parte moralmente della situazione venutasi a creare.

Ore 14.00 – Giungono nuovi dettagli relativi all’inchiesta sul crac del Calcio Padova: il pm Mario Peraro – presente all’udienza tenutasi in mattinata presso il Tribunale di Padova – potrebbe presentare personalmente ed a stretto giro di posta una nuova istanza di fallimento nei confronti della vecchia società. Qualora ciò accadesse le conseguenze per Marcello Cestaro che per il duo Penocchio-Valentini potrebbero rivelarsi molto serie: si potrebbe difatti prefigurare anche il reato di bancarotta fraudolenta, ed in tal caso i suddetti arriverebbero a rischiare anche il carcere (sotto forma di custodia cautelare) o gli arresti domiciliari.

Ore 13.40 – L’arbitro di Fontanafredda-Padova sarà il signor Giovanni Loprete di Catanzaro, coadiuvato dagli assistenti di linea Lenarduzzi e Copparoni.

Ore 13.20 – (Gazzettino) «Valutiamo di giorno in giorno la situazione dei giocatori. Abbiamo visto acciacchi che parevano poca cosa e sono andati per le lunghe, altri invece sono stati risolti in tempi sorprendenti». Con questa premessa del dg Stefano Marchetti è prematuro azzardare la formazione che Foscarini manderà in campo lunedì sera a Varese. Nicola Rigoni ha svolto un lavoro a parte per un dolore al piede sinistro e dovrebbe farcela per la prossima partita, così come Andrea Signorini che ha quattro punti nell’arcata sopracigliare sinistra per una testata rimediata in allenamento. Andrea Schenetti, dopo un mese di lavoro differenziato per un problema al ginocchio destro, da questa settimana lavora parzialmente in gruppo. «Mi sto inserendo gradualmente -spiega- le sensazioni sono positive, ma devo trovare la condizione fisica integrando la preparazione con un potenziamento aerobico. Spero di essere a disposizione per Varese». Sarà però difficile. Oggi Foscarini ritrova Antonio Barreca dopo l’esperienza nell’Under 20 che ieri ha giocato in Polonia nel “Quattro Nazioni”. Ancora un paio di settimane per il recupero di Nicola Donazzan, fra un mese è atteso in campo Andrea Paolucci. Edoardo Gorini, nove anni della sua carriera a Varese, affronta la trasferta con fiducia, dalla panchina. Sui dodici gol presi, dice: «Non è una questione mentale o di modulo. Lo ritengo un momento passeggero, i giocatori ci sono, stiamo lavorando per limare gli errori, per essere più compatti e concedere meno all’avversario».

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Dal posticipo di lunedì sera a Varese (arbitra La Penna di Roma) l’imperativo per voi sarà riprendere spediti quella corsa che prima delle recenti tre sconfitte consecutive vi aveva portati nei quartieri alti del campionato cadetto. «Sono state tre sconfitte che hanno avuto caratteristiche diverse. Credo che nel complesso la squadra abbia mostrato comunque nelle tre gare una certa qualità di gioco. Siamo forse mancati nella concentrazione in alcuni momenti delle partite». Il centrocampista, arrivato in estate dal Catanzaro, ha ben chiara la ricetta per uscire dal momento difficile. «Dobbiamo prestare maggiore attenzione sui calci piazzati e sulle marcature. In serie B, se sbagli un minimo movimento, vieni punito. Bisogna restare sul pezzo per tutti i 90′, senza mai abbassare la guardia. È necessario ridurre al minimo agli avversari le opportunità per farci del male. Se una squadra ci vuole fare gol, ci deve riuscire attraverso una grande azione manovrata. È vietato fare regali». «Dopo tre stop di fila, lunedì dovremo cercare di sbloccarci», aggiunge Benedetti. «Il Varese è una squadra con buone individualità, è tosta e per noi sarà una gara molto complicata». Il centrocampista vuole confermarsi uno dei giocatori più positivi in questo avvio di stagione granata. «Sono riuscito in breve tempo ad adattarmi ai ritmi di gioco della B, che sono diversi da quelli della Lega Pro. Credo di avere iniziato discretamente la mia avventura nel Cittadella, anche se ho ancora tanto da migliorare». Oggi i granata si ritroveranno al Tombolato alle 15.30. Domani, invece, alle 10.30. Rifinitura domenica e poi partenza per la Lombardia.

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Nicola Rigoni, salvo recuperi miracolosi, salterà la trasferta di lunedì a Varese. Il centrocampista del Cittadella ieri ha provato ad allenarsi con i compagni, ma con risultati poco confortanti. «Soffre di una fascite plantare al piede sinistro e le indicazioni non sono state confortanti», spiega il medico sociale Ilario Candido. «Il giocatore dovrà sottoporsi ad accertamenti clinici e difficilmente potrà giocare lunedì, nel posticipo». L’ennesima “tegola” per il tecnico Claudio Foscarini, che all’Ossola sarà privo di Pellizzer, squalificato, Donazzan, Schenetti e Paolucci, tutti infortunati. Pareggite. Tutto o niente. Pare essere questo il motto del Cittadella 2014/15. I granata hanno raccolto in sette giornate due vittorie, quattro sconfitte e un solo pareggio. Il segno “X” pare essere indigesto per la squadra padovana, che assieme a Spezia e Pro Vercelli è quella che ha pareggiato meno in questo avvio di stagione. «Da quel che si è visto finora, è probabile che quest’anno vedremo poche volte il segno “X” a conclusione delle nostre partite», osserva il centrocampista Alessio Benedetti. «Siamo una squadra che cerca sempre di vincere e che non si accontenta mai del pareggio, anche a rischio di perdere. Magari ogni tanto sarebbe utile capire che anche un punto può andar bene, soprattutto nei match che si incanalano in un certo modo. È un campionato assai equilibrato e penso che la classifica rimarrà molto corta fino a marzo». A proposito di punti, l’impressione è che il Citta ne abbia già gettati alle ortiche fin troppi… «Potevamo essere tranquillamente a quota dieci. A mio avviso ne mancano all’appello tre, che avrebbero dato un altro aspetto alla nostra classifica».

Ore 12.30 – (Corriere del Veneto) Si avvicina a grandi passi il posticipo di lunedì sera all’Ossola fra Varese e Cittadella. Claudio Foscarini sta preparando la squadra con scrupolo, nel tentativo di scuotere il gruppo dopo le tre sconfitte consecutive contro Pro Vercelli, Bologna e Lanciano, che hanno fatto improvvisamente sprofondare i granata in classifica. Il tecnico trevigiano dovrà quasi certamente fare ancora a meno di Donazzan e di Paolucci, che tuttavia dovrebbe rientrare in un paio di settimane. In netto recupero Schenetti, che andrà sicuramente in panchina e che tornerà utile a partita in corso. In dubbio Rigoni che ha un’infiammazione alla pianta del piede: dovrebbe farcela, ma verrà valutato giorno dopo giorno. Anche il Varese ha bisogno di punti e deve fare i conti con una situazione in infermeria difficilissima, che complica non poco il lavoro di Stefano Bettinelli. Ieri nell’amichevole contro gli Allievi doppiette per Rivas e Petkovic; lavoro differenziato Neto Pereira, Corti, Luoni e Rea. Buone notizie per Lupoli: l’ecografia ha escluso lesioni, l’attaccante biancorosso ha svolto un lavoro in linea e oggi tornerà in gruppo. Cristiano sta proseguendo il suo recupero a Cesenatico ed è ancora out Forte.

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) A dire il vero, l’entourage atestino doveva incontrare il legale già nel primo pomeriggio di ieri, ma l’appuntamento è stato rimandato di un giorno per impegni professionali: «Oggi incontreremo Grassani e vedremo il da farsi», annuncia Lucchiari. «In questo momento preferiamo non commentare. Della squalifica di Bonazzoli si è parlato e si parla ancora tanto, e sono state dette anche cose sbagliate. Vogliamo evitare fraintendimenti e tutelare il nostro giocatore». Bonazzoli si sta allenando con la squadra con il solito impegno, ma anche ieri è uscito dal campo molto scuro in volto. Pare che l’ex attaccante di Sampdoria, Reggina e Padova non abbia digerito il clamore della vicenda e le accuse di razzismo piovute da ogni dove. «Emiliano è un professionista, in campo dà il massimo ma, come noi, è infastidito per l’accaduto», aggiunge Lucchiari, che ha seguito a bordocampo tutto l’allenamento della squadra (impegnata in una partitella in famiglia) prima di intrattenersi con mister Zattarin e il vice-presidente Marchetti. «Abbiamo bisogno di lui in campo, come uomo e giocatore. Speriamo che la Commissione Disciplinare, forse già la settimana prossima, riconosca le nostre ragioni e riduca la squalifica». Domani i giallorossi affronteranno in anticipo lo Scandicci al Nuovo Stadio di Este, con l’obiettivo di tornare subito ad acciuffare i tre punti dopo due settimane turbolente.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Dieci giorni di silenzio, ma anche di telefonate, incontri (più o meno) segreti e un filo di imbarazzo. Nel mezzo, la sconfitta con l’ultima della classe, il Formigine, e l’aggancio subìto dal Delta Porto Tolle in vetta alla classifica del girone D. In casa dell’Este la “questione Bonazzoli” sta tenendo tutti con il fiato sospeso: oggi il presidente Renzo Lucchiari, il vice Stefano Marchetti e lo stesso Emiliano Bonazzoli incontreranno l’avvocato Mattia Grassani, assoldato per difendere la posizione del giocatore davanti alla Commissione Disciplinare della Lega di serie D. Bonazzoli è stato squalificato per 10 giornate (di cui una già scontata proprio domenica scorsa a Formigine) per insulti razzisti nei confronti di Ibrahim Kamal Jouness Ramy, arbitro torinese di origini marocchine, pronunciati nel dopo-gara di Este-Correggese del 28 settembre, e dovrà convincere i giudici di non aver pronunciato «espressioni discriminatorie per ragioni di razza, nazionalità e colore della pelle» nei confronti del direttore di gara, nella speranza, a questo punto, di ottenere una forte riduzione della squalifica. Anche perché, e questo sarà di sicuro un punto a favore del bomber, le frasi sarebbero state riportate dal guardalinee, senza un confronto diretto con Ramy Jouness, che non avrebbe quindi sentito alcun insulto. Proprio per questo la dirigenza si sta mobilitando per cercare eventuali testimoni, che possano aiutare Grassani a rinforzare la tesi difensiva.

Ore 11.40 – (Gazzettino) Con questa mossa l’imprenditore bresciano ha comunque guadagnato tempo. Avrà davanti agli occhi un quadro completo dei suoi debiti quando sarà obbligato a presentare il piano di risanamento. Fino ad allora i creditori privilegiati e chirografari resteranno a bocca asciutta. I giudici lo comunicheranno stamattina anche all’avvocato bolognese Mattia Grassani, il primo a depositare l’istanza di fallimento del Calcio Padova 1910, in virtù di un credito che sfiora gli ottantamila euro. Oggi la sua richiesta non potrà essere discussa, in attesa dell’eventuale ammissione al concordato preventivo. Non si sblocca neppure la vertenza tra la vecchia società biancoscudata e l’ex direttore generale Gianluca Sottovia. Le parti si sono ritrovate nuovamente ieri mattina davanti al giudice del lavoro Mauro Dallacasa. Un faccia a faccia promosso dallo stesso magistrato per verificare le possibilità di un accordo stragiudiziale. Sottovia aveva infatti impugnato con un ricorso d’urgenza il licenziamento, ritenendolo illegittimo. Il giudice Dallacasa ha dovuto verificare suo malgrado che non vi sono le condizioni minime per perfezionare un’intesa tra Sottovia e il Calcio Padova 1910. Si è quindi riservato di depositare la sentenza. In caso di accoglimento del ricorso, Sottovia potrebbe essere reintegrato in servizio. In alternativa il giudice potrebbe disporre un indennizzo variabile tra un minimo di 12 e un massimo di 24 mensilità.

Ore 11.30 – (Gazzettino) L’ufficialità arriverà soltanto oggi ma il Calcio Padova 1910 di Diego Penocchio corre ormai verso il concordato preventivo. È l’ultima carta a disposizione dell’imprenditore bresciano e del suo predecessore Marcello Cestaro nel tentativo di scongiurare il fallimento. Il presidente della vecchia società biancoscudata ha scelto la cosiddetta procedura “in bianco”. È una particolare clausola introdotta due anni fa che consente alle aziende in difficoltà di presentare la domanda di concordato con riserva. Si bloccano in questo modo le azioni dei creditori riservandosi di depositare il piano di risanamento in un momento successivo. L’okay alla procedura dovrà necessariamente arrivare dal tribunale fallimentare (presidente Caterina Santinello, giudici Manuela Elburgo e Caterina Zambotto). Di prassi il collegio si riserva un paio di mesi prima di assumere la decisione. È il tempo necessario per compiere un’attenta analisi dei bilanci, dell’esposizione debitoria e della situazione patrimoniale della società. Per capire insomma se la procedura concorsuale sia effettivamente sostenibile. Di cifre ufficiali ancora non ne circolano ma il buco del Calcio Padova, tra pregresso e gestione dell’ultima annata sportiva, supererebbe i 15 milioni di euro. Un’esposizione sicuramente maggiore rispetto a quanto Penocchio sarà in grado di mettere a disposizione della folla di creditori.

Ore 11.20 – (Gazzettino) Prove generali in vista della trasferta con il Fontanafredda nella consueta partitella in famiglia del giovedì. Parlato ha testato in avvio il 4-3-1-2, per poi passare al 4-3-3. Nella prima frazione è stata schierata la presunta formazione titolare: in difesa Dionisi e Degrassi sugli esterni, con la coppia centrale Sentinelli e Niccolini; a centrocampo Nichele davanti alla difesa con interni Mazzocco (destra) e Bedin (sinistra); davanti Cunico ha giostrato inizialmente alle spalle della coppia Ilari e Pittarello, salvo poi essere dirottato a sinistra nella linea avanzata, con Pittarello al centro e Ilari a destra. Nella ripresa spazio ad altri interpreti sempre nel 4-3-3: in particolare a centrocampo sono stati schierati Mattin davanti alla difesa, con interni Mazzocco (destra) e Nichele (sinistra), mentre nel reparto avanzato si è visto Tiboni spalleggiato da Aperi e Petrilli. Quanto a Segato, squalificato per tre giornate, l’amministratore delegato Roberto Bonetto si è espresso così. «Abbiamo dato mandato al nostro avvocato Simone Perazzolo di fare richiesta per avere una copia del referto arbitrale. Purtroppo non si può utilizzare la prova televisiva, ma è giusto fare ricorso perché il ragazzo non ha colpito l’avversario con un pugno. Sarà dura ottenere uno sconto, ma ci proviamo. In campo comunque dobbiamo essere più sereni e tranquilli. Non dobbiamo vincere per forza tutte le partite, possiamo anche pareggiare qualche volta».

Ore 10.50 – Si è svolta questa mattina alle ore 09.30 circa al terzo piano del Tribunale di Padova l’udienza pre-fallimentare del Calcio Padova, legata all’istanza presentata dall’avvocato Mattia Grassani e seguita dal giudice Caterina Zambotto, la quale ha concesso tre mesi di tempo alla vecchia società (che ha presentato ieri il concordato “in bianco”). Assenti all’udienza sia Grassani che i rappresentanti della vecchia società biancoscudata, presenti solo i legali delle rispettive parti.

Ore 10.40 – Qui Tribunale di Padova: già svolta l’udienza pre-fallimentare, rinvio a gennaio 2015.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “E adesso Cestaro sbraiti pure: più evidente di così…”) Il cavaliere (perdente) di Schio minaccia fuoco e fiamme e annuncia dossier, una volta conclusa la vicenda? Ci consenta di sorridere, anche se il nostro, come quello di tanti altri, è un sorriso amaro: la realtà è che proprio la richiesta di concordato (perché c’è anche lui dietro alla mossa di Penocchio) rivela com’è stato abituato ad agire e a comportarsi soprattutto negli ultimi anni, sino alla vendita del club. Parliamo di un padre-padrone che pensava di poter fare tutto ciò che voleva, anche di autorimborsarsi, a pochi giorni dalla cessione, oltre 4 milioni di euro, prelevandoli dalle casse della Spa di viale Nereo Rocco senza alcuna delibera del Consiglio d’amministrazione e passando così in carrozza sopra tutto e tutti. Era il socio unico? Benissimo, ma non è che, avendo la proprietà di una società, si sia autorizzati a fare operazioni non previste dalla legge, fregandosene beatamente delle regole. L’esempio, freschissimo, di Bologna dovrebbe servire da monito in tal senso: quando Zanetti, insieme al fido Baraldi, pensava di essere diventato azionista di maggioranza della società rossoblù, l’avvocato americano Tacopina gli ha portato via il giocattolo. Atto di superbia del “re” del caffè e del suo collaboratore? Certo. Ma anche nel dorato mondo del pallone prima o poi la ruota gira male per chi pensa di saperla sempre più lunga degli altri…

Ore 10.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “E adesso Cestaro sbraiti pure: più evidente di così…”) È venuta giù la maschera, finalmente. I due soci del Calcio Padova Spa, uno dei quali ufficialmente uscito di scena a fine dicembre 2013, sono venuti a miti… consigli. La loro presunzione e la loro spavalderia, intrisa di avvertimenti e intimidazioni verbali (anche nei confronti dei giornalisti), si scontrano adesso con la realtà (inoppugnabile) dei fatti: per evitare il fallimento della società che guidavano, e con esso anche una probabile accusa di bancarotta fraudolenta, che potrebbe costare il carcere, propongono alla miriade di creditori, che si sono trascinati dietro con una gestione dissennata, un concordato che possa, se non soddisfarli del tutto, garantire loro almeno il recupero di buona parte dei soldi che avanzano, e che nessuno ha sinora mai visto. Certo, il tentativo di sfuggire alla peggiore delle sentenze – il fallimento, appunto – è palese, ma guardiamo alla faccia positiva della medaglia: non si potrà rinviare sine die il piano di rientro dei debiti accumulati, ma bisognerà rispettare tempi e modi, concordati con i giudici. Insomma, tanto Penocchio che Cestaro dovranno farsi carico delle rispettive responsabilità, che non sono poche, e che li hanno spinti a compiere il peggiore dei… misfatti sportivi: cancellare tout court una società di calcio della veneranda età di 104 anni, offendendo e bistrattando la passione di migliaia e migliaia di tifosi con comportamenti e discorsi spesso provocatori.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Con il concordato (in bianco) il debitore esprime la volontà di arrivare ad una proposta e ad un piano nei confronti dei creditori, ma si riserva di depositare i documenti e l’attestazione entro il termine che il Tribunale stesso gli assegnerà (di solito 60 giorni). Ciò comporta il blocco delle azioni dei creditori, non solo esecutive ma anche cautelari. Cosa può succedere, a questo punto, in aula? L’ipotesi più probabile è il rinvio dell’udienza preliminare a data da destinarsi in attesa di valutare il piano di Penocchio & C., un periodo di 2-3 settimane per pronunciarsi sulla proposta di concordato, quindi la decisione definitiva dei giudici entro fine mese. Se il Tribunale accoglierà il ricorso (fra l’altro, il presidente Santinello sta per trasferirsi nella sua nuova sede di Alessandria e dovrà essere sostituito), la proprietà dell’Acp 1910 potrà… respirare un po’ e cercare di sistemare i conti in sospeso. Sullo sfondo c’è la prospettiva della messa in liquidazione del Padova Spa, il cui deficit ammonterebbe ad oltre 13 milioni di euro. Il giudice si riserva. Sempre ieri il giudice del lavoro Mauro Dalla Casa si è riservato una decisione definitiva in merito alla causa intentata dall’ex direttore generale Sottovia, difeso dall’avvocato Francesco Rossi, contro il licenziamento deciso da Penocchio nel settembre dell’anno scorso. Il giudice, che avrebbe rimarcato ancora una volta l’assenza all’udienza, la terza sin qui, dell’ex presidente, ha fatto sapere che si pronuncerà entro una decina di giorni.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Istanza di ammissione alla procedura del concordato preventivo. Alla vigilia dell’udienza pre-fallimentare davanti al Tribunale di Padova, chiamato questa mattina a pronunciarsi sulla richiesta di fallimento avanzata dall’avvocato bolognese Mattia Grassani, che reclama fra i 70 e gli 80 mila euro dal club, il proprietario dell’Acp 1910 ha fatto la mossa che si prevedeva: tentare un accordo con il centinaio (ma sono anche di più) creditori della Spa biancoscudata, scomparsa dal calcio professionistico a metà luglio, dopo la mancata iscrizione alla Lega Pro, e tuttora affiliata alla Figc, anche se ancora per poco, visto che non svolge alcuna attività agonistica. I legali dell’ex patron Diego Penocchio, uno dei quali (Abramo Abrami) era presente ieri a Palazzo di Giustizia per discutere davanti al giudice del lavoro la causa intentata da Gianluca Sottovia contro la società, hanno presentato la richiesta, allo scopo di evitare la dichiarazione di fallimento del vecchio club e le conseguenti azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori. È palese, dunque, che sia Penocchio che Cestaro (socio dell’imprenditore bresciano sino al 30 dicembre 2013) intendono prendere tempo, ma bisogna vedere come si pronuncerà il Tribunale (presidente Caterina Santinello, giudici Manuela Alburgo e Caterina Zambotto).

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) E con queste due pesanti assenze è partita già da un paio di giorni la caccia ai sostituti. Domenica, a Fontanafredda, Parlato potrebbe sostituire i due assenti senza modificare l’impostazione di gioco, ma le possibilità che il modulo stesso sia diverso si stanno alzando giorno dopo giorno. Nel corso della partitella in famiglia disputata ieri pomeriggio contro la squadra Juniores, il tecnico ha messo sul campo ancora una volta il centrocampo a tre già visto in azione martedì e mercoledì: ben più di un indizio, a pochi giorni dal ritorno in campo. Nichele, sicuro del posto, sostituirà Segato, ma potrebbe partire sia come centrale, spalleggiato da Mazzocco e Bedin, oppure come mezz’ala sinistra, con Mazzocco a destra e il giovane Mattin – per il quale si tratterrebbe dell’esordio stagionale – in posizione di regista. Un’opzione, quest’ultima, che permetterebbe di schierare un altro “over” in attacco oltre a Cunico e Ilari: Tiboni, che però non sembra ancora in condizione di partire dal primo minuto, o più probabilmente Petrilli.

Ore 09.20 – (Mattino di Padova) Le immagini registrate della gara hanno mostrato a tutti che Segato non ha sferrato un pugno all’avversario, come invece riportato dal giudice sportivo nella sua delibera, ma ciò non basterà, probabilmente, a salvarlo: «Purtroppo non potremo utilizzare la prova televisiva a nostro favore», prosegue Bonetto. «Sarà dura, ma proveremo lo stesso ad avere una riduzione. Nel complesso, tuttavia, c’è bisogno di una maggiore tranquillità da parte di tutti. È vero che la vittoria del Belluno nell’anticipo ci aveva messo pressione, che volevamo conquistare il successo davanti a così tanti tifosi, ma il nervosismo visto domenica spero non si ripeta più». Oltre a Segato, mancherà ovviamente anche il “Rulo” Ferretti, che nel corso del primo tempo della sfida con il Mezzocorona ha rimediato uno stiramento al flessore della coscia sinistra. «Domani (oggi, ndr) faremo il punto con il medico sociale e lo staff sanitario, e vedremo se sarà necessario ripetere l’ecografia per fare una stima più precisa sui tempi di recupero», è sempre Bonetto a parlare. L’attaccante argentino starà fermo comunque per circa un mese.

Ore 09.10 – (Mattino di Padova) A due giorni dalla sesta partita stagionale in serie D, quella che può consacrare Carmine Parlato in cima alla classifica degli allenatori biancoscudati più vincenti di tutti i tempi – nessuno ha mai vinto le prime sei gare consecutive in campionato dal 1910 ad oggi – il tecnico partenopeo si trova di fronte a più di un dilemma. Le assenze di Segato e Ferretti si fanno sentire, e il Padova deve trovare il modo migliore per farvi fronte, anche perché è la prima volta che accade di non averli a disposizione. La società, al di fuori dei campi di gioco, il suo lo sta già facendo. Perché le tre giornate di squalifica al centrocampista vicentino sono state giudicate eccessive, e il ricorso contro la decisione del giudice sportivo Francesco Riccio è ormai pronto. «Abbiamo già dato mandato al nostro legale, l’avvocato Simone Perazzolo, di richiedere il referto arbitrale e gli atti del giudice», rivela l’amministratore delegato Roberto Bonetto. «All’inizio della prossima settimana dovrebbe arrivarci il fascicolo, dopodichè avremo sette giorni per presentare il reclamo vero e proprio».

Ore 09.00 – (Mattino di Padova) In previsione del nuovo esodo di massa dei tifosi padovani per domenica, il Fontanafredda ha deciso di anticipare la vendita dei biglietti per il match con i Biancoscudati. Da Padova dovrebbero giungere in Friuli, ancora una volta, un migliaio di supporter, e per facilitarne l’afflusso allo stadio la biglietteria ospiti dello stadio “Omero Tognon” (calciatore padovano partito dal Bassanello Calcio e divenuto famoso per aver disputato ben 11 stagioni con il Milan) aprirà alle ore 10.30, ossia con due ore e mezza di anticipo rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi. I biglietti potranno essere acquistati dalle 10.30 anche al “Chiosco del Tifoso”, mentre i cancelli dell’impianto verranno aperti alle 13. La “Tribuna Fattori” ha già annunciato che il ritrovo per i tifosi è fissato alla medesima ora proprio ai parcheggi dello stadio.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) In caso di accettazione verranno sospese le esecutività delle azioni legali avviate dai creditori, verrà concessa una proroga di 90-120 giorni alla vecchia proprietà per sistemare le pendenze e trovare un accordo con i creditori e, di fatto, verrà rinviata la decisione sul destino del Calcio Padova Spa. In caso di rigetto della domanda ci sarà l’avvio contestuale della procedura fallimentare con tutto quello che comporta. Da notare che la richiesta di concordato presentata da Penocchio non viene fatta con obiettivo di una continuità aziendale che al momento è in tutta evidenza impossibile, essendo cessata l’attività per la quale il Calcio Padova esiste (ossia fare calcio), ma in ottica liquidazione e che anche questo elemento andrà valutato dal giudice. Altro elemento da tenere in considerazione è che la richiesta di concordato da parte dei legali di Penocchio arriva a sole 24 ore dall’udienza prefallimentare e questo non depone a favore di un accoglimento. Intanto ieri mattina il giudice Mauro Della Casa si è riservato la decisione in merito al licenziamento per giusta causa dell’ex amministratore delegato biancoscudato Gianluca Sottovia, con conseguente causa legale pendente da parte dello stesso Sottovia nei confronti del Calcio Padova Spa. Le parti hanno tentato un accordo extra giudiziario per risolvere la questione, senza tuttavia riuscire a raggiungerlo. A questo punto le ipotesi di mediazione paiono tutte tramontate. La decisione richiederà qualche tempo: probabilmente giorni, forse qualche settimana.

Ore 08.30 – (Corriere del Veneto) Nella mattinata di ieri è stata depositata al tribunale di Padova una richiesta di concordato preventivo da parte dei legali del presidente del Calcio Padova Diego Penocchio, in relazione alle spettanze dei creditori al momento in essere. Come noto, il Calcio Padova non è iscritto ad alcun campionato dopo il crack e la mancata ammissione alla Lega Pro 2014-2015 del 15 luglio ed è in attesa di conoscere il proprio destino che pare, in un modo o nell’altro, segnato. Secondo le prime indiscrezioni si tratterebbe di una richiesta di concordato presentata in bianco, cioè senza quelle garanzie che di solito corroborano in modo decisivo la solidità di una richiesta di questo tipo. La richiesta dell’imprenditore bresciano, tesa ad evitare il fallimento del club, sarà esaminata oggi stesso dal giudice dell’udienza preliminare chiamato a pronunciarsi sull’istanza di fallimento presentata da Mattia Grassani. Il legale bolognese vanta un credito di circa 70mila euro relativo a una vecchia consulenza per la vicenda che vide implicato nello scandalo calcioscommesse l’ex capitano biancoscudato Vincenzo Italiano e il Padova per responsabilità oggettiva. Il tutto finì con la cancellazione dei due punti di penalità inizialmente inflitti al club e con la riduzione della squalifica a Italiano da tre anni a nove mesi di stop. Con ogni probabilità lo scenario odierno sarà il seguente. Rinvio dell’udienza preliminare a data da destinarsi in attesa di valutare la richiesta dei legali di Penocchio; tempistica di decisione in merito alla richiesta di concordato valutabile in un paio di settimane.

Ore 08.20 – (Corriere del Veneto) Il grande dubbio della settimana del Padova che si avvicina alla trasferta di Fontanafredda si chiama Christian Tiboni. Carmine Parlato sta valutando come e quanto impiegarlo e si è preso altre 48 ore di tempo per decidere. Al momento l’ipotesi che possa essere titolare e disputare una sessantina di minuti è in leggerissimo vantaggio rispetto all’alternativa dell’ingresso in campo nella ripresa. Il centravanti di Desenzano è in crescita e può rappresentare una più che valida alternativa a Gustavo Ferretti, fuori per circa un mese. Nel frattempo la società, per bocca dell’ad Roberto Bonetto, ha annunciato ricorso contro la squalifica di tre giornate a Nicola Segato: «Faremo ricorso – chiarisce- abbiamo chiesto una copia del referto arbitrale anche se purtroppo non si può usare la prova televisiva. Lo faremo perché il ragazzo non ha assolutamente colpito l’avversario e dispiace che sia stato punito in maniera così pesante. Sarà dura ottenere uno sconto ma ci proviamo».

Ore 08.18 – Serie D girone C, il prossimo turno (12 ottobre, ore 15.00): ArzignanoChiampo-Belluno, Fontanafredda-Padova, Mezzocorona-Giorgione, Montebelluna-Sacilese, Mori Santo Stefano-Clodiense, Tamai-Dro, Triestina-Alto Vicentino, Union Pro-Legnago, Union Ripa La Fenadora-Kras Repen

Ore 08.16 – Serie D girone C, la classifica aggiornata dopo il recupero: Belluno e Padova 15, AltoVicentino 13, Sacilese, Clodiense, Tamai e Montebelluna 9, Fontanafredda e Union Pro 7, ArziChiampo 6, Union La Fenadora e Giorgione 5, Dro 4, Kras Repen 3, Triestina e Mori Santo Stefano 2, Legnago 1, Mezzocorona -2.

Ore 08.14- Nella giornata di mercoledì si è disputato il recupero della terza giornata di campionato tra Clodiense e Tamai. Vittoria esterna per 4-1 dei friulani dopo che i padroni di casa avevano chiuso il primo tempo in vantaggio per 1-0.

Ore 08.12 – Serie D girone C, i risultati della quinta giornata: Belluno-Triestina 2-1 (giocata sabato), Dro-Mori Santo Stefano 2-1 (giocata sabato), Legnago-Tamai 0-2 (giocata sabato), Alto Vicentino-Ripa La Fenadora 1-0, Clodiense-Fontanafredda 2-0, Giorgione-Union ArzignanoChiampo 1-0, Kras Repen-Montebelluna 1-2, Padova-Mezzocorona 1-0, Sacilese-Union Pro 5-0.

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