Dro-Padova, Bazzanella: “Il rigore di Cunico? Da cartone animato, a parti invertite il nostro giocatore sarebbe stato ammonito per simulazione…”

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Fonte: Trentino, Daniele Loss

Il giorno dopo brucia ancora. Tanto, anzi tantissimo. Il retrogusto della sconfitta, immeritata, contro i Biancoscudati Padova, è solamente amaro. Sulla carta non avrebbe dovuto esserci partita: il Dro “costa” complessivamente 200 – 250mila euro, il budget totale della “corazzata” padovana sfiora invece i 2 milioni di euro. Praticamente una società di Lega Pro che domenica ha però dovuto sudare le proverbiali sette camicie per piegare i gialloverdi, senza dimenticare il gentile “omaggio” arbitrale a metà ripresa. Il pensiero è quello espresso da tutti (anche da diversi addetti ai lavori provenienti dal Veneto) al momento del fischio del direttore di gara: il rigore su Cunico non c’era assolutamente e, a parti invertite, l’arbitro probabilmente avrebbe deciso in maniera diametralmente opposta. Fabio Bazzanella era lì, a pochi passi dal “fattaccio”: dal suo gol, il primo della stagione, che aveva permesso al Dro di pareggiare la rete iniziale di Cunico, erano passati appena due minuti. I trentini erano tornati meritatamente in partita e si sono ritrovati nuovamente sotto senza demeriti e senza sapere il perché. «C’è tanta amarezza – confida Bazzanella – perché, alla luce della prestazione e delle occasioni da gol create, avremmo meritato di conquistare almeno un punto. Peccato veramente, perché un risultato positivo ci avrebbe permesso di dare continuità al pareggio ottenuto contro il Belluno e alla vittoria esterna di Arzignano e, invece, siamo qui a recriminare per una sconfitta che, obiettivamente, proprio non ci sta».

Quanto vi ha fatto arrabbiare quel rigore? «Tanto. Io l’ho vissuto in diretta e da una posizione privilegiata e vi posso assicurare che Cunico si è allungato la palla che era ormai destinata al fondo e si è lasciato andare contro Bonomi. Ciò che mi lascia allibito è il fatto che il direttore di gara abbia fischiato il penalty senza alcuna esitazione, evitando di consultarsi con l’assistente. Insomma: i guardalinee ci sono, spesso sono meglio posizionati, e allora perché non consultarli? Sono d’accordo con il pensiero generale, che vale in tutte le categorie del calcio quando si ha a che fare con squadre di “peso”: a parti invertite un attaccante del Dro sarebbe stato ammonito per simulazione. Purtroppo non è la prima volta che ci capita in questa stagione: anche il rigore che abbiamo subìto contro il Belluno è da “cartone animato”. Cosa possiamo farci? Nulla: è triste da dire, ma è così». Il Dro però ha dimostrato di esserci. «Senza dubbio. Siamo una squadra “vera” e un gruppo forte. L’abbiamo dimostrato tante volte, l’ultima delle quali ad Arzignano dieci giorni fa: se non sei compatto nei fatti e non solamente a parole non riesce a resistere ad un assalto finale all’arma bianca come quello a cui ci hanno sottoposto i veneti negli ultimi venti minuti». Tradotto in parole povere, questa squadra ha tutte le carte in regola per arrivare alla salvezza diretta. «A mio avviso sì, visto che abbiamo ancora grandi margini di miglioramento. Sperando di fare sempre meglio e di essere anche… fortunati in certi episodi».




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