Live 24! Padova-Clodiense 1-1: non riesce la fuga sull’Alto Vicentino

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Ore 23.05 – Sala stampa, Giuseppe Bergamin: “Ho visto Parlato un po’ triste, ma non c’è da abbattersi per il pareggio anche se in qualcosa ovviamente siamo mancati. Non ci sono critiche particolari da muovere però, anche se il primo tempo l’abbiamo un po’ regalato e nell’ultimo quarto d’ora c’è stata poca lucidità. Guardiamo alla gara di Sacile con serenità”.

Ore 23.00 – Sala stampa, Gustavo Ferretti: “Ho sentito indurire la gamba destra, al tatto il dottore mi ha detto che dovrebbe essere solo una contrattura. Domani farò gli esami, ma non ho sentito il dolore dell’altra volta. Sono deluso perché mi sta girando un po’ storta, è da tanto che non faccio novanta minuti. Il pareggio? Forse ci abbiamo messo poca cattiveria ma ci permette di stare in testa, dobbiamo stare tranquilli perché la strada è ancora lunga e lavorando così andremo lontano”.

Ore 22.55 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Abbiamo sofferto sulle fasce, sono mancate le sovrapposizioni, siamo stati lenti nel pensiero e sulle gambe. Quando ho notato questa staticità, ho provato a inserire Pittarello e la squadra ha reso un po’ di più prendendo profondità e velocità. Non so come mai non siano state fatte alcune cose, domani ci confronteremo al campo e valuteremo. C’è anche da dire che ci possono stare alcune prestazioni che lasciano l’amaro in bocca a tutti. Ci avevamo fatto la bocca al sorpasso, ma credo che questo campionato si vinca con un po’ più di carattere anche quando la squadra non sta facendo bene. Nel gol loro, cinque secondi prima abbiamo commesso un errore che ci ha punito. Sono piccoli dettagli, vincere la partita magari era bugiarda. La Clodiense finora è la squadra migliore che abbiamo incontrato, per novanta minuti ci hanno attaccato e a noi serviva la partita perfetta che purtroppo non è venuta. Ferretti? Ha sentito contrarre il muscolo, valuteremo nei prossimi due giorni cosa si è fatto”.

Ore 22.50 – Sala Stampa, Carmine Parlato: “Sicuramente è un passo in dietro a livello di prestazione, non siamo riusciti a trovare un equilibrio per creare grattacapi agli avversari. Ferretti? Valuteremo in questi giorni le sue condizioni, appena ha sentito dolore si è fermato. Perderlo per buona parte della partita non è da poco e anche questo ci ha penalizzato. Restiamo sempre primi, è vero che ci aspettavamo tutti una vittoria, il sottoscritto per primo, così come i ragazzi e la società. Nel primo tempo non siamo riusciti a trovare la chiave giusta per andarli a prendere. Loro sono giovani, con qualità. Il fatto che ci possa essere una giornata dove potevamo anche perdere, poi nella ripresa è stato il nostro miglior momento e loro sono riusciti a pareggiare. Abbiamo pagato che loro erano troppo carichi, mentre noi siamo stati un po’ a guardare. La prestazione comunque la reputo positiva, nonostante i tanti errori. Il campionato è lungo, non abbiamo tempo per recuperare. Adesso abbiamo tanti squalificati”.

Ore 22.45 – Sala stampa, Andrea Pagan (allenatore Clodiense): “Sapevamo della forza del Padova, siamo stati umili e bravi ai ragazzi che sono andati sotto e hanno saputo reagire. Ci è andata bene, i ragazzi sono straordinari,alla fine noi ci teniamo questo punto che è importante per la nostra classifica. Per il prestigio che ha il Padova è la favorita, magari faccio un piacere ai bianco scusati e fermiamo anche l’Alto Vicentino”.

Ore 22.40 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 32, Padova 32, Belluno 29, Union Ripa La Fenadora 22, Sacilese 21, Montebelluna e Tamai 19, Clodiense 18, ArziChiampo 15, Fontanafredda e Legnago 14, Giorgione 13, Dro, Kras Repen e Union Pro 10, Mori Santo Stefano 6, Triestina 5, Mezzocorona 3.

Ore 22.35 – Serie D girone C, i risultati della dodicesima giornata: ArziChiampo-Sacilese 1-0, Belluno-Legnago 3-1, Fontanafredda-AltoVicentino 1-1, Giorgione-Dro 3-0, Mezzocorona-Kras Repen 1-2, Mori Santo Stefano-Union Ripa 0-2, Padova-Clodiense 1-1, Tamai-Montebelluna 4-0, Triestina-Union Pro 0-0.

Ore 22.30 – TERMINA LA PARTITA: PADOVA- CLODIENSE 1-1.

Ore 19.30 – In corso la conferenza stampa di presentazione del nuovo sponsor del settore giovanile dei Biancoscudati Padova: si tratta di Cib Unigas, guidata dai fratelli Pancolini. Prende la parola il presidente Giuseppe Bergamin: “Vogliamo che i nostri giovani possano avere un futuro, e grazie a queste sponsorizzazioni si riesce a costruire un settore giovanile importante”. L’ad Edoardo Bonetto: “Per far tornare in alto il Padova e proseguire in questo progetto servono imprenditori come i fratelli Pancolini, giovani e volenterosi”. Filippo Pancolini: “Sono in primis tifosi, seguo il Padova da molti anni e mettere il nostro marchio sulle maglie del settore giovanile del Calcio Padova non ha prezzo. Lo facciamo come atto d’amore per questa città e questi colori ma anche per metterci in gioco ed aiutare questo settore giovanile, perché secondo noi è fondamentale che venga sostenuto. Puntiamo ad un sostegno duraturo nel tempo”. Roberto Pancolini: “Era impensabile anche solo immaginare negli anni scorsi che potessimo legare il nostro marchio al Padova, ed invece è realtà e ne siamo orgogliosi”.

Ore 19.20 – (Il Piccolo) Quando e chi sarà il nuovo allenatore del Kras? E’ il quesito che in tanti si stanno ponendo dopo l’allontanamento consensuale di Predrag Arcaba. Come anticipato dalla società, nel match di domenica la squadra è stata guidata dall’allenatore dei portieri Bojan Gulic in collaborazione col preparatore atletico Matej Bombac. Un effetto che ha comportato la meritata vittoria sul campo del Mezzocorona. Ora però c’è da capire se la coppia di tecnici sloveni torneranno a fare i loro rispettivi ruolo oppure se il connubio di veri e propri allenatori potrebbe proseguire. Oggi il consiglio direttivo si riunirà per decidere il dà farsi. Molto probabile che se entro domani il sodalizio ufficializzerà le proprie intenzioni. Tornando all’incontro di Mezzocorona di sicuro non c’è da registrare solamente il risultato positivo. Innanzitutto la squadra ha retto fisicamente per tutti i 90 e più minuti di gioco. Un dato molto confortante dopo che nelle ultime uscite i biancorossi erano vistosamente calati nella ripresa. Poi c’è da affrontare il discorso reazione. Una volta subito il gol de pareggio a tre minuti dalla fine il solito Kras forse non avrebbe avuto i nervi saldi per tornare avanti. Invece a Mezzocorona, sull’1-1, la formazione del presidente Kocman ha tirato fuori gli attributi e riversandosi in avanti ha pescato il jolly con l’ottimo Tawgui. Infine, cosa più importante, è un analisi sotto il profilo del gioco. Con il 4-2-3-1 il Kras ha rischiato pochissimo trovando invece diverse soluzioni offensive. Una buona prova è stata inscenata da Andrea Maio sull’esterno destro. Solida anche la difesa ricomposta da Boskovic e Cvijanovic affiancati da Bozic e Slavec. Anche senza Bordon e Komel, quindi, la squadra ha fatto una buona partita. «È da sottolineare che dal primo all’ultimo minuto abbiamo avuto il giusto approccio mentale per affrontare una partita delicatissima, giocando ogni pallone, dimostrandoci aggressivi soprattutto a centrocampo», ricorda il dirigente Simeoni. «La squadra ha sempre lavorato con metodo e concentrazione, e i presupposti giusti per interpretare quanto fatto in allenamento c’erano tutti – prosegue Simeoni – ora spero che questa vittoria sia una giusta iniezione di fiducia per il resto del torneo, a partire già dal match contro il Giorgione».

Ore 19.10 – (Il Piccolo) Il pareggio con l’Union Pro di domenica ha allontanato ulteriormente la Triestina dalla zona salvezza e rende oggettivamente più complicato il faticoso cammino della risalita. Ma nonostante la vittoria continui a restare un miraggio per l’Alabarda, nel dopopartita la società si è dimostrata abbastanza serena, non solo scommettendo sulla salvezza ma rilanciando anche per un futuro più radioso per l’Unione. Difficile di questi tempitrasmettere ottimismo e fiducia ai tifosi alabardati, che hanno tutte le ragioni per essere col morale a terra e anzi vanno ammirati per l’incitamento che hanno riservato domenica agli alabardati. Ma il presidente Marco Pontrelli ha fatto promesse a breve termine, che potranno quindi ben presto essere messe alla prova dei fatti. Quei fatti che ormai sono gli unici che possono davvero conquistare i tifosi. Il primo capitolo è quello dei rinforzi, che già un paio di settimane fa Pontrelli aveva annunciato con tanto di comunicato stampa. Domenica, dopo il pareggio con l’Union Ripa, non solo ha confermato il piano ma ne ha spiegato anche la filosofia che sta alla base, ovvero la costruzione della squadra del prossimo anno: «Appena scatta il 5 dicembre – ha detto – faccio arrivare quattro nuovi innesti che possano permettere un salto di qualità. Se c’è anche Danilo Alessandro? Ci piace e lo marchiamo stretto: su di lui sono molto ottimista. Al contrario di altri, io non sono stato contento nemmeno della prestazione contro l’Union Pro: a centrocampo serve maggiore qualità, insomma è necessario un regista vero e arriverà anche quello. Questi nuovi arrivi serviranno anche già a costruire la Triestina del futuro: non possiamo permetterci la prossima estate di perdere altro tempo, anche perché la prossima stagione vogliamo puntare in alto». Pontrelli, quindi, non sembra vedere pericoli particolari per la salvezza, anche se evidentemente si rende conto che servono rinforzi robusti per riuscire a raggiungerla. Una salvezza che necessariamente passa anche dalla mancanza di punti di penalizzazione, ma anche su questo il presidente è stato categorico: «Sento tante chiacchiere e molti timori sulle spettanze ai giocatori che hanno fatto vertenza. Nessuna paura, già questa settimana salderemo tutto, così tutti saranno più tranquilli». Insomma tra pagamenti imminenti e il mercato invernale che scatterà fra una decina di giorni, basterà aspettare davvero poco. Nel frattempo, Ferazzoli deve contare sulle forze attualmente a disposizione in vista della fondamentale trasferta di Dro, altra rivale diretta nella corsa salvezza. E oltre a un Milicevic già abbastanza in palla e al rientro di Piscopo, ci sarà anche un Clara con una settimana in più di lavoro.

Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Una lezione per il pianeta calcio pordenonese arriva da Fontanafredda: soldi e chiacchiere non bastano, ci vuole anche cuore. Quello messo in campo dai ragazzi, anzi ragazzini, di Maurizio De Pieri contro i ricchi “marziani” dell’Altovicentino. Con 6 fuoriquota sul rettangolo, in 10 contro 11 per l’espulsione forse esagerata di Florean, i rossoneri hanno interrotto la striscia di 5 vittorie esterne consecutive di Peluso e compagni e pure “rischiato” di vincere. A segno Davide Grotto. Bolle Rino Dalle Rive, presidente bianconero. La settimana di mister Cunico non sarà facile, soprattutto se i Biancoscudati Padova vinceranno il recupero con la Clodiense e scavalcheranno i rivali in testa. GIUSTO MIX – Una dirigenza che sa gestire i propri limiti finanziari, un direttore generale che conosce il mondo in cui opera, un ds infallibile nella scelta dei giocatori (quelli giovani soprattutto), un mister che non ha problemi a trasmettere le sue idee e un gruppo di calciatori orgogliosi di militare in Lega D. È il mix che sta spingendo la matricola Fontanafredda al di là delle più rosee aspettative, con 14 punti in 12 partite. «Non abbiamo lasciato loro campo – spiega Maurizio De Pieri -. Noi siamo rimasti stretti nella nostra metà, chiudendo gli spazi, sapendo che loro giocano a ritmi lenti». Attenzione ora a non perdere concentrazione: domenica a Mogliano (10) i punti valgono tanto quelli con l’Altovicentino.

Ore 18.40 – (Messaggero Veneto) Firma l’impresa della giornata e si regala, ma per l’ufficialità bisognerà aspettare ancora qualche giorno, i gol di Davide Diaw. Fontanafredda in copertina su tutti i fronti, quello del campionato, in cui i rossoneri hanno arrestato la corsa dell’Altovicentino, reduce da 7 successi di fila, pur giocando con un uomo in meno per quasi tutta la ripresa. E sul mercato, dove il ds Renzo Nadin, in attesa dello start della sessione invernale (il 1º dicembre), starebbe perfezionando l’ingaggio dell’attaccante della Virtus Corno, Diaw (classe ’92). Vecchio pallino. Non è un nome nuovo per il direttore sportivo fontanese, che lo ha avuto al Tamai nella stagione 2012-’13 (nelle precedenti due ha militato nella Sanvitese): un’annata sfortunata per la punta, quella alla corte di Gianluca Birtig. Un grave infortunio gli ha impedito di esprimere il suo talento e così alla fine i numeri parlano di appena 8 presenze e un solo gol. Tempi che fortunatamente per lui sembrano lontani: Diaw, infatti, si sta ora mettendo in luce con la maglia della Virtus Corno in Eccellenza. Domenica scorsa ha segnato al Torre (2-2), realizzando l’undicesimo centro stagione. E’ un centravanti veloce e dotato tecnicamente. Sulla carta l’ideale per coprire uno dei tre ruoli del tridente di Maurizio De Pieri. Baby trio. Il tecnico rossonero ha già dovuto rinunciare a Massimo De Martin, svincolatosi nelle settimane scorse, e domenica a Mogliano dovrà fare a meno anche di Lauro Florean, espulso con l’Altovicentino. Un rosso che sarebbe potuto costare caro al cospetto della corazzata di Enrico Cunico. Invece, il Fontanafredda ha trovato la forza per pareggiare e sfiorare pure la vittoria nel finale. Sempre con il giovane Grotto. Grande dimostrazione d’orgoglio, cancellata l’amarezza per i ko con Sacilese e Ripa. E ora, almeno per una domenica, fiducia in avanti al terribile “baby” trio Grotto-Salvador-Alcantara (8 gol in 3).

Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) I segni erano evidenti già prima. La sconfitta di Arzignano (0-1) ha confermato il momento di difficoltà della Sacilese. «Chi ha giocato sempre – premette Zironelli – sta tirando un po’ il fiato. Era prevedibile, vista la rosa ristretta. Ad Arzignano però ho visto anche meno determinazione e questo non va bene». Domenica arriveranno i Biancoscudati. L’organizzazione sarà da Lega Pro: ingresso separato per i tifosi ospiti, ai quali verrà riservata la gradinata scoperta e una parte della tribuna coperta. Un cordone di stewart e forze dell’ordine li separerà dai supporter locali. Prevendita sempre al XXV Aprile, iniziando dalle 10.

Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) Altovicentino fermato a Fontanafredda: così il Padova da stasera potrebbe tornare da solo in vetta alla classifica. I biancoscudati riceveranno alle 20.30 la Clodiense per chiudere il quadro della dodicesima giornata: rinvio dovuto al match della nazionale di rugby con gli Springboks sabato scorso proprio allo stadio Euganeo. Stasera nell’impianto patavino ci sarà pure mister Mauro Zironelli, osservatore interessato, visto che domenica toccherà alla Sacilese cercare di sbarrare la strada alla squadra di Carmine Parlato. Un match cui i liventini arrivano in un momento di flessione. La sconfitta di Arzignano, secondo ko di fila (non era mai capitato sotto la gestione Zironelli), ha accentuato le perplessità emerse col Belluno. La Sacilese, fatto singolare vantando ancora il miglior attacco del girone (ora assieme all’Altovicentino), fatica a concretizzare e non è brillante come nel mese di ottobre. «Un calo fisiologico, anche dovuto al fatto che diversi giocatori non hanno mai potuto rifiatare», lo ha definito il tecnico liventino. E proprio per avere maggiori alternative, la società ha acquistato Riccardo Bolzan. Venti minuti per il duttile centrocampista ex Nocerina ad Arzignano. Tanto è bastato per far capire che sarà molto utile alla causa. Domenica potrebbe essercene bisogno dall’inizio.

Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Ancora guai per Nicola Tomasi. Il centrocampista dell’Union Ripa La Fenadora, per la prima volta quarta in serie D con 22 punti dopo 12 giornate -, sarà costretto a nuovo stop per un problema al ginocchio rimediato dopo una ventina di minuti dell’incontro vinto dai neroverdi 2-0 sul Mori Santo Stefano (sedicesimo a quota 6). Cadendo un giocatore trentino è rovinato sul ginocchio del feltrino costringendolo alla sostituzione. Ancora non si conosce l’entità del danno, ma con ogni probabilità Nicola salterà il prossimo impegno casalingo con l’ArzignanoChiampo (nono a 15 punti). Seconda «fermata» obbligata dopo l’infortunio delle prima giornata di campionato che lo ha tenuto lontano per parecchie gare. Il gonfiore e il dolore all’articolazione hanno fatto ipotizzare ai preparatori neroverdi un interessamento del menisco. Novità della sfida con il Mori è stata la presenza in campo del portiere Francesco Da Rif al posto del capitano Paolo De Carli. La scelta è di semplice spiegazione. Dopo alcune partite di grande impegno fisico e psicologico De Carli è stato tenuto a riposo consegnando la difesa dei pali a Da Rif. È più che probabile che De Carli torni al proprio posto già domenica nell’importante sfida con l’ArzignanoChiampo, formazione già superata 2-1 negli ottavi di Coppa Italia la settimana scorsa.

Ore 17.40 – (Corriere delle Alpi) Continua la marcia: «Era il nostro obiettivo dare continuità di risultati, ci stiamo riuscendo a avanti tutta, pensando alla prossima con l’Arzignano», sottolinea il centrocampista Matteo Mastellotto quest’anno avanzato anche in attacco dal mister Parteli e autore di due gol in una settimana, il primo mercoledì in coppa e il secondo in campionato a Mori, nel giorno del suo compleanno. Domenica il Ripa Fenadora è tornato a casa con altri tre punti preziosi centrando la terza vittoria consecutiva. Gioia personale, soddisfazione di squadra. «È stato il coronamento di una buona settimana. Trovando la continuità, il morale è alto e questo aiuta a lavorare bene, con serenità». Grinta e sostanza. Queste sono state le armi vincenti contro il Mori Santo Stefano: «Nella prima parte di gara abbiamo faticato», commenta “Maste”, «però siamo stati concentrati e non abbiamo concesso nulla dietro. Per fortuna Brotto ha trovato un gol incredibile e andare negli spogliatoi in vantaggio ha aiutato mentalmente». Punti che valgono doppio. Hanno perso la Sacilese (superata) e il Montebelluna (staccato). Sono «tre punti fondamentali che ci portano per la prima volta nella nostra storia al quarto posto in serie D», il commento della società. «Ma la classifica a novembre vale poco e allora pensiamo alla sfida casalinga con l’Arzichiampo, sperando di cogliere anche l’ottavo risultato utile di fila». Quarto posto. «È bello stare lì», racconta Mastellotto. «Ci siamo detti di cercare di migliorare la posizione dell’anno scorso e per ora ci stiamo riuscendo, siamo in zona play-off che è il nostro obiettivo, però teniamo ben saldi i piedi per terra». Quarti di coppa, derby e Padova. Prima ci sono Arzignano e Mezzocorona, «poi comincia un ciclo incredibile con coppa, derby e Padova», dice Matteo Mastellotto. «Dal 10 al 20 dicembre abbiamo tre grandi partite, ma la nostra fortuna è avere una rosa ampia che ci permette di cambiare e poter essere tutti a disposizione». Tutte sfide affascinanti, «il derby perché è sempre il derby e si sente molto, col Padova andiamo a giocare all’Euganeo e siamo anche in diretta su Raisport, in coppa poi se riusciamo a passare il turno entriamo nelle prime quattro d’Italia. Non c’è da scegliere, sono tre partite particolari ognuna per un motivo diverso». Ma quella che darebbe più fastidio perdere «per me è la coppa», afferma il giocatore neroverde, «perché siamo lì a un passo dal giocarci qualcosa di importante e vorrei proprio andare avanti». Adesso però l’Arzignano. Il pensiero è già a domenica prossima con l’obiettivo di allungare la striscia di successi consecutivi a quattro. «A livello tattico dobbiamo continuare su questa strada», aggiunge Maste. «Bisogna mantenere la concentrazione e curare gli approcci alle partite».

Ore 17.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Deviazione o non deviazione: questo è il problema. A risolvere il dubbio amletico ci pensa Ruben D’Incà. Che del resto domenica ha risolto anche l’impasse del Belluno. Deviazione o no, è il suo sinistro, al 19’ della ripresa, a mettere la gara sui binari giusti, a raddoppiare il vantaggio, proprio nel momento migliore del Legnago. Quando la partita si fa dura, insomma, i duri cominciano a giocare. E il sinistro chirurgico del numero 10 gialloblù, scoccato dai 25 metri, è da gran giocatore. Lo sarebbe stato anche senza la deviazione, che in realtà c’è stata. «Penso di sì – ammette D’Incà -. Credo che la deviazione ci sia stata. L’importante però è che la palla sia andata dentro». Il fantasista classe ’94 ha fatto un buon lavoro di collegamento tra centrocampo e attacco. Forse, a voler essere proprio pignoli, ha sbagliato qualcosa nel primo tempo. «Il campo era un po’ sconnesso – spiega D’Incà -. Non voglio cercare alibi, ma il fraseggio, forse la nostra caratteristica migliore, non è facilitato dal campo pesante. Detto questo, avevamo di fronte una squadra equipaggiata e tosta: sapevamo benissimo che non sarebbe stata una partita facile. Ma abbiamo vinto». Vittoria al di là del gioco, che domenica ha latitato un po’. Un chiaro segnale: quando una squadra vince anche senza sfoderare una prestazione scintillante significa che è forte. Giusto? «Siamo consapevoli dei nostri mezzi – prosegue D’Incà -. Quanto al gioco, è vero che non abbiamo brillato contro il Legnago. Ci siamo un po’ abbassati nella ripresa e siamo stati sorpresi nell’occasione del gol. Ma siamo stati bravi a chiudere i conti». Domenica prossima però sarà meglio ritrovare lo splendore dei giorni giusti. E soprattutto sarà meglio non avere distrazioni e sorprese dietro. Perché di fronte ci sarà la corazzata Alto Vicentino. E un’eventuale vittoria significherebbe aggancio al primo posto (anche se il Padova gioca oggi e potrebbe scavalcare lo stesso Altovicentino). Il Belluno sembra farci un pensierino. «Possiamo metterli in difficoltà – dice Simone Corbanese -. Andare là per sperare in un punto non è nella nostra natura».

Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Non è una sorpresa in assoluto, la presenza di Belluno e Union Ripa ai vertici della serie D, ma fa comunque impressione vedere i gialloblù terzi e dietro, al quarto posto, i neroverdi. Con le due migliori difese del girone C. E questo è un dato che fotografa la solidità degli impianti collettivi, non una sporadica capacità di compiere imprese isolate. La provincia di Belluno è quindi protagonista assoluta di un campionato affascinante. «Entrambe stanno disputando un campionato eccezionale», conferma Livio Gallio, la cui competenza calcistica è fuori discussione, ma che ha particolare titolo a parlare del tema, non fosse altro che per due particolari: è presidente del Belluno ma è di Pedavena. Per lui ogni derby al Boscherai è un’occasione speciale, «ma il prossimo (sabato 13 dicembre, ndr) sarà ora di tornare a vincerlo noi», scherza, forse neppure troppo. «Credo che dopo dodici giornate di campionato si siano delineate le gerarchie del girone – spiega Gallio – per cui non mi stupirei se trovassimo Belluno e Union Ripa tra le prime cinque anche a fine stagione». Ma Livio preferisce non approfondire troppo il discorso sui rivali neroverdi, per occuparsi di ciò che conosce meglio: il suo Belluno. «I nostri risultati sono frutto della programmazione. Non so se grazie al buon senso siamo capaci di gestire meglio una fase particolare, di crisi, come questa che stiamo vivendo. So però che sta funzionando la nostra filosofia: dare spazio ai giovani bellunesi». Non bastasse la classifica, il presidente ricorda la qualità della manovra espressa dalla squadra: «Siamo tutti soddisfatti del gioco, si vede in campo una squadra organizzata, che vuole sempre giocare la palla». E il merito va in gran parte all’allenatore, Roberto Vecchiato: «Insieme al ds Fardin, ha fatto la differenza da quando sono arrivati, senza nulla togliere a Raschi che aveva ottenuto ottimi risultati. A Vecchiato, paradossalmente, auguro di andare via, nel senso che merita palcoscenici importanti. Ma ovviamente ho desiderio e volontà che resti anche in futuro. Sarà comunque un problema del prossimo presidente, perché io a fine stagione lascerò l’incarico».

Ore 17.00 – (Corriere delle Alpi) Qualità da grande squadra. Il Belluno ha raccolto un’importante vittoria contro il Legnago pur non giocando una partita brillante ed è questo a fare la differenza. Nel match forse “peggiore” della stagione, la compagnia gialloblù è stata capace di portare a casa i tre punti come fanno le big: vincere anche nelle giornate più difficili. L’avversario era messo bene in campo ma il Belluno è stato cinico sotto porta, diversamente dal solito, colpendo il Legnago senza pietà, due volte con Simone Corbanese e una con Ruben D’Incà. «Non ho problemi a dirlo, il Belluno è una grande squadra – spiega Marco Duravia senza usare mezze misure – lo abbiamo dimostrato l’anno scorso e lo stiamo confermando adesso. Il terzo posto ci deve gratificare, ma nello stesso tempo stimolare per cercare di fare ancora meglio. Il torneo è ancora lungo. Siamo più vicini alla prima (per ora l’Altovicentino, visto che il Padova recupera oggi) che alla quarta (il Ripa Fenadora) e questo vuol ribadisce il concetto: siamo una grande squadra». Allarme terreno di gioco al Polisportivo. Già domenica nel post partita, in molti si erano lamentati per le condizioni del campo e l’esterno offensivo di Montebelluna conferma le grosse difficoltà derivate dal manto erboso. «Era al limite dell’imbarazzante e sarà importante abituarsi il prima possibile a questa situazione, perché andando avanti inevitabilmente peggiorerà ancora. Sicuramente la squadra ha delle responsabilità sul match giocato sottotono, ma il campo non ha favorito una manovra fluida. In più il Legnago non è un avversario da prendere sotto gamba e in rosa ha molti giocatori che nel curriculum possono vantare la Lega Pro. Siamo stati bravi, però, a sfruttare le palle inattive. È stata una delle classiche partite dove bisogna riporre il fioretto e sguainare la spada. L’assenza di Bertagno? Inutile negare che quando non c’è la squadra ne risente. Senza nulla togliere a Moretti, che ha fatto una buona partita, ma “Berta” è il giocatore con più esperienza in rosa ed è uno dei migliori nel suo ruolo in tutta la categoria». Il pensiero va già all’Altovicentino. Tra cinque giorni Corbanese e compagni andranno in direzione Vicenza per affrontare la capolista del girone. Questa sera alle 20.30 invece il Padova scende in campo contro la Clodiense e in caso di vittoria salirebbe in prima posizione. «Daremo il massimo. L’augurio è quello di vincere ovviamente ma non sarà facile, loro hanno giocatori che c’entrano poco con questa categoria. Dovremo scendere in campo senza paura e magari sperare di trovarli in una giornata particolarmente positiva. Sarà poi il campo a parlare».

Ore 16.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Dopo il passo falso di sabato a Lumezzane, il Venezia apre oggi pomeriggio la settimana di allenamenti in vista del big match di domenica al Penzo (ore 18) contro il Bassano. Un appuntamento che gli arancioneroverdi avrebbero preferito affrontare con la striscia dei risultati positivi ancora aperta e invece, dopo le tre vittorie consecutive con Giana Erminio, Arezzo e Albinoleffe, gli uomini di mister Serena sono tornati a casa a mani vuote. E si ferma anche la risalita in classifica, visto che dopo aver toccato l’ottavo posto, ora il Venezia con 19 punti è ridisceso all’undicesimo. E non è certo finita l’emergenza legata alle assenze, che ha condizionato l’andamento del match di sabato: contro il Bassano mancherà Marino che oggi riceverà dal giudice sportivo la squalifica, avendo raggiunto i quattro cartellini gialli, mentre entreranno in diffida anche Scialpi e Bellazzini. La buona notizia sarà il rientro di Esposito, che ha scontato il turno di stop, ma si confida anche nel recupero di alcuni infortunati. In particolare dovrebbe tornare disponibile Carcuro che già alla fine della settimana scorsa aveva ripreso ad allenarsi con il gruppo. E forse anche Giuliatto potrebbe tornare, così come Greco: l’attaccante era stato tenuto a riposo contro il Lumezzane per non rischiare guai più seri proprio in vista dell’appuntamento con il Bassano. Da ieri intanto è aperta la prevendita.

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Di Venezia mi manca soprattutto l’atmosfera, la presenza e il sostegno degli amici: giocare con la maglia della mia città mi dà sensazioni e gioie che nessuna altra casacca è riuscita sinora a darmi». Parla con nostalgia della sua militanza in laguna Riccardo Bocalon – ora al Prato – che ha ricevuto ieri il secondo premio consecutivo al Gala del Calcio Triveneto organizzato a Vicenza da Aic (l’Associazione calciatori) e Ussi (i giornalisti sportivi). Per il bomber si tratta di due riconoscimenti conseguiti entrambi con la maglia arancioneroverde: lo scorso anno era riferito alla vittoria della LegaPro2, quest’anno alla sua stagione da bomber della categoria superiore. A Prato ci è andato un po’ controvoglia ma l’Inter, proprietaria del suo cartellino, non gli ha dato scelte. «La squadra toscana è un team satellite dei nerazzurri e per questo siamo ben undici interisti nell’organico. Francamente lasciando Venezia a malincuore mi sarei atteso una “promozione” in serie B e in questo senso più di un interessamento anche diretto c’era stato. Ma l’Inter ha deciso per Prato e va bene così: cercherò di segnare tanti gol anche qui per puntare al salto di categoria personale». A Prato grande festa per l’arrivo di Bocalon. «In trecento alla mia presentazione, un’accoglienza esaltante. Adesso sono un migliaio le persone che vengono allo stadio: abbiamo risvegliato la loro fame di calcio con un ottimo inizio di stagione, anche se adesso stiamo accusando qualche colpo a vuoto» (sabato sconfitti a Reggio Emilia 4-0). Nel girone B a comandare è il Pisa. «I nerazzurri e l’Ascoli sono i team più forti del gruppo. Che è equilibratissimo. Basta poco per passare da posizioni ambiziose alla zona pericolosa: noi con tre sconfitte già ci ritroviamo nelle zone basse». Da lontano come si vede il Venezia? «Innanzitutto è sempre il mio primo pensiero a livello calcistico e sono molto contento che sia riuscito a tirarsi su dopo un avvio di campionato un po’ stentato. Sono convinto che disponga di un buon organico, all’altezza della categoria». Lo scorso anno ci fu una grande delusione… «Purtroppo il girone di ritorno fu disastroso. Ci fu un calo mentale: ci sentivamo già ai playoff e invece nell’ultima gara abbiamo gettato via una stagione intera mancando l’obiettivo. L’augurio è che questo Venezia possa invece riuscirci».

Ore 16.20 – (La Nuova Venezia) Il Venezia come la Juve e la Roma in Italia, come Southampton, Hannover, Barcellona e Marsiglia. Magari non con lo stesso rendimento, ma lo stesso numero di pareggi, uno in 14 gare. Tra tutte le squadre professionistiche in Italia solo il Parma ha fatto meglio, o peggio a seconda delle tendenze, non avendo mai pareggiato. In Lega Pro il Venezia guida naturalmente questa “strana” classifica, unica tra le 60 squadre controllate da Macalli. Pordenone, Feralpisalò, Monza e Como sono a quota 2, come la Pro Piacenza nel girone B. E l’unico pareggio collezionato dagli arancioneroverdi risale addirittura al 7 settembre (1-1) quando Magnaghi acciuffò in pieno recupero (49’) il Pordenone. Da quel giorno il Venezia di Dal Canto, prima, e Serena, poi, ha messo da parte 5 vittorie e 7 sconfitte. Sabato a Lumezzane il secondo pari stagionale è sfumato in zona-Cesarini, più per demeriti propri che per la volontà dei rossoblù di Maurizio Braghin.

Ore 16.00 – (Giornale di Vicenza) Il premio arriva dopo una domenica sfortunata. Ma Matteo Tomei, portiere e capitano del Real Vicenza, lo riceve a testa alta dal direttore de Il Giornale di Vicenza Ario Gervasutti. «Ad Arezzo -ha affermato l´estremo difensore – abbiamo dimostrato di essere quella squadra che può arrivare nelle prime posizioni». Tomei, che significato ha questo premio? «Lo tengo stretto, significa molto per me. Ringrazio soprattutto il Real Vicenza per avermi permesso di fare questa splendida esperienza». Con la sconfitta di Arezzo il Real Vicenza ha perso la vetta. Cos´è successo? «La nostra è stata una prestazione di forza. Abbiamo dominato il match, costretto l´Arezzo a difendersi. Abbiamo perso immeritatamente». Colpa degli episodi? «Assolutamente sì. Il primo gol è arrivato su un rimpallo fortunoso». Il secondo l´ha vista protagonista. «Capisco che dalla tribuna potesse sembrare che avessi commesso fallo sull ´attaccante. Ma, una volta rivisto, tutto è stato molto chiaro: il rigore era inesistente così come la mia espulsione perché il mio impatto è stato con la palla». Salterà così la sfida alla Torres «Mi dà fastidio, perché poi perdere 1-0 o 2-0 non cambiava molto. Anche nella passata stagione sono stato espulso, in maniera molto discutibile, contro la Pergolettese e il Bassano». Quando è uscito dal campo, è accaduto un fatto curioso. «In porta è andato Caporali perché non avevamo più cambi. A lui piace fare il portiere, pur essendo un centrocampista. Spesso si mette in porta in allenamento». Purtroppo però non è riuscito ad indovinare il tiro di Erpen. «Nel trambusto generale, dopo la mia espulsione, mi sono dimenticato di dire a Caporali dove Erpen avrebbe tirato. Lo conosco, perché abbiamo giocato insieme alla Triestina».

Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) L’Arezzo interrompe la favola Real Vicenza, che si ferma a quota dodici risultati utili consecutivi: «Ma io sono ugualmente soddisfatto – ribatte Marcolini – dell’atteggiamento tenuto dai miei ragazzi. Hanno lottato, hanno sempre spinto in avanti anche dopo il secondo gol subito. L’Arezzo è una squadra ben organizzata, che si difende bene e lo ha dimostrato. Temevo una sorta di appagamento dopo la vittoria con il Novara, invece i ragazzi hanno dimostrato di avere ancora fame. Poi non sempre possono andarci tutte lisce». E in effetti il Real Vicenza non ha sfigurato in terra toscana. Nel primo tempo è esistita una sola squadra in campo e le occasioni migliori sono capitate sui piedi di Cristini e Lavagnoli. «Con un pizzico di fortuna – prosegue il mister – e di precisione sottoporta in più, sarebbe stata tutta un’altra partita». Anche perché l’Arezzo è poi passato in vantaggio in maniera fortunosa, grazie a un tiro al volo svirgolato di Erpen, che ne ha ricavato un assist prezioso per Panariello, abile a infilare il pertugio giusto in mezzo a una selva di gambe. «La proviamo spesso, questa situazione da calci piazzati – si rammarica Marcolini – ma stavolta qualcosa non ha funzionato e ci siamo fatti sorprendere dai blocchi degli attaccanti amaranto». Una volta in vantaggio, il pressing a centrocampo degli aretini (a proteggere una difesa non sempre sicura) è diventato asfissiante, con Dettori mattatore e autentico mordi-caviglie. Il Real ha manovrato con pazienza, mantenendo il possesso per quasi tutto il match, ma senza mai andare vicino al pareggio, se non con una bordata da fuori di Carlini e con Dalla Bona e Galuppini nel finale, dopo aver però già preso il rigore del 2-0. Penalty che è costato l’espulsione molto dubbia di Tomei».

Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) È felice come un bambino che ha appena trovato il suo regalo prediletto sotto l´albero, Tonino Asta in sala stampa. «Sì, è una vittoria che mi ha emozionato – riconosce il tecnico – non tanto e non solo per il primato solitario in classifica che adesso conta fin lì, ma soprattutto perchè conquistata attraverso mille difficoltà. Avevamo chiuso il primo tempo in inferiorità dopo aver fatto la partita, c´era il rischio del contraccolpo e invece i ragazzi sono stati straordinari a interpretare la ripresa. Davvero una prova di carattere ed orgoglio firmata dinanzi a una bella cornice di pubblico e in un ´atmosfera coinvolgente». Già ma a Venezia domenica nel derby sarà emergenza totale: Pietribiasi sarà squalificato assieme ai diffidati e ammoniti Nolè e Bizzotto, Zanella stirato è fuori uso e Cattaneo, ammaccato, resta in dubbio.

Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) Il fascino della notte stega Bassano che sotto i riflettori fa secchi tutti quanti. Anche il Como va al tappeto e i giallorossi scalano ancora la cima con una gara da recuperare. E l´1-0 striminzito non inganni, il Como non tira una volta che sia una nello specchio e ci siamo già capiti. Raccontiamo allora per sommi capi quel che accade: Bassano si impossessa subito del pallino e anche del pallone e in apertura Giosa deve anticipare di testa Pietribiasi che altrimenti avrebbe imbucato. E al minuto 18 c ´è una combinazione tranciante sull´asse Furlan-Nolè, solo che il triangolo che fa a fette la retroguardia lariana non si chiude di un soffio. Quindi Cenetti (36´) prova la sassata dentro l´area, respinta in angolo da uno stinco provvidenziale di un difensore. La Virtus chiude in buca il Como ma al 46´ ecco la prima sterzata della serata: sugli sviluppi di una punizione, Fautario trattiene Pietribiasi che si divincola con un gomito: il guardalinee lontano, dalla parte opposta del campo vede tutto e richiama l´attenzione dell´arbitro che caccia il Condor. Nel lato B dunque si ricomincia con gli ospiti in superiorità, ti aspetteresti una formazione indemoniata e invece i lariani non si scollano dal piccolo trotto finchè Cristofori, già ammonito, va a frapporsi ingenuamente sul pallone prima di una battuta giallorossa e incassa il secondo cartellino e la doccia anticipata. L´uguaglianza numerica galvanizza e rigenera il Soccer Team che difatti si catapulta al di là della siepe, corre il 22´ quando Nolè entra in area, tenta uno slalom alla Tomba e Marchi lo abbatte senza troppi ghirigori. Rigorissimo che lo stesso fantasista potentino trasforma di giustezza, spedendo cioè Crispino da un lato e sfera dall´altra. La prevedibile reazione del Como evidentemente è soltanto nelle pie intenzioni, poichè i lombardi manco si avvicinano alla porta di Rossi, limitandosi a ruminare calcio senza costrutto, sottoritmo e sottotraccia. Un tran tran insipido, da cui peraltro Asta si cautela lanciando Ingegneri, al debutto in campionato, a fare mucchio e diga là dietro e cambiando l´intera linea offensiva con forze fresche perchè i trequartisti e le punte sono tutte spremute ed esauste. Colella rimescola un po´ di carte pure lui, ma l´esito resta zero, virgola zero, il Como rimane impalpabile e va completamente a fondo quando al 40´ anche Marchi trova il modo di farsi sbattere fuori. In dieci contro nove, gli astisti amministrano e governano agevolmente, c´è il tempo anche per un gol annullato a Maistrello per un precedente fallo in attacco e insomma gli altri possono recriminare un attimo su un contatto ai venti metri di Priola sul baubau Le Noci in pieno recupero e stop perchè l´1-1 sarebbe suonato come atroce beffa. Dunque Bassano di nuovo lassù solo e soletto a riveder le stelle. E ora il derby a Venezia, ma domani è un altro giorno e si vedrà. O no?

Ore 15.10 – Lutto nel mondo del calcio: è morto all’età di 80 anni Aurelio Milani, ex attaccante che giocò nella stagione 1960/61 nel Padova (33 presenze e 18 reti) prima di vestire le maglie di Fiorentina e soprattutto Inter, con cui vinse due coppe Campioni, una Coppa Intercontinentale ed uno scudetto.

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Contro il Cittadella erano in molti a sperare di riuscire a centrare la terza vittoria di fila, ma il campo ha evidenziato come questo Vicenza abbia delle lacune tecniche nel reparto offensivo che, a dir poco, stenta a trovare la via della rete. Con 11 realizzati quello del Vicenza è il peggior attacco della serie B, il minor numero di tiri nello specchio della porta avversaria, e la percentuale più bassa di pericolosità. Dati che non sono mutati nemmeno nelle quattro gare della gestione di Pasquale Marino, e che non possono certo rassicurare per il prossimo futuro, nonostante il cambio di panchina abbia portato 7 punti in quattro partite. Il Vicenza però per sperare di centrare la permanenza in serie B deve assolutamente intervenire nel mercato di gennaio, soprattutto nel reparto offensivo, dove mister Marino non può certo continuare a giocare con Cocco come unico attaccante di ruolo in organico. Ecco quindi che nell’ormai prossimo mercato di gennaio, il Vicenza dovrà rafforzare l’attacco con almeno due elementi, un attaccante e un esterno offensivo adatto al 4-3-3 di mister Marino, ma gli esterni potrebbero anche essere due se, come si vocifera Stefano Giacomelli lascerà Vicenza a gennaio. Le prime voci in entrata portano al tornante del Chievo Verona Tomasz Kupisz, e a due giocatori di proprietà dell’Atalanta, il centravanti Matteo Ardemagni, attualmente allo Spezia, da dove se ne andrà per chiara incompatibilità con il tecnico Nenad Bjelica; quindi il tornante Salvatore Molina, che in serie A con la maglia nerazzurra sta trovando poco spazio. I contatti con l’Atalanta sarebbero già in fase avanzata, trattativa che dovrebbe essere facilita dall’interesse della formazione bergamasca per il giovane biancorosso Giovanni Sbrissa, sul quale ha chiesto informazioni anche l’Udinese, e nelle ultime ore, anche la Juventus. Qualcosa potrebbe muoversi anche in difesa dove è sempre seguito il difensore del Palermo Milan Milanovic, il cui eventuale arrivo potrebbe portare alla cessione del giovane Oualid El Hasni e forse anche alla partenza di Giuseppre Figliomeni, che finora non è riuscito a ritagliarsi uno spazio da titolare. Ma al momento la trattativa in fase più avanzata è quella per l’esterno di centrocampo del Chievo Verona e della nazionale polacca Tomasz Kupisz, tornante che può giocare nella fascia di destra e di sinistra e che si adatta bene per caratteristiche tecniche al 4-3-3, modulo con cui sta giocando il Vicenza di mister Marino.

Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) Giocare uno spezzone di partita entro febbraio. Più che un sogno, un obiettivo per il quale sudare ogni giorno tra campo e palestra. È questo il presente di Piergiuseppe Maritato, premiato ieri al Gala del Calcio Triveneto come miglior biancorosso dello scorso campionato. Maritato, ritira il premio per il secondo anno: da migliore nell´Alto Adige, a migliore nel Vicenza. «Mi fa molto piacere, perché significa che qualcosa di buono l´ho fatto. Ad essere sincero credo che per lo scorso campionato più ancora di me lo meritasse Jadid, ma voglio considerare questo riconoscimento come uno stimolo e un incoraggiamento in questo periodo molto difficile per me». Sono passati due mesi dall´infortunio di Perugia. Come sta? «Il recupero procede bene. Prima ho svolto un lungo lavoro di carico progressivo in piscina e in palestra, dalla scorsa settimana ho ritrovato il campo. Anche solo risentire il profumo dell´erba è stato bellissimo, ma ogni volta che mi vedo passare il pallone vicino non vi posso spiegare quant´è difficile non corrergli incontro e calciarlo con tutta la forza che ho… Non vedo l´ora di poter rientrare, e mi sto impegnando al massimo per farlo al più presto». Quando spera di potersi riaggregare al gruppo? «Se tutto procede per il meglio, già a gennaio. Poi, entro la fine di febbraio, conto di recuperare una condizione sufficiente ad essere inserito per qualche spezzone di partita, se Marino lo riterrà opportuno e utile al Vicenza». Quanto è difficile guardare i compagni dalla tribuna? «È una sofferenza enorme sia quando vincono, perché vorrei essere lì con loro a ricevere l´abbraccio dei tifosi, sia quando le cose vanno male, perché mi piacerebbe dare una mano. Però è molto confortante vedere che la squadra sta lottando con tutte le sue forze». Il gruppo le è rimasto vicino? «Molto. Voglio ringraziare tutti i miei compagni, in particolare chi come Camisa, Gentili o Sciacca ha già subìto la rottura del crociato e mi ha dato utili consigli. E un ringraziamento sincero è per i tifosi: in tanti mi hanno testimoniato il loro affetto. Per questo, credo che sia doveroso dedicare proprio a loro il premio ricevuto per lo scorso campionato».

Ore 14.30 – (Gazzettino) Andrea Paolucci è uscito dal tunnel. Sabato nel derby con il Vicenza è tornato in campo dopo sei mesi di stop forzato dovuti alla rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro nella gara con l’Empoli di fine maggio scorso. Un lungo calvario, ma adesso il centrocampista granata è pronto a riprendersi il Cittadella. A Vicenza, quando la lavagna luminosa del quarto uomo ha evidenziato il “23”, il suo numero, non ha provato particolari emozioni. «Non ne ho avuto nemmeno il tempo, perché c’era una partita da terminare, ed ero concentrato soltanto su quella». Le riflessioni soltanto a fine gara. «Sono ovviamente contento del debutto. Ho tenuto bene anche se sul piano fisico non posso essere al meglio. Mi mancano la condizione e il ritmo-partita, ma arriveranno». Paolucci era tornato in gruppo la scorsa settimana. «Ho svolto tutti gli allenamenti con i miei compagni, sono tornato un giocatore disponibile a tutti gli effetti». Per la gioia (anche) di Foscarini, che la considera un jolly importante. Nel finale della scorsa stagione il tecnico l’ha impiegata come esterno di centrocampo nel 4-4-2, la rivedremo in quella posizione? «Non lo so, lavoro serenamente per farmi trovare pronto, sarà poi l’allenatore ad impiegarmi dove riterrà più opportuno per il bene del Cittadella». A proposito di Cittadella, come ha ritrovato la squadra a Vicenza? «Direi bene, la rosa è di ottima qualità, non sono il primo a sottolinearlo. Stiamo attraversando un periodo difficile, dove la vittoria non ne vuol sapere di arrivare, ma nel derby abbiamo dimostrato di essere in crescita, forse il peggio è passato». Come giudica il punto di Vicenza? «Una buona base per ripartire. Diversi episodi non ci sono stati favorevoli, ma la prestazione del Cittadella, per buona parte dell’incontro, è stata tonica e vigorosa. Abbiamo comandato per lunghi tratti la gara, l’unico rammarico è quello di non averla chiusa nel primo tempo quando c’era la possibilità di farlo». Il pensiero finale di Paolucci è riservato ai tifosi, che in questi mesi non gli hanno mai fatto mancare il loro calore. «Li ringrazierò sempre, perché mi sono stati vicini al momento dell’infortunio, durante questi mesi e anche sabato al rientro all’attività ufficiale. Adesso dico loro fare lo stesso con il Cittadella, abbiamo bisogno del sostegno del nostro pubblico: insieme riusciremo a vincere anche questa volta». IN AZZURRO. Antonio Barreca e Massimiliano Busellato sono stati convocati dal selezionatore Piscedda nell’Italia B – giocatori tutti under 21 – che domani a Vercelli alle 12 affronterà i pari età della Russia.

Ore 14.20 – (Mattino di Padova) Che l’arbitraggio sia stato pessimo è fuori discussione, ma certi comportamenti non sono giustificabili. È questa la posizione in casa Cittadella dopo quanto accaduto nel derby del Menti, chiuso con un paio di cartellini rossi che rischiano di pesare molto, perché sventolati in faccia a due uomini di primo piano come Antonio Barreca, che sin qui non aveva ancora saltato un solo minuto di gara, e Alessandro Sgrigna, faro della manovra offensiva granata. Il comunicato del giudice sportivo con i provvedimenti disciplinari, che doveva arrivare ieri, è slittato a oggi. E a preoccupare, nelle ore di attesa, è soprattutto la sanzione che potrebbe essere comminata al fantasista, che, dopo aver mandato il signor Pairetto a farsi benedire, rischia un paio di giornate di stop. Il codice etico. All’immediato rimbrotto di Claudio Foscarini («Da alcuni giocatori mi aspetto un comportamento più responsabile, anche perché le ingenuità si pagano care») ieri è seguito quello del Dg Stefano Marchetti: «In questa società esiste da sempre un codice di comportamento, per cui non è nemmeno necessario che mi chiediate se ci saranno sanzioni interne per Sgrigna: ci saranno sicuramente, perché certe cose non devono succedere». E poco importa che il fallo reclamato dal numero 10 del Citta ci fosse tutto. Diverso il giudizio di Marchetti sull’episodio che è costato il secondo cartellino giallo a Barreca: «Il presunto fallo è avvenuto col pallone fuori dal campo, non solo non ci stava l’ammonizione ma neanche il fallo stesso». Era il migliore. E dire che sin lì Sgrigna era stato autore di una prova di qualità e sostanza, con la quale aveva risposto da par suo alle critiche arrivate dopo alcune prestazioni opache. Sono i numeri a dirlo. Le statistiche della 15esima giornata attestano che nessuno ha fornito tanti assist ai compagni: ben 6 le palle-gol offerte. Sempre secondo i dati della Lega serie B, con quelli di Vicenza diventano 27 i suoi assist stagionali, che gli valgono il quinto posto nella classifica guidata da Rosina (Catania) con 36. Ma Sgrigna è anche il terzo giocatore per numero di conclusioni in porta: 49, dietro ai soli Viviani del Latina (52) e Siligardi del Livorno (51). I tifosi. In tutto questo rimane il grande apporto degli aficionados granata, che pure a Vicenza hanno fatto sentire la loro vicinanza alla squadra. Una vicinanza ribadita anche da una nota del Centro coordinamento club granata: «Siamo al girone di andata e di partite ce ne sono ancora da giocare. Noi tifosi faremo la nostra parte come dodicesimo uomo in campo. Chiediamo ai giocatori solo di fare lo stesso fino in fondo». Giocatori che, in vista della gara col Brescia di sabato, oggi e domani si ritroveranno al Tombolato sia al mattino che al pomeriggio.

Ore 14.10 – (Mattino di Padova) Il Cittadella è già tornato sul luogo del delitto. Ma questa volta, quantomeno, ci ha lasciato un sorriso. A due giorni dall’amarezza di un derby che sembrava avere in mano e invece ha prodotto l’ennesimo punticino di una stagione stregata, Massimiliano Busellato è stato premiato come miglior giocatore granata della scorsa stagione. Proprio lui, il grande assente dell’ultima sfida, out per squalifica, ha ricevuto il riconoscimento dell’Aic a Vicenza, davanti agli occhi del ct dell’Under 21 Gigi Di Biagio, che ha avuto anche parole tenere per il mediano granata: «Ci sono tanti ragazzi promettenti che rappresentano le società del Triveneto. Io li tengo d’occhio e tra questi c’è anche Busellato». Il giovane centrocampista ringrazia e in fondo al cuore spera di potersi riscattarsi con il Cittadella per mettersi in luce anche in ottica nazionale. Anche perché, a giugno, ci sono gli europei Under 21. «Di Biagio mi ha già convocato», spiega Busellato. «e sotto la sua guida ho trascorso un anno molto importante con l’Under 20. È un tecnico preparato, poi è ovvio che quando si arriva in Under 21 ci si gioca qualcosa di più importante, vanno fatte scelte specifiche che io accetto senza problemi». Ma un pensierino alla vetrina europea l’ha fatto? «Uno ci spera sempre, anche se adesso è difficile visto che hanno messo in piedi una bella squadra, composta quasi esclusivamente da giocatori di serie A. Io darò il massimo, in ogni caso, per farmi trovare prontissimo». Il premio dell’Aic cosa rappresenta per lei? «Un grande orgoglio e piacere. La scorsa è stata una bella stagione, sofferta e appassionante. Alla fine è stato emozionante festeggiare la salvezza, visto che a un certo punto quasi non ci credevamo più e la classifica era diventata imbarazzante». Una rimonta che, a quanto pare, dovrete ripetere anche in questa stagione. «Quest’anno il gruppo non manca, anche se qualcuno sostiene il contrario. Non ci sono problemi tra noi, mancano solo i risultati ma sono convinto che, dovessimo trovare la vittoria, riusciremmo a inanellare un bel filotto positivo. È solo questione di fiducia che dobbiamo ritrovare. Stiamo lavorando molto sulla fase difensiva, prendiamo troppo gol ma vogliamo dare il massimo per dimostrare che non meritiamo l’ultimo posto». A Vicenza, in ogni caso, si sono visti progressi. «Senza l’espulsione di Barreca, credo avremmo vinto. Peccato, ma è comunque un punto importante». Nonostante la giovane età lei, cresciuto nel settore giovanile, è già una bandiera granata. Le piacerebbe restare a vita a Cittadella come Foscarini? «Mi piacerebbe restare a lungo, anche se sono ambizioso e il mio sogno è quello di raggiungere la serie A. Il massimo sarebbe farlo con la maglia granata. Per il momento sono orgoglioso di essere riuscito ad arrivare in prima squadra dopo tutta la trafila delle giovanili. Mi sento un esempio per tanti ragazzi che coltivano il mio stesso sogno».

Ore 13.50 – (Gazzettino) Prezzo del biglietto a 1 euro per assistere al derby San Paolo-Este in programma sabato alle 14.30 all’Euganeo. Ma la promozione ufficializzata ieri dal club di via Canestrini non è valida per tutti: potranno usufruirne i residenti in città e nei comuni limitrofi esibendo un documento, mentre per tutti gli altri il costo del tagliando è di 10 euro. Tra gli altri, naturalmente, figurano anche i tifosi dell’Este. Alla base di questa distinzione c’è un motivo molto semplice: dato che non può contare su un seguito nutrito di propri tifosi, il San Paolo punta a fare cassa con l’affluenza del popolo giallorosso che si preannuncia corposa al seguito della truppa di Zattarin alla luce dell’ottima posizione in classifica. A fronte dell’iniziativa sanpaolina, il presidente Renzo Lucchiari dell’Este la prende con filosofia: «Ciascuno gestisce le cose come crede. So che loro hanno un problema di pubblico nel senso che nelle ultime partite non sono andati più di 50-100 persone, l’Este è abituato ad altri numeri e anche domenica c’erano 500-600 persone. I nostri tifosi sono più appassionati e sono sicuro che non mancherà a loro l’entusiasmo e la voglia di venire allo stadio anche sabato per sostenere la squadra».

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Archiviata, per tutte le squadre padovane del girone D, l’amarezza della scorsa giornata, si pensa già all’ennesimo derby in programma nel prossimo turno. Sarà un testacoda, infatti, quello dell’Euganeo, con l’Atletico San Paolo, ultimo in classifica, che ospiterà un Este desideroso di riprendersi la vetta, abbandonata domenica dopo l’1-1 casalingo contro il Bellaria. La Lega Nazionale Dilettanti ha deciso di anticipare la partita a sabato 29, alle 14.30. Una scelta che l’Atletico San Paolo vuole sfruttare a proprio vantaggio per provare ad incrementare una presenza di pubblico fin qui molto scarsa. «Abbiamo deciso di offrire a tutti i residenti a Padova e nei comuni limitrofi il biglietto ad un euro», ha annunciato il presidente della società gialloblù, Giuseppe Tramonti. «Sfruttando l’anticipo e il fatto che i Biancoscudati giocheranno in trasferta il giorno successivo, speriamo in una buona risposta e che gli appassionati di calcio vengano a tifare per il San Paolo». Non ci sarà prevendita, i biglietti a un euro potranno essere acquistati direttamente ai botteghini dell’Euganeo sabato, con la promozione valida solo per i residenti a Padova e nei comuni confinanti. I tifosi dell’Este, quindi, pagheranno il prezzo intero.

Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La Clodiense è pronta per la sfida con il Padova. Uno scontro che potrebbe far tremare le gambe a molti dei giovani atleti lagunari, visto che il mach si gioca questa sera in uno stadio importante come l’Euganeo inizio ore 20.30) e probabilmente davanti a qualche migliaio di spettatori. «Spero e credo – ci dichiara Andrea Pagan – che i miei ragazzi non soffrano l’emozione, anche se sarebbe legittima. Dopo qualche minuto tutto passerà e sono sicuro che disputeranno una grande partita, con coraggio ed un pizzico di sfrontatezza». Una Clodiense quindi preparata a soffrire ma anche pronta al colpaccio. La formazione granata, allenata da Andrea Pagan, ha svolto ieri la rifinitura mostrando di essere in un buon momento di forma. «Abbiamo preparato bene questa gara – conclude Pagan – curando certi particolari perché si tratta di un avversario impegnativo. Abbiamo rispetto del Padova anche noi sappiamo che abbiamo le nostre armi e ce la giocheremo facendo grande attenzione e tanta concentrazione». Formazione ancora non ancora decisa. Fuori Boscolo Davide Gioachina (squalifica) e forse anche Mastroianni (botta alla caviglia) e per il tecnico lagunare ancora qualche dubbio. Ballottaggio in difesa tra Tiozzo F. e Boscolo Nata, tra Carlucci e Pitteri. A centrocampo Piaggio dovrebbe prevalere su Casagrande mentre in attacco Santi potrebbe essere affiancato da Urtiaga. Questa la probabile formazione: Okroglic, Boscolo Nata, Boscolo Berto, Moretto, Boscolo F., Mazzetto, Piaggio, Olivieri, Pelizzer, Santi, Urtiaga.

Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) «Dobbiamo essere attenti, concentrati e sfruttare al meglio le occasioni che ci verranno concesse. Sarà importante non farsi condizionare dall’ambiente e pensare che comunque in palio ci sono tre punti come nelle altre partite. Fino adesso abbiamo fatto bene e nessuno ci ha messo sotto. Il Padova è una squadra costruita per vincere e punterà ai tre punti per ritornare in vetta da solo. È una partita dal grande fascino ma è pur sempre solo una gara di campionato». Padova che punta molto sulla carta Ferretti che anche in amichevole con il Polverara (vinta 7-1) ha messo a segno una doppietta su rigore. La società patavina fa sapere che le biglietterie all’Euganeo saranno aperte alle 19 e che i prezzi dei biglietti varia dai 30 euro delle poltrone oro ai 10 euro della tribuna Fattori e del settore ospiti. COSÌ IN CAMPO. Stadio Euganeo, ore 20.30. PADOVA (4-2-3-1): 1 Petkovic; 2 Dionisi, 5 Sentinelli, 6 Niccolini, 3 Degrassi; 4 Mazzocco, 8 Segato; 7 Ilari, 10 Cunico, 11 Busetto; 9 Ferretti. A disp.: Cicioni, Bragagnolo, Thomassen, Bedin, Mattin, Petrilli, Nichele, Formigoni, Pittarello. Allenatore: Parlato. CLODIENSE (4-4-1-1): 1 Okroglic; 2 Pitteri, 5 Moretti, 6 Boscolo Berto, 3 F. Tiozzo; 7 Piaggio, 8 Mazzetto, 4 Casagrande, 11 Olivieri; 10 Pellizzer; 9 Santi. A disp.: L. Tiozzo, Boscolo Gnolo, Carlucci, Boscolo Gioachina, Fulchignoni, Isotti, Marcato, Mastroianni, Cigna.Allenatore: Pagan. ARBITRO: Garofalo di Torre del Greco.

Ore 12.50 – (La Nuova Venezia) L’ultima rifinitura di ieri non ha sciolto i dubbi in casa Clodiense sulla formazione che questa sera affronterà all’Euganeo il Padova di mister Carmine Parlato. Se Davide Boscolo Gioachina è l’unica assenza certa in quanto squalificato, gli occhi sono puntati sul recupero di Ferdinando Mastroianni, uscito con una caviglia malconcia dalla sfida con la Triestina. «Il nostro attaccante», conferma mister Andrea Pagan, «ha subito una forte distorsione alla caviglia e francamente il suo recupero, salvo miracoli, mi sembra molto difficile». Mastroianni non è però l’unico acciaccato in casa granata. Anche Pellizzer, la settimana scorsa, durante gli allenamenti, ha subito un trauma a una caviglia, ma il suo utilizzo non sembra comunque a rischio. Sicuramente invece rientrerà il capitano Davide Boscolo Berto, influenzato con la Triestina. Per il resto mister Pagan potrà operare al meglio le proprie scelte sulla rosa a disposizione. Per quanto riguarda l’attacco, non dovesse farcela Mastroianni, il rimpiazzo naturale è Isotti, visto anche il minutaggio limitato di Urtiaga, arrivato da poco. Tuttavia ci potrebbe anche essere un cambio di modulo, con un centrocampo più folto e Pellizzer avanzato a fare da spalla a bomber Santi. «Siamo molto tranquilli», fa sapere l’allenatore chioggiotto, «e ci siamo allenati molto serenamente. Allo stesso tempo abbiamo molta voglia di dimostrare che vogliamo giocarcela».

Ore 12.30 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Dionisi, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Nichele, Mazzocco; Ilari, Cunico, Busetto; Ferretti.

Ore 12.20 – (Gazzettino) «È importante avere la fame di andare su tutti i palloni ed essere ancora più concentrati nella fase difensiva. Nei momenti in cui la partita è un po’ spenta, bisogna essere più continui». Quanto ai veneziani,aggiunge:. «Una squadra giovane, molto dinamica e con qualità in difesa e davanti. Se finora ha incassato quindici gol (cinque in più del Padova, ndr) significa che ha equilibrio. E riesce a esprimere un gioco propositivo. Da parte nostra ci vorrà una partita quasi perfetta». Le sue scelte saranno condizionate dalla sfida di domenica con la Sacilese? «No, sarebbe stupido pensare alla gara di domenica. Non ho dubbi di formazione, devo solo decidere le alternative da inserire rispetto a Dro. Voglio undici leoni». Rientrano dalla squalifica Dionisi e Ferretti. «Spero che a loro e agli altri siano servite da lezione queste squalifiche che hanno preso per un eccesso di emozioni, anche se erano in buona fede. Ai ragazzi ho sempre detto: cercate di essere sempre a disposizione perché avervi tutti è un bene».

Ore 12.10 – (Gazzettino) Cosa teme di più? «Alla lunga può pesare il fatto di conoscere già i risultati degli avversari. Non sarà infatti questo il primo posticipo o anticipo, quindi le energie devono essere gestite. Ma non abbiamo paura, c’è la consapevolezza di un campionato lungo e più difficile del solito. E che sia lotta a due o a tre squadre, ci sarà una differenza minima in termini di punti. È il dettaglio che farà la differenza». Lotta a due o a tre, ha appena detto. Oltre all’Altovicentino tiene in considerazione il Belluno per la corsa al vertice? «È ancora prematuro parlare di fughe, al termine del girone di andata ci saremo fatti un’idea del campionato. Ma il girone di ritorno sarà totalmente diverso, dato che tutte le squadre hanno il proprio obiettivo da raggiungere e anche un solo punto diventa oro colato». All’Euganeo finora gli avversari si sono sempre chiusi, concedendo al Padova pochi spazi per poi provare a colpire in contropiede: si aspetta questo atteggiamento dalla Clodiense? «Le idee che ci facciamo prima della partita possono cadere nel vuoto dopo trenta secondi di gioco. Pensiamo a cosa dobbiamo fare noi e a regolarci di conseguenza».

Ore 12.00 – (Gazzettino) Un’occasione da non perdere. Il Padova può tornare questa sera davanti a tutti in classifica, a patto però di battere la Clodiense nel posticipo in programma all’Euganeo. Tre punti che permetterebbero di scavalcare l’Altovicentino, fermato domenica sull’1-1 dal Fontanafredda. Facile a parole, molto meno nei fatti. E il pareggio con la Triestina lo sta a dimostrare. Ecco il motivo per il quale Carmine Parlato tiene alta la guardia: «Pensiamo a noi. Il fatto di conoscere il risultato degli avversari non deve distogliere il nostro pensiero da ciò che dobbiamo fare perché si consumano solo energie psicofisiche. Solo dopo la gara andremo a verificare se è stato un bene o un male. È impensabile tenere un cammino come abbiamo fatto finora, anche se faremo di tutto per continuare a portare a casa questi risultati. Ma nell’arco di un campionato ci possono essere due, tre o quattro partite nelle quali la squadra non si esprime al meglio, è fisiologico e siamo umani. È il particolare che fa la differenza, e dobbiamo essere ancora più concentrati, non dare per scontato niente e non sottovalutare nessuno».

Ore 11.50 – (Gazzettino) Non sarà al top il manto erboso dell’Euganeo questa sera in occasione di Padova-Clodiense. Nonostante gli sforzi di ripristinare al meglio le condizioni del terreno di gioco che è stato riseminato e insabbiato nelle ultime ore, i segni lasciati sabato dal test match Italia-Sudafrica sono ancora ben visibili: non è tanto un problema di righe del campo da rugby che sono state colorate di verde, ma l’erba appare rovinata e irregolare in più zone e il pallone potrebbe essere soggetto a rimbalzi anomali. Senza dimenticare che sul fondo è ben visibile proprio la sabbia. Insomma, un problema in più con il quale dovranno fare i conti i biancoscudati, dato che le giocate potrebbero risultare più complicate.

Ore 11.40 – (Gazzettino) Quella di stasera con la Clodiense è la prima partita di campionato disputata in notturna dal nuovo Padova, elemento che aggiunge ulteriore curiosità sulla risposta, finora superiore a ogni ottimistica previsione, dei tifosi. Dopo gli ultimi due successi esterni di fila, facile immaginare un nuovo colpo d’occhio di rilievo all’Euganeo. Durante l’intervallo, un motivo in più per non mancare: verranno “sparate” nei vari settori dello stadio le maglie nei colori biancoscudati con i loghi del Padova e di Tv7 Triveneta e con la scritta “Nato Biancoscudato”. Prima della gara, alla presenza dei vertici societari, verrà presentata la partnership tra il Padova e la Cib Unigas, sponsor di maglia del settore giovanile. E gli occhi sono già puntati sulla trasferta di domenica prossima a Sacile. Ci sono alcuni posti sul pullman organizzato dall’Aicb (costo 10 euro, info al 329-4246440), con partenza alle 10.15 dal capolinea del tram alla Guizza e tappa all’Euganeo alle 10.30. Un pullman anche per il club Fossa dei Leoni (10 posti disponibili al costo di 10 euro, info al 338-6818524) con ritrovo alle 10 al parcheggio della Castagnara a Cadoneghe. Lo stadio friulano può contenere 1.725 persone di cui 500 nella gradinata scoperta di fronte alla tribuna in cui, su disposizione delle autorità di pubblica sicurezza, troveranno ospitalità i ragazzi della curva. C’è poi la tribuna principale in gran parte coperta (1.250 posti) a disposizione dei rimanenti tifosi biancoscudati, che saranno divisi dai circa 200 tifosi di casa da un cordone di steward. Il biglietto costa 10 euro e i botteghini apriranno alle 10. Saranno allestiti chioschi per il ristoro.

Ore 11.20 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Se si vuole essere grandi, l’esame da superare è tosto”) 3) se dovessero tardare a sbloccare il risultato, ansia e nervosismo potrebbero provocare contraccolpi, il che complicherebbe non poco la prestazione. Ma gli esami sono fatti apposta per essere superati e quella di Parlato è una squadra che sin qui ha dimostrato di avere i numeri per andare lontano e tagliare un traguardo che tutti sognano: il ritorno nel calcio professionistico, il cui primo gradino è rappresentato dalla Lega Pro. Prova tosta, dunque, non impossibile. Il rientro di Ferretti, la spinta possente di Dionisi, la riproposizione di un modulo che esalta le qualità dei singoli, soprattutto sulla linea dei trequartisti, ci sembrano basi portanti di un piano che dovrebbe – usiamo pure il condizionale, per scaramanzia – essere coronato da successo. Del resto, sino a maggio non ci sarà un attimo di respiro per questi giocatori, che hanno rilanciato prepotentemente la passione e l’entusiasmo della tifoseria per i colori biancoscudati. La spinta psicologica che deriva loro dal calore delle migliaia di spettatori presenti all’Euganeo è fondamentale per proseguire nella splendida cavalcata iniziata a settembre. Le responsabilità sono sempre più pesanti, ma è anche vero che l’appetito vien mangiando e di “fame” il Padova ne ha tanta. Fame e rabbia insieme, perché – come ha ricordato anche Mazzoni al Galà del calcio triveneto (ne riferiamo a parte) – una città come la nostra la D deve subìrla solo di passaggio, niente di più. E allora forza ragazzi, chissà che si possa festeggiare insieme ancora una volta. Sarebbe tanta roba.

Ore 11.10 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Se si vuole essere grandi, l’esame da superare è tosto”) Ha ragione Parlato, attenti, mutuando le parole del (mitico) Trap, a dire “gatto se non ce l’hai nel sacco”. Stasera il Padova ha una grossa opportunità a portata di mano, ritornarsene da solo in vetta e staccare i rivali dell’Altovicentino di due lunghezze. Deve vincere, però, e contro un avversario che proverà a fare la partita della vita, esaltato dal fatto di esibirsi in uno stadio enorme (a differenza dei piccoli impianti in cui solitamente disputa le sue gare) e solleticato dall’idea, mica tanto peregrina, di giocare un brutto scherzo alla più titolata delle due corazzate del torneo. È un altro esame di maturità per Cunico & C., e i motivi sono facilmente intuibili: 1) scenderanno in campo con la pressione, inevitabile visti i risultati di domenica, di dover vincere per centrare l’obiettivo di issarsi lassù, dove nessun altro può arrivare, e replicare al passo falso dei concorrenti diretti nella corsa alla promozione con il piglio dei più forti (o quasi); 2) affronteranno, oltre alle insidie chioggiotte, le “sofferenze” di un terreno provato dalle scorribande di azzurri e sudafricani nel corso del test match di rugby di sabato scorso, disagi che, comunque, patiranno anche i granata di mister Pagan;

Ore 11.00 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Dionisi, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Mazzocco, Nichele; Ilari, Cunico, Busetto; Ferretti.

Ore 10.50 – (Mattino di Padova) «Parlo per me: sia noi che loro siamo umani, e non potremo tenere sino alla fine un passo del genere. Ce lo auguriamo, faremo di tutto per portare a casa i risultati, ma nell’arco di una stagione arriveranno 3-4 partite nelle quali la squadra non si esprimerà al meglio, stop fisiologici e giustificabili. È per questo che da qui alla fine sarà il dettaglio a fare la differenza». Come deve affrontare il Padova la gara odierna? «Dovrà essere affamato e concentrato. I giocatori dovranno avere fame su tutti i palloni, rimanere attenti in fase difensiva, specie nei momenti in cui la partita potrà essere un po’ spenta». La formazione sarà quella ampiamente annunciata? «Come al solito deciderò all’ultimo, ma in linea di massima non ho grossi dubbi per quel che riguarda l’undici di partenza e devo solo confermare gli inserimenti rispetto a domenica scorsa». Che rispondono ai nomi di Ferretti e Dionisi, giusto? «Spero vivamente che per loro due, così come per i compagni, la squalifica possa essere servita da lezione: vanno evitate ammonizioni ingenue, prese in buona fede o per eccesso di emozioni, perché in un campionato importante come il nostro avere tutti disponibili ogni domenica diventa fondamentale». La Clodiense, invece, come può mettervi in difficoltà? «È una squadra molto dinamica, giovane, con un pacchetto arretrato di qualità e buoni elementi anche davanti. Sinora ha subìto solo 15 reti, significa che ha equilibrio e riesce ad esprimere un gioco propositivo mettendo in difficoltà qualsiasi difesa. Non dico che servirà la gara perfetta, ma quasi».

Ore 10.40 – (Mattino di Padova) Il pericolo maggiore è pensare che il pareggio di domenica dell’Altovicentino possa essere già di per sé una mezza vittoria. Il Padova stasera torna in campo, con due giorni di ritardo rispetto alla tabella di marcia a causa dello spettacolo di Italia-Sudafrica di rugby, e lo fa consapevole del fatto che, dopo l’1-1 a Fontanafredda dell’altra capolista, vincendo potrebbe riprendersi in solitaria la vetta della classifica. Ma la vittoria prima bisogna conquistarsela, e la Clodiense non è propriamente una squadra disposta a farsi da parte senza combattere. All’Euganeo, per la prima volta dopo il pareggio con la Triestina che coincise con il primo, e sin qui unico, mezzo passo falso stagionale, i Biancoscudati tornano per riprendersi i tre punti davanti al loro pubblico. Con un Ferretti (grande ex della gara) e un Dionisi in più nel motore, e con la consapevolezza che per vincere serviranno tutti gli sforzi disponibili. «Pensiamo a noi», avverte Carmine Parlato alla vigilia. «Il fatto di sapere già che gli avversari hanno pareggiato non deve distoglierci dai nostri propositi e dalla nostra gara: facciamo come se stasera fosse la gara della domenica pomeriggio, solo alla fine della partita potremo dire se lo stop dell’Altovicentino sia stato un bene». Anche perché proprio il pari del Fontanafredda, in dieci e contro la corazzata vicentina, dimostra una volta di più che non bisogna dare nulla per scontato in questo girone.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) L’ultima rifinitura di ieri non ha sciolto i dubbi in casa della Clodiense sulla formazione che stasera affronterà all’Euganeo il Padova. Se Davide Boscolo Gioachina è l’unica assenza certa in quanto squalificato, gli occhi sono puntati sul recupero di Ferdinando Mastroianni, uscito con una caviglia malconcia dalla sfida con la Triestina. «Il nostro attaccante», conferma mister Andrea Pagan, «ha subìto una forte distorsione alla caviglia e francamente il suo recupero, salvo miracoli, mi sembra molto difficile». Mastroianni non è, però, l’unico acciaccato in casa granata. Anche Pellizzer, la settimana scorsa, durante gli allenamenti, è stato toccato duro ad una caviglia, ma il suo utilizzo non sembra comunque a rischio. Sicuramente, invece, rientrerà il capitano Davide Boscolo Berto, assente per influenza contro gli alabardati. Per il resto mister Pagan potrà operare al meglio le proprie scelte sulla rosa a disposizione. Per quanto riguarda l’attacco, non dovesse farcela Mastroianni, il rimpiazzo naturale è Isotti, visto anche il minutaggio limitato di Urtiaga, arrivato da poco. Tuttavia, ci potrebbe anche essere un cambio di modulo, con un centrocampo più folto e Pellizzer avanzato a fare da spalla a bomber Santi.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Un’ora prima di Padova-Clodiense, nella sala-stampa dello stadio Euganeo, si terrà la conferenza-stampa di presentazione della partnership tra i Biancoscudati e la Cib Unigas, sponsor di maglia del settore giovanile. All’incontro con i giornalisti saranno presenti il presidente Giuseppe Bergamin, il vice Edoardo Bonetto, l’amministratore delegato Roberto Bonetto, e il responsabile commerciale Alberto Noventa, mentre Cib Unigas sarà rappresentata dai fratelli Filippo e Riccardo Pancolini, titolari dell’azienda.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Si dice che il presidente dell’Altovicentino, proprietario della ditta edile Safond, sia disposto a calare l’asso presentando a Zubin un’offerta superiore a quella – non ancora precisata – che il Padova sarebbe sin qui pronto ad avanzare: almeno 10-15 mila euro in più, che potrebbero convincere l’attaccante a trasferirsi a Marano anche a fronte di un ritorno alle dipendenze di Parlato, con cui la stima è reciproca. L’affare potrebbe quindi decollare nei prossimi giorni, ed è probabile che, davanti a due proposte dalle società che dominano il girone C della serie D, sarà proprio la volontà del giocatore a spostare l’ago della bilancia. Quel che appare ormai certo, nonostante la fedeltà proclamata ai quattro venti la settimana scorsa, è che, a meno di clamorosi dietrofront, Zubin lascerà Pordenone e la squadra neroverde, mestamente ultima in classifica nel girone A di Lega Pro e appena travolta dal secondo ribaltone tecnico stagionale, con l’avvicendamento tra Foschi e Rossitto in panchina.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il duello a distanza tra Padova e Altovicentino rischia di accendersi ben più di quanto avvenga già sul campo. Perché Rino Dalle Rive, vulcanico patron della società nata la scorsa estate dalla fusione di Marano e TrissinoValdagno, è pronto a mettere i bastoni tra le ruote ai Biancoscudati anche sul mercato. L’obiettivo? Emil Zubin, attaccante 37enne del Pordenone, da tempo nel mirino della società di viale Rocco. Dopo averlo seguita la scorsa estate, il direttore sportivo Fabrizio De Poli è tornato alla carica in queste settimane, cercando di convincere la punta istriana a raggiungere il suo vecchio allenatore Carmine Parlato. Il problema è che negli ultimi giorni su Zubin è piombato proprio l’Altovicentino: secondo le “voci” che filtrano dagli ambienti del mercato, prossimamente, con la data che non è al momento precisa ma sicuramente entro la fine della settimana, Zubin sarebbe atteso a Marano per discutere le modalità del suo eventuale passaggio in bianconero. Il che, al di là degli equilibri del campionato che il suo innesto potrebbe spostare, sarebbe un autentico schiaffo al Padova da parte di Dalle Rive: l’intento, a questo punto, non sarebbe solo quello di rinforzare la squadra con l’arrivo di un giocatore di sicuro valore, che dovrebbe prendere il posto di Nicola Falomi, dato in partenza a dicembre, ma anche di toglierlo subito dal mercato e, soprattutto, dai sogni di gloria del Padova.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «L’anno scorso a tirare avanti la baracca eravamo rimasti in 4-5, gli altri hanno pensato bene di eclissarsi. Quando succedono certe disavventure, devi tirar fuori tutto quello che hai, ma le qualità umane non si possono allenare. Anche perché le qualità calcistiche c’erano, basta vedere come si stanno comportando in questa stagione alcuni ex compagni». Un esempio è quello di Vantaggiato, al Livorno con lei. «Daniele ha qualità da vendere, ma allo stesso tempo è uno di quelli che a Padova aveva chiuso un ciclo, con la gente e con la società. Il cambiamento gli ha giovato». I tifosi biancoscudati continuano a inviarle messaggi di stima. «Ho creato un bellissimo rapporto con la città e, quando ricevi affetto, puoi solo provare a ripagarlo in tutti i modi. In questa stagione i tifosi stanno facendo cose eccezionali e dico loro soltanto di avere pazienza. Ora Padova vive una situazione transitoria, ma è ripartita nel migliore dei modi, con due soci appassionati, un bravo ds e un ottimo allenatore. I giocatori sono molto forti per la categoria e sarà importante centrare la promozione già da quest’anno. Padova non merita la D, ma tornerà presto nel calcio che conta».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Schietto, fuori dagli schemi, mai banale. Per Luca Mazzoni quanto è successo la scorsa estate resterà per sempre una ferita aperta. «Sino a gennaio era filato liscio, poi è cambiato tutto. I problemi si sono rivelati ben maggiori di quanto si pensasse e pian piano sta venendo a galla tutto. La cosa importante è che i responsabili paghino. Noi giocatori ci siamo mossi contattando l’Aic, ma adesso è tutto fermo in attesa del concordato». Cosa le dà più fastidio ripensando all’anno scorso? «Essere stato preso giro da determinati personaggi, che poi si sono dimostrati quello che sono, e parlo della dirigenza. Mi ha fatto rabbia vedere gente che ha mollato, anche se non è facile trovarsi in certe situazioni e ognuno reagisce a modo suo». Quanto hanno inciso le disgrazie societarie sulla retrocessione? «Ripensandoci molto, soprattutto in una squadra che aveva già problemi strutturali. Non era solo il fatto di non pagare gli stipendi, ma anche di aver compiuto scelte assurde, calcisticamente parlando. Ora stiamo vedendo cosa sta succedendo ad una società “vicina” a quel Padova, come il Parma. Ma non darò mai solo la colpa alla proprietà, visto che in campo andavamo noi».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Un riconoscimento amaro, ma allo stesso tempo di cui andare fiero. Luca Mazzoni è stato premiato come miglior giocatore del Padova della scorsa stagione, nel consueto Galà del calcio triveneto di fine novembre. Il primo Galà a cui, ovviamente, non ha partecipato la società Calcio Padova, cancellata dal calcio professionistico e ad un passo dal fallimento. Una circostanza che ha creato anche qualche imbarazzo agli organizzatori, che, dopo aver fatto i migliori auguri alla nuova Biancoscudati Padova, si sono concentrati sulla carriera di Mazzoni, glissando sulle disavventure della vecchia società. Ma tutto ciò non ha impedito al portiere livornese di prendere il microfono e, davanti alla platea, salutare il pubblico biancoscudato. «Il calcio è sostenuto dagli sportivi e dai tifosi, ed è per questo che mi fa un immenso piacere vedere che Padova è riuscita a portare seimila persone allo stadio in serie D», ha commentato. «È sparita una società, ma non una piazza gloriosa e questo è il modo migliore per ripartire».

Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Dionisi, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Nichele, Mazzocco; Ilari, Cunico, Busetto; Ferretti.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il Belluno, dunque, viene tenuto in considerazione dall’allenatore biancoscudato, che conserva più di qualche dubbio di formazione in vista della sfida di stasera. Ballottaggi a centrocampo e pure sugli esterni in attacco, con le scelte che dovranno tenere conto di una serie di variabili, non ultima quella dei giovani da schierare obbligatoriamente dal primo minuto: «E un’occasione unica per molti ragazzi – evidenzia il tecnico della Clodiense Andrea Pagan – giocheremo in uno stadio importante e davanti a un grande pubblico. Il Padova è fortissimo e ne conosciamo il valore. Ma non sono imbattibili e non hanno mai stravinto travolgendo l’avversario di turno. La Triestina ha dimostrato che si può anche metterli in difficoltà e di sicuro non faremo la parte della vittima sacrificale. Abbiamo rispetto degli avversari ma siamo anche convinti di avere le nostre armi per uscire dal campo con un risultato positivo». L’orario e il turno infrasettimanale rendono un’incognita l’affluenza di pubblico per stasera. Quel che è certo è che per il Padova è un’occasione formidabile per mettere due piedi avanti rispetto alla concorrenza. E che nessuno vuol lasciarsela scappare.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Il pareggio (insperato) imposto dal Fontanafredda all’Alto Vicentino è una spinta formidabile per il Padova per tentare la mini fuga. Dovessero battere questa sera la Clodiense nel posticipo della dodicesima giornata in calendario alle 20.30 all’Euganeo, i Biancoscudati di Carmine Parlato volerebbero a più due sulla rivale più accreditata per la volata finale verso il primo posto. Detto che neppure il Belluno va sottovalutato dopo il successo col Legnago che bissa quello sulla Sacilese, il Padova scommette su se stesso e punta ai tre punti con tanti ballottaggi aperti alla vigilia del derby che manca ormai da tempo immemorabile. «Il risultato dell’Alto Vicentino non ci deve interessare – spiega Parlato – non dobbiamo distogliere il pensiero su ciò che c’è da fare con la Clodiense perché altrimenti si consumano importanti energie psicofisiche. Dopo la partita vedremo e faremo le nostre valutazioni. È comunque impensabile tenere un simile ruolino di marcia anche se ovviamente ci proveremo, ma siamo umani e ci possono essere partite in cui fisiologicamente ci si esprime in maniera meno brillante. Sapere già il risultato delle avversarie alla lunga potrà pesare, perché secondo me ci saranno altri anticipi e posticipi tattici… Ma non ho paura, che sia una lotta a due o a tre la differenza a livello di punti sarà minima».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Mandorlini miglior allenatore, Paloschi migliore del Chievo, Maritato migliore del Vicenza, Mazzoni migliore del Padova, Busellato i migliori del Cittadella e chi più ne ha più ne metta. Tanti i temi toccati dalla 14esima edizione del Gala del Calcio Triveneto, ieri mattina al Teatro Comunale di Vicenza. E fra i personaggi di spicco che hanno animato la mattinata, una menzione la merita Daniele Chiffi, fischietto padovano premiato per l’ascesa irresistibile che potrebbe concludersi nel 2015 con la scalata definitiva alla massima serie, dopo aver già debuttato in Sampdoria-Napoli. Dicono di lui che sia un predestinato, che abbia stregato i designatori negli ultimi anni, tanto che il suo nome è sempre in cima alla lista degli emergenti. E non stupisce il premio come miglior fischietto del Triveneto della passata stagione, quella del debutto in B. «È un onore ricevere questo premio – spiega Chiffi – La B è un campionato difficile anche da arbitrare e dobbiamo tirare fuori anche noi gli artigli. Ovviamente spetta a noi comportarci nella maniera migliore e offrire il miglior rendimento quando dirigiamo una partita». Non è facile far parlare un arbitro. Rigidissimo il regolamento Aia, Chiffi soppesa ogni parola: «Ho anche avuto la possibilità di arbitrare Samp-Napoli in A – sorride – e comunque andrà la mia carriera, mi terrò sempre dentro il ricordo di questo esordio. Non ho giocato a calcio a grandi livelli, le partite fra amici le ho giocato anche io, ma ho iniziato ad arbitrare a 17 anni e punto a migliorarmi di anno in anno. Il sogno è facile svelarlo, intanto punto ad arrivare ad arbitrare in A e poi si vedrà. Le polemiche e le critiche fanno parte di questo sport, e scalando le varie categorie forgi il tuo carattere ed impari a non essere influenzato da quanto dicono. Facciamo parte del sistema, dobbiamo accettarle con serenità, anche quelle più pesanti anche se talvolta non è facile perché è impossibile non commettere errori». Chiffi vive all’Arcella ed è fidanzato con Elena Lunardi, anche lei arbitro, di calcio a cinque. Dedica anche un pensiero al Padova: «Lo seguivo e lo seguo sui giornali, e quest’anno sono riuscito a vedere due partite, fra cui quella col Belluno». Parole al miele anche quelle del ct Under 21, Gigi Di Biagio, per Massimiliano Busellato: «Nell’Under 20 era un punto fermo, per gli Europei Under 21 è dura perché ci sono tanti davanti a lui, ma deve continuare a impegnarsi e nella vita non si sa mai…».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (tredicesima giornata, domenica 30 novembre ore 14.30): AltoVicentino-Belluno, Dro-Triestina, Kras Repen-Giorgione, Legnago-Clodiense, Montebelluna-Mezzocorona, Sacilese-Padova, Tamai-Mori Santo Stefano, Union Pro-Fontanafredda, Union Ripa La Fenadora-ArziChiampo.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 32, Padova* 31, Belluno 29, Union Ripa La Fenadora 22, Sacilese 21, Montebelluna e Tamai 19, Clodiense* 17, ArziChiampo 15, Fontanafredda e Legnago 14, Giorgione 13, Dro, Kras Repen e Union Pro 10, Mori Santo Stefano 6, Triestina 5, Mezzocorona 3.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della dodicesima giornata: ArziChiampo-Sacilese 1-0, Belluno-Legnago 3-1, Fontanafredda-AltoVicentino 1-1, Giorgione-Dro 3-0, Mezzocorona-Kras Repen 1-2, Mori Santo Stefano-Union Ripa 0-2, Padova-Clodiense (martedì 25 novembre ore 20.30), Tamai-Montebelluna 4-0, Triestina-Union Pro 0-0.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 24 novembre: rifinitura all’Euganeo sotto ai riflettori per i Biancoscudati, il campo sembra reggere a dovere




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