Cittadella-Bari, le voci dalla sala stampa: Foscarini: “Non meritavamo di perdere così, stiamo ritrovando compattezza”, Nicola: “Non siamo abituati a soffrire, oggi l’abbiamo fatto”

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Cittadella-Bari, le voci dalla sala stampa dello stadio Tombolato

Claudio Foscarini, allenatore Cittadella: “È stata una punizione pesante ed esagerata sulla squadra. Abbiamo creato poco e faticato molto, forse nella parte finale meritavamo di più e abbiamo subito una situazione negativa sul gol, a tempo praticamente scaduto.  Siamo stati poco incisivi sopratutto davanti, abbiamo avuto anche delle buone occasioni. Ne abbiamo parlato anche tra primo e secondo tempo, dovevamo essere più invicisivi davanti e più difensivi dietro. Conosco i miei attaccanti ed ho fiducia in loro: oggi non hanno centrato la partita e non sono stati incisivi. Ma continuerò a dare loro fiducia. Abbiamo ora Frosinone, Catania e Perugia: un fine campionato difficoltoso e dobbiamo però fare più punti possibili, poi dovremo parlare con la società per fare qualche mossa di mercato. Ora però la priorità è quella di rimanere agganciati in classifica, nonostante il calendario. Ho la necessità di avere un gruppo che non si scoraggi, cosa facile dopo una partita del genere. Quest’anno è stata più dura degli altri anni, ma dobbiamo esaltare i giocatori e continuare come abbiamo sempre fatto. Abbiamo dato continuità su certi aspetti, non concedendo tanto. Una certa compattezza la stiamo ritrovando, ma oggi è mancata l’intesa e l’incisività sulla palla”.

Davide Nicola, allenatore Bari: “Questa è una squadra non abituata a soffrire nei momenti in cui c’è da soffrire. Oggi il Cittadella aveva vari giocatori in grado di farci male vedi Minesso, Coralli, Sgrigna e Gerardi. Però siamo stati bravi a soffrire e alla fine è arrivata una vittoria credo meritata. Alla fine ho esultato con i miei ragazzi in maniera forte, è un modo di dimostrare ai miei ragazzi che siamo tutti sulla stessa barca: da fuori non possiamo entrare in campo, ma possiamo guidarli, come mentalità, come movimenti. Direi che probabilmente Minala ha immaginato come nelle migliori favole di segnare alla Lazio, da buon ex. Questo ragazzo è arrivato con una storia dietro e non ha trovato molto spazio: ha covato in questo periodo emozioni per poter essere utile alla squadra, e non sapeva come esprimersi”.




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