Live 24! Padova capolista: vince a Repen, l’AltoVicentino cade col Giorgione. Biancoscudati in fuga!

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Ore 22.20 – Disponibili a questo link gli highlights di Kras Repen-Padova

Ore 21.20 – (VenetoGol) L’Altovicentino replica al Biancoscudati… Non sarà solo l’anticipo del sabato Biancoscudati Padova-Union Ripa La Fenadora (diretta Raisat alle ore 14,30) a fare luce sull’ Euganeo e sul girone C. La dirimpettaia Altovicentino, antagonista principe del team di Carmine Parlato non ha perso tempo nell’allestire l’anticipo al sabato, concordato con la dirigenza della Clodiense. La gara della 16^ giornata che vedrà i bianconeri vicentini scendere in Laguna all’ “Aldo & Dino Ballarin” sarà il secondo anticipo e il fischio d’inizio rispetterà l’orario canonco, le ore 14,30. Le formazioni di Andrea Pagan e di “Rico” Cunico, in quest test pre-natalizio scenderanno in campo decise a riscattare i flop della domenica.

Ore 20.50 – Serie D girone D, i risultati delle padovane: Atletico San Paolo-Fidenza 1-1, Fortis Juventus-Este 2-2, Thermal Abano-Formigine 1-1, Virtus Castelfranco-Abano 1-0.

Ore 20.20 – (Giornale di Vicenza) Il Mantova le prende sempre. Da Bruno almeno. «Con questo gliene ho fatti sette», racconta a fine gara, soddisfatto, l´implacabile attaccante del Real Vicenza. «Sono molto felice per la rete e i tre punti. Ho chiuso gli occhi e ho tirato, non ci ho pensato due volte e non ho visto dove fosse il portiere, non so dire quindi se fosse un po´ fuori dai pali. Poi questi palloni sono leggeri e volano». Bruno ha segnato il dodicesimo gol in campionato, corre spedito verso un record che identifica bene. «Mi hanno chiesto se il prossimo traguardo sia 15 o 20. Io ho detto 20, perché 4 nel girone di ritorno mi sembrano pochini». Che giocatore Bruno. Segna e fa sognare il Real. Ad un certo punto sembrava proprio volesse pensarci lui. «Il gol lo dedico al gruppo, perché la gara col Mantova non era per niente facile. Dopo la bella prova nel derby ci poteva essere un calo mentale e invece dopo un inizio non semplice abbiamo preso in mano la partita. Questi tre punti per noi sono oro colato». E se a gennaio arrivasse la chiamata di una squadra di B? È assolutamente possibile viste le cose che sta facendo Bruno, per il quale gli anni sembrano proprio non voler passare. «Non credo arriveranno proposte, e poi sto bene qui. Finché le gambe reggono io continuo a giocare, non ci penso a smettere, tanto meno a passare dall´altra parte e fare l´allenatore». Marcolini, prima ancora di parlare della prestazione della propria squadra, fa i complimenti a Juric. «Già il Mantova è una squadra giovane, contro di noi lo era ancora di più visto che mancavano diversi giocatori. Si è visto ancora una volta che Juric ha dato idee, concetti e ritmo ai suoi». Venendo al Real, il tecnico ha detto: «Ci sono quei giocatori in grado di spostare gli equilibri, Bruno è uno di questi. Noi abbiamo fatto fatica perché gli avversari hanno spinto parecchio, però a parte la situazione su punizione del primo tempo non abbiamo subìto tiri e questo è un bel dato. In generale, abbiamo giocato per vincere. Tomei è stato bravissimo. Oltre alla grande parata in avvio, ha sempre dato l´idea di essere in controllo. Insomma sono soddisfatto perché non abbiamo concesso grosse occasioni se non qualche conclusione dalla distanza». Juric in sala stampa si è lamentato per il rigore non concesso a Said, poi un altro episodio è finito sotto la lente d´ingrandimento, quella almeno di un Mantova arrabbiato per l´incapacità di segnare e fare risultato: il gol annullato per fuorigioco a Said in avvio di ripresa. «Non so giudicare – ha dichiarato Marcolini – non mi è sembrato che i miei giocatori le abbiano vissute come occasioni scampate». Dopo una sconfitta e due pareggi il Real Vicenza farà visita al Pordenone, sabato pomeriggio. Ma l´allenatore avverte. «sono le classiche partite che nascondono insidie. Noi dovremo fare una prestazione maiuscola».

Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) Bruno è letale, il Real Vicenza ritrova i tre punti dopo una sconfitta e due pareggi. Tutti in piedi per Sasà e per il suo dodicesimo gol. Che è una meraviglia: fucilata dai 30 metri, traversa, rete. A fine gara pure Festa, il portiere avversario, l´ha applaudito. Si può partire proprio dall´eurogol di Bruno, perché di fatto è lui a spianare la strada al Real Vicenza, in una gara difficile. Il vantaggio arriva al 31´, dopo un avvio che sorride più ai virgiliani. Juric perde all´ultimo anche Caridi, che si aggiunge agli altri numerosi assenti. Nel Real Vicenza trovano posto Galuppini, per Bardelloni, e Caporali a centrocampo al posto di Malagò. San Tomei. Al 5´, quando ancora i muscoli non sono pronti nel gelo del Menti, il portiere del Real sfodera un intervento provvidenziale. Paro batte una punizione sul secondo palo, c´è la sponda di testa di Scrosta, Marchiori si inserisce e di testa, da pochi passi, devia a botta sicura. Tomei compie un autentico miracolo respingendo la palla sulla linea. L´ex centrale del Vicenza grida addirittura al gol, ma per l´arbitro la sfera non è entrata. Dopo la scossa ospite, è il turno dei biancorossi berici. All´8´, verticalizzazione di Pavan per Bruno, stop di petto elegante e destro al volo che esce di qualche metro. Il bomber del girone continua ad effettuare il riscaldamento con una punizione (14´) dai 25 metri che si perde sul fondo. Gooo Gooo del Real! È un buon momento per la formazione di casa che al 22´ sfiora il vantaggio con Solini, perno della difesa, che sale su palla inattiva e impegna di testa Festa all´incrocio dei pali. Il Real chiama il rigore per una caduta in area di Galuppini, venuto a contatto con Di Santantonio. Pare giusta la decisione dell´arbitro di lasciar proseguire. Al 28´ Said lavora un buon pallone al limite dell´area, passa all´indietro a Paro che calcia centralmente. Al 31´, la speaker si scatena ed è giusto così. Bruno riceve palla ai 30 metri, si accentra un attimo, spara col destro. Festa è un po´ fuori dai pali, vede la palla carambolare sulla traversa ed entrare. È una rete con i fiocchi… natalizi. Il Mantova reagisce con uno spiovente di Boniperti che esce a lato di un soffio e al 41´, su punizione, Galuppini serve Vannucci; il sinistro dell´esterno è teso e radente, ma troppo centrale.  Più Mantova. Nella ripresa la squadra di Juric ha voglia almeno di pareggiare la partita e se la gioca con spirito ammirevole. Said nei primi minuti sfrutta una situazione di confusione in area e batte Tomei con un destro all´incrocio, ma il fischio dell´arbitro per fuorigioco delude il centinaio di tifosi virgiliani. Il Mantova aggredisce alto e il Real Vicenza se la cava con grande fatica. Al 5´ Juric viene allontanato per proteste dopo la trattenuta in area di Solini ai danni di Said costa il cartellino giallo all´attaccante per simulazione. Il Real non sfrutta un tre contro due con Pavan che sbaglia la misura del passaggio per Galuppini, ma al 16´ ha un´ottima occasione per raddoppiare: Carlini sale palla al piede, serve Bruno sulla destra e va in area; sul cross basso di Bruno il difensore genovese cicca, fa peggio Galuppini che col destro calcia fuori sul secondo palo. Al 24´ contropiede del Mantova: Carlini è bravissimo a fermare Boniperti in scivolata. Grazie Marchiori. Intanto entra Bardelloni che si rende immarcabile. L´attaccante si fa apprezzare al 33´ per un bel controllo al volo e un destro che sorvola la traversa. Al 40´ è sempre suo lo spunto: si allarga e calcia di sinistro, Festa deve allungarsi per deviare in corner. Al 41´ il Real Vicenza, dopo minuti di pressione, trova il raddoppio. Bardelloni lavora un buon pallone e lo cede a Malagò sull´out di sinistra; il cross è basso e forte, Marchiori anticipa tutti e beffa il proprio portiere.

Ore 19.40 – (Giornale di Vicenza) È la prima sconfitta stagionale in trasferta per il Bassano. Un risultato, secondo Tonino Asta, «eccessivo per quello che si è visto in campo. Più giusto era il pareggio, anche se è vero che nel secondo tempo ci hanno messo lì». Ed è proprio sulla seconda frazione di gioco che si concentra l´analisi del tecnico giallorosso che non si capacita di come la sua squadra abbia così tanto arretrato il baricentro e si sia fatta cogliere impreparata dai palloni alti del Renate. «All´inizio è vero che siamo partiti male, potevamo subito prendere un gol, abbiamo concesso al Renate l´opportunità di fraseggiare, di palleggiare. Noi sappiamo esaltare le nostre qualità solo quando andiamo a prendere i nostri avversari. È successo questo nei primi 15-20 minuti. Poi siamo usciti dal guscio e potevamo anche fare più di una rete». Poi il maledetto secondo tempo: «È davvero inspiegabile quello che ci è accaduto. Pronti via e siamo subito partiti bassi e nemmeno quando recuperavamo palla sapevamo subito creare i presupposti del pericoloso. Ultimamente stiamo sbagliando molto in fase di costruzione del gioco, ci capita già da qualche partita ed è un aspetto su cui dobbiamo lavorare per migliorare». Tonino Asta però non fa drammi: «Quello che stiamo facendo finora è qualcosa di straordinario, di incredibile. Sono curioso di vedere come reagiremo, come sapremo rimetterci in careggiata. Voglio che lo si faccia col massimo della serenità, senza pensare alla classifica, ma non per togliere responsabilità ai ragazzi, ma perché è giusto sia così. Ora l´obiettivo è quello di finire bene l´anno, un 2014 fantastico per questa società». Sulla stessa lunghezza d´onda l´analisi di Stefano Pietribiasi che nel primo tempo calciava verso la porta ogni pallone che gli capitava tra i piedi: «Sono questi palloni nuovi, più leggeri, li ho provati in settimana e mi piaceva». Poi la disamina sulla gara: «Abbiamo giocato un buon primo tempo, a viso aperto, creando occasioni. Poi nel secondo ci siamo subito abbassati. Fa male però perdere così, su due palle inattive, ma sapevamo che qui era difficile fare risultato».

Ore 19.20 – (Giornale di Vicenza) Il Bassano cade a Meda e deve arrestare la sua corsa al primato. Non basta il guizzo del solito Pietribiasi perché nella ripresa il Renate tira fuori gli artigli e capovolge la situazione con pieno merito. Il tecnico giallorosso Asta ritrova Cenetti in mediana, oltre a Pietribiasi reduce da squalifica. In casa Renate è Di Gennaro a rilevare al centro del pacchetto arretrato l´appiedato Gavazzi. Gara subito vivace. Il Bassano parte con il piglio giusto. Appena una manciata di secondi ed un calcio di punizione di Nolè è facile preda di Cincilla. È dei padroni di casa però la chance più ghiotta. Spampatti elude la trappola del fuorigioco, supera in uscita anche Rossi ma il suo tocco da posizione defilata è salvato sulla linea di porta dalla scivolata provvidenziale di Toninelli (2´). La formazione di casa prova subito ad imprimere il proprio ritmo alla contesa, puntando sull´aggressività ai danni dei portatori di palla avversari. Gli uomini di Asta cercano di far valere il maggior tasso tecnico e si affacciano dalle parti di Cincilla con un destro dal limite di Pietribiasi, sfera sul fondo (10´). Sul rettangolo verde regna un sostanziale equilibrio e la sfida scivola via all´insegna di sporadiche fiammate ma senza alcuna apprensione per i due estremi difensori. Al 25´ però i giallorossi vanno vicini al vantaggio. Pietribiasi non esita nel girarsi e scaglia un destro che Cincilla riesce a respingere non senza affanni. Senza esito poi il sinistro in corsa di Proietti (27´). Sulla sponda opposta Cocuzza calcia in precario equilibrio ma la deviazione di Ingegneri salva Rossi che era comunque sulla traiettoria (29´). Il match si infiamma con Pietribiasi che costringe Rossi ad una parata miracolosa con un fendente dalla distanza. Sul prosieguo dell´azione ancora l´attaccante giallorosso tocca sottomisura sul traversone basso di Nolè ma Iovine salva in extremis il Renate rischiando anche l´autorete. La pressione del Bassano è premiata al 34´ quando Pietribiasi raccoglie un corner, controlla con il petto e scarica in rete sul secondo palo dove Cincilla non può arrivare. La gara si mette in discesa per la formazione di Asta che trova Cincilla a negare il raddoppio a Nolè (40´). Ad inizio ripresa il tecnico nerazzurro inserisce Scaccabarozzi che si mette in evidenza dopo un giro di lancette quando una sua conclusione è respinta dalla difesa giallorossa. Al 5´ pericolo per il Bassano. Cocuzza stacca di testa in area senza alcuna pressione ma il tentativo è debole e centrale, Rossi blocca senza problemi. Asta preferisce non correre rischi ed inserisce Davì per rinforzare la mediana di fronte alla pressione di un Renate che resta sul pezzo alla ricerca del pareggio. I padroni di casa ci provano ancora poco dopo il quarto d´ora quando Cocuzza raccoglie la sponda aerea di Iovine ma calcia tra le braccia di un attento Rossi. Il Bassano, pur con una difesa a volte a maglie larghe, non disdegna di affondare il colpo con veloci ripartenze ma la manovra non è fluida come nella prima frazione. Boldini gioca anche la carta Florian e proprio quest´ultimo chiama alla parata il portiere ospite con un bel colpo di testa. È il preludio al pareggio siglato dal neoentrato con un´inzuccata che non lascia scampo a Rossi. Il Bassano non ci sta e Iocolano trova la superlativa risposta di Cincilla a negare il nuovo vantaggio ai veneti. I piani degli uomini di Asta si complicano però quando Nolè rivolge una parolina di troppo al primo assistente e viene espulso, lasciando i giallorossi a soffrire fino alla fine. In pieno recupero arriva così la beffa con Cocuzza che svetta di testa sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina ed insacca alle spalle di Rossi. Per il Bassano uno stop inatteso e che ferma la corsa alla vetta.

Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Giuseppe Figliomeni sperava di festeggiare con un risultato positivo il suo ritorno in campo da titolare. Invece il centrale biancorosso, che pure è riuscito a mettere una pezza con un salvataggio miracoloso nel primo tempo, si ritrova a commentare una sconfitta. Figliomeni, non è stato un rientro fortunato per lei. «Mi dispiace, perché il mio ritorno in campo è coinciso con una prestazione negativa un po´ per tutta la squadra. Abbiamo commesso troppi errori, siamo mancati in ogni fase di gioco, magari anche sfavoriti dal terreno sintetico particolarmente insidioso sul quale i nostri avversari di certo si sono trovati più a loro agio di noi, ma questo non può essere un alibi. Nelle partite precedenti avevamo dimostrato di saper fare molto meglio, stavolta non abbiamo giocato ai nostri livelli». È stato difficile trovare i giusti meccanismi nella coppia inedita con Garcia Tena? «Questo non è stato un problema. Credo che nel corso del campionato tutti noi abbiamo dimostrato di poter essere utili, facendoci trovare sempre pronti. Proprio per tale motivo tra tutti noi c´è grande stima e anzi mi auguro che già dalla prossima partita possa tornare anche Camisa, così ci saranno maggiori opzioni utili per la squadra». Vi ha sorpresi l´aggressività iniziale dell´Entella? «Quando una squadra gioca in casa può caricarsi molto e l´Entella ha sfruttato al meglio il fattore campo. Nonostante tutto abbiamo limitato i danni, andando al riposo in svantaggio solo di un gol. Siamo usciti dagli spogliatoi convinti di ribaltare la partita, ma anche la fortuna non è stata dalla nostra parte, visto che praticamente subito siamo rimasti in dieci, e allora tutto è diventato ancora più complicato». È un passo indietro che deve suonare come un piccolo campanello d´allarme? «Deve essere una sconfitta da considerare con attenzione per migliorare. Dobbiamo dimostrare che si tratta di un incidente di percorso, di quelli che in un campionato lungo come quello di serie B ci possono stare. L´anno scorso, con il Latina, abbiamo inanellato lunghe serie positive, intervallate però anche da alcuni passaggi a vuoto: si tratta di rimanere comunque consapevoli e determinati. Già sabato con lo Spezia dobbiamo dimostrare di essere una squadra di valore che vuole subito tornare a vincere».

Ore 18.50 – (Giornale di Vicenza) Ancora un gol bellissimo, stavolta purtroppo inutile. Il lampo di Andrea Cocco allo scadere della partita è stato una delle pochissime cose da salvare. Un gol che ha riacceso la fiammella della speranza nei minuti di recupero, ma non è bastato ai biancorossi per acciuffare il pareggio. Cocco, ha inventato un gran gol, il suo sesto stagionale, ma ormai era troppo tardi. «Purtroppo bisognava dare qualcosa di più prima, ma non ci siamo riusciti. La partita per noi è stata tutta in salita fin da subito e lo è diventata ancora di più quando siamo rimasti in dieci. Peccato, perché eravamo venuti a Chiavari convinti di poter fare bene, invece le cose sono andate in maniera diversa». Forse nell´atteggiamento ha un po´ influito la classifica che vi vedeva a due punti dai playoff? «Ma noi di playoff in spogliatoio non abbiamo nemmeno parlato, questo ve lo assicuro. Caso mai se ne è parlato tra i tifosi, sui giornali, ma noi siamo sempre rimasti concentrati al campo, consapevoli che bisognerà sudare per guadagnarsi la salvezza partita dopo partita». Resta il fatto che non è stato il solito Vicenza, è d´accordo? «Sì, non abbiamo giocato da Vicenza. Siamo partiti col piede sbagliato, l´Entella ha messo in campo maggiore determinazione: i nostri avversari arrivavano sempre primi sulla palla, noi invece eravamo troppo lunghi e troppo larghi. Così si fa tanta fatica e si è poco efficaci. Peccato, è una partita che non è andata come avremmo voluto, complice anche un arbitraggio un po´ così, che di sicuro non ci ha favoriti». Si riferisce all´espulsione di D´Elia? «In particolare la seconda ammonizione mi è sembrata eccessiva e ovviamente per noi è diventato ancora più difficile tentare di rimontare dovendo giocare per tutto un tempo con un uomo in meno». Come ci si rialza dopo una battuta d´arresto così brusca e per certi versi inattesa? «Bisogna prenderla nel modo giusto. Non eravamo fenomeni prima dopo cinque risultati utili consecutivi, adesso non è che siamo diventati scarsi per una partita persa: siamo sempre noi, una squadra che sa rimboccarsi le maniche e può fare meglio di quello che si è visto contro l´Entella. Sabato prossimo ci aspetta una partita importante al Menti contro lo Spezia, ci alleneremo con grande concentrazione per tutta la settimana per farci trovare pronti e mettere la nostra determinazione sul campo».

Ore 18.40 – (Giornale di Vicenza) Aveva detto alla vigilia della trasferta a Chiavari il tecnico Marino: «…quando molliamo sia dal punto di vista fisico che mentale soffriamo… ma non credo i ragazzi ci caschino». Ed invece contro l´Entella è sceso in campo un Vicenza senza nerbo che, fin dai primi minuti, ha fatto capire di essere in giornata no in troppi suoi elementi. Eppure a fine partita l´allenatore biancorosso in parte difende la prestazione dei suoi giocatori: «Può capitare di fare un tempo senza dare il massimo – spiega infatti Marino – però la gara si è chiusa quando siamo rimasti in dieci. Nel secondo tempo la squadra ha cercato di reagire ma è stata dura, poi è arrivato pure il secondo gol e restare in partita è stato ancora più difficile». L´Entella ha dimostrato di avere più fame e grinta, qualità che invece era stato il Vicenza a far vedere nelle altre gare. «Sì, soprattutto nel primo tempo, ma l´impatto col terreno di gioco in sintetico ci ha penalizzato perchè i ragazzi non riuscivamo a velocizzare le giocate e anzi qualcuno non aveva nemmeno tanto equilibrio. Però, ripeto, ci può stare una partita non giocata al massimo, adesso guardiamo alla prossima, oltretutto credo che, per quello che si è fatto fino ad ora, i ragazzi possano pure essere elogiati nonostante il calo di questa gara». Magari si sono pagati psicologicamente i cinque risultati utili consecutivi? «E allora lo stesso problema poteva esserci la scorsa settimana che ne avevamo quattro alle spalle, questi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. La squadra sa bene che per ottenere qualcosa deve dare il massimo, stavolta di certo non siamo stati sui livelli delle prestazioni precedenti, ma sono sicuro che i ragazzi sapranno riprendere il giusto cammino». Giornata negativa perchè troppi giocatori contemporaneamente hanno reso al di sotto delle loro possibilità? «Sì, l´ho appena detto: non abbiamo dato quello che avevamo dato nelle gare precedenti e lo abbiamo pagato, poi è chiaro che quando prendi gol per una tua superficialità è tutto in salita. Quando c´è stata all´inizio del secondo tempo l´espulsione di D´Elia si è chiusa la gara, e comunque poi si sarebbe potuto evitare di certo il secondo gol dell´Entella». La rete di Cocco negli ultimi minuti ha dimostrato che l´avversario non era insuperabile. «Ecco, appunto, è quello che dicevo prima, nonostante tutto la squadra ha cercato di reagire, magari se si fosse segnato prima la gara forse sarebbe stata diversa, ma ormai è andata, guardiamo avanti».

Ore 18.30 – (Giornale di Vicenza) L´aria che tira si capisce dopo soli 9 secondi. Battuto il calcio d´avvio, l´Entella è già in gol in un amen: cross di Iacoponi da destra e l´ex Litteri anticipa tutti e mette dentro. È in fuorigioco e la rete viene annullata, ma l´inizio fa intuire chiaramente l´antifona. ANGOLI… SPIGOLOSI. L´Entella aggredisce, il Vicenza subisce. E quella difesa con la coppia centrale d´emergenza Figliomeni-Garcia Tena (squalificati Brighenti e Gentili, ancora infortunato Camisa) fa quel che può, ma non basta. Al 16´ Cesar s´avventa di testa su calcio d´angolo, “sfonda” fra D´Elia e Moretti, “spizza” verso Mazzarani che dà la zampata fatale all´altezza. È l´1-0 e un quarto d´ora dopo l´Entella sfiora il bis in carta carbone. Di nuovo calcio d´angolo, sempre da destra, stavolta svetta Litteri, impatta bene di testa ma gli dice di no il legno. SALVATAGGIO. Il primo tempo scorre via saldamente in mano alla squadra che l´anno scorso ha vinto la Lega Pro nel girone del Vicenza. In aggiunta al gol buono, a quello annullato e al legno, ci sono due tiri fuori non di molto dello scatenato Iacoponi, una conclusione velenosa dell´altro ex Botta e al 40´ un provvidenziale salvataggio in spaccata di Figliomeni su tiro di Costa Ferreira. LABILI TRACCE. E i biancorossi? L´unico tiro nello specchio di Sciacca è al 28´: un bella conclusione di controbalzo, solo un pochino troppo centrale per sorprendere Paroni che ci arriva. Per il resto ci prova un paio di volte Moretti dalla lunga distanza senza ricavarne granchè. Prima dell´intervallo c´è un´ammonizione a D´Elia che avrà subito il suo peso. IN DIECI. Infatti al rientro in campo il mancino della linea a quattro della difesa è ingenuo e maldestro nell´andare addosso a Iacoponi, che si arresta per provocare il contatto. L´arbitro eccede nell´estrarre il secondo cartellino giallo: non era un fallo violento, forse neppure volontario, e in più a ridosso della linea laterale. Comunque sia, fuori D´Elia per doppio giallo e Vicenza sotto di un gol e di un uomo. RADDOPPIO. Non serviva certo la sfera di cristallo per capire come sarebbe andata a finire in una giornata di luna così storta per gran parte dei biancorossi.
Dopo una mezza occasione buttata da Mazzarani al 15´, ecco al 17´ Cecchini approfittare di una corta respinta sul suo stesso tiro per beffare con palombella di testa Figliomeni, troppo sorpreso, e Bremec. L´ACUTO. La partita sembra finire in freezer, anche se Marino si gioca prima Di Gennaro, quindi Sbrissa e infine Lores Varela fra il 12´ e il 37´, cambiando pelle al centrocampo. In cambio sembra cambiare poco, perché al 32´ c´è un altro gol annullato all´Entella, a Costa Ferreira, peraltro in offside. Invece una mini-svolta nel finale c´è, ma troppo tardi. Quando il piede vellutato di Di Gennaro sforna la palla che Cocco gira di testa in gol con torsione da ottimo centravanti è il 44´ ed ormai non c´è più tempo per la rimonta.

Ore 18.10 – (Gazzettino) Il Cittadella continua nel suo calvario tra frustrazione e sfortuna. Al Tombolato la beffa è arrivata al secondo minuto di recupero, dopo che i granata avevano profuso l’ultimo sforzo nel tentativo di conquistare i tre punti. Su angolo di Sciaudone, il nuovo entrato Minala è andato a impattare di testa in area e la sua incornata non ha dato scampo a Valentini. Una sconfitta dolorosissima non solo per la classifica ma soprattutto per il morale, visto che rischia di vanificare quel faticoso percorso di crescita che la truppa granata aveva intrapreso in queste ultime settimane. Rialzarsi anche questa volta non sarà impresa facile, tanto più che la vittoria manca ormai da quattordici giornate e che i prossimi tre avversari prima della sosta saranno Frosinone, Catania e Perugia, clienti davvero scomodi. Difficile interpretare la gara dei granata. Foscarini ha scelto una formazione a trazione decisamente anteriore, che però solo in rare occasioni è riuscita a rendersi pericolosa. Coralli e Gerardi hanno finito spesso per pestarsi i piedi, agendo il più delle volte spalle alla porta. Giù di corda anche il rientrante Sgrigna, schierato a destra del fronte d’attacco ma incapace di trovare quei guizzi e quelle giocate di classe che abitualmente rappresentano il suo marchio di fabbrica. Ha funzionato a dovere soltanto la catena di sinistra dove Minesso e Barreca hanno messo alle corde la retroguardia avversaria tra sovrapposizioni e scambi in velocità. Le cose migliori il Cittadella le ha così esibite nella fase di non possesso, stringendo le linee e lasciando pochissimi palloni giocabili a Caputo e Galano. Il primo tempo è perciò scivolato via quasi sui binari della noia. I granata hanno protestato per un paio di situazioni dubbie nell’area dei pugliesi che l’arbitro ha ritenuto di non punire (tocchi involontari di braccio), mentre il Bari è riuscito a minacciare la porta di Valentini solo nel finale con un destro al volo di Defendi da posizione favorevole. La sua migliore occasione il Cittadella l’ha creata dopo cinquanta secondi della ripresa: la torsione di Gerardi su cross di Sgrigna ha quasi dato l’illusione del gol, ma il padovano Salviato ha sventato il pericolo proprio sulla linea. La risposta del Bari è arrivata dopo la mezz’ora: un destro di Caputo ha sfiorato l’incrocio, quindi ci ha provato De Luca con una velenosa rasoiata che ha lambito il palo. Solo nel finale il Cittadella ha saputo dare più continuità alla sua azione offensiva, sfruttando sempre la vivacità di Minesso e Barreca. Su angolo di Paolucci, a svettare è stato Scaglia che però non è riuscito ad angolare la mira. Migliore sorte, al 47’, ha invece avuto Minala (subentrato a Romizi) lasciato libero di colpire in area da Rigoni: poderosa capocciata e sfera alle spalle di Valentini. E per il Cittadella è stata notte fonda.

Ore 18.00 – (Gazzettino) Il ko con il Bari nei minuti di recupero brucia perchè lo 0-0 avrebbe rispecchiato meglio quanto prodotto dalle due squadre. Amara l’analisi del tecnico Claudio Foscarini: «Dispiace, la sconfitta è esagerata. Nel primo tempo abbiamo faticato e creato poco, mentre nella ripresa stavamo meritando di più. Serviva l’episodio positivo che non c’è stato. Bastava un niente per cambiare il corso della partita, loro lo hanno trovato, noi no». Sul passo indietro nella prestazione del Cittadella, riprende: «Bisognava pungere di più davanti. Con quattro punti di riferimento siamo stati poco incisivi rispetto alle possibilità che avevamo. Siamo mancati nel possesso palla, ma questa era una partita diversa rispetto alle ultime disputate». Foscarini si sofferma poi sulla giornata negativa soprattutto dei giocatori offensivi. «Qualche giocatore fino a qualche settimana fa lo esaltavate, questa volta non ha inciso. Io però devo guardare al potenziale globale e dico che la squadra è in grado di fare bene. Abbiamo ritrovato una certa compattezza, anche se oggi non siamo stati incisivi». Un occhio alla classifica. «Abbiamo girato ancora a 21 punti, facendo meglio nel girone di ritorno. Bisognerà soffrire e farlo anche stavolta, anche se quest’anno pensavo in un campionato senza sofferenza».
Il Cittadella ricorrerà al mercato? «Una riflessione si farà dopo le prossime tre partite con Frosinone, Catania e Perugia. Il calendario non ci aiuta, ma noi dobbiamo restare agganciati facendo più punti possibili. Poi si vedrà, ma la priorità oggi è questa con la necessità che il gruppo non abbia quegli scollamenti che possono esserci dopo una sconfitta». Si sente in discussione? «Sono a Cittadella da dieci anni e continuo il mio lavoro. Questa domanda dovete porla alla società». «Foscarini non è in discussione» taglia corto il presidente Andrea Gabrielli, che sulla partita sottolinea: «Quest’anno ci stanno andando tutte a sfavore. Proprio quando il Cittadella stava premendo di più ha preso il gol pagando cara una disattenzione in difesa. Meritavamo di più noi nella ripresa, il pari sarebbe stato più giusto». Filippo Scaglia sul gol preso cerca una spiegazione: «Il Bari è riuscito a sfruttare l’occasione al 92′. Non ne ha avute altre, mentre noi non ci siamo riusciti. Abbiamo preso gol su calcio d’angolo dove le marcature sono situazioni individuali. Adesso non abbiamo alternative e dobbiamo cercare i punti in partite che si presentano difficili, ma non molleremo». Anche Alessandro De Leidi è rammaricato: «Una disattenzione nei minuti di recupero ha vanificato il lavoro svolto. Nel secondo tempo abbiamo cercato di vincere la partita e sembrava potessimo riuscirci. Invece non è andata così».

Ore 17.50 – (Mattino di Padova) Partiamo dai numeri, sempre impietosi ma incontestabili: in 18 partite il Cittadella è uscito sconfitto sette volte (di cui quattro, compreso il k.o. di ieri, al Tombolato), ha pareggiato in nove occasioni (magari recuperando il risultato in extremis, oppure difendendolo in inferiorità numerica, anche in 9 contro 11), ha vinto due sole sfide (contro Avellino e Pescara, entrambe in casa). Ha raccolto 15 punti sui 54 a disposizione e, se il Latina domani sera dovesse battere il Varese, rischia di trovarsi nuovamente solo, all’ultimo posto, a tre gare dal giro di boa. La premessa per dire che adesso c’è seriamente di che preoccuparsi. I granata mancano l’appuntamento con il successo da quasi tre mesi – contro gli abruzzesi di Marco Baroni l’avevano centrato il 20 settembre scorso – e non riescono, nonostante tutti i buoni propositi, ad imprimere una svolta decisa al loro campionato, iniziato bene e poi scivolato improvvisamente, e inesorabilmente, sulla negatività, complici l’involuzione di alcuni giocatori-chiave, il nervosismo dilagante (testimoniato da nove espulsioni) e diverse ingenuità pagate a caro prezzo. L’ultima ieri pomeriggio, al cospetto di un Bari che non stava certo vivendo un momento esaltante, anzi (due sconfitte su tre per il nuovo allenatore Davide Nicola, subentrato a Denis Mangia), e che invece ha ritrovato nella trasferta veneta fiducia e convinzione in se stesso, pur senza esaltare sul piano del gioco. Puniti dal giovanissimo Minala. Il calcio è una brutta bestia, di cui devi sempre diffidare. E il Citta è costretto a leccarsi le ferite, dopo sette pareggi nelle ultime otto giornate (unica caduta a Carpi, contro la capolista, il 15 novembre), per essersi fatto… buggerare da un 18enne – anche se qualcuno sostiene che abbia molti più anni di quanto dichiarato sulla carta d’identità – nativo del Camerun, Joseph Minala, gettato in campo dal tecnico biancorosso al 27’ della ripresa dopo l’infortunio occorso al regista Romizi, azzoppato da una dura entrata di Busellato. Agli sgoccioli di una partita tutt’altro che trascendentale, specchio fedele dei problemi che sia l’una che l’altra delle due contendenti si trascinano da tempo, e dopo alcuni minuti di decisa pressione da parte di Coralli & C. sotto la porta pugliese, il Bari è ripartito in avanti più per rifiatare che per tentare un arrembaggio alla porta di Valentini. In quei minuti si è guadagnato due calci d’angolo e, sul secondo, al 47’, quindi in piena fase di recupero, Sciaudone ha pennellato un cross perfetto per la testa del giovanissimo di colore, il quale in torsione, anticipando Rigoni e l’intera difesa mal piazzata, ha girato sotto la traversa, sorprendendo l’estremo granata, che forse avrebbe potuto fare qualcosina in più. Salvataggio sulla linea. Una “mazzata” micidiale, ma non nuova, visto che con la Pro Vercelli la sconfitta era maturata proprio nel finale, conseguenza di un’ingenuità collettiva che sottolinea ancor più i limiti attuali della squadra, sia difensivi (nonostante la positiva prova di La Spezia) che soprattutto offensivi. Perché non si può pensare di vincere creando una, dicasi una, sola palla-gol in 95’: è successo dopo neppure un minuto dall’inizio della ripresa, quando Gerardi ha girato di testa verso la porta un cross di Sgrigna e Salviato, con Donnarumma ormai battuto, ha spazzato via la sfera sulla linea, anticipando l’eventuale tocco risolutore di Minesso. Per il resto, l’attacco non ha prodotto nulla. E sì che Foscarini, nell’occasione, aveva potuto mettere in azione tutte le sue “bocche da fuoco”, ma sia Coralli, che Sgrigna che lo stesso Gerardi hanno sparato a… salve, a tratti persino inguardabili nel loro incedere molle e pesante. Troppa lentezza, troppa prevedibilità, e alcune giocate (servono i colpi di tacco in certe situazioni?) stucchevoli e irritanti. L’allenatore non è in discussione. A fine partita, un collega ha chiesto al presidente Andrea Gabrielli se la posizione dell’allenatore sia in discussione. La risposta è stata: piena fiducia in lui da parte della società. Ma questo Citta, se non si dà una mossa, rischia la caduta in Lega Pro. E con lui pure il suo tecnico, che predica al gruppo determinate cose e riceve, come risposta, l’esatto contrario.

Ore 17.40 – (Mattino di Padova) «È stata una punizione pesante ed esagerata». Claudio Foscarini commenta così la beffa toccata in sorte al Cittadella, spedito al tappeto in pieno recupero da Minala. «Nel primo tempo abbiamo creato poco e faticato molto, mentre nel secondo, soprattutto nella parte finale, avremmo meritato qualcosa in più. Per decidere una partita come questa sarebbe servito un episodio fortunato, invece ce n’è stato uno sfavorevole». Episodi a parte, restano negli occhi le difficoltà incontrate da una squadra ricca di elementi offensivi, che, però, ha lasciato il pallino del gioco all’avversario. «È vero. Con il Bari abbiamo mantenuto la compattezza delle ultime uscite ma siamo mancati sul piano del possesso palla e siamo stati poco incisivi davanti, dove abbiamo reso meno rispetto a quelle che sono le potenzialità dei giocatori scesi in campo. Ma io conosco i miei attaccanti e ho fiducia in loro: Sgrigna, Coralli e Gerardi possono non aver disputato una grande partita, ma non dimenticate che fino a poche giornate fa tutti dicevano che i problemi li avevamo in difesa e che il nostro era uno dei migliori reparti offensivi della B». Inevitabile parlare del futuro e dei possibili interventi sul “mercato” a gennaio. «Da qui alla fine dell’anno dovremo affrontare Frosinone, Catania e Perugia, sappiamo che il calendario non ci aiuta. Il “mercato”? Qualcosa si dovrà fare, ma, sinceramente, non è questo il momento di parlarne. Ora dobbiamo solo pensare a fare più punti possibili con gli uomini che abbiamo e cercare di mantenere la fiducia nei nostri mezzi: so che non sarà facile dopo una sconfitta come questa». Ben diverso l’umore in casa barese. «Chi l’ha detto che le partite non si possono vincere anche al 92’?», osserva retoricamente mister Davide Nicola. «È anche questo un segnale importante sul piano della mentalità».

Ore 17.30 – (Corriere del Veneto) Doveva essere il ritorno alla vittoria, si è rivelata una sconfitta che può costare davvero cara. Il Cittadella perde davanti ai propri tifosi, cancella quanto di buono si era visto nelle ultime prestazioni e resta ultimo in classifica. Il risultato fa impressione non tanto per il punto lasciato e per il quarto pareggio consecutivo sfumato, ma per come è giunto al termine di una partita di rara bruttezza. I granata sprofondano ancora di più in un vicolo cieco che sembra senza fine. La sconfitta al Tombolato col Bari (0-1) subendo la rete decisiva in pieno recupero, è lo specchio di una squadra che per novanta minuti non ha saputo costruire azioni pericolose. Quando sembrava che le reti inviolate fossero l’epilogo naturale di un match noioso il giovane Minala, ex Lazio da poco entrato sul terreno di gioco, ha sfruttato al meglio l’ennesimo calcio d’angolo per i biancorossi, incornando di testa. Sul Tombolato è calato un silenzio irreale rotto solo dall’esultanza dei tanti supporters giunti dalla Puglia. Partita soporifera si diceva. Entrambe le squadre hanno paura di perdere e lo si nota nel modo di stare in campo. Le rispettive situazioni di classifica impongono un match che viaggi su alcuni cambi gioco rapidi del Bari con Defendi e Galano a tirare le redini dell’attacco e con il Cittadella che si difende in maniera ordinata, provando a sfruttare qualche ripartenza. Basta guardare il taccuino dei primi 40 minuti per comprendere il tenore della gara. Gli unici tiri, per altro innocui e da 25 metri, sono proprio dei due esterni del Bari e non preoccupano certo Valentini che fa buona guardia alla porta granata. Quando anche una delle due formazioni prova a conquistare metri entra in scena l’imprecisione e gli errori si accavallano, vanificando tutto. Il Cittadella si si affida alle giocate personali, cerca l’invenzione persona più che l’azione corale, come quella di Minesso che termina alta poco prima della mezzora e che segna una delle poche velleità granata nella prima frazione. La coppia Coralli- Sgrigna fatica a trovare soluzioni e solo al 40’ si fa notare per un bel cross che attraversa tutta l’area senza che il numero 9 padovano trovi la conclusione. Al cambio di campo il Cittadella sembra trasformato. Dopo meno di un minuto Gerardi sfiora la rete colpendo di testa da pochi passi: sulla linea Salviato ci mette una pezza. Ma è solo un lampo. La direzione arbitrale fila liscia e senza alcun episodio dubbio. L’unica perplessità è quando Coralli viene tirato giù da Donati lanciato a rete, ma La Penna estrae prontamente il giallo per il difensore. Il dato più impressionante riguarda i corner. Alla fine se ne contano 13: e l’unico sfruttato però è quello al 47’ del secondo tempo per la testa di Minala che supera Valentini, rilancia le ambizioni del Bari con tre punti pesantissimi e affossa ulteriormente il Cittadella. La classifica ora fa paura e per i granata non sarà una settimana serena.

Ore 17.00 – Marco Cunico: “La classifica marcatori? Non la guardo. Sottolineo la prestazione corale, perché abbiamo giocato alla grande e ci aiuta ad avere ancor più consapevolezza dei nostri mezzi. Peccato solo per il gol subito all’ultimo secondo. Gli ultras? Grandissimi anche oggi, ci sostengono sempre ed ovunque. Ora pensiamo subito alla sfida di sabato con l’Union Ripa, per passare un Natale tranquillo. La sconfitta dell’AltoVicentino? Fa piacere, soprattutto perché fa capire la difficoltà di questo campionato”.

Ore 16.55 – Giuseppe Bergamin: “Sono andato in curva perché non trovavo una collocazione ideale… Mi sono trovato bene e mi hanno pure offerto una birra per scaldarmi. Oggi va fatto un plauso a tutta la squadra, hanno giocato davvero benissimo meritando la vittoria. Poi non abbiamo subito ammonizioni, quindi ancora meglio… La sconfitta dell’AltoVicentino? Mi dispiace… Scherzi a parte, buon per noi ma rimaniamo coi piedi per terra. Il mercato? Non ho visto De Poli, sarà andato in avanscoperta…”.

Ore 16.50 – Nicola Petrilli: “Avevo detto che dovevo continuare così, e sono dunque contento per il gol e per il primato solitario. Il nostro dovere è dare una mano ai più giovani, ed oggi è accaduto. Il gol? L’ho voluto ma sono stato anche fortunato. Volevo esultare coi miei compagni in panchina ma mi si è strozzato l’urlo in gola dalla gioia. Ora spero solo di continuare così. La dedica? Alla mia famiglia, ai miei compagni, ai tifosi. La sostituzione? Un indurimento alla coscia”

Ore 16.45 – Carmine Parlato: “La grande prestazione sta a significare che in settimana si lavora nel migliore dei modi, dal primo all’ultimo. Cicioni? Lo conosco bene, sapevo cosa poteva darmi. Mattin? Non aveva mai giocato con Mazzocco ma insieme a lui pur sbagliando qualcosa ha fatto una grande prestazione. Oggi non era facile, ma per ottanta minuti abbiamo fatto un buon calcio creando molte occasioni da rete. Oggi avevo chiesto ai ‘senatori’ di fare la partita perfetta, ed oggi mi hanno dimostrato per l’ennesima volta che posso contare su di loro. Nichele e Petrilli? Semplici indurimenti, nulla di grave”.

Ore 16.35 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 38, AltoVicentino 35, Belluno 33, Sacilese 30, Union Ripa La Fenadora e Tamai 26, Clodiense e Montebelluna 24, ArziChiampo e Giorgione  e Union Pro 19, Fontanafredda 18, Legnago 15, Dro 13, Kras Repen e Triestina 10, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 6.

Ore 16.30 – Serie D girone C, i risultati della quindicesima giornata: AltoVicentino-Giorgione 0-1, Kras Repen- Padova 1-3 (Petrilli, Aperi, Cunico, Grujic), Legnago-Dro 1-1 (Fonjonk, Cicuttini), Montebelluna-ArziChiampo 2-2 (Fracaro, Trinchieri, Giglio, Severgnini), Mori Santo Stefano-Triestina 1-2 (Deimichiei, Bedin, Rocco), Sacilese-Clodiense 1-0 (Sottovia), Tamai-Fontanafredda 1-2 (Florean, Zambon, Tonizzo), Union Pro-Mezzocorona 2-1, Union Ripa La Fenadora-Belluno 1-1

Ore 16.20 – FINALE KRAS REPEN- PADOVA 1-3

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Vietato sbagliare. Venezia ancora in linea di galleggiamento, ma più vicino alla zona playout dopo le tre sconfitte consecutive che hanno ricacciato all’indietro la squadra di Michele Serena. Venezia che al Penzo non conosce mezze misure con quattro vittorie e quattro sconfitte; un pareggio oggi servirebbe a fare un passo in avanti in classifica, ma servono soprattutto i tre punti come ossigeno agli arancioneroverdi che sabato saranno impegnati a Busto Arsizio contro la Pro Patria. Tante voci, attorno a squadra e società, ma intanto Esposito e compagni devono iniziare a dissipare i nuvoloni neri ritornati minacciosi dopo i tre passi falsi con Lumezzane, Bassano e Pavia. Conta far punti, oggi, se poi arrivano con un’altra prestazione positiva a livello di gioco tanto meglio. Obbligo. Ancora una formazione dettata dalle assenze per l’allenatore Serena che recupera Sales e Greco, ma perde Varano per squalifica e per l’ennesima partita deve mutare interpreti a centrocampo dove mancano da tempo Hottor, Espinal e Carcuro. Dubbi sulla tenuta di Ghosheh, messo a letto dall’influenza a inizio settimana, per cui a sinistra potrebbe sistemarsi Sales con Cernuto e Panzeri in ballottaggio sulla corsa di destra. Bellazzini scala a centrocampo, come contro il Bassano, con Greco a giostrare alle spalle delle due punte Magnaghi e Raimondi. Si rivede nella lista dei convocati Lukas Zima, il portiere reduce dall’infortunio al dito dovrebbe andare in panchina, ma Serena si è tutelato portando in ritiro anche il giovane D’Arsiè. Sassari. La Torres viaggia davanti al Venezia, un solo punto, ma anche una partita da recuperare (mercoledì a Monza). Sulla panchina degli isolani siede da una ventina di giorni Vincenzo Cosco, che aveva guidato la Torres fino a Ferragosto per poi lasciare durante la Coppa Italia e sostituito da Massimo Costantino, esonerato (16 punti in 13 partite) il 26 novembre dopo la sconfitta interna (0-1) con l’Alto Adige. Con Cosco la Torres ha rovesciato il trend negativo (3 punti in 6 gare) impattando a Vicenza (3-3) con il Real e battendo (2-0) l’Albinoleffe. Tre i giocatori più rappresentativi: Vincenzo Migliaccio, fratello del Giulio dell’Atalanta, Pasquale Maiorino (ex Vicenza) e il senegalese Yves Baraye (ex Juve Stabia), in prestito dal Chievo. Sette punti in sette gare in trasferta, ma pesano gli stop imposti a Bassano (0-0) e Pavia (1-1) più del blitz (1-0) nel turno inaugurale a Busto Arsizio.

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Vogliamo i tre punti. Le pacche sulle spalle per le buone prestazioni non ci bastano più».
Il Venezia attende al Penzo oggi pomeriggio la Torres e mister Michele Serena va dritto al sodo: «Con una classifica che si è accorciata vero il basso, non possiamo permetterci di lasciare altri punti per strada. Contro la Torres dobbiamo vincere, a costo di essere meno belli da vedere, anche facendo una partita meno piacevole. Ma in questo momento ci serve fare il risultato». Le tre sconfitte consecutive, seguite al buon momento determinato dall’arrivo del nuovo tecnico, hanno complicato la situazione in classifica degli arancioneroverdi che ora si ritrovano vicini alla zona playout. E oggi, dopo aver giocato alla pari con le due prime della classe Bassano e Pavia, devono a tutti i costi sfruttare l’occasione nella sfida contro i sardi. Con un’avvertenza: «Non è che giocare contro la Torres comporta automaticamente che il Venezia vinca. Per ottenere i tre punti dobbiamo giocare la nostra partita e non sottovalutare l’avversario. Guai a commettere un errore del genere».
La squadra guidata da Vincenzo Cosco ha un punto in più in classifica rispetto agli arancioneroverdi (è a quota 20 con 5 vittorie, 5 sconfitte e altrettanti pareggi), ma deve ancora recuperare la partita con il Monza. E sta vivendo un momento particolare: nelle ultime otto gare i sardi hanno conquistato appena 7 punti, ma sono riusciti a fermare sul pareggio sia il Real Vicenza che il Bassano e sono reduci dal successo sull’Albinoleffe. «La Torres è una squadra aggressiva, che sta bene a livello mentale. E – osserva mister Serena – ha buoni giocatori, soprattutto in attacco. Penso soprattutto a Maiorino e a Baraye. E’ una squadra in salute, che vive sull’onda dell’entusiasmo di una piazza calda». La Torres si presenterà al Penzo quasi al completo, con il solo Infantino ai box per una lussazione alla spalla rimediata nell’ultimo turno. Diverso il discorso per il Venezia che da inizio stagione si trova a fare i conti con infortuni, acciacchi e squalifiche. Oltre ai soliti Espinal, Hottor, Carcuro, Giuliatto, oggi mancherà Varano per squalifica, mentre ci sono Ghosheh e Scialpi «convalescenti», entrambi reduci dall’influenza. Dalle squalifiche rientrano fortunatamente Sales e Greco, mentre una buona notizia riguarda il reparto dei portieri: per la prima volta figura tra i convocati anche Lukas Zima, che ha archiviato la frattura al dito. Il suo recupero sta procedendo e oggi potrebbe essere disponibile per la panchina, anche se mister Serena ha preferito cautelarsi convocando pure il terzo portiere D’Arsiè. Altre variazioni riguarderanno il centrocampo, data l’assenza di Varano, che obbligherà il tecnico a far arretrare Bellazzini. Mentre in difesa, dovesse dare forfait Ghosheh, sarà Sales a spostarsi sulla sinistra.

Ore 14.10 – (Il Piccolo) Una partita da vincere. Senza se e senza ma. La naturale obiezione a questo imperativo è perfino ovvia: come si fa a pensarla in questi termini, con una squadra come la Triestina che finora in 15 partite non ha mai saputo vincere nemmeno una volta? Eppure l’approccio che deve avere oggi la squadra di Ferazzoli nella trasferta trentina contro il Mori Santo Stefano, non può essere che quello di cogliere assolutamente i tre punti. Sono indispensabili per la classifica, sono necessari per cancellare lo zero nella casella dei successi, ma stavolta ci stanno perfino nei pronostici. In primis perché il Mori Santo Stefano è sicuramente la squadra meno attrezzata del girone, quella che ha fatto meno punti di tutti (il Mezzocorona è a 6 solo perché sconta 4 punti di penalizzazione). Ma anche perché la Triestina di Ferazzoli è apparsa nelle ultime uscite in costante crescita e in almeno due delle ultime tre partite meritava di uscire dal campo con il bottino pieno. Il Mori invece arriva da quattro ko consecutivi e nelle ultime tre partite il suo score è di 0 gol segnati e 7 subiti. È vero però che almeno una volta la squadra trentina ha saputo vincere (contro il Kras). Sul fronte alabardato, inoltre, è stata una settimana a dir poco intensa sul fronte mercato: dopo la partenza di Bez, se ne sono andati anche Giorgino, Clara, Gasparotto, Lionetti e Kabangu. Sul fronte arrivi invece, dopo Rocco, sono stati arruolati Bedin e Gusella. In ogni caso, rispetto all’undici sceso in campo domenica scorsa contro il Tamai, dovrebbe esserci una sola variazione. La casella che cambierà sarà quella del perno di centrocampo davanti alla difesa, che la scorsa volta era occupata da Giorgino: al suo posto ci sarà il nuovo arrivato Matteo Bedin, che certamente darà anche maggior fisicità e centimetri al reparto. Per il resto, Ferazzoli è orientato a confermare la formazione che la scorsa domenica l’aveva convinto. Nicholas Di Piero è ancora infortunato (restano ai box anche Fiore, Crosato e Giordano) e pertanto toccherà ancora a Zucca difendere la porta alabardata. Davanti a lui la coppia centrale Piscopo-Antonelli (sperando che quest’ultimo non commetta più errori fatali come nelle ultime due partite), mentre i terzini saranno a destra Ventura e a sinistra Celli. A centrocampo, detto del perno centrale Bedin, saranno ancora Proia e Arvia a completare il reparto, mentre in avanti è confermato il tridente Milicevic-Rocco-Pontrelli, con quest’ultimo che ha recuperato dopo qualche problema fisico in settimana. Partirà dalla panchina invece l’altro neoarrivato Gusella, mentre l’unica alternativa in attacco è Aquilani.

Ore 14.00 – (Tribuna di Treviso) La 15ª giornata di serie D (ore 14.30), terzultima d’andata, potrebbe permettere alle tre compagini trevigiane di avvicinarsi al Natale senza affanni. Il Montebelluna vede sempre i playoff a due lunghezze e cerca la quarta vittoria interna consecutiva nell’impegnativo confronto con l’Arzignanochiampo, che insegue a cinque punti, ma nel turno scorso ha piegato nientemeno che l’Altovicentino. Recuperato Masiero: si valuterà se schierarlo subito. «Hanno sempre offerto buone prestazioni con le grandi, perdendo invece punti con le piccole», li descrive l’allenatore Lele Pasa, «La società ha investito: al di là delle assenze per squalifica, l’organico resta ottimo. Basta fare il nome dell’ex Monte Trinchieri. Ci serve però continuità, andranno tenuti in grande considerazione». Le condizioni del terreno potrebbero incidere: «L’Arzichiampo va aggredito, dovremo dimostrarci più bravi sul piano fisico. Vedremo se il campo ci permetterà di giocare palla a terra». Capitolo mercato: Scarpa è in partenza, l’eventuale arrivo di Siega potrebbe slittare a gennaio. «Stiamo cercando un’altra punta, anche se Cecchel e Cusinato stan facendo bene». Si gioca: Montebelluna. Montebelluna: Rigo; Fabbian, Guzzo, Severgnini, De Vido, Nicoletti, Garbuio, Bressan, Perosin, Cecchel, Masiero. All. Pasa. Arbitro: Festa di Avellino. Ultima recita casalinga del 2014 anche per l’Union Pro, che con il fanalino Mezzocorona, proverà a dare seguito al colpaccio di Mori. Da una trentina all’altra: vittime sacrificali? Squalificato Rossi, rientrano dietro Zanette e Niero. In dubbio l’influenzato Saitta, prima volta da titolare per Cattelan. «Li ho visti contro il Ripa e mi hanno fatto un’ottima impressione», ammette mister Checco Feltrin, «Propongono un 3-4-1-2 molto aggressivo». Si gioca: Mogliano. Union Pro: Noè; Al. Nobile, Zanette, Trevisiol, Niero, An. Nobile, Busetto, Fuxa, Appiah, Comin, Cattelan. All. Feltrin. Arbitro: Pelagatti (Livorno). Dopo l’inciampo con la Sacilese, un altro avversario da brividi per il Giorgione, di scena sul campo della capolista Altovicentino. Stoppati dal giudice Vio e Fontana, rientra Doné. «Un test interessante per misurare il divario con le grandi del campionato», spiega il tecnico Antonio Paganin, «Siamo in crescita e il match sarà un termometro per capire cosa potrebbe riservarci il ritorno. Ho due-tre opzioni per la difesa, decisivo il loro schieramento». Si gioca: Valdagno. Giorgione: Bevilacqua; Eberle, Prosdocimi, Dotti, Doné, Giacomazzi, De Stefani, Maran, Mattioli, Gazzola, Episcopo. All. Paganin. Arbitro: Loprete (Cz).

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) C´è in ballo tanto, oggi, a Montebelluna. Per cominciare, punti e credibilità. Si potrebbe quasi definirla una prova di maturità quella che alle 14.30 dovrà affrontare la Banda Beggio. Rimaneggiata negli uomini (viste le squalifiche e gli infortuni), ma pur sempre uguale nel Dna. Anche perché il Montebelluna di Daniele Pasa è una squadra talmente giovane da mettere in soggezione: età media di 20 anni, gambe che corrono e piedi educati che dipingono bel calcio. E poi c´è pure la finestra di mercato, a cui si resta affacciati e con gli occhi bene aperti. AGGIUSTAMENTI. Pensiero numero uno, riempire i buchi creati da squalifiche e infortuni. Con Carlotto (quarta ammonizione) e Pregnolato (espulso domenica) obbligati alla tribuna, e assieme a loro l´infortunato Marchetti (in stampelle per 10 giorni, poi due mesi di stop a causa dello strappo al vaso mediale del quadricipite di circa dieci centimetri), Beggio commenta: «La duttilità di alcuni giocatori mi darà sicuramente una mano». E quindi ecco che Simonato slitterà a coprire il ruolo di difensore centrale, mentre Azzolini e Marchesini si giocheranno un posto in mezzo al campo da occupare con Tecchio e Roverato. Nel possibile 4-3-3, assieme a Trinchieri, troveranno quindi spazio Urbani e Fracaro. Con un probabile esordio del nuovo acquisto Beccaro. MERCATO. Le voci su Martin Trinchieri si rincorrono, e l´interesse del Padova è reale. Ma dopo un incontro con la società il bomber ha deciso: resterà in gialloazzurro. Nel frattempo il presidente Chilese aveva sondato altri giocatori. A quest´ultima voce rispondono i nomi di Giacomo Moresco (´84) liberato dall´Union Ripa La Fenadora, Alessio Zecchinato (´90) in forza alla Novese e con un passato in D tra Este, San Paolo e Union Ripa e Matteo Scapini (´83) del Villafranca Veronese. Per il centrocampo, invece, occhi su Matteo Vigo del Cerea.

Ore 13.40 – (Messaggero Veneto) Non è un derby minore. Certo, non ci sarà la rivalità che si respira quando al Comunale di via Giovanni XXIII arrivano Sacilese o Pordenone, ma Tamai e Fontanafredda in questo momento sono due protagoniste, non banali, del campionato. E questa gara vale oro per i rispettivi obiettivi: mobilieri ai piedi della zona play-off, rossoneri, nelle vesti di neopromossi, subito fuori dalla zona play-out. Occasione. Il pareggio (1-1) nell’anticipo di ieri tra Union Ripa e Belluno lascia la squadra di De Agostini in piena corsa per il quinto posto, che dista appena 3 lunghezze. Una vittoria oggi, pertanto, significherebbe aggancio (Clodiense, impegnata a Sacile, permettendo) al treno degli spareggi-promozione. De Agostini non ci pensa, concentrato com’è su una partita, quella odierna, per nulla semplice: «In un derby la diversa classifica non conta niente. Sarà una gara tutta da giocare. Il Fontanafredda è stato protagonista di un buon girone d’andata e domenica scorsa col Montebelluna avrebbe vinto se non gli avessero annullato un gol regolare. Insomma, avversario da prendere con le pinze». Tripla. Tamai in serie utile da quattro turni (8 punti), in casa ultimamente non concede scampo (2 vittorie di fila e 7-0 nel computo dei gol), e oggi parte con i favori del pronostico. «Certo – commenta l’illustre ex Renzo Nadin, ds del Fontanafredda –, ma la nostra classifica è bugiarda, perché abbiamo pagato dazio all’inesperienza. In una gara come questa può succedere di tutto. Abbiamo già dimostrato con la Sacilese di non soffrire di timori reverenziali». Le ultime. Il derby odierno, come le altre gare del girone, si mescola necessariamente col mercato. Il Fontanafredda sarà privo di Ianneo, cessione eccellente della settimana, mentre dovrebbe debuttare dal primo minuto il nuovo difensore Frison, ex Pordenone. Il dubbio principale di De Pieri (squalificato, in panchina andrà il vice Leonarduzzi), in ogni caso, riguarda il modulo (3-5-2 o 4-3-3). Qualora optasse per la prima ipotesi Roveredo, altro recente innesto, in mezzo (dove mancherà lo squalificato Tacoli). Altrimenti fungerà da quarto di sinistra in difesa, con Alcantara che avanza in attacco al fianco di Gargiulo e Florean. De Agostini è alle prese con la pesante assenza di Federico Furlan. Al suo posto Bolzon, nel tridente con Zambon e Sellan. E’ stato quest’ultimo a decidere (1-0) il precedente incrocio tra le due squadre: si era in coppa Italia e in piena estate, ma già allora non fu un derby scontato.

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Trasferta ad alto coefficiente di difficoltà per la Clodiense, impegnata oggi (ore 14.30, arbitro Pedretti di Lovere) sul campo della Sacilese. Sfida da leggere, comunque, anche in chiave playoff, visto che i biancorossi di Zironelli precedono solamente di tre punti i granata di Andrea Pagan e che ieri la gara tra Union Ripa e Belluno è terminata 1-1. Dunque in caso di vittoria la Clodiense aggancere al quarto posto proprio i friulani. Ma per la gara odierna Pagan deve fare i conti con il giudice sportivo, che ha rifilato tre giornate di squalifica a Mastroianni ed un turno di stop al portiere Okroglic. E allora l’impiego scontato tra i pali di Luca Tiozzo potrebbe anche aprire le porte del centroampo al giovane Chiozzotto. In casa Sacilese, invece, non ci sarà per squalifica il difensore Peressini, mentre rientrano Favret ed il chioggiotto Andrea Boscolo Papo, perni del centrocampo biancorosso. «È una partita molto impegnativa» spiega Andrea Pagan «nella quale noi dobbiamo rimanere tranquilli ma non troppo. La Sacilese è una squadra di vertice anche se un po’ in ritardo. Ad agosto mai comunque avrei pensato di avere da loro solo tre punti in meno dopo 14 giornate». Probabili formazioni. Sacilese: Favaro, Biasi Manolache, Beccia, Favret, Manucci, Baggio, Boscolo Papo, Grion, Sottovia, Beccaro, Spagnoli. A disposizione: Andreatta, Grazzolo, Pederiva, Pigatti, Stiso, Sakajeva, Bolzan, Craviari. Allenatore: Zironelli. Clodiense: L. Tiozzo, Pitteri, Boscolo Berto, Moretto, F. Tiozzo, Casagrande, Mazzetto, Chiozzotto, Santi, Pelizzer, Isotti. A disposizione: Raimondo, Boscolo Nata, Boscolo Gnolo, Cigna, Carlucci, Boscolo Gioachina, Olivieri, Piaggio, Urtiaga. Allenatore: Pagan. Daniele Zennaro

Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Stefano Favret avrà tre giorni per decidere, ma quella di oggi contro la Clodiense potrebbe essere la sua ultima apparizione con la fascia da capitano della Sacilese. L’offerta dell’Altovicentino, infatti, è di quelle che non si potrebbero rifiutare. Solo i gradi da capitano e il senso d’appartenenza potrebbero fargli fare marcia indietro. In ogni caso, fanno sapere dalla società liventina, tutto si saprà entro martedì. Lo stesso discorso, anche se i toni risultano più sfumati, lo si può applicare ad Alberto Spagnoli, tentato dal Venezia, e Marco Beccaro, che piace a molti. Sembra segnato, invece, il destino di Mihai Manolache. Andrà all’Altovicentino, deve solo pronunciare il sì definitivo. Pare rallentare, invece, l’affare Casella. Il centrocampista sembrava a un passo dal Fontanafredda, ma nelle ultime ore è arrivata una prima frenata, firmata dal ds Renzo Nadin. Non è escluso che l’interesse sotto sotto sia rimasto vivo. Anche qui c’è poco tempo per chiudere.

Ore 13.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Più che il campionato a Sacile tiene banco il mercato. «Ce li hanno chiesti tutti, dall’1 al 18 – allarga le braccia Zironelli -. Chiamano e offrono il doppio o il triplo dei rimborsi che i ragazzi prendono oggi. Spero che qualcuno resti o che arrivino sostituti. Attualmente abbiamo 2 punti in più della stagione scorsa. Ma se mi portano via i giocatori non so come finirà. Sono nato a Thiene, non a Nazareth. Non ho ancora imparato a fare miracoli!». Difficile preparare in queste condizioni la gara con una Clodiense (2 vittorie alle spalle). «Scenderà in campo – dice infatti Ziro – chi ha la testa più libera». Potrebbero essere (3-4-3): Favaro, Manucci, Baggio, Manolache, Grion, Favret, Boscolo Papo, Beccia, Beccaro (Cima), Sottovia, Spagnoli.

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) «Cancellare la brutta prestazione di domenica». Questo il messaggio-ordine a dir poco chiaro che il tecnico dell´Altovicentino Enrico Cunico rivolge alla sua truppa in vista della gara odierna contro il Giorgione (fischio d´inzio fissato per le ore 14.30, conduzione arbitrale affidata a Giovanni Loprete di Catanzaro, coadiuvato dagli assistenti Sebastiano Rocco di Mestre e Romica Paun di Padova).
Contro la squadra di Castelfranco Veneto dunque è atteso il riscatto dopo l´inatteso passo falso compiuto nel derbyssimo con l´Arzichiampo. «Personalmente sono ancora arrabbiato visto che domenica s´è sbagliato totalmente l´approccio alla gara e non me lo sarei mai aspettato in quanto la squadra durante l´intera settimana aveva lavorato molto bene lanciando segnali confortanti. Abbiamo faticato per tutto il primo tempo, il più brutto della stagione, nel quale abbiamo pure preso due ceffoni e non sempre riesce la rimonta; per carità – prosegue Cunico – alcuni episodi ci sono pure girati contro ma questa non deve assolutamente essere una scusante o un´attenuante, al contrario va detto che l´ArziChiampo ha vinto sfruttando le sue armi con grande determinazione: sembrava che loro corressero in 15 mentre noi in 3». LA VITTORIA COME MEDICINA.La prima sconfitta stagionale ha dunque lasciato il segno ma l´Altovicentino (che oggi non potrà contare su Yarboye fermato dalla febbre e Dalla Riva sulla via del recupero) deve lasciarsi tutto alle spalle; il campionato è ancora lungo, sarà quindi fondamentale far tesoro degli errori commessi per riprendere il cammino con passo ancora più spedito. E il primo ostacolo da superare è il Giorgione del vicentino Antonio Paganin. «Affronteremo una squadra che finora ha sempre dato del filo da torcere a tutti gli avversari tanto da aver costretto sul pari il Belluno. Il Giorgione – conclude l´allenatore di Caldogno – avendo molti giovani in rosa potrebbe magari commettere alcuni errori d´inesperienza».

Ore 12.40 – (Gazzettino) Il San Paolo diventa straniero. È stato il presidente uscente Giuseppe Tramonti a ufficializzare ieri attraverso un comunicato la cessione del 100 per cento delle quote della società a un gruppo olandese. «Con questa operazione – si legge – il San Paolo potrà contare sulla solidità finanziaria e competenza di un soggetto internazionale, al quale non sono preclusi obiettivi e strategie di sviluppo di una società sportiva nata da pochi mesi, sana e pronta a crescere nel contesto calcistico e sociale della nostra regione. La nuova proprietà nelle prossime settimane si strutturerà adeguatamente indicando le figure di riferimento, con l’intento di portare a termine la stagione in corso nei migliori dei modi, per poi tracciare il percorso progettuale per l’annata 2015-2016. Il presidente uscente Tramonti, fautore della nascita dell’Atletico San Paolo, abbraccia e condivide in toto questa cessione, perchè avrà una valenza di altissimo profilo e che potrebbe portare risultati sportivi a medio termine, insperati. In bocca al lupo alla nuova proprietà». Domani, quindi, dovrebbero essere saldati i rimborsi ai giocatori. Intanto, oggi la squadra affronta all’Euganeo (ingresso a un euro per residenti a Padova e provincia) lo scontro diretto salvezza con il Fidenza. «Eravamo stati informati sugli sviluppi societari – afferma Damiano Longhi – e siamo contenti. Quanto alla squadra, i ragazzi si sono allenati sempre con massimo entusiasmo e voglia, ma non basta: bisogna fare risultati e vincere con il Fidenza ci permetterebbe di proseguire sulla strada intrapresa da due settimane e di uscire dall’attuale situazione di classifica che è bugiarda». Squalificati Longhi e Villatora. L’Este è in trasferta con la Fortis Juventus. Mancheranno Meneghello (botta all’occhio) e Bonazzoli (bronchite), Zattarin spera di recuperare Favaro (influenza). «Un campo difficile – spiega il tecnico – Ci vuole grande attenzione». L’Abano affronta la trasferta con gli emiliani della Virtus Castelfranco senza gli squalificati Ballarin e De Cesare, ma rientrano dalla squalifica Antonioli e Bortolotto. È la “prima” per i neo arrivati Ianneo e Dall’Ara, Bruinier agirà davanti alla difesa al posto di Ballarin. «Speriamo di portare a casa un risultato positivo – sottolinea De Mozzi – La vittoria sarebbe un bel colpo». Infine il Thermal se la vede in casa nello scontro diretto salvezza con il Formigine. In panchina Vezzù, in attesa del nuovo tecnico. «Dopo l’impresa con il Delta sarebbe importante vincere», le parole del presidente Maistrello.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) La trasferta a Castelfranco Emilia cade a fagiolo. Oggi l’Abano avrà la possibilità di riconfermarsi matricola terribile e mina vagante del girone D contro una squadra, la Virtus Castelfranco, tutto sommato abbordabile, ma soprattutto inferiore dal punto di vista tecnico (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Marco Nehrir di Cagliari). I neroverdi, in caso di vittoria, potrebbero fare un ulteriore passo in avanti in classifica, portandosi così a ridosso di Piacenza e Fiorenzuola, formazioni attrezzate per stare ai vertici della serie D. «Vogliamo assolutamente andarci a prendere i tre punti» avverte il tecnico dell’Abano Massimiliano De Mozzi. «In questo momento la classifica non piange, ma c’è l’ambizione di raggiungere le più forti». Intanto, la dirigenza aponense si sta muovendo per rinforzare la rosa: «Abbiamo preso due difensori, Andrea Dall’Ara dal Delta Porto Tolle e Michele Ianneo dal Fontanafredda» annuncia il trainer di Marostica. «Il primo ci sarà molto utile anche perché è un fuori quota. Il secondo è un giocatore esperto e di indubbio valore». L’Abano, però, dovrà fare a meno per cinque giornate di Ballarin, pezzo grosso della mediana. «Dispiace perdere un giocatore come Alessandro, anche perché è il nostro playmaker. Al suo posto giocherà quasi sicuramente l’altro nuovo arrivo, l’olandese Bruinier (già in prova al Padova). Rientreranno pure Bortolotto e Antonioli, e queste, per noi, sono ottime notizie». De Mozzi, però, non sottovaluta l’avversario di giornata: «Dovremo fare attenzione perché la Virtus Castelfranco è una buona squadra. Nell’ultima finestra di mercato si è rinforzata molto e potrebbe metterci in difficoltà. Per vincere dovremo imporre il nostro gioco».

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Al Mugello per acciuffare il Rimini. Oggi l’Este scenderà sul campo della Fortis Juventus (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Alessandro Chindemi di Viterbo), formazione toscana che occupa il settimo posto della classifica. I giallorossi, terzi dopo il doppio sorpasso di Rimini e Correggese, avranno l’obbligo di raccogliere l’intera posta in palio (e sperare, come minimo, nel pareggio del Delta Porto Tolle Rovigo in Romagna) per accorciare le distanze proprio sul Rimini, a quattro lunghezze dagli atestini. Obblighi di classifica, dunque, ma anche necessità di dare continuità ai risultati: il 2-1 casalingo con la Virtus Castelfranco ha spazzato via le ombre del post derby con l’Atletico San Paolo ma, per le ambizioni di capitan Lelj e compagni, la vittoria sui modenesi rappresenta poco più di un punto di partenza. Il tecnico dell’Este Gianluca Zattarin, però, dovrà fare a meno di tre pedine importantissime: Meneghello, Bonazzoli e Favaro. Il primo, domenica scorsa, ha rischiato grosso per una gomitata rifilatagli dall’attaccante della Virtus Castelfranco Sciapi, espulso nell’occasione. Lo stopper fatica ancora ad aprire l’occhio a causa della forte contusione e dei punti di sutura applicati al sopracciglio. Bonazzoli, tornato in campo dopo due mesi e mezzo di squalifica, stavolta se ne starà sotto le coperte per un principio di broncopolmonite. I malanni di stagione hanno colpito pure Favaro, ancora febbricitante per l’influenza. I tre giocatori saranno sostituiti rispettivamente da Luca Beghin, difensore centrale prelevato in settimana dall’ArzignanoChiampo, Stefano Coraini (fresco di convocazione in Rappresentativa Serie D), al rientro da titolare dopo la domenica da spettatore per motivi disciplinari e Zoppelletto, che a questo punto potrebbe essere spostato sulla fascia destra, con l’inserimento di Tulhao al centro della retroguardia. Assenze che non comporteranno chissà quali aggiustamenti tattici, anche perché il 4-2-3-1 di matrice “zattariniana” ha sempre dato garanzie. A centrocampo rientrerà Rubbo, che era stato fermato per due giornate dal giudice sportivo. Alla Fortis Juventus, allenata dal viareggino Vitaliano Bonuccelli, mancheranno invece il terzino Nencioli e l’esterno d’attacco Sanni.

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Uno scontro diretto per la salvezza. Dopo una settimana travagliata, coincisa con le dimissioni del tecnico Vinicio Bisioli per motivi di salute, la Thermal affronterà una delle partite più complicate del girone d’andata: allo stadio delle Terme arriverà infatti il Formigine (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Salvatore Marco Dibenedetto di Barletta), squadra che ha appena un punto in più degli aponensi, a quota 16 punti. I rossoverdi, però, devono fare i conti con un mercato in uscita sostanzioso (se ne sono andati Rocco, Strussiat e Parpajola, oltre allo stop forzato di Bisioli) e una campagna acquisti che è in stand by per ristrettezze economiche. L’allenatore in pectore Andrea Vezzù avrà il compito di traghettare la squadra in un porto sicuro, in attesa di conoscere le decisioni della società sulla conduzione tecnica. La squadra, a quanto pare, vorrebbe continuare con Vezzù fino al ritorno di Vinicio Bisioli (previsto per marzo o aprile) anche se la dirigenza potrebbe optare per un avvicendamento in panchina. «Cercherò di dare una mano alla squadra» afferma Andrea Vezzù, allenatore in seconda e preparatore atletico. «I ragazzi hanno insistito per continuare un certo tipo di lavoro e fino a quando la società non deciderà darò il massimo per aiutare la Thermal a raggiungere la salvezza». Sulla partita col Formigine, Vezzù taglia corto: «Affronteremo una squadra che sa coprirsi e ripartire in contropiede» avverte, «ma noi dovremo fare la nostra partita. Recupereremo elementi importanti come Lucon e Antonello che sicuramente daranno un contributo importante. Sarà una partita fondamentale per la classifica».

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Nelle stanze dei bottoni la svolta è arrivata ieri mattina. Sul campo, invece, la svolta deve ancora compiersi. L’Atletico San Paolo, dopo aver raccolto quattro punti nelle ultime due gare contro Este e Fiorenzuola, avversarie sulla carta decisamente superiori, non può lasciarsi distrarre da ciò che avviene negli uffici degli avvocati che stanno formalizzando il passaggio societario. Oggi all’Euganeo arriva il Fidenza, squadra assolutamente alla portata dei gialloblù e appaiata a quota 14 in classifica: «Abbiamo una grande possibilità», spiega mister Damiano Longhi, «Oggi possiamo fare un bel passo in avanti, scavalcare qualche squadra davanti e uscire dalle sabbie mobili. Giochiamo contro una diretta concorrente, la gara è alla nostra portata e dobbiamo vincerla». Non è stata, tuttavia, una settimana facile. Le voci di un’imminente smobilitazione della prima squadra cominciavano a farsi insistenti, e c’era il rischio che il resto del campionato vedesse il San Paolo battersi schierando in campo gli juniores. Alla fine, alla notizia dell’ok al passaggio di proprietà, Longhi si è ritrovato a perdere solo Gusella. Poteva andare peggio: «Dai ragazzi ho avuto risposte importanti», osserva il tecnico, «Tutti hanno dimostrato di essere grandi persone, e per me avere un gruppo così è già un risultato. Logicamente, però, nel calcio bisogna fare anche i risultati, e oggi passa tutto in secondo piano a fronte della vittoria». E alla nuova società che chiede di raggiungere la salvezza e l’ottavo posto, risponde così: «Se dicessi che ce la possiamo fare molti mi prenderebbero per matto, visto dove siamo ora. Però io ci credo, e se guardo come abbiamo perso molti punti sin qui me ne convinco: per me questa squadra ha le possibilità per farcela. Tolte le prime tre, il campionato è abbastanza equilibrato».

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) A soli cinque mesi di distanza dalla sua nascita, l’Atletico San Paolo passa di mano. Giuseppe Tramonti, che lo scorso luglio rilevò all’asta il titolo del vecchio San Paolo, fallito poche settimane prima, ieri mattina, assistito dall’avvocato Pignatelli, ha firmato la dichiarazione d’intenti con la quale s’impegna a cedere il 100% delle quote della società di via Canestrini a un nuovo soggetto. Il quale non è ancora ben definito: per ora si sa solo che è una holding olandese che permetterà al San Paolo di chiudere la stagione senza problemi economici. «Era una cosa preventivata, quando a suo tempo avevo preso la società era già stato deciso che poi sarebbe subentrata questa società olandese». Giuseppe Tramonti spiega così il passaggio di testimone. Nelle ultime settimane le voci di qualche problema finanziario e di una squadra sull’orlo della smobilitazione si erano fatte sempre più insistenti: stipendi ancora da saldare e fatture da estinguere, il tutto a causa di una sponsorizzazione (si parla di circa 200 mila euro) che tardava ad arrivare. Ieri, la svolta. E il bello è che il nuovo proprietario altri non è che la stessa ditta dalla quale si attendevano i soldi della sponsorizzazione: «Sì, erano loro», ammette Tramonti, «Ma il trasferimento dei fondi dall’estero è inciampato sui tempi burocratici». Quale sia il nome di questa azienda olandese, chi siano le persone che gestiranno il San Paolo da oggi in poi, è ancora un mistero. A fare da trait d’union, però, è Fabio Barbin, attuale team manager gialloblù, che lavora come consulente in Italia per la medesima azienda: «Nei prossimi giorni avverrà il passaggio formale davanti al notaio», spiega Barbin, «Dopodichè verrà reso noto il nome del nuovo presidente, che sarà un docente universitario olandese». La modalità e i fini dell’acquisizione, in ogni caso, sono poco chiari: «Siamo una holding che lavora su scala internazionale nell’ambito di finanza e investimenti. Un ramo di questa azienda, creato ad hoc, entrerà nel mondo del calcio, con un fine che potremmo definire sociale, visto che a questi livelli il calcio non è certo un business. La squadra e lo staff rimarranno gli stessi, sperando di arrivare almeno all’ottavo posto. L’anno prossimo, poi, partirà un progetto ambizioso, per creare una squadra che punti subito a entrare nei professionisti, con un nuovo abito e, forse, una nuova sede». Il San Paolo, insomma, in futuro potrebbe anche traslocare da Padova. Dove? «In una piazza dove si possa fare calcio ad alti livelli».

Ore 11.30 – (Il Piccolo) Fare punti forse non sarà facile oggi, ma di certo i giocatori del Kras Repen avranno la grande opportunità per mettersi in mostra dinanzi una società che ha fatto la storia del calcio italiano. C’è davvero tanta attesa per il big match in programma quest’oggi allo Stadio comunale di Monrupino. Alle 14.30, sotto gli ordini del direttore di gara Giorgio Ermanno Minafra di Roma (coadiuvato dagli assistenti di linea Lenarduzzi e Carimati) arriverà il Padova. Oltre 200 i tagliandi venduti nella città patavina per assistere all’incontro con il Kras Repen. Ma il numero potrebbe aumentare. «Ci aspettiamo una bella cornice di pubblico per un incontro sicuramente particolare», ha commentato il dirigente responsabile dei carsolini Tullio Simeoni. Purtroppo durante questa settimana alla buona notizia di tre nuovi arrivi, si sommano altre defezioni. Non saranno sicuramente del match Gabriele Petracci, Ulpiano Capalbo, Alessio Corvaglia, Miroslav Cvijanovic, Sasa Ranic e Misha Babichev. A loro potrebbe aggiungersi anche la defezione del capitano Radenko Knezevic che venerdì ha saltato l’ultimo allenamento a causa di uno stato febbrile. E’ in fase di recupero anche il nuovo acquisto Manuele Del Nero. Il difensore centrale arrivato dall’Acqui Calcio potrebbe essere disponibile per il prossimo incontro con il Dro. Tutto bene invece con gli altri due nuovi acquisti: sia l’attaccante Luciano Rabbeni che il centrocampista Mirko Rondinelli, dopo essersi allenati con la squadra, dovrebbero partire da titolari. Sulla carta quindi lo schieramento carsolino dovrebbe essere formato da Budicin tra i pali, Spetic e Bozic coppia centrale, difensori di fascia Slavec, e poi uno tra il rientrante Simeoni e Boskovic. A centrocampo tris composto da Rondinelli, Grujic e Gulic. Davanti, se Knezevic non dovesse farcela, spazio all’inedito trio composto da Maio, Tawgui e Rabbeni. Per quanto riguarda il Padova di sicuro non ci saranno Dionisi, Thomassen e Segato, tutti bloccati dal giudice sportivo. In settimana poi i biancoscudati hanno perso Christian Tiboni, accasatosi al Piacenza. Si ricorda infine la disposizione dei posti. I sostenitori del Kras Repen si potranno sedere nella tribuna coperta, oltre che nella tribunetta posta sul lato corto del campo. I supporter della formazione veneta invece occuperanno la tribuna scoperta.

Ore 11.10 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Mazzocco, Nichele; Ilari, Cunico, Petrilli; Pittarello.

Ore 11.00 – (Gazzettino) E poi c’è il testa a testa con l’Altovicentino. «Non è un problema di testa a testa, ma di percorso nostro. La priorità è fare la prestazione. Chi andrà in campo lo farà con spirito battagliero, ne sono convinto». Sulla condizione della squadra. «Non ha mai mostrato cali fisici generali, anche se alcuni singoli hanno mostrato una condizione un po’ precaria. Una squadra che parte con qualche settimana di ritardo ha meno benzina rispetto alle altre, ma i ragazzi devono avere cuore e testa perché le gambe funzionano con la testa. Esigo testa a tremila e di continuare il nostro percorso. Ci avviciniamo alla fine del girone d’andata e dobbiamo tornare a casa con punti pesanti». Il Belluno ha pareggiato 1-1 nel derby con l’Union Ripa portandosi a due punti di distanza. Quando parliamo con il tecnico, la gara deve essere ancora giocata. «Al di là del sapere il risultato prima, non bisogna farsi influenzare dopo. Se siamo capaci di non farci condizionare significa che siamo maturi». Passando alla squadra, anche nella rifinitura si è visto il 4-2-3-1. Il dubbio è Pittarello o Cunico punta. «È uno dei moduli che porto avanti, anche se con caratteristiche diverse dato che i giocatori disponibili sono attaccanti e non centrocampisti offensivi». Convocati gli juniores Faggin e Dovico.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Tra rumors e contatti di mercato, il Padova si rituffa nel campionato. Con il Kras Repen si gioca l’ultima trasferta del 2014 e l’imperativo è portare a casa il bottino pieno. D’accordo che ai biancoscudati mancano pedine importanti come Dionisi, Segato e Thomassen (squalificati) e che Cunico e Petkovic sono reduci da una settimana di febbre, ma non ci sono scorciatoie: lo impone il duello al vertice con l’Altovicentino, tanto più che il Kras finora non ha mai vinto in casa (due punti in sette gare). Tutto questo però non vuole dire che i biancoscudati troveranno la strada spianata, e Carmine Parlato lo sa benissimo. «Mi aspetto una partita fisica con tanti capovolgimenti di fronte. Il campo è piccolo e stretto e da una fase difensiva si può immediatamente passare a quella offensiva, quindi l’attenzione sarà fondamentale per fare risultato. Siamo pochi, ma più che buoni. E chi va in campo deve avere spirito battagliero e tornare a casa con una grande prestazione. Bisogna giocare da grande squadra sul piano fisico e caratteriale». Kras comunque quart’ultimo, avrà punti deboli. «Assolutamente sì. Queste sono partite che devi saper accendere e spegnere, dobbiamo avere questa grande capacità trovando subito coesione negli undici iniziali. Non abbiamo paura del Kras, siamo convinti di fare una prestazione maschia. Cerchiamo di non rovinarci il Natale».

Ore 10.40 – (Gazzettino) MERCATO. All’Appiani De Poli e Roberto Bonetto hanno incontrato Francioni, procuratore dell’esterno offensivo Beccaro della Sacilese. «È un buon giocatore e ci piace – afferma De Poli – ma se non esce qualcuno non arriva». Alla Sacilese i biancoscudati hanno proposto Denè, rimediando un picche. La pista Beccaro è viva, le società si parleranno nelle prossime ore. De Poli ha svelato anche di avere detto «no» a un altro giocatore seguito da Francioni, senza fare nomi. Si tratta di Mattielig, centrocampista che Parlato ha avuto al Pordenone. Altro candidato a vestire biancoscudato è la punta Trinchieri. «Stiamo attendendo una risposta dall’Arzignano Chiampo, ma non aspettiamo a lungo. Abbiamo anche un’alternativa, chiudiamo con chi fa prima». Nel pomeriggio De Poli è andato a vedere il terzino sinistro Salvadori dell’Union Ripa nella sfida con il Belluno: anche lui dovrebbe arrivare al Padova.

Ore 10.30 – (Gazzettino) La prevendita a Padova si è chiusa ieri pomeriggio a quota 175, ma i rimanenti biglietti per la tribuna scoperta dello stadio di Monrupino riservata ai tifosi biancoscudati (600 posti) saranno acquistabili sul posto prima della gara. Chi si muove in macchina dovrà uscire dall’autostrada a Prosecco.

Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Mazzocco, Nichele; Ilari, Cunico, Petrilli; Pittarello.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «La palla praticamente non esce mai, una fase difensiva può ribaltarsi in pochi secondi in offensiva, quindi l’attenzione sarà fondamentale. Il Kras ha i suoi punti deboli, queste sono partite che bisogna accendere e spegnere in fretta. L’importante, visti i tanti cambi in formazione, sarà trovare subito coesione nei primi undici. È una trasferta difficile, agonisticamente sarà una sfida molto difficile. La partita potrebbe essere simile a quella col Legnago, dovremo sbloccarla presto e chiuderla altrettanto in fretta. Spero che la partita perfetta arrivi il prima possibile, se non sarà così mi accontenterò di vincerla in qualsiasi maniera». Ha dubbi solo sui giocatori, o anche per ciò che riguarda il modulo? «Probabilmente proseguiremo col 4-2-3-1, ma è chiaro che visto chi ho a disposizione lo schema iniziale avrà caratteristiche e interpretazione completamente diverse: ho tanti attaccanti e pochi centrocampisti offensivi e devo scegliere se far giocare Pittarello o Cunico in posizione avanzata. Dipende dalle condizioni di Marco, e dalla valutazione su Filippo». Siete partiti in ritardo ques’estate, e ora siamo quasi alla fine del girone d’andata. Fisicamente la squadra come sta? «Sino ad ora non ha mai dimostrato cali fisici. Una squadra che lavora tre settimane in meno l’estate sicuramente ha meno benzina nel motore, ma l’importante è che i ragazzi abbiano cuore e testa, le gambe girano di conseguenza». Per i padovani Monrupino è un salto nel buio. Che ambiente troveranno? «C’è un clima da paesetto di montagna, anche in campo: tribune e recinzioni attaccate, e una squadra molto fisica che cercherà di fare la partita perfetta. Io però non ho paura del Kras: faremo una prestazione maschia, cercando di non rovinarci le vacanze di Natale».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) A ranghi completi, e senza nulla togliere all’avversario, Kras Repen-Padova avrebbe potuto essere una sfida abbastanza agevole, propedeutica alle ultime due, e ben più impegnative, gare del girone d’andata. E invece oggi, a sei giorni dall’ultima in casa dell’anno solare contro il Ripa La Fenadora, e soprattutto a venti giorni dal match-clou contro l’Altovicentino del prossimo 4 gennaio, il Padova sbarca a Monrupino contro un Kras che non ha ancora mai vinto in casa, ma lo fa in piena emergenza e con una formazione ancora da definire. Non ci sono gli squalificati Thomassen, Segato e Dionisi, non c’è l’infortunato Ferretti, Cunico e Petkovic dovrebbero farcela in extremis nonostante una settimana passata a letto con la febbre. Parlato porta in panchina i due juniores Faggin e Dovico (centrocampista e attaccante) e chiede ai suoi uno sforzo in più: «Sapevamo che qualcuno sarebbe potuto andare via sul mercato», spiega il mister, due giorni dopo la partenza di Tiboni verso Piacenza. «Non potevamo però mettere in preventivo le numerose squalifiche e qualche acciacco settimanale, vedi la febbre che ha colpito Petkovic e Cunico, che comunque dovrebbero farcela ad essere in campo. Siamo in pochi, ma più che buoni». Cosa chiede oggi alla sua squadra? «Vogliamo dire la nostra nonostante alcune defezioni importanti. I ragazzi devono avere spirito battagliero, tornare a casa con una grande prestazione e giocare da grande squadra. Non tanto per il testa a testa con l’Altovicentino, quanto per noi, per trovare soluzione ai nostri problemi». Che gara si aspetta? «Sarà una partita fisica, ci saranno tanti capovolgimenti di fronte perché il campo di Monrupino è piccolo e stretto».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Quasi duecento chilometri di strada per una delle trasferte più lunghe della stagione, seconda solo alla vicina Trieste: Monrupino oggi non accoglierà la valanga biancoscudata (175 i biglietti venduti in prevendita), dovrebbero essere al massimo trecento i temerari che si avventureranno sul Carso. A loro sarà riservata la tribuna scoperta allestita per l’occasione, mentre i tifosi del Kras Repen utilizzeranno quella coperta. La Fattori dà appuntamento ai tifosi e si ritroverà al parcheggio Sud dell’Euganeo, per poi recarsi insieme a Monrupino con partenza fissata alle ore 10. Molti assenti tra le fila del Kras, che non potrà contare sui vari Capalbo, Petracci, Cvijanovic, Ranic, Corvaglia, Del Nero e Babichev.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) A due giorni dalla chiusura del mercato, il Padova scalda i motori e si prepara al rettilineo finale. In tutti i reparti, portieri esclusi, tra domani e martedì (il limite scade alle 12) i biancoscudati potrebbero mettere a segno diversi colpi. Ieri, innanzitutto, il diesse De Poli ha visionato il terzino sinistro del Ripa Michael Salvadori, tra i migliori nel derby col Belluno finito 1-1, e potrebbe presto presentare la sua offerta. È però in attacco che si concentra l’attenzione maggiore: il pressing su Martin Trinchieri si è accentuato, ma l’argentino non è l’unica pista aperta. «Abbiamo parlato con l’Arzignano, proprietario del cartellino, e stiamo aspettando la risposta», ha spiegato De Poli, «Stiamo lavorando su di lui e su un altro attaccante e sceglieremo la trattativa che si concluderà prima, ormai non possiamo più aspettare tanto né tantomeno permetterci di chiudere operazioni sul filo di lana». Ieri mattina all’Appiani la società ha però incontrato e discusso anche con Federico Francioni, agente di Marco Beccaro, attaccante esterno della Sacilese: «Beccaro è un buon giocatore e ci interessa, ma arriverà solo in caso di uscita di un altro giocatore». L’indiziato numero uno a salutare, in questo caso, è Salam Denè. A centrocampo, inoltre, occhio alla situazione-Aliboni: il giocatore domani rescinderà con la Pro Piacenza (Lega Pro B) ma su di lui è forte la concorrenza di almeno altre due squadre, tra cui il Piacenza che ha appena preso Tiboni.

Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Nichele, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Pittarello.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Recuperiamo Petkovic, siamo pochi ma più che buoni. Porterò via anche i due Juniores Dovico e Faggin. Cerchiamo di non rovinarci le feste, se no poi toccherà lavorare». Con la difesa quasi obbligata, a centrocampo giocheranno Nichele e Mazzocco, davanti Ilari, Cunico e Petrilli con Pittarello. I biancoscusati anche oggi potranno contare sul solito apporto di tifosi. Molti decideranno all’ultimo se mettersi in viaggio, ma a Monrupino sono attesi circa 400 supporters. I botteghini a Monrupino saranno aperti sino al fischio d’inizio. E mentre la squadra tenterà di conquistare i tre punti per continuare il testa a testa con l’Alto Vicentino impegnato in casa col Giorgione, il diesse Fabrizio De Poli lavora per concludere alcune operazioni di mercato. Urge sfoltire la rosa e gli eventuali acquisti sono vincolati alle cessioni. «Se facciamo qualcosa sarà lunedì — spiega — Beccaro è un giocatore che piace, ma deve prima uscire un esterno davanti (Dene’, ndr ). Per Trinchieri (punta centrale) abbiamo parlato con l’ArziChiampo, ma sono cose che potevano essere fatte qualche giorno fa. Ci sono altre trattative in dirittura d’arrivo». In primis quella per il terzino classe ’94 Michael Salvadori. A centrocampo piace Fabio Aliboni del Pro Piacenza. Intanto l’Altetico San Paolo, altra squadra della città che milita in serie D, ieri ha cambiato proprietà. Il presidente Giuseppe Tramonti ha ceduto il 1 00% delle quote a un gruppo olandese. Una nuova proprietà internazionale che nelle prossime settimane si strutturerà.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) «Esigo una testa a tremila, solo così le gambe girano. Conta il cuore in questo momento». Carmine Parlato è carico, fiducioso e incita i suoi ragazzi all’Appiani. Una rifinitura nel tempio del calcio patavino in pieno shopping prenatalizio del sabato mattina, quella di ieri alla vigilia dell’ultima trasferta del 2014. E proprio l’obiettivo di finire alla grande l’anno è quello che il tecnico biancoscudato ha chiesto ai suoi ragazzi. Il primo ostacolo si chiama Kras Repen, formazione che gioca sulle alture attorno a Trieste al confine con la Slovenia. Terra di uomini duri e di ambienti segnati dal tempo, quelli giuliani: «Ho già giocato nel loro stadio — spiega Parlato — è un paese di montagna, c’è un clima ovattato, in un impianto piccolo. Il terreno di gioco è stretto e questo sarà il primo elemento da tenere in considerazione. La partita vivrà su continui rovesciamenti di fronte. Ci aspetta un match fisico, partiamo convinti, per fare una prestazione maschia. Sta a noi avere la capacità di accendere e spegnere la gara. Dobbiamo sbloccarla subito e chiuderla in fretta». Alle 14.30 il Padova lotterà anche con le tante defezioni che restringono le possibilità di scelta per Parlato. Oltre agli squalificati Thomassen e Dionisi, l’assente principale sarà il «Rulo» Ferretti, ancora alle prese con i guai fisici. Il mister è orientato a schierare il suo classico 4-2- 3-1. Davanti il dubbio maggiore riguarda la prima punta: «E’ uno dei moduli che porto avanti — continua il tecnico — Cunico o Pittarello? Mi prendo ancora qualche ora per decidere».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (quindicesima giornata, domenica 14 dicembre ore 14.30): AltoVicentino-Giorgione, Kras Repen-Padova, Legnago-Dro, Montebelluna-ArziChiampo, Mori Santo Stefano-Triestina, Sacilese-Clodiense, Tamai-Fontanafredda, Union Pro-Mezzocorona, Union Ripa La Fenadora-Belluno 1-1.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata dopo l’anticipo: Padova e AltoVicentino 35, Belluno 33, Sacilese 27, Union Ripa La Fenadora 26, Clodiense 24, Montebelluna e Tamai 23, ArziChiampo 18, Giorgione e Union Pro 16, Fontanafredda 15, Legnago 14, Dro 12, Kras Repen 10, Triestina 7, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 6.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della quattordicesima giornata: ArziChiampo-AltoVicentino 2-1, Padova- Legnago 2-1, Belluno-Kras Repen 3-0, Clodiense-Dro 2-1, Fontanafredda-Montebelluna 0-0, Giorgione-Sacilese 0-2, Mezzocorona-Union Ripa La Fenadora 1-0, Mori Santo Stefano-Union Pro 0-2, Triestina-Tamai 1-1.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 13 dicembre: rifinitura all’Appiani, solo Ferretti lavora a parte. La prevendita per Monrupino si chiude a quota 175.




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