Live 24! Padova-Union Ripa, -3: termina 13-0 l’amichevole coi Lions. Giudice Sportivo: 2.000 euro di multa

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Ore 22.20 – (Il Piccolo) La questione delle vertenze degli ex giocatori alabardati della scorsa stagione, e il relativo pericolo di punti di penalizzazione sul groppone della Triestina, sono definitivamente alle spalle. Ieri infatti si è svolto l’incontro decisivo fra la società alabardata e l’avvocato Nicola Paolini che cura gli interessi dei giocatori (ed è anche rappresentante in Fvg dell’Assocalciatori, nonché avvocato fiduciario della stessa Aic).Ebbene tutto è filato liscio e anche le spettanze degli ultimi sei giocatori alabardati che erano rimasti in bilico, sono state puntualmente saldate. «Tutto risolto – ha detto a fine incontro l’avvocato Paolini – onestamente devo dire che il presidente Pontrelli è stato davvero di parola. In questo tipo di questioni, quando le società sono in debito con i giocatori, ho incontrato in passato situazione decisamente più gravi e problematiche. Qui tutto è filato liscio: ho le distinte dei bonifici per tutti i giocatori e quindi mi appresto a raccogliere le liberatorie. Bisogna anche dire che la Triestina ha onorato in pratica quasi l’intero importo dovuto, perchè alla fine dopo la ricerca di accordi, le limature sono state davvero minime. Sono decisamente soddisfatto e contento anche per la Triestina». Dopo aver risolto la scorsa settimana i casi di Bussi, Zetto, Cadorin, Pratolino e Bertoni, ieri dunque sono state definitivamente risolte anche le pendenze di Monti, Stentardo, Del Mestre, Pimazzoni, Cipracca e Sessolo: in tutto un pacchetto complessivo di quasi 35mila euro, composto dalla somma dei pagamenti degli undici giocatori: per nove di loro la Triestina era stata condannata ai versamenti dalla Commissione Accordi Economici nel comunicato dello scorso 17 novembre. Per Bussi e Zetto invece si è giocato praticamente di anticipo, risolvendo una volta per tutte la questione senza che le vertenze si trascinassero avanti e fossero affrontate nella prossima riunione della Commissione. Con questi versamenti, la Triestina archivia dunque il pericolo dei punti di penalizzazione per quanto riguarda il pacchetto dei giocatori, cosa che del resto Pontrelli e Di Piero avevano continuato ad assicurare fin dallo scorso settembre. Adesso però, per scongiurare del tutto brutte sorprese in classifica (che vista la situazione sarebbero un macigno) , resta ancora una vertenza in ballo, quella del tecnico Maurizio Costantini e del suo staff: in questo caso però l’organo giudicante sarà il Collegio arbitrale. Si tratta di una partita che equivale più o meno a quella di tutti i giocatori messi assieme, quindi oltre i 30mila euro, che la Triestina dovrà affrontare probabilmente nei primissimi mesi del 2015.

Ore 22.00 – (Corriere delle Alpi) Allenamento ridotto. Ieri pomeriggio il Belluno ha svolto una seduta più corta rispetto al solito visti i numerosi ragazzi impegnati con la juniores nazionale per il derby con il Ripa Fenadora. «Abbiamo fatto un po’ di tutto, ma avevamo ovviamente diverse assenze – spiega mister Vecchiato – Pellicanò, Sadio Samba, Paganin e Canova hanno giocato la partita con la juniores, mentre per Radrezza non è ancora il momento per tornare in campo, perchè per quello bisognerà aspettare gennaio. In questo momento pensiamo solamente alla sfida di domenica contro l’Union Pro, ci teniamo molto a questa partita e vogliamo i tre punti. Il nostro avversario è reduce da tre vittorie consecutive, arrivate tutte negli ultimi minuti, e questo è un segnale di grande carattere. Per quanto riguarda il possibile rinforzo in difesa, il direttore sportivo Augusto Fardin sa cosa fare. Non c’è urgenza, se arriverà qualcuno sarà sicuramente un acquisto mirato, fatto bene e senza fretta. Per ora due centrali di ruolo li abbiamo». Giovanni Pescosta tra università e calcio. Il giovane terzino gialloblù, classe 1996, l’anno prossimo potrebbe andare all’università; il ragazzo però non ha ancora deciso il proprio futuro e dipenderà tutto da come andrà il test di medicina che farà in primavera. «A gennaio farò un test di prova e poi tra qualche mese avrò quello vero a livello nazionale – spiega Pescosta – non è semplice entrare, ma ci proverò e in base al risultato deciderò cosa fare. Se dovessi passare valuterò attentamente il mio futuro, mentre se non dovessi entrare potrei prendermi anche un anno sabbatico e dedicarmi al calcio e riprovare l’anno successivo. Sono nella situazione in cui era Lorenzo De Bon l’anno scorso (l’ex terzino del Ripa Fenadora classe 1995, ndr), lui alla fine è entrato a Trieste e ora gioca in Promozione».

Ore 21.40 – (Tribuna di Treviso) Non sempre i soldi fanno la differenza. I numeri dicono spesso la verità, ma anche nel calcio ci sono le felici eccezioni. Benitez se la metta via: acume, oculatezza e investimento sui giovani possono sparigliare le carte e intaccare certezze consolidate. Se analizziamo il nostro girone di serie D, le sorprese non mancano. E l’ultima giornata ci fornisce spunti interessanti. Il Montebelluna, che ha speso meno di tutti, è a due lunghezze dai playoff. Incrociando l’attuale classifica con quella dei budget, meriterebbe il primo posto: 150 mila euro per i rimborsi spese di giocatori e staff tecnico valgono il sesto posto. La regina del girone nel rapporto fra punti raccolti e denaro investito. La metà di quanto speso dall’Arzichiampo, che insegue a cinque punti e domenica ha impattato con i montelliani. Ma il colpaccio dell’ultimo turno è stato firmato dal Giorgione, che con 200 mila euro si pone a ridosso dei cugini: ha battuto lo spendaccione Altovicentino, capace di investire 1,2 milioni per tentare la scalata in Lega Pro. Il calcio è bello anche per questo: il vil denaro non cancellerà mai l’imprevedibilità. Il pregevole campionato delle tre trevigiane va lodato ulteriormente alla luce dei contratti stipulati: hanno speso meno eppure la salvezza non sembra un problema. L’Union Pro, che si è concessa 200-250 mila euro, può guardare avanti con fiducia dopo tre vittorie consecutive. Le cifre pubblicate sono ufficiose e suscettibili di piccole modifiche, ma delineano una tendenza: le cinque che hanno aperto il portafogli con più disinvoltura sono anche le prime cinque della classifica. Sulla carta Padova (900 mila) e Altovicentino dovrebbero giocare un campionato a parte, ma il Belluno (250-300 mila) resta in corsa. Perché nulla è scontato. Come insegna il Monte, che ha messo sul piatto la stessa cifra di Mezzocorona e Mori, lontane 18 punti e ultime della graduatoria. «Chi spende di più è sostanzialmente in alto, ma il calcio è fatto anche di abilità, sensibilità, futuribilità», commenta Gigi Beghetto, ex diesse del Quinto e oggi osservatore del Verona, «I numeri possono dire la verità sul piano tecnico, ma non sempre combaciano con i valori economici. La classifica del Montebelluna è al di là delle più rosee aspettative: aiutati dai giovani del vivaio, sanno individuare i puntelli giusti, ragazzi che cercavano il rilancio come Matteo Giglio, interprete di un campionato strepitoso. Se l’investimento delle trentine collima con la classifica, viceversa il Monte ha visto esaltate le capacità del suo staff dirigenziale e tecnico». La politica del club di via Biagi paga: il direttore sportivo Rinaldo Mazzonetto e l’allenatore Lele Pasa hanno messo in cantiere l’ennesimo miracolo. Raccolgono il massimo con il minimo sforzo, ma sanno anche autofinanziarsi: la prossima estate, qualche altro talento spiccherà il volo. «Puntare sui giovani è la via giusta», osserva Beghetto, «Molto bene si sta comportando il Giorgione, valorizzando ragazzi della Berretti del Bassano. Il successo a Valdagno non è casuale: la voglia di dimostrare, la fame di chi deve ancora arrivare può spostare gli equilibri. Senza dimenticare i bilanci, le trevigiane sono partite per salvarsi e stanno mantenendo gli impegni».

Ore 21.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Giornata febbrile quella di ieri per i calciatori arancioneroverdi, in campo al Taliercio in vista della trasferta di sabato a Busto Arsizio (ore 15), ma con l’orecchio inevitabilmente teso alle agognate news provenienti dalla sede di via Torino. A fine allenamento la fumata grigia che i calciatori hanno potuto accogliere con sollievo, come fosse bianca, avendo ricevuto gli stipendi ed essendo tutelati e comunque coperti dalla Lega Pro i contributi spettanti loro da contratto. Per l’ultimo match dell’anno in casa della Pro Patria il tecnico Michele Serena ritroverà Varano dalla squalifica, mentre sono sfumate le speranze di un rientro almeno leggermente anticipato per Davide Carcuro: ieri mattina, infatti, il centrocampista è stato operato al policlinico di Abano Terme per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, con tempi di recupero confermati in sei mesi. Nessuno squalificato per il Venezia, nella Pro Patria, battuta per 3-1 lunedì sera a Cremona e sempre terz’ultima con 12 punti (uno di penalizzazione per irregolarità nei pagamenti) a -10 dal Venezia, mancheranno invece il difensore Guglielmotti e il centrocampista Ulizio.

Ore 21.10 – (La Nuova Venezia) Stagione finita per Davide Carcuro. Il centrocampista trevigiano è stato operato ieri mattina dal dottor Roberto Nardacchione al policlinico di Abano Terme. Carcuro è stato sottoposto a intervento di ricostruzione del legamento del crociato anteriore e meniscectomia del ginocchio destro. Un intervento perfettamente riuscito, ovviamente lunga la prognosi che come sempre in questi casi si aggira sui sei mesi. Carcuro, dopo un buon inizio di campionato (due gol nella prima partita, in casa contro il Renate) si è infortunato a fine ottobre a Cremona, proprio nella prima gara della gestione-Serena, ed è uscito dal campo a metà primo tempo. La speranza inizialmente era quella di evitare la sala operatoria, ma poi anche per evitare ulteriori rischi, si è ritenuta opportuna l’operazione.

Ore 21.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «I problemi non li ha Korablin soltanto, li ha tutta la Russia». Oreste Cinquini lo sta provando in prima persona: l’ex dg del Venezia e tra le persone di fiducia del patron arancioneroverde, attende da cinque mesi lo stipendio dalla Federazione russa. Con lui il ct Fabio Capello, con cui condivide l’avventura alla guida della nazionale. Cinquini in questi giorni è in Italia e non non ha sentito Korablin, ma con il presidente è in contatto costante ogni volta che soggiorna in Russia. «I problemi per le sanzioni e la svalutazione del rublo sono gravissimi. Korablin per il Venezia ha fatto molto, anzi di più. Ma credo che in questo momento la squadra sia l’ultimo dei suoi pensieri». Si prospetta un futuro disimpegno? Cinquini non sa dirlo: «Col presidente ci sentiamo sempre, c’è poco da stare tranquilli. In questo momento i problemi in Russia sono gravi e riguardano tutti».

Ore 20.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) I soldi sono arrivati, però non tutti. E il Venezia subirà un punto di penalizzazione. Ma almeno dalla Russia è arrivato un segnale chiaro. E’ stata una giornata di frenetica attesa quella vissuta ieri nella sede di via Torino: nell’ultimo giorno utile per documentare alla Covisoc l’avvenuto pagamento delle spettanze di settembre e ottobre, il bonifico si è materializzato. «Abbiamo potuto pagare gli stipendi», riferisce il dg Dante Scibilia. La somma versata dal presidente Yuri Korablin è stata dunque sufficiente per coprire gli emolumenti dovuti a giocatori, dipendenti e collaboratori tesserati con la società (come da obblighi federali). Non un euro, o un rublo, di più. «Sono rimasti fuori i contributi e dunque ci attendiamo una penalizzazione. Sarà la Covisoc a comunicare il mancato adempimento degli obblighi alla Procura federale, che deciderà se comminarci un punto di penalità». Il punto non arriverà subito, potrebbero passare dei mesi e nel frattempo, si spera, il Venezia avrà modo di risollevarsi in classifica. «Siamo molto dispiaciuti per non aver potuto adempiere ai nostri obblighi », aggiunge il dirigente arancioneroverde che però appare leggermente sollevato. Dopo settimane di silenzio il presidente Korablin ha battuto un colpo. Anche se non lui personalmente. «Ho potuto parlare con un intermediario — prosegue Scibilia — e questo mi dispiace. Perché soprattutto in queste fasi problematiche il modo migliore per risolverle sarebbe parlarsi direttamente. Però ho parlato con un suo collaboratore che mi ha spiegato la difficoltà del momento. Si tratta di una situazione contingente che dovrebbe risolversi a breve». I problemi sono legati alle sanzioni inflitte alla Russia per il conflitto con l’Ucraina e alla svalutazione che ha colpito il rublo negli ultimi giorni. «Questo ci è stato riferito dall’intermediario. Ma ci è stato anche detto che la situazione dovrebbe risolversi». E’ probabile che i finanziatori della cordata guidata da Korablin abbiano avuto delle difficoltà in termini di liquidità. Ed è per questo che starebbe per entrare un altro socio, sempre russo. «Qui siamo nel campo delle supposizioni e non le commento. Faccio però un ragionamento logico: se avesse pensato di lasciare — chiude Scibilia — il presidente non avrebbe pagato più null». Il capitolo non si chiude qui: a fine mese scade la prelazione sui terreni e lì si capirà se Korablin intende davvero realizzare il nuovo stadio nell’area del Quadrante di Tessera. Poi c’è la partita del mercato di gennaio: servirà il suo ok sull’eventuale budget da spendere.

Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) C´è chi lavora per l´ultimo impegno del 2014 e chi è già in vacanza. Si fa per dire naturalmente. Contro il Pordenone (squadre in campo sabato alle 14,30), il Real Vicenza avrà diversi giocatori fuori per infortunio e squalifica. Marcolini dovrà mettere mano a tutti e tre i reparti, dal momento che mancheranno in difesa Carlini, a centrocampo Cristini e in attacco Bardelloni. E in più c´è Polverini che non si è ancora ripreso dall´infortunio muscolare subìto ad Arezzo, mentre Ungaro è fuori gioco da tempo. Entrambi torneranno a disposizione, questa è almeno la speranza, il 6 gennaio con il Pavia. Tra l´ultima gara prima delle festività e la prima del 2015 trascorreranno 16 giorni. Di lavoro, ma anche di mercato. Per qualcuno, come Bardelloni, di recupero. La seconda punta del Real si sottoporrà venerdì, a Noventa, alla pulizia del menisco del ginocchio destro (con il dottor Sinigaglia). Per lui saranno dunque feste natalizie di lavoro, personalizzato, per rientrare il prima possibile. Per l´attaccante bresciano prelevato in estate dalla Pergolettese è stato un girone di andata un pochino al di sotto delle aspettative. Tre gol in 14 incontri non sono un bottino molto lusinghiero, ma vero è che Bardelloni ha segnato reti importanti. Più di tutte, quella in trasferta a Lumezzane, che ha deciso la vittoria in rimonta a pochi minuti dalla fine. Bardelloni ha avuto il merito di aprire le danze nella partita show del Menti contro il Novara, terminata 3-0 e di mettere la palla in fondo al sacco nel 3-3 finale con la Torres. Ecco, pochi gol ma determinanti, senza considerare che Bardelloni è un uomo di manovra e che spesso i gol li ha fatti fare. Con il Bassano, non fosse stato per il numero uno virtussino, il “Barde” avrebbe aggiunto un confettino. Partito più spesso di Galuppini dal primo minuto al fianco di Bruno sabato però non sarà in campo. Marcolini si affiderà quindi quasi certamente all´ex Lumezzane per infilare la difesa neroverde che è la più battuta assieme a quella della Pro Patria con 33 reti. Contro il Mantova inizialmente non si è visto un 3-5-2 puro, il modulo cioè che il tecnico savonese ha adottato fin dal suo arrivo in biancorosso. Marcolini ha caricato tutto il peso dell´attacco sul proprio bomber, Bruno, schierando alle sue spalle Galuppini e Caporali, giocatori offensivi “leggeri” ma molto abili negli inserimenti. L´esperimento ha funzionato e potrebbe essere riproposto a Pordenone contro la maglia nera del girone.

Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Con diciassette presenze in diciotto turni di campionato, Antonio Cinelli è secondo solo a Laverone per numero di presenze finora e perno quasi insostituibile del centrocampo. Chi meglio di lui può quindi spiegare cosa sia capitato sabato scorso al cospetto dell’Entella. «Non sono riuscito ad arrivare prima sulla palla e questo per uno come me vuol dire tutto. Abbiamo preso due gol evitabili, resta una brutta partita da cancellare immediatamente. La classifica non si è mossa più di tanto. In questo mese avevamo fatto bene e questo scivolone ci può stare ma deve servire tanto». Quello di Chiavari cosa rappresenta per voi? «Un passo indietro rispetto alle prestazioni delle partite precedenti, questa è la verità. Abbiamo dimostrato nelle altre gare di poter competere con chiunque ma stavolta sono mancate la cattiveria e corsa. Abbiamo sbagliato troppo in uscita, in fase di possesso». Adesso vi attendono due gare casalinghe di fila contro avversarie che viaggiano nei piani alti della classifica: prima lo Spezia sabato prossimo, quindi il Livorno alla vigilia di Natale… «Al Menti, in casa nostra, abbiamo la possibilità di fare bene. Dobbiamo arrivare al 28 dicembre il più tranquilli possibile. Davanti ci attendono due sfide contro avversarie importanti. Siamo stati bravi in questo mese, noi come voi, ora dobbiamo essere altrettanto bravi tutti insieme ad uscire da questa settimana particolare». Sabato mister Marino potrà contare sui rientri di Brighenti e Gentili dalle rispettive squalifiche al centro della difesa (da verificare le condizioni di Camisa), mentre Garcia Tena tornerà ad occupare la fascia sinistra, visto che l’espulsione subita con l’Entella è costata un turno di stop a D’Elia. Da stabilire in base agli allenamenti dei prossimi giorni anche il ritorno da titolare a centrocampo di Di Gennaro.

Ore 20.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) È tornato a vestire la maglia biancorossa dopo una stagione sfortunata trascorsa al Chievo, accettando la proposta del Vicenza ancora quando la società berica avrebbe dovuto giocare in Lega Pro. «In estate il Vicenza ha mostrato un forte interesse nei miei confronti mettendo sul tavolo della trattativa una buona offerta — spiega Nicolò Brighenti — non nego che mi ha fatto piacere avvertire stima e considerazione e quindi non ho avuto dubbi ad accettare la proposta. La categoria non era un problema, ovvio che alla notizia del ripescaggio in serie B sono stato ancora più contento di essere tornato». Un avvio da titolare con Lopez, poi un infortunio prima di tornare a giocare al centro della difesa berica. «L’infortunio contro la Ternana mi ha senza dubbio creato dei problemi — precisa Brighenti — ma sono cose che fanno parte del gioco. Quando sono rientrato ho avuto la possibilità di tornare a giocare da titolare e ho dato tutto per ricambiare la fiducia riposta in me». Sabato scorso a Chiavari al centro della difesa non c’erano né Brighenti né Gentili, titolari contro il Brescia. «Se qualcuno pensa che si è perso perché non abbiamo giocato noi è proprio fuori strada — sottolinea il difensore veronese — pensare che chi non ha giocato avrebbe potuto cambiare le sorti della gara è sbagliato. E’ stata una giornata no che cercheremo di riscattare già sabato prossimo al “Menti” contro lo Spezia». Di Brighenti piace la grinta, il fatto di giocare sempre con grande determinazione su tutti i palloni. «Se mi togliete quelle caratteristiche non posso più giocare — sorride il difensore — la verità è che ho sempre interpretato il ruolo con attenzione e grande carica, perché soprattutto in serie B sono componenti fondamentali per fare bene». Ingredienti che sono mancati al Vicenza visto a Chiavari sabato scorso; la Virtius Entella sembrava avesse più “fame” di vincere e questo non depone a favore della compagine biancorossa. «Dopo una serie positiva di cinque partite può essere che inconsciamente abbiamo avuto una calo sia fisico che mentale — spiega Brighenti — di sicuro nessuno di noi ha mai parlato di playoff. Abbiamo perso perché abbiamo giocato male, ma il calcio ti concede sempre la possibilità di riscattarti e contro lo Spezia abbiamo la possibilità di farlo». Con il mercato alle porte l’ultima curiosità riguarda Andrea Brighenti, cugino di Nicolò, che si dice potrebbe vestire la maglia del Vicenza a gennaio. «Non ne so nulla ma mi farebbe piacere perché Andrea, oltre ad essere un attaccante forte, è anche un bravissimo ragazzo».

Ore 19.50 – (Giornale di Vicenza) Il Vicenza si è fermato proprio sul più bello. A Chiavari si è interrotta la serie positiva di cinque giornate che aveva consentito ai biancorossi di avvicinare la zona playoff. Una sconfitta figlia di una prestazione sottotono da parte di tutta la squadra di Marino, attesa ora da un trittico di fuoco (Spezia e Livorno al Menti il 20 e 24 dicembre, Frosinone in trasferta il 28) prima della pausa di metà campionato. Tre partite dalle quali il centrocampista Federico Moretti si aspetta indicazioni significative sul reale spessore di questo Vicenza. Moretti, la sconfitta subìta a Chiavari è stata meritata. È d´accordo? «Purtroppo sì, non siamo stati all´altezza delle aspettative, soprattutto delle nostre. Non siamo entrati in campo con il piglio giusto, ci siamo fatti sorprendere un po´ dal terreno di gioco molto insidioso e più ancora dall´aggressività dell´Entella, che ci ha battuti proprio con le armi che in genere sono le nostre: la determinazione, la voglia di lottare su ogni pallone e di non lasciare respiro all´avversario». Si sono ripetuti gli errori già commessi con il Cittadella nel primo tempo. «In un certo senso sì, ma stavolta non siamo riusciti a raddrizzare la partita nella ripresa, complice anche l´immediata espulsione di D´Elia. Credo che sia fisiologico, nell´arco di un campionato lungo come quello di serie B, avere qualche passaggio a vuoto. Però dobbiamo dimostrarci maturi, imparare anche da questi schiaffi a farci trovare più svegli e reattivi nelle prossime partite». Marino alla ripresa degli allenamenti ha dovuto alzare un po´ la voce? «Non ce n´è stato bisogno, perché un allenatore con il suo carisma e la sua esperienza è in grado di far passare gli insegnamenti senza dover urlare, anche quando si tratta di riprenderci. Abbiamo analizzato con attenzione gli errori commessi, ma il clima è rimasto molto sereno e propositivo: noi giocatori per primi sappiamo che non abbiamo interpretato bene la partita di sabato e vogliamo tornare subito sugli standard di rendimento elevati che eravamo riusciti a tenere nell´ultimo periodo». Ma quanto vale secondo lei questo Vicenza? «A mio avviso questa squadra finora forse è andata anche oltre le aspettative, ma questo non significa che abbiamo fatto abbastanza o che non ci siano i margini per crescere ancora. Adesso ci aspettano tre partite molto significative: da qui a fine anno dovremo dimostrare, prima di tutto a noi stessi, che siamo in grado di giocarcela con chiunque, che abbiamo le doti e la maturità per cercare i tre punti in ogni partita e farci rispettare dagli avversari». Non c´è il rischio che l´abbondanza di scelte crei qualche dualismo difficile da gestire, come ad esempio quello tra lei e Di Gennaro? «La competizione interna fa parte del gioco, un gioco che tutti noi abbiamo la fortuna di fare come mestiere, quindi va accettata e sfruttata come uno stimolo positivo. E comunque si è già visto che in ogni partita l´allenatore può aver bisogno di soluzioni diverse, il gruppo è molto sano, unito e disponibile, quindi non c´è alcun malessere da parte di noi giocatori. Siamo tutti a disposizione per il bene del Vicenza, che è l´unica cosa che conta». L´appuntamento di sabato contro lo Spezia per lei sarà anche una partita da ex. «L´anno scorso in Liguria non ho vissuto una parentesi positiva, ma non cerco alcuna rivalsa particolare. Per me sarà solo una partita importante, contro un avversario che vale i playoff e nella quale noi proveremo a sfruttare anche la spinta dei tifosi del Menti: ci sono sempre molto vicini e per me hanno rappresentato la sorpresa più positiva in assoluto in questa mia esperienza a Vicenza, dove mi trovo benissimo». C´è qualche giocatore dello Spezia che saluterà con particolare piacere? «Ardemagni è un amico vero fin dai tempi di Modena, lui più di tutti, ma anche Ebagua, Catellani ed altri». Tra l´altro, secondo radiomercato è possibile che in gennaio proprio Ardemagni arrivi a Vicenza…. «Questo non lo so. Per il momento è solo un avversario che rispetto e che stimo: sabato sera spero di poterlo rincuorare per i tre punti che avremo conquistato noi».

Ore 19.30 – (Gazzettino) La grande famiglia del Cittadella si è riunita ieri nel palazzetto dello sport per il tradizionale “Natale Granata” con la Santa Messa celebrata da Padre Eraldo da Macerata e gli Auguri di Buone Feste e di un migliore 2015 fatti dal presidente Andrea Gabrielli. Erano circa seicento i giocatori della prima squadra e del settore giovanile con i rispettivi allenatori e accompagnatori, presenti anche numerosi genitori e tifosi. Andrea Pierobon ha letto la pagina del Vangelo, mentre Edoardo Gorini e Nicola Rigoni hanno coadiuvato Padre Eraldo nella distribuzione dell’eucaristia. Chierichetti sono stati due ragazzi del settore giovanile. Il celebrante ha aperto l’omelia citando la canzone di Nilla Pizzi del 1952 «I papaveri sono alti, alti, alti e tu sei piccolina», parafrasando il Cittadella con i blasonati squadroni di città. Ha poi ricordato la sofferta salvezza dello scorso campionato auspicando che venga raggiunta anche quest’anno «con spirito di servizio alla squadra e disponibilità alla sofferenza da parte di tutti» e ha ricordato come la papera possa riuscire a falciare i papaveri. Padre Eraldo, che è amico della famiglia Gabrielli e ha celebrato fin dal 1989 il “Natale Granata”, ha ricordato il presidentissimo Angelo e la consorte Imelda, consegnando alla fine della messa gli immancabili “regalini”: una papera al capitano della squadra Michele Pellizzer, uno schiacchianoci al tecnico Claudio Foscarini definito “troppo buono”, un timbro per ceralacca al direttore generale Stefano Marchetti per dare la giusta impronta ai giocatori, un quadro dell’Infinito di Giacomo Leopardi al sempiterno vicepresidente Giancarlo Pavin, mentre al presidente Andrea Gabrielli ha regalato un fermacravatte con due maschere, una che ride e una che piange, precisando che «finora ha prevalso quella che piange, toccherà quindi in futuro a quella che ride». Un dono è stato pensato anche per i tifosi con una trombetta consegnata a Federico Cerantola. La serata è stata allietata da un buffet offerto da “Delizie del Grano” e Vini Astoria mentre i presenti si scambiavano gli Auguri. SQUADRA. Ieri e oggi doppia seduta. Ancora fermi Lora, Schenetti e Signorini, lavoro differenziato per Mattia Minesso, regolare per il resto del gruppo.

Ore 19.20 – (Mattino di Padova) Toh, per una volta esce il comunicato del giudice sportivo e in casa granata non c’è ansia per i verdetti. La prova incolore offerta contro il Bari almeno non ha lasciato strascichi da questo punto di vista, col Cittadella che, per la trasferta di Frosinone di sabato pomeriggio, toccando ferro, dovrà rinunciare ai soli Lora, Schenetti e Signorini, tutti di nuovo a disposizione soltanto per il 2015. Sarà di nuovo arruolabile, invece, Pecorini, che ha scontato il suo turno di stop e che potrà tornare a correre lungo la fascia destra, dando a Sgrigna la possibilità di spostarsi in attacco. Sulla prova sottotono del fantasista romano contro i pugliesi è tornato anche Alessandro De Leidi, dal canto suo tra i pochi a salvarsi sabato scorso: «È chiaro che Pecorini ha caratteristiche diverse rispetto a lui e può offrire un apporto diverso in termini di quantità sulla fascia. Forse io stesso avrei potuto aiutarlo di più, spingendo da terzino» afferma il difensore. «Come tirarsi su dall’ultimo posto? Col lavoro e cercando ancor di più di fare gruppo». Barreca Busellato Azzurri. Ieri a disposizione di Foscarini non c’erano Busellato e Barreca, che hanno vestito la maglia della “B Italia”, selezione della serie cadetta che ha affrontato, davanti agli studenti delle scuole di Trapani, la nazionale under 21 in amichevole. È finita 4-1 per i ragazzi del Ct Di Biagio, con tutti i gol nella prima frazione. Busellato ha indossato anche la fascia di capitano, rimanendo in campo solo per un tempo. Barreca si è fatto tutta la partita, con qualche colpa in occasione del quarto gol, realizzato da Trotta (doppietta per lui), a tu per tu col portiere Provedel. Per l’under 21 in rete anche Belotti su rigore e Paganini, per la “B Italia” gol di Improta. Messa di Natale. Non fosse una battuta irrispettosa verrebbe da dire che il Citta è andato a farsi benedire. In realtà la messa di Natale al palasport è una tradizione che risale addirittura al 1995. Ieri sera, a celebrarla davanti alla prima squadra, a una bella rappresentanza dei tifosi e a tutti i giocatori del settore giovanile, è stato come sempre padre Eraldo, amico della famiglia Gabrielli, che ha trovato le giuste parole per accostare i valori dello sport ai giorni che precedono le feste, coinvolgendo i presenti. Al termine è seguito il buffet con il taglio del panettone e col saluto, e i relativi auguri, del presidente Andrea Gabrielli. I biglietti per Catania. Con le feste in arrivo si anticipa anche la prevendita per la partita Cittadella-Catania di mercoledì 24 dicembre, alle ore 15: i tagliandi sono acquistabili da oggi sul circuito TicketOne o nella sede in via Ca’ dai Pase, con orari 9-12.30 e 15-18.30. Sabato 20 dicembre la sede resterà chiusa. Mercoledì 24 dicembre sede aperta solo in mattinata, nel pomeriggio i botteghini del “Tombolato” saranno attivi a partire dalle 13.30.

Ore 19.00 – (Il Piccolo) Patrik Bordon e Sebastjan Komel non sono più dei giocatori del Kras Repen. Nella giornata di ieri è arrivata da parte della società di Monrupino l’annuncio ufficiale dello svincolo dei due giocatori sloveni. Un addio che era nell’aria dopo le non sempre esaltanti prestazioni dei due giocatori arrivati durante il mercato estivo. «Purtroppo nel calcio, come peraltro nella vita, quando le cose non vanno bisogna prendere delle decisioni», spiega il dirigente responsabile della Prima squadra carsolina Tullio Simeoni. E così la decisione è stata presa. Piuttosto prevedibile per l’ariete di Capodistria, Patrik Bordon, che non è mai riuscito a pungere in attacco (zero gol per lui in campionato), senza nemmeno farsi valere nel gioco aereo e nelle sponde con il compagno di reparto Knezevic. Per l’ex giocatore del Partizan Tirana, insomma, una separazione che non stupisce. Luci, ma soprattutto ombre, hanno invece caratterizzato il connubio tra Sebastjan Komel e il Kras. Arrivato a Repen con la nomea di esterno basso in grado di dare velocità e qualità sulla fascia, il giocatore, che prima di approdare in Italia aveva militato nella serie A bulgara con il Cherno More, è riuscito ad esprimere solo in piccola parte il proprio valore, pur facendosi notare sempre per impegno e abnegazione. «A Sebastjan e Patrik auguriamo di trovare presto altre piazze dove possano esprimersi al meglio», l’auspicio di Simeoni. Con l’addio di Bordon e Komel, e l’arrivo di Rondinelli, Rabbeni e Del Nero, la rosa del Kras Repen dovrebbe essersi assestata. Sempre in attesa di poter usufruire ufficialmente del centrocampista bielorusso Misha Babichev. L’ex Primavera del Rubin Kazan è infatti tornato ufficialmente a Monrupino. Mancano però ancora le carte necessarie per poterlo farlo esordire in campionato. Per quanto visto quest’estate il suo innesto potrebbe essere l’ultimo fondamentale tassello per proseguire la caccia alla salvezza.

Ore 18.40 – (Il Piccolo) Ieri sera si è chiuso il mercato dei Dilettanti. Ma è una chiusura solo apparente, perchè i giocatori messi in lista di svincolo potranno ovviamente essere ingaggiati anche nei prossimi giorni. Ed è quello che vuole appurare per bene la Triestina prima di passare all’affondo decisivo. L’obiettivo rimane sempre quello di un attaccante e i candidati restano due: il trentunenne Giacomo Moresco, che in questi mesi ha giocato all’Union Ripa La Fenadora, e l’argentino con passaporto italiano Franco Caraccio, 27 anni, che sembra aver chiuso il suo rapporto con il Sorrento e che potrebbe essere a questo punto il favorito per la società alabardata. La società si guarderà in giro se c’è da cogliere qualche altra buona occasione, ma sembra che per il momento non siano previste altre operazioni. Ieri intanto è stata ufficializzata un’altra partenza, quella del giovane Simone Pennicchi, che è stato messo in lista di svincolo. Un addio che era già nell’aria da giorni, visto che il giocatore non era stato convocato nell’ultimo week-end né in prima squadra né con i baby della Juniores. «Qui il ragazzo è chiuso e così avrà la possibilità di cercar spazio altrove – spiega il direttore sportivo Michele Maragliulo – del resto abbiamo dei validi ragazzi triestini che inizialmente non avevamo considerato, come Crosato, Cociani e lo stesso Nuzzi. Sul fronte under, contiamo comunque a gennaio di inserire uno o due tasselli importanti per essere davvero a posto». Ieri intanto gli alabardati hanno ripreso gli allenamenti dopo la vittoriosa trasferta col Mori Santo Stefano. Nel mirino c’è un’altra trasferta importante, quella di Fontanafredda di domenica prossima, ultima partita del 2014. Ieri Fiore ha svolto una seduta differenziata finalizzata al pieno recupero della condizione fisica. Ancora fermi Giordano, Di Piero e Crosato, ma è rimasto ai box anche Damiano Pontrelli.

Ore 18.20 – (Tribuna di Treviso) Ultimi movimenti di mercato in serie D, Eccellenza e Promozione alla conclusione della finestra invernale. È Matteo Vigo il nuovo acquisto del Giorgione: il centrocampista classe 1992 arriva dal Cerea (terzo in Eccellenza) e due anni fa ha giocato in D a Quinto. Intanto il difensore rossostellato Gianmarco Vio (’95) è stato convocato nella Rappresentativa di serie D. Il Montebelluna rinvia la questione punta al mercato di gennaio. L’ultimo giorno del mercato dilettanti riserva partenze e un arrivo di secondo piano. Il difensore Tiziano Slongo e l’esterno Enrico Savi (due presenze in D) sono stati ceduti in prestito al Ripa, mentre l’avanti Scarpa è stato svincolato. Il club feltrino si è assicurato anche il terzino ex Monte Federico De Min. Il Monte ha tesserato invece un nuovo portiere: il ’96 Alberto Scatemburlo, proveniente dal Quinto. Giocherà con la Juniores.

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Rovigo) Il comunicato del Delta Porto Tolle Rovigo di ieri alle ore 13, conferma le indiscrezioni circolate e raccolte lunedì pomeriggio: Giuseppe Cozzolino lascia i biancoazzurri dopo 16 gare e 16 gol fatti. Il campano viene svincolato. «Cozzolino è un giocatore di valore – recita il comunicato – bisognoso di nuovi stimoli. Dopo le numerose richieste arrivate, il giocatore non aveva più la tranquillità che serve alla nostra società in questo momento, dunque è stato svincolato. Grazie e un grosso in bocca al lupo». Effettivamente il procuratore di Cozzolino (Valentino Sidella) aveva avuto più di un contatto con Biancoscudati, Giulianova, Altovicentino e Gualdo. Richieste che avevano fatto vacillare il giocatore, il quale nel Delta aveva accresciuto la sua fama. Non si tratta di una cacciata del giocatore da parte della società, ma di una volontà dello stesso di essere ceduto, vista la mancanza di tranquillità dopo tanti rumors di mercato. Cozzolino stesso aveva giurato amore al Delta, ma poi non è riuscito a mantenere la parola data e per gli ultimi anni di carriera (ha 31 anni), con un campionato che sembra perso a meno 9 punti dal Rimini, ha sentito gli stimoli in calo, cercando un club in lotta per tornare in Lega Pro. Categoria che poteva ancora raggiungere a Rovigo. La società, fedele alla propria filosofia, come detto dalla ds Visentini: «È Inutile trattenere con la forza chi non vuole rimanere». E la volontà di Alessandro Rossi: «Di lavorare con gente che abbia gli stimoli giusti». Ha portato ad una rescissione consensuale. Furente la reazione di Ultras e tifosi. Si legge sui social e si discute di «tradimento» poi viene definito «Giuda» oppure «ormai gira tutto attorno ai soldi»; altri «tutti mercenari». Infine «diamo fiducia alla società che sta lavorando, sosteniamoli».

Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Arrivederci Michael Salvadori, benarrivato Tiziano Slongo. Si chiude con altre due operazioni il mercatino natalizio dell’Union Ripa La Fenadora (quinta con 26 punti dopo 15 giornate) che nella giornata di ieri ha ufficializzato prima la cessione al Biancoscudati Padova (in vetta con 38 punti) dell’esterno sinistro di difesa, e nel primo pomeriggio l’arrivo del centrale difensivo. Nonostante qualche smentita «tattica», è andata come aveva annunciato il presidente Nicola Giusti, l’unico che, già lo scorso ottobre, aveva annunciato almeno tre arrivi. Che poi puntualmente i suoi uomini di fiducia hanno messo a segno, dando il via a un giro di valzer nella rosa. Via Giacomo Moresco, poco concreto in attacco in questa prima parte di stagione, e via anche Salvadori, ma per Michael non è una scelta tecnica. All’ex Feltrese è stata concessa l’opportunità di sviluppare la carriera in un club di grande storia e prestigio, pronto a riprendersi dopo le note disavventure estive. Sul battello neroverde, nella giornata di lunedì, sono saliti l’attaccante Enrico Savi e il difensore Federico De Min, entrambi del 1997, provenienti rispettivamente da Montebelluna e Altovicentino (ieri hanno debuttato con la Juniores: ce ne occupiamo qui sotto). Ma l’Union ha sempre riservato qualche sorpresa e c’era quasi da aspettarsi che nelle ore finali del mercato spuntasse un altro nome, e così è stato. Tiziano Slongo, classe 1994, è un centrale difensivo sovramontino, quindi «bellunese doc» si sottolinea nel comunicato ufficiale, che fino a ieri ha vestito la maglia del Montebelluna dopo una stagione nella Sacilese e il settore giovanile con il Bassano Virtus. «Il mercato è ufficialmente chiuso per l’Union – commenta Alberto Faoro, ds neroverde – e adesso ci prepareremo per la sfida di sabato con il Biancoscudati Padova che chiude l’andata». Il destino a volte è strano. Salvadori saluta la sua Union con un messaggio su Facebook: «La vita a volte ti mette davanti a delle scelte… Questa è stata forse la più difficile della mia vita, lasciare una famiglia come l’Union… Ora si parte per una nuova avventura, Padova». Un saluto che potrebbe essere di breve durata perché sabato il difensore ha la possibilità di incontrare come avversaria la sua ex squadra. Tornando all’Union, il direttore sportivo delinea il quadro della situazione: «I tre giocatori arricchiscono la rosa e ci offrono possibilità di scelta. Se avessimo continuato in Coppa la situazione non sarebbe cambiata: una rosa ampia sarebbe stata necessaria. Ognuno di loro è un investimento per il futuro e aumentano il tasso di bellunesità della rosa».

Ore 17.30 – (Corriere delle Alpi) Colpo a sorpresa del Ripa Fenadora, che prende anche il difensore centrale Tiziano Slongo nelle ultime ore di mercato e va ad aggiungersi agli innesti dei giovanissimi del 1997 Enrico Savi (attaccante) e Federico De Min (terzino). Slongo, classe 1994, bellunese doc, arriva dal Montebelluna, dopo una stagione con la Sacilese e il settore giovanile col Bassano Virtus. È un fuoriquota, dello stesso anno di nascita di Salvadori nel frattempo passato al Padova. Così le caselle del puzzle vanno tutte a posto, con un occhio al futuro e uno sguardo alla seconda parte della stagione in corso. Con questo innesto, in difesa al centro sono tre (Slongo, De March e De Checchi) e in attesa del rientro dall’infortunio di Tomasi in mezzo al campo, Antoniol può tornare a centrocampo. Intanto si avvicina pure l’esordio sulla fascia del ’96 Frangu con più soluzioni tecniche per il mister Parteli. Slongo è da molti ricordato per essere anche quel giovane su cui il Belluno vinse un ricorso un anno fa contro la Sacilese. Tiziano slongo è neroverde. «Slongo è un ragazzo su cui stiamo ragionando già da un paio d’anni, nel senso che il Bassano ce lo aveva proposto, ma non avevamo colto l’opportunità perché avevamo esigenze di fuoriquota diverse», dice il presidente dell’Union Nicola Giusti. «Adesso lo abbiamo preso in prospettiva, per cominciare un percorso insieme. Come oggi abbiamo il blocco di 89, 90 e 91, iniziamo a lavorare sul blocco dei 94 e 95. Cominciamo a gettare le basi per la squadra dell’anno prossimo e cerchiamo di mantenere l’asse portante della squadra che abbia collegamento col territorio. Non avrebbe senso fare una serie D con tutti giocatori che vengono da fuori. Noi e il Belluno siamo la dimostrazione che si può fare bene con i nostri giovani», sottolinea Giusti. «Ci metto anche la Feltrese, che sta facendo bene in Eccellenza con ragazzi bellunesi». Occasione last minute. «L’operazione è nata nel giro di un giorno», racconta il presidente del Ripa Fenadora. «Quello su Tiziano Slongo è un ragionamento che avremmo voluto fare l’estate prossima, ma abbiamo saputo che c’era la disponibilità da parte sua e l’abbiamo colta». Linea bellunese. «Slongo ha la caratteristica di “bellunesità” (nel suo caso feltrinità, essendo di Sovramonte) che cerchiamo nei giocatori», evidenzia il presidente neroverde Giusti. «La funzione che una società come la nostra deve avere è proprio quella di cercare di prendere i migliori talenti della nostra zona per farli giocare e dargli la possibilità di emergere, come Salvadori che ha la possibilità di andare in una piazza importante tipo Padova, dove può diventare un calciatore professionista. Qua da noi funziona così. Una cosa per cui i genitori di Michael ci hanno ringraziato è per aver saputo dell’interessamento di una società importante nei tempi per prendere una decisione. È un’opportunità che non poteva non cogliere».

Ore 17.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Occhio a quanto accade oggi alle 18 ad Alessandria. Il recupero della partita rinviata poco più di un mese fa per l’alluvione che colpì il Piemonte mette in palio la vetta della classifica del girone A. Il Bassano di Antonino Asta punterà ancora una volta su Stefano Pietribiasi, autore del sigillo numero 7 domenica nella trasferta col Renate, terminata con la prima sconfitta dopo 16 giornate senza passi falsi. «Ma l’ultimo gol ha un sapore un po’ amaro — sottolinea Pietribiasi — perché non è servito a nulla. Nel primo tempo abbiamo avuto diverse occasioni per raddoppiare, dispiace perdere così ma abbiamo la possibilità di tornare subito in campo, guardando con la giusta oglia di riscatto alla partita di oggi». In palio c’è il primo posto in classifica: chi vince, infatti, scavalca la coppia di testa formata da Novara e Pavia (34 punti contro i 32 di Alessandria e Bassano).

Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) Di nuovo al Moccagatta oltre un mese dopo. Allora c´era l´alluvione a bloccare tutto, adesso di torrenziale c´è soltanto l´Alessandria che sta procedendo a rullo: 6 vittorie nelle ultime 6 uscite, una squadra esondante che sta tracimando e sfondando gli argini della classifica. Bassano invece sta sgocciolando punti e risultati striminziti come un rubinetto che perde e che se oggi pareggiasse sarebbe molto più di una felice battuta. Adunata alle 18, un preserale che non impedirà il pienone all´antica arena alessandrina, da quelle parti c´è un´energia euforizzante che non avvertivano dalla notte dei tempi, la stessa di chi passa una serata al bar per una mano di tressette a una cena a due con Charlize Theron. A novembre c´era già una città intera a spingere i Grigi e a fare la festa al Bassano, adesso lo slancio alimentato da un altro poker di vittorie sarà ulteriormente rinvigorito, in palio c´è la vetta solitaria per chi scapperà col bottino e lì sono già convinti di fare a fette i giallorossi. Che poi, a scorrere i nomi nemici c´è da farsene una ragione: Obodo e Mezavilla in mezzo, il fantasista Taddei dietro le punte, tre figurine che sarebbero titolarissime in B, mentre davanti le munizioni sono quelle dei pistoleri Marconi e Rantier e del panzer Guazzo, noto per imbucarla spesso e non solo per aver fatto un figurone in passato a fianco della soubrette Antonella Mosetti. Asta deve rinunciare alla creatività di Nolè, fermato ieri per due giri dal giudice sportivo, come previsto, ma non vuole abdicare e anzi rilancia. «Nelle ultime due partite con Real e Renate, oltre a raccogliere poco siamo stati troppo bassi e quelli non siamo noi – argomenta Tonino – torniamo ad alzare il baricentro, proviamo ad attaccare noi come abbiamo sempre fatto. Lo so che stasera con un avversario così strutturato è difficilissimo, ma se ci facciamo schiacciare contro di loro non c´è scampo. Tentiamo noi di tenerli più bassi: l´Alessandria tra la propria gente è molto aggressiva, attacca dal primo all´ultimo minuto, non dà tregua, se cerchiamo di essere intraprendenti pure noi, magari si danno una calmata». Iocolano è quello precettato a galleggiare sulle zolle di Nolè con Cattaneo dirottato in fascia al posto del ricciolone Ioco. «Poi mi tengo qualche ballottaggio – avverte il timoniere Diesel – uno tra Priola e Zanella a fianco di Bizzotto in retrovia, l´altro tra Semenzato e Stevanin a sinistra e un altro ancora in mediana dove Davì se la gioca con Proietti e Cenetti. Di sicuro va dentro la formazione migliore, non faccio turnover, al Monza ci pensiamo da domani. Le distrazioni difensive? Credo che la squadra a Meda col Renate abbia scontato una flessione fisiologica anche sul piano dell´attenzione spicciola e della concentrazione, altrimenti certi gol non li prendi. Ci stiamo lavorando perchè non si ripeta». Infine l´altra sera cena natalizia al Martini di San Zenone tra squadra e società. Il presidente Stefano Rosso ha ricordato la memorabile stagione scorsa e un 2014 di sole luci, il padre Renzo invece, carico a molla, ha sottolineato il consolidamento del club coi nuovi soci e una realtà più che mai appartenente al territorio. Poche ore prima a Firenze, invece, Mario Macalli consegnava a Seeber la coppa del vincitore dell´ultima C2. Pare la Champions e in sede fa un bell´effetto. Già: la coppa del campionato e in abbinata la Supercoppa della categoria. Per un sodalizio che conta pure una Coppa Italia dell´intera serie C in bacheca (2008) e che quando ha vinto la D si è pure pappato poi lo scudetto della serie, la bacheca comincia a stare strettina. Anche se è tutta uno sfavillio di metalli e scalda il cuore.

Ore 16.40 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” da Carmine Parlato al termine dell’amichevole di Villanova di Camposampiero: “Zubin? Si tratta di un leggero affaticamento, niente di che. Si è fermato come da mia indicazione, dico sempre ai miei ragazzi di fermarsi prima di peggiorare la situazione. Il mercato? Ringrazio la società per questi nuovi acquisti che vanno a completare un gruppo che aveva bisogno solo di aggiungere un po’ di competizione. Avevamo bisogno di una rosa più ampia per affrontare le ‘intemperie’ del campionato. Amirante? Avevamo deciso insieme di provarlo per un tempo, ci siamo fatti un’idea e adesso dobbiamo capirci il prima possibile. Subito titolare? Non ho la più pallida idea, da qui a sabato ne passerà di acqua sotto i ponti… Il parco attaccanti? Insieme al ds De Poli abbiamo trovato giocatori che si possono integrare a vicenda. L’esonero di Cunico? Mi dispiace per il collega, come ogni esonero peraltro. Fa parte dei rischi del nostro mestiere…”.

Ore 16.12 – Qui Villanova di Camposampiero, fischio finale: Padova-Lions Villanova 13-0.

Ore 16.10 – Qui Villanova di Camposampiero, rete di pregevole fattura di Cunico, che beffa Giacon con un pallonetto. 13-0.

Ore 16.05 – Qui Villanova di Camposampiero, entra nel tabellino dei marcatori anche Cunico: 12-0. Rientra in campo Mattin al posto di Segato, che ha subito un colpo alla caviglia.

Ore 16.00 – Qui Villanova di Camposampiero, Petrilli cala il poker personale: 11-0.

Ore 15.50 – Qui Villanova di Camposampiero, altri due gol nel giro di 60 secondi: questa volta a siglarli è Amirante, che realizza quindi una tripletta come Petrilli. 10-0.

Ore 15.40 – Qui Villanova di Camposampiero, Sentinelli di testa sigla l’8-0.

Ore 15.35 – Qui Villanova di Camposampiero, altre due reti nel giro di un minuto: a siglarle è Nicola Petrilli, che firma dunque la sua personale tripletta. 7-0.

Ore 15.30 – Qui Villanova di Camposampiero: due gol in due minuti per i Biancoscudati, a segno Petrilli ed il nuovo acquisto Amirante. 5-0.

Ore 15.25 – Qui Villanova di Camposampiero, inizia il secondo tempo. Questa la formazione del Padova, sempre schierato col 4-2-3-1: Petkovic; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Segato, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Amirante.

Ore 15.20 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” dal presidente Giuseppe Bergamin sulla multa di 2.000 euro comminata ai tifosi biancoscudati: “È una vera sorpresa per me! Non c’è ragione perché succedano queste cose, è un segnale di maleducazione ed un comportamento che non ha spiegazione. Mi preoccupa che per colpa di qualche esagitato accadano queste cose, è colpa di qualche maleducato”.

Ore 15.15 – Qui Villanova di Camposampiero, fine primo tempo: Padova avanti 3-0.

Ore 15.10 – Qui Villanova di Camposampiero: tris del Padova, rete di Ilari su calcio di rigore.

Ore 15.00 – Qui Villanova di Camposampiero: borsa del ghiaccio sulla parte posteriore della coscia destra per Zubin, seduto in panchina. Corsa lungo il perimetro del campo per Ferretti e Nichele, che non saranno della partita. Assenti, invece, Pittarello (impegnato con la Rappresentativa di serie D) e Bruzzi.

Ore 14.55 – Qui Villanova di Camposampiero: raddoppio del Padova, a segno Thomassen di testa. 2-0.

Ore 14.50 – Qui Villanova di Camposampiero: problema fisico per Emil Zubin! L’attaccante lascia il campo, possibile fastidio alla coscia destra. Al suo posto entra Ilari.

Ore 14.45 – Giudice Sportivo, multa di 2.000 euro al Padova “per avere propri sostenitori in campo avverso, lanciato sul terreno di gioco oggetti vari ( una lattina di birra ed alcuni bicchieri di plastica vuoti), e sputi, uno dei quali attingeva un A.A. alla testa. Sanzione così determinata anche in considerazione della recidiva per i fatti di cui ai C.U. nº 23 e 34”.

Ore 14.40 – Qui Villanova di Camposampiero: vantaggio del Padova, a segno Zubin con una girata al volo di destro. 1-0.

Ore 14.30 – Qui Villanova di Camposampiero: inizia l’amichevole. Questo l’undici iniziale del Padova, schierato col 4-2-3-1: Cicioni; Bragagnolo, Dionisi, Thomassen, Salvadori; Segato, Mattin; Dené, Aperi, Montinaro; Zubin.

Ore 14.20 – Due curiosità: l’arbitro dell’incontro sarà il sindaco di Villanova, Cristian Bottaro, mentre il numero 17 è il vicepresidente Scappocin.

Ore 14.10 – Qui Villanova di Camposampiero: tutto pronto per l’amichevole tra i Biancoscudati ed i Lions Villanova, squadra che milita in Terza Categoria.

Ore 14.00 – (Gazzettino) Il Thermal ha fatto registrare ieri un paio di acquisti, entrambi dal Campodarsego. Si tratta dell’esterno mancino Leonardo Zaramella, classe 1994, e del centrocampista offensivo Matteo Bolchi. Nel summit societario di martedì sera si è deciso anche di continuare un’altra settimana con Andrea Vezzù alla guida della squadra, in attesa di prendere una decisione durante la sosta natalizia. Tra le opzioni in piedi ci sono Gabrieli e Vittadello. Il San Paolo ha ceduto il terzino Fornasier al Treviso ed è stato svincolato il difensore centrale Milani. In prova con la squadra ci sono Pucino, terzino classe 1992 svincolato dall’Este, e il centrocampista Andrea Veronese, svincolato. Niente acquisti dell’ultimo momento per l’Este che ha ingaggiato nei giorni scorsi il difensore centrale Luca Beghin, e per l’Abano che si è già assicurato il centrocampista Bruinier, e i difensori Dall’Ara e Ianneo. Restando all’Abano, venerdì è in programma la festa di Natale con prima squadra e settore giovanile: alle 17 la Santa Messa al Santuario di Monteortone e a seguire lo scambio di auguri in parrocchia.

Ore 13.50 – (Mattino di Padova) E lo è? Stando agli spifferi che escono dallo spogliatoio, assolutamente no. I giocatori hanno accettato sulla fiducia di seguire un progetto, quello degli olandesi, che non è ancora ben delineato. Gli stipendi di ottobre non sono ancora giunti, e nonostante le rassicurazioni, giunte anche ieri, che entro la settimana le spettanze saranno saldate, soprattutto tra i “senior” comincia a serpeggiare un po’ di malumore. Perché alle 19 di ieri sera, quando si è chiusa la finestra invernale del mercato dilettanti, ognuno di loro ha fatto una scommessa col proprio futuro, legandosi fino a giungo al San Paolo qualunque cosa accada, ed è naturale che si cominci a fare delle domande. Qualcuno, intanto, ha già deciso di non fidarsi e di salutare: è il caso di Nicola Fornasier, che ieri ha salutato tutti per accasarsi al Treviso. Un titolare in meno per il San Paolo, che negli ultimi giorni ha perso anche Vito Antonelli, il quale ha deciso, per le conseguenze di un infortunio al ginocchio, di appendere le scarpette al chiodo ed entrare nello staff tecnico di Longhi. Quando saranno sostituiti i partenti? Domande che, per ora, non hanno una risposta.

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Da un lato c’è la squadra, che avanza uno stipendio arretrato e arranca, insieme al suo allenatore, in attesa che il mercato le dia una mano rimpiazzando coloro che hanno deciso di fare le valigie. Dall’altro lato c’è una proprietà che, sabato scorso, ha firmato un accordo di cessione del 100% delle quote, ma attende ancora la ratifica dell’accordo. In mezzo c’è, infine, un soggetto non identificato che ricorda l’immagine folcloristica della nave fantasma dell’Olandese volante, che dovrà prendere in mano la situazione e dare un futuro all’Atletico San Paolo. L’alone di incertezza che circonda il passaggio di proprietà della società di via Canestrini, non ha avuto l’effetto di risolvere in un amen tutte le preoccupazioni dell’ambiente. La holding olandese che dovrebbe prendere in mano il sodalizio gialloblù, rappresentata in Italia proprio dal team manager sampaolino Fabio Barbin, al momento non s’è ancora palesata: «Il passaggio delle quote dovrebbe avvenire entro il 31 dicembre, o pochi giorni più tardi al massimo», spiegava ieri Barbin, «Gli stipendi saranno comunque pagati prima di tale data, è previsto nell’accordo firmato sabato e non c’è da preoccuparsi. L’importante è, in ogni caso, che la squadra sia serena».

Ore 13.20 – Questo il comunicato apparso sul sito dell’AltoVicentino con cui Rino Dalle Rive ringrazie Enrico Cunico: “Mi rammarica molto aver preso questa decisone, decisione sofferta è dir poco. Con Enrico ho un rapporto personale di spessore, con lui ho fatto un percorso importante, siamo partiti dal nulla, ponendoci obiettivi ambiziosi, con tanti sacrifici e lavorando giorno dopo giorno li abbiamo raggiunti. Nel percorso ci sono state tante difficoltà, affrontate e superate, abbiamo vinto campionati e coppe, condiviso momenti belli e momenti difficili… Sempre con schiettezza e professionalità. Grazie Enrico… Grazie Mister. Con stima, Rino Dalle Rive”

Ore 13.10 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Altovicentino, si cambia. Enrico Cunico è stato esonerato: la squadra per il momento è stata presa in carico dal tecnico degli allievi nazionali, Loris Bodo, un recente passato in Serie D alla guida del Mezzocorona. «Una soluzione – ha dichiarato il presidente Rino Dalle Rive – transitoria. Stiamo ponderano con grande attenzione a chi affidare la conduzione tecnica». Che tirasse aria di tempesta Dalle Rive lo aveva fatto chiaramente capire subito dopo la sconfitta casalinga di domenica con il Giorgione, stop che è costato il primo posto in classifica. «Male, male, dieci volte male. Non c’è gioco, non c’è gruppo, anche fisicamente – aveva sottolineato il presidente – siamo poco brillanti nonostante siamo, con Milan, Inter, Juventus e Udinese, l’unica squadra a disporre di attrezzature all’avanguardia come il gps». Presidente, quale la motivazione principale che ha portato alla volontà di cambiare tecnico? «I risultati negativi non sono stati il fattore determinante. Semplicemente non ho più visto i presupposti per lavorare con tranquillità, il gruppo ha perso coesione. Mi è stato chiaro quando sono entrato nello spogliatoio domenica». I cambiamenti non riguardano solo la parte tecnica. Dopo Gambino e Marrazzo, il presidente annuncia un altro rinforzo di lusso che ridisegna l’attacco. «Oggi (ieri per chi legge) a mezzogiorno ho definito l’ingaggio di Giuseppe Cozzolino». La punta arriva dal Delta Porto Tolle dove in questa prima parte della stagione in 16 partite ha totalizzato altrettante reti. Cozzolino vanta due stagioni in A (05-06 con il Lecce, nel 2007 con il Chiavo) e poi tanta C1 (Cremonese, Potenza, Como e Andria) e C2 (Pro Patria e Spal). Con le valige in mano gli attaccanti Falomi, Toledo, Paganelli (Rimini), Giglio (Taranto) e il difensore Benedetti. Il matrimonio con Cunico si rompe dopo 3 anni e mezzo. «Durante i quali – conclude il presidente – abbiamo raccolto tante soddisfazioni, e di questo lo ringrazio per il lavoro svolto». L’esonero per Cunico, lo scorso anno mister 83 punti ed una sola sconfitta che però non sono bastati per avere la meglio sul Pordenone, è arrivato inaspettato. «Fino a due settimane fa – commenta l’allenatore – eravamo primi da soli in classifica con la miglior difesa ed il miglior attacco del girone. Il tutto con una squadra totalmente rinnovata. Ma nel calcio accade anche questo e lo accetto. Rimpianti? Nessuno, solo un pò di rammarico visto che il mercato di dicembre ha apportato un miglioramento dell’organico: magari si poteva aspettare».

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Via Enrico Cunico, arriva Giuseppe Cozzolino. Sintetizzando all´osso il martedì frenetico dell´Altovicentino, queste le due novità più eclatanti. In un susseguirsi di notizie che hanno segnato una vera e propria svolta. Anzi, una rivoluzione. IL TECNICO. La decisione del presidente Rino Dalle Rive è arrivata alla fine della seconda nottata insonne: Enrico Cunico non è più l´allenatore dell´Altovicentino. Al suo posto, per ora e probabilmente anche sabato, nel match contro la Clodiense, Loris Bodo, promosso alla prima squadra dalla panchina degli allievi d´élite. «Per quanto riguarda Cunico – scandisce dalla Francia il patron – è stata una decisione molto ma molto sofferta. Purtroppo però dopo 3 anni e mezzo di lavoro in comune non c´erano più le condizioni per continuare a farlo in serenità». Oggi Dalle Rive lo chiamerà per ringraziarlo di persona e poi, insieme al direttore Fabio Graziani, si metterà alla ricerca di un nuovo tecnico. E intanto spunta il nome di Bruno Tedino, attuale ct della nazionale Under 17. «Anche se Bodo – sottolinea il presidente – non è certo uno sprovveduto, anzi. La scorsa stagione ha portato alla salvezza il Mezzocorona, per non parlare dei suoi successi con le categorie giovanili. E poi è un uomo diretto». Dalle Rive torna a Cunico, ad un divorzio che mai avrebbe pensato di consumare: «La colpa è anche mia. Quest´anno, per motivi di lavoro, non sono andato spesso agli allenamenti e non ho così avuto modo di capire il malessere che domenica è esploso in tutta la sua evidenza con il crollo tecnico e fisico. Vede, a Cunico sono davvero affezionato, lunedì sera ci siamo confrontati tutti fino all´una, però non posso fare a meno di considerare che sopra di me c´è la società e che come presidente ho il dovere di mantenerla serena e compatta». E commenta le voci di un rifiuto di Ezio Glerean con un sorriso e una precisazione: «Mi sto occupando dei miei affari e non ho avuto tempo di sentire nessuno». VALZER DI PUNTE. Cunico, comunque, non è l´unico a pagare le ultime delusioni in campionato. Dopo Kabine, infatti, lascia l´Altovicentino anche Giuseppe Giglio, punta centrale mai fiorita all´ombra delle Piccole Dolomiti. Torna in Puglia, stavolta a Taranto. E siccome Natale è alle porte, non si può mandar via un Giuseppe senza prenderne un altro. Detto, fatto. «Giuseppe Cozzolino è ufficialmente un nostro giocatore». Svincolatosi dal Delta Porto Tolle Rovigo, andrà a rimpolpare un attacco completamente stravolto nei suoi protagonisti. Comprensibile la soddisfazione del presidente vicentino. Per l´attaccante campano, nato in giallorosso (Giulianova e Lecce, in serie A) e rinato, nelle ultime stagioni, in tutte le sfumature del bianco e blu (Como, Andria, Pro Patria, Spal e Delta appunto) parla un pedigree fatto di serie A, di un gol nella nazionale Under 20 e di otto nelle cinque partite giocate coi rodigini. Gli farà posto anche Riccardo Paganelli, finito al Rimini, mentre il brasiliano Toledo Robson Machado si è accasato al Rapallobogliasco. Svincolati Falomi e Benedetti. «Ci saranno 5 punte e non 6: i nuovi Cozzolino, Marrazzo e Gambino, più i confermati Roveretto e Peluso. Certo, avevo messo gli occhi anche su un altro paio di giocatori importanti ma non abbiamo trovato l´accordo». Comunque sia, un Altovicentino a trazione anteriore, Roveretto a parte. E la finestra degli svincolati potrebbe regalare altri due colpi.

Ore 12.40 – (Gazzettino) ALTRE TRATTATIVE. Il Padova puntava anche a un rinforzo a centrocampo, ma non è andato a buon fine. «Eravamo andati su Giglio del Montebelluna e su Furlan del Tamai, ma sono saltate – afferma de Poli – A centrocampo siamo comunque a posto: oltre a Nichele, Segato, Mattin e Mazzocco possono all’occorrenza giocare come interni Dionisi e Ilari». È sfumato nelle ultime ore l’esterno offensivo Marco Beccaro della Sacilese. «Lo prendevamo solo se usciva qualcuno», dice De Poli, e pochi giorni fa il Padova aveva provato a inserire nell’operazione Denè rimediando picche. Questa la versione del diesse Fiorin della Sacilese. «Venerdì c’è stato un avvicinamento forte dei biancoscudati e lunedì sono venuto a Padova: avevamo dato la massima disponibilità e il ragazzo era lusingato. Abbiamo parlato per trovare un accordo, De Poli mi ha detto che doveva chiedere permesso alla società e che mi avrebbe richiamato dopo due ore, invece non si è fatto sentire per l’intera giornata, l’ho vista come una mancanza di rispetto. E in serata abbiamo deciso che Beccaro restava con noi. De Poli mi ha poi chiamato martedì per dirmi che facevano fatica a farlo, ma il film se lo è fatto tutto lui».

Ore 12.30 – (Gazzettino) «Ne parlavamo da alcuni giorni: l’altra notte avevamo trovato l’accordo, e questa mattina (ieri, ndr) era arrivato un “no” dalla Lavagnese. Ma nel pomeriggio hanno cambiato idea e abbiamo trovato un accordo. Formigoni fa il percorso inverso, ma si tratta di due operazioni distinte». Stamane il giocatore sarà in città e oggi alle 14,30 debutterà con il Padova a Villanova di Camposampiero nel test con i Lions. «È una prima punta. Sono soddisfatto – prosegue – non so quante squadre abbiano in attacco giocatori come Amirante, Ferretti e Zubin». SALVADORI. Si è allenato con i compagni all’Appiani e ha detto: «Sono emozionato, non potevo rifiutare Padova perché è come essere nei professionisti e per me è un sogno. La mia qualità migliore? La corsa, amo spingere sulla fascia. Naturalmente devo ancora migliorare. Parlato? Mi ha fatto una buonissima impressione. Sono felice di essere qui».

Ore 12.20 – (Gazzettino) Il Padova piazza il colpo in extremis. Salvatore Amirante, classe 1984, è un nuovo attaccante biancoscudato e la fumata bianca è giunta qualche istante prima della chiusura del mercato. Arriva a titolo definitivo dai genovesi della Lavagnese (secondi nel girone A di serie D), ai quali con la stessa formula è stato girato il giovane centrocampista Luca Formigoni. Sempre ieri è stato ufficializzato il terzino sinistro Michael Salvadori, classe 1994, acquistato a titolo definitivo dall’Union Ripa La Fenadora. AMIRANTE. Nell’attuale stagione ha segnato sei gol, otto invece i sigilli nel girone di ritorno del passato campionato con i liguri. Nel suo curriculum figurano anche le esperienze con lo Schaffhausen (serie B svizzera) e con Carl Zeiss Jena e Germania Windeck (quattro anni nella serie C tedesca), oltre a uno spezzone di campionato con il Savona (Lega Pro). «Sono arrivato ad Amirante tramite delle amicizie», spiega il diesse De Poli.

Ore 12.10 – (Gazzettino) ALTOVICENTINO. Ha esonerato il tecnico Cunico e ieri ha diretto l’allenamento Loris Bodo della squadra allievi élite. Quanto al successore, il presidente Dalle Rive avrebbe rimediato un rifiuto da Glerean e Zanin, mentre Tedino non sarebbe intenzionato a lasciare la guida della Nazionale under 17. Sul fronte mercato, rifatto l’attacco: ingaggiato l’attaccante Cozzolino (era stato accostato anche ai biancoscudati) che si aggiunge a Gambino e Marrazzo arrivati nei giorni scorsi, cedute le punte Giglio (Taranto), Paganelli (Rimini) e Toledo. È partito anche il difensore Benedetti.

Ore 12.00 – (Gazzettino) Ora è ufficiale. Il Calcio Padova 1910 avrà tempo fino all’11 febbraio per accordarsi con i creditori e presentare al tribunale fallimentare la domanda di omologa del concordato in bianco. Il collegio guidato dal presidente Francesco Spaccasassi e composto dalle giudici Maria Antonia Maiolino e Caterina Zambotto ha accolto la richiesta di proroga avanzata dai legali di Diego Penocchio. Il Calcio Padova ha fatto sapere al tribunale di avere bisogno di altro tempo. Le trattative per gli accordi con i creditori sono in corso, ma l’intera operazione deve ancora essere perfezionata. La vecchia società avrebbe proposto a tutti i chirografari il saldo del 30 per cento delle rispettive spettanze, in tre tranches nell’arco di un paio d’anni. Ai legali del club sarebbero arrivate alcune risposte positive. Penocchio deve condurre in porto trattative molto delicate, tra cui quella con il Comune di Padova che lamenta crediti per oltre 300mila euro tra affitto e costi di utenze. Il presidente e il suo predecessore Marcello Cestaro contano di chiudere il concordato con un esborso di circa 5-6 milioni di euro.

Ore 11.40 – Primo assaggio di stadio Euganeo per Amirante: Marco Bergamin lo accompagna sul terreno di gioco.

Ore 11.20 – Queste, invece, le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino”, “Gazzettino”, “Telenuovo” e “Café TV 24″ da Salvatore Amirante in occasione della sua presentazione ufficiale quale nuovo giocatore biancoscudato: “Sono contentissimo e molto emozionato. È un’occasione da non perdere e da sfruttare a tutti i costi. Sono qua per dare una mano, sperando di vincere. La trattativa? Sono stati due giorni di continui contatti, io ho trovato subito l’accordo col Padova ma la Lavagnese non voleva mollarmi nonostante avessi subito comunicato la mia volontà di vestire la maglia biancoscudata. Fisicamente sto benissimo, mi sono allenato anche ieri con loro dato che non sapevo come sarebbe finita! Il ruolo? Sono un tuttofare, posso giocare da punta centrale anche se in Germania giocavo più da ‘boa’, ma più che il ruolo conta il bene della squadra. A 22 anni potevo scegliere se andare al Sassuolo o trasferirmi all’estero, e ho deciso di provare quest’esperienza. In Germania ho giocato in serie C al Carl Zeiss Jena, ci venivano a vedere 20.000/30.000 persone. Poi a Savona alla prima partita ho segnato dopo mezz’ora e al quarantesimo mi sono rotto il crociato. L’operazione non è andata bene e sono rimasto due anni fermo, pensavo addirittura che non sarei tornato a giocare ed invece sono ripartito dalla Lavagnese. La mia fede calcistica? Sono sampdoriano, ma mi ricordo benissimo del Padova perché vent’anni fa ha mandato in serie B il Genoa!”.

Ore 11.00 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino”, “Gazzettino”, “Telenuovo” e “Café TV 24” da Fabrizio De Poli: “Presentiamo Salvatore Amirante, è stata una trattativa un po’ lunga ma si è conclusa ieri alle 18.40. Arriva a titolo definitivo, siamo arrivati a lui tramite contatti ed amicizie in quanto cercavamo un giocatore con le sue caratteristiche. Il mercato di gennaio? Penso che faremo le nostre debite valutazioni, sia in entrata che in uscita. E abbiamo ancora un posto libero per un calciatore extracomunitario…”. Flash anche di Marco Bergamin: “Sono soddisfatto di come abbiamo operato in questa finestra di mercato, ne siamo usciti ulteriormente rafforzati”.

Ore 10.50 – Arriva Amirante, accompagnato da Fabrizio De Poli e Marco Bergamin.

Ore 10.30 – Qui Euganeo: a breve la conferenza stampa di presentazione di Salvatore Amirante.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) «Una grande emozione, soprattutto perché finora avevo sempre giocato vicino a casa e questa per me sarà la prima esperienza lontano dalla famiglia», le prima parole di Salvadori, che nel pomeriggio ha sostenuto all’Appiani il primo allenamento con i compagni, «Arrivare in una piazza come Padova me è un’emozione unica, mi sento come se arrivassi in una società professionistica. Mi spiace lasciare i miei compagni, ma non potevo rifiutare: essere qui è un sogno». E il destino, a volta, gioca anche dei brutti scherzi visto che sabato, all’Euganeo, è in programma proprio Padova-Ripa. Timido, ma determinato. Salvadori non nasconde la gioia per la chiamata in biancoscudato: «Entrando in sede ho visto le foto alle pareti, e subito ho notato quella di Del Piero. Quando sono andato via dal Ripa, tutti i miei amici mi hanno detto: «Guarda che lì ha giocato Alex, fatti valere». E pensare che a giugno mi sono allenato tre volte col Marano, e ho conosciuto Ferretti, ma non ho proseguito perché non avendo l’auto per me era impossibile spostarmi. Alla fine è stato meglio così, visto che ora sono arrivato qui».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Martin Trinchieri, argentino dell’Arzichiampo, Ivo Bez, attaccante della Triestina finito però all’Adriese, Marco Beccaro, padovano della Sacilese, Federico Furlan, offensivo del Tamai, e Dejan Marijanovic, sloveno in forza all’Oltrepovoghera ma con un passato a Belluno: tutti tentativi effettuati e finiti in un pungo di mosche. Ieri sera, quando tutto sembrava scritto, la fumata bianca: insieme a Ferretti, Zubin e Pittarello, Parlato ha ora a disposizione un altro attaccante. Il nuovo terzino. Non l’unico acquisto chiuso nella giornata di ieri, visto che per ciò che riguarda il terzino sinistro De Poli era già riuscito a coprire il buco lasciato dall’uscita di Genny Russo. Ieri mattina è sbarcato a Padova Michael Salvadori, ventenne proveniente dal Ripa la Fenadora. Emozionato, accompagnato dal suo procuratore e dagli affetti più cari – mamma Agnieszka, di origine polacca, papà Marco e la fidanzata Eva – ha firmato in sede il contratto con il Padova, che l’ha prelevato a titolo definitivo.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il colpo a sorpresa è giunto a pochi minuti dalla chiusura del mercato: il Padova, dopo diversi giorni di tentativi andati a vuoto, è riuscito ad accaparrarsi un nuovo attaccante. Salvatore Amirante, attaccante classe 1984 in forza alla Lavagnese (dove è invece finito Luca Formigoni), da ieri sera è ufficialmente un nuovo attaccante biancoscudato. Un acquisto arrivato quando a soli venti minuti dal gong del mercato, e che va ad aggiungersi all’apprododel terzino Michael Salvadori dal Ripa la Fenadora. «Il primo contatto era avvenuto lunedì sera», spiega il diesse Fabrizio De Poli, «Stamattina (ieri, ndr) dopo un primo ok la società ligure ci aveva detto no. Nel pomeriggio, invece, ci hanno richiamato e la trattativa si è riaperta. Amirante è una prima punta, andrà ad affiancare Ferretti al centro dell’attacco». Stamattina il giocatore sarà a Padova, e nel pomeriggio potrebbe già sostenere il primo allenamento. Attacchi a vuoto. E dire che ieri mattina tutti gli sforzi sembravano vani. Dall’addio di Christian Tiboni la selva di nomi sondati era stata enorme.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) I rivali biancoscudati sono entrati veramente in crisi? Le due sconfitte consecutive, arrivate nel derby contro l’Arzignano e in casa con il Giorgione, sono costate la panchina al tecnico dell’Altovicentino Enrico Cunico. Ieri è arrivata l’ufficialità dell’esonero dell’allenatore che, appena un mese fa, era stato definito come il “il tecnico dei record”. Nelle prime novanta gare alla guida della formazione di patron Dalle Rive, il mister di Caldogno aveva collezionato appena 3 sconfitte per una media incredibile di due punti e mezzo a partita. Poi è arrivata la crisi di fine autunno, un pareggio e due sconfitte nell’ultimo mese sono costate, a malincuore raccontano i ben informati, l’esonero a Cunico, l’allenatore che aveva portato il Marano dall’Eccellenza in serie D, sfiorando il doppio salto di categoria la scorsa stagione, sfumato solo dopo un appassionante testa a testa con il Pordenone di Parlato. La seduta di ieri di ieri è stato diretta dall’allenatore degli Allievi Loris Bodo, ed è molto probabile che sia lo stesso Bodo a sedere in panchina nella prossima gara di campionato che anche l’Altovicentino anticiperà sabato in casa della Clodiense. Ieri Dalle Rive era in Francia per lavoro, ma dopo una lunga riunione lunedì sera con Cunico e il suo staff ha deciso di esonerare il tecnico. Il presidente vuole valutare bene la scelta del successore, il nome forte è quello di Alessandro Renica, mentre sembra sfumare la pista che porta a Ezio Glerean. Nel frattempo, l’Altovicentino non ha perso tempo e ha definito ieri l’acquisto dell’attaccante Giuseppe Cozzolino (accostato nei giorni scorsi anche al Padova) un lusso per la categoria, a segno già 16 volte in questa stagione con la maglia del Delta Porto Tolle nel girone D. A fargli posto ci ha pensato Giglio, che ha firmato con il Taranto.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Nemmeno il tempo di arrivare, che Michael Salvadori è stato sottoposto a una sessione extra di allenamento da parte di Parlato. Assieme a lui gli altri tre giovani terzini, Busetto, Bragagnolo e Degrassi, che si sono fermati di più sul campo dell’Appiani per una serie di esercizi tattici. La situazione che preoccupa maggiormente, tuttavia, è quella di Matteo Nichele, che anche ieri è rimasto a riposo dopo il problema muscolare che l’ha visto uscire dal campo all’intervallo contro il Kras Repen. Oggi le sue condizioni verranno rivalutate ma è in forte dubbio la sua presenza per la gara di sabato. Stesso discorso per El Rulo Ferretti che si allena ancora a parte, mentre ha già smaltito l’acciacco Nicola Petrilli, ieri regolarmente in campo all’Appiani. Per questo pomeriggio è stata fissata (tempo permettendo visto le piogge delle ultime ore) un’amichevole contro i Lions Villanova, formazione che milita nel campionato di Terza categoria. Fischio d’inizio alle 14.30 al campo Comunale di via Protti a Villanova di Camposampiero. Sempre in tema di amichevoli in provincia, il 28 dicembre, l’unica domenica di sosta natalizia, i Biancoscudati dovrebbero scendere in campo a Piove di Sacco per affrontare la Piovese. Intanto si preparano i festeggiamenti per quella che sarà l’ultima gara dell’anno sabato pomeriggio alle 14.30 allo stadio Euganeo contro l’Union Ripa La Fenadora. La società biancoscudata ha aperto la prevendita dimezzando il prezzo dei biglietti per tutti i settori, mentre la tribuna Fattori ha organizzato un brindisi natalizio per il dopo partita. nella sede di via Galilei 50 a Rubano, sabato.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) E Michael pensa alla possibilità di un debutto che, magari, avrebbe voluto evitare: «Sabato magari sentiranno l’emozione nei primi dieci-quindici minuti ma non mollano mai. Il calcio è questo, io sono pronto». Ora l’obiettivo è quello di testare i due nuovi acquisti. Per Zubin bisognerà attendere il 4 gennaio, giorno in cui è in programma lo scontro diretto Alto Vicentino-Padova a Valdagno. De Poli ha tentato fino all’ultimo di prendere dalla Sacilese anche l’esterno Marco Beccaro ma tutto si è arenato per il rifiuto del club friulano. Proprio la grande rivale biancoscudata, l’AltoVicentino, ieri ha centrato il «colpo» Giuseppe Cozzolino dal Delta Porto Tolle e ha esonerato l’allenatore Enrico Cunico, senza tuttavia sciogliere le riserve sul suo sostituto: si era parlato molto nei giorni scorsi di Ezio Glerean, basterà aspettare per saperne di più. Insomma, un duello senza esclusione di colpi, senza fine e destinato ad arricchirsi di ulteriori colpi di scena. Del resto il mercato è finito, ma solotanto per modo di dire. Le sorprese sono sempre dietro l’angolo e dalle due grandi rivali per la promozione in Lega Pro ci si può aspettare davvero di tutto. Un testa a testa da cui solo una potrà uscire vincitrice e promossa.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Molti si aspettavano un altro attaccante e l’attaccante tanto invocato è arrivato proprio sul filo di lana. Si tratta di Salvatore Amirante, 8 gol in 13 partite con la Lavagnese (serie D) nel secondo spicchio della passata stagione, che il Padova ha annunciato proprio alle 19 in punto, quando si è chiusa la finestra decembrina del mercato dilettanti. In dote a Carmine Parlato sono stati consegnati due nuovi attaccanti, primo fra tutti Emil Zubin, soffiato all’Alto Vicentino e un esterno basso di difesa (Michael Salvadori) che affiancherà il giovane Degrassi. Salvadori, presentato poco dopo pranzo nella sala stampa dello stadio Euganeo e acquistato dal Ripa La Fenadora a titolo definitivo, non crede ai propri occhi. A 20 anni appena compiuti, potrebbe debuttare con la nuova maglia proprio sabato nell’anticipo televisivo contro la sua ex squadra e affiancherà l’altroo terzino Degrassi. «Sono emozionatissimo — spiega Salvadori — è la prima volta che vado a giocare lontano da casa e venire a Padova è un’emozione unica. Venendo qua ho notato subito la foto di Alessandro Del Piero e non ho mai ricevuto così tanti messaggi da amici e conoscenti È stata dura salutare i miei ex compagni dell’Union Ripa La Fenadora — sorride — ma ora devo pensare solo al Padova anche perché mi hanno già tolto dal loro gruppo Whatsapp».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Emergono particolari molto interessanti nel dispositivo con il quale lunedì il Tribunale di Padova ha accettato di concedere una proroga di sessanta giorni a Diego Penocchio e Marcello Cestaro relativamente alla vicenda del Calcio Padova 1910 del 15 luglio scorso. E il «buco» in bilancio del club viene certificato nero su bianco: 13 milioni e 400mila euro. Una cifra enorme, per ripianare la quale (o perlomeno tentare di farlo) è scesa in campo anche Unicomm. Fra le pieghe del possibile accordo emerge che Gsport, che curava il marketing nella passata stagione e aveva stretto un accordo di sponsorizzazione con il gruppo Unicomm, ha accettato di transare le proprie spettanze per un milione e 237mila euro. La Ormis di Penocchio ha rinunciato a un credito di 813mila euro accettandone mille per tacitare ogni propria pretesa e legando la stessa all’accordo della ristrutturazione complessiva del debito. Inoltre Penocchio si accollerà oltre due milioni di euro dovuti al Credito Sportivo, senza dimenticare che verranno pagati i debiti nei confronti dell’erario e quelli previdenziali usufruendo di possibili rateizzazioni: verranno liquidati interamente i debiti nei confronti dei dipendenti non calciatori e verrà corrisposto in 36 mesi il 50% del credito maturato dai calciatori e dai privilegiati e il 70% degli importi con i chirografari. Tutto questo, ovviamente nelle intenzioni di Unicomm e Penocchio, che dovranno ottenere il placet di tutti i creditori per avere il via libera. Unicomm e Penocchio, in definitiva, stanno tentando di evitare il fallimento e il rischio di incorrere nell’accusa di bancarotta fraudolenta. In campo è stato schierato un fortissimo pool di avvocati. Simone Perazzolo per i fornitori, Vittorio Rigo e Massimo Diana per i calciatori e i tecnici, i legali di Penocchio e di Unicomm, Andrea Zaglio, Marco Orizio e Stefano Vergano. Adesso bisognerà soltanto attendere per capire se la manovra avrà o meno successo.

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (sedicesima giornata, sabato 20 dicembre e domenica 21 dicembre, ore 14.30): ArziChiampo-Tamai, Belluno-Union Pro, Biancoscudati Padova-Union Ripa La Fenadora, Clodiense-AltoVicentino, Dro-Kras Repen, Fontanafredda-Triestina, Giorgione-Montebelluna, Legnago-Sacilese, Mezzocorona-Mori Santo Stefano.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 38, AltoVicentino 35, Belluno 33, Sacilese 30, Union Ripa La Fenadora e Tamai 26, Clodiense e Montebelluna 24, ArziChiampo e Giorgione e Union Pro 19, Fontanafredda 18, Legnago 15, Dro 13, Kras Repen e Triestina 10, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 6.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della quindicesima giornata: AltoVicentino-Giorgione 0-1, Kras Repen- Padova 1-3, Legnago-Dro 1-1, Montebelluna-ArziChiampo 2-2, Mori Santo Stefano-Triestina 1-2, Sacilese-Clodiense 1-0, Tamai-Fontanafredda 1-2, Union Pro-Mezzocorona 2-1, Union Ripa La Fenadora-Belluno 1-1.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 16 dicembre: si chiude il mercato, acquistati Salvadori ed Amirante e ceduto Formigoni




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