Padova, De Poli: “La realtà dice che siamo primi in classifica, il resto non conta. Sto facendo del mio meglio per essere riconfermato. E l’AltoVicentino…”

Condividi

Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli

«Sono molto soddisfatto di quello che ho fatto. La realtà dice che siamo primi in classifica, il resto non conta». Fabrizio De Poli promuove il suo operato, e quindi anche il Padova capolista, a una giornata dal termine del girone d’andata. Dopo la sosta per le feste natalizie il direttore sportivo biancoscudato è pronto a tornare in prima linea con la squadra, tanto più che c’è da preparare l’attesissimo scontro diretto in trasferta di domenica 4 gennaio con l’Altovicentino. «Li ho visti molte volte, sono una buonissima squadra, di sicuro alla pari con noi per valori e qualità, e si possono giocare il campionato in maniera importante. Alla fine a fare la differenza sarà il gruppo, incluso l’apporto dei ragazzi che non sono titolari. Siamo molto coperti in ogni ruolo, anche se a gennaio andremo a ridurre l’attuale rosa da 27 a 24-25 giocatori». In uscita figurano infatti Bragagnolo (Vicenza), Bruzzi (Livorno) e Montinaro (Lecce), mentre potrebbe arrivare dal Verona il giovane esterno offensivo Bearzotti che Parlato ha già avuto l’anno scorso al Pordenone. «Il discorso è stato già impostato con l’agente del ragazzo e con il Verona, ma dobbiamo valutare un attimo la situazione per vedere se davvero ne abbiamo bisogno. Come giovani ci sono Mazzocco, Mattin a centrocampo, Busetto è un jolly, a sinistra siamo a posto con Degrassi e Salvadori, e davanti abbiamo Pittarello».

«Ma in questo momento la cosa più importante è capire come stanno gli infortunati: Nichele, Zubin e Ferretti dovrebbero essere a posto per l’Altovicentino, quanto a Petkovic dobbiamo aspettare la risonanza». Qualora il portiere serbo non dovesse farcela, con Cicioni tra i pali bisognerà utilizzare un giovane in più fuori. Che partita si aspetta con l’Altovicentino? «Loro cercheranno di vincere in tutti i modi, anche perché mettendosi nei loro panni sarebbe pesante iniziare il girone di ritorno con un distacco di almeno cinque punti. Quanto a noi, non siamo una squadra capace di giocare per il pareggio: dovremo essere in palla e avere un approccio importante. Andrà come andrà, ma giocheremo con grande coraggio a applicazione. Non faremo una partita molle, non è nel nostro dna». E Carmine Parlato è molto bravo a preparare le partite. L’ha sorpresa? «Non l’ho scoperto io, ha già vinto in altre piazze. È una persona e un tecnico intelligente, abbiamo un ottimo rapporto, anche di amicizia. Quando parliamo di calcio lo facciamo senza complicarci la vita: non ha tremila paranoie o fisime, ripeto è intelligente. Io ho fiducia in lui e credo che lui ne abbia in me, come entrambi l’abbiamo dalla proprietà. Quando giocavo al Padova, Bruno Giorgi diceva che “il calcio è semplice, sono le persone che lo rendono difficile”. Noi abbiamo sempre fatto le cose in maniera semplice e tranquilla».

Tornando al mercato, c’è un’operazione per la quale è rammaricato? «Volevo due giocatori che sono al Martina: l’esterno Arcidiacono e la punta Montalto. Ci ho provato a inizio stagione, ma giustamente entrambi volevano restare in Lega Pro. Avevo ripreso il discorso a novembre, ma il Martina non li ha voluti dare». Il biancoscudato che più l’ha stupita? «Segato perché pur non essendo più giovane ha ancora ampi margini di miglioramento. Il portiere Petkovic ha tutto per sfondare. E Busetto, pur avendo qualche limite sul piano della qualità, ha grande applicazione, mezzi fisici e tempo per migliorare». Un giudizio sullo stato maggiore biancoscudato? «Il presidente Giuseppe Bergamin mi ha colpito per la sua capacità di porsi in maniera importante e allo stesso tempo per la sua umiltà con tutto l’ambiente, dentro e fuori la struttura societaria. L’amministratore delegato Roberto Bonetto per le sue capacità, la disponibilità e la fermezza». E i loro figli? «Edoardo Bonetto è un’aziendalista che si sta dando molto da fare per portare avanti la società, con l’unico neo che soffre troppo. Marco Bergamin ne capisce di calcio e ha la grande capacità di apprendere subito. Può diventare un buon dirigente». E il futuro di De Poli sarà sempre con il Padova? «Intanto devo ringraziare la proprietà per avermi fatto arrivare qui. Come tutti ho un contratto di un anno e sto facendo del mio meglio per essere confermato. Deciderà la proprietà, al di là dei rapporti personali che ci sono».




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com