Live 24! Union Pro-Padova, -2: Zubin e Degrassi recuperabili, rottura del legamento collaterale per Busetto

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Ore 22.20 – (Messaggero Veneto) «Due anni e mezzo non si scordano da un giorno all’altro, checché ne dica qualcuno. Quindi tiferò e spero che vinca il Pordenone». Emil Zubin è anche un illustre ex del Lumezzane (5 anni coi bresciani), ma, quando gli si pone davanti la scelta, lui non ha dubbi: l’ex capitano neroverde, ora al Padova (infortunato), sceglie i “ramarri” nella sfida di domani al Bottecchia. «Il “Lume” mi ha dato la possibilità, a 20 anni, di diventare un giocatore professionista – spiega il centravanti –, ma non c’è confronto: il Pordenone è il Pordenone. Cercherò di seguire la partita e starò virtualmente a fianco dei miei ex compagni. Dai neroverdi mi sono separato troppo poco tempo fa, e con quei colori ho vissuto due tra i più begli anni della mia carriera. Spero che la squadra vinca – continua –: se infila un altro successo dopo quello di Bergamo prende grande slancio». Zubin è un doppio ex. «Me ne sono andato, ma non ho fatto lo “Schettino” come dice qualcuno – afferma –, al Pordenone ci ho lasciato il cuore. Al di là di tutto sono convinto che si salverà: Fabio (Rossitto, ndr) lo conosco, so come lavora e quanto può dare. Si vede la sua mano. Anche se – si permette Zubin – adesso sta giocando una squadra esperta, non più quella giovane di inizio anno: le differenze si sono viste a Bergamo». L’ex capitano non vuole far polemica: riconosce soltanto un dato oggettivo. Su Bjelanovic dice che «è un grande acquisto, anche se non lo conosco personalmente», poi si augura di giocare: è ancora vittima di un problema al flessore. La sua ultima gara è quella di metà novembre col Renate. «Non vedo l’ora di dare il mio contributo alla nuova squadra», chiude il “vecchio” capitano, mai dimenticato dai tifosi.

Ore 22.00 – (Trentino) L’avevamo anticipato qualche giorno fa e adesso la notizia ha anche i crismi dell’ufficialità: il centrocampista bolzanino Lorenzo Melchiori approda al Mezzocorona. Classe ’96, capitano della squadra “Beretti” dell’Alto Adige, il calciatore altoatesino dal gran fisico e i piedi buoni arriva in prestito (sino a giugno e senza diritto di riscatto) in Piana Rotaliana: per lui cinque mesi in serie D agli ordini di Luca Lomi (che lo conosce già, visto che l’attuale tecnico gialloverde in passato ha avuto modo di lavorare con Melchiori nel settore giovanile biancorosso) che serviranno a fargli prendere contatto con i campionati “maggiori”. Anche se, va detto, il centrocampista (può agire sia da playmaker che da interno) la scorsa estate ha svolto il ritiro precampionato con la prima squadra dell’Alto Adige agli ordini dell’ex tecnico Claudio Rastelli, scendendo in campo anche in tutte le amichevoli disputate dalla compagine altoatesina. L’arrivo di Melchiori, che piaceva parecchio anche al Dro (per diverse settimane la società della Busa ha provato a convincerlo), è stato caldeggiato Lomi: la scelta del giocatore è ricaduta su Mezzocorona per poter meglio conciliare studio e calcio, visto che la prima squadra rotaliana svolge le proprie sedute al pomeriggio, mentre il Dro si allena in serata. L’organico gialloverde, ridotto all’osso per defezioni, infortuni (Folla ne avrà per almeno un mese) e squalifiche, si arricchisce così di un elemento dalle indubbie qualità che permetterà all’allenatore del Mezzocorona di disporre di un’alternativa in più in mezzo al campo. L’ennesimo giovane alla corte di Lomi che nell’ultimo match ha dovuto schierare una squadra praticamente di soli under. Nessuna novità, invece, per quanto riguarda Dro e Mori Santo Stefano. Entrambe sondano il mercato alla ricerca dell’ “occasione” giusta, ma i margini di manovra (leggasi budget) sono piuttosto ristretti per tutte e due le formazioni trentine. Stefano Manfioletti e Davide Zoller avrebbero entrambi gran bisogno di una prima punta di “peso” e con esperienza in categoria. Gli svincolati abbondano e dalle società professionistiche sono parecchi gli attaccanti in uscita che, però, hanno costi decisamente proibitivi per le “nostre”. Dopodomani si torna in campo per la prima giornata d’andata: il Mezzocorona sarà di scena sul campo della Triestina in una “super” sfida salvezza, il Mori ospiterà il Belluno, terzo della fila, mentre il Dro andrà a far visita all’Union Ripa La Fenadora, compagine bellunese che ambisce ad un posto nei playoff.

Ore 21.40 – (Il Piccolo) Come se le difficoltà di classifica non fossero già sufficienti a rendere la situazione della Triestina molto problematica, ora ci si mettono anche i malanni di stagione e gli infortuni a complicare ulteriormente l’avvicinamento alla fondamentale sfida di domenica al Rocco contro il Mezzocorona (inizio ore 14.30). L’influenza che nei giorni scorsi sembra aver colpito mezza città, è arrivata anche in casa alabardata: ieri non solo è rimasto a letto con 39 di febbre mister Ferazzoli, ma nelle stesse condizioni c’erano Spadari, Bedin e Gusella. Con queste assenze, la partitella organizzata contro gli Juniores ha finito per avere un’importanza relativa quanto allo schieramento provato, ma purtroppo anche la sgambata in famiglia ha portato ulteriori preoccupazioni all’Unione: nelle prime fasi della partita, infatti, Federico Celli è rimasto a terra dolorante a un ginocchio ed è stato portato a braccio negli spogliatoi, senza che il giocatore riuscisse a posare la gamba per terra. Le prime cure sembrano aver ridimensionato il problema, potrebbe trattarsi anche solamente di una forte botta, ma è ovvio che solamente oggi se ne saprà di più sulle reali condizioni del terzino sinistro alabardato. La cui importanza è quasi superfluo ricordare, visto che non ha saltato nemmeno una partita in tutto il girone di andata ed è quello con il minutaggio maggiore, oltre a essere un 1994 e occupare stabilmente una casella degli under. Speriamo che le notizie di oggi siano buone e Celli possa recuperare per domenica, anche se le prime sensazioni non erano certo incoraggianti. Se a questo aggiungiamo che per tutta la settimana Manzo si è allenato a parte per un affaticamento muscolare, ecco perché in casa Triestina l’eventuale formazione per la sfida contro il Mezzocorona è ancora in altissimo mare. Qualche indicazione dalla partitella di ieri comunque si può trarre e la prima riguarda il centrocampo, dove in un 4-3-1-2 il vertice basso l’ha fatto sempre Thiam Diop e come trequartista ha giocato Proia, mentre negli altri ruoli si sono alternati Sittaro e Arvia, considerata l’indisponibilità degli altri. In difesa nella prima frazione si è vista la coppia centrale Fiore-Antonelli, nella ripresa quella composta da Luca Piscopo e il neoarrivato Assane Mboup, il centrale senegalese classe 1990. Come terzini avevano iniziato Crosato e Celli, ma dopo l’infortunio di quest’ultimo è toccato a Ventura andare a sinistra. In attacco, invece, la solita coppia Milicevic-Rocco, mentre l’altro nuovo arrivato, il giovane classe 1996 Danilo Perrotta proveniente dalla Berretti del Cosenza, ha prima giocato da unica punta della Juniores, e nella ripresa ha invece fatto coppia con Milicevic. Comunque i nuovi arrivi non sono stati ancora ufficializzati, pertanto non si sa se verranno tesserati entro domenica e potranno essere disponibili.

Ore 21.20 – (Corriere delle Alpi) A caccia della seconda vittoria consecutiva e alla ricerca del gol, quello che insegue Marco Dassiè dopo esserci andato vicino ancora una volta contro il Giorgione: doppio dribbling in velocità e conclusione dal limite toccata dal portiere in angolo. Il giovane centrocampista classe 1995 domenica è stato tra i migliori, ha conquistato anche il rigore del 3- 0 e sta dimostrando notevole personalità, anche quando mette l’accento sull’aspetto da migliorare di squadra: «Dobbiamo giocare di più la palla, avere più coraggio di giocare palla a terra partendo da dietro con la manovra», dice il fuoriquota, che suona la carica in vista della prima di ritorno. Contro il Dro però, il Ripa Fenadora dovrà fare a meno di Antoniol a centrocampo e di Pellizzer sulla fascia destra in difesa, entrambi squalificati per il quarto cartellino giallo. Si guarda in alto. Nel mirino i play-off come obiettivo di società e la crescita a livello personale. Dassiè punta a migliorare il bottino di gol rispetto all’anno scorso: «Il morale è alto, speriamo di continuare così e di raggiungere l’obiettivo che è il quinto posto. Possiamo giocarcela con tutte. Personalmente spero di continuare così e di migliorare sempre di più, magari di fare anche qualche gol in più. Vorrei migliorare quanto fatto l’anno scorso quando ne avevo segnati tre. Adesso sono a uno (quello decisivo realizzato a Trieste)». Certezze. L’umore è ottimo in casa neroverde dopo la vittoria conquistata con autorevolezza domenica scorsa. Lo sottolinea Marco Dassiè: «Contro il Giorgione abbiamo fatto un’ottima partita, giocando bene e ottenendo i tre punti che volevamo. La squadra sta bene e il morale è alto», sottolinea. «Pensiamo sempre a una partita alla volta». Tutte le avversarie sono pericolose. «Le prime due fanno un campionato a sé, ma possiamo giocarcela anche contro di loro. Sono tutte lì: il Tamai sta facendo un ottimo campionato, la Sacilese ha un bel gioco ed è sempre nei primi posti, il Belluno è una bella squadra, la Clondiense è una formazione giovane, poi ci sono il Montebelluna, l’Arzignano, il Fontanafredda ma anche le altre. Adesso guardiamo al Dro e vediamo di conquistare i tre punti, poi penseremo alle prossime avversarie – Clodiense e Sacilese – sperando di fare bene in entrambe le partite», dice Marco Dassiè. «Domenica dobbiamo fare noi la partita e non lasciare l’iniziativa agli avversari. Sicuramente non sottovaluteremo il Dro, squadra che deve salvarsi ma che già all’andata ci ha creato problemi e non credo verrà solo a difendersi. Dobbiamo tenere noi in mano il gioco. Siamo ripartiti alla grande dopo la pausa, durante la quale abbiamo fatto un buon lavoro. Speriamo di continuare così».

Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Nessuno come il Belluno, ma lo rifarei. Domenica pomeriggio al polisportivo, con addosso la maglia del Mori Santo Stefano, tornerà un ragazzo biondo che su quel campo ha corso tutti i giorni da settembre a dicembre. È Julian Prünster, difensore preso all’ultimo nel mercato estivo e girato dopo pochi mesi in prestito al Mori perché voleva giocare. Lui, centrale di difesa classe ’95, ovvero esattamente il giocatore che ora serve al Belluno e che Fardin potrebbe aver trovato di Andrea Di Bari, attualmente in prova. «Lo so, ho letto che stanno cercando un giocatore con le mie caratteristiche – conferma Julian – e ci sta, ovvio che almeno un terzo in quel ruolo lo devi avere. Ma io non tornerei mai indietro». Insomma nessun pentimento? «Assolutamente. Da quando sono al Mori ho giocato tutte le partite titolare, per tutti i 90 minuti. Ed è quello di cui avevo bisogno per riprendermi dall’infortunio. Sono giovane, non giocando rischiavo davvero di non ritrovare più la forma, dunque non potevo prendere altra decisione di questa». Addio o arrivederci? «Mi piacerebbe un arrivederci. Di sicuro a maggio tornerò a Belluno per parlarne perché formalmente sono qui in prestito, dunque con la società una chiacchierata la dovrò fare. Sarebbe bello se rientrassi nei piani societari, se volessero puntare su di me; di sicuro a Belluno stavo benissimo, sono stato accolto come mai mi era successo. Ho deciso di andare via solo ed esclusivamente per il mio futuro calcistico. Troppo difficile soffiare il posto a due come Merli Sala e Sommacal». Che domenica saranno i tuoi avversari. «Sarà una partita durissima per noi. Siamo consapevoli dei nostri limiti ma faremo di tutto per portare a casa un punto. Che, conquistato in casa del Belluno, sarebbe preziosissimo». Nei pochi mesi passati a Belluno hai capito il suo segreto? «Sì, e l’ho capito vivendolo fuori dal campo. Certo, fondamentale conoscersi in campo, sapere i movimenti, le distanze, essere sulla stessa linea d’onda, ma il Belluno prima di ogni altra cosa è un bellissimo gruppo di amici».

Ore 20.40 – (Corriere delle Alpi) Per Andrea Di Bari si decide nel week end o al più tardi la prossima settimana, per il resto il mercato è chiuso. Il direttore sportivo del Belluno Augusto Fardin non ha fretta di chiudere con il ragazzo ex Este, per il resto non ci saranno altri movimenti. A dicembre sono partiti Lorenzo Moretti, Julian Pruestner e Sadio Samba e sono arrivati Andrea Radrezza, Emanuele Paoletti e il terzo sarà appunto il difensore centrale. «Non abbiamo fretta, per Di Bari. Ho visto allenarsi il ragazzo mercoledì e non è male, ovviamente ha i suoi pregi e i suoi difetti. Il ragazzo si è sempre allenato, ma gli manca il ritmo partita e avrà bisogno di tempo per ritrovarlo. Chi doveva arrivare al suo posto? All’inizio avevamo sentito Luca Russo, del San Marino, ma il suo procuratore ha spinto per farlo rimanere in Lega Pro, ma alla fine sembra si muoverà. Ne avevamo anche sentito un altro, un giocatore ex Udinese, ma tra una cosa e l’altra non si è fatto più nulla». Tre cessioni e tre arrivi. Il Belluno dopo aver dato in prestito tre giocatori nella finestra di mercato invernale ha in qualche modo pareggiato i conti. «Non è ancora patta? – chiede sorridendo Fardin – vuol dire che abbiamo lavorato bene. Battute a parte, sono andati via tre giocatori ma ne sono arrivati tre. Andrea Radrezza è rientrato in prima squadra, Emanuele Paoletti è ancora presto perché faccia il suo esordio, ma si allena con i grandi e poi ci sarà Andrea Di Bari, o chi per lui». È possibile fare un girone di ritorno migliore di quello dell’andata? «Magari, sarebbe veramente bello – prosegue il ds gialloblù – quest’anno il Belluno si è avvicinato alle prime in classifica rispetto allo scorso anno e il merito è anche nostro. Per quanto riguarda chi mi ha sorpreso positivamente quest’anno sono sicuramente tre giocatori della difesa. Giovanni Pescosta e Paolo Pellicanò stanno avendo un ottimo rendimento, ma non è da meno Sebastiano Sommacal». La miglior difesa. I complimenti di Augusto Fardin non sono casuali, perché il Belluno di mister Vecchiato dopo sedici partite ha la miglior difesa del girone con dodici reti incassate, due in meno della Sacilese che insegue i gialloblù a cinque lunghezze. Per l’attacco Simone Corbanese è il capocannoniere del girone insieme a Peluso con undici reti. Il Belluno è il quarto reparto offensivo dopo i Biancoscudati, l’Altovicentino e la Sacilese. Occhio ai diffidati. Nella sfida contro il Mori Mike Miniati e Marco Duravia dovranno stare attenti. Su entrambi i centrocampisti gialloblù incombe la quarta ammonizione che gli farebbe saltare la sfida del Polisportivo contro il Tamai.

Ore 20.20 – (L’Arena) Lo choc dopo l’illusione: due gol di Fioretti, il tris di Longato e l’eurogol di Viteritti sembravano poter zittire le velleità del la Nuova Triestina e regalare gloria e ossigeno al Legnago, padrone del «Rocco» all’inizio della ripresa. Probabilmente la pensava così anche la trentina di tifosi biancazzurri sugli spalti, pronti ad applaudire la prima vittoria della gestione Andrea Orecchia contro una diretta concorrente nella lotta per la salvezza. Niente da fare: l’undici ospite è stato capace di farsi rimontare tre gol confermando la fragiolità della difesa con 33 gol subiti (peggio dei biancazzurri Kras Repen con 35 e Mori S. Stefano con 36). Le trasferte in terra triestina hanno portato gol e due pareggi. A Monrupino (530 chilometri fra andata e ritorno) il 14 settembre il Legnago ha pareggiato in rimonta (3-3 dopo essere stato sotto per 3-1 al 12’della ripresa). Domenica nel viaggio più lungo (560 chilometri fra andata e ritorno) altro pareggio e qualche rimpianto. Vincere avrebbe significato raggiungere quota 19 con 9 punti di vantaggio sulla Nuova Triestina. Bonus preziosissimo visto che quest’anno il regolamento prevede la retrocessione diretta in Eccellenza delle ultime due squadre, mentre terz’ultima e quart’ultima scendono direttamente se il distacco dalla tredicesima e quattordicesima è pari o superiore a 8 punti (non più 10 come nel campionato scorso). La gara di Trieste comunque è stato ricca di occasioni: il Legnago si è visto negare sullo 0-0 un rigore colossale su Farinazzo, poi ha creato palle-gol in serie sventate dal portiere. Nella ripresa la Triestina ha premuto sull’acceleratore e il Legnago senza ricambi (Viviani e Zerbato squalificati) ha rischiato di perdere ma anche di vincere per un gol negato a Fioretti (offside discutibile). Domenica inizia il girone di ritorno e il Legnago giocherà allo Stadio dei Fiori di Valdagno contro l’Altovicentino che domenica scorsa ha battuto i Biancoscudati Padova (1-0) davanti a 4500 spettatori. L’Altovicentino ha cambiato mister (Diego Zanin al posto di Cunico) e si è portato a due punti dai padovani battuti con fortuna (due i pali ospiti) e con le prodezze del portiere Aniello Di Filippo, in prova a Legnago in estate. Nell’andata del 7 settembre al «Sandrini» i biancazzurri giocarono bene ma furono sconfitto dai vicentini (1-4). Dopo aver fallito un rigore con Adriano (tiro debole) il Legnago passò in vantaggio nella ripresa con punizione di Tobanelli ma fu raggiunto e superato per l’espulsione di Fachetto al quarto d’ora della ripresa.In vista del prossimo match è squalificato il difensore Friggi mentre tornano disponibili Viviani e Zerbato che hanno scontato il turno di squalifica. Da registrare che il Legnago in trasferta, in otto gare, ha ottenuto solo sei punti. Disco rosso quindi a Valdagno per i biancazzurri ? Nel calcio le sorprese sono all’ordine del giorno e la speranza è sempre l’ultima dea.

Ore 19.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «E’ un momento di difficoltà e ciascuno deve dare qualcosa in più». Reduce dalla sconfitta con l’Alessandria, il Venezia è già proiettato alla sfida di domani a Meda (ore 16), con il Renate. Testa al campionato, quindi, ma anche al futuro, che ci si augura venga chiarito già oggi con il rientro da Mosca del ds De Franceschi e del dg Scibilia. Ancora una volta gli arancioneroverdi sono penalizzati dalle assenze ed è per questo che Michele Serena chiede a tutti un surplus di sacrificio. Più che il 3-0 rimediato al Penzo, gli strascici del ko dell’Epifania riguardano le squalifiche e gli acciacchi: mancheranno Sales e Legati, espulsi e fermati dal giudice sportivo il primo per due giornate il secondo per un turno. Ma potrebbe mancare anche Raimondi, colpito duro alla schiena durante il match e in dubbio per domani. Il tecnico arancioneroverde chiamerà in causa Panzeri e Cernuto per ristabilire la linea difensiva, mentre davanti potrebbe modificare qualcosa in base alla presenza o meno di Raimondi. Fortunatamente è tornato disponibile Varano, martedì fermato da un attacco febbrile, e sono disponibili Bellazzini e Greco «risparmiati» nel finale del match con l’Alessandria dai cambi del tecnico, proprio in previsione del Renate. «Dobbiamo superare questo periodo di difficoltà — prosegue Serena — un periodo che non riguarda tanto i risultati, visto che venivamo da due vittorie, però è sotto gli occhi di tutti che questo sia un momento difficile. E secondo me bisogna dare qualcosina in più, ritrovare nelle difficoltà lo stimolo per cercare di colmarle». L’avversaria in classifica si trova a ridosso del Venezia, con un solo punto in meno e, dopo un inizio di stagione travagliato, è risalita inanellando quattro risultati utili consecutivi, compresi due piuttosto prestigiosi: prima di battere martedì la Torres aveva fermato l’Alessandria sul suo campo (1-1) e prima si era imposta a Meda sul Bassano per 2-1, pareggiando con la Pro Patria. Risultati che testimoniano il buon momento della squadra guidata da mister Simone Boldini. «Pur non avendo grandi nomi — osserva mister Serena — il Renate è una squadra quadrata, ha portato via un ottimo punto ad Alessandria. In quel match non ha fatto niente di trascendentale ma ha occupato bene gli spazi, sfruttando le ripartenze quando andavano sfruttate e segnando un gran gol. Sarà una partita difficile e noi dovremo dimostrare di aver capito gli errori commessi». Un messaggio chiaro rivolto agli arancioneroverdi dai quali ci si attende una reazione di carattere. «Al di là delle assenze manderò in campo chi mi dà garanzie e chi sarà scelto dovrà dimostrare di meritare il ruolo di titolare». Intanto si attende il rientro da Mosca dei dirigenti Dante Scibilia e Ivone De Franceschi (ieri nel tardo pomeriggio alle prese con una bufera di neve a Mosca che ne ha ritardato il rientro a Tessera), per conoscere le indicazioni del presidente Yuri Korablin.

Ore 19.40 – (Biancoscudati Padova) La Biancoscudati Padova informa che l’attaccante classe 1996 Matteo Montinaro rienta all’ U.S. Lecce per la risoluzione dell’accordo di trasferimento a titolo temporaneo. Il Lecce milita nel campionato di Lega Pro Girone C. Montinaro lascia la maglia biancoscudata dopo aver collezionato 1 presenza in campionato e 2 presenze in Coppa Italia.

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Squalifiche e acciacchi, quanti problemi nel Venezia in vista della sfida al Renate di domani pomeriggio (ore 16). Non bastasse la difesa dimezzata dalle assenze dei titolari Sales e Legati, espulsi nel ko con l’Alessandria e quindi fuori causa per la trasferta di Meda, almeno altri quattro giocatori sono tutt’altro che al meglio. Greco e Varano reduci dall’influenza (out anche Siega), Bellazzini che già all’Epifania aveva stretto i denti dopo essersi allenato col contagocce durante la sosta, ma i maggiori dubbi riguardano Raimondi. L’ex padovano, uscito anzitempo contro i piemontesi per una botta alla schiena, ieri è rientrato in gruppo (come Giuliatto) ma resta in dubbio per domani. Non a caso alla prima squadra sono aggregati i Berretti Dell’Andrea, Scanferlato, Chin e Marton. Quello di Meda sarà un match delicato visto che il team di Michele Serena è stato risucchiato indietro e il margine sui playout è sceso da 5 a 2 punti. Nel Renate, a -1 dai lagunari grazie all’1-0 sulla Torres, mancherà per squalifica il difensore Malgrati ma nello stesso reparto torna a disposizione Di Gennaro.

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Oggi la verità sul summit di Mosca, intanto però il Venezia deve risolvere la grana-Zaccagni. Non una parola è trapelata nella giornata di ieri sull’importante faccia a faccia tra Yury Korablin e i dirigenti Dante Scibilia e Ivone De Franceschi, a confronto sulle questioni economiche su cui poggiano il presente e il futuro del club lagunare. Questioni che chiaramente non riguardano solo la stretta attualità, vale a dire l’eventuale disponibilità a spendere qualcosa al calciomercato invernale, ma soprattutto le prospettive di un Venezia per il quale al momento non è certo da escludere un possibile passo indietro di Korablin con conseguente messa in vendita della società. Chiarimenti a 360 gradi sono imprescindibili da mesi e, considerato che l’incontro di ieri in Russia sembra ritardare di nuovo il ritorno del patron moscovita in laguna, a fornirli dovranno essere giocoforza proprio il dg Scibilia e il ds De Franceschi. In casa arancioneroverde intanto continua a piovere sul bagnato, poiché a breve la Procura Federale della Figc deferirà il centrocampista Mattia Zaccagni, «colpevole» di aver sottoscritto un doppio mandato in favore di due agenti. Stando a quanto filtrato da ambienti vicini alla Federcalcio la posizione del 19enne centrocampista è stata, nelle scorse settimane, al centro delle relative indagini: Zaccagni (che è di proprietà del Verona) aveva firmato il primo mandato nell’agosto 2013, quando essendo ancora minorenne era soggetto ad una normativa differente rispetto al professionista maggiorenne. Raggiunto quest’ultimo status il giocatore ha sottoscritto all’inizio del settembre 2014 un secondo mandato con un altro procuratore, quando già risultava tesserato con il Venezia, tirato quindi in ballo a titolo di responsabilità oggettiva pur in assenza di alcuna condotta colposa. In questo quadro la prima importante certezza è che il Venezia non rischia altre penalizzazioni in classifica (a febbraio arriverà il -1 per il mancato pagamento dei contributi sugli stipendi di settembre e ottobre) ma solo una multa comunque salata – tra i 5 e 10 mila euro -, sanzione a dir poco inopportuna dato che le casse societarie sono in costante debito d’ossigeno. La Procura Federale dovrebbe chiedere per Zaccagni una squalifica per 3-4 giornate, ma il giocatore patteggiando e ammettendo la propria leggerezza potrebbe cavarsela con uno stop per una sola gara.

Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Blitz russo tra gelo polare (-25) e tormenta di neve per Dante Scibilia e Ivone De Franceschi: ieri il contatto con il presidente Yuri Korablin, prima di far rientro a Venezia con il volo notturno. Solo stamattina il direttore generale del Venezia spiegherà il contenuto della riunione con il patron russo, quali sono le intenzioni di Korablin, a lunga gittata, ma anche nell’immediato visto che da lunedì si è aperto il mercato invernale che ieri ha portato a Pordenone l’ex arancioneroverde Davide Bertolucci, salito in Friuli da Cosenza. Poco tempo per riflettere anche per Michele Serena, alle prese con una situazione di assoluta emergenza: Sales e Legati squalificati, Siega out a causa di un attacco influenzale, Raimondi ancora claudicante per la ginocchiata alla schiena rimediata contro l’Alessandria, Varano ristabilito dopo la febbre e Giuliatto in gruppo, ma non ancora pronto per giocare dopo oltre quattro mesi di assenza più o meno totale dall’agonismo. Gruppo completato dai baby Dell’Andrea, Scanferlato, Chin e Marton, chiamati dalla Berretti di Maurizio Rossi, con i primi tre quasi sicuramente inseriti nella lista dei convocati e, vista la carenza di difensori, i primi due in allerta durante la partita. «Siamo in grande emergenza, è vero, ma dobbiamo guardare in avanti» ha sentenziato Serena, «con il Renate dobbiamo riprendere quel percorso che avevamo ritrovato con Torres e Pro Patria». Il Renate non è un avversario da prendere sotto gamba. «Assolutamente no, è una squadra in salute. Prima delle feste aveva fermato sul suo campo l’Alessandria ed è ripartita vincendo. Non è molto lontana da noi in classifica, quindi massima attenzione e grande concentrazione». Le defezioni condizioneranno le scelte di Serena. Bellazzini è recuperato, se Raimondi darà affidabilità giocherà anche a Meda, altrimenti è pronto Varano. «Mercoledì aveva già smaltito l’attacco febbrile» osserva Serena, «purtroppo ci è venuto a mancare proprio il giorno della partita». Mancano 19 partite, un girone di ritorno intero, la zona playoff è lontanissima, la zona playout è vicina. «Bisogna stare attenti a tutto anche perché la vittoria del Mantova ha accorciato le distanze, però ci sono ancora tanti punti in palio. Ripeto, ripartiamo con il Renate e l’Alessandria resterà solo un episodio». Stamattina rifinitura al Taliercio, dopo il pranzo la partenza per la Lombardia.

Ore 18.40 – (Biancoscudati Padova) La Biancoscudati Padova ed il collaboratore dell’area tecnica Terry Cavazzana informano di aver interrotto consensualmente il loro rapporto di collaborazione. A Cavazzana va il più sentito “Grazie” da parte della Biancoscudati Padova per il contributo fornito.

Ore 18.20 – (Giornale di Vicenza) Il Real Vicenza arricchisce la rosa di esperienza e si regala Francesco Quintavalla. Il difensore classe ´82, che ieri si è legato al club biancorosso a titolo definitivo, ha svolto nel pomeriggio il primo allenamento con i nuovi compagni in via Calvi. È il primo acquisto della sessione invernale del mercato del Real che domani affronterà la Feralpi Salò al Menti nella prima gara del girone di ritorno. Per Quintavalla non è stato per nulla facile lasciare il Savona, la squadra di cui è stato capitano per quattro stagioni. Ma il richiamo del Real è stato forte, tanto da convincerlo a raggiungere Vicenza. «Non è stato semplice partire, ma per una mia prospettiva personale e di famiglia è stato giusto firmare per il Real Vicenza. Sono molto contento di essere qui e ho già preso contatto con l´ambiente. Sono stato in sede e ho visto un ambiente organizzato e molto professionale che mi tranquillizza. Poi nel pomeriggio mi sono allenato con mister Marcolini e con i miei nuovi compagni e mi sono potuto rendere conto di quanto è positivo il gruppo». Quintavalla è pronto a giocare, sta bene e potrebbe già scendere in campo domani. Spetterà al tecnico biancorosso fare le opportune valutazioni. Intanto l´ex Savona, che in passato ha vestito anche la maglia del Lumezzane, della Spal e del Bologna in serie A, si è presentato così: «In carriera ho ricoperto tutti i ruoli di difesa e centrocampo. Posso giocare un po´ ovunque. Ho fatto anche il terzo di difesa e il quinto di centrocampo, quindi l´esterno. La mia caratteristica migliore è l´adattabilità a ruoli diversi. Mi piacerebbe aiutare la squadra a mantenere lo stesso eccellente ruolino di marcia del girone di andata». Quintavalla è per Marcolini quel jolly che arriva al momento giusto, visto che la retroguardia risente sempre dell´assenza per infortunio di Dario Polverini, comunque in netto recupero. Il Real Vicenza potrebbe calare subito il bis: oggi potrebbe essere perfezionato l´acquisto dell´attaccante Francesco Margiotta, attualmente ancora in forza al Monza: andrebbe a rinforzare il reparto avanzato già formato da Salvatore Bruno, Emanuele Bardelloni, Francesco Galuppini, Raphael Odogwu, Giuseppe Ungaro. Intanto è stata resa nota una varizazione nel calendario: la partita Real-Como sarà anticipata alle 19,30 di venerdì 23 gennaio perché il 24 al Menti sarà di scena il Vicenza contro il Trapani.

Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Suona il primo rintocco di mercato in casa Real Vicenza. In attesa dell’attaccante da affiancare a Salvatore Bruno, Michele Marcolini incassa un importante rinforzo in difesa. Si tratta di Francesco Quintavalla, un «jolly» prelevato dal Savona dopo una trattativa condotta con grande determinazione. In attacco l’ultima pista seguita per garantire una punta di sicuro affidamento porta a Roberto Insigne, fratello di Lorenzo, punto di forza del Napoli. Il giocatore è stato proposto nei giorni scorsi ed è in corso di valutazione (occhio a Francesco Margiotta). Per quanto riguarda il Bassano, per Matteo Grandi c’è stato un colloquio con il Cesena, che ha manifestato l’intenzione di trovare una sistemazione al portiere prelevato in estate e che in giallorosso è chiuso da Rossi. La prossima settimana attese novità in tale senso.

Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Mattia Proietti con il rinnovo fino a giugno 2017 appena sottoscritto diventa simbolo del Bassano di oggi e di domani… «Voi sapete che Bassano è sempre stata la mia prima scelta e non ho cambiato idea nemmeno quando mi sono arrivate proposte dalla serie B. Sono in giallorosso da quattro anni, qui mi sento come a casa mia, sono legato all ´ambiente e alla città e quanto mi hanno detto il presidente Stefano Rosso e il vice Roberto Masiero mi ha spinto a legarmi a lungo a questa squadra. L ´obiettivo? Magari inseguire un´altra promozione, chissà, non ci poniamo limiti. Di sicuro il rinnovo mi responsabilizza ulteriormente, a Salò – prosegue Proietti – ho toccato le 100 presenze ufficiali virtussine, incluse le gare di Coppa Italia e inizia a essere un bel numero». Che girone di ritorno sarà? «Estremamente più duro rispetto all´andata. Ma non solo per noi, per tutti quanti. Da adesso in poi la posta in palio pesa e vale doppio per i rispettivi obiettivi. Anche strappare punti, specie a chi è in lotta per la retrocessione sarà complicatissimo, prepariamoci a un altro scenario». Domani c´è il Pavia che all´andata non meritava certo di vincere al Mercante… «Dimentichiamoci quella gara, era l´esordio assoluto nella C unica ed era anche agosto. Ora è tutto diverso per noi e per il Pavia, dimentichiamoci quella domenica. Poi in cuor mio mi auguro di subire l´impossibile e vincere ugualmente con un golletto senza troppa gloria, ma non credo accadrà. Semmai immagino che la diretta tv su Raisport possa stimolare ancor più molti di noi». E con la volatona in testa come la mettiamo? «Non voglio essere ripetitivo, ma noi ragioniamo sempre allo stesso modo: ovvero procediamo gara per gara, ora badiamo al Pavia provando a raccogliere il massimo come sempre. E con qualunque risultato saremmo sempre lì nel mucchio. Perciò sereni e vediamo quello che succede. Noi non abbiamo obblighi di sorta, sono gli altri che non possono fallire il gran balzo». Un gol finora per lei. Bottino migliorabile… «Segnare non è il mio compito principale, ma ci provo e ci riproverò ancora». Per quanto riguarda il mercato, Giacomo Cenetti piace ad Ascoli e Alessandria, ma il mediano è vincolato al Bassano fino a giugno 2016, perciò i pretendenti dovrebbero pagare soldoni e qui non hanno minimamente intenzione di farlo partire.

Ore 17.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il Vicenza è vicino all’acquisto di Andrea Petagna . E’ questo il risultato di una giornata di confronti e contatti trascorsa a Milano dallo staff tecnico dei biancorossi, che ha compiuto passi importanti per arrivare a definire l’arrivo in prestito del centravanti di proprietà del Milan. Già mercoledì Petagna aveva dato il suo benestare al passaggio in biancorosso, raggiungendo anche un accordo di massima con la società berica riguardante il contratto. Ieri anche il Latina, che ha acquistato nel luglio scorso Petagna in prestito, sembra essersi convinto di dare il via libera all’operazione che porterà il giovane attaccante triestino al Vicenza. Oggi quindi dovrebbe essere il giorno giusto per mettere nero su bianco e definire ufficialmente il trasferimento che ha ovviamente anche il benestare del Milan che nelle ultime ore ha lavorato affinché il trasferimento al Vicenza andasse in porto. Più difficile è invece la situazione di Riccardo Improta , che il Bologna anche ieri non ha voluto liberare nonostante in rossoblu sia arrivato Gianluca Sansone dalla Sampdoria. L’incontro tra il direttore sportivo del Genoa Stefano Capozucca e il responsabile dell’area tecnica del Bologna Pantaleo Corvino per discutere del futuro dell’ex padovano è stato rimandato ai primi giorni della settimana prossima, in attesa che Josep Ilicic , attaccante ora della Fiorentina, decida se accettare la cessione dalla società viola al Bologna. «Stiamo attendendo che il Bologna prenda un altro attaccante – spiega Giuseppe Sampino, procuratore di Improta – Corvino sta provando con Giovinco che ha rifiutato, con Ilicic che ci sta pensando, e non appena riesce a chiudere un acquisto in attacco libererà Improta. C’è da pazientare ancora per conoscere il futuro del mio assistito, che ha tante squadre che lo cercano tra cui ribadisco che c’è anche il Vicenza». Improta resta quindi un obiettivo difficile ma raggiungibile, ma ieri il Vicenza ha perso una alternativa all’ex padovano in quanto Luca Garritano è stato acquistato dal Modena. Resta in piedi la trattativa con l’Atalanta, a cui piace il giovane biancorosso Giovanni Sbrissa , per Leonardo Spinazzola che dispone delle caratteristiche tecniche richieste dal tecnico dei berici Marino. I contatti tenuti ieri dalla dirigenza berica hanno toccato anche la questione relativa alla retroguardia dove il Novara ha chiesto nuovamente informazioni per Giuseppe Figliomeni , trattativa però complicata dal fatto che il Latina, proprietario del cartellino del difensore calabrese, ha imposto al Novara l’acquisto a titolo definitivo, condizione che la società piemontese non intende accettare. Figliomeni resta però in uscita e la dirigenza berica ieri ha approfondito con Thomas Manfredini i dettagli per un eventuale trasferimento in biancorosso. Con l’ex atalantino è stato già trovato un accordo di massima, anche se non è ancora stata scartata anche la pista che porta a Milan Milanovic che lascerà Palermo nel mercato in corso. Insomma, le trattative concrete non mancano in questa prima fase della finestra di mercato. Una fase che dovrà dare un nuovo — e definitivo — volto alla squadra affidata a Pasquale Marino, soprattutto in attacco dove gli infortuni di Maritato e Ragusa hanno creato non pochi problemi.

Ore 16.50 – (Biancoscudati Padova) La Biancoscudati Padova comunica che presenterà ricorso avverso alla decisione del Giudice Sportivo, ritenendo che la sanzione comminata a seguito dei noti episodi accaduti in occasione della partita Altovicentino-Biancoscudati Padova colpiscano indiscriminatamente, e quindi ingiustamente, oltre alla società stessa, anche la totalità dei tifosi biancoscudati, che invece non meritano di essere danneggiati per un fatto commesso da pochi sconsiderati.

Ore 16.40 – (Giornale di Vicenza) I biancorossi stanno completando la prima parte del lavoro programmato dallo staff del tecnico Marino dopo la pausa natalizia per arrivare nelle migliori condizioni alla sfida di Latina di sabato 17. Il gruppo ha svolto anche ieri una doppia seduta al centro tecnico Morosini, così come farà pure oggi prima di chiudere la settimana e ricominciare con il programma consueto da lunedì 12. Il centrocampista Sciacca ha continuato a svolgere lavoro differenziato e a questo punto potrebbe non essere pronto per la prima gara del ritorno. In progresso le condizioni di Figliomeni, che peraltro potrebbe essere agli ultimi giorni nel Vicenza. Il centrale difensivo infatti è tra i candidati a lasciare la squadra dopo le partenze già avvenute di Bianconi e Urso e quella ormai in vista di Gerbaudo, gli ultimi due presi prima del ripescaggio, quando cioè la prospettiva era ancora quella di giocare in Lega Pro. In questi giorni Marino con il suo staff ha curato molto la parte atletica, considerato che si tratta dell´ultima occasione per mettere a punto la condizione prima di affrontare un girone di ritorno di 21 partite ad un ritmo che concederà poche possibilità di recupero a chi non è ben allenato.
Anche oggi il programma prevede un´altra doppia seduta di lavoro per il gruppo biancorosso al centro tecnico di Isola.

Ore 16.30 – (Giornale di Vicenza) Il primo dei due obiettivi per rinforzare l´attacco sembra a un passo. Se nelle prossime ore le cose andranno come il Vicenza spera Andrea Petagna potrebbe diventare biancorosso tra oggi e domani. Ma il condizionale è d´obbligo perché non c´è ancora nulla di nero su bianco e nelle vicende di mercato è meglio attendere le firme. Di sicuro ha avuto esito positivo il contatto di ieri fra il club biancorosso e il Milan, la società che detiene il cartellino di Petagna e che in estate aveva ceduto in prestito il diciannovenne attaccante centrale al Latina perché facesse esperienza in serie cadetta. Le cose però sono andate un po´ diversamente, Petagna non ha giocato molto, il Latina ha disputato un girone d´andata largamente al di sotto delle aspettative per una squadra che aveva raggiunto la finale playoff l´anno scorso, al punto che la dirigenza ha deciso già ben due cambi di allenatore (da Beretta e Breda e, proprio durante la pausa natalizia, da Breda e Iuliano). Così adesso Petagna cambierà maglia, nel senso che il Milan lo richiamerà alla base per mandarlo di nuovo in prestito in un´altra squadra. E dovrebbe mandarlo appunto a Vicenza, forse già nelle prossime ore. In sostanza dopo il contatto di ieri con il Milan il primo rinforzo in attacco pare davvero a un passo perché sono state raggiunte le necessarie intese fra le parti, ma c´è ancora da attendere, anche perché la concorrenza, in particolare il Varese, ha provato fino all´ultimo ad inserirsi nella trattativa. Ieri è stata una giornata importante anche per l´altro rinforzo rincorso dal Vicenza, sempre nel reparto offensivo e cioè l´attaccante esterno. Il diesse Paolo Cristallini ha incontrato i responsabili di mercato del Genoa e del Bologna per parlare di Riccardo Improta. La punta è del club ligure ma dall´estate è in prestito alla società emiliana. La situazione in questo caso è più complessa che per Petagna, proprio perché bisogna cercare di trovare un´intesa a tre. Ora da quel che è emerso sembra che il Bologna vorrebbe tenere Improta, mentre il Genoa sarebbe dell´idea di spostare il giocatore e destinarlo ad una squadra in cui possa essere impiegato con continuità e crescere. È noto che il Bologna è in cerca di un attaccante di primo piano e il Genoa teme che gli spazi per Improta si riducano ulteriormente. In sostanza molto dipenderà dai movimenti di mercato del Bologna: se la società emiliana acquisterà un attaccante, ci sono buone probabilità che Improta possa arrivare a Vicenza, via Genoa ovviamente. Per quanto riguarda le cessioni è sicura la partenza di Matteo Gerbaudo, la Juventus deve solo decidere in quale squadra sistemarlo e dovrebbe farlo entro domenica. Capitolo difensore. Un nuovo arrivo sembra legato comunque a una partenza e quella di Giuseppe Figliomeni resta una possibilità. Il Vicenza ha allacciato contatti per essere pronto, in quel caso, a prendere un centrale. I nomi sono quelli: Thomas Manfredini e Milan Milanovic, in ordine non casuale, perché pare che ci sia una leggera preferenza per il primo, che certamente può mettere sul piatto una grande esperienza.

Ore 16.10 – (Gazzettino) Subito due attaccanti di categoria per il Cittadella, squadra che finora come gol fatti non va male. Cosa arriverà quindi per rinforzare centrocampo e difesa? Il tecnico Claudio Foscarini rimane realista, lui che da una vita è abituato a prendere giocatori di categoria inferiore o da qualche Primavera per valorizzarli. Quando poi sono pronti ed hanno buone prospettive la società li lascia andare, e il ciclo ricomincia. «Si prendono le occasioni che capitano – spiega il tecnico di Riese – e sono contento perchè con Kupisz e Stanco abbiamo completato il parco attaccanti con giocatori di caratteristiche diverse. Kupisz ci consente il gioco sulle ali, dove finora abbiamo avuto solo Minesso come laterale di riferimento, è giocatore di buona gamba e sa fare entrambi le fasi di gioco. Fin dal primo allenamento Kupisz ha fatto vedere di essere in buone condizioni fisiche e di possedere le caratteristiche che cercavamo». «Spero di avere al più presto anche Schenetti – prosegue Foscarini, che lo attende in campo, almeno parzialmente, per la settimana prossima -, la cui assenza per infortunio ha pesato parecchio nel girone di andata. Può darsi che arrivi un altro esterno d’attacco». Su Stanco, che doveva presentarsi ieri, ma ha ritardato il suo inserimento per un accenno di influenza, il tecnico dice: «Lo seguivamo da qualche anno, è giocatore che sa staccarsi e giocare fra le linee, gestisce bene la palla e fa salire la squadra, inoltre è forte nel gioco aereo. Con lui avremo più soluzioni». Detto dei nuovi, il tecnico granata passa in rassegna gli altri reparti: «A centrocampo il recupero di Paolucci è stato fondamentale. Con lui abbiamo maggiore equilibrio nell’intera squadra e può essere utilizzato, come in queste ultime partite, da “falso laterale” per situazioni particolari, oppure in mezzo al campo». Sui possibili arrivi precisa: «Vedremo. Abbiamo Busellato, Rigoni, Benedetti, Pecorini e Palma oltre a Paolucci. Se capita l’occasione, ripeto, potrà esserci qualcun altro». Sulla difesa, continua: «È vero che abbiamo preso tanti gol, ma sono convinto che non siamo quelli che dicono i numeri. Abbiamo esaminato tutti i gol presi. Ci sono stati tanti errori individuali sia per ingenuità tecniche che comportamentali: mai negli anni scorsi abbiamo avuto nove espulsioni. Queste carenze a livello di singoli giocatori vanno eliminate perchè quasi tutti i gol non li abbiamo presi per errore del reparto». Sui possibili giocatori in uscita, conclude: «Adesso ci interessa completare l’organico in base alle necessità nostre e a quel che offre il mercato. Se qualcuno chiedesse di trovare più spazio in altre squadre, vedremo». Ieri pomeriggio è rientrato in gruppo De Leidi, che mercoledì si era fermato per febbre, mentre è stato colpito da influenza Pecorini. Donazzan ieri ha festeggiato il compleanno con pasticcini per tutti a fine allenamento. Oggi doppia seduta, domani alle 15 amichevole con la Primavera del Chievo con Kupisz particolarmente atteso.

Ore 15.50 – (Mattino di Padova) Francesco Stanco non è stanco, ma semplicemente influenzato. Tomasz Kupisz, invece, ha già iniziato a mettersi in mostra al Tombolato e pare aver convinto Foscarini della bontà della scelta fatta. Inevitabile chiedere al tecnico un parere sulle prime operazioni concluse dal dg Marchetti nel mercato di riparazione. «Stanco ha caratteristiche diverse rispetto a Sgrigna, Coralli e Gerardi: tutti e tre amano occupare il centro dell’attacco, mentre lui è una punta che sa staccarsi e giocare tra le linee» spiega il tecnico del Cittadella, che ieri ha dato subito un giorno di riposo al giocatore, febbricitante, lasciando a casa per lo stesso motivo pure Pecorini. «Sarà utile nel far salire la squadra e, col suo metro e novanta, è anche bravo nel gioco aereo». Stanco ha alle spalle 17 reti in 133 presenze con il Modena, in serie B, tra il 2010 e il 2014, ma arriva a Cittadella dopo una prima parte di stagione non esaltante a Pisa, in cui ha collezionato soprattutto scampoli di partita, senza trovare la via del gol. «Noi lo conosciamo da anni e indipendentemente da risultati dell’ultimo periodo sappiamo di che giocatore si tratta. Era da tempo nel nostro taccuino e viene a completare idealmente il reparto». E Kupisz, è davvero l’uomo che non c’era? «È il giocatore che ci serviva, perché, stante l’assenza di Schenetti, con quelle caratteristiche abbiamo in rosa solo Minesso, anche se sappiamo che pure Paolucci può essere impiegato sulla fascia. Kupisz è un esterno che può giocare sia a destra che a sinistra, sa saltare l’uomo, ha “gamba” e sa svolgere sia la fase offensiva che quella difensiva. È vero che in questa stagione non ha giocato ma si è sempre allenato regolarmente con il Chievo: si è presentato qui in buone condizioni». Ci saranno altri movimenti?In difesa resta sempre da coprire il “buco” creato dall’infortunio a Signorini, mentre, spostandosi più avanti, Palma pare vicinissimo al Lecce e si parla di uno scambio con l’Alessandria tra Mancuso e Spighi… «Vedremo. Restiamo pronti a cogliere le opportunità che si presenteranno, valutando ogni eventualità anche in uscita. Fermo restando che, per quanto riguarda l’assenza di Signorini, abbiamo elementi duttili come Cappelletti e De Leidi che sanno giocare molto bene sia da esterni che da centrali».

Ore 15.30 – (Corriere del Veneto) Un centrocampista giovane su cui scommettere (Kupisz dal Chievo) e un attaccante da rilanciare. Il dg Stefano Marchetti ha cominciato la campagna acquisti di gennaio con due operazioni mirate al rafforzamento della rosa, in pieno stile Cittadella: «Stanco ha le caratteristiche che ci servivano – spiega – può fare sia la prima che la seconda punta e integrarsi con gli altri attaccanti. Penso sia un giocatore che a Cittadella possa fare bene». A Pisa non lo rimpiangono, a Modena prima di trasferirsi era parso in fase calante. Altre volte, però, attaccanti in cerca di rilancio (su tutti Piovaccari) hanno trovato a Cittadella la dimensione per rimettersi in pista. La speranza di Marchetti, che ha sbagliato molto poco nel corso degli anni quando si è trattato di rinforzare il reparto offensivo, spera che la scommessa porti i frutti sperati.

Ore 15.10 – (Gazzettino) Scade oggi l’out out dato alla società nei giorni scorsi dai giocatori del San Paolo calcio. Se non arriveranno gli stipendi (avanzano due mensilità) alcuni gialloblù potrebbero prendere la decisione di non scendere in campo domenica nella sfida casalinga con la Virtus Castelfranco, prima partita del girone di ritorno. Fino a ieri non c’erano ancora novità sul fronte dei rimborsi, mentre mercoledì la squadra ha avuto un faccia a faccia con Barbin, che è il referente in Italia del gruppo olandese che dovrebbe rilevare il 100 per cento delle quote del club di via Canestrini: nell’occasione il dirigente ha ribadito ai giocatori che a breve (questione di giorni) la situazione sarà sistemata. Non resta che attendere gli sviluppi, e quella di oggi potrebbe essere una giornata cruciale.

Ore 14.50 – (Mattino di Padova) Anche se nessuno l’ha mai detto, tra oggi e domani potrebbero decidersi le sorti dell’Atletico San Paolo. La questione è sempre la stessa: si attende il pagamento degli stipendi arretrati di calciatori, staff e collaboratori e il rischio, se la situazione non si dovesse sbloccare, è che l’Atletico cada in un vortice senza fine. Alcuni giocatori, da tempo sul piede di guerra, minacciano di mollare e lasciare la società a gambe all’aria. La situazione è critica: ultimi in classifica insieme alla Ribelle a quota 15 punti, senza vittorie dal 30 novembre quando sconfissero l’Este, i gialloblù attendono di conoscere il proprio futuro. In questo marasma che da mesi circonda la società di via Canestrini, la squadra tiene però a precisare una cosa: «Noi non siamo mercenari». Alberto Rebecca, ventinovenne attaccante del San Paolo, è uno dei senatori dello spogliatoio. «Se la squadra è ultima in classifica, non è perché mancano i soldi: non tiriamo indietro la gamba per far pagare alla società la situazione che si è venuta a creare. Ogni volta che scendiamo in campo mettiamo l’anima». Sta dicendo che i problemi della società non pesano sulle prestazioni della squadra? «No, e ci mancherebbe altro. La società ha grossi demeriti e pochissimo tempo per risolverli. Non si stanno comportando da professionisti, ma al momento, almeno a parole, ci garantiscono che per la tranquillità economica è questione di giorni». Si riferisce a Fabio Barbin, l’emissario della holding olandese che dovrebbe rilevare la società? «Sì, lui viene al campo ogni giorno e io continuo a credere che la svolta arriverà. Secondo ciò che dice dovrebbe essere questione di giorni». La svolta doveva arrivare almeno due settimane fa: voi gli credete ancora? «C’è rabbia, c’è delusione. Ormai non possiamo più sostenerci economicamente: io vivo di calcio, altri miei compagni hanno una famiglia da mantenere. Ma non voglio neanche pensare a una soluzione diversa da quella che ci promettono». Mister Longhi ha detto: metto in preventivo che qualcuno possa decidere di fare un passo indietro. È vero? «Lo ha detto lui, io nell’immediato non ho intenzione di andarmene e credo che nemmeno i miei compagni, quelli che contano, decideranno di farsi da parte. Ma vogliamo vedere uno sblocco immediato della situazione». Lei ha detto: se perdiamo non è per i soldi. Vuol dire che allora il problema è proprio la squadra in sé? «I problemi ci sono, e sono tanti. Non mettiamo la testa sotto la sabbia: abbiamo limiti tecnici, strutturali, diamo il massimo ma non è sufficiente. Il fatto che non siamo pagati è solo una delle concause del nostro ultimo posto. La situazione ci sta pesando, ma noi non ci tiriamo indietro: ora agisca la società, e adempia subito al proprio dovere».

Ore 14.30 – L’arbitro di Union Pro-Padova sarà il signor Simone Acquapendente di Genova, coadiuvato dagli assistenti di linea Cecchi e Gambini.

Ore 14.10 – (Tribuna di Treviso) «Coloriamo di Union Pro lo stadio». Lo slogan che circola da ieri sui social è un invito a riempire il più possibile un impianto (capienza circa 3000 posti) che giocoforza sarà dominato dai tifosi del Padova. Un esodo, come avviene per ogni trasferta della nobile decaduta: si ipotizzano 1.500 sostenitori. Così, in vista della prima storica esibizione dei patavini a Mogliano, la società di via Ferretto ha lanciato l’iniziativa delle sciarpe, preparate per l’occasione: domenica ne saranno messe in vendita 100, l’obiettivo è bardare di biancoblù il settore riservato ai simpatizzanti Pro. A partita speciale, cornice speciale. Ma speciali saranno anche le disposizioni adottate dal club, non certo abituato a simili afflussi. «Come segno di ospitalità, abbiamo deciso di cedere la tribuna centrale, solitamente occupata dai nostri tifosi, ai padovani», commenta il presidente Marco Gaiba. I supporter biancoscudati entreranno dall’ingresso principale, posizionandosi, oltre che sulla tribuna centrale, sulla laterale destra. I sostenitori moglianesi, viceversa, accederanno al Comunale dal nuovo ingresso retrostante. A loro verrà riservata la tribuna laterale sinistra. Alcuni allenatori del settore giovanile verranno impiegati come steward. Oggi rappresentanti del club parteciperanno a un tavolo in Prefettura con polizia e carabinieri. «Ci aspettiamo una festa, una tifoseria colorata per accogliere una squadra che merita altre categorie», prosegue Gaiba, «Sarà una prima volta assoluta per la Pro. Rispetto all’andata, siamo maturati. Quel 3-0, non lo meritavamo. Ci crediamo, dobbiamo proseguire sulla falsariga delle ultime gare. Magari ci scappa la sorpresa». L’ultimo tonfo con l’Arzichiampo ha interrotto una serie utile fatta di due pareggi e quattro vittorie. Il tecnico Checco Feltrin è fiducioso: «Il fascino c’è sempre, le motivazioni non mancano. Il Padova appartiene alla storia, ma ora siamo nella stessa barca. Massimo rispetto, ma ci proveremo. Trascorsi? Fui vicino al Padova anni fa, mi cercarono per il vivaio. Conosco il vicepresidente Edoardo Bonetto, figlio dell’Ad: lo ebbi nel Cittadella Primavera».

Ore 13.50 – (Gazzettino) È sorpreso che non abbiamo accettato l’invito a incontrarsi? «Era già successo un’altra volta che non partecipassero a un nostro incontro, ma con loro ha parlato Roberto Bonetto». Se gli ultras si sentono moralmente responsabili significa che hanno idea di chi è stato a lanciare i petardi. «Penso di sì, ma non è semplice denunciare. Sono stati in due o in tre, o è stata sempre la stessa persona. Quello che mi sorprende è che in mezzo a tutta quella gente non c’è una persona che abbia detto “ho visto chi è stato”. È la cosa che mi dà più fastidio. Chi ha lanciato il petardo non può essere passato inosservato a tutti, avrà avuto una decina di persone attorno. Non parlo di omertà, ma non è fare la spia avere il coraggio di dire: ti ho visto e lo dico». Il Padova, come noto, dovrà scontare la partita a porte chiuse in occasione della sfida casalinga con il Montebelluna in programma tra due domeniche. Stadio vietato per tutti i tifosi, inclusi quelli ospiti. Avranno accesso trentacinque tesserati per ciascuna squadra, giocatori inclusi. Per venire incontro ai tifosi, in particolare ai 3.500 abbonati, che non potranno andare allo stadio l’amministratore delegato Bonetto rivela. «Cercheremo di adoperarci per vedere se è possibile trasmettere la partita in diretta televisiva. Se ci riuscissimo, sarebbe una bella cosa».

Ore 13.40 – (Gazzettino) «Prendo atto delle dichiarazioni della tribuna Fattori sul fatto che si sentono moralmente responsabili e che faranno un dibattito al loro interno. Come società rimaniamo alla finestra, sperando che facciano pulizia». L’amministratore delegato Roberto Bonetto commenta così il comunicato degli ultras, con un rappresentante dei quali ha parlato ieri. «L’intenzione era di fare un tavolo tra i tifosi per discutere del problema, ma ritengono che non è opportuno incontrarsi tutti insieme. A questo punto è inutile fare un tavolo con i tifosi dell’Aicb, non ha senso. Hanno però ammesso di sentirsi responsabili moralmente, è già un punto a loro favore. E hanno affermato che faranno una discussione interna, restiamo in attesa di vedere i chiarimenti che si verificheranno». Sulla questione abbiamo interpellato anche il presidente Giuseppe Bergamin, qualche istante prima che lasciasse il campo di Carpanedo dove ha assistito a buona parte dell’amichevole dei biancoscudati. Sono stati i cronisti a informarlo sul comunicato degli ultras. «È un bene che si siano dissociati. Ma se dovevamo fare una riunione con tutti i rappresentanti dei tifosi, potevano partecipare, anche se magari non è nel loro metodo di comunicazione. Avremo comunque modo di interloquire con loro per capire che misure possono prendere, a parte il dissociarsi, per togliere questa spina. Non è chiuso il discorso».

Ore 13.30 – (Gazzettino) Responsabilità morale per quanto successo, ma rifiuto di confronti con la società o processi. Il giorno dopo la decisione del giudice sportivo che ha disposto una partita a porte chiuse all’Euganeo per i petardi scoppiati domenica a Valdagno, si fanno sentire gli ultras biancoscudati che esprimono in un comunicato il loro punto di vista. «La Tribuna Fattori – scrivono – si ritiene moralmente responsabile per il danno arrecato alla nostra gente. Detto questo, visto quello che rappresentiamo, considerato tutto quello che quest’estate abbiamo fatto per fare in modo che la nostra storia continuasse, non ci sarà nessun incontro o tavola rotonda con società e rappresentanti di tifosi organizzati. Domenica – aggiungono – abbiamo raggiunto il top di presenze e di entusiasmo e siamo i primi ad essere amareggiati per certi episodi successi al nostro interno, e non ci riferiamo solo ai petardi, ma siamo anche una tifoseria calda e appassionata e certamente non ci piegheremo mai a regolamenti assurdi, o al perbenismo di chi non vede l’ora di gettare fango su di noi. Apriremo sicuramente un dibattito al nostro interno, lontano da strumentalizzazioni patetiche o da processi mediatici. È quasi quarant’anni che a Padova esistono gli ultras e continueranno a esistere finchè morte non ci separi». «Chiediamo alla nuova società – concludono – di fare la voce grossa anche quando certe sanzioni e multe sono state inventate o strumentalizzate da altri. Chiediamo scusa al nostro Calcio Padova 1910. Domenica tutti a Mogliano Veneto, noi siamo il Padova».

Ore 13.20 – (Gazzettino) Proprio quest’ultimo è apparso in grande spolvero insaccando i primi quattro sigilli e colpendo anche due traverse, mentre gli altri gol prima del riposo sono stati firmati da Ilari e Aperi. Nella ripresa spazio agli altri biancoscudati, incluso Ferretti al posto di Amirante. El Rulo non è stato meno del collega tanto da realizzare cinque sigilli. A segno anche Mazzocco, Thomassen (doppietta) e Mattin. Non è sceso in campo, anche se era in panchina, Pittarello: durante il riscaldamento ha accusato mal di schiena. Hanno proseguito invece nel programma differenziato Degrassi e Zubin. Sulle loro condizioni ecco Parlato. «Domani (oggi, ndr) Degrassi accelererà il ritmo e valuteremo il suo stato, Zubin effettuerà un test sul campo anche con il pallone per vedere se è il caso o meno di averlo a disposizione domenica». Niente amichevole per precauzione per Niccolini, a bordo campo in borghese con un cerotto sopra l’occhio sinistro. «Un incidente domestico giocando con il mio cane, torno ad allenarmi domani», ossia oggi.

Ore 13.10 – (Gazzettino) Amirante (quattro gol) nel primo tempo e Ferretti (cinque) nella ripresa sono stati i protagonisti della scorpacciata biancoscudata nell’amichevole giocata a Carpanedo con la squadra locale che milita in Terza categoria, partita arbitrata da Magro di Padova. Sigilli a parte, il test è servito per perfezionare la preparazione in vista della trasferta domenica con l’Union Pro che apre il girone di ritorno. In entrambe le frazioni Parlato si è affidato al 4-2-3-1, con quattro giovani fuori data l’indisponibilità di Petkovic e l’impiego di Cicioni tra i pali. E sarà così anche a Mogliano, dato che il portiere serbo (mercoledì sera ha fatto un’ecografia) non riuscirà a recuperare dal problema all’adduttore come ha spiegato il diesse De Poli. «La lesione è in via di cicatrizzazione, ma non si è ancora ridimensionata in maniera importante. Con l’Union Pro non ci sarà, bisogna aspettare un’altra settimana». Per il terzo portiere Vanzato l’esito dell’ecografia è diverso. «È quasi tutto a posto». Tornando alla squadra schierata nel primo tempo, i quattro giovani sono stati Busetto e Salvadori terzini, Mattin a centrocampo e Mazzocco esterno sinistro (dirottato a destra dopo una ventina di minuti) nella linea a tre formata anche da Ilari e Aperi che ha agito alle spalle di Amirante.

Ore 12.50 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” da Fabrizio De Poli: “Busetto? Per adesso è in dubbio per domenica, ma aspettiamo l’esito della risonanza perché il ginocchio non si è gonfiato e non ha versamento. Degrassi? Sta bene, il ginocchio ha già preso la funzionalità dopo la forte infiammazione quindi per domenica potrebbe essere disponibile. Mazzocco? Dovrebbe essere a posto, ha una leggera infiammazione ad un muscolo dell’addome. Zubin? Ho visto che si è allenato, domani il mister lo valuterà a dovere”.

Ore 12.30 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” da Fabio Busetto: “Ho un problema al legamento collaterale del ginocchio destro, mi sono fatto male ieri in amichevole. Nel pomeriggio faccio una risonanza magnetica, il dottore è ottimista, io un po’ meno… Non vedo l’ora che arrivi stasera!”.

Ore 12.10 – Qui Appiani: termina l’allenamento.

Ore 11.50 – Qui Appiani: provati i calci di punizione.

Ore 11.30 – Qui Appiani: gruppo diviso in due tronconi, schemi per difensori ed attaccanti.

Ore 11.10 – Qui Appiani: esercizi col pallone per i Biancoscudati. Rettangolo di gioco molto sabbioso.

Ore 10.50 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per l’allenamento. Regolarmente in gruppo Zubin, Pittarello e Niccolini, a parte Degrassi e Mazzocco, assenti Petkovic e Busetto.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Paolo Baron dal titolo “Dal dramma (sportivo, per carità…) alla farsa”) Da qualunque parti la si guardi, questa vicenda dei petardi, della conseguente punizione della gara a porte chiuse, e ora della spasmodica (ma più che legittima) ricerca di una diretta tv non può non strappare un sorriso beffardo. Prima la dirigenza biancoscudata si arrabbia (giustamente) per il comportamento di alcuni tifosi che, nonostante i ripetuti avvertimenti e una diffida del campo tra capo e collo, non hanno trovato di meglio che sparare petardi vicino alla panchina dei vicentini, costringendo il giudice a sanzionare il club. Poi, però, (sempre la dirigenza) cerca di trovare una soluzione in accordo con la Lega perché conceda una deroga per la trasmissione della diretta tv in casa (vietata). In alternativa, (la stessa dirigenza) propone come piano B l’allestimento di un maxischermo per permettere ai tifosi di vedere la partita “oscurata” dal giudice sportivo. Delle due l’una. O una partita è a porte chiuse, tutti fuori, niente tifo per un turno. Oppure qualunque cosa è destinata a trasformarsi in farsa con un retrogusto amaro: fatta la legge, trovato l’inganno. Furbata tipicamente italiana.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Dopo aver dilapidato in un colpo solo diverse migliaia di euro (almeno 10-12 mila in termini di mancato incasso e i 2 mila di ammenda inflitti dal giudice sportivo, oltre ai potenziali mancati incassi dei bar all’interno dello stadio) un altro esborso sarebbe un sacrificio non indifferente. Ieri pomeriggio il patron, che ha assistito all’amichevole a Carpanedo, ha così commentato il comunicato diramato dalla Tribuna Fattori, nel quale hanno ammesso la propria responsabilità: «Mi fa piacere», ha replicato Bergamin. «Almeno una dissociazione dal gesto ci voleva, da parte loro come da tutti gli altri tifosi. Però penso che avrebbero potuto partecipare alla riunione con noi, evidentemente questa possibilità non rientra nei loro metodi di comunicazione. Spero che avremo altri modi di interloquire con loro per capire come vogliano agire per togliere questa spina: il discorso non è affatto chiuso: se non elimineremo certi personaggi, la prossima volta saremo punto e a capo. La cosa che mi dà più fastidio è però che nessuno, delle decine di persone che erano lì intorno, abbia avuto il coraggio di farsi avanti: stiamo lavorando tutti nella stessa direzione, certe cose devono saltar fuori».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Su questa possibilità metterà una buona parola anche la stessa società di viale Rocco, assolutamente interessata a una simile prospettiva che l’aiuterebbe a garantire che nessun tifoso di avvicini all’Euganeo per scrutare da lontano ciò che avverrà all’interno dell’impianto. Se da Roma dovesse giungere risposta negativa, ci sarebbe un’altra opzione: «Che spero sia percorribile», spiega il presidente Giuseppe Bergamin. «L’idea sarebbe di allestire un maxischermo in un luogo cittadino che possa contenere diverse centinaia di tifosi e far vedere loro la gara». Un’eventualità che, sempre con il beneplacito della Lnd, prevedrebbe comunque un costo a carico della società biancoscudata, in termini di noleggio delle attrezzature e di trasmissione, visto che in questo caso la partita sarebbe trasmessa solamente sul grande schermo, e non in televisione. Novità ulteriori dovrebbero giungere nei prossimi giorni, così da poter predisporre l’intera macchina organizzativa. L’augurio della società, in ogni caso, è che Telenuovo possa avere il placet e trasmettere la gara sui propri canali, in modo da accontentare il più possibile i propri tifosi.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il giorno dopo la sentenza che ha chiuso le porte all’Euganeo in occasione di Padova-Montebelluna del prossimo 18 ottobre, le considerazioni e le critiche passano, almeno per qualche ora, in secondo piano. La società biancoscudata, infatti, si sta prodigando per permettere ai tifosi del Padova (penalizzati da chi ha sparato i petardi costati la sanzione) di seguire il match nonostante le “porte chiuse”. Il club ha pronte due soluzioni: o la diretta televisiva, o un maxischermo per la trasmissione del match in un luogo che andrà eventualmente individuato. Decide la Lega. La possibilità in teoria più facilmente percorribile, è che la partita della prossima settimana venga trasmessa in diretta su Telenuovo, il canale ufficiale dei biancoscudati. L’intoppo tra i buoni propositi e la loro realizzazione, è che la Lega Dilettanti non prevede la diretta televisiva delle gare che si disputano tra le mura amiche: l’emittente di via Po, che di norma riesce a far vedere ai tifosi biancoscudati le partite in trasferta, si è già mossa per richiedere a Roma una deroga sulla possibilità di trasmettere anche Padova-Montebelluna, vista l’eccezionalità della situazione.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Questo il comunicato integrale che gli ultras della Tribuna Fattori hanno postati ieri sulla bacheca della propria pagina Facebook dopo i fatti di Valdagno che sono costati un turno a porte chiuse. Gli ultras in pratica si assumono la colpa del lancio di petardi in campo, sottolineando l’intenzione di aprire un dibattito al loro interno. Allo stesso tempo, tuttavia, chiedono alla società di protestare nel caso di «multe inventate o strumentalizzate». «La Tribuna Fattori si ritiene moralmente responsabile per il danno arrecato alla nostra gente. Detto questo, visto quello che rappresentiamo, considerato tutto quello che quest’estate abbiamo fatto per far si che la nostra storia continuasse, non ci sarà nessun incontro o tavola rotonda con società e rappresentanti di tifosi organizzati. Domenica abbiamo raggiunto il top di presenze e di entusiasmo e siamo i primi ad essere amareggiati per certi episodi successi al nostro interno, e non ci riferiamo solo ai petardi, ma siamo anche una tifoseria calda e appassionata, e certamente non ci piegheremo mai a regolamenti assurdi, o al perbenismo di chi non vede l’ora di gettare fango su di noi. Apriremo sicuramente un dibattito al nostro interno, lontano da strumentalizzazioni patetiche o da processi mediatici….. è quasi quarant’anni che a Padova esistono gli ultras, e continueranno ad esistere fin che morte non ci separi. Chiediamo alla nuova società di fare la voce grossa anche quando certe sanzioni e multe sono state inventate o strumentalizzate da altri. Chiediamo scusa al nostro Calcio Padova 1910. Domenica tutti a Mogliano Veneto. We are Padova!»

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Mattin e Mazzocco saranno comunque in campo, ma se il primo agirà con tutta probabilità al fianco di Nichele (o Segato) a centrocampo, il giovane centrocampista giunto dal Parma dovrebbe essere dirottato sulla trequarti, insieme a capitan Cunico e a una delle “frecce” di cui Parlato dispone sugli esterni: Ilari o Petrilli,. Unici assenti dal terreno di gioco sono stati, oltre a Petkovic, Zubin e Degrassi (quest’ultimo oggi o domani dovrebbe comunque riprendere ad allenarsi, smaltita la botta al ginocchio) Filippo Pittarello, che la prossima settimana sosterrà tre giorni di stage con la Rappresentativa serie D ma che ieri è stato fermato nel riscaldamento dal mal di schiena, e Daniel Niccolini. Curioso, l’episodio che ha coinvolto il difensore centrale, presentatosi con vistosi cerotti vicino all’occhio sinistro: nel corso di un incidente domestico ha infatti ricevuto un doloroso morso dal suo labrador.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sedici gol e tanti buoni spunti. Di fronte a circa 150 spettatori, il Padova sul campo del Carpanedo, formazione militante nel girone C di terza categoria, l ha avuto vita abbastanza facile, chiudendo con sei gol nel primo tempo e dieci nella ripresa. Sugli scudi i due attaccanti, in attesa di Emil Zubin che potrebbe rientrare nel giro di qualche giorno: Gustavo Ferretti è entrato nella ripresa timbrando il cartellino cinque volte, superando il compagno Amirante che nel primo tempo si era “limitato” a realizzare una quaterna. Più di tutti i gol, sono state d’interesse le soluzioni tattiche adottate da Parlato, che dopo il modulo sperimentale messo in mostra a Valdagno contro l’Altovicentino, sembra intenzionato a tornare all’antico. Lazar Petkovic sta recuperando, ma domenica a Mogliano contro l’Union Pro non potrà ancora essere della gara: pur con questa cattiva notizia e con l’obbligo di schierare i quattro “under” in campo, il tecnico biancoscudato pare intenzionato a tornare al 4-2-3-1 per dare maggior spinta offensiva alla sua squadra.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Il presidente Giuseppe Bergamin, che era già intervenuto in tal senso chiedendo una riunione con la tifoseria organizzata, ha commentato con disappunto il sostanziale rifiuto a un confronto: «Se dobbiamo fare una riunione con tutti i rappresentanti dei tifosi — spiega — potevano presenziare anche se magari non è nel loro metodo di comunicazione. Non è facile denunciare, ci sono un sacco di ragioni che portano a non farlo anche se mi stupisce che nessuno si esponga e faccia un passo. Non parlo certo di omertà, ma qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dire chi è stato». Insomma, acque agitate e non solo per il provvedimento del giudice sportivo. Nel frattempo la società sta valutando un accordo con l’emittente Telenuovo per la diretta integrale di Padova-Montebelluna, in modo tale da andare incontro alle richieste dei tifosi, costretti a rimanere fuori dopo la decisione del giudice sportivo di infliggere un turno a porte chiuse allo stadio Euganeo.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Non si spegne (e non potrebbe essere diversamente) l’eco della notizia della squalifica per un turno allo stadio Euganeo, con ingresso vietato ai tifosi in occasione della partita casalinga con il Montebelluna, in programma domenica 18 gennaio. Ieri si sono susseguite nuove prese di posizione in merito, a cominciare da quella degli ultras della Tribuna Fattori, che hanno pubblicato un comunicato sulla propria pagina facebook ufficiale, promettendo di aprire una sorta di dibattito-indagine interna per evitare che l’accaduto si ripeta ancora: «La Tribuna Fattori — si legge — si ritiene moralmente responsabile per il danno arrecato alla nostra gente. Detto questo, visto quello che rappresentiamo, considerato tutto quello che quest’estate abbiamo fatto per far si che la nostra storia continuasse, non ci sarà nessun incontro o tavola rotonda con società e rappresentanti di tifosi organizzati. Domenica abbiamo raggiunto il top di presenze e di entusiasmo e siamo i primi ad essere amareggiati per certi episodi successi al nostro interno, e non ci riferiamo solo ai petardi, ma siamo anche una tifoseria calda e appassionata, e certamente non ci piegheremo mai a regolamenti assurdi, o al perbenismo di chi non vede l’ora di gettare fango su di noi. Apriremo sicuramente un dibattito al nostro interno, lontano da strumentalizzazioni patetiche o da processi mediatici. Chiediamo alla nuova società di fare la voce grossa anche quando certe sanzioni e multe sono state inventate o strumentalizzate da altri. Chiediamo scusa al nostro Calcio Padova 1910».

Ore 08.38 – Serie D girone C, prossimo turno (diciottesima giornata, domenica 11 gennaio ore 14.30): AltoVicentino-Legnago, Montebelluna-Clodiense, Fontanafredda-ArziChiampo, Union Pro-Padova, Mori S.Stefano-Belluno, Kras Repen-Sacilese, Tamai-Giorgione, Ripa La Fenadora-Dro, Triestina-Mezzocorona

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica al termine del girone di andata: Padova 41, AltoVicentino 39, Belluno 36, Sacilese 32, La Fenadora 29, Montebelluna 27, Tamai e Clodiense 26, ArziChiampo 25, Fontanafredda 24, Union Pro 22, Giorgione 19, Legnago 17, Dro 16, Triestina e Kras Repen 11, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 7.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati dell’ultima giornata di andata: Altovicentino-Padova 1-0, Kras Repen-Clodiense 1-1, Montebelluna-Belluno 0-1, Mori Santo Stefano-Fontanafredda 3-4, Sacilese-Dro 1-1, Tamai-Mezzocorona 2-0, Triestina-Legnago 4-4, Union Pro-ArziChiampo 2-3, Union Ripa La Fenadora-Giorgione 3-1

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 8 gennaio: termina 16-0 l’amichevole dei Biancoscudati col Carpanedo, mattatori Ferretti ed Amirante




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