Live 24! Belluno-Padova, la vigilia: rifinitura all’Appiani, recupera Thomassen ma si ferma Lanzotti

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Ore 21.40 – (Giornale di Vicenza) C´è poco da dire sulla sconfitta rimediata al Menti contro il Lumezzane, in lotta per la salvezza. E Favaretto non cerca scuse. «Abbiamo fatto una brutta prestazione – commenta a caldo – e loro hanno meritato di vincere. Oggi a mio avviso non abbiamo giocato. Sullo 0-0 ho inserito un terzo attaccante, il pareggio oggi comunque sarebbe stato inutile. Adesso siamo in una fase in cui piuttosto di due pareggi sono meglio una vittoria e una sconfitta». Così a fine gara il tecnico biancorosso che fa anche un mea culpa e volendosi dare un voto, non arriva alla sufficienza, così come per tutta la squadra. «Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare, lavorare, lavorare. Mercoledì c´è già l´Albinoleffe e dobbiamo subito riscattarci da questa partita, non tanto per il risultato in sé, ma proprio per la prestazione». Una partita non bella, una squadra ostica il Lumezzane, che non ha consentito ai vicentini di esprimere il loro gioco, palle lunghe e Varas e Potenza lungo le fasce a correre fino a quando il secondo è riuscito a bucare la porta di Tomei, dopo il primo gol un po´ “fortuito” di Sarao. «Dopo i due gol siamo sembrati leggermente più sciolti, sì, ma dobbiamo farlo dall´inizio. Forse un gol avrebbe anche riaperto la partita, però sarebbe stato un recupero bugiardo: si vedeva già dal primo tempo che continuavamo a subire».

Ore 21.20 – (Giornale di Vicenza) Real Vicenza irriconoscibile contro una mediocre avversaria. I biancorossi al Menti non riescono ad esprimere il loro gioco e mettono in campo una delle peggiori prestazioni della stagione. Primo tempo scialbo, con un´occasione per parte. Inizia meglio il Lumezzane: all´11´ Sarao, lasciato solo sulla destra, stoppa di petto, ma è bravo Carlini a recuperare. Il Real risponde con una bella azione di Bardelloni che serve Bruno in area. Il n. 9 vicentino si gira e prova a concludere a rete, ma la palla finisce fuori. Al 18´ occasione per il Lumezzane: Belotti mette in mezzo per Nossa che da pochi passi dalla porta centra la traversa. Tre minuti ed è il Real a sfiorare il gol con Beccaro: sulla punizione potente di Dalla Bona non trattiene Bason e la palla finisce sui piedi di Beccaro che calcia addosso al portiere. Poco prima della mezzora brutto contrasto per Quintavalla, per lui probabile frattura di una costola. Nella ripresa Favaretto passa al 4-3-3 inserendo Margiotta per Lavagnoli, ma arriva la doccia fredda: due gol in quattro minuti. Il primo su un rimpallo sfortunato della difesa biancorossa che favorisce Sarao, dalla distanza l´attaccante fa partire un bolide e insacca. Due giri di orologio e arriva il raddoppio: lancio lungo della difesa bresciana e partenza fulminante di Potenza che sorprende la difesa biancorossa e fredda Tomei con un bel diagonale. Prova a reagire il Real e all´11´ bella combinazione tra i tre attaccanti: Bardelloni per Bruno che di tacco smarca Margiotta, ma l´attacante vicentino sciupa la migliore palla gol della serata. Ancora Margiotta dopo 5´ da buona posizione, ma non è serata: il suo tiro è debole e esce sulla sinistra. I locali attaccano a pieno organico, ma non c´è storia.

Ore 21.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Era un momento fondamentale per la stagione del Real Vicenza, ma la continuità per ora, a queste latitudini, è un illustre sconosciuta. Il ko interno di ieri sera con il Lumezzane nel solito Menti semideserto ha sorpreso tutti, forse soltanto Paolo Favaretto aveva fiutato il pericolo alla vigilia. Sembravano le solite frasi di circostanza, quelle dell’allenatore biancorosso, poi a ben guardare al contrario Favaretto aveva compreso come il Lumezzane potesse dare fastidio. Tanta corsa, capacità di far ripartire l’azione ecapacità di sfruttare gli errori altrui: clamoroso quello collettivo della difesa e di Tomei in occasione dell’uno-due firmato dai bresciani. E così ne è nata una partita strana e nervosa, condizionata da un errore di Tomei in occasione del primo gol di Sarao e da un uno-due incredibile a inizio ripresa che ha spostato in modo definitivo gli equilibri della serata. Nel primo tempo si sonnecchia, l’infortunio che capita a Quintavalla al 25’, poi, è di quelli che fanno capire come l’aria che tiri non sia delle migliori. Entra al suo posto entra Sandrini, che non se la cava neppure male ma commette molti errori in appoggio e a cui manca la lucidità necessaria per fare la differenza. Per il resto poche emozioni. una traversa di Nossa al 16’ più casuale che voluta, una punizione di Dalla Bona potente ma troppo centrale. La chiave del match cade fra il 3’ e il 4’ minuto della ripresa, quando accade l’impensabile: al 3’ è Sarao a sbloccare il match con un gran tiro al volo dai 25 metri dopo grossolano doppio errore della difesa biancorossa (Beccaro su tutti) ed errore in tuffo di Tomei che si lascia scappare un pallone non certo irresistibile. Sessanta secondi dopo, con il Real Vicenza ancora in bambola, Potenza con un diagonale in contropiede chiude definitivamente il match. Le occasioni per pareggiare ci sono, eccome se ci sono: ma prima Bruno allarga troppo un diagonale da posizione interessante, poi lo stesso Bruno appoggia per Margiotta, che tuttavia si coordina malissimo al momento di battere a rete e di superare il portiere Bason. Il finale è confuso e neppure Gomes De Pina, subentrato a uno spento Bardelloni, riesce a mettere il sigillo del 2-1, quantomeno per cercare di riaprire i giochi per agganciare il pari in extremis. Evidentemente non era serata, difficile capire perché una squadra che incanta a Venezia la settimana successiva incappi in un cortocircuito mentale e psicologico davvero complesso da spiegare. Meglio voltare pagina in fretta, sperando che il presidente Lino Diquigiovanni non si spazientisca di nuovo.

Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Che fosse il giorno di Moretti lo si era già capito alla partenza. Tante Moretti, ma anche Heineken e Ceres. E poi bianco e rosso a volontà, ovviamente, in ogni forma e contenitore. Al piazzale dello stadio Menti (otto i pullman, ma poi ci sono quelli da Vicenza Est, Malo, Tormeno, Montecchio e altri, una quindicina in tutto) la sobrietà è solo nei commenti. «Possiamo anche perdere, dopo cinque vittorie di fila uno stop ci sta». «Comunque un pareggio non sarebbe da buttare». «Certo che se giochiamo come sappiamo, non è impossibile il colpaccio». L´esodo è quello delle grande occasioni: 2mila tifosi, più dei 1500 dello spareggio a Empoli nel 2012, come non capitava probabilmente dai playout di Trieste, 10 anni fa. Brutti ricordi, in ogni caso. Lasciata l´autostrada, ecco i primi cori contro Bologna, ma poi la piadina dell´abusivo riconcilia con la Dotta e con la Grassa. «Certo che quella volta che Belotti ha fatto espellere Anderson…» scherza l´ambulante del chiosco davanti allo stadio. Nello spicchio degli ospiti al Dall´Ara il colpo d´occhio è quello dei tempi migliori; roba da stropicciarsi gli occhi. Il resto dello stadio un po´ meno, curva di casa a parte. «Sì vabbè, ma qui a Bologna si sa che è dura, la tradizione negativa, gli arbitri…». Mancano solo le cavallette. Piedi di piombo, insomma. Il tifo, però, c´è. «In tv si sente solo voi», scrive chi è rimasto a casa. La prudenza viene abbandonata dopo neanche un quarto d´ora, quando Moretti gonfia per la prima volta la rete rossoblu. Proprio mentre il settore ospiti si riempie del tutto, perché arriva l´ultimo pullman, quello che ha raccolto i tifosi della Caneva rimasti a piedi a Padova per un problema tecnico. L´esultanza è senza freni, c´è chi si trova dieci file più avanti e chi ci rimette un menisco e viene portato fuori in barella (auguri). I cori prendono ancora più convinzione, compresi quelli per i gemellati di Pescara, Udine, Cremona. Lo 0-2 spegne gli ultimi freni inibitori. Il terzo posto è realtà. E alla fine la curva canta un coro che solo gli over 30 ricordano. “Noi ci crediamo”. Pelle d´oca. Certi sogni nascono dove altri si erano interrotti. A Bologna nell´aprile del ´78 il Real Vicenza (quello vero) aveva probabilmente lasciato le ultime speranze di scudetto, complice un tacco malandrino di Callioni nella porta sbagliata, ieri sera il popolo biancorosso è tornato a sperare in un obiettivo forse meno importante, ma atteso. Nel viaggio di ritorno il risultato riconcilia (quasi) anche la politica cittadina. «Con Moretti si vince», esulta l´assessore piddino Antonio Dalla Pozza. «Sì ma questo è il Moretti giusto», la replica del segretario leghista Matteo Celebron.

Ore 20.10 – (Giornale di Vicenza) La difesa biancorossa è sempre più un muro invalicabile: appena due gol subìti nelle ultime dieci partite, numeri che hanno dell´incredibile. E ieri sera anche un centravanti del calibro di Daniele Cacia non ha avuto scampo con un difensore del calibro di Nicolò Brighenti, che ha giganteggiato assieme a Manfredini nel cuore dell´area biancorossa. Brighenti, una serata così è davvero tanta roba. «Vincere così su un campo del genere ha dell´incredibile se ci si pensa, eppure è un risultato meritato, arrivato grazie ad una partita condotta alla perfezione, facendo quello che dovevamo». Cacia non ha visto praticamente mai palla: sembrava che avesse contro Cannavaro…. «Eh, l´altezza magari è quella, ma stiamo parlando di un giocatore inarrivabile… A parte il paragone esagerato, noi dietro dovevamo sempre essere attenti, perché conosciamo tutti la forza degli attaccanti del Bologna. Abbiamo provato a non concedere nulla, andando in anticipo ogni volta che era possibile, e poi tutta la squadra ci ha dato una grande mano, a cominciare da Cocco là davanti che fermava sistematicamente l´avvio dell´azione». La chiave tattica di questa vittoria così netta? «Sapevamo di poter andare in superiorità sugli esterni, e ci siamo riusciti. Poi l´espulsione di Bessa ci ha dato ancora maggiore serenità nel giro palla. Adesso testa già a martedì sera: sarà dura».

Ore 19.50 – (Giornale di Vicenza) Più che soddisfatto anche il d.g. Andrea Gazzoli, che commenta: «Un po´ di tensione c´era all´inizio, poi è arrivato il gol e questo ci ha facilitato il compito, col secondo si è in pratica chiusa la gara. Siamo contenti ma non c´è nemmeno il tempo di respirare perchè martedì sera si gioca di nuovo e forse ci aspetta una gara ancor più difficile contro il Lanciano». In spogliatoio gira la frase di Sampirisi: “Volare con i piedi piantati a terra”. «Beh ci sta… nel senso che è meglio restare concentrati». È arrivata la sesta vittoria! «Ma l´aspetto più importante è che i risultati di questo filotto sono arrivati sempre meritatamente. Ovvio che ciò porta entusiasmo ed è un buon propellente, ma mancano ancora 14 gare: sono tante, la classifica avrà un significato tra un mese». Oltretutto Ragusa non pare lontano dal ritorno. «Non va forzato il suo rientro, sarà un´arma importante tra 30-40 giorni».

Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) Bum bum. Due bombe di Federico Moretti nella notte magica del Dall´Ara affondano il Bologna e mandano il Vicenza in paradiso. Moretti, c´è la sua doppia firma in calce al sesto successo consecutivo del Vicenza. Cosa chiedere di più? «Nulla, è stata la partita perfetta. Sono e siamo molto felici: siamo venuti a Bologna con la consapevolezza che potevamo fare la gara nonostante la forza degli avversari, abbiamo giocato come sappiamo e ci siamo imposti con pieno merito». Ci racconta questa doppietta che fa sognare i tifosi? «Sulla punizione Cocco e Giacomelli sono andati a creare il buco vicino alla barriera spostandosi all´ultimo momento, e io l´ho infilata proprio lì. Sul tiro da fuori invece ho preso il pallone di collo esterno, e con quel giro per Coppola è diventato complicato provare a parare. Il balletto dell´esultanza? Portate pazienza, sono scoordinato dalla nascita, ma ormai è un gioco che dura da tanto tempo con i miei amici…». La grande squadra in questa partita è stata il Vicenza, non certo il Bologna. «Sappiamo che quando facciamo girare palla siamo molto bravi: se non commettiamo errori di superficialità, come ogni tanto accade, abbiamo la consapevolezza di poter far bene contro qualunque avversario». Ci raccontate ancora che mancano 4 punti per la salvezza o è giusto cominciare a parlare d´altro? «Noi adesso vogliamo solo continuare a giocare divertendoci, facendo gioire i nostri fantastici tifosi. Non ci sono conti o classifiche, quelli si faranno solo alla fine». Avete regalato una gioia immensa ai tantissimi tifosi che hanno colorato di biancorosso la curva del Dall´Ara. Una serata che ricorderanno a lungo. «Sono davvero straordinari, mi stupiscono ogni volta di più: ormai giochiamo più per loro che per noi, e quello che loro ci danno è qualcosa di fantastico».

Ore 19.10 – Lega Pro: vittoria esterna per il Venezia, che batte il Monza 2-1 in rimonta grazie ad una doppietta di Guerra.Ore 18.50 – (Giornale di Vicenza) Macchè esame di maturità, al Dall´Ara si può dire che il Vicenza abbia preso la laurea con pieno merito per stare tra le grandi della serie B. Gara capolavoro della squadra di Marino che batte un Bologna considerato alla vigilia super-favorito. E invece sono stati i biancorossi a prendere in mano il pallino del gioco e a non mollarlo fino alla fine. La squadra ha imposto la qualità del suo gioco e Marino ne va giustamente orgoglioso. Il tecnico alla sua sesta vittoria di fila ammette: «Abbiamo disputato una grande gara fin dall´inizio, con una buona gestione della palla perchè era l´unico modo per tenere testa al Bologna, i ragazzi si sono applicati molto ed hanno fatto bene». Il Vicenza aveva convinto anche prima del gol di Moretti,si vedeva che aveva una mentalità vincente. «Vincente perchè siamo riusciti a sbloccare la partita però sì, l´atteggiamento è stato quello giusto: con molta attenzione dietro e buon controllo della palla non rinunciando mai a giocarla». I suoi hanno dimostrato di saperlo fare assai bene! «Sì ormai i ragazzi hanno acquisito questa mentalità e sanno bene quello che devono fare, ad esempio chi ha la palla deve avere sempre almeno due-tre soluzioni di gioco».
Dopo sei vittorie di fila difficile restare con i piedi per terra. «Devono restare a terra, ci contraddistinguono l´umiltà, la voglia di sacrificio, lo spirito di collaborazione che c´è sia in campo che fuori: sono queste le cose che ci hanno portato a fare qualche buon risultato, ma adesso dobbiamo continuare con questa mentalità perchè è la strada giusta per cercare di fare bene. Noi non dobbiamo guardare all´avversario da affrontare, ma andare avanti partita dopo partita sempre con lo stesso spirito e poi dobbiamo giocare con la mente sgombra perchè sì, ormai il primo obiettivo fissato, a 50 punti, è davvero vicino». Una parola sul pubblico che vi ha seguito in massa a Bologna e vi ha sostenuto fino alla fine e c´è stato anche un coro per lei. «Ci fa molto piacere anche pensando a qualche mese fa, a come era stata l´accoglienza per il sottoscritto sia da parte dei tifosi che da parte della stampa, ma sapevo che non era perchè avessero qualcosa contro di me ma per l´affetto per chi mi aveva preceduto. È bello vedere quanto è successo stavolta e siamo contenti di aver ripagato la gente con una grande prestazione».

Ore 18.30 – (Giornale di Vicenza) Bologna comincia per B e finisce per A. Come certe avventure, forse… Forse. Forse invece è un sogno e prima o poi ci si sveglierà. Ma intanto lasciamo che le ali si spieghino e che gli occhi brillino. Ci sono i numeri per farlo. Numeri che dicono che il Vicenza, che ha espugnato il campo della corazzata Bologna seconda in classifica e zeppa di money del Nord America, almeno per una notte è terzo. Numeri che dicono che la squadra di Marino ha conquistato la sua sesta vittoria di fila. Numeri che dicono che Coppola, che ormai non si ricordava più come si raccoglieva un pallone dal sacco, ieri ha dovuto farlo per due volte. Numeri che dicono che Moretti-tira-la-bomba ieri ne ha azzeccate due. Numeri che dicono che dietro proprio non si passa. Numeri che dicono che sugli spalti del Dall´Ara c´erano duemila e più tifosi in festa. Sinfonia. È forse la parola migliore per descrivere il sacco di Bologna. Sinfonia di una squadra che ha ormai fatto suoi dei meccanismi che sfiorano la perfezione. Sinfonia nei movimenti: in molti a chiudere e in altrettanti a sorreggere la fase di possesso. Sinfonia, certo. Ma le macchine funzionano anche quando ci sono buoni piloti. Che vuol dire? Facciamo un passo indietro. All´annuncio delle formazioni si apprende che il Bologna è privo di uno dei suoi gioielli, il centrocampista brasiliano Matuzalem, bloccato dalla febbre. Conveniamo che non è bello godere delle disgrazie altrui, ma il calcio (e il mondo in generale) vanno così. Probabilmente a Bari nessuno si era strappato i capelli apprendendo che Cocco si era ammalato… Andiamo avanti. Al posto del faro Matuzalem gioca un altro brasiliano, Daniel Bessa. Ex biancorosso. Ex biancorosso, si chiederà qualcuno? Sì, ex biancorosso. Una meteora giunta dall´Inter qualche anno fa. Aveva fama di ottimo centrocampista offensivo, piedino educato e carte in regola per far impazzire le difese avversarie. Sarà stato anche così, ma a Vicenza di tutto ciò s´era visto assai poco. Bene: che succede al Dall´Ara? Succede che Bessa te lo ritrovi a fare il play basso. Ovvero, gli metti in mano le chiavi del centrocampo. E della squadra. Risultato? Il brasiliano commette due falli in una decina di minuti (uno su Cocco e uno su Giacomelli) e lascia il Bologna in dieci per due terzi dell´incontro. Destino benevolo? Nossignori. E una questione di differenze. Quelle che esistono tra chi contrappone Lopez e Bessa a Marino e Di Gennaro. Ecco, Di Gennaro. Vederlo giocare è un piacere… perchè si vede meno di altre volte. Sta basso, molto basso. Limita il raggio d´azione del temuto Laribi. Combatte. Si becca anche un´ammonizione per un fallo su Mancosu. Ed è essenziale per l´equilibrio di una squadra che – appunto – fa di uno straordinario equilibrio il suo punto di forza. L´equilibrio di chi è forte e che ormai sa bene di esserlo. Il Vicenza copre bene tutte le zone del campo e nella prima fase dell´incontro rischia pochissimo. Passa in vantaggio con una punizione calciata da Moretti e non lascia al Bologna neanche l´idea di poter raggiungere il pareggio. La superiorità numerica, poi, aiuta. E nella prima fase della ripresa le cose vanno anche meglio. Moretti raddoppia con un eurogol e Cocco potrebbe anche servire il tris. Ecco l´unica nota un po´ stonata di questa notte indimenticabile è che verso la fine si rischia un po´ troppo. Forse il concetto di “gestione” andrebbe approfondito. Ma in fin dei conti bisogna fare i conti anche con la propria natura. Puoi gestire un sogno? Puoi gestire una sinfonia? Dai, che martedì sarà di nuovo sera. Arriverà il Lanciano. Che all´andata, in una gara che pare di un´altra era, ne rifilò quattro al Vicenza. Ecco, la vendetta è per i meschini. Ma mettere qualche puntino sulle “i” non sarebbe male…

Ore 18.10 – Lega Pro: sconfitta casalinga per il Bassano, battuto 2-1 dal Novara.

Ore 17.50 – (Il Piccolo) Un recupero prezioso al momento giusto, quello più importante della stagione. La Triestina contro Belluno e Altovicentino se l’è cavata alla grande anche senza Pasquale Manzo, raccogliendo 4 punti contro due avversarie difficilissime. Ma è innegabile che l’estroso giocatore campano rappresenta la soluzione ideale per il ruolo di trequartista e per quel 4-3-1-2 che Ferazzoli ha da tempo disegnato per la sua Unione. Una formula di gioco che presumibilmente utilizzerà anche domani, nell’importantissima sfida contro il Giorgione (inizio ore 14.30, arbitra Domenico Palermo di Bari). Manzo si era procurato uno stiramento nel finale del derby con il Kras, un infortunio che l’ha costretto a saltare due partite. Ferazzoli ha trovato soluzioni alternative, inserendo come under prima Loperfido e poi Giordano, e facendo giocare Proia dietro le punte. Ma il Manzo visto nelle ultime partite in cui è stato impiegato, è decisamente la soluzione più efficace: ben venga dunque il suo recupero proprio alla vigilia dello scontro diretto contro il Giorgione, che in caso di vittoria potrebbe avvicinare sensibilmente la Triestina alla zona della salvezza diretta. Ferazzoli dovrà fare a meno dello squalificato Bedin, ma lo sostituirà Arvia che quanto ad esperienza è una garanzia. Per il resto da segnalare il rientro in difesa di Fiore che farà coppia con Piscopo. E occhio al Giorgione, una squadra in salute che nel girone di ritorno ha fatto gli stessi punti della Triestina, ovvero 10, anche se a dire il vero due dei tre successi ottenuti da gennaio in poi sono stati ai danni dei fanalini di coda Mezzocorona e Mori S. Stefano. SCONTI. Ma la Triestina si aspetta una grossa mano anche dal pubblico. Si ricorda infatti che per la partita di domani sono previsti degli sconti: gli interi in tribuna Pasinati costeranno 12 euro mentre in curva Furlan si potrà entrare con soli 7 euro. Abbassato anche il prezzo dei biglietti per gli under 18. I biglietti sono in vendita oggi al Ticket Point e domani ai botteghini dello stadio. DISABILI. Ma c’è anche un’altra novità: al fine di agevolare l’accesso allo stadio delle persone diversamente abili, la Triestina ha deciso che a partire dalla partita di domani e per tutte le rimanenti gare casalinghe della stagione, i possessori di certificato di invalidità superiore al 70% potranno entrare gratuitamente. Se la persona diversamente abile necessita di assistenza continua, è previsto l’ingresso gratuito anche per un accompagnatore maggiorenne. RITROVO. Da ricordare inoltre che dopo la partita, la curva Furlan chiama a raccolta i tifosi al ForaperFora in via Diaz 9 per una serata dedicata ai ragazzi diffidati: si svolgerà infatti una raccolta fondi per contribuire alle spese legali dei ragazzi coinvolti nei ben noti fatti di Belluno.

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il dopo Zironelli per la Sacilese (quarta con 40 punti) comincerà domani a Mori, in Trentino. Tocca a Carlo Marchetto fare in modo che pur senza l’insegna “Zirolandia” il tendone biancorosso accolga spettatori e offra uno spettacolo degno. Non è compito facile. Marchetto è stato catapultato senza nemmeno preavviso dalla juniores alla panca lasciata libera da Ziro. Non solo: sarà un avvio in salita perchè oltre ai tre “crociati” (Grazzolo, Grion e Piscopo) il debuttante dovrà rinunciare allo squalificato Spagnoli e agli acciaccati Beccaro e Putto. ORGOGLIO BIANCOROSSO – «Sono orgoglioso – dice Marchetto – di aver ricevuto questa chance. Ringrazio la società. Inutile nascondere – aggiunge – che stiamo vivendo un momento difficile. Al di là delle assenze mi preoccupa il contraccolpo psicologico che la squadra può patire dopo le dimissioni di Zironelli, amato e stimato da tutti. Bisogna però guardare avanti. A Mori dovremo dimostrare di essere all’altezza della situazione contro una squadra che sarà pure ultima in classifica (11), ma che recentemente in casa ha vinto (2-1) il derby con il Dro, da quelle parti sentitissimo». PASSAGGIO DI CONSEGNE – Se emotivamente è stato uno shock, dal punto di vista tattico non cambierà praticamente nulla. «I ragazzi – racconta Marchetto – mi hanno accolto benissimo. Del resto fra la prima squadra e la mia juniores c’è sempre stata collaborazione. Lavoriamo allo stesso progetto con il 3-4-3 comune marchio di fabbrica». Marchetto non vuole guardare lontano, ma si percepisce che ambirebbe a una conferma per la stagione 15-16. Del resto, nota l’ambizione di Ziro di salire la scala di valori del calcio nazionale, la dirigenza lo vedeva già sulla rampa di lancio. «Pensiamo alle prossime partite – taglia corto Marchetto -. La sorte di noi allenatori – sorride – è legata ai risultati. Certo, se le cose dovessero andare bene sarei più che felice di restare». La gara di andata al XXV Aprile fu una goleada (4-0) biancorossa. CUGINE IN CASA – Giocheranno davanti al pubblico amico Fontanafredda e Tamai (appaiate a quota 31). I rossoneri, privi di Malerba (infortunato) e con il dubbio Frison ospiteranno il Legnago (23). In Veneto vinsero (3-2) i padroni di casa. Derby regionale invece a Tamai, dove i rossi si misureranno con il Kras (22) che delle ultime 7 ne ha persa una sola (a Montebelluna) facendo pure vittime illustri come Sacilese e Alto Vicentino. Gara uno giocata a Monrupino finì in bianco.

Ore 17.10 – Serie B, la classifica aggiornata: Carpi 53, Bologna 47, Avellino e Vicenza 46, Frosinone 44, Livorno 43, Perugia e Spezia 39, Lanciano 38, Bari, Pescara e Ternana 36, Pro Vercelli 34, Latina e Trapani 33, Brescia 32, Cittadella 31, Entella e Modena 30, Catania 28, Crotone e Varese 28.

Ore 17.00 – Serie B, i risultati parziali alla fine dei primi tempi: Avellino-Ternana 1-1, Catania-Frosinone 1-2, Crotone-Livorno 1-0, Entella-Pescara 2-5, Lanciano-Cittadella 2-2, Modena-Bari 0-1, Perugia-Spezia 2-1, Pro Vercelli-Carpi 0-0, Varese-Brescia 1-2.

Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Cerca la prima vittoria esterna del 2015 e del girone di ritorno il Venezia, atteso questo pomeriggio nella tana del Monza (ore 17, diretta streaming su www.sportube.tv). Un solo punto (34 a 33) separa le due squadre, a favore degli arancioneroverdi che pur all’andata si erano fatti sorprendere al Penzo nella penultima gara con Dal Canto in panchina. L’ultimo blitz lagunare in questa stagione è il 2-0 prenatalizio in casa della Pro Patria, firmato da Bellazzini e Magnaghi. Mister Serena ha la coperta corta in difesa dove Legati è ancora ai box e Sales squalificato (tornerà con l’Arezzo), ma Cernuto, Peccarisi e Giuliatto stanno meglio rispetto a sette giorni fa. A centrocampo Varano lascia il posto a Bellazzini, mentre resta da vedere se e quanto spazio avranno Espinal e Giorico. In avanti con Raimondi e Greco potrebbe rivedersi Magnaghi per Guerra. Dopo due ko di fila per 2-1 in rimonta il Venezia necessita dunque del bottino pieno per allontanarsi dai playout, sui quali il margine è sceso a 4 punti e senza contare il -2 di penalità in arrivo a meno di sconti nelle prossime settimane. Intanto la gara con la Cremonese è stata anticipata a sabato 14 alle 17 sempre al Penzo. Domani (20.45) la Berretti del Venezia farà visita all’Inter al centro sportivo Facchetti di Milano.

Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Se non sarà la settimana della «verità» davvero poco ci manca. Il Monza oggi al Brianteo (ore 17), l’Arezzo mercoledì al Penzo (alle 15) e il Novara domenica prossima al Piola (12.30) sono i banchi di prova ravvicinati che il Venezia deve giocoforza superare, togliendo la retromarcia per scongiurare un finale di campionato col fiatone. «Se firmerei per chiudere il trittico con 6-7 punti? Non ci penso nemmeno, perché vorrei e sono convinto che possiamo provare a conquistare tutti e nove quelli in palio – non si accontenta il tecnico Michele Serena -. Ci aspettano tre gare importantissime per il nostro futuro, da affrontare una per volta mettendocela tutta per puntare sempre al massimo». Ostacolo numero uno è un Monza in caduta libera e, proprio per questo, Serena sgombra il campo da equivoci. «Il fatto di affrontare una squadra in difficoltà è per noi un campanello d’allarme, perché un gruppo proprio nelle situazioni critiche può fortificarsi, trovare energie e vigore molto pericolosi per chi pensasse di avere invece vita facile». Solitamente i team di Fulvio Pea, che come Serena ha trascorsi poco fortunati alla guida del Padova, adottano una tattica particolarmente attendista con schieramenti molto compatti. «Infatti la prima dote da cui non potremo prescindere è la pazienza. Probabilmente avremo il pallino del gioco e lì sarà necessario restare sul pezzo, far circolare palla e cercare varchi ma senza frenesia. Il Monza è pericoloso quando recupera e parte in contropiede. Noi non dovremo concedere nulla». Sul fronte formazione scontato il rientro di Bellazzini, mentre davanti il ballottaggio per la terza maglia pare tra Magnaghi che ha perso il posto da titolare e un Guerra che ancora non ha graffiato. «Non è che un giocatore reduce da una buona partita sia per forza sicuro di essere titolare anche nella gara successiva – mette in chiaro il mister lagunare -. Con me non funziona così, tutti i miei ragazzi sanno come io mi aspetti sempre da loro una settimana perfetta di allenamento. La concorrenza poi devono essere bravi a trasformarla in uno stimolo. Bellazzini? Bentornato, Tommy mi permette molto sul piano delle scelte tattiche e della qualità».

Ore 16.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia a caccia di punti al Brianteo. Oggi pomeriggio gli arancioneroverdi scendono in campo a Monza con l’obiettivo di riscattare le ultime due sconfitte con Real Vicenza e FeralpiSalò. Punti che darebbero ossigeno alla classifica, pericolosamente accorciata verso il basso, con appena quattro lunghezze sul quint’ultimo posto occupato dalla Giana Erminio. Con la sfida odierna inizia la settimana di fuoco per gli uomini di mister Serena, che mercoledì saranno impegnati al Penzo contro l’Arezzo e domenica prossima saranno a Novara. «Ci sono 9 punti in palio in queste tre partite, ma non è il caso di fare calcoli. In questo momento mi interessano solo i tre punti di Monza. Voglio recuperare quelli che abbiamo lasciato sabato scorso al Real Vicenza», dice il tecnico arancioneroverde Michele Serena. Di fronte il Venezia troverà un Monza rivoluzionato rispetto a quello corsaro al Penzo nella partita dell’andata (finì 1-0 per i brianzoli). Le vicissitudini societarie si stanno pesantemente ripercuotendo sulla squadra, che è stata modificata radicalmente con il mercato di gennaio. Tre i cambi di proprietà nel corso di questa stagione: dopo un anno e mezzo di gestione, ha dato forfait l’anglo-brasiliano Anthony Armstrong-Emery che aveva accumulato debiti e punti di penalizzazione, gli era subentrato poi l’inglese Dennis Bingham, creditore di Emery e infine a gennaio il club è stato acquistato dal duo Montaquila-Di Stanislao che ha cercato di capitalizzare il più possibile, cedendo 24 giocatori, confermando solo Chimini, Pessina, Grandi, tutti promossi da riserve a titolari. Nel frattempo incombe l’incubo del fallimento, dopo la messa in mora della società e i prossimi giorni da questo punto di vista saranno cruciali. Intanto ieri è arrivato il deferimento al Tribunale federale nazionale per il mancato pagamento di stipendi e contributi relativi ai mesi di settembre e ottobre. Significano altri punti di penalizzazione in arrivo. Ma significa anche che molto presto arriverà il deferimento del Venezia, visto che il periodo è il medesimo: non manca molto quindi che arrivi il primo punto di penalità per il mancato pagamento, a dicembre, dei contributi di settembre-ottobre. Poi toccherà alla scadenza, mancata, del 16 febbraio. Sul campo la squadra di Fulvio Pea è reduce da cinque sconfitte e un pareggio nelle ultime sei giornate. «E’ vero – riconosce mister Serena – la squadra sta attraversando un periodo di difficoltà, ma non aspettiamoci una squadra molle. E’ proprio in momenti di difficoltà come questi che il gruppo trova risorse insperate e si compatta ancora di più. E poi ormai è passato un mese da quando è stato rivoluzionato l’organico, la fase di assestamento credo sia terminata». Mancherà De Bode squalificato, mentre sono infortunati Grandi, Berchicci, D’Ambrosio e Gaeta. Mister Serena ritrova Tommaso Bellazzini, che ha scontato la squalifica e questo gli consentirà di avere più opzioni a centrocampo. Possibile che il tecnico scelga il 3-4-3, con Scialpi e Giorico in ballottaggio accanto a Bellazzini. In difesa non sono al top Peccarisi e Giuliatto, ma non c’è alternativa, mentre Simone Sales sconta oggi la terza e ultima giornata di squalifica. Novità sulla maglia del Venezia: lo sponsor Bagnoli Lenotti ha chiesto di modificare il logo, sostituendolo con il marchio Skudo@Wave, dispositivo antiradiazioni dei cellulari.

Ore 16.00 – (La Nuova Venezia) Venti mesi fa Venezia e Monza si giocavano al “Mecchia” di Portogruaro la promozione in Prima Divisione con il sogno di iniziare un ciclo vincente; un anno e mezzo dopo le due squadre si riaffrontano al Brianteo con la prospettiva di far punti per evitare lo scivolamento verso la zona playout, ma soprattutto dovendo fare i conti con problemi societari non indifferenti. Soprattutto in casa brianzola (ieri il deferimento per le inadempienze di settembre e ottobre) dove i dirigenti hanno tempo fino a venerdì 6 marzo per trovare i soldi per effettuare i pagamenti verso i creditori come ha deciso il Tribunale di Monza. In campo oggi, almeno per novanta minuti, problemi societari saranno lasciati fuori. Almeno così sperano gli allenatori, costretti negli ultimi tempi a lavorare in condizioni particolarmente difficili. Il rientro dalla squalifica di Bellazzini è fondamentale per Michele Serena sul piano tattico, la collocazione del fantasista toscano sarà preziosa in fase offensiva, in attesa che mercoledì rientri anche Sales nel pacchetto difensivo. Possibile l’esordio a centrocampo di Daniele Giorico, anche se il mediano sardo non ha l’intera partita nelle gambe, e si va verso la conferma del tridente Greco-Raimondi-Guerra con Giuliatto a sinistra in difesa. Il Venezia presenterà un marchio nuovo sulle casacche oggi al Brianteo: il main sponsor Bagnoli Lenotti ha deciso di modificare il logo e sulle maglie comparirà il marchio Skudo@Wave. Quanto al Monza, un girone di andata per sognare anche la serie B, un inverno infernale tra passaggi di proprietà e Brianteo dalle porte girevoli tra giocatori in uscita e giocatori in entrata, un girone di ritorno da incubo con due punti conquistati in sette gare e conseguente scivolamento a tre lunghezze dai playout. In attesa della penalizzazione che inchioderà ancora di più la squadra di Fulvio Pea nei bassifondi della classifica. Solo il portiere Chimini è “sopravvissuto” rispetto alla gara del Penzo (decisa dall’eurogol di Margiotta), l’ex tecnico del Padova ha 31 elementi in rosa, ma potrebbe aggiungersi anche l’attaccante Cedric Baseya. Il Monza non vince dal 17 dicembre, quando regolò (3-0) la Torres nel recupero del turno rinviato per neve, e oggi Pea non potrà contare nel 5-3-2 del centrale De Bode, squalificato. La partita potrà essere seguita come sempre in diretta twitter sul nostro sito, tutte le fasi di gioco minuto per minuto e le interviste prima e dopo la gara, collegandosi su www.nuovavenezia.it dalle 16.50. Cosi al Brianteo (ore 17) Monza (5-3-2): 1 Chimini; 4 Giorgi, 3 Frasciello, 2 El-Hasni, 5 Martinez, 6 Pugliese; 7 Toskic, 10 Pessina, 8 Uliano; 9 Torri, 11 Bernasconi. A disposizione: 12 De Lucia, 13 Caracciolo, 14 Corduas, 15 Asante, 16 Conti, 17 Carbonello, 18 Valencic. Allenatore: Fulvio Pea. Un. Venezia (3-4-3): 1 Fortunato; 2 Capogrosso, 6 Peccarisi, 3 Cernuto; 8 Zaccagni, 4 Giorico, 10 Bellazzini, 3 Giuliatto; 11 Greco, 9 Raimondi, 7 Guerra. A disposizione: 12 D’Arsié, 13 Dell’Andrea, 14 Scialpi, 15 Esposito, 16 Espinal, 17 Varano, 18 Magnaghi. Allenatore: Michele Serena. Arbitro: D’Apice di Arezzo.

Ore 15.50 – Serie B, i risultati parziali alla fine dei primi tempi: Avellino-Ternana 1-1, Catania-Frosinone 1-0, Crotone-Livorno 1-0, Entella-Pescara 1-3, Lanciano-Cittadella 2-2, Modena-Bari 0-1, Perugia-Spezia 2-0, Pro Vercelli-Carpi 0-0, Varese-Brescia 1-1.

Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Spesso e volentieri il termine «ultima spiaggia» nel calcio è a dir poco abusato. Nel caso di Bassano-Novara, però, se ci si riferisce alla rincorsa al primo posto è del tutto evidente che oggi alle 16, al Mercante, ai giallorossi non resti che vincere. Altrimenti bisognerà abbassare l’asticella stagionale all’obiettivo playoff, che sarebbe comunque un bel vedere: «Sono sicuro che assisteremo a una bella partita — spiega il centrocampista Giacomo Cenetti — il Novara verrà a Bassano per giocarsela a viso aperto, noi punteremo alla vittoria e vogliamo dimostrare che la squadra è viva e pronta a lottare». Intanto Domenico Toscano tiene la guardia alta. «Loro hanno nelle corde l’aggressività — chiarisce l’allenatore del Novara — in mezzo al campo e con gli attaccanti il pressing sarà asfissiante. Noi dovremo essere bravi a contenerli. Questo loro modo di giocare li ha portati ad occupare una posizione che meritano e che consente loro di giocarsela per il traguardo massimo».

Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) La quarta punta del Novara è Gigi Della Rocca, uno che giocava e bollava in A, per capirci. E oggi fa panca solo perché uno dei tre assi là davanti, tre tipi da doppia cifra ciascuno, è squalificato, altrimenti si accomodava in tribuna. Ecco il tipo di roster che il Bassano affronterà oggi al Mercante (alle 16), dove arriva il Novara, la più reputata del mazzo. E poco importa che scalci nel mucchione di testa assieme a Pavia ed Alessandria sul tetto dei 50 punti: a organico il Novara è la più forte di tutte con la differenza che le altre si stanno spolmonando per restare aggrappate alla cima e il Novara ha impiegato quasi un girone e mezzo per completare il rodaggio e adesso finalmente può schiacciare il pedale del gas. E il fatto che Bassano sia l´unica ancora in grado di sbarrare la strada al trio di testa alle soglie di marzo è indicativo del campionatone che stanno costruendo i virtussini. «Ogni tanto sento o leggo i giudizi su di noi di qualche giornale o sito nazionale e mi par di trasecolare – attacca Asta – in troppi lontano da qui associano Bassano all´indubbia forza della proprietà e sono convinti che si debba vincere il torneo in carrozza. Resto allibito, mi pare di vivere in un altro mondo. Signori, il nostro campionato l´abbiamo già vinto l´1 febbraio centrando virtualmente la salvezza con 4 mesi di anticipo sui piani. Tra quelle davanti siamo gli unici a schierare gli under, oltre metà della rosa era al debutto assoluto nella categoria. Serve altro?». «Guardo nei tre gironi – incalza Tonino – e vedo Novara, Pavia, Alessandria, ma anche Cremonese, Como, Torres, Feralpi e Albinoleffe a nord, Ascoli, Pisa, Reggiana, Spal, Teramo e Aquila al centro, Benevento, Salernitana, Lecce, Juve Stabia, Casertana, Catanzaro e Matera al sud, tutte corazzate con budget lontanamente paragonabili al nostro. Abbiamo fatto investimenti oculati, con un mercato mirato, non capisco cosa si pretenda da noi lontano da Bassano. Per fortuna qui la gente ha capito, per la strada trovo tifosi che si complimentano e capiscono il tanto che si è realizzato. E sia chiaro che le mie considerazioni sono esclusivamente per ristabilire la verità dei fatti. Dopodichè siamo infervorati per rincorrere un risultato oggi contro una big conclamata». «Ho detto ai miei di dimenticare Arezzo – continua – e tutte le sue code negative badando solo al Novara, una squadra che applica un 3-5-2 con grande giudizio, in trasferta difende d´attesa ma quando riparte lo fa con tantissimi uomini, 7-8 giocatori coinvolti nella fase offensiva, tutti di qualità e pericolosi, Toscano conferisce sempre una precisa identità tattica alle sue formazioni». Maistrello è fuori uso, Toninelli squalificato e Bizzotto andrà in panchina con una mascherina protettiva sul naso rotto. «Lasciatemi elogiare l´uomo Bizzotto – dice – tra qualche giorno verrà operato eppure si è messo ugualmente a disposizione, un esempio di professionalità e attaccamento straordinari». L´impressione è che Semenzato rileverà Toninelli a destra e Stevanin si accomoderà a sinistra, con Priola e Zanella centrali. In ballottaggio c´è lo stesso Ingegneri che però è indiziato per la panchina. Ieri Asta, da buon cuore granata, si è presentato in spogliatoio per la rifinitura appendendo al muro il titolone di un quotidiano sportivo (“Epici” era scritto) che celebrava il trionfo del Toro a Bilbao, lo stesso sistema adottato da Dan Peterson, il numero uno tra i motivatori per caricare il gruppo prima degli scontri clou. Perché un Bassano con le bende e i cerotti dovrà fabbricare qualcosa di molto simile all´epica e alla leggenda per arginare il caterpillar piemontese. Magari ricominciare a fare gol.

Ore 15.00 – (Gazzettino) Bologna è un incidente di percorso. La sconfitta di sabato scorso contro la seconda della classe non è stata rubricata come un passo indietro del Cittadella, bensì un “intoppo”, un passo falso che può starci al cospetto di quella che viene considerata la squadra più attrezzata della serie B. Così la pensa Claudio Foscarini alla vigilia dell’insidiosa trasferta di Lanciano: «La parola d’ordine è ripartire. Tornare a fare punti è il primo obiettivo dopo le cinque gare precedenti dove si era fatto bene sia a livello di prestazione e sia di risultati. Non credo che la sconfitta con il Bologna possa aver lasciato particolari strascichi negativi nei miei giocatori, una battuta d’arresto ci può stare. Anche sabato, comunque, la squadra ha evidenziato tante cose buone, specie nel secondo tempo. Nella prima parte invece siamo un po’mancati. Possono avere inciso le assenze e qualche giocatore non in perfetta condizione fisica per l’influenza avuta durante la settimana». Il tecnico inquadra la sfida in terra abruzzese: «Il Lanciano ha qualità davanti e tanta corsa da parte dei centrocampisti che sanno inserirsi bene. Per questo servirà una prestazione collettiva importante. Dovremo scendere in campo con il giusto atteggiamento, ci si deve aiutare l’uno con l’altro. Se non riusciremo a fare questo c’è il rischio di soffrire». Tre partite in otto giorni (Lanciano, Varese ed Entella), uno snodo importante della stagione. «Ci aspetta un tris di sfide fondamentali. Qualcuno ha parlato di “gare abbordabili”, ma non considero nessun impegno facile nel campionato cadetto. Forse sulla carta affrontare il Lanciano è meno difficile che non giocare con il Bologna, ma non ci sono incontri scontati. Puoi fare punti con un avversario titolato come con uno di media classifica. Intanto concentriamoci sul Lanciano, ci vorrà un grande spirito di sacrificio da parte di tutti». Sono 21 i convocati da Foscarini. «Coralli ha avuto qualche problemino alla schiena e non potrà essere al top, ma è comunque recuperato. Anche Barreca ha avuto un contrattempo a inizio settimana; Sgrigna, Kupisz, De Leidi, che hanno saltato il Bologna per la febbre, hanno lavorato regolarmente in questi giorni. Adesso speriamo che l’ondata influenzale sia passata. Ci ha tartassato non poco nell’ultimo mese e il Cittadella ne ha pagato in termini di brillantezza». Unico assente Pellizzer, fermo per una contrattura, al suo posto De Leidi o Camigliano. «Si giocheranno il posto da centrale, Cappelletti resterà sull’esterno, anche perché mi serve di più sulla fascia». QUI LANCIANO. Anche la squadra allenata da D’Aversa deve mettersi alle spalle la sconfitta rimediata nell’ultimo turno di campionato. Oltetutto, se gli abruzzesi vogliono continuare a rimanere aggrappati alla zona play off, hanno l’obbligo di fare bottino pieno con il Cittadella dopo che nelle ultime quattro partite hanno raccolto una sola vittoria, scivolando all’ottavo posto. Molti i dubbi da risolvere per l’allenatore del Lanciano: D’Aversa, Turchi, Ferrario e Paghera non sono al meglio, Piccolo è tornato in gruppo, mentre Grossi è fuori per squalifica.

Ore 14.40 – (Mattino di Padova) «Ripartire. È questa la parola d’ordine». Claudio Foscarini come d’abitudine evita i proclami, ma chiarisce subito che la sconfitta del Cittadella con il Bologna, che ha interrotto un filotto di cinque risultati utili consecutivi, deve rimanere un incidente di percorso. Il tecnico di Riese Pio X è partito assieme ai suoi uomini ieri mattina in pullman, direttamente dal Tombolato. Nel pomeriggio, dopo una tappa per il pranzo a Rimini, l’arrivo a Lanciano, dove stamattina i convocati effettueranno una sgambata prima del match allo stadio Biondi. Cercasi riscatto. Entrambe le squadre devono riprendersi dopo il passo falso dello scorso week end. Gli abruzzesi sono in corsa per i playoff ma hanno all’attivo una sola vittoria nelle ultime cinque uscite (2-0 interno sul Brescia) e devono cancellare il 2-0 incassato una settimana fa a Bari. «Il Lanciano in casa ha un altro volto rispetto a quello che vediamo in trasferta: davanti al suo pubblico ha colto 6 dei suoi 8 successi stagionali», sottolinea Foscarini. «Lo abbiamo studiato: ha qualità davanti, corre tanto e può contare su centrocampisti bravi ad inserirsi. Non riusciremo a cogliere un risultato positivo se non approcceremo la partita con lo spirito giusto: mi aspetto che i miei giocatori si aiutino l’un altro». Sulla carta le prossime tre gare sono comunque più alla portata rispetto a quella con il Bologna. «Ma non parlate di incontri abbordabili: Lanciano, Varese ed Entella possono sembrare avversari facili, ma poi le partite vanno vinte sul campo». Doppio ballottaggio. Secondo l’allenatore, il k.o. di sabato scorso non ha lasciato scorie nella truppa. «Non è una sconfitta a cambiare la valutazione del momento. È vero che contro il Bologna nel primo tempo siamo mancati, ma venivamo da una settimana particolare per via dell’epidemia di influenza. E comunque, nella ripresa, abbiamo dimostrato di essere vivi». Se non altro, il virus sembra debellato. Kupisz e Sgrigna si sono allenati regolarmente dall’inizio della settimana, Barreca e Busellato hanno perso un paio di sedute ma sono abili e arruolati e soltanto Coralli non è al top, per un fastidio alla schiena, ma è partito regolarmente con i compagni. Posto il rientro in mezzo al campo di Paolucci accanto a Rigoni, restano due dubbi, legati a difesa e attacco: chi rileverà l’infortunato Pellizzer e, al solito, chi affiancherà Stanco davanti. «Ho convocato 21 giocatori. La sostituzione di Pellizzer? Se la giocano Camigliano e De Leidi, e non Cappelletti: ho intenzione di tenerlo in fascia, perché ho bisogno di un terzino destro di contenimento, visto che agli esterni alti chiedo di spingere molto». Primavera, arriva l’Inter. Chi non andrà a Lanciano potrà comunque godersi la sfida del campionato Primavera fra i ragazzi di Giacomin e l’Inter, recente vincitrice del Torneo di Viareggio. Si gioca alle ore 14.30 sul sintetico del Tombolato, con ingresso a 5 euro.

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto) Lo scorso campionato a Lanciano arrivò la salvezza. Che sia di buon auspicio per oggi pomeriggio? Stamattina leggera rifinitura a Rimini per il Cittadella, poi seconda tappa del viaggio e arrivo al Biondi. «Siamo determinati a riscattare la sconfitta col Bologna — precisa Claudio Foscarini — incassata in casa sabatop scorso. Abbiamo ritrovato un po’ tutti, pure gli influenzati. Sabato c’è stata meno brillantezza, qualcosa abbiamo perso e adesso l’obiettivo è recuperare la miglior condizione. Bologna è stata un episodio che non inficia quello che di buono abbiamo fatto». Oggi mancherà Pellizzer per infortunio, al suo posto si giocano una maglia De Leidi e Camigliano. Per il resto Coralli, debilitato in settimana da problemi alla schiena, potrebbe partire dalla panchina. Al suo posto scalpita Sgrigna ma contro un avversario che ha mostrato di potersela giocare con tutti non sarà facile. «Coralli non è al top — conferma il tecnico trevigiano — ma è convocato e disponibile. Logico che non si sia allenato nel modo migliore e bisognerà fare delle scelte. Per sostituire Pellizzer se la giocano Camigliano e De Leidi, il primo è più difensore, mentre De Leidi può giocare in diversi ruoli. Il Lanciano ha qualità, quello che ha fatto sinora non è arrivato per caso».

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Siate cattivi. Ivan Merli Sala non avrebbe sopportato l’idea di perdersi Belluno-Padova. Così, smaltita la squalifica, pensa a “una partita che vale una stagione” e carica i suoi compagni: «Una cosa ci vuole in partite come questa – assicura il centrale gialloblu – cattiveria». Può bastare? «Non so se può bastare, ma di sicuro senza non si può sperare in un risultato positivo. In partite così bisogna buttare in campo cuore, testa e gambe, essere concentrati su ogni palla, dimenticarsi delle migliaia di persone sugli spalti e tirare fuori la giusta cattiveria. Loro sono loro, la squadra più forte di tutta la serie D, ma noi siamo noi e io non cambierei nessuno dei miei compagni per uno dei loro giocatori». La tua squalifica è scattata giusto in tempo per esserci domenica. «Prima di Trieste ero condizionato dalle tre ammonizioni, adesso mi sento libero. È stato un bene averla smaltita, saltare il Padova mi avrebbe fatto male perché partite così valgono una stagione. È la partita di cartello, davanti a un pubblico eccezionale e ai nostri tifosi a cui vogliamo regalare una bella partita. L’unica cosa che conta è la vittoria. E in fin dei conti ogni tanto partire da sfavoriti, sapendo che devi tentare di portare a casa l’incredibile, è bello. Loro invece sono costruiti per vincere sempre, non possono fare altro». Partite così tu ne hai già giocate. «Sì, mi ricordo delle 9mila persone in C2 con la Juve Stabia, o le 13mila a Nocera. La migliore però resta il derby Foligno-Ternana, gara di andata dei playout: 1-0 per noi e primo passo per un’incredibile salvezza compiuto». Dietro si prende qualche gol di troppo. «Il trend del ritorno non è positivo, dobbiamo invertire la marcia: meno errori individuali e meno errori dettati dalla leggerezza; bisogna tornare quelli di prima, il girone di andata ci ha insegnato che subendo pochi gol fai una caterva di punti». Tu in compenso ne hai buttati dentro un paio. «Sono motivato e da qualche tempo quando mi spingo in avanti ci credo; con tutti quei piedi buoni a mettere cross perfetti». Piazza la scommessa. «1 secco. Altrimenti non gioco».

Ore 13.40 – (Corriere delle Alpi) No ai superalcolici e no alle bevande d’asporto. In occasione del big match tra Belluno e Padova gli esercizi commerciali vicini al Polisportivo hanno ricevuto il divieto assoluto di vendere al pubblico superalcolici o qualsiasi tipo di bevanda d’asporto, come per esempio le bottiglie o le lattine che possono essere lanciate. Tutto sarà servito su bicchieri di plastica. L’orario che sarà osservato è dalle 11.30 fino alle 17.15, esattamente tre ore prima dell’inizio del match fino ad un ora dopo il triplice fischio. Le duemila persone previste per la sfida tra le due squadre di serie D hanno messo in allerta la questura di Belluno che il 25 febbraio ha svolto un tavolo tecnico di sicurezza e ordine pubblico, prendendo le dovute misure di sicurezza. La vendita dei superalcolici e delle bevande d’asporto è vietata in Via Vittorio Veneto (zona adiacente allo Stadio), Via Medaglie d’oro, Piazzale Resistenza, Piazza San Giovanni Bosco, Via Giorgetti, Via Ceccati. Da Padova è previsto l’arrivo di un migliaio di tifosi, forse di più, e la questura di Belluno ha ritenuto importante chiudere al traffico via Ceccati, che verrà utilizzata come accesso allo stadio oltre che comeparcheggio per i pullman padovani. La via chiusa, oltre ad avere una nuova biglietteria, sarà riservata esclusivamente all’ingresso dei tifosi biancoscudati che prenderanno posto nella tribuna ad Est, riservata esclusivamente a loro e dove saranno allestiti anche due nuovi punti di ristoro. I tifosi gialloblù verranno tutti dirottati sulla tribuna centrale e l’entrata sarà quella classica, dalla parte del Piazzale della Resistenza. Prima, durante e dopo la partita saranno impegnati quaranta agenti tra personale della questura, carabinieri e polizia stradale e locale. Di queste, 15 saranno strettamente impiegate per funzioni di ordine pubblico. I cancelli del Polisportivo verranno aperti alle 13 per permettere al pubblico di entrare con la dovuta calma e prendere posto sugli spalti. Tutti a Belluno. Intanto, gli Ultras del Padova, tramite facebook, hanno fatto capire che, nonostante i pochi posti al Polisportivo, arriveranno comunque numerosi, compresi quelli senza il biglietto. «Domenica tutti a Belluno! – si legge – ribadiamo un concetto espresso anche in occasione della trasferta a Valdagno. Non trasformiamo un loro problema in un nostro problema. Domenica mattina ore 9.30 parcheggio sud stadio Euganeo e tutti a Belluno, con o senza biglietto».

Ore 13.30 – (Corriere delle Alpi) Le prevendite toccano quota 634. Nella giornata di ieri a Padova sono stati venduti un altro centinaio di biglietti che, sommati a quelli di giovedì confermano le previsioni stilate in settimana. Raggiungere il migliaio di tifosi padovani non dovrebbe essere un problema e per migliorare i numeri i botteghini apriranno nuovamente questa mattina. Il Padova si presenterà al Polisportivo senza gli infortunati Ferretti e Zubin, mentre Nichele dovrebbe recuperare, ma solo per la panchina. Tra i pali gioca Lanzotti perché Petkovic è fuori da due mesi ormai mentre sulla sinistra ci sarà l’ex Ripa Fenadora Salvadori che, dopo una partenza in sordina, ha conquistato il posto da titolare rubandolo a De Grassi, di proprietà della Juventus. Dall’altra parte gioca Bortot, giovane 1997 arrivato nel mercato invernale dal Bassano. Probabile formazione del Padova (4-2-3-1): Lanzotti, Bortot, Salvadori, Tomassen, Niccolini, Segato, Mazzocco, Ilari, Cunico, Petrilli, Amirante.

Ore 13.20 – (Corriere delle Alpi) Senza paura. Il Belluno è pronto per la gara più importante della stagione. Domani al Polisportivo arriva la corazzata Padova e c’è la consapevolezza di potersela giocare, nonostante la forza dell’avversario. Non è un caso che i biancoscudati si trovino in vetta solitaria con tredici punti di vantaggio sui gialloblù e dieci sull’Altovicentino. Il campionato è virtualmente chiuso, ma il Padova non verrà certamente a Belluno per fare una gita e Corbanese e compagni non hanno nessuna intenzione di fare regali, soprattutto davanti il proprio pubblico e ad una cornice di tifosi che il Polisportivo non ospita ormai da diversi anni. Ed il merito è tutto del Padova. «Tutte le squadre dovrebbero essere grate al Padova quest’anno – commenta mister Vecchiato – non capita spesso di potersi confrontare con realtà come queste, che con la serie D non c’entrano nulla. Se molti stadi in questa categoria si riempiono con migliaia di tifosi il merito è dei biancoscudati e l’opportunità di giocarci contro molto probabilmente durerà solo quest’anno». I numeri parlano chiaro, il Padova è meritatamente primo in classifica. «Per me quello che conta è la differenza reti e loro in questo sono nettamente superiori a tutti – continua Roberto Vecchiato – sono di gran lunga la miglior squadra del torneo. Le loro assenze? Ad un allenatore dà sempre fastidio avere infortuni e squalifiche, ma per una squadra come il Padova è più facile gestirli avendo una rosa lunga». I biancoscudati si possono battere? «I numeri dicono che fino ad ora hanno perso tre partite, quindi tutto può succedere. Sono una squadra che fa tanti gol e ne prende pochi, in campo si vedrà il solito Belluno con le proprie caratteristiche, aggressivo ma tecnico. Non abbiamo obiettivi di classifica in questo momento, ma vogliamo vincere più partite possibili e rimanere in alto nel girone». Masoch più no che si. Il centrocampista agordino in settimana non si è mai allenato e difficilmente potrà prendere parte al match. «Yari verrà portato in panchina, vedremo domani mattina se si riuscirà a coprire il dolore con gli antidolorifici e vedremo se sarà in grado di scendere in campo». Chi gioca? Tra i pali potrebbe tornare Damiano Schincariol, mentre la difesa non dovrebbe avere sorpresa. Al centro Ivan Merli Sala e Sebastiano Sommacal avranno il compito di arginare il gioco offensivo dei biancoscudati, mentre sulle corsie esterne ci saranno Giovanni Pescosta e Paolo Pellicanò. A centrocampo, se come sembra Yari Masoch non dovesse farcela, mister Vecchiato potrebbe arretrare in mediana Marco Duravia insieme a Simone Bertagno e Mike Miniati. Davanti il capocannoniere del girone Simone Corbanese guiderà l’attacco con l’aiuto del giovane Francesco Posocco, mentre il terzo giocatore che comporrà il tridente sarà uno tra Andrea Radrezza e Stefano Mosca.

Ore 13.10 – Belluno-Padova: prevendita chiusa a quota 665, domani biglietterie dello stadio di Belluno aperte dalle 13

Ore 13.00 – (Gazzettino) BIGLIETTI. Rallenta il ritmo della prevendita. Ieri sono stati staccati 103 biglietti che con i 531 venduti giovedì portano il totale a quota 634. Anche oggi, dalle 10 alle 12.30, sarà possibile acquistare i tagliandi (ne restano a disposizione poco più di trecento) recandosi alle biglietterie sud dello stadio Euganeo. Il costo è 15 euro per il biglietto intero e 10 euro per quello ridotto (donne e ragazzi tra i 12 e i 18 anni). ARBITRO. A dirigere la sfida con il Belluno sarà Riccardo Annaloro di Collegno coadiuvato dai guardalinee Polo Grillo e Lenarduzzi. ESTERO. Fabrizio De Poli e Marco Bergamin saranno oggi in Bulgaria per assistere a una partita del campionato di Seconda divisione che vede impegnato il Pirin Blagoevgrad, mentre domani andranno a vedere un paio di gare del settore giovanile della stessa società bulgara per poi fare rientro a Padova lunedì. Ben più lunga sarà la spedizione che scatterà venerdì in Sudamerica: De Poli e Bergamin junior assisteranno ad alcune gare del Mundialito under 17 ad Asuncion in Paraguay, dopodiché raggiungeranno San Paolo in Brasile dove avranno un incontro con i rappresentanti dell’Independiente, società carioca.

Ore 12.50 – (Gazzettino) Scatta l’allarme per Lanzotti, che durante l’allenamento di ieri riservato ai portieri ha accusato un dolore alla caviglia. Le sue condizioni saranno rivalutate questa mattina in occasione della rifinitura all’Appiani che, contrariamente al solito, sarà a porte chiuse in vista della trasferta con il Belluno. Con Petkovic fermo dalla fine del 2014 e ancora alle prese con un programma di recupero personalizzato tanto da non essere stato finora mai aggregato al lavoro con la squadra, l’eventuale (malaugurata) defezione di Lanzotti creerebbe non pochi grattacapi dato che il tecnico dovrebbe rivedere lo schieramento che sta funzionando tanto bene: l’utilizzo di Cicioni tra i pali, infatti, comporterebbe il dover impiegare un fuoriquota giovane in più in mezzo al campo sacrificando un “vecchietto”. Situazione che lo staff biancoscudato si era trovato a fronteggiare già a inizio anno (sconfitte con Altovicentino e Union Pro), tanto da decidere di tornare sul mercato per ingaggiare proprio Lanzotti dal Modena. Altra situazione che sarà monitorata oggi è quella di Nichele che si è fermato mercoledì per una contrattura vicino al tendine del ginocchio: il centrocampista proverà sul campo per vedere come risponde la gamba. Da verificare anche le condizioni di Thomassen (influenza) e di Fenati (botta al polpaccio). Con il Belluno, lo ricordiamo, saranno sicuri assenti lo squalificato Sentinelli e gli infortunati Ferretti e Zubin.

Ore 12.40 – (Gazzettino) «Ho combattuto molti mesi per tornare, non si sapeva se potevo recuperare a questi livelli. Ci vuole molto coraggio per tornare dopo tanti mesi e ce l’ho fatta. All’andata ho visto la partita dalla tribuna, l’Euganeo è sempre stupendo. Domani spero di dare il mio contributo in campo, sono tornato a buoni livelli». Se segna esulta? «Intanto penso a fare gol che mi manca da tanto tempo. È una partita talmente bella ed emozionante che sarei felice di segnare, poi se esulto o meno vedrò al momento». In tribuna ci saranno anche papà Egidio, mamma Antonella e il fratello maggiore Luca. «Vorrei fare bella figura davanti alla mia famiglia, a mia moglie e ai tanti tifosi padovani. Sarà un incentivo in più per me, sarò sempre legato a quegli anni nel Padova, è lì che ho capito come si gioca a calcio». Padova primo in classifica, Belluno terzo con 13 punti di ritardo. «Quella biancoscudata è una rosa fortissima. Se continuano con questo ritmo, non manca tanto per vincere il campionato. Noi cercheremo di fare la nostra partita e vogliamo fare punti perché il secondo posto è vicino». Chi teme di più del Padova? «Cunico, è un giocatore completo e in questo momento fa la differenza».

Ore 12.30 – (Gazzettino) Padovano di Tribano, un passato nel settore giovanile biancoscudato e attuale capitano del Belluno. Sarà una sfida dal sapore speciale domani per il venticinquenne Andrea Radrezza, ormai una bandiera della squadra gialloblù. Anche se non si possono dimenticare i tre anni con il Padova (allievi e Berretti) e naturalmente le proprie origini. «Sono cresciuto calcisticamente con i biancoscudati e la stagione più bella è stata con la Berretti allenata da Gabrieli: siamo arrivati alla finale scudetto (persa con il Perugia, ndr). Sarà una partita particolare, è la prima volta che affronto da avversario il Padova, è una cosa stimolante. Ho seguito sempre le vicende biancoscudate e mi è dispiaciuto per tutto quello che è successo in estate. Non ho mai abbandonato i colori del Padova, anche se adesso gioco per il Belluno che è diventata la mia città: sono qui da nove anni, ho messo su famiglia con Lucia e nostro figlio Nicolò ha dieci mesi». Proprio nell’ultima partita con l’Arzignano ha ritrovato la maglia da titolare, dopo essere rimasto fuori un anno per un infortunio al ginocchio.

Ore 12.05 – Sul Belluno: “È una tappa importante, giochiamo con una squadra che in casa ha subito solo sette gol perdendo una sola volta. È un’ottima squadra allenata a dovere da Vecchiato, ma anche domani dobbiamo dimostrare il nostro valore. Sia noi che loro vorremo fare la partita, dovremo essere bravi a leggerla a dovere sin da subito e dovremo avere il giusto atteggiamento. Dovremo avere tremila occhi su Corbanese, ma lui ha il merito di finalizzare quanto di buono fatto dal resto della squadra”.

Ore 12.02 – Su Nichele: “Oggi ha provato ma non è stato l’allenamento ideale per lui. Ci prendiamo altre 24 ore”.

Ore 12.00 – Arriva Parlato. Su Lanzotti: “Ieri nella seduta di rifinitura dei portiere ha avuto un problema alla caviglia, vediamo se riesce a recuperare anche se ci sono poche probabilità perché è gonfia. La classica distorsione alla caviglia… Sostituti? Petkovic sta seguendo un percorso fisico personale, oggi si è allenato regolarmente come da programma e dobbiamo vedere come ha reagito. Chi giocherà? Devo parlarne con lo staff medico, e devo valutare anche l’eventualità di far giocare il portiere “vecchio”. Al momento la casella del portiere ha un punto di domanda… Dispiace ma sono cose che succedono, dobbiamo continuare a guardare avanti con grande serenità”.

Ore 11.40 – Qui Appiani: termina l’allenamento.

Ore 11.30 – Qui Appiani: provati i calci di rigore.

Ore 11.10 – Qui Appiani: partitella finale.

Ore 10.50 – Qui Appiani: schemi anti-Belluno in corso. Assenti Lanzotti e Ferretti, lavoro a parte per Nichele e Zubin. Regolarmente in campo Thomassen.

Ore 10.30 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per la rifinitura.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Nel momento della sua flessione il Padova è passato a due punte, per poi tornare al “4-2-3-1” quando ha ricominciato a “girare”. È proprio Ilari l’ago della bilancia tra l’uno e l’altro modulo? «Penso di no, l’ago della bilancia nelle scelte del mister è stata la condizione di un po’ tutti noi: evidentemente pensava che in quel frangente potessimo dare di più con un altro sistema, indipendentemente dal fatto che qualche singolo non fosse nel suo momento più brillante. Diciamo che nelle ultime partite abbiamo interpretato bene il modulo e giocato bene, ma questo non significa che il “4-2-3-1” sia il nostro modulo migliore». La classifica vi sorride, gli infortuni un po’ meno… «Abbiamo avuto una grossa sfortuna nelle ultime settimane, soprattutto in attacco. Ma nella malasorte abbiamo la fortuna di avere giocatori forti e tanta scelta lì davanti: nonostante gli infortuni di Zubin e Ferretti, c’è Amirante che li può sostituire alla grande. Diciamo che la forza del Padova è proprio non avere una prima scelta in attacco». Nemmeno lei si sente una prima scelta? «Penso proprio di no, possiamo essere tutti decisivi sia partendo dall’inizio che subentrando dalla panchina. È questo che sta facendo la differenza rispetto alle altre squadre: a livello di gruppo, abbiamo un potenziale molto maggiore».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) È stato il protagonista del match d’andata, dando il “la” con il suo gol (e l’aiuto del difensore bellunese Merli Sala) alla fuga del Padova in testa alla classifica, fuga che oggi è arrivata a toccare il massimo vantaggio: 10 punti sull’Altovicentino. Marco Ilari con il suo guizzo sconfisse il Belluno all’Euganeo il 19 ottobre scorso, cominciando a delineare, per primo, le gerarchie di un girone che fino ad allora aveva visto proprio biancoscudati e gialloblù appaiati al vertice a punteggio pieno. «È stata la prima vera partita importante del nostro campionato», ricorda l’esterno romano. «Nel girone d’andata ho segnato al Tamai, al Mezzocorona e al Belluno, e chissà che la coincidenza non possa ripetersi di nuovo: con le prime due ci sono già riuscito, speriamo bene…». Domani sarà una partita importante come quella di allora? «Sarà molto importante il mese di marzo. Il trittico di sfide che ci aspetta ci permetterà di capire se veramente possiamo arrivare sino in fondo a questa fuga: tra Belluno, Arzignano e Triestina ci giochiamo una bella fetta di campionato». Contro il Belluno lei segnò il suo ultimo gol del girone d’andata, poi arrivò la flessione. Motivo? «C’è stato un momento in cui non sono più arrivati i gol, ho fatto tanti assist ma sono rimasto all’asciutto. Penso che sia stata una flessione fisiologica, è normale che nell’arco di un campionato un giocatore possa incontrare alti e bassi. Mi auguro che quello di novembre-dicembre sia stato il mio punto più basso: mi sono sempre sentito bene, ma anche se ero al top c’erano quei momenti in cui le cose non giravano per il verso giusto. Spero di riuscire ad essere più regolare da qui alla fine».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) I dirigenti della società brasiliana, infatti, lo scorso dicembre sono stati ospiti a Padova della società biancoscudata e hanno deciso di ricambiare il favore: sul proprio sito ufficiale il club brasiliano ha pubblicato orgogliosamente la foto della gita nello storico catino dell’Appiani, raccontando anche della società che aveva lanciato Alex Del Piero. L’Independente, sempre sul proprio sito, ha però svelato anche che «si potrebbe formare un’amicizia, al fine di consolidare potenziali partnership nel prossimo futuro e che l’obiettivo principale della presenza del dirigente italiano è quello di osservare i giocatori dell’Independente per una possibile trattativa con il calcio italiano». De Poli al riguardo non si sbilancia: non chiarisce se possa profilarsi in futuro una collaborazione con la squadra brasiliana o quella bulgara, o se il viaggio sia mirato solo ad osservare giovani giocatori. Di certo c’è che il Padova amplia i propri orizzonti e pensa al futuro, alla ricerca di giocatori da lanciare.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Parte questa mattina la spedizione estera di Fabrizio De Poli e Marco Bergamin: i due responsabili dell’area tecnica biancoscudata voleranno in Bulgaria, dove questo pomeriggio assisteranno al match di serie B tra il Botev Galabovo e il Pirin Blagoevgrad, rispettivamente undicesima a terza in classifica, per poi dedicarsi, nella giornata di domenica, alla visione di un paio di partite delle formazioni giovanili dello stesso Pirin. Nel prossimo week end, invece, i due dirigenti del Padova voleranno Oltreoceano, e precisamente in Sudamerica: trascorreranno prima cinque giorni in Paraguay, per seguire il Mundialito Sub17 e alcuni stage di giovani giocatori paraguayani, quindi voleranno nello stato di San Paolo, in Brasile, per osservare la realtà della squadra dell’Independente, della serie B carioca con sede nella città di Limeira.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Stamattina, dalle 10 alle 12.30, saranno messi in vendita alle biglietterie sud dello stadio Euganeo le ultime poche centinaia di biglietti disponibili in prevendita per i tifosi biancoscudati: già in 634, tra ieri e giovedì pomeriggio, si sono accaparrati il tagliando per la sfida di domani a Belluno, mentre altri acquisteranno il biglietto direttamente ai botteghini dello stadio Polisportivo. Intanto, il sindaco della città alpina, Jacopo Massaro, forse pensando che possano arrivare degli hooligans di stampo olandese, ha deciso di vietare la vendita di alcolici nelle vicinanze dello stadio dalle ore 11.30 fino ad un’ora dopo il triplice fischio di chiusura del match. E veniamo alle notizie sulla squadra biancoscudata, che si ritrova questa mattina all’Appiani: dopo la giornata di riposo concessa ieri, alle 10 è in programma l’ultima rifinitura. Diversi i dubbi di Carmine Parlato: da verificare sono innanzitutto le condizioni di Matteo Nichele, che rischia di dover dare forfait per una forte contrattura, così come quelle di Dan Thomassen, in predicato di sostituire lo squalificato Sentinelli ma alle prese negli ultimi giorni con l’influenza: in caso di necessità, scalpitano Segato e Dionisi. Ancora out Petkovic, ma soprattutto Zubin e Ferretti: in avanti l’attacco poggerà ancora su Salvatore Amirante.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Si comincia da un volo continentale con direzione Bulgaria. De Poli, accompagnato da Marco Bergamin, visionerà una partuta di serie B tra il Botev Galabovo e il Pirin Blagoevgrad. Successivamente, nella giornata di domani sono in carnet altri appuntamenti per partite del campionato giovanile bulgaro. In un secondo momento, ecco la missione in Sudamerica. Prima cinque giorni in Paraguay per seguire il Mundialito Sub17 e alcuni stage di giovani giocatori paraguayani, poi il trasloco in Brasile nella sede dell’Independente, nella città di Limeira nello stato di San Paolo. Nello scorso mese di dicembre, oltre ad aver provato per alcuni giorni il centravanti Marcelo Fernandes, il Padova e De Poli avevano ospitato i dirigenti dell’Independente con la promessa di veder ricambiato il «favore» non appena possibile. Intanto stamattina la squadra svolgerà la rifinitura in vista del big match di domani con il Belluno. L’infortunio a Nichele è meno grave del previsto, ma la sua presenza in campo al Comunale di Baldenich è da escludere. Ko Ferretti e Zubin, l’intero peso dell’attacco verrà sostenuto da Salvatore Amirante, che sta scalando posizioni su posizioni con una media gol impressionante. E l’AltoVicentino, nonostante gli infortuni in serie, fa meno paura di prima. Al di là del -10 in classifica e ricordando che i giochi per la Lega Pro non sono ancora chiusi.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) L’Independente di Limeira è un club che milita nella seconda serie del campionato brasiliano. E il post pubblicato in tempi recenti, dopo il viaggio in Italia dei dirigenti carioca al seguito del ds del Padova Fabrizio De Poli, recita piuttosto chiaramente: «Col Padova si potrebbe formare un’amicizia, al fine di consolidare potenziali partnership nel prossimo futuro e l’obiettivo principale della presenza del dirigente italiano, è quello di osservare i giocatori dell’Independente per una possibile trattativa con il calcio italiano». Dopo aver ricordato che il Padova è il club in cui ha militato agli inizi della carriera Alessandro Del Piero e aver postato una bella foto all’Appiani assieme allo stesso De Poli risalente allo scorso dicembre, l’Independente ricorda che «no próximo mês vamos receber o competente dirigente do Padova, Fabrizio De Poli, que vem ao Brasil exclusivamente para observar os jogadores do Independente». Come si può intuire chiaramente anche senza conoscere alla perfezione il portoghese, il momento è arrivato e De Poli è atteso in Brasile a brevissimo. Il direttore sportivo biancoscudato è pronto a partire da oggi per una missione internazionale con l’obiettivo di reclutare nuovi talenti, soprattutto in vista di una possibile promozione in Lega Pro del Padova.

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventiquattresima giornata, domenica 1 marzo ore 14.30): Arzichiampo-Clodiense, Belluno-Padova, Fontanafredda-Legnago, Mezzocorona-Dro, Montebelluna-Union Ripa La Fenadora, Mori S. Stefano-Sacilese, Tamai-Kras Repen, Triestina-Giorgione, Union Pro-AltoVicentino.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 56, AltoVicentino 46, Belluno 43, Sacilese 40, Clodiense 38, ArziChiampo 37, Montebelluna 35, Union Pro 33, Fontanafredda e Tamai 31, Union Ripa La Fenadora 30, Giorgione 29, Legnago 23, Kras Repen 22, Dro e Triestina 21, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 11.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventitreesima giornata: AltoVicentino-Triestina 2-3, Belluno-ArziChiampo 1-1, Clodiense-Mori S. Stefano 3-1, Dro-Tamai 1-1, Giorgione-Mezzocorona 2-1, Kras Repen-Union Ripa La Fenadora 1-0, Legnago-Union Pro 2-4, Padova-Fontanafredda 2-0, Sacilese-Montebelluna 1-2.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 27 febbraio: ennesimo venerdì di riposo per i Biancoscudati, mentre la prevendita per Belluno-Padova sale a quota 634 biglietti staccati.




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