Live 24! Padova fermato sullo 0-0 dall’ArziChiampo: poker dell’AltoVicentino col Montebelluna, biancoscudati a +8

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Ore 21.40- (Gazzettino) Chiamatelo “Tomasz spaccadifese”: è l’arma vincente del nuovo Cittadella targato 2015. Con lui la squadra di Claudio Foscarini non ha mai perso; nell’unica sconfitta del girone di ritorno con il Bologna, infatti, Kupisz non era in campo per l’influenza. L’ex Chievo ha trovato a gennaio il Cittadella ultimo in classifica, ora la squadra granata sarebbe salva senza passare per i play out. «Siamo tutti contenti – sostiene il nazionale polacco-, ma ci sono ancora tante partite da disputare. Dobbiamo continuare ad allenarci bene per salvarci, i risultati arrivano di conseguenza. In questo ultimo periodo tutti sono migliorati, il merito dei risultati è dell’intera squadra». Sulla sconfitta con il Bologna, riprende: «Sono stato costretto a vedere la partita in TV a casa per una influenza improvvisa che mi ha colpito la sera precedente il match. Erano quattro anni che non prendevo l’influenza. Mi ha pesato non essere in campo, i miei compagni comunque non meritavano di perdere perché nel secondo tempo hanno fatto meglio del Bologna». Le sue caratteristiche mettono in crisi le difese avversarie creando varchi devastanti con occasioni da gol per gli uomini di Foscarini. Nel Cittadella Kupisz sta giocando in fascia destra, ma sa fare anche dell’altro. Spiega: «Sto andando bene come esterno destro d’attacco, ma se è necessario posso coprire la fascia sinistra. Quando ci sono spazi la mia prima caratteristica è la velocità, ma riesco a cavarmela bene anche nel dribbling e negli spazi stretti. Non ho ancora dimostrato a Cittadella la potenza nel tiro a rete perché finora mi sono capitate soprattutto opportunità di fare degli assist per i compagni (al bacio quello per Coralli nell’ultima partita con il Varese ndr). Voglio però migliorarmi anche nelle conclusioni a rete ed essere a disposizione della squadra secondo le necessità». Quattro presenze nella nazionale polacca con tanta voglia di rientrare nel giro. «È ovvio che ci tengo a indossare la maglia della mia nazionale. Il selezionatore polacco Adam Nawalka è venuto di persona a vedermi contro il Modena e mi telefona spesso. Mi ha chiamato anche dopo la partita con il Varese, mi dice di insistere così». Kupisz è intenzionato a continuare a giocare in Italia. «Mi trovo bene – continua – e vorrei trovare posto in una squadra di serie A». A Cittadella è ormai di casa: «Abito in centro dentro le Mura con la fidanzata Ola. Il posto è tranquillo, facciamo qualche giretto a Vicenza, Padova o Verona, ma resto molto in casa. Mi piace guardare il calcio, in particolare il campionato polacco avendo contatti con tanti amici». Sulla partita con l’Entella, conclude: «Non devono interessarci gli altri risultati, noi dobbiamo concentrarci sul nostro». SQUADRA. Ieri sono tornati in gruppo sia Pellizzer che Camigliano, stamattina nella rifinitura Foscarini deciderà sulla loro convocazione per il posto di centrale in ballottaggio con De Leidi.

Ore 21.20 – (Mattino di Padova) Nessun rancore, ma tanta attenzione. Agostino Camigliano, che ieri è tornato ad allenarsi in gruppo dopo l’affaticamento muscolare, è l’uomo del giorno in casa Cittadella: da ex di turno è il giocatore che meglio di tutti conosce l’Entella, avversario nel posticipo di domani sera alle 20.30. «È uno scontro diretto, in cui i punti in palio valgono doppio» afferma il ventenne difensore centrale di Cologno Monzese, che contenderà una maglia da titolare a De Leidi e a capitan Pellizzer, con quest’ultimo che, dopo aver anticipato i tempi di recupero dal suo infortunio, potrebbe comunque essere risparmiato da Foscarini. Quali sono i pericoli principali? «Occorrerà abituarsi in fretta al campo. Non solo perché lo stadio di Chiavari ha il manto sintetico ma anche perché le sue dimensioni sono le minime regolamentari. Non è facile giocarci per le avversarie dell’Entella, che, non a caso, davanti ai propri tifosi ha ottenuto 5 delle sue 7 vittorie». E poi davanti c’è Sforzini. «Rispetto a quando ci giocavo io la squadra in attacco ha cambiato radicalmente aspetto: Sforzini è una punta centrale forte fisicamente e abile a difendere il pallone. Al suo fianco ci sono esterni veloci e bravi a inserirsi come Masucci e Cutolo». Per lei sarà una gara come le altre? «Non lo è mai quando incontri una tua ex squadra. Non nascondo che speravo di giocare di più quando sono arrivato all’Entella dal Brescia, ma purtroppo ho dovuto fare subito i conti con un problema alla caviglia. Succede e non ho vendette da prendermi». Ha telefonato a qualche amico di Chiavari, di recente? «Mi sento spesso con Francesco Belli, terzino con cui dividevo la camera in trasferta, ma voglio evitare di chiamarlo prima della partita». Le altre. Entella-Citta diventa ancora più importante dopo i risultati di ieri. I granata rimangono con un punto di vantaggio sulla coppia in zona playout composta dal Brescia (0-0 a Vercelli) e dallo stesso Entella, e ne hanno 3 sulla zona retrocessione, lì dove il Crotone, in virtù dell’1-0 rifilato al Trapani, risale al terz’ultimo posto superando il Catania (2-2 con lo Spezia). Bel balzo del Modena a 36 punti. Primavera ko. Sconfitta in casa del Cesena per i ragazzi di Giacomin (2-1): per i granata rete di Adu, rigore sbagliato da Bizzotto.

Ore 21.00 – (Corriere del Veneto) A un certo punto, nel corso del girone d’andata, ad Andrea Gabrielli scappò una battuta al vetriolo: «Mi chiamate solo quando le cose vanno male…». Al contrario, la voce del presidente si ascolta volentieri anche quando il vento è girato, la squadra vince, la salvezza è alla portata, la svolta pare dietro l’angolo. Merito di un mercato, quello di gennaio, con i fiocchi e di una squadra che ha trovato nuove certezze. «Sono contento — ammette l’imprenditore padovano — perché le cose stanno andando bene. E sono contento anche perché vedo la squadra più tranquilla, il mercato ha portato ottimi innesti e stiamo facendo vedere buone cose. Andiamo avanti tranquilli, la strada è quella giusta, bisogna soltanto fare le cose nel modo migliore. Come stiamo facendo ultimamente». Martedì al Tombolato tris servito dopo un tempo, vittoria in cassaforte senza nemmeno sudare troppo ed energie risparmiate in prospettiva Entella, posticipo di domani sera che impegnerà i granata alla ricerca di punti salvezza. I risultati della concorrenza, peraltro, impongono di tenere la guardia alta, i margini di errore nonostante la netta risalita delle ultime settimane sono ancora molto ristretti. «Contro il Varese era importante vincere — ragiona Gabrielli — e lo abbiamo fatto, il problema è che lì in fondo siamo un sacco di squadre tutte attaccate, una a stretto contatto dell’altra… C’è da essere soddisfatti di questi ragazzi, anche se questa grande ammucchiata non mi lascia del tutto tranquillo. Bisognerà lottare fino in fondo, ma questo lo sapevamo già. Non solo adesso ma anche prima di cominciare il campionato. Lo dicono la nostra dimensione e la nostra realtà». Intanto ottime notizie dall’infermeria. Nell’allenamento di ieri sono tornati in gruppo sia Camigliano che Paolucci: i due possono considerarsi a tutti gli effetti recuperati e saranno a disposizione nel posticipo di domani sera a Chiavari. Ma la vera buona notizia è Pellizzer, sulla via del rientro il gruppo.

Ore 20.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il bello di avere alternative in ogni settore del campo lo vedi quando, in pieno recupero, Gomes De Pina si esibisce nel gol più spettacolare della giornata. Siamo al 46’, il tempo scorre, il Sud Tirol vince 1-0, ma l’attaccante del Real pesca dal cilindro un gioiello di rara bellezza: sforbiciata da copertina dell’Album Panini e Miori non può che raccogliere in fondo alla rete il pallone tra gli applausi pure del pubblico di casa. Troppo bello il gesto tecnico dell’ex Sassuolo per non celebrarne la bellezza. E così il pomeriggio si chiude con un 1-1 che lascia l’amaro in bocca al Sud Tirol, ma rende giustizia alla determinazione biancorossa esibita per tutta la partita. Nel primo tempo l’occasione più nitida capita a Marras (3): Kiem lo innesca, l’attaccante si trova a tu per tu con Tomei ma chiude troppo il diagonale che non supera il portiere. Sul taccuino tante idee ma altrettanti tiri telefonati: Branca per il Sudtirol, Dalla Bona, Vannucci e Lavagnoli per il Real Vicenza. Il tutto fa zero emozioni o quasi. La musica cambia nella ripresa. Il SudTirol preme e al 14’ un gran colpo di testa di Novothny costringe Tomei a un grande intervento. Il portiere biancorosso si ripete pochi minuti dopo opponendosi pure a Mazzitelli. Tomei si supera ancora su Mazzitelli, poi al 41’ si deve arrendere a quello che sembra il gol decisivo. Il portiere biancorosso smanaccia un angolo, la palla schizza sulla testa di Cia e si insacca sotto la traversa. Sembra finita qui, ma in pieno recupero ecco il capolavoro di Gomes. Punizione di Lavagnoli (46’), palla tagliata in mezzo sulla quale si fionda il portoghese, che si esibisce in un gesto tecbico da applausi e scolpisce il pari. È 1-1, Marcolini può sorridere ancora.

Ore 20.20 – (Giornale di Vicenza) Pasticcini e spumante? Macchè! Per festeggiare il buon risultato i protagonisti continuano a sudare in campo durante il defaticamento. Mister Marcolini è il primo a giungere in sala stampa. «Risultato giusto – esordisce il tecnico – che premia l´impegno dei ragazzi costretti a giocare su un terreno di gioco veramente pessimo. Il terreno era così duro che sembrava cemento. Una difficoltà non da poco». Mister comunque è arrivato un risultato conquistato veramente per il rotto della cuffia, con un eurogol a pochi secondi dal termine… «Questo nulla toglie al valore della nostra prestazione – precisa Marcolini – sapevamo che avevamo di fronte un´avversaria difficile, sia per valore in sè che anche per il periodo che sta attraversando. Ci siamo organizzati in modo da subire il meno possibile. Gioco guardingo? Il nostro atteggiamento è stato quello di sempre: grande attenzione e sfruttamento degli spazi. Sapevamo che avevamo davanti una squadra esperta. Non credo che siamo stati rinunciatari, anzi tutt´altro, posso dire che è stato difficile costruire azioni da gol proprio per via di un terreno di gioco improponibile. Tant´è che le vere occasioni le abbiamo avute quando abbiamo smesso di giocare palla a terra, preferendo fare lanci lunghi o sfruttando le palle inattive. Sapevo che sarebbe stata dura sino alla fine, e così è stato»! I playoff sono sempre più alla portata del Real. «Se riusciremo a centrarli – conclude Marcolini – sarà un traguardo importante anche se non previsto alla vigilia. Il nostro cammino dovrà essere vissuto con serenità, puntando a conquistare punti ovunque. Per il resto, l´appetito viene mangiando». Bardelloni ha sgobbato tanto, cercando di seminare scompiglio nell´area avversaria. «Abbiamo centrato un risultato importante su un campo difficile e non parlo solo per l´avversario. Il fondo del terreno era ai minimi termini, la palla rimbalzava male e per noi era difficile cercare di gestirla». Lavagnoli ha dettato l´assist per il gol di Gomes, una griffe importante per il risultato finale. «Siamo stati protagonisti di una grande reazione ottenuta su un campo molto difficile – commenta l´esterno destro vicentino – Abbiamo conquistato un punto contro una squadra molto buona e che non ho visto assolutamente in crisi. È importante aver dato continuità ai nostri risultati. Il nostro obiettivo è fare il meglio possibile e non accontentarsi di questa classifica». La chiusura è dell´esperto attaccante Bruno: «Sfida difficile ma siamo riusciti a far fronte alle varie difficoltà. Non era facile conquistare punti a Bolzano, se ci siamo riusciti vuol dire che la squadra ha dimostrato carattere».

Ore 20.10 – (Giornale di Vicenza) Felicità Gomes, felicità Real Vicenza. Siamo in pieno recupero quando mancano una quarantina di secondi al termine, il Real Vicenza è sotto di un gol e sta per usufruire dell´ultima possibilità offensiva. La corsa di Lavagnoli sulla corsia di destra viene arginata da un fallo tattico da Tait. Lo stesso Lavagnoli disegna una parabola morbida per il centro area dove c´è Gomes che s´inventa un tocco al volo che lascia di stucco Miori. L´eurogol dell´attaccante manda in visibilio la pattuglia di Marcolini, che riesce così a portare a casa un punto pesante in chiave playoff contro il l´Alto Adige. La cronaca s´avvia al 3´ quando c´è il lungo lancio di Bertoni che pesca Marras in mezzo a Piccinni e Polverini, l´attaccante riesce a farsi largo e tirare di prima intenzione mandando di poco a lato. Il Real Vicenza risponde all´8´ con la punizione di Dalla Bona: palla tesa ma centrale. Il gioco viaggia a sprazzi denotando, soprattutto, la preoccupazione di entrambe le compagini ad evitare di scoprirsi troppo. Il Real Vicenza prova a scompaginare le linee biancorosse, sostenuta dall´intensità di Dalla Bona, dal cui piede partono quasi tutte le iniziative dei veneti. Al 17´ Bardelloni prova a sorprendere la prima linea difensiva locale con un preciso taglio per Bruno, che attacca lo spazio ma Miori intuisce tutto ed anticipa la giocata dell´avversario. Il Real Vicenza prova il pressing ed in un solo minuto batte tre angoli. Al 21´ dalla bandierina Lavagnoli imbecca Bruno la cui zuccata è arginata da Miori con un colpo di reni. Nelle due successive palle inattive è ancora l´estremo biancorosso a mettersi in evidenza con due interventi sui tiri di Dalla Bona e Bardelloni. La possibilità di arricchire il taccuino arriva al 33´ quando su cross basso di Tait Tomei blocca in tuffo. Al 38´ il Real Vicenza mette scompiglio nella retroguardia altoatesina mantenendo alte le posizioni di Bruno e Bardelloni sul cross di Lavagnoli stoppato di prepotenza dal recupero di Kiem. Il tempo si chiude con il destro potente di Malagò. Nella ripresa, c´è subito l´affondo dei padroni di casa. La palla viaggia lunga per Fischnaller che appena fuori l´area di rigore viene arginato da un sorprendente Tomei che dribbla l´attaccante con un sombrero, per poi riavviare l´azione per i suoi. All´11´ Fischnaller indirizza largo per Martin, il terzino mette la palla sotto per l´accorrente Cia che colpisce con la suola e spreca sul fondo. Ancora Alto Adige e al 14´ Fischnaller detta l´assist per il colpo di testa di Novothny, la zuccata è precisa e potente ma Tomei è attento e blocca senza problemi. Al 21´ Kiem crossa in mezzo per Fischnaller anticipato di un soffio dal recupero di Piccinni. È un momento della gara durante il quale il Real Vicenza pare soffrire l´iniziativa locale, anche se Tomei non soffre alcun patema. Anzi, tutt´altro. Al 23´ Mazzitelli si destreggia tra le maglie avversarie e con una mezza girata impegna Tomei che compie la prodezza e devia in angolo. Tomei è sempre attento quando va a rintuzzare nell´angolo basso il tiro di Mazzitelli. Palla in angolo e sul lungo traversone c´è il colpo di testa di Cia che beffa Tomei con un pallonetto. È il 39´. La rete potrebbe affossare le motivazioni dei vicentini, soprattutto quando al 42´ Malagò divora l´opportunità del pari. C´è un lungo rilancio di Tomei che Cia cicca davanti all´area di rigore, mettendo nelle condizioni Malagò di ritrovarsi a tu per tu con Miori che prova ad infilare con una palla a giro che finisce sopra la traversa. Al 47´ c´è l´eurogol di Gomes che manda in estasi il Real Vicenza.

Ore 19.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Alla fine si potrebbe dire: tutto bene quel che finisce bene. Perchè il Vicenza, come già contro il Lanciano, due volte sotto nel punteggio, è andato a riprendersi il pari praticamente a tempo scaduto, mostrando il carattere giusto e rimanendo ancora imbattuto nel girone di ritorno. Non è stato però il miglior Vicenza, i biancorossi hanno sbagliato troppo a centrocampo e hanno ballato in difesa, subendo ancora due gol come era già successo martedì scorso al Menti. Un piccolo campanello d’allarme che va ascoltato e andrà esaminato in settimana, perché finora l’impermeabilità difensiva era stata la forza di questo Vicenza. Le note positive: una squadra che non molla mai e un Cocco che ritrova il gol con grande regolarità (13esimo centro della stagione), confermandosi bomber di razza, anche se con l’ammonizione subita allo scadere verrà squalificato e salterà la prossima partita contro il Catania lasciando il posto a Petagna. Il tutto aspettando Ragusa, che ieri è tornato in campo e in gol con la Primavera che ha battuto 3-0 il Napoli. La cronaca del match presenta subito la sorpresa Bremec, che esce dagli spogliatoi al posto di Vigorito bloccato nel riscaldamento dal solito problema al menisco al ginocchio destro. Nel primo tempo succede poco, con due sole occasioni per il Pescara capitate a Melchiorri e a Sansovini che sprecano calciando al lato. Le squadre si studiano, si temono e il pallino resta in mano al Vicenza, anche se la porta abruzzese non conosce pericoli. Nella ripresa, Marino inserisce Spinazzola al posto di uno spento Gicomelli e subito l’ex atalantino serve Cocco che, al volo, costringe Fiorillo alla grande parata. Ma è un lampo, perché il Pescara chiude il Vicenza nella sua metà campo e passa al 58’ con Melchiorri, che infila Bremec con un sinistro angolato da dentro l’area. Il Vicenza ci mette neanche dieci minuti per riorganizzarsi e pervenire al pari: calcio d’angolo battuto da Di Gennaro su cui salta Cinelli, all’altezza del primo palo, colpendo di testa e trovando un Fiorillo non impeccabile che smanaccia la palla nella sua porta. E’ il primo (e quanto sospirato…) gol stagionale per il centrocampista. Neanche il tempo di gustarsi il pari che i biancorossi corrono un altro grande rischio, con Bremec bravissimo ad opporsi in uscita a Sansovini. E al 75’ il portiere biancorosso si supera deviando in angolo un colpo di testa ancora di Sansovini. All’81’ il Pescara passa nuovamente: Pasquato dalla destra mette un pallone in area con Camisa che chiude su Sansovini, la palla filtra per Brugman che mettere di piatto alle spalle di Bremec. Sembra tutto perduto ma giusto al 91’, Cinelli pennella un cross dalla sinistra, trovando Cocco pronto allo stacco imperioso inzuccando il pallone sotto l’incrocio per il suo tredicesimo gol (record per lui) stagionale e per il 2-2 biancorosso.

Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) Non può che essere rammaricato Marco Baroni per il pareggio che il Vicenza ha imposto al Pescara sul campo dell´Adriatico. Un pari arrivato al 90´ per i biancorossi, quando gli abruzzesi già pregustavano i tre punti. «Era la terza partita in una settimana e ne abbiamo sofferto alla lunga – sottolinea il tecnico del Pescara – subendo il gol del pareggio. Nel primo tempo abbiamo giocato con poco ritmo, ma la squadra non mi è dispiaciuta, nonostante sia stato il Vicenza a farsi preferire sul piano del possesso palla. Nel secondo tempo, invece, noi abbiamo fatto meglio, abbiamo creato le occasioni migliori e credo che meritavamo la vittoria». Il rimpianto per la vittoria sfuggita in extremis non impedisce al tecnico del Pescara di cogliere gli aspetti positivi della partita della sua squadra: «Ho visto dei segnali interessanti, arriviamo bene alla fase decisiva del campionato: ci arriviamo da squadra vera. Vedo una crescita netta da parte dei miei calciatori, qualcuno come Brugman ha bisogno di riprendere confidenza col terreno di gioco, ma possiamo ancora migliorare». Il rammarico maggiore di Baroni sta nei due gol subiti, «frutto di un caso» si affretta a spiegare l´ex allenatore del Lanciano. «Quando si gioca con quattro calciatori offensivi ci sta subire qualcosa, anche se abbiamo incassato i due gol in modo anomalo: su un calcio piazzato e su una nostra disattenzione. Purtroppo questi errori continuiamo a farli, rappresentano l´unico neo delle nostre prestazioni. In generale, occorre maggiore attenzione nelle fasi cruciali della partita».

Ore 19.20 – (Giornale di Vicenza) A Pescara Antonio Cinelli si è sdoppiato. Prima ha segnato il gol dell´1-1, il primo in stagione per lui, con un colpo di testa su corner di Di Gennaro; poi si è trasformato in assist-man, scodellando a bomber Cocco la palla per l´altro colpo di testa decisivo, quello del definitivo 2-2. Cinelli, un gol e un assist. Cosa le si poteva chiedere di più? «Sono molto contento perché i due gol ci hanno consentito di strappare un punto importantissimo. Sono decisamente meno contento per la prestazione, che senza dubbio è stata la peggiore in questa nostra serie utile, arrivata comunque a nove incontri consecutivi». Anche per lei finalmente la soddisfazione personale del primo gol, dopo che in diverse occasioni ci era andato vicino. «Infatti l´elenco delle dediche sarebbe troppo lungo, visto che questo gol lo aspettavamo da un pezzo… Mi limito a ringraziare per tutti la mia ragazza e l´allenatore che mi ha dato sempre fiducia». Ha deviato il pallone in rete colpendolo quasi dalla linea di fondo: c´è stato anche un pizzico di fortuna? «Io sono stato un po´ bravo e un po´ fortunato, ma va sottolineato che quel gol l´abbiamo cercato e voluto fortemente: Di Gennaro ha chiamato lo schema sul primo palo, ha messo la palla nel posto concordato e io sono arrivato a colpirla, come proviamo in settimana». Il pareggio di Cocco è arrivato quasi all´ultimo respiro. «Non molliamo mai, e questo ormai è un dato assodato, non una casualità. Ancora una volta, nonostante ci siamo ritrovati in svantaggio e mancassero pochi minuti, ci abbiamo creduto fino alla fine, con la nostra caparbietà e convinzione». Questa determinazione vi ha permesso di raddrizzare una gara meno brillante del solito. «In una sola gara abbiamo fatto tutti gli errori possibili e immaginabili, sbagliando in particolare troppi passaggi; un po´ magari ha influito anche il vento, ma credo in maniera marginale. Teniamoci stretto il punto, che se non altro premia il nostro grande carattere». La prossima gara con il Catania si giocherà lunedì 16: può aiutarvi a recuperare energie? «Sicuramente il posticipo arriva nel momento più opportuno. Va detto che in questi mesi probabilmente più di qualcuno è riuscito a dare oltre il cento per cento, soprattutto dal punto di vista mentale, e un piccolo calo era inevitabile specialmente in questa settimana in cui abbiamo disputato tre incontri particolarmente intensi. Adesso vediamo di ricaricare le batterie per poi ripartire di nuovo al nostro meglio».

Ore 19.10 – (Giornale di Vicenza) Il record è servito. Andrea Cocco ha scelto uno dei pezzi forti del suo repertorio, un´incornata di testa precisa quanto potente sul perfetto cross di Cinelli, per segnare il tredicesimo gol stagionale, massimo in carriera per il bomber biancorosso che aveva uguagliato il suo record (stabilito con l´Albinoleffe) nel finale della sfida contro il Lanciano. Cocco, complimenti: ancora un gran gol all´ultimo minuto che regala al Vicenza un punto d´oro. «Per fortuna ho trovato l´angolo giusto su una bella palla di Cinelli. Ci teniamo stretti questo punto perché onestamente è arrivato in una delle nostre partite meno belle dal punto di vista della prestazione. Però ancora una volta abbiamo dimostrato di non mollare mai, anzi dopo il pareggio dell´1-1 eravamo determinati a vincere l´incontro». Già all´inizio del secondo tempo lei era andato vicino al gol con un bellissimo tiro al volo su cross di Spinazzola. «Fiorillo lì è riuscito a fare una grandissima parata, avevo visto la palla già dentro, anche se magari l´avevo colpita un po´ piano. Sembrava quasi che il portiere ce l´avesse con me, visto che poco dopo è riuscito ad arrivarci anche su un mio tiro da fuori deviato… Per fortuna al terzo tentativo sono riuscito a buttarla dentro». Che cosa ha influito secondo lei sulla prestazione meno convincente del solito? «Nelle ultime partite eravamo altri, sbagliavamo pochissimo, tenevamo sempre le giuste distanze tra i reparti. Stavolta invece c´è stata un po´ troppa confusione: forse è stata più la stanchezza mentale che quella fisica, dopo tre partite così intense. Adesso riposiamo un paio di giorni e poi contiamo di ripartire al cento per cento». Purtroppo alla fine è stato ammonito e sarà squalificato. «Infatti non mi do pace per quell´ammonizione che potevo senz´altro evitare, sono andato ad infilarmi in una discussione senza che ce ne fosse bisogno… Mi spiace molto, perché ci tenevo a poter giocare una partita importante come quella contro il Catania, soprattutto davanti al pubblico del Menti. Vorrà dire che farò il tifo anch´io per i miei compagni».

Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Secondo tempo per tifosi dalle coronarie forti. Alla fine il Vicenza riacciuffa la gara sul filo di lana e dimostra di avere sette vite, ma certo alcune cose a Pescara non sono andate per il verso giusto. Al termine della partita il tecnico biancorosso Pasquale Marino ammette la non perfetta giornata dei biancorossi, anche se ci tiene a sottolineare: «Intanto pure stavolta i ragazzi hanno dimostrato di avere un grande cuore, anche perchè di fronte abbiamo trovato una squadra in forma che veniva da un ottimo momento, tanto che le ultime tre gare le aveva vinte tutte: non è stato semplice tenerle testa e questo ci fa essere comunque contenti del risultato». Resta il fatto che non è stato il solito Vicenza, si sono visti alcuni errori di troppo. «Era la terza gara in otto giorni e ci sta che si sia avvertita una certa stanchezza a livello psicologico e forse pure fisico». Lei dalla panchina in più di un´occasione si è sbracciato per richiamare i suoi. «Ripeto, a volte affiora un po´ di stanchezza soprattutto in squadre come la nostra che non può mai prescindere dal fraseggio e però, quando non sei del tutto lucido, ecco che si sbagliano tanti appoggi così come infatti è successo stavolta. Però la cosa importante è che c´è stata fino alla fine la voglia di rimettere le cose a posto e a mio avviso ci siamo giustamente riusciti e siamo stati premiati col pareggio». In effetti la squadra ci ha creduto fino all´ultimo, come già s´era visto con il Lanciano. «Sì ma sempre la terza gara in otto giorni abbiamo disputato e per noi che pensiamo prima di tutto a giocare la palla la poca lucidità in alcune situazioni si è vista, poi la gara è stata pure disturbata dal forte vento che ha fatto commettere qualche errore tecnico di troppo». Se è vero che Bremec ha fatto due parate miracolose è altrettanto vero che pure Fiorillo ne ha fatta una di strepitosa su Cocco. «Esatto e l´ha fatta al 4´ del secondo tempo quando si era ancora sullo 0-0: detto che Cocco aveva fatto un gesto bellissimo anche per coordinazione, avessimo segnato, la gara forse avrebbe preso un altro andamento». Quando l´arbitro Nasca ha ammonito Cocco lei si è molto arrabbiato, anche perchè adesso scatterà la squalifica e l´attaccante dunque col Catania non ci sarà. «Ma sì perchè è stato un giallo esagerato, in fondo il fallo lo aveva iniziato l´avversario, ovvio che dispiace non averlo a disposizione per la prossima gara, ma spero che Petagna si faccia trovare pronto così come è già successo a Bari». Questa gara le lascia qualche preoccupazione? «No, ma poi parlano i risultati ottenuti: venivamo da sei vittorie e due pareggi, invece sono contento che adesso i ragazzi abbiano due giorni in più per recuperare visto che riprenderemo gli allenamenti martedì, caso mai sono io che non sono al meglio perchè ho qualche linea di febbre, ma questo non importa, meglio a me che a loro».

Ore 18.50 – (Giornale di Vicenza) “Pregiato sig. Cocco Andrea, Lei non è persona gradita in Abruzzo”. Chissà se a qualcuno verrà in mente di rivolgersi così al bomber del Vicenza che in pochi giorni ha… perfidamente atteso il finale delle gare contro le squadre della regione forte e gentile per colpire: gol del 2-2 all´88´ con il Lanciano martedì, rete di un altro 2-2 al 90´ ieri all´Adriatico. Niente da dire, uno così è meglio averlo che non averlo. Spiace solo che lunedì prossimo, contro il Catania, dovrà rimanere ai box per squalifica. Ma questa è un´altra storia. La storia di ieri è che il Vicenza più brutto del 2015 ha acciuffato per i capelli un pareggio che permette di prolungare la serie positiva di questo straordinario 2015: nono risultato utile di fila, 21 punti in cascina da quando si è concluso il 2014. E allora partiamo dalla cose positive: il punto, ovviamente, e l´ennesima dimostrazione che questa è una squadra che davvero non muore mai. Ha un cuore grande così ed è più inglese degli inglesi, nel senso che non molla fino a quando l´arbitro non è sotto la doccia. Detto questo… scordiamoci in fretta di Pescara-Vicenza. Ricordiamola solo per i 38 anni che rendono il gemellaggio tra le due tifoserie il più longevo d´Italia. E ieri al consueto trionfo di arrosticini fumanti e di sciarpe scambiate s´è aggiunto il tocco rosa dello scambio di doni tra le Donne biancazzurre e Le Gatte di Vicenza. E il resto? Insomma… È una giornata in cui il vento gira in un certo modo. E non è così per dire: l´aria è fredda e forte, ultimo strascico di una due giorni invernale che ha flagellato l´Abruzzo con pioggia, neve e guai a non finire. Il vento non darà tregua alle due squadre, complicando in certe occasioni la vita a chi cerca di impostare il gioco. Altro? Sì. Sul foglio delle formazioni sta scritto Vigorito, ma quello che alle 14.58 entra in campo ha i capelli più lunghi… Sì, è Bremec. Vigorito finisce al tappeto per il riacutizzarsi improvviso del “solito” dolore al ginocchio sinistro. Bremec poi dimostrerà di essere Bremec. Il “parcheggio” delle ultime settimane non gli ha fatto male; anzi, se il Vicenza porta a casa la buccia una grossa fetta di merito è sua. Ma intanto… Intanto si comincia. La squadra biancorossa dietro balla. L´assenza dello squalificato Manfredini si fa sentire. Non perchè Camisa – altro rientrante di lusso – non lo sostituisca bene; semplicemente il ferrarese è più “regista” della retroguardia e probabilmente i compagni di reparto lo percepiscono. Poi bisogna anche dire che l´avversario è una rogna; al fischio d´inizio squaderna l´attacco più prolifico della cadetteria, viene da tre vittorie di fila e affida la fascia di capitano al Sindaco Sansovini, autore di 5 gol nelle ultime tre partite. Insomma, dietro c´è da soffrire e si soffre, in mezzo si costruisce pochino e soprattutto c´è poca spinta sugli esterni. D´altronde giocano più o meno sempre i soliti, mica si può pretendere che siano inesauribili. Per un´ora, comunque, il Vicenza si barcamena, poi l´ottimo Melchiorri rompe l´equilibrio. I biancorossi però reagiscono, traendo giovamento anche dall´inserimento dei due baby esterni alti Vita e Spinazzola: forze fresche di cui la squadra biancorossa aveva bisogno. Cinelli trova quindi la spizzata giusta, ma poi una lettura difensiva… da analfabeti consente a Brugman di andare a bersaglio. Ecco, a questo punto una squadra “normale” forse avrebbe gettato la spugna. Ma il Vicenza non lo fa e al 90´ Cocco con un gran colpo di testa raddrizza la situazione. Il Pescara accusa il colpo, spinge ancora ma la sfida finisce 2-2 e i biancorossi tengono il quarto posto. Pensate un po´ che prospettive ci possono essere se pur facendo un passo indietro si finisce per farne uno in avanti…

Ore 18.30 – (Mattino di Padova) La vittoria sullo Scandicci regala una doppia gioia a Massimiliano De Mozzi: un passo avanti in classifica, che mette al sicuro il settimo posto, e la possibilità di distendere i nervi nel weekend. «Siamo vicini alla salvezza» commenta il tecnico nel post gara. «Avere giocato in anticipo ci permette di passare una domenica più serena, consapevoli che 40 punti, a 10 partite dalla fine del campionato, rappresentano un buon bottino». De Mozzi si dice soddisfatto dei suoi ragazzi: « Siamo partiti piano, salvo poi aumentare il ritmo dopo la grande parata di Rossi (al 43’) e il gol del vantaggio» aggiunge. «Nella ripresa abbiamo gestito bene e siamo rimasti solidi in difesa. Lo Scandicci era un avversario ostico, siamo stati bravi a fronteggiarlo con grande equilibrio».

Ore 18.20 – (Mattino di Padova) Aveva ragione mister De Mozzi. Dopo le quattro sconfitte consecutive che avevano letteralmente steso l’Abano tra gennaio e febbraio (Piacenza, Montemurlo, Ribelle e Rimini), i dubbi sulla reale tenuta dei neroverdi erano tantissimi. A domande sibilline sull’immediato futuro il tecnico di Marostica rispondeva con il mantra «stiamo tranquilli, adesso ne perdiamo quattro di fila e un giorno ne vinceremo altrettante». Si è verificato tutto, o quasi. Non è arrivato l’en plein, ma 10 punti in quattro partite sono tanti, soprattutto per una neo promossa. Alla debacle in diretta tv di Rimini, in cui l’Abano aveva comunque perso con onore, sono seguite le vittorie su Thermal e Correggese, il pareggio casalingo con il Formigine e altri tre punti nell’anticipo contro lo Scandicci, battuto con le reti di De Cesare e Bortolotto. La partita. Alle porte di Firenze, tra l’altro, capitan Antonioli e colleghi devono fare i conti con un ambientino piuttosto difficile, complice l’avversario spigoloso e un vento che soffia neanche dalle parti di Trieste. Infatti, la partita imbocca un binario più fisico che tecnico che non facilita gli aponensi. La gara si arena su flipper e schermaglie per mezz’ora e solo dopo un’azione di Giusti sulla fascia destra seguita da un tiro cross fuori misura dell’esterno, s’inizia a vedere qualcosa di interessante. Come la gran parata di Rossi sul colpo di testa di Papini al 43’, cui segue il vantaggio degli ospiti con De Cesare, bravo a sfruttare il suggerimento di Maistrello. Nella ripresa si fa fatica a tappare gli sbadigli, anche se la magia di Bortolotto (60’), che manda il pallone all’incrocio dei pali alla sinistra di Cecchi, risveglia tutti dal torpore. I padroni di casa non riescono a far paura a Rossi, se non con un tiro di Mazzolli dal limite. Il match si chiude così sullo 0-2, che permette all’Abano di raggiungere il settimo posto solitario, nella speranza che i cugini della Thermal, oggi pomeriggio, riescano a fermare la Fortis, staccata di due punti. Lo Scandicci, invece, tornerà in campo tra due giorni per il ritorno della semifinale di Coppa Italia di serie D con la Correggese.

Ore 18.00 – Serie D girone D, i risultati delle padovane: Porto Tolle-Este 1-1, Rimin-San Paolo 3-1, Thermal Abano-Fortis Juventus 0-3.

Ore 17.40 – Lega Pro: il Bassano espugna Lumezzane (0-1) con una rete di Pietribiasi, mentre il Venezia perde 3-0 a Novara.

Ore 17.15 – Sala stampa, Dan Thomassen: “L’ArziChiampo si è difeso bene cercando di farci male solo in contropiede. Abbiamo provato in tutte le maniere a far gol ma non è arrivato. Eravamo messi bene in campo, a livello di fame e determinazione non si può dire nulla ma essendo finita 0-0 forse la manovra poteva svilupparsi meglio. Difensivamente abbiamo giocato bene, è mancato solo il gol. Di certo non molliamo la presa, assolutamente! Mi sto godendo ogni istante di quest’annata…”.

Ore 17.10 – Sala stampa, Paolo Beggio: “Ci è andata bene, perché è vero che abbiamo colpito la traversa su punizione ma loro soprattutto nella ripresa hanno attaccato a spron battuto costruendo 4-5 occasioni da gol. Abbiamo difeso però con testa, e forse la voglia di portare a casa a tutti i costi il risultato ha fatto la differenza nel finale. Chi vincerà? Il Padova è una squadra molto forte e quadrata e gli auguro di arrivare in fondo, ma io sono vicentino…”.

Ore 17.05 – Sala stampa, Giuseppe Bergamin: “È mancato solo il gol. Nel secondo tempo potevamo portare a casa la partita perché abbiamo fatto un’ambrosiana, ma oggi anche la fortuna ci ha voltato le spalle. Non prendere gol però vuol dire far comunque punti… Abbiamo fatto la partita che andava fatta, non facciamo un dramma per questo 0-0 perché vorrà dire che torneremo a segnare domenica prossima. Capitano anche queste partite qua, ma oggi sono contento comunque!”

Ore 17.00 – Sala stampa, Marco Ilari: “Abbiamo creato molto nonostante loro si fossero chiusi in dieci dietro alla linea della palla, ma il loro portiere era in stato di grazia. Credo che neanche lui sappia come ha preso la prima conclusione di Cunico… Il nostro obiettivo era fare 30 punti da qui alla fine del campionato, vorrà dire che lotteremo per farne 27! Oggi è mancato solo il gol perché la prestazione corale è stata più che positiva. Questo punto smuove la classifica, e dobbiamo farne il più possibile. Ora si va a Trieste, so che è una partita molto sentita e andremo là a fare il nostro. Sarà una battaglia, si sfideranno due squadre che lotteranno più a viso aperto rispetto ad oggi”.

Ore 16.55 – Sala stampa, Edoardo Bonetto: “È un pareggio che lascia l’amaro in bocca, perché abbiamo giocato decisamente meglio di loro creando molte occasioni. Il loro portiere ha fatto i miracoli, e davanti hanno messo Trinchieri a fare sumo coi nostri difensori…”

Ore 16.50 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Battiamo tanti calci d’angolo ma non li finalizziamo. Nella pressione che dai alla squadra avversaria non devi fare in modo di buttarla la a casaccio, ma loro sanno benissimo che meno siamo dentro l’area meglio è per sfruttare la fisicità dei nostri. Quando dentro l’area c’è tanta confusione è sempre difficile staccare di testa. Ho aspettato a fare i cambi perchè la squadra stava facendo bene e non volevo stravolgere le cose, poi sul finale ho cercato di usufruire sia di Aperi, sia Dionisi. L’arbitraggio? Non è che siccome non abbiamo vinto ne parlo. Preferisco dire No Comment”. Loro hanno fatto in modo di usare le loro armi, istigando anche un po’, ma fa parte delle regole del gioco e devi essere superiore a questa cosa fa”.

Ore 16.46 – Sala stampa, Carmine Parlato: “E’ mancato solo il gol e i tre punti, però la partita l’abbiamo fatta noi, il primo tempo quasi sempre le maniere forti nella loro metà campo ci hanno lasciato pochi spazi, nella ripresa abbiamo alzato i ritmi e abbiamo avuto tante occasioni dove i ragazzi meritavano il gol. Complimenti anche al loro portiere. Oggi ai miei ragazzi non posso rimproverare nulla. Primo 0-0 stagionale? La prestazione è stata buona, i ragazzi meritavano la rete, poi che sia arrivato il pareggio può succedere contro una squadra che non lasciava spazi. Per un niente o per un qualche cosa di importante a livello finalizzativo meritavamo qualcosa di più. Abbiamo creato almeno sei palle gol, questo è un dato importante, quindi non sono preoccupato. Nel primo tempo eravamo lenti sulle sovrapposizioni e ci preoccupavano le loro ripartenze, mancava fluidità, poi nella ripresa abbiamo alzato il ritmo e trovato la profondità ma loro sono stati bravi e fortunati”.

Ore 16.45 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventiseiesima giornata, domenica 15 marzo ore 14.30): ArziChiampo-Legnago, Belluno-Dro, Fontanafredda-Kras Repen, Giorgione-Clodiense, Mezzocorona-Sacilese, Mori S. Stefano-AltoVicentino, Tamai-Union Ripa La Fenadora, Triestina-Padova, Union Pro-Montebelluna

Ore 16.40 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 60, AltoVicentino 52, Belluno e Sacilese 46, Clodiense 44, ArziChiampo 38, Montebelluna e Union Pro 36, Union Ripa La Fenadora 32, Fontanafredda e Tamai 31, Giorgione e Legnago 29, Dro, Kras Repen e Triestina 25, Mezzocorona 12, Mori Santo Stefano 11.

Ore 16.35 – Serie D girone C, i risultati della venticinquesima giornata: AltoVicentino-Montebelluna 4-1, Clodiense-Mezzocorona 5-1, Dro-Fontanafredda 1-0, Giorgione-Belluno 0-2, Kras Repen-Union Pro 1-2, Legnago-Mori Santo Stefano 1-0, Padova-ArziChiampo 0-0, Sacilese-Tamai 3-0, Union Ripa La Fenadora-Triestina 1-1

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Brucia ancora la sconfitta (da 2-0 a 2-3) con il Legnago. Da Dro (22) il Fontanafredda (31) non vuole assolutamente tornare a mani vuote. Il “risveglio” di Triestina, Kras e soprattutto del Legnago (26) ha alzato pericolosamente la quota playout. «Siamo una matricola e sapevamo – afferma De Pieri – di dover soffrire sino all’ultima giornata. Forse qualche risultato eccezionale lo aveva fatto scordare a qualcuno». A Dro mancheranno Frison (infortunato) e Ortolan (squalificato). Giocheranno (4-3-3) Vicario, Cao, Zorzetto, Malerba, Roveredo, Tellan (Tacoli), Tonizzo, Nastri, Alcantara, De Martin (Gargiulo), Florean.

Ore 14.20 – (Il Piccolo) Continuare il filotto positivo, mantenere il ritmo di un girone di ritorno finora brillante, centrare la terza vittoria consecutiva e risucchiare anche l’Union Ripa La Fenadora nel gruppo in lotta per la salvezza: sono gli obiettivi con i quali oggi la Triestina affronta la trasferta di Pedavena (inizio ore 14.30, arbitra Bendandi di Ravenna), tutti raggiungibili con un successo che sulla carta sembra alla portata degli alabardati. A patto che conservino l’umiltà, la compattezza e lo spirito battagliero delle ultime uscite. Perché i risultati positivi, oltre che per un’innegabile crescita tecnico-tattica, sono nati dal fatto che la rosa è diventata un vero gruppo, cementato dalle capacità di Ferazzoli. E proprio per questo il tecnico alabardato sa che la Triestina non può staccare la spina e deve mantenere alta la tensione: non a caso, ieri durante la rifinitura di Prosecco caratterizzata da una forte bora, Ferazzoli ha dato una strigliata alla squadra e ha alzato la voce in più di un’occasione, quando ha percepito che qualcuno non si stava allenando con il giusto atteggiamento. E ha fatto benissimo, perché l’occasione odierna di ridurre le distanza dai rivali (ora avanti di 7 punti) non va sprecata. Di fronte ci sarà un’Union Ripa nel caos, in piena crisi di risultati (2 punti nelle ultime sette partite) e reduce da una settimana bollente: dopo il pareggio col Montebelluna, l’allenatore Parteli era stato esonerato, ma il giorno dopo è stata la squadra a rivolerlo in panchina. Proprio per questo, è ipotizzabile anche una reazione e una prova di carattere da parte dei giocatori dell’Union Ripa, ma spetterà alla Triestina affondare il coltello nella piaga di una situazione che appare fragile. Inoltre nelle file avversarie ci saranno assenze pesanti: sono squalificati il difensore Pellizzer e l’attaccante Brotto, il bomber della squadra. E non sarà della partita nemmeno Andreolla, ufficialmente per un problema alla caviglia ma probabilmente in rotta con la società dopo le ultime vicende. In casa alabardata invece Ferazzoli ha solo l’imbarazzo della scelta e ha convocato tutti i 21 elementi a disposizione. L’impressione è che la formazione resterà quella che ha battuto il Giorgione, con una sola variazione, ovvero il rientro di Bedin (la scorsa domenica squalificato) al posto di Arvia. Qualche dubbio anche nel ruolo di terzino sinistro, ma con le ultime prestazioni Giannetti potrebbe essersi guadagnato la riconferma e Celli potrebbe restare in panchina. Per il resto, davanti a Di Piero, la solita coppia centrale Piscopo-Fiore con Crosato a destra. Perno di centrocampo Spadari, con Proia e Bedin a supporto, mentre Manzo sarà il trequartista alle spalle della coppia Rocco-Milicevic.

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) All’assalto degli alabardati. Una partita difficile per l’Union Ripa La Fenadora che oggi pomeriggio, sul sintetico di Boscherai, si troverà di fronte la Triestina: «Si tratta della sfida fra la squadra più in forma del momento, la Triestina, e quella più in difficoltà, l’Union. Nel calcio però non c’è niente di già scritto e quindi saranno i 90 minuti a scrivere il risultato della partita». Il pensiero è del tecnico Max Parteli, quello stesso allenatore esonerato domenica scorsa e ritornato sulla panchina del Ripa La Fenadora dopo soli due giorni, conquistandosi così, fra gli interessati, il paragone con un precedente illustre a cui servirono tre giorni per ritornare.

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Questa Clodiense non vuol finire di stupire. La compagine lagunare, che affronta oggi al “Ballarin” di Chioggia il Mezzocorona, penultimo in classifica, è intenzionata a far sua l’intera posta. I tre punti permetterebbero all’undici lagunare di consolidare la posizione nei play-off, con la speranza magari di allungare sull’Arzignano (impegnato a Padova) ed accorciare sulla coppia Belluno-Sacilese. «Siamo tutti consapevoli che dobbiamo continuare a far bene, altrimenti la vittoria di domenica scorsa ad Arzignano non ha nessun significato», puntualizza Andrea Pagan. Il pericolo è che qualche giocatore si senta già sazio con la salvezza in tasca. «Se vogliamo ambire a qualcosa di più dobbiamo continuare a giocare bene e fare punti e sarà mio compito far in modo che nessuno si rilassi» – ammonisce il tecnico. Nell’amichevole disputata giovedì scorso ad Udine contro la formazione di Stramaccioni, la squadra granata è sembrata in palla. «A parte uno sbandamento sul finire del primo tempo – continua Pagan – devo dire che ho visto la squadra compatta, ben disposta in difesa. Domenica mi aspetto una grande partita contro un avversario che giocherà alla morte». Per quanto riguarda chi scenderà in campo (assenti Boscolo Davide Gioachina squalificato ed Isotti infortunato) bisognerà scegliere dei giovani. Probabile il ritorno da titolare di Casagrande a centrocampo, ballottaggio in porta tra Tiozzo L. e Okroglic ed in attacco tra Siega e Mastroianni. Questa la probabile formazione (4-3-1-2) Tiozzo L. (Okroglic), Pitteri, Boscolo D. Berto, Moretto, Tiozzo F., Mazzetto, Casagrande, Piaggio, Pelizzer, Santi, Siega (Mastroianni).

Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro, dopo la sconfitta beffa contro l’Altovicentino, vuole subito voltare pagina affrontando la trasferta di Monrupino contro il Kras Repen (ore 14 e 30 arbitra Giovanni di Brescia). Fra i trevigiani mancheranno capitan Comin in attacco (squalificato) oltre ai centrocampisti Rossi, Palmieri e Chiaro con Appiah non al meglio dopo la botta presa domenica scorsa. Il tecnico Francesco Feltrin vuole cancellare la sconfitta dell’andata arrivata al termine della peggior prestazione stagionale dell’Union: «All’andata è stata una brutta partita sotto tutti i punti di vista per noi compreso l’episodio del rigore che gli abbiamo regalato. Questa partita ha lo stesso valore di quella di due settimane fa a Legnago e sappiamo che in caso di vittoria potremo fare un importante passo in chiave salvezza. Non sarà facile però visto che affrontiamo un avversario in grande forma e grande spolvero, reduce da due vittorie consecutive contro Union Ripa e Tamai. Non è un caso se hanno recentemente battuto pure Altovicentino e Sacilese e certamente vorranno fare lo stesso con noi». Come ha reagito la squadra dopo il ko di domenica? «Non è il momento ideale per affrontare un avversario come il Kras ma ci faremo comunque trovare pronti. Martedì alla ripresa degli allenamenti ho trovato una squadra dispiaciuta e anche a me è bruciato perdere così. Sappiamo che giocheremo in un campo piccolo ma questo non dovrà essere un alibi per noi anzi mi aspetto che i miei giocatori vogliano lottare su ogni pallone, specialmente sui rimpalli». Probabile formazione (4-2-3-1): Noè; Niero, Zanette, Trevisiol, Furlan; Serena, Busetto; Visinoni, Casarotto, An. Nobile; Cattelan.

Ore 13.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Prima al XXV Aprile nel derby del Livenza: non sarà una domenica come tutte le altre per Carlo Marchetto. Il tecnico della juniores biancorossa, promosso in prima squadra dopo il divorzio di Zironelli, ha già esordito vincendo a Mori (2-0), ma uscire dal tunnel mentre suona l’inno della Sacilese sarà tutta un’altra cosa. Anche per lui, all’apparenza più freddo di un ghiacciolo fuori stagione. Sarà un’esperienza anche salutare il collega Stefano De Agostini, ora sulla panca del Tamai, ma in passato artefice della promozione e successiva salvezza dei biancorossi in Seconda divisione. SENZA CERTEZZE – «Cosa mi aspetto dai tifosi che amavano Ziro? Nulla per me. Solo – invita Marchetto – che continuino a sostenere i ragazzi, come sempre». Sacilese terza (insieme al Belluno), Tamai in calo con soli 5 punti di vantaggio sulla zona playout. «La classifica – blocca subito Marchetto – nei derby non conta niente. I rossi – ricorda – ci hanno già battuto due volte in questa stagione, in coppa e in campionato (entrambe per 1-0, ndr)». SVOLTA CERCASI – Il Tamai non vince dal 4 gennaio (2-0 al Mezzocorona). In trasferta addirittura dal 5 ottobre dello scorso anno (2-0 a Legnago). «Il derby a Sacile – riesce a sorridere Stefano De Agostini – non è probabilmente la partita migliore per ricominciare a farlo. Anche perchè loro hanno la mente più libera di noi che dobbiamo guardarci alle spalle. Ci mancano 9 punti per brindare alla salvezza. Cominciamo a prenderceli – invita i suoi – a Sacile». FORMAZIONI – Oltre a Grazzolo, Grion e Piscopo, nella Sacilese mancherà anche Beccaro. Marchetto dovrebbe iniziare con (3-4-1-2) Favaro, Manucci, Baggio, Mboup, Craviari, Favret, Stiso, Beccia, Boscolo Papo, Spagnoli e Sottovia. Salvo recuperi dell’ultimo momento, De Agostini lamenta l’assenza di Peresson, Daloppa, Davide Furlan, Ursella e Dal Bianco. Cominceranno (4-3-3) Francescutti, Rigutto, Colombera, Brustolon, Bozzetto, Pavan, Bertoia, Petris, Federico Furlan, Sellan e Zambon.

Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Dimenticare Trieste. È un Giorgione che vuole riscattarsi quello che oggi (fischio d’inzio alle 14,30) affronta il Belluno di Roberto Vecchiato, terza forza del campionato e squadra che, a detta dell’allenatore del Giorgione, gioca il miglior calcio del torneo. «Contro il Belluno prevedo una bella partita – attacca il mister rossostellato Antonio Paganin -. Loro sono una squadra che gioca bene a calcio e che non è terza in classifica per caso…non hanno certo la qualità di Padova e Altovicentino ma giocano meglio a calcio. Per la nostra filosofia di gioco mi verrebbe da dire che è una squadra che si adatta benissimo alle nostre caratteristiche». E questo cosa significa? «Significa che potremo giocarcela a viso aperto senza dover affrontare un avversario che magari si chiude e che ti rompe il gioco. Loro cercano sempre di puntare sul gioco e sul ritmo, cosa che , con le dovute proporzioni per via dei tanti giovani, puntiamo a fare anche noi. Sarà una partita aperta che possiamo giocarcela…poi non sarà facile ma ci proveremo». Mancherà per squalifica Episcopo. «Si, e ci dispiace perché era l’uomo più in forma del momento. C’è anche Vio che ha qualche problema fisico ma spero di recuperarlo in extremis per la partita». Smaltita la delusione per i quattro gol subiti domenica scorsa a Trieste ? «Si, soprattutto nei ragazzi c’è la consapevolezza di come è arrivata la sconfitta, ovvero alcuni episodi negativi che ci hanno spezzato le gambe proprio quando avevamo in mano il gioco. Sono cose che posso accadere nell’arco di un campionato, l’importante è migliorare dove si può migliorare e continuare a giocare con la voglia e l’entusiasmo dimostrato in tante altre partite, cercando però di commettere meno errori possibile». Probabile formazione (4-3-3): Bevilacqua, Prosdocimi, Eberle, Fontana, Donè (Vio), Giacomazzi, Baggio (De Stefani), Vigo, Gazzola, Mattioli, Podvorica.

Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) I tre punti e l’attenzione. Ecco gli obiettivi della caccia odierna del Belluno in quel di Castelfranco. «A una settimana da Padova vogliamo ritrovare subito i tre punti – assicura mister Vecchiato alla vigilia – e per riuscirci dobbiamo ritrovare l’attenzione di qualche tempo fa. Il gol sbagliato da Mosca contro il Padova e il loro 1-0 dimostrano che non siamo attenti come una volta, altrimenti cose così non le avremmo sbagliate». In settimana avete perso anche Pellicanò. «Non è un momento facile per gli infortuni, dispiace per i ragazzi anche perché si sono fatti tutti male da soli, ma fa parte del calcio. Niente vittime, niente disperazione, niente alibi. Devono essere un motivo in più per responsabilizzarci». Obiettivo tre punti dunque? «Sì, perché sappiamo che averne fatti solo 7 in 7 gare nel girone di ritorno è poco. Ma se siamo tranquilli è perché prima ne abbiamo fatti 43; sudati, faticati e che ci teniamo ben stretti. Un calo fisiologico tra gennaio e febbraio poteva starci». Il Giorgione com’è? «Gioca un bel calcio e da metà campo in su è forte. Bisogna puntare a farli sbagliare dietro, vista la giovane età della difesa».

Ore 13.10 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Trasferta di estrema difficoltà per il Montebelluna, che oggi è di scena in casa dell’Altovicentino. Contro la seconda i biancocelesti di Pasa cercheranno di proseguire nel positivo cammino che li vede andare a punti da cinque domeniche di fila. La forza dell’avversario non incute troppo timore all’allenatore del Monte, che dice: «Non sono in un eccellente momento, sono distanziati dal Padova e comunque noi andremo per giocarcela a viso aperto. Come singoli sono sicuramente più forti di noi, però lo dovranno dimostrare sul campo». All’andata un ko senza essere quasi mai in partita. «Per loro stessa ammissione quella fu probabilmente la miglior prestazione stagionale. Rispetto ad allora siamo cresciuti tanto, in più c’è consapevolezza della nostra forza. La posizione di classifica e i risultati ottenuti ci fanno essere tranquilli e sereni». In difesa saranno di nuovo disponibili Severgnini e Fabbian «È vero. Però in compenso abbiamo perso Frassetto, ha preso una pallonata all’occhio e rimarrà a riposo. Poi mi dispiace per Semenzin: dovrà subire un intervento di pulizia al ginocchio già operato. Garbuio è squalificato. Infine Masiero è in dubbio dopo la febbre alta della settimana scorsa». Davanti con Sadio chi ci sarà? «Cusinato e Cecchel stanno bene. Anche Frimpong si sta impegnando e ci potrebbe essere una chanche per lui. Oppure farò avanzare Giglio. Deciderò all’ultimo». Probabile formazione (3-5-2): Rigo, Fabbian, Guzzo, Severgnini; De Vido, Bressan, Perosin, Nicoletti, Cusinato (Frimpong); Giglio, Sadio.

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Donne di Valdagno e dintorni preparatevi e venite allo stadio dei Fiori a tifare Altovicentino. Nella domenica dell´8 marzo, infatti, ingresso gratuito per il gentil sesso. Intanto il presidente Dalle Rive non commenta le voci di un pour parler tra qualche valdagnese e Lino Diquigiovanni, presidente del Real Vicenza e originario di Castelgomberto, per portare i biancorossi dal Bacchiglione alle rive dell´Agno: «Non mi interessano le ciacoe». Al termine di una settimana resa calda da interviste e repliche, il Montebelluna sembra quasi un intruso. Guai a pensarla così. Perchè i trevigiani hanno 36 punti e nelle ultime due hanno vinto a Sacile e pareggiato con la Fenadora, e perché in casa vicentina oltre a Dal Dosso e Cortesi,mancheranno Pozza, Bertinetti e soprattutto Peluso. Assenza pesante quella del “mago”, 12 gol in 9 partite. A parte la gara di Arzignano, ogni volta che è andato in rete l´Altovicentino ha vinto, portando a casa ben 24 punti, la metà dei 49 conquistati dai ragazzi di Diego Zanin. La riprova domenica in quel di Mogliano, con la rete della vittoria al ´94. Tra l´altro, tra le vittime di Peluso, c´è proprio il Montebelluna trafitto per ben due volte. E chi ricorda quella partita sa bene che è meglio non distrarsi contro la banda dell´ex bomber Pasa. «Dopo 30´ – sospira Dalle Rive – eravamo 0-4. Sembrava fatta, ma nella ripresa un calo di concentrazione ed ecco la doppietta del loro Giglio, Matteo». Succedeva un girone fa, alla fine di un ottobre ancora intatto nei sogni. Oggi il Padova veleggia lontano di 10 lunghezze, ma perdere altra strada significherebbe rischiare l´harakiri. E c´è un secondo posto che significa playoff da difendere. Il tecnico Zanin resta abbottonato: «Ci faremo trovare pronti, il modulo non cambierà, l´importate che continui a migliorare l´approccio mentale».

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) In settimana è stato tutto un gran parlare, e bene, di quell´Arzichiampo che «all´andata ci ha messo molto in difficoltà». Ancora. «Ottenemmo la vittoria forse più immeritata della stagione». Sono bravi (anche) a fare i complimenti, quelli dei Biancoscudati Padova. Nell´ordine gli applausi sono partiti da Thomassen e poi dal capitano Marco Cunico. «Fa piacere che ammettano questa verità – commenta il tecnico dell´Arzignanochiampo, Paolo Beggio – ma domani (oggi, ndr) sarà tutta un´altra partita. All´andata abbiamo buttato in campo tutto quello che avevamo da dare e anche di più, cosa che abbiamo pagato nelle gare seguenti. Spero che, a differenza, adesso riusciremo a gestire meglio la pressione, perché il campionato non finisce con questa partita». MISSIONE SPECIALE. Dopo il Nereo Rocco di Trieste, l´Euganeo. L´album delle foto ricordo speciali oggi si arricchirà di un panorama mozzafiato. Perché saranno in tanti, sugli spalti, a soffiare sul collo della Banda Beggio. «Andiamo in missione speciale. Gare come questa sono molto particolari, dovremo cercare di ambientarci più velocemente possibile. E poi bisogna ritornare ad alzare la soglia di attenzione, che domenica scorsa contro il Belluno si è abbassata. In settimana abbiamo lavorato proprio su questo. Dobbiamo saper gestire la pressione, perché l´obiettivo sembra sempre vicino ma ancora non si sa quale sia la quota salvezza». A COLPI DI GOL. E poi c´è la partita degli attaccanti. Da una parte Trinchieri, che finora in campionato di gol ne ha fatti 14. Dall´altra Amirante, arrivato a Padova proprio dopo il “no” dato da Trinchieri ai biancoscudati. Sì, perché non è più un segreto per nessuno che l´argentino piacesse, e molto, a Parlato.

Ore 12.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il paradosso è che dover sfidare in trasferta una delle big del campionato, è per certi versi un motivo di fiducia. Non può che essere così per il Venezia, in campo oggi all’ora di pranzo a Novara (ore 12.30) contro un avversario «costretto» a proporre calcio contrariamente a quanto fatto mercoledì al Penzo da un Arezzo votato solo alla rottura. «Che ci aspetta una gara tosta lo sappiamo bene – conferma Simone Guerra, attaccante arancioneroverde – ed è superfluo dire che oggi più che mai sarà necessario non abbassare la guardia nemmeno per un secondo. Evacuo e le altre punte novaresi sono capaci di guizzi da un momento all’altro, il Venezia però farà la sua partita senza snaturare la propria vocazione alla ricerca del gioco». Guerra con la sua doppietta aveva firmato la vittoria di Monza, con l’Arezzo invece l’urlo gli è rimasto strozzato visto che il suo gol è stato annullato per fuorigioco. «Fare le barricate non è nel nostro dna, fermo restando che dovremo essere bravi a badare al sodo per tornare a casa col cuore quel risultato positivo che è nelle nostre possibilità se non ci faremo prendere dalla frenesia. Peraltro sul piano del morale stiamo molto bene, tutti avremmo preferito battere l’Arezzo. Lo 0-0 è stato per certi versi un intoppo, a maggior ragione vogliamo rifarci a Novara. Sì, anch’io sul piano personale». Il 25enne piacentino non si è certo stupito per il «non gioco» degli ultimi avversari. «Certe squadre puntano tutto o quasi sull’ostruzionismo, l’Arezzo era una di queste, si è visto che erano venuti per lo 0-0 e alla fine aver strappato il pareggio per loro è stato come vincere. A noi è mancato il gol, questo è il rammarico, ma sicuramente siamo sul pezzo. Come sto? Bene, anche prima di segnare sbloccandomi il mio ambientamento era stato rapido e positivo. Sono molto carico, fare gol importante per il Venezia è il mio obiettivo». «A Novara ci aspetta una battaglia ma noi non ci siamo mai tirati indietro – ribadisce Guerra -. I piemontesi giocano a calcio, noi anche, penso che restando concentrati per 90’abbiamo le nostre chance per ottenere un risultato di peso utile per centrare prima di tutto una rapida salvezza».

Ore 12.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Prendiamo questa partita come una sfida. Mi piace l’idea di andare a misurarci contro una big». Michele Serena sa bene che la trasferta di Novara somiglierà a un «mezzogiorno di fuoco» e non solo per l’orario del match fissato alle 12,30. Il Venezia affronta una delle squadre più forti del campionato, capolista fino a una giornata fa, prima del sorprendente scivolone con il Como. Ora è terza con 53 punti, dietro Alessandria e Pavia, a 54. «Saranno arrabbiati per quello e per il deferimento, proprio come noi», dice il tecnico pensando alle ultime vicissitudini extra sportive che hanno interessato le due società, entrambe deferite per mancati pagamenti nei termini: solo dei contributi per quanto riguarda il Venezia, anche degli stipendi per quanto concerne il Novara. Ma a complicare la trasferta odierna ci sono anche le assenze con cui si trova a fare i conti per l’ennesima volta il tecnico arancioneroverde. Nella lista dei convocati, infatti, non figurano né Maurizio Peccarisi, né Alessandro Scialpi, né Alberto Giuliatto. Il primo è alle prese con un fastidio al ginocchio che lo tormenta da un po’ di tempo e che gli impegni ravvicinati di questa settimana gli hanno impedito di smaltire, Scialpi è reduce da un infortunio in allenamento che si spera possa risolversi in fretta, mentre Giuliatto, dopo il lungo stop, non riesce a garantire un minimo di continuità. In emergenza è soprattutto la difesa, visto che mister Serena non potrà fare affidamento più di tanto nemmeno su Elia Legati, appena rientrato dall’infortunio, né sul giovane Marco Dell’Andrea che in settimana si è allenato poco per impegni scolastici. «Porto via Legati per averne 18», allarga le braccia Serena ben sapendo che tra i convocati c’è pure il giovanissimo Scanferlato. Probabile una rivisitazione della difesa d’emergenza della settimana scorsa a Monza, quando l’espulsione di Cernuto aveva fatto arretrare al centro Espinal (che comunque ha un passato anche da difensore centrale), con Bellazzini in mediana a fianco di Giorico. «Ho diversi punti interrogativi, anche perché non so quanto possano aver recuperato i giocatori che rientravano da lunghi periodi di inattività, penso in particolare a Giorico ed Espinal. Non so come stanno dopo l’impegno infrasettimanale». Il Novara deve fare a meno del bomber Gonzalez (11 gol in 25 presenze), anche se ha l’imbarazzo della scelta tra Simone Corazza, Luigi Della Rocca e Felice Evacuo, che rientra dalla squalifica insieme a Fabio Gavazzi e Simone Pesce. «Sappiamo quali valori esprime il Novara, ma noi – conclude Serena – abbiamo le qualità per metterli in difficoltà».

Ore 12.10 – (La Nuova Venezia) Peccarisi, Giuliatto e Scialpi sono rimasti a casa e Serena si è ritrovato con 18 giocatori convocati, compreso il rientrante Legati e con Giorico ed Espinal che rischiano la terza partita in otto giorni dopo mesi di assenza. Il Venezia scende sul sintetico del Silvio Piola alle 12.30 a distanza di quattro mesi dalla gara all’ora di pranzo con la Giana Erminio (2-1) al Penzo. Novara assetato di punti per non perdere terreno dalla coppia di resta, Alessandria e Pavia, che ha approfittato solo in parte dello scivolone dei piemontesi a Como. Mal di testa per Serena, che dovrà chiedere gli straordinari a molti dei suoi giocatori al cospetto del 3-5-2 di Mimmo Toscano. Difesa a tre, anche per tutelare in panchina il rientrante Legati, con un centrocampo più folto o difesa a quattro per fronteggiare il tandem Evacuo-Corazza? Giorico ed Espinal reggeranno la terza partita in otto giorni? Tanti gli interrogativi per il tecnico , soprattutto con la perdita di Scialpi e Giuliatto (che avrebbe consentito di tenere Sales centrale). Serena potrebbe usare come jolly difensivo Espinal, come a Monza dopo l’espulsione di Cernuto, con una difesa a tre con Capogrosso e Cernuto, e magari Sales e Varano a spaziare lungo le fasce. Il Novara è reduce dalla sconfitta (0-1) a Como, atto perdere ai piemontesi la vetta della classifica dopo il blitz di Bassano. Toscano recupera Gavazzi, Pesce ed Evacuo, squalificati a Como, ma per lo stesso motivo non potrà contare sul bomber Gonzalez. Possibile la rotazione di qualche giocatore, in attacco Evacuo sarà affiancato da Corazza (9 reti) con Freddi, Gavazzi e Vicari nel trio difensivo davanti a Tozzo. Il Novara al “Silvio Piola” ha conquistato 33 punti 42 perdendo solo con il Lumezzane (1-2), prima del passo falso sul lago era imbattuto nel girone di ritorno con 18 punti ottenutie in otto gare. Così in campo (ore 12.30). Novara (3-5-2): 1 Tozzo; 3 Bergamelli, 6 Gavazzi, 2 Vicari; 7 Garufo, 8 Bianchi, 5 Buzzegoli, 10 Pesce, 4 Garofalo; 11 Evacuo, 9 Corazza. A disposizione: Montipò, Freddi, Migliavacca, Miglietta, Foglio, Schiavi, La Rocca). Allenatore: Domenico Toscano. Un. Venezia (4-3-1-2): 1 Fortunato; 2 Capogrosso, 6 Legati, 5 Cernuto, 3 Sales; 7 Zaccagni, 4 Giorico, 8 Espinal; 10 Bellazzini; 9 Raimondi, 11 Guerra. A disposizione: D’Arsié, Dell’Andrea, Esposito, Scanferlato, Varano, Greco, Magnaghi). Allenatore: Michele Serena.

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Non sarà una gita in Romagna perché l’impegno, quello di certo, la squadra ce lo mette sempre. Però chiedere alla trasferta di oggi di poter ridare all’Atletico San Paolo un po’ di autostima appare oggettivamente esagerato. La squadra gialloblù sbarca a Rimini, in casa della capoclassifica del girone D: un vero e proprio testacoda contro la corazzata riminese, che ha più del doppio dei punti della compagine padovana ancora ferma all’ultimo posto. Ed è per questo che Vito Antonelli ai suoi chiede quindi di giocare con onore e determinazione, anche se tutto ciò potrebbe comunque non bastare per portare a casa punti: «Chiedo solo di fare la partita di domenica scorsa: dopo due gare andate male, contro la Ribelle ci hanno messo lo spirito giusto», spiega il tecnico sampaolino. «Visto che oggi affrontiamo una squadra che sulla carta è favorita e che non abbiamo nulla da perdere, chiedo solo di renderle la vita difficile». Nonostante la situazione societaria sempre più critica – e, per certi versi, tutta da decifrare nei rapporti tra i personaggi coinvolti – il San Paolo negli ultimi giorni a trovato due nuovi innesti. Il primo è un nuovo portiere, andato a sostituire Rosiglioni ormai ai margini della rosa: si tratta di Luca Berto, classe ’91, un passato tra Monselice, Albignasego e Sacilese, che negli ultimi mesi aveva giocato nella serie A lituana con il Dainava e si era allenato per un paio di mesi con il Venezia (Lega Pro), ma che oggi non sarà disponibile perché il tesseramento non è stato ancora completato. Il secondo è invece Andrea Veronese, terzino sinistro classe ’92 nativo di Chioggia con un passato tra Cosenza, Castiglione e Viareggio. Out Caco per squalifica e panchina per Rebecca, non al meglio.

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Una classifica cortissima e un cammino ancora tanto (e forse troppo) lungo da percorrere. Oggi pomeriggio la Thermal si giocherà contro la Fortis Juventus, un’altra bella fetta di salvezza (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Riccardo Campana di Seregno), obiettivo raggiungibile ma ancora lontano, a causa del distacco minimo che separa le ultime dieci squadre del girone. I ragazzi di Mario Vittadello, terzultimi a pari merito con il Romagna Centro, sono reduci dalla vittoria contro la Virtus Castelfranco e dal pareggio (un po’ stretto) con il Mezzolara, ma dovranno assolutamente acciuffare i tre punti davanti al proprio pubblico per proseguire l’affannosa risalita . Le ultime prestazioni hanno dimostrato che Vitagliano e compagni ci credono ancora, anche se le cose da aggiustare, soprattutto dal punto di vista della solidità difensiva, sono ancora molte. Le possibilità di errore, d’altro canto, sono minime anche perché, ogni domenica, non mancano risultati insperati e colpi di scena. Mister Vittadello, però, sembra aver trovato l’assetto giusto per affrontare gli ultimi due mesi e mezzo di campionato, tra conferme (Cacurio e Marzocchi su tutti), sorprese (Ragusa, acquisto last minute, continua a convincere) e qualche esclusione eccellente come quella di capitan Sadocco. Per quanto riguarda la formazione anti-Fortis Juventus, dovrebbe essere riconfermato l’undici di Mezzolara, anche se l’infortunio di Baldovin, che va ad aggiungersi a quelli di Orsino e Banzato, potrebbe facilitare l’esordio dal primo minuto del giovane Thiam. L’allenatore della Fortis Vitaliano Bonuccelli, invece, non potrà schierare i titolarissimi Bigeschi e Nencioli, fermati per un turno dal Giudice sportivo.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Due obiettivi in una sola partita. Oggi l’Este affronterà la trasferta più corta della stagione per sfidare il Delta Porto Tolle (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Nicolò Marini di Trieste) allo stadio “Gabrielli” di Rovigo. I giallorossi, dopo aver perso anche il secondo posto (occupato dalla Correggese), si trovano a inseguire due corazzate con l’obbligo di sbagliare il meno possibile. D’altra parte, con il Rimini in modalità turbo e la Correggese votata al calcio spettacolo, Lelj e compagni saranno costretti “coprire” a suon di risultati stanchezza e disattenzioni varie, evidenziate nelle ultime uscite. La posizione dei giallorossi, però, fa gola anche al Delta Porto Tolle che, abbandonati i sogni di gloria, vorrebbe tornare a insidiare le prime della classe. I punti che separano la squadra rodigina dall’Este sono solo quattro, troppo pochi per non provare il colpaccio. Le dodici lunghezze dalla capolista Rimini, invece, non lasciano alla formazione atestina chissà quali speranze di promozione, ma lo stesso mister Gianluca Zattarin individua nel secondo posto un eventuale traguardo di prestigio: «Il campionato lo può perdere solo il Rimini, ma noi cercheremo di fare più punti possibili» afferma il tecnico. «I playoff sono comunque un bel palcoscenico e noi cercheremo di affrontarli, se non altro, da secondi del girone». A Rovigo, l’Este se la vedrà con un avversario quotatissimo, anche se il triplice cambio in panchina (da Luca Tiozzo a Eugenio Benuzzi passando per Alessandro Rossi) ha rappresentato causa e conseguenze dei risultati a fasi alterne dei biancazzurri: «Il Delta Porto Tolle è una squadra fortissima, anche se, di fatto, sta fallendo l’obiettivo d’inizio stagione, vale a dire il primato in classifica. Arrivano da una sconfitta contro un’altra diretta concorrente, il Piacenza, motivo per cui dovremo stare molto attenti». L’Este dovrà fare a meno di Tulhao, Tessari (entrambi squalificati), Mario (infortunato) e, molto probabilmente, pure del fantasista Rondon, fermato da un problema muscolare. Zattarin deciderà solo oggi se mandare in campo l’attaccante di Malo a mezzo servizio, confermando così il 4-2-3-1 con Coraini terminale offensivo, o se rilanciare il tandem Coraini-Bonazzoli, già provato ad inizio stagione.

Ore 11.20 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Bortot, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Segato, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Amirante.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Nelle ultime due partite con Fontanafredda e Belluno avete mantenuto inviolata la porta. Si aspetta anche oggi una risposta importante in tal senso? «Da ex difensore è una sfida personale per me. Ritengo di avere tre difensori di categoria superiore. Domenica scorsa hanno surclassato Corbanese, oggi sarà una bella sfida con Trinchieri. È un signor attaccante, uno di quelli che avevamo seguito nel mercato di dicembre». È arrivato invece Amirante, non è andata male. «Non c’è dubbio, sta dimostrando tutto il suo valore». Che tipo di partita si aspetta? «Durerà novantacinque minuti. Questo per dire che dovremo avere pazienza e saper leggere ciò che accade in campo. Ripeto, ci vuole attenzione alle loro ripartenze e alle qualità di Trinchieri dentro l’area di rigore, al cambio di passo di Carlotto e più in generale a tutto il loro complesso. Finora hanno subito ventinove gol, non sono tanti. È una squadra che sa lavorare e se prima di domenica scorsa aveva raccolto dieci risultati utili, qualcosa vorrà dire». Sette giorni fa l’Altovicentino, alle vostre spalle con dieci punti di ritardo, è tornato alla vittoria grazie a un sigillo al fotofinish. Crede che sia uscito dalla crisi? «Non guardo in casa altrui, preferisco pensare alla mia squadra».

Ore 11.00 – (Gazzettino) «Più si va avanti e più diventa difficile tenere questo ritmo di vittorie – esordisce Carmine Parlato – È molto impegnativo sul piano mentale e fisico, però siamo pronti per questa nuova battaglia. Ancora una volta il sostegno dei nostri tifosi sarà determinante, abbiamo bisogno di emozioni positive. Carichiamoci e pensiamo ad affrontare al meglio la gara sotto l’aspetto del temperamento. Vogliamo fare la prestazione tenendo conto che affrontiamo una squadra importante come collettivo e che nelle ripartenze è micidiale. Però domani (oggi) andiamo in scena e dobbiamo interpretare bene il nostro copione per portare a casa la cosa che più conta, ossia i tre punti». A portata di mano, come detto, avete la possibilità di avvicinare il record di vittorie stabilito all’andata. «I numeri sono fatti per essere migliorati. Abbiamo già tante motivazioni e se questa ne rappresenta una in più, ben venga. Però ai ragazzi ho detto che non bisogna sottovalutare niente e che ci vuole la partita perfetta dato che in questo momento non ci possiamo permettere cali mentali e d’intensità sul campo. Bisogna restare concentrati, li voglio vedere con gli occhi della tigre e da adesso in avanti più siamo e meglio è».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Il Padova insegue oggi all’Euganeo la settima vittoria consecutiva del girone di ritorno per confermarsi sempre più capolista solitaria e avvicinare così anche il record di otto successi di fila fatto registrare in avvio di stagione. Numeri pazzeschi per i biancoscudati che devono fare i conti con l’Arzignano Chiampo, reduce dallo stop con la Clodiense, ma che in precedenza aveva infilato dieci risultati utili (sei vittorie). Come dire, un avversario da non sottovalutare, tanto più che è attualmente la sesta forza del campionato, anche se in casa Cunico e compagni hanno fatto sempre la parte del leone conquistando 29 punti su 33 a disposizione. Oltre a Ferretti, è costretto a sventolare ancora bandiera bianca Nichele per un leggero fastidio muscolare (già ai box con il Belluno) e al suo posto giocherà Segato. Recuperati dai rispettivi acciacchi Zubin, Sentinelli e Ilari, con gli ultimi due quasi certamente in campo dal primo minuto.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Si tingerà di rosa questo pomeriggio lo stadio Euganeo. Vista la coincidenza della partita con l’Arzignano Chiampo con la festa della donna, la società ha voluto regalare alle rappresentanti del gentil sesso l’ingresso gratuito nei settori tribuna ovest, tribuna est e tribuna Fattori. Sarà sufficiente procurarsi il relativo biglietto omaggio nei botteghini sud che saranno aperti a partire dalle 13. Alle donne verranno inoltre distribuite mimose e prodotti cosmetici dello sponsor Dermomed. La giornata di sole, unita questa simpatica iniziativa, fanno prevedere una buona affluenza del popolo biancoscudato, in una gara in cui la pazienza e un caloroso sostegno nei momenti più difficili potrebbero fare ancora una volta la differenza. Nel frattempo i tifosi sono già mobilitati per la trasferta di domenica prossima a Trieste per la quale si profila un’invasione di massa. Tre i pullman allestiti insieme da alcuni club dell’Aicb. Due sono già andati esauriti, per il terzo restano pochissimi posti (informazioni al numero 329-4246440). Trasferta in pullman anche per i ragazzi della Fattori (10 euro solo viaggio) che raccoglieranno le adesioni oggi pomeriggio dopo la partita nella loro sede a Rubano.

Ore 10.30 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Bortot, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Segato, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Amirante.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Il Padova arriva all’impegno nelle migliori condizioni? «Abbiamo recuperato tutti tranne Nichele. Ilari, Zubin e Sentinelli invece sono arruolabili: tutti e tre sono al cento per cento, se serve possono scendere in campo subito». L’attacco sta andando in rete con continuità da diverse gare. Dopo due partite senza subire gol, si aspetta delle risposte definitive anche dalla difesa? «Incontrare attaccanti come Corbanese la settimana scorsa, come Trinchieri oggi o Rocco tra sette giorni a Trieste, è quasi una sfida personale. Quando io ero giocatore, i miei allenatori mi chiedevano: “Il tuo attaccante ha segnato? Quanti anticipi hai fatto?”, e questo era il mio metro di giudizio. Io ritengo che tutti e tre i miei difensori (Thomassen, Niccolini e Sentinelli) siano di categoria superiore e che queste domande se le facciano da soli». Ha preparato un trattamento speciale per Trinchieri? «No». È vero che a dicembre sarebbe potuto diventare un attaccante del Padova? «Era uno degli attaccanti che avevamo individuato con il diesse De Poli. Ma non posso certo lamentarmi di chi è arrivato al suo posto: Amirante».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Che partita dovrà fare il Padova? «Una gara paziente: la partita non durerà 20 minuti, può darsi che in certi frangenti subentri un po’ di confusione nella velocità del passaggio, dovremo saper leggere la situazione. Dovremo stare attenti alle ripartenze, alla qualità in area di Trinchieri, a una squadra che sa lavorare bene». È una gara difficile, sulla carta? «L’Arzignano è una squadra che dobbiamo rispettare, ma la partita la dobbiamo fare noi. Avremo bisogno ancora di più del sostegno dei nostri tifosi: sia io che i ragazzi abbiamo bisogno di emozioni positive, carichiamoci e pensiamo ad affrontare la gara con grande temperamento. L’Arzignano prima della sconfitta di una settimana fa veniva da dieci risultati utili, è una squadra micidiale nelle ripartenze e con un collettivo importante. Non pensiamo sia una gara facile». Mancano dieci gare, stiamo andando verso il rush finale… «Sia sotto l’aspetto mentale che fisico, questo momento è veramente impegnativo. I meriti per il campionato che abbiamo fatto finora vanno divisi dal presidente all’ultimo dei magazzinieri».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «I record sono fatti per essere abbattuti». Con questa frase, con questo stimolo, il Padova scende in campo questo pomeriggio allo stadio Euganeo (calcio d’inizio alle 14.30) per tener testa all’Union Arzignanochiampo, una delle squadre che nel girone d’andata aveva dato maggior filo da torcere ai biancoscudati. Dopo sei vittorie di fila, Carmine Parlato non vuole fermarsi e tenta la scalata al primato d’inizio stagione: per raggiungere quel record mancano due successi, e il banco di prova è di quelli importanti. perché oggi arriva la squadra vicentina del capocannoniere Trinchieri, e perché tra una settimana il Padova scenderà al Rocco di Trieste contro la squadra che, per prima, quattro mesi fa riuscì a fermarne la corsa. Raggiungere otto vittorie consecutive a questo punto della stagione potrebbe voler dire dare l’ultima, decisiva spallata al campionato: «La squadra dovrà fare la partita perfetta», taglia corto Parlato. «In questo momento non possiamo permetterci un calo d’intensità: voglio vedere gli occhi della tigre nei miei giocatori».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La sconfitta di una settimana fa con la Clodiense ha fermato la cavalcata dell’Arzignano reduce da ben dieci risultati utili di fila. Oggi, contro il Padova all’Euganeo, mister Beggio (nella foto) non pensa a coprirsi: il dubbio è tra il 4- 3-1-2 o il 4-3-3. Dopo il turno di squalifica rientra l’esterno offensivo Fracaro, mentre non ci sarà Tacchio che deve scontare un’altra giornata. Gli occhi di tutti, però, saranno puntati sull’attaccante Martin Trinchieri: «C’erano, è vero, le premesse per andare a vestire la maglia biancoscudata a dicembre», l’ammissione del bomber argentino, 16 gol in stagione, «ma le parole di dicembre fanno parte del passato. Giocheremo a viso aperto senza alcuna paura dei nostri avversari».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E Giovanna Bergamin non lo dice affatto per interesse. «Prima di essere la moglie del presidente sono una tifosa. Una tifosa vera. Ed entusiasta del momento della squadra, fiduciosa per il futuro e speranzosa che questo primato resista fino a maggio. Ricordo ancora l’ultima partita dello scorso anno in serie B contro l’Avellino. Allo stadio c’era poca gente e tanto scoramento. Vedere a distanza di pochi mesi tutta questa passione è ciò che mi rende più felice e va oltre le mie aspettative estive. Non era facile riaccendere l’entusiasmo, il merito non è solo della società ma della passione dei tifosi». Come è cambiato il suo modo di vivere le partite? «Lo ammetto, soffro di più. Mi sento un grande senso di responsabilità, anche se con il passare dei mesi mi sto abituando. Cerco di affiancare e sostenere mio marito che è un uomo abbastanza ermetico». Pronostico per oggi? «Vinciamo ma non sarà facile. All’andata ci hanno fatto penare. Ma non dimentichiamoci che, essendo vicentini, magari vorranno fare un favore ai cugini». Suo marito le regalerà la mimosa? «Non lo so, siamo una coppia fuori da certi schemi. Ci siamo pure sposati di giovedì. Al massimo me la prendo agli ingressi dello stadio».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È la festa della donna, è pure domenica e il tempo che si preannuncia è già primaverile. Un sogno per tutte le signore pronte a una gita fuori porta, una bella gatta da pelare per i fedelissimi biancoscudati sposati o fidanzati. E così il Padova ha provato a mettere tutti d’accordo organizzando una domenica a tinte rosa. Biglietto omaggio per le donne, mimosa, profumo e trattamento per il viso in regalo. Ma se non bastasse a convincere le padovane a passare il pomeriggio sugli spalti dell’Euganeo per assistere al match contro l’Arzignanochiampo (non certo l’avversario più accattivante possibile), allora bisognerà farsi persuadere dalla first lady biancoscudata. Se c’è un esempio di passione indelebile e immarcescibile per il calcio e per questi colori, non può che essere la signora Giovanna Bergamin. «È da 45 anni che passo le mie domeniche in giro per i campi e sono felice», sorride la moglie del presidente. «Prima a vedere le partite di mio marito, quindi mio figlio e anche mia figlia. E poi, ovviamente, a tifare per il Padova. Il calcio mi ha regalato emozioni e tante amicizie vere, che porto nel cuore». Su una media di quasi 5.000 tifosi che non mancano mai all’Euganeo, 300 sono donne e con la promozione di oggi il Padova si aspetta di incrementare sensibilmente il bottino. «Speriamo in un centinaio in più, anche se posso capire che tante padovane possano essere disinteressate. Ma sarebbe bello vedere uno stadio ancor più femminile».

Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Bortot, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Segato, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Amirante.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) E Trincheri ricorda anche i contatti con i biancoscudati. «Si erano create le premesse per vestire la maglia del Padova ma le parole di dicembre fanno parte del passato, ora devo pensare a darmi da fare e portare più lontano possibile questa squadra in cui credo molto. Giocare contro di loro ci porterà a dare del nostro meglio, per qualsiasi giocatore la sfida col Padova rappresenta una bella vetrina. Noi ci siamo allenati bene, giocheremo una partita a viso aperto senza alcuna paura e timore nonostante l’alto valore tecnico e tattico dei nostri avversari. Sono convinto che il mio gruppo possa raccogliere una bella soddisfazione, starà a noi in campo confermare il buon momento». Per quanto riguarda la formazione Parlato recupera Sentinelli, per il resto è in arrivo una pioggia di conferme. Postilla finale, a proposito di conferme. Radiomercato gracchia di interessamenti da club di Lega Pro ma l’allenatore campano resterà a Padova in caso di promozione. L’unica offerta che potrebbe davvero farlo vacillare sarebbe una chiamata dalla serie B.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Dall’infermeria arrivano notizie in chiaroscuro. Detto che per Ferretti bisognerà armarsi di pazienza, Nichele alza bandiera bianca mentre Ilari risponde presente, così come Zubin. «Abbiamo recuperato praticamente tutti quelli che erano in dubbio — conferma Parlato — eccetto Matteo, che lamenta un fastidio muscolare e che preferiamo non rischiare. Penso che la prossima settimana possa tornare a lavorare con il gruppo senza grossi problemi. Anche Zubin sarà dei nostri». Quest’ultimo partirà dalla panchina, con la conferma dal primo minuto di Amirante. Sull’altro fronte c’è Martin Trincheri, inserito per rinforzare il reparto offensivo nello scorso dicembre e punto di riferimento dell’ArziChiampo, che vuole dimenticare in fretta il ko con la Clodiense: «Giocare in uno stadio del genere contro la prima della classe dà grandi stimoli — sottolinea l’attaccante argentino — siamo pronti ad una partita molto difficile dove daremo il massimo per regalare una gioia ai tifosi che verranno all’Euganeo».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) E’ opinione comune, spulciano qua e là tra i pareri interessati di tifosi, addetti ai lavori e semplici osservatori che la partita di oggi che attende il Padova all’Euganeo contro l’ArziChiampo sia una delle più difficili e insidiose da qui al termine della stagione. Lo ha ricordato in settimana Marco Cunico, un capitano sempre attento alle sfumature e ai dettagli, lo ribadisce a chiare lettere anche Carmine Parlato. «L’ArziChiampo è una squadra temibile e attrezzata — sottolinea l’allenatore campano — dobbiamo rispettarli ma dobbiamo anche fare la partita. All’andata ci avevano messo in difficoltà, adesso siamo pronti per questa nuova battaglia. Abbiamo seguito con attenzione il cammino della nostra prossima avversaria e l’ArziChiampo viene da una sconfitta, senza dimenticare che prima aveva inanellato dieci risultati utili consecutivi e che fuori casa ha subìto pochi gol. Non ci resta che andafre in scena e interpretare al meglio la nostra parte, tenendo presente che la partita può sbloccarsi al ventesimo, come al novantacinquesimo e i colpi di scena sono sempre all’ordine del giorno».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (venticinquesima giornata, domenica 8 marzo ore 14.30): AltoVicentino-Montebelluna, Clodiense-Mezzocorona, Dro-Fontanafredda, Giorgione-Belluno, Kras Repen-Union Pro, Legnago-Mori Santo Stefano, Padova-ArziChiampo, Sacilese-Tamai, Union Ripa La Fenadora-Triestina

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 59, AltoVicentino 49, Belluno e Sacilese 43, Clodiense 41, ArziChiampo 37, Montebelluna 36, Union Pro 33, Fontanafredda, Tamai e Union Ripa La Fenadora 31, Giorgione 29, Legnago 26, Kras Repen 25, Triestina 24, Dro 22, Mezzocorona 12, Mori Santo Stefano 11.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventiquattresima giornata: Arzichiampo-Clodiense 1-3, Belluno-Padova 0-2, Fontanafredda-Legnago 2-3, Mezzocorona-Dro 1-1, Montebelluna-Union Ripa La Fenadora 0-0, Mori S. Stefano-Sacilese 0-2, Tamai-Kras Repen 1-2, Triestina-Giorgione 4-2, Union Pro-AltoVicentino 0-1

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Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 7 marzo: rifinitura all’Appiani per i Biancoscudati, recupera Sentinelli ma Nichele è out.




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