AltoVicentino, Pozza: “Sono un po’ stanco di arrivare secondo. Il Padova viaggia, ma perché non crederci?”

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Fonte: Giornale di Vicenza

«Perché non crederci?». Stefano Pozza lo ripete due volte, sottovoce ma in modo chiaro. Il Padova corre, eppure il calcio è il luogo dove tutto è possibile. Prendete lui. Sei gol al primo anno di Marano, tre nella passata stagione – con il quarto, quello più importante, annullato a Pordenone per fuorigioco inesistente – ma ancora nessuno fino a domenica con l´Altovicentino, complice una lunga catena di fastidi fisici e l´arretramento davanti alla difesa. Bene, quando sembrava che la porta fosse lontana, ecco la rete che ti aspetti. «Domenica è stata la fine di un incubo. Era il 4´, Burato me l´ha messa lì e io non ci ho pensato su. Finalmente, non ne potevo più. Dedico il gol a me e alla mia famiglia». Già, “finalmente”: ripetuto da tutti i compagni è stato ancora più bello. Perché è impossibile non volere bene a Stefano, “una vita da mediano”. Così, sempre finalmente, porterà pure lui le paste negli spogliatoi, un rito ripetutosi quest´anno una marea di volte. Sedici, per essere precisi, tanti quanti sono i giocatori vicentini andati a bersaglio. Il consorzio del gol vede presidente “mago” Peluso (12), e Gambino già a quota 7. «Spero che questo – sottolinea Pozza – sia il primo e non l´unico. Io non ho problemi a giocare dove vuole il tecnico, conta la squadra. So che devo lavorare, non appartengo a quella schiera di calciatori cui riesce tutto semplice, ma non mi sono mai tirato indietro. Il Padova viaggia a livelli impressionanti ma un´occhiata la diamo sempre. Sono un po´ stanco di arrivare secondo».




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