AltoVicentino, Zanin: “Abbiamo poche possibilità, solo il Padova può perdere il campionato”

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Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli

«Abbiamo un distacco abbastanza pesante, solo il Padova può perdere il campionato». Il tecnico Diego Zanin dell’Altovicentino non getta la spugna, ma lascia chiaramente intendere che i biancoscudati sono padroni del proprio destino in questo sprint finale di stagione potendo contare su otto lunghezze di vantaggio ad altrettante gare dalla fine. Gap che aveva toccato anche quota dieci punti poche domeniche fa in virtù della striscia nera dei vicentini (un punto in quattro gare) e del ritmo da record tenuto dalla truppa di Carmine Parlato. «Abbiamo pagato a caro prezzo il mese di febbraio – sottolinea Zanin – Pensavamo di perdere meno punti, ma purtroppo è andata così. Le assenze di Dal Dosso, Peluso e Cortesi sono state pesanti, è come togliere ai biancoscudati giocatori del calibro di Cunico e Amirante. E abbiamo pagato qualcosa anche nel reparto avanzato che è quello che doveva fare la differenza. Però la squadra ha cercato di reagire e ci siamo rimessi a posto facendo qualche buon risultato, ma a questo punto con un occhio e mezzo ci guardiamo alle spalle, e con l’altro mezzo occhio guardiamo ai biancoscudati nel caso in cui accada l’imponderabile».

«Anche se è difficile dato che il Padova non è una prima in classifica qualunque». Calendario alla mano, l’Altovicentino deve affrontare quattro partite in casa (la prima domani con il Tamai) e altrettante in trasferta, il Padova ne ha cinque all’Euganeo e tre fuori casa. Un altro vantaggio per la truppa di Parlato. «Quando sei in una piazza come Padova giocare in casa o fuori è la stessa cosa avendo sempre tanti tifosi al seguito. E questo fa sì che i giocatori siano sempre concentrati, tanto più che giocano per una piazza storica. Noi dobbiamo cercare invece altre motivazioni, ma lo sapevamo: dovevamo essere al 110 per cento e purtroppo siamo stati all’80 per cento. Senza dimenticare però che al Padova lavora anche gente di valore». Si riferisce al suo collega Parlato? «Non solo a Carmine, ma anche al direttore De Poli. Sono persone di calcio e sanno come affrontare queste situazioni. Poi è anche vero che il calcio è strano e se accade il fatto imponderabile, noi dobbiamo farci trovare pronti».

Tra l’altro l’ultima giornata propone proprio lo scontro diretto all’Euganeo e per lei sarà anche passato un girone dall’esordio sulla panchina dell’Altovicentino. «Puntiamo molto su questo, anche se dobbiamo ragionare di partita in partita e guardare principalmente alle nostre spalle per difendere il secondo posto. Poi se dovessimo racimolare qualche punto e arrivare a giocarcela allo spareggio, sarebbe il massimo». Quante possibilità vi date? «A livello di statistica ce ne sono sempre, ma ne abbiamo poche. In carriera ne ho viste comunque tante. Ma vedendo la forza e la piazza del Padova deve essere proprio un’impresa la nostra per arrivare a giocarcela all’ultima giornata. Un calo dei biancoscudati può anche succedere, ma lo vedo molto difficile. Ripeto, lavoriamo serenamente e ci concentriamo per affrontare una partita alla volta, e alla fine si faranno i conti».




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